Federica Turriziani Colonna, laureata in filosofia, esperta di filosofia della biologia e di tematiche relative al darwinismo, redattrice de L’Ateo, presenta “IL NOSTRO DARWIN” e la teoria EVO-DEVO. La conferenza, realizzata presso la sede UAAR di Roma il 16 febbraio scorso, si è svolta nell’ambito della Settimana AntiConcordataria organizzata dal circolo UAAR di Roma. Riprese e montaggio video Massimo D’Angeli.
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Ottima presentazione! 🙂
Lei è molto brava cara Federica Turriziani, spiega molto bene anche a persone che sono a digiuno di certi argomenti, diciamo, tecnici dell’evoluzionismo, certo si deve almeno saperne un po’ se si vuole fare anche domande intelligenti, ecco sulle domande che le sono state fatte ho avuto l’impresisone che non si sia andato al cuore della sua conferemza, io sono per le domande semplici e sintetiche.
Le idee e invenzioni della preistoria ci hanno fatto evolvere, le idee da dove ci sono venute? Semplice caso e necessità?
premessa-ho notato, a parità di preparazione professionale (tipografo) che in alcuni lavori da me compiuti con altre persone, mi venivano idee a cui ad altri non venivano ma allo stesso tempo sfuggivano a me espedienti che ad altri venivano naturamente.
domanda. Come spiega questo fenomeno alla luce dell’evoluzione? La selezione anche in questo ha determinato chi deve trovare le soluzioni più intelligenti e più evolute rispetto ad altri? Chissà quanti ve ne sdaranno di questi campioni, di parla anche di geni e bambini che in tenera età dimostrano eccezionali doti matematiche e linguistiche.
grazie se mi potrà rispondere. Buon lavoro.
In attesa della risposta della dott. Turriziani, provo a dire qualcosa io.
“Le idee e invenzioni della preistoria ci hanno fatto evolvere, le idee da dove ci sono venute? Semplice caso e necessità?”
Distinguiamo evoluzione biologica ed evoluzione culturale. Sono due cose molto diverse, seppure non completamente indipendenti e in una certa misura regolate da meccanismi simili. Idee e invenzioni determinano l’evoluzione culturale, non quella biologica (almeno non direttamente).
Le idee sono venute dai cervelli, che a loro volta sono stati plasmati dall’evoluzione. Perché la selezione abbia favorito nell’uomo lo sviluppo abnorme del cervello (se paragonato con quello di altre specie, che pur essendo molto meno dotate riescono comunque a sopravvivere benissimo) è questione tuttora dibattuta.
La teoria che a me sembra più fondata è quella della selezione sessuale, eventualmente abbinata a quella dell’handicap nel senso di Zahavi, che spiegano perché a volte la selezione favorisca caratteri non particolarmente utili o persino svantaggiosi per l’individuo che li porta, in certi casi conducendo allo sviluppo spropositato di una parte del corpo.
“La selezione anche in questo ha determinato chi deve trovare le soluzioni più intelligenti e più evolute rispetto ad altri?”
Beh, direi di no.
Ciò che siamo dipende dai nostri geni, dall’ambiente e dalle interazioni tra i due. Dato che c’è variabilità nei geni e nell’ambiente (le sequenze di DNA e/o l’ambiente in cui ci si sviluppa e si vive sono diversi per ogni essere vivente, anche della stessa specie), anche noi siamo variabili. Così come c’è chi ha gli occhi azzurri e c’è chi ce li ha marroni, c’è chi è più intelligente e chi meno, chi è più svelto in certi tipi di ragionamento e chi se la cava meglio con altri.
Non dobbiamo comunque sopravvalutare le differenze: noi siamo molto sensibili alle differenze tra una persona e l’altra perché è su questo che si basano i nostri rapporti sociali. Abbiamo un’ottima capacità di discriminazione quando si tratta di vedere le differenze tra membri della nostra specie, mentre notiamo molto meno quelle tra individui di altre specie. Focalizziamo la nostra attenzione sulle differenze e non notiamo ciò che tutti abbiamo in comune: tutti sappiamo svolgere compiti che ci sembrano semplici, ma che non lo sono affatto (ad esempio riconoscere un volto o il soggetto di un disegno, coordinare in modo armonico i movimenti: quanto stanno impazzendo gli esperti di intelligenza artificiale per creare robot in grado di farlo? evidentemente non sono compiti facili…). Probabilmente la differenza tra un genio e una persona “normale” è molto lieve, solo che noi vediamo solo le differenze e diamo per scontate le somiglianze.
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