Controlli ai turbanti, quasi una crisi diplomatica tra Italia e India

Il Times of India ha pubblicato con grande enfasi le proteste di alcuni passeggeri sikh atterrati all’aeroporto di Malpensa. Pare infatti che lo scalo milanese sia particolarmente rigido nel controllare i turbanti che ogni fedele deve indossare. L’ultimo a soffrire quello che è definito un affronto religioso è stato l’allenatore di golf Amritinder Singh, costretto a togliersi il copricapo per l’ispezione di rito, e la sua notorietà ha ovviamente enfatizzato le polemiche. La Sea, che gestisce i servizi aeroportuali, replica sostenendo che i controlli sono stati stati stabiliti d’intesa con la comunità sikh italiana. L’Unione indiana, tuttavia, è decisa a tutelare i diritti della minoranza religiosa: l’ambasciatore italiano, scrive l’Hindustan Times, è stato convocato ufficialmente, e ha dovuto spiegare che i sentimenti religiosi dei sikh sono rispettati in Italia (in effetti, secondo un tribunale possono anche camminare in pubblico con il proprio pugnale rituale – cfr. Ultimissima del 15 gennaio 2009). Ma allo stato indiano non è bastato e, scrive sempre l’Hindustan Times, ha deciso di presentare una risoluzione alle Nazioni Unite. Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, è di religione sikh.

Raffaele Carcano

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78 commenti

Roberto Grendene

ma ci rendiamo conto?

già possono portare un pugnale perche’ sono “tanto religiosi”, ed ora dovrebbero essere esentati da controlli che subiscono tutti gli altri cittadini?

chiamare queste prevaricazioni libertà di religione e’ mentire di fronte all’evidenza

POPPER

il coltello non è più pericoloso di quanto possa esserlo un crocifisso a martellate in testa a tutti, solo che se lo trovano a me il coltello non mi fan salire sull’areo, il sikh invece vorrebbe non essere nemmeno disturbato diplomaticamente parlando.

Paul Manoni

Infatti esistono in commercio dei crocefissi che hanno al loro interno un coltello. Si brandisce la parte piu’ corta alla corrispondenza della testa di Gesu’, si spinge un bottoncino al centro del crocifisso mascherato da pietra preziosa, ed una lama a scatto esce fuori dalla parte piu’ lunga, relativa alle gambe di Gesu’. Le bancarelle di San Marino, paese che ha partecipato al ricorso italiano alla sentenza CEDU sul crocifisso, ne sono piene ed e’ in assoluta libera vendita. 😉

P.C.

Se vogliamo dare privilegi alle religioni, almeno diamoli a tutte! Perchè ai musulmani che lo vogliono non permettono di sfruttare l’aereo per compiere la Jihad? Cribbio!

egidio

Se al mondo non esistessero le religioni, non avremmo certi reciproci incidenti, quindi vivremmo decisamente in un mondo migliore. Vedere anche le notizie correlate : persecuzioni, uccisioni tipo medio evo,vandalismi. Che dire: forse sono io il folle.

ateo3

Le religioni sconfinano sempre e immancabilmente nelle libertà degli altri.

ΔΙΩRAMA

La legge è e deve essere uguale per tutti. Se si ammettono deroghe per i gruppi, si devono ammettere anche deroghe per il singolo.

Congo

Che problema c’è?
Vorrà dire che i sikh non viaggeranno sugli aerei.

Emanuele

o in altrernativa vedranno di riuscire a partire con aerei privati…non precludiamogli questa possibilità 😉

Stefano Grassino

E chi mi dice che su un’aereo privato non salgano con dell’esplosivo o delle armi sotto il turbante, dirottino l’areo, e si lancino su una capitale Europea? A me tutti sti uomini di fede hanno rotto i santissimi, tanto per restare in tema religioso.

Paul Manoni

@Emanuele
Ai controlli di sicurezza aeroportuali, ci si devono fermare tutti quanti…Anche chi viaggia con aerei privati.

giulio

Quel che è peggio è che questi pretendono che si abbassi il livello di sicurezza PER TUTTI perchè chiunque potrebbe nascondere un’arma nel turbante, e quindi per assecondare la loro religione io dovrei rischiare di finire contro un grattacielo.
Speriamo che l’Italia resista alle pretese di questi imbecilli.

Francesco

Se hanno la stessa moralita’ di base della chiesa cattolica allora usano il turbante per fare contrabbando ed e’ per questo che non vogliono toglierselo.

Ratio

Forse sospettavano che avessero dell’erba sotto al turbante! 🙂

Paul Manoni

Se devi proprio rischiare una condanna per traffico internazionale di stupefacenti (20 anni!!), non lo fai certo per un po’ d’erba. 😉

c.j.

Vedi che i miei discorsi filano??

L’isteria di ideologie assurde che mirano a determinati privilegi di una sola parte della società partoriscono questi effetti collaterali assurdi!

In nome della loro assurda ideologia, sti tipi pensano di poter essere meno soggetti a controlli aeroportuali, e pensano pure che possono portare con se un pugnale!!!

Se un albanese o un romeno dovessero andare in giro per le città italiane con un pugnale? Immediatamente in galera… (ma io arresterei qualunque essere umano che vada in giro con un pugnale)

Ma se uno che porta un pugnale addosso è di una determinata ideologia o religione orientale… allora tutto ok! E quale scusa oscena partoriscono le testoline di questi tipi?

“Ah ma se non ci concedi privilegi vuol dire che ci odi, ci discrimini e stai imponendo sikhofobia”. Ma dai…

#Aldo#

Promemoria, per mettere le cose nella prospettiva corretta: è di poche settimane fa un’Ultimissima nella quale si ricordava un certo numero di donne bruciate in India per stregoneria. Per la serie «stando zitti farebbero una miglior figura».

Gaglia

Certo che hanno avuto coraggio pure i controllori dell’areoporto, io non mi sarei mai avvicinato a uno di questi Sith, pare che alcuni portino pure la spada laser oltre al pugnale…

Jeeezuz

Però durante il volo Francoforte-Toronto l’indiano che era seduto davanti a me s’è tolto il turbante e s’è aggiustato i lunghi capelli davanti a tutti e senza troppe menate. Come mai?

Diocleziano

Scusate l’argomento scabroso ma, per analogia, quelli che portano il pannolone… chi ci mette le mani?…

Batrakos

Dico la mia.
Da una parte non c’è troppo bisogno di accanirsi a perquisire i turbanti perchè allora dovrebbero, con le conseguenze di fastidi personali e pubblici intasamenti, far svuotare le tasche a tutti visto che un’arma o un quantitativo di soldi o droga che si può mettere in un turbante la si può celare anche in altri punti giacchè i skih non mi sembrano particolarmente attivi sul versante degli attentati internazionali e del narcotraffico (ma non mi intendo molto posso sbagliare) ma sorvolando sul fatto, questo davvero allucinante, che possono legalmente portare un pugnale proibito ai ‘comuni mortali’. Se una cosa la può portare uno dovrebbero poter portarla tutti; il turbante infatti potrei portarlo anch’io se domattina mi sveglio con una rotella fuori posto.
Detto questo, se talvolta c’è un sospetto, lo stesso sospetto che può indurre l’agente a portare qualsiasi persona a essere perquisito e spogliato a norma di legge, i sikh devono star zitti e farsi perquisire.
Dipende molto da quanto sia il lato esotico del turbante che muove l’agente a perquisire (cosa che magari fa anche col capellone di turno) o un reale sospetto dovuto a comportamenti, stati d’animo, sguardi e tremori con cui di solito dovrebbero procedere.

Domixio

Ma per cortesia:quante voltte mi sono dovuto slacciare la cinghia e togloere le scarpe durante i controlli in aeroporto!

Batrakos

E che ti devo dire?
Io non viaggio spessissimo ma non mi è mai successo…

SilviaBO

A me è successo (e sono una gracile donzella con aria innocente). Ma in effetti non avevano tutti i torti: le mie scarpe si potevano considerare un’arma biologica…

Batrakos

Ma sempre con le scarpe ce l’hanno? E che sono feticisti sti qua 😉

Paul Manoni

@Domixio
Pensa che io in aereoporto spesso ci lavoro pure, facendo proprio i controlli di sicurezza…Ci credi se ti dico che le scarpe le fanno togliere anche a me, prima di accedere in area sterile?

andrea pessarelli

in ogni caso la considerazione che faccio io è che se uno si comporta in un certo modo a causa della fede, e se questa fede è così suscettibile di offesa, beh in nome di un valore così grande bisogna essere disposti a rinunciare a qualcosa. in fin dei conti se un sikh deve recarsi da un posto all’altro può decidere di farlo a piedi o a dorso di mulo, e ci vorranno il tempo e il disagio che ci vorranno ma nessuno gli imporrà di togliersi il turbante e la sansibilità religiosa sarà rispettata, oppure può decidere che la comodità di arrivare in 2 ore anzichè in 3 giorni ha un valore superiore a quello della fede, quindi se la comodità è ritenuta superiore alla alla fede dal fedele stesso, non posso comprendere come la sicurezza possa esserlo meno da un impiegato dell’aeroporto

crebs

Spero che i Sikh siano sottoposti, in tutto il mondo, agli stessi accertamenti che vengono applicati alle altre persone (non solo per il turbante, ma anche per il pugnale).
Altrimenti basterà che qualche imam o ayatollah dichiari che i musulmani sono obbligati, direttamente da Allah, a portare dovunque, anche in aereo, una pistola carica e ad ogni controllo si scatenerà un incidente diplomatico.
Chiaramente quanto sopra è una estremizzazione per mostrare a cosa potrebbero portare esenzioni di tipo religioso.

Quanti fedeli deve avere una religione per poter ottenere che le proprie consuetudini/imposizioni/credenze permettano esenzioni legislative?
Ogni Paese seguirà i propri criteri o ognuno andrà per conto suo?

Nemmeno gli dei possono niente contro l’idiozia umana.

Paul Manoni

Con il pugnale, non si imbarcheranno mai su di un volo aereo…Te lo posso garantire. E’ già tanto che gluielo fanno trasportare nel bagaglio da stiva. 😉

Otto Permille

Al di là di questo episodio, però è anche vero che ormai si sta arrivando alla paranoia. Tra controlli, spogliazioni, sospetti ecc. poco si farà prima a viaggiare a piedi.

SilviaBO

Secondo me la Rayanair ci ha già pensato: si risparmia l’aereo, ci si mette in fila per quattro e si corre!

Paul Manoni

@Otto Permille
Si sa che la feccenda dei controlli a tappeto e’ una gran scocciatura…Pero’ pensa solo a cosa puo’ accadere se non ci fossero questi controlli…. (!).
Pensa che ne basta uno di questi debosciati con il pallino del castigo divino, che riesce a passare.

Batrakos

Allora, qua c’è da capire una cosa.
O i sikh non devono mai levarsi il turbante ed allora è un discorso inaccettabile (come è inaccettabile che possano portare il pugnale) oppure si stanno lamentando perchè a detta loro stanno esagerando nel controllarli e si sa che quando uno è famoso l’opinione pubblica si sensibilizza. Qua allora bisognerebbe accertare.
Però non so quanti hijab facciano togliere alle donne musulmane o quanti cappellini ai ragazzi che li portano o quanti veli alle suore (e anche queste ultime potrebbero portare soldi o assegni o altro nel copricapo; avere la tonaca non è automaticamente sinonimo di persona onesta).
Peraltro è molto più facile, o almeno mi sembra, tenere oggetti pericolosi sotto la maglia ad altezza addome o, se piccoli, nelle scarpe o nelle tasche o in qualche orifizio piuttosto che in un turbante, anche se questo lo dico senza cognizione di causa e posso sbagliare.
Ecco, se non è perchè i sikh non devono togliere il turbante ma perchè si stiano lamentando di esagerate perquisizioni ai loro turbanti (che sembrano poco mirate visto che sono a piede libero) credo che il problema sia un po’ più complesso ed è anche loro diritto farlo nelle forme e nei modi previsti dalla legge, poi si vedrà se hanno torto o ragione; mentre per il pugnale è inaccettabile.
Non voglio difendere i sikh, di cui non mi importa nulla, è per capire meglio il problema.

gibbon

La reazione indignata al controllo effettuato a Milano dimostra che in altri aereoporti (Londra, Parigi…) il personaggio in questione non ha subito provvedimenti analoghi. Quindi mi sembra un eccesso di zelo

nightshade90

al limite dimostra che negli altri areoporti sono degli idioti, che se una persona è importante o famosa o religiosa gli evitano i controlli in barba agli altri comuni mortali (e alla pubblica sicurezza). come se in un turbante non fosse più che facile nascondere armi affilate, anche se non metalliche e quindi non rilevabili con i detector…..a questo punto tanto vale eliminare del tutto qualsiasi perquisizione agli areoporti…..

Paul Manoni

@nightshade90
Parigi?…Londra????
Permettimi di dubitarne fortemente che siano degli idioti.
Addirittura per destinazioni come USA, Israele e GB, fino a poco tempo fa’, erano previste procedure anche piu’ accurate per i controlli di sicurezza.

Paul Manoni

@nightshade90
Scusa mi correggo…SONO TUTTORA previste procedure diverse per USA, Israele e GB, per cio’ che concerne i controlli di sicurezza.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_marzo_4/body-scanner-fiumicino-1602596012626.shtml

Addirittura a Fiumicino c’e’ un “molo” (T5) adibito appositamente alle partenze verso quei paesi, per via della natura eccezzionale dei controlli di sicurezza sui passeggeri.
Presto…Molto presto, la normativa cambiera’, ed i controlli a cui dovranno sottoporsi i passeggeri, saranno gli stessi (piu’ approfonditi!) di quelli che vanno in USA, Israele e GB.
Ora, chiediti come mai quest’eccezzione per USA, Israele e GB…? 😉

nightshade90

paul, se è vero che in altri paesi non controllano nei turbanti per non offendere la sensibilità religiose (o personaggi famosi), allora SONO DEGLI IDIOTI. se trattano i turbanti come qualsiasi altro indumento particolarmente voluminoso in cui si possono facilmente nascondere oggetti (a prescindere da chi sia colui che lo perta), vuol dire che non si comportano in modo diverso da come si sono comportati a malpensa. ed in tal caso il discorso “le lamentele di tizio dimostrano che è solo in italia che c’è questo eccessivo zelo” cade.

Paul Manoni

nightshade90, la seconda ipotesi, quella cioe’ di un Sikh che si lamenta di un approfondito controllo a Malpensa, e’ sicuramente piu’ probabile della prima…Cioe’ dell’ipotesi che in altri aereoporti (Londra, New York, ecc, ecc) non controllino i turbanti.
Domenica scorsa a Stansed, uno degli aereoporti di Londra, stavo quasi per perdere l’aereo, perche’ al controllo radiogeno del bagaglio a mano, gli addetti alla sicurezza hanno visto che all’interno dello zaino della mia compagna, c’era un souvenir (la classica palla di neve che contiene liquidi, e quindi per loro “potenziale” esplosivo). Giusto per farti capire che non si ha sicuramente a che fare con degli idioti, o con gente che potrebbe eventualmente chiudere un occhio per sciocchezze o cose di poco conto molto evidenti.
E’ parecchio probabile semmai, che in altri aereoporti, abbiano in dotazione il famigerato body-scanner, il quale puo’ permettere il transito dei Sikh, senza fargli togliere il turbante. A Malpensa invece questa attrezzatura ancora non e’ disponibile, e quindi si procede con il classico controllo radiogeno del bagaglio a mano, con il deposito degli oggetti nell’apposito contenitore e con l’obbligo di attraversamento da parte dei viaggiatori, del metal detector. E’ in quella circostanza che secondo me e’ successo qualcosa di storto. Se per esempio il metal detector ha evidenziato la presenza di un oggetto metallico (anche piccolo) all’altezza della testa dove c’e’ il turbante, o anche poco al di sotto di questo, e’ piuttosto comprensibile che l’addetto ai controlli di sicurezza abbia richiesto al Sikh di togliersi il turbante e mostrare il motivo di questo allarme. Bada bene che tutto cio puo’ accadere anche ad un solo viaggiatore Sikh, in mezzo ad un centinaio di altri viaggiatori con turbante della sua stessa religione, per i motivi piu’ svariati.
L’addetto alla sicurezza di Malpensa, di sicuro non era a conoscenza della “sacralità” del turbante per i Sikh, e comunque, giustamente se ne strafrega in considerazione delle procedure e del regolamento internazionale dei controlli di sicurezza in ambito aereoportuale. Occorre inoltre tenere conto del fatto che la SEA, ha stabilito un’intesa con i Sikh per i controlli di sicurezza, che magari prevedono proprio di poter verificare il turbante in separata sede, di cui il Sikh in questione, proveniente direttamente dall’India, non era a conoscenza. Aggiungici che questo Sikh si credeva di essere chissà chi, e poter bypassare i controlli, o che magari era il compagno di banco a scuola del primo ministro indiano, Manmohan Singh, che è di religione sikh, e lo pseudo incidente diplomatico, e’ pronto e servito su un piatto d’argento. Tutti st up idi capricci di viaggiatori privi di buonsenso, che non capiscono il valore dei controlli di sicurezza, che vengono fatti in modo approfondito, anche per la loro incolumità.
Le uniche “eccezzioni” ai controlli di sicurezza, si mettono in atto in casi di voli di Stato (dove viaggiano i Presidenti, i Re, le Regine, i Ministri, ecc, ecc), o personale delle ambasciate o dei consolati, nel solo ed esclusivo caso in cui questi viaggino in missione diplomatica.

Paul Manoni

@nightshade90
Ho un commento in attesa…Spiego piuttosto dettagliatamente la cosa. 😉

nightshade90

se il motivo per cui in altri luoghi non gli hanno fatto togliere il turbante è perchè dispongono del body scanner, l’affermazzione “la lamentela prova che a malpensa sono più paranoici con le perquisizioni e ne fanno di non necessarie” è comunque falsa: le perquisizioni sono le stesse identiche, il altri luoghi hanno solo attrezzature diverse.

la mia argomentazione era: o altrove sono degli idioti che non fanno i controlli (cosa che forse avrei dovuto specificare che ritenevo ovviamente improbabile, ma ritenevo la cosa ovvia) o i controlli sono gli stessi (al limite con mezzi diversi).
in entrambi i casi il soggetto non avrebbe comunque avuto alcun diritto di lamentarsi della perquisizione in quanto “eccessiva”: andava controllato. e se non sono disponibili i body scanner, và fatto a mano. semplice. nessun controllo esagerato, è il minimo indispensabile per una corretta sicurezza.

Paul Manoni

nightshade90, varia la percezione del presunto “arrecato disturbo”.
Transitare in un body-scanner, come in un metal detector, e’ facile, comodo e veloce per chi viaggia, ed il massimo della sicurezza per chi deve controllarli.
Essere presi, fatti passare al metal detector, controllati manualmente in caso di allarme acustico del metal detector, ed infine essere portati in disparte, davanti a tutti per il controllo del turbante, e’ evidentemente una gran scocciatura, se la si prende come una sorta di invasione nella propria persona.
In un soggetto già prevenuto ed altezzoso come l’allenatore della squadra di golf indiana, che mi immagino già con una gran puzza sotto il naso, ha creato un notevole imbarazzo e disagio. Quel tanto che basta che deve essersi lamentato oltremodo con qualche suo amichetto all’ambasciata indiana, o ben inserito negli uffici di qualche esponente politico importante di religione sikh, da far scatenare l’incidente diplomatico.
Fanno molto presto questi tipi qui ad interpretare un eventuale “arrecato disturbo o scocciatura” con “violazione della libertà di religione”.

nightshade90

solo che da quanto risulta dalle lamentele del tipo, non è il MODO in cui è stato per quisito il problema, quanto IL FATTO di essersi dovuto togliere il turbante. il che sarbbe avvenuto comunque anche con la grazia più cortese (e non abbiamo motivo di dubitare che ci sia stata, visto che non è di essa che si è lamentato)

andrea pessarelli

simile o quanto meno paragonabile al sentimento religioso è certamente quello del pudore quindi lo stesso criterio con cui si giudicherà lecito o non lecito sottrarsi al controllo del turbante andrebbe aplicato anche al rifiuto di passare attraverso il body-check per chi non desideri farlo

Paul Manoni

Andrea, quando compri un biglietto aereo, stipuli di fatto un contratto che ti impone, oltre al pagamento della cifra richiesta per il viaggio, anche l’accettazione di determinate regole, valide ovviamente per tutti.

Tra queste regole, oltre che le piu’ basilari norme comportamentali come il sedersi adeguatamente, l’allacciarsi le cinture ed il non utilizzare il WC dell’aereo durante il decollo o l’atterraggio, ci sono anche quelle che devi rispettare all’imbarco, ossia i famigarati “controlli di sicurezza”. Pudore o turbante che sia, se e’ previsto che tu ti sottoponga al body-scanner, lo fai o altrimenti il contratto viene sciolto, e puoi benissimo raggiungere il luogo di destinazione a piedi o a nuoto. 😉
La polemica sull’utilizzo dei body-scanner, non e’ pensabile argomentarla da un punto di vista del pudore. E’ semmai su di una questione di salute che avrebbero potuto vietarne l’utilizzo, visto che le persone vengono bombardate di radiazioni. Se queste radiazioni sono superiori al limite accettabile, il body-scanner nemmeno lo installano in aereoporto. Se sono accettabili, si.
A Fiumicino, unico aereoporto dotato di questa apparecchiatura, e’ in corso la sperimentazione che durerà qualche settimana. Se darà esiti positivi, allora presto ce lo ritroveremo in tutti gli aereoporti d’Italia.

andrea pessarelli

ho citato il pudore del corpo perchè è in qualche modo simile al pudore religioso per far notare che se si accetta di non controllare il turbante sikh allora conseguentemente bisognerebbe consentire di volare anche a chi si rifiuta di passare attraverso il body scanner. ovviamente credo come dici tu che chi vuole volare deve accettare le regole della sicurezza e dicresamente è libero di andare a piedi (o a dorso di mulo avevo scritto in un commento precedente, tu dici a nuoto ma dipende dove uno deve andare 🙂 )

Karina

La prima volta che andai a Londra (moooolti lustri fa…) mi colpirono gl’addetti alla metro che invece del cappello come gl’altri loro colleghi avevano il turbante, idem per i motociclisti, non col casco ma col turbante. Pensai allora e lo penso tuttora che se uno è a casa d’altri deve rispettarne le leggi e le usanze, non si possono fare eccezioni, se vogliono tenersi il turbante in testa o, altri, andarsene in giro col burka, lo fanno a casa loro.

Paul Manoni

Sono rientrato da meno di una settimana da Londra. La situazione non e’ affatto cambiata. Ho visto anche dei “bobby” con il turbante!
Per non parlare poi delle varie signore con il Niquab completo nero…Se ne incontrano a flotte! 😯

Alien

Protesto fermamente perche’ ai controlli mi fanno togliere le scarpe.

La mia religione mi impone di camminare con le scarpe, e mi proibisce categoricamente di togliermele in pubblico.

Silvia

Lungi da me difendere le paranoie religiose di chicchessia, ma visto che fino a non molto tempo fa il ns. luminoso min. degli interni vantava la magnificenza dell’introduzione del BODY SCANNER, strumento che obbliga chiunque a mostrarsi nudo/a in nome della “sicurezza”,
come cavolo è che c’è comunque bisogno di strappare un turbante dalla testa di un sikh?

Paul Manoni

Semplice…Il Body-scanner, che permetterebbe ai Sikh di passare i controlli senza togliersi nulla, a Malpensa non e’ ancora in funzione. 😉

Nikolaus

E basta! E quello porta il turbante, quell’altro il coltellaccio, quella tizia li non può mostrare la faccia coperta dal burqa, quel tipo là è obbligato ad avere la barba che arriva a terra… uff! Se non vogliono questi fastidi scelgano una delle due soluzioni: evitare di viaggiare e rimanere nelle loro comunità, oppure si decidessero una buona volta ad avere un rapporto meno radicale con la propria religione e siano più disposti al confronto con il mondo laico.

gibbon

@nightshade90
Lasciamo perdere le idiozie altrui (l’Inghilterra, per esempio, e’ stata vittima di gravi attentati terroristici, piu’ che idioti sarebbero dei criminali quanti, preposti al controllo, lo facessero in modo superficiale). Se un personaggio e’ conosciuto, certi controlli non sono necessari: se la regina d’Inghilterra viene in visita in Italia non credo che qualche solerte funzionario di dogana gli ispezioni la borsetta. Il caso in questione, mutatis…, mi sembra analogo

Paul Manoni

La Regina dd’Inghilterra, oltre a volare con un aereo di Statio, bypassa qualsiasi controllo di sicurezza, in quanto “capo di Stato estero”. Accade così anche per gli ambasciatori e consoli vari, quando compiono missioni diplomatiche.
In questo caso, il soggetto era un allenatore di una squadra di golf…Poco piu’ dell’ultimo dei cre tini. Si toglie il turbante e si sottopone ai controlli come tutti…Altrimenti STA A CASA SUA COL SUO TURBANTE.

nightshade90

come dice paul, un conto è un capo di stato, un conto è un personaggio famoso qualsiasi.
non è che un cantante, un calciatore o un attore sono brave persone che non commetterebbero mai attentati solo perchè sono famose. e non è che solo perchè una persona ha una buona fama non deve essere soggetta agli stessi controlli a cui sono soggetti tutti gli altri. chiunque, anche le persone più insospettabili, possono avere fanatismi nascosti o semplici attacchi di follia. solo un idiota considera una persona più degna di fiducia di uno sconosciuto qualunque solo perchè “famosa”

Roberto Grendene

Bin Landen = principe saudita

probabilmente piu’ noto e autorevole di questo allenatore di una squadra di golf

non sottoporre a controlli personaggi presunti famosi mi sembra proprio da evitare

non dimentichiamoci che siamo il paese della uno bianca

Paul Manoni

@Roberto
Il paragone della Regina d’Inghilterra o di un qualsivoglia altro Presidente che viaggia con un volo di Stato o Diplomatico, con Bin Laden, perche’ questo e’ principe saudita, mi pare un paragone che non regge neanche alla lontana. Se tu fossi Frattini, direi che ti e’ sfuggita una “frattinata”. 😉

nightshade90

personalmente, però, io sottoporrei anche i capi di stato esteri agli stessi controlli dei comuni mortali. non è che se uno è un capo di stato allora c’è da fidarsi, al limite si può presumere che faccia fare il lavoro sporco ai suoi uomini, ma anche lì non ha comunque senso consideralo più degno di fiducia del cittadino qualsiasi (anzi, di un politico io non mi fiderei manco a stringergli la mano senza ricontarmi le dita subito dopo). anche i poiloti vanno soggetti a controllli, perchè non i politici, fossero anche stranieri?

Belisario80

E’ ovvio che chi non comprende il diritto fondamentale di libertà religiosa non può capire che far togliere un turbante ai sikh senza il prescritto rituale è un’offesa pari a nessun’altra per un appartenente a quella comunità. E credetemi in India per queste cose si inc…ano veramente, se l’ambasciatore è stato richiamato è perchè devono essere veramente furiosi. Capirei i vostri discorsi se si ponessero sulla bilancia i diritti individuali del singolo contro i diritti delle comunità religiose (che i fautori del multiculturalismo radicale reputano superiori) ma non capisco, da gente che si proclama libertaria, paragonare un diritto fondamentale con delle normali esigenze di ordine pubblico. Il discorso ” se non vuole sottoporsi ai controlli può non viaggiare” significa affermare che ci sono cittadini che hanno meno diritti degli altri. Cosa direste se ad un bambino ebreo fosse detto ” se vuoi mangiare alla mensa dell’asilo con i tuoi compagni il menù prevede solo maiale, e siccome il responsabile acquisti non ha tempo di fare menù diversificati, o mangia questo o stai a casa”???. Immagino già le grida nei talk show per attentato all’infanzia….

Paul Manoni

@Belisario80
Stai scherzando spero? 😯

Le procedure ed le norme aereoportuali che regolano i controlli di sicurezza, sono a carattere INTERNAZIONALE ed accettate da tutti i paesi del pianeta terra. Non sono un vezzo, un lazzo, un capriccio di chi nel nome della sicurezza, non ha niente di meglio da fare che andare ad esplorare turbanti o altri orifizi di sorta. Lo si fa’ per garantire la sicurezza di viaggiatori (Ebrei, Sikh, Atei, Mussulmani, casalinghe, avvocati, ministri, disoccupati e via dicendo!).
Appellarsi alla libertà religiosa, non significa, farsi beffa di leggi e regole comuni ed uguali per TUTTI, emanate da organismi internazionali.

Quando fai un biglietto aereo, stipuli un contratto con la compagnia aerea, che si impegna a portarti dove vuoi, dietro compenso e a DETERMINATE CONDIZIONI.
I controlli di sicurezza fanno parte di queste condizioni. Non ti vuoi sottoporre a queste condizioni?…Il contratto e’ sciolto con tutte le conseguenze economiche del caso, e tu non viaggi. Mi pare semplice, no!?!?!

Io dei rituali religiosi Sikh me ne sbatto altamente. La libertà degli esseri umani tutti, di vivere e viaggiare in sicurezza e tranquillità, e’ ben piu’ importante della loro libertà di eseguire un rito prima di togliersi il coperchio dalla testa.

Belisario80

No no non scherzo affatto. Tra l’altro non so le tue fonti ma il problema sollevato dall’amico sikh non era togliersi il turbante ma farlo davanti a tutti. Infatti i maggiori quotidiani riportano le dichiarazioni della Sea che precisa che le modalità dei controlli sui sikh sono stabilite d’accordo con la comunita sikh italiana. Evidentemente qualcosa non è stato fatto come stabilito. Non credo che in Gran Bretagna i controlli siano meno rigidi ma, con la rilevanza di cui gode la comunità sikh in regno unito, non credo che abbiano accettato controlli che contrastino con la loro religione. Poi è ovvio chi non comprende la rilevanza dei diritti fondamentali crede che portare un turbante o un pugnale sia come andare ad una festa in maschera.

gibbon

Ahime’! Ho iniziato a percorrere la palude del personaggio noto per spiegarmi perche’ a MIlano si’, altrove no. Potrebbe essere un fatto di legislazione o qualche altra ragione che mi sfugge…
Paul Manoni scrive “Addirittura per destinazioni come USA, Israele e GB… procedure anche piu’ accurate per i controlli di sicurezza” .
Appunto, come mai a Milano? (dall’articolo del Times sembra che la cosa sia una novita’ o perlomeno una rarita’: “Foreign minister S M Krishna had earlier given a statement regarding the Milan airport incident” e un giocatore di golf viaggia molto, soprattutto, credo, negli USA con” procedure piu’ accurate”)

Paul Manoni

Ti sfugge questa:

“La Sea, che gestisce i servizi aeroportuali, replica sostenendo che i controlli sono stati stati stabiliti d’intesa con la comunità sikh italiana.”

Se la SEA, ha stipulato un’intesa coi sikh italioti, che prevede dei controlli del turbante in alcune precise circostanze ed in separata sede (come per le donne in burqua che vengono portate in questura per il riconoscimento), e’ ovvio che un sikh che viene in Italia per la prima volta dall’India, non ne sia a conoscenza, e si scandalizzi per essere stato portato in disparte davanti a tutti, per un ulteriore controllo.
USA, Israele e GB, nei loro aereoporti fanno si controlli piu’ accurati, ma hanno anche in dotazione i body-scanner, con i quali e’ possibile controllare i turbanti, senza farli togliere dai sikh.
Ho commentato a nightshade90 alle 7.30. Il commento spiega abbastanza meglio la cosa, ma e’ in attesa.

nightshade90

ma anche se la comunità sikh italiana non avesse voluto sentir ragioni, se io voglio salire su un aereo con uno zaino pretendendo che non mi venga controllato, sono un idiota. potrei nasconderci dentro di tutto. idem per il turbante. non si possono mica fare eccezzioni per le confessioni religiose. altrimenti i rastafariani decidono che “lo zaino per loro è sacro ed intoccabile” e poi vedi come fioriscono i voli verso amsterdam e ritorno, con zaini stracarichi al ritorno. e a quel punto si aggiungono le cosce, facendo una religione su misura con lo stesso precetto e si fanno tanti bei voletti in colombia e ritorno. ed il primo attentatore che passa sà che basta nascondere oggetti affilati o esplosivi nel turabnte spacciandosi per sikh per salire indenni……

nightshade90

ma anche se la comunità sikh italiana non avesse voluto sentir ragioni, se io voglio salire su un aereo con uno zaino pretendendo che non mi venga controllato, sono un idiota. potrei nasconderci dentro di tutto. idem per il turbante. non si possono mica fare eccezzioni per le confessioni religiose. altrimenti i rastafariani decidono che “lo zaino per loro è sacro ed intoccabile” e poi vedi come fioriscono i voli verso amsterdam e ritorno, con zaini stracarichi al ritorno. e a quel punto si aggiungono le cosce, facendo una religione su misura con lo stesso precetto e si fanno tanti bei voletti in colombia e ritorno. ed il primo attentatore che passa sà che basta nascondere oggetti affilati o esplosivi nel turabnte spacciandosi per sikh per salire indenni……

Paul Manoni

Partendo dal presupposto che e’ da idioti, e aggiungerei per esperienza personale diretta, anche da maleducati, il non volersi sottoporre ai controlli di sicurezza, lamentandosi e facendo l’indisponente capriccioso, e non volendosi adeguare a leggi comuni internazionali fatte anche per la propria sicurezza personale, e’ abbastanza ovvio che risulta ancora piu’ da idioti quindi, il voler motivare questo non volersi sottoporre ai controlli, con la “libertà di credo”, per i motivi che hai elencato tu. 😉

Se fossi nei panni del nostro ambasciatore, che si e’ dovuto pure giustificare in qualche modo, per una cosa che in realtà e’ giustissima e sacrosanta, direi a coloro che mi hanno convocato, di andare a fare in c…quel paese, spiegandogli che la comunità sikh in Italia, firmando l’intesa con la SEA per mettersi a disposizione per eventuali controlli al turbante, si e’ in qualche modo evoluta nei confronti della società civile, e che farebbero bene ad adeguarsi anche loro (!!).

Se ne deduce, come una sorta di morale della favola che vogliamo trarne (come se ce ne fosse bisogno!!), che i problemi, li creano sempre, solo ed esclusivamente, i fanatici delle religioni.

Bisogna finirsela di derogare alle regole ed alle leggi di convivenza civile, sulla base della libertà individuale di credo…Altrimenti e’ un continuo inarrestabile, e le situazioni prima o poi, sfuggiranno di mano di brutto.

gibbon

Dal Corriere della Sera del 15 marzo 2010 “Parte oggi la sperimentazione del primo body scanner all’aeroporto lombardo di Malpensa”… che si sia gia’ rotto?
L’allenatore aveva gia’ subito un controllo la scorsa settimana, sempre a Malpensa. Proteste. Interviene l’ambasciatore italiano in India: ” l’ambasciatore Sanfelice di Monteforte aveva assicurato che ìl rispetto dei simboli religiosi ìndossati dai Sikh era “una sensibilità nota e condivisa da chi effettua ì controlli a Malpensa” e che “pertanto ìl caso doveva essere considerato un ìncidente ìsolato”. Insomma, eccesso di zelo o scarsa coordinazione tra il ministero degli esteri e la Sea…qualcosa di storto e’ andato, l’incidente diplomatico poteva essere evitato

Florasol

Io in Sea ci lavoro da quasi 24 anni :(, e per dirlo io, che stavolta devo proprio dare ragione alla Sea… 😀

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