Uno studio del Public Religion Research Institute riunisce dati da diversi sondaggi effettuati nel 2010 per tracciare un ritratto delle opinioni del cattolici statunitensi sul tema dell’omosessualità.
Matrimoni e unioni civili
Sul tema matrimoni e unioni civili, solo il 22% dei cattolici intervistati si è dichiarato contrario a qualunque forma di riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso: il 43% si è dichiarato a favore del matrimonio, e il 31% a favore delle unioni civili. I cattolici sarebbero quindi più bendisposti sia di altri gruppi religiosi, come evangelici bianchi e protestanti neri, che della popolazione complessiva.
Il sostegno è minore tra i cattolici praticanti, e maggiore tra coloro che frequentano la chiesa meno di una o due volte al mese (il 41%).
I cattolici si sono poi rivelati più propensi ai matrimoni tra omosessuali quando nella domanda si è specificato che il riferimento era a matrimoni civili e non religiosi: il 43% precedente è salito al 71%. Lo stesso innalzamento del consenso c’è stato nell’intero campione, anche se non così marcato: da 37% a 59%.
Adozioni, sacerdozio, servizio militare e leggi a tutela
Mentre sono nettamente divisi sulla possibilità di ammettere omosessuali al sacerdozio, i cattolici sarebbero più disponibili su altri argomenti: il 73% si è dichiarato a favore di leggi che proteggano gay e lesbiche da discriminazioni sul posto di lavoro, il 63% sarebbe propenso ad ammetterli al servizio militare senza le censure ancora in vigore, e il 60% si è detto bendisposto sul tema delle adozioni a coppie gay e lesbiche.
Giudizi morali
Sotto l’aspetto morale, nel complesso il 49% degli intervistati ha sostenuto che l’omosessualità sia sbagliata; tra cattolici sono di quest’avviso il 39%, tra i protestanti il 40% e tra i bianchi evangelici un drastico 76%.
A ritenerla accettabile sono per contro il 12% dei cattolici e il 9% dell’intero campione. Il 41% dei cattolici ha sostenuto di non considerarlo un problema morale, in linea con il 59%, sempre tra i cattolici, secondo il quale le relazioni di natura omosessuale tra adulti consenzienti non sono un peccato (contro il 46% complessivo). Il 63% degli intervistati si è detto dell’idea che l’orientamento sessuale non possa essere modificato, percentuale simile (69%) tra i cattolici.
L’omosessualità in chiesa
Nelle chiese cattoliche statunitensi si parla di rado di omosessualità: tra coloro che si sono identificati come praticanti che frequentano la chiesa almeno una volta o due al mese, solo il 27% ha sentito esponenti religiosi affrontare l’argomento, una percentuale molto bassa rispetto al 41% riportato sui praticanti di tutte le religioni complessivamente. Il 63% dei cattolici riferisce che si trattava di messaggi negativi.
Per il 47% dei cattolici i messaggi sull’omosessualità che giungono dai luoghi di culto sono in generale negativi, solo il 3% sostiene che siano positivi, mentre un 42% sostiene che del tema non si parli. Quando è stato chiesto di dare una valutazione, tra A e F, alla gestione del tema omosessualità da parte dei luoghi di culto americani, solo il 14% dei cattolici ha assegnato voti alti (A o B), mentre il 45% ha dato voti bassi (D o F).
Al momento di dare voti alle chiese cattoliche, questi si sono alzati, ma sono rimasti abbastanza bassi rispetto a quelli dati dagli altri gruppi religiosi ai rispettivi luoghi di culto.
I cattolici sono in linea con la popolazione generale nelle loro opinioni che i messaggi dai luoghi di culto sul tema dell’omosessualità siano responsabili molto (33% cattolici e 33% popolazione generale) o in parte (37% e 32% rispettivamente) degli alti tassi di suicidio tra i giovani omosessuali.
Discriminazione e società
Per il 74% dei cattolici presi in esame le relazioni tra gay e lesbiche dovrebbero essere accettate, contro il 62% tra la popolazione generale; di opinione contraria un cattolico su 4.
Per concludere, i cattolici si trovano in linea con la popolazione generale nel credere che gay e lesbiche siano il gruppo che, negli Stati Uniti, subisce le maggiori discriminazioni (60%); seguono ispanici (59%), musulmani (56%), neri (45%), ebrei (28%), atei (25%), mormoni (21%) e cristiani evangelici (18%).
Silvia Righini
Mah, risultati piuttosto bizzarri, anche considerando che per i cattolici il matrimonio è un sacramento, a differenza dei cristiani per cui non lo è.
Forse incide in maniera decisiva che sia stato fatto negli USA dove la componente etnico-religiosa è basilare per l’analisi della composizione dell’elettorato politico e non ha molto a che vedere con cosa effettivamente uno creda.
Una cosa è il cattolicesimo e un’altra sono i cattolici. Molti cattolici sono più aperti di quanto ci si potrebbe aspettare data la loro religione.
Vero. Basterà far loro notare cosa effettivamente predica la chiesa cattolica per convincerli ad allontanarsene del tutto.
Sono rimasto anche io colpito dagli alti livelli di apertura e tolleranza dei cattolici, ma ricordiamoci che generalmente cattolico significa ipocrita. Forse sul tema dell’aborto sarebbero stato più coerenti con la dottrina, anche perchè la chiesa negli ultimi tempi non ha avuto bisogno di tacere (molti dicono che in chiesa non si parla dei gay) o minimizzare il tema dell’aborto, mentre gli scandali di preti omosessuali e pedofili (associati dalla chiesa stessa all’omosessualità) hanno reso necessario ridurre invettive che avrebbero solo danneggiato la chiesa stessa.
Forse è meglio parlare, non tanto di cattolici, ma di cristiani secolarizzati, perchè sul fatto di essere cattolici il vaticano e i catto-talebani in politica hanno messo il Copyright, non si può essere cattolico ed essere al contempo secolarizzato o appoggiare temi laici.
Sono cattolici davvero? Solo di facciata ed è di questo che la ccar ha bisogno per sentirsi la “maggioranza”, la facciata, ma in fondo sa che questi sono in via di rapida secolarizzazione e condanna a parole gli incoerenti, anche se in pratica non vorrebbe mai che si sbattezzassero, fanno numero.
Ma perche’ la possibilita’ per gli omosessuali di sposarsi, di adottare bambini, di vivere serenamente la loro vita insomma, deve passare dall’opinione di queste persone che non hanno nessun ritegno morale ad imporre le loro opinioni agli altri.
Se vogliamo analizzare la morale di questi signori, è presto data la risposta alla sua domanda: Perchè si sentono investiti dallo spirito santo.
Sarebbero da investire ma con un autotreno.
I risultati di questa indagine di primo acchito potrebbero sembrare strani, o quanto meno inattesi.
Vanno considerate però due circostanze. La prima è che si tratta di uno studio sui cattolici statunitensi, che forse sono diversi per background culturale, o sono diversamente influenzati da quelli di casa nostra.
La seconda è un fatto universale, e cioè la distanza fra la chiesa gerarchica, isolata nella sua infallibilità, e la chiesa di base.
Sull’atteggiamento nei confronti dell’omosessualità l’Italia è un’anomalia nel mondo occidentale, avendo una classe politica pesantemente influenzata dal Vaticano.
da notare che le scelte più laiche e rispettose dei diritti altrui provengono da chi si dichiara cattolico ma frequenta poco la chiesa
Insomma chi si autodefinisce cattolico per pura abitudine identitaria e non per fede.
allora non è cattolico, caro Roberto, fa solo numero, nememno io faccio di tutti i cattolici un clerico-fascismo, ma per la barba di Darwin, possibile che dobbiamo sempre fare dei distinguo anche tra coloro che si dicono cattolici e non lo sono in pratica? Siano coerenti, dicano apertamente che su certi temi laici sono con noi e che dissentono dal papa.
Boh, magari lo fanno a modo loro, certo…lo fanno, ma allora siano coerenti e si sbattezzino, non possono più disrsi cattolici ad hoc, e comuqnue continuare a dirsi cattolici quando la penitenzieria del vaticano li ha già inquadrati come peccatori secolarizzati e quasi impenitenti e lontano dal confessionale, dalla santa messa, dai miracolismi, e magari pro DICO-pro testamento biologico, pro.fecondazione assisitita, pro194, pro divorzio, pro pillola, pro gay, ecc…ecc…
Come direbbe Totò, sono uomini o caporali?
coerenza? puahahahahahahahahahahahahhahahahahahahhahh
Siccome ho studiato e lavorato negli USA, posso dire che i cattolici lì sono minoranza e il Vaticano (buon per loro) è lontano. Lo stesso si può dire in Canada. La CCAR ha sempre avuto un bel “da fare” per cercare di spegnere le voci dei dissenzienti negli USA. Il + dei cattolici lì approva la pillola e gli anticoncezionali. È nota anche la posizione dei Kennedy (di origine irlandese e cattolici) circa l’aborto (a favore).
Detto questo dire di essere contrari all’omosessualità è lo stesso che essere favorevoli alla schiavitù dei neri. L’omofobia dovrebbe essere penalmente perseguita, come l’apologia di nazismo in Germania.