Obama rende omaggio a Romero

L’agenzia Agi ha reso noto che oggi il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, a margine della sua visita in America Latina, che lo ha portato in questi giorni in Brasile e Cile, facendo tappa in El Salvador, ha voluto rendere omaggio, nella capitale, alla tomba del vescovo Oscar A. Romero, ucciso 31 anni fa, esattamente il 24 marzo 1980, dagli squadroni della morte, mentre celebrava la messa; poche ore prima aveva pronunciato parole di fuoco contro il regime militare. La guerra civile che ne seguì fece almeno 75 mila morti. L’allora presidente degli USA Ronald Reagan, non esitò ad appoggiare il governo conservatore salvadoregno, mentre l’URSS prese le parti dei ribelli marxisti. L’attuale presidente di El Salvador, ex giornalista di Cnn, è stato eletto nel 2009 tra le fila del Fronte Farabundo Martì per la Liberazione Nazionale, lo stesso movimento rivoluzionario ribelle. Significativo quanto affermato nei giorni scorsi  da Obama che ha definito Romero, “uno degli eroi del nostro continente”. Romero, prelato ritenuto vicino alla teologia della liberazione, ha scontato in vita un isolamento crescente da parte delle gerarchie vaticane e a causa delle sue posizioni: il processo di canonizzazione non è ancora entrato nel giusto binario.

Stefano Marullo

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8 commenti

Michele Gaismayr, lo scresimato

“il processo di canonizzazione non è ancora entrato nel giusto binario.”

Questo non è altro che un onore per Romero…

Ernesto

Reagan finanziò direttamente il regime genocida nicaguaregno (scandalo Iran-Contra) e fece addestrare gli ufficiali degli “Squadroni della morte” a West Point.
Alcuni prelati esponenti della teologia della liberazione divennero capi della resistenza.
Risultato: il regime li fece fuori e il Vaticano di GP2 li emarginò, alcuni fino alla scomunica.

Batrakos

L’America Latina è ancora troppo ribelle perchè la Chiesa inizi la musei f i cazione di Romero…forse di lui c’è ancora un ricordo troppo impresso per addomesticarlo come piace fare ai vertici ecclesiastici; quando il tempo sarà maturo lo farà, come sempre.
Ciò non toglie che lui sia stato un grande uomo, e che bisognerebbe conservarne la memoria.
Chi rinuncia a scrivere la propria storia è inevitabilmente destinato a farsela riscrivere da qualcun altro, come sostiene sempre un mio amico.

andrea, il toscano

secondo me l america latina da quel lato non verrà mai domata…

giuseppe

Ma guarda come siete pronti ad esaltare un vescovo cattolico quando conviene allo squallido gioco di opporre gli uni algli altri. Questa si che é ipocrisia.

POPPER

il Caro Romero, nonostante gli elogi di Obama, l’altare se lo deve scordare, prima di lui in Vaticano farebbero più volentieri santi
Pio XII e altri clerico-fascisti ed eroi delle crociate,
gli squilibrati di Militia Christi,
i garglierdetti di don Sturzo che massacrono negli anni “20 i potenziali elettori del socialismo,
I gentiluomini del papa e i banditi della Maiana,
I mafiosi benefattori della ccar
I reali cattolcicissimi di Spagna e Francia e di altre nazioni
e atanti altri fanatici cattolici.

Cosa si vuol pretendere? la ccar è fatat così, preferisce far santo Torquemada piuttosto che Romero.

Paul Manoni

Arriva prima alla beatificazione Ettore Gotti Tedeschi. 😆

giulio

La Chiesa dà sempre un colpo al cerchio e un colpo alla botte, per cui santificherà Romero così come altri che hanno fatto tutto il contrario, l’importante è che il menù sia vario e tutti possano trovarci quello che vogliono.

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