Francia: nasce l‘UFM, unione dei francesi musulmani

L’attuale acceso dibattito sulla laicità in Francia si arricchisce di un nuovo elemento: la messa in campo di un’Unione dei francesi mussulmani, formazione vicina all’UMP, e quindi al presidente Sarkozy, fondatore fin dal 2007 del “Consiglio francese del culto musulmano”.
Nel comunicato stampa che annuncia la creazione dell’UFM, si legge: “L’Unione dei Francesi musulmani lancia un appello pressante a tutti i compatrioti:
– per affermare la compatibilità tra l’islam e la laicità;
– per esortare l’insieme dei musulmani di Francia, senza distinzione di paese d’origine, a mobilitarsi con un processo di solidarietà e d’integrazione nel rispetto dei valori della Repubblica,
– per chiedere ai nostri compatrioti musulmani di Francia di rinnovare la propria fiducia al Presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, che ha notoriamente il merito di animare il “Consiglio francese del culto musulmano”, di curare la presenza di personalità franco-musulmane nelle più alte istituzioni dello Stato”
Il comunicato stampa, pubblicato in un primo momento sul sito dell’UMP, è stato tuttavia subito soppresso, poiché, spiegano all’UMP, si è trattato di un errore, l’iniziativa essendo soltanto patrocinata da uno dei suoi membri, ovvero dal segretario nazionale per la diversità, Olivier Stirn, il quale dichiara che l’UFM sarà formata da “Francesi musulmani di ogni ceto che approvano il dibattito sulla laicità”.
I principali obbiettivi dell’UMF sono quindi: “Il raggruppamento delle associazioni a carattere sociale, economico e culturale, degli opinion leaders, e delle personalità franco mussulmane per:
– costruire insieme un vero progetto che permetterà di promuovere l’integrazione in tutti i suoi aspetti
– curare il rispetto della nostra religione musulmana nello spirito della laicità che preconizza il mutuo riconoscimento di tutte le religioni
– difendere l’emancipazione delle nostre giovani generazioni nel quadro della solidarietà nazionale
– promuovere la piena affermazione delle donne francesi musulmane in conformità alle leggi ed ai valori della Repubblica”.
Il quotidiano Le Monde che pubblica la notizia della creazione dell’UMF fa notare che il testo non è privo di gaffe. Infatti scrive che viene utilizzato il termine mondo musulmano per descrivere i francesi di religione musulmana, in opposizione alla comunità nazionale, ed il termine personalità franco-musulmane, che, secondo Le Monde, è quanto meno “semanticamente ambiguo, poiché franco- è generalmente adoperato per definire una doppia nazionalità, non certo una religione. Si parla forse di franco-cattolici o di franco-ebrei?”.

Franco Virzo

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27 commenti

Federico Tonizzo

Ratzinger aveva iniziato alla fine dell’anno scorso a promuovere un’alleanza fra cristiani e musulmani per combattere il secolarismo, ma poi non se n’è più saputo niente, almeno che mi risulti…

dinathos

“- per affermare la compatibilità tra l’islam e la laicità”

ROTFL!

Diocleziano

Quasi come affermare la compatibilità tra nazismo e ebraismo… beh, sì, si può affermare (sapendo di mentire).

Tommaso

Da un po’ di tempo a questa parte, le religioni si preoccupano della “laicità” !

Prima era la compatibilità tra scienza e fede !

Siamo alla compatibiltà tra fede e laicità ???

Compatibilità che non esistono, ma “loro” ce le mettono lo stesso !!

🙂

nightshade90

in realtà la compatibilità c’è: finchè una religione è una minoranza che non ha la forza di imporsi, è laicissima (vedere dai buddisti ai neopagani ai valdesi). anche perchè se non fosse laica sarebbe una delle religioni più potenti a spadroneggiare su essa. è quando acquista il potere e la forza per spadroneggiare che diventa sempre più confessionale…

le religioni sono una cosa con cui si può tranquillamente convivere pacificamente, finchè una di esse non diventa abbastanza forte da poter spadroneggiare sulle altre (cosa che inevitabilmente farà, come insegna la storia). sempre deboli con i forti e forti con i deboli…..

GIOACOLP

Il raggiungimento del potere, purtroppo, che lo si voglia accettare o meno, passa e passerà ancora per chissà quanto tempo, fra le maglie dei religiosi, ovvero coloro che a parole aprono alla laicità, ma nei fatti se ne guardano bene a lascire fuori dalla porta le propiziazioni e le magie di rito.

ateo3

Dire che la laicità è compatiible con qualsiasi religione, è come dire che i pesci possono nidificare sugli alberi.

Gérard

Non sono d’accordo . Dipende del paese . Ovviamente se si parla dell’ Italia….

Sandra

infatti dipende dal paese, e dipende anche da come i credenti vivono la propria religione: se si fa eccezione per i fondamentalisti di ogni credo, la convivenza rispettosa tra diversamente credente è possibile.

Batrakos

Mah…anche io ho dei dubbi grossi sulla laicità dei musulmani francesi.
Tuttavia le critiche di Le Monde mi sembrerebbero a prima vista un po’ pretestuose: se si parla di musulmani francesi è normale sottolinearlo (peraltro il musulmano dovrebbe fedeltà solo alla Umma, dunque sottolineare che si è francesi è comunque utile), così come se parlasse la comunità ebraica francese in quanto tale si definirebbero comunque ebrei (senza bisogno di distinizioni nette, perchè gli ebrei di Francia sono quasi tutti cittadini francesi, nel caso in questione è utile per precisare che non si parla di immigrati ma di cittadini francesi) e sottolineare il termine nel modo di Le Monde mi pare un po’ cavilloso; lo stesso, giacchè parlano di francesi musulmani, mi pare normale dire ‘mondo musulmano’, anche se non so il francese e non so se i termini in quella lingua hanno anche significati leggermente diversi nelle sfumature.
Poi, ripeto, ho sempre i miei dubbi anche se vorrei sperare che sia un passo avanti, ma non mi pare granchè centrata la critica di Le Monde .
Poi se sbaglio correggete pure.

stefano

io ho dei grossi dubbi sulla laicità dei musulmani in generale…

Batrakos

Sì, pure io, escludendo i musulmani di facciata che dalle mie parti si trovano soprattutto tra albanesi, bosniaci e bangladeshi, gruppi tra i quali per esperienza personali non vedo rigurgiti di integralismo. Sempre a mia esperienza personale anche le donne che vengono dal Maghreb, ove siano fuori da un contesto familiare simile al loro, spesso sono lontane dal velo e dai precetti della shariah…i maschi del Maghreb invece alcune volte, in specie quando bevono (misteri della fede, visto che l’alcol sarebbe vietato) si sono rivelati molto misogini trattando le ragazze occidentale con parecchia volgarità. Ma sono esperienze personali e non fanno testo, le ho portate tanto per conversazione.
Comunque, francesi l’ho aggiunto impropriamente per via dell’ultimissima.

Batrakos

Chiarisco…perchè collego la volgarità alla donna con l’islam?
Perchè dal loro parlare ho capito che pensano che la donna che si emancipa dal costume islamico della sottomissione, quindi, a sentir diversi di questi (e in vino veritas), è automaticamente una poco di buono dunque si può maltrattare.
Potremmo discutere una vita quanto questo, ove più forte ove più latente, posse o meno essere un habitus comune a culture antiche, ma comunque volevo solo spiegare cosa ci azzeccava il nesso.
Aggiungo, qua in Italia, tra i musulmani a la carte relativamente alla mia esperienza diversi africani del Senegal o di quelle aree; sempre questione di esperienza però mi pareva giusto precisarlo.

Alfonso

Attenzione signori bloggher, oggi parla il cannonau!!
In vino veritas!

Roberto Grendene

mai sentito nessuno definirsi italo-agnostico, o italo-ateo

definirsi franco-musulmani sembra voler rimarcare l’appartenenza ad un’altra nazione, quella dei musulmani.

Batrakos

Mah…se parlano come musulmani è chiaro che debbano esserci i due aggettivi, ad esempio American Atheists esiste.
Ora a me sembra che la forma in cui si esprime l’appartenenza nazionale e religiosa debba includere per forza sia ‘francesi’ che ‘musulmani’ (come quando si dice gli ‘ebrei iraniani’ ad esempio, anche se il concetto di ebreo è leggeremnte diverso da quello puramente religioso di musulmano) visto che parlano come musulmani e francesi assieme.
Che poi l’islam in particolare (perchè anche per il cattolico esiste il conflitto tra lo stato e la chiesa) metta la umma sopra la nazionalità è verissimo, ma a me non pare che il termine sia così importante: comunque avrebbero dovuto esprimere i due aggettivi.
Se poi in francese si sono usati modi espressivi tipici con cui di solito si indicano le nazionalità, allora è altro discorso.

Soqquadro

Batrakos, lo è in francese come in italiano. L’esempio che hai fatto tu dell’American Atheists infatti usa gli aggettivi completi: ossia Atei Americani. Che è come dire gli Atei Italiani, o i Cattolici Irlandesi.
Italo-cattolico invece è diverso.

Soqquadro

Era proprio questa la critica del quotidiano. L’aggettivo contratto “franco” (come anglo, italo… ) sta ad indicare una cittadinanza/origine nazionale: italo-americani- franco-americani… Considerato quali sono state le richieste e le rivendicazioni di gruppi di musulmani in Francia (esenzione da ginnastica e biologia senza penalizzazione di voti, abolizione totale di carni non ammesse nelle mense in cui i musulmani erano maggioranza, lavandini separati nei bagni scolastici…), non solo la scelta degli aggettivi mi inquieta.

Batrakos

Ok Soqquadro, ho capito sulla sigla, nel senso che è come franco/algerino.
Sul gruppo in sè, beh questi sono vicini a Sarkozy e alla sua linea politica… non so quanto siano configurabili come gli stessi musulmani che reclamano diritti separati.
Non so bene come siano i rapporti islamici/partiti politici in Francia; leggendo qua Tino che è quello che di Francia ne sa di più di solito le ‘ragioni della umma’ sono sostenute maggiormente dalla sinistra, per cui questa formazione mi pare atipica, almeno stando a quel poco che ho letto qua.
Sull’aggettivo ho capito, sul secondo punto aspetto lumi da chi ne sa di più.

Soqquadro

Non ti so dire nello specifico. Ma il fatto che siano vicini a Sarkozy non è garanzia di nulla: la Consulta per l’islam italiano, per esempio, era stata voluta dall’ex Ministro dell’Interno Pisanu, eppure aveva al suo interno sigle fondamentaliste che hanno velocemente messo all’angolo tutti i riformisti (che hanno denunciato la cosa, senza che nessuno se li filasse).
Posso solo sperare che in Francia le cose funzionino diversamente (cioè, che funzionino).

gugo

Purtroppo, Soqquadro, le cose non vanno “diversamente” in Francia, mi sembra di capire…
Da quanto ho potuto leggere, infatti, Abderramane Dahmane, ex consigliere del presidente Sarkozy e presidente di un’associazione denominata consiglio dei democratici mussulmani di Francia, (sempre roba vicina Sarkò), aveva dovuto denunciare addirittura la presenza, secondo lui, di un pugno di neo-nazisti all’interno del partito del presidente, intento a falsare i termini del dibattito sulla laicità . E naturalmente è stato poi destituito e sostituito…
Come vedi…

Batrakos

Intervengo al volo perchè fino a questa sera tardi sarò impegnato e non potrò vedere il pc.
Volevo solo ringraziare Soqquadro e Gugo per i chiarimenti ed eventualmente farlo anticipatamente per chi altro interverrà.
Insomma i giochi sono ben complessi…

Mohsin Hesbani

L’islam non è compatibile con la democrazia e con la laicità. Laicità e democrazia sono, secondo la dottrina islamica, “kufr”, ovvero eresia in quanto pongono sullo stesso piano islam e tutte le altre religioni o ideologie. L’islam insegna che tutte le altre religioni sono false e rigetta ogni altra ideologia, in quanto l’unica dottrina che deve ispirare il modo di vivere del vero credente mussulmano è l’islam. Mi chiedo fino a quando gli Europei si faranno prendere in giro da questi cavalli di troia, costituiti da associazioni di mussulmani che mentono spudoratamente sulla natura del proprio credo.

Paul Manoni

Concordo parola per parola. Non esistono religioni democratiche dal momento che sono tutte costruite e radicate con una specifica scala gerarchica, che parte ovviamente da colui che comanda e finisce con colui che esegue cio’ che gli viene ordinato. Sia esso un Papa, una Vescovo, un Guru, un Imam o un Rabbino, si tratta comunque di una figura che si arroga il diritto di parlare a nome di un qualche dio dall’esistenza indimostrabile, che detta regole e punisce nel nome di queste.
Impossibile quindi una messa in dubbio del suo potere, della sua autorità e conseguentemente e’ impossibile ogni eventuale discussione o argomentazione che provenga, sia da un gruppo interno di fedeli…Figuriamoci dall’esterno e dai non schierati.

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