‘Liberi di non credere’ su crocifisso e sentenza CEDU

E’ andata in onda questa mattina, dalle 11:20 su Radio Città Aperta (88.9 a Roma e nel Lazio), l’undicesima puntata di “Liberi di non credere”. In studio Valentino Salvatore (impiegato UAAR e collaboratore delle Ultimissime) e Marcello Rinaldi (coordinatore circolo UAAR di Roma), in collegamento telefonico Adele Orioli (responsabile delle iniziative legali dell’UAAR). La puntata è quasi interamente dedicata alla sentenza della Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Disponibile sul sito del circolo UAAR di Padova per download e ascolto. Per contattare la redazione del programma radio, scrivere a liberidinoncredere@gmail.com.

La Redazione

19 commenti

Francesco

La settimana scorsa ho visitato una basilica cattolica molto nota della mia zona e sono rimasto sconvolto!
Era piena di crocifissi!
Come e’ possibile che un simbolo della nostra identita’ nazionale,
un simbolo in cui noi tutti italiani, cristiani e non cristiani, identifichiamo i nostri valori,
uno dei nostri arredi preferiti,
possa essere screditato a mero simbolo religioso dalla chiesa cattolica romana.
E’ necessario intervenire!
Togliamo i crocifissi dalle chiese!

Murdega

Come e’ possibile che un simbolo della nostra identita’ nazionale,
No caro Francesco,il simbolo è il tricolore.

Francesco

Io credevo ci fosse una battuta nascosta nella risposta di Murdega, come non detto.

bradipo

no, no… avevo solo notato nelle prime risposte un certo accanimento dovuto a fraintendimento 😉

Francesco

Visto che nessuno apprezza il mio “velato” umorismo, visto che il parroco di Funo non vuole confermarmi dove vuole rimettere la croce gloriosa (io penso nelle chiese), collegatevi a questo link dove potrete trovare un articolo che stupira’ per il titolo, stupira’ per il nome dell’autore e stupira’ anche per il contenuto soprattutto nella parte finale (http://www.ossimoro.it/garibaldi.htm).
Almeno spero.

Pietro

Io ho apprezzato l’ironia del post iniziale, forse altri che sono intervenuti non l’hanno capita

Murdega

Costituzione italiana, articolo 12
“La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.”.

4 novembre 2001: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi celebra il 140° anniversario dell’ unità nazionale a San Martino della Battaglia, con le seguenti parole: “Adoperiamoci perchè in ogni famiglia, in ogni casa, ci sia un tricolore a testimoniare i sentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento. Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e civiltà.

Francesco

Grazie per aver apprezzato l’ironia ma qualcuno ha letto l’articolo su Garibaldi?

libero

Di fatto l’opera dell’UAAR sul crocifisso si è risolta in una sconfitta, che ha rafforzato i confessionalisti e portato più crocifissi anche dove non c’erano e spinto i politici a difenderli per qualche voto in più, la politica UAAR deve essere più attenta e valutare bene le reali possibilità, niente donchisciottismi, ma azioni chwe rsiscuotano consensi ampi e trasversali su temi pratici, accelerare il processo di secolarizzazione è un modo indiretto di ottenere anche più laicità.

libero

L’UAAR ha poca fantasia, perchè non diffondere l’immagine del crocifisso come falso simbolo, in realtà era un palo a T o un semplice palo, l’immagine su manifesti darebbe fastidio e non poco !

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