Arzignano (VI): donna bengalese vessata e obbligata a portare burqa

Una donna bengalese sposata di 30 anni, residente ad Arzignano (VI) ha denunciato alcuni giorni fa il fratello, che la costringeva ad indossare il burqa quando usciva di casa e a non dare confidenza agli uomini. Sempre il parente, riporta Il Giornale di Vicenza, la forzava a portare la figlia in una scuola dove si insegnava il Corano, per evitare che assumesse costumi più aperti e occidentali. La giovane era oggetto di vessazioni e percosse da parte del fratello, che l’aveva anche minacciata con un coltello. Aveva subito persino una violenza sessuale da un conoscente: saputolo, il fratello l’avrebbe minacciata di morte nel caso avesse sporto denunciato. Secondo il fratello, poco più giovane e sempre più pressante nelle sue pretese in questi ultimi mesi, la donna non si adeguava ai rigidi canoni della religione islamica. La donna ha trovato la forza di confidarsi col marito e insieme hanno quindi denunciato il parente. A condurre le indagini sul caso, il pm Barbara De Munari e la Procura di Vicenza.

Valentino Salvatore

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14 commenti

Southsun

Un altro caso di follia religiosa.

Questo fratellino avrebbe dovuto avere per sorella una nerboruta donnona sarda. Gli schiaffi che avrebbe preso l’avrebbero fatto rinsavire d’incanto.

Fossi il marito della signora farei passare al fratellino il vizietto di picchiare le donne solo perchè gliel’ha detto il suo dio di cartone.

Kaworu

ma il marito nel mentre dov’era? Oo

più che altro perchè credo che me ne accorgerei, magari vivendoci assieme, se la mia compagna fosse vessata da un qualsiasi familiare con le pigne al posto del cervello…

comunque bene che abbiano denunciato.

jsm

primo, non è chiaro l’arco temporale in cui si è svolta la vicenda: può dars che si sia svolto tutto piuttosto velocemente

secondo, la ragazza avrà avuto paura (probabilmente minacciata) anche solo di parlare col marito

in ogni caso, se fossi io il marito, il fratellino farebbe bene a cominciare a correre molto, motlo velocemente…..

Kaworu

ah figurati, la mia era una semplice domanda oziosa, tanto meglio se anche al marito non garbano le idee del cognato 😉

Brian di Nazareth

Strana questa religione: una donna deve usare il burga per non dare confidenza agli uomini [occidentali], e allo stesso tempo deve consentire violenze sessuali da un conoscente. Se questo non è malattia mentale non so come chiamarla. E come mai nessun leader islamico condanna il comportamento del caro “fratellino”? Tutto regolare secondo il corano?

antoniadess

su una che denuncia (brava!) quante ce ne saranno che si fanno terrorizzare e non denunciano, soprattutto se a fare la parte del fratello è lo stesso marito? ecco perchè un divieto dall’esterno può aiutare queste donne che all’interno non hanno la forza di reagire per dire “non voglio”

G.B.

Condivido in pieno. Che le donne scelgano liberamente di indossare il burka o il niquab è un’ipotesi puramente accademica.

Alessio

Plaudo alla giovane signora bengalese. E se avesse picchiato di santa ragione, anche con colpi “proibiti” il cugino idiota, lancerei un grido di evviva. Mi piacciono le donne che si fanno rispettare anche menando le mani.

aliceagnese

Onore all’intelligenza e al coraggio di questa giovane donna che ha trovato la forza della denuncia, salvando da una vita di assurde vessazioni non solo se stessa ma anche sua figlia.

Paul Manoni

“La forzava a portare la figlia in una scuola dove si insegnava il Corano, per evitare che assumesse costumi più aperti e occidentali.”

Questo riassume in modo piuttosto efficace, il concetto di integrazione che hanno certi individui che importiamo dai paesi islamici. Ci lamentiamo se questi non si integrano, se li vediamo chiusi nei loro gruppi di appartenenza, se si appropriano di interi quartieri nelle nostre città, e via dicendo. Ma siamo sicuri che vogliono realmente integrarsi???

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