Beatificazione di Wojtyla, Comune e Vaticano litigano sui soldi

la tua capacità di scrivere nonsense non ha limiti vedo.

wojtyla ha incontrato anche fidel?

ok, mi indigno uguale 😉

immagino che questa cosa ti sconcerti, visto che per te gli atei sono anche comunisti mangiabambini.

Non mo sconcerta e mai ho definito gli atei mangiabambini.

Enrico,
ma il papa non rappresenta dio in terra? Vuoi dire che è dio solo nell’orario di lavoro e nelle pause pranzo fa ca»»ate paurose?

rivoltamento di frittata, appunto.

i cattolici possono fare tutto e il contrario di tutto.

tanto quando fa comodo le cose si interpretano, quando fa comodo invece si prendono alla lettera, quando fa comodo si è infallibili, quando fa comodo non lo si è.

io mi schifo di ciò.

Enrico, l’infallibilità è un assurdo, infatti è un dogma introdotto da un papa. Ci si accontenterebbe di molto meno da parte di un capo di stato, di un rappresentante, e a maggior ragione da un capo religioso: umanità, coerenza, rispetto per le vittime fiondate giù dagli aerei…. Nessuno si aspetta la perfezione, da nessuno, e nemmeno dal papa che per molti è un capo politico come un altro (tranne che è una carica a vita e assoluta). Come capo di stato ci sono impegni e contatti che sottostanno a compromessi di tipo politico, ai quali nessun papa si è sottratto (vedi concordati con Hitler e Mussolini). Si può invocare la ragion di Stato, bon, ci può stare a livello politico (non a livello religioso). Che però Wojtyla abbia spedito in forma privata una sua speciale benedizione per Pinochet…. è infallibile in un solo modo: nel provocare disgusto.

l’infallibilità è una menzogna, da qualsiasi religione venga; per quanto sia difficile da studiare, ed io lo so perchè lo studio da tempo, Karl. R. Popper propone una disciplina filosofica nei ragionamenti che facciamo tutti i giorni.

– quando è evidente che non si hanno sufficienti asserzioni e prove a sostengo della propria ipotesi, tesi e teoria, non ci si può permettere di imporre asserzioni generali valide per tutti i ragionamenti (problema del metodo induttivo).
– quando è evidente che l’uomo è perfettibile ma non perfetto, anche solo la presunzione dell’infallibilità di un solo capo religioso e delle sue concezioni metafisiche è irrazionale, si fonda sul potere che egli si ha sulle masse di fedeli la cui ignoranza è pari alla loro schiavitù, alla loro supina arrendevolezza di pecore da tosare.
– quando si dice ragionamento conciliabile con la fede, non è davvero un ragionamento, è una pasticciata dialettica fatta di frasi dogmatiche che si pretende siano premesse da cui poi dedurne una conclusione logica, ma invece è il peggior nemico del sillogismo, e qui non parlo di metodo deduttivo come lo intendeva K. R. Popper, nemmeno vi ci vanno vicino le diallettiche pasticciate dei fedeli catechizzati.
– noto ancora l’ignoranza di molti credenti che son convinti che la filosoofia sia indulgente con le loro dialettiche dogmatiche, retoriche, demagogiche, catecizzate ad hoc, perchè presumono che la filosofia preveda e giustifichi la loro abitudine di chiamare ragionamento una dottrina teologica o la dialettica che l’autorità religiosa e il fedele costruiscono senza rispetto di alcun metodo logico, perchè nè il metodo deduttivo, nè quello induttivo può accettare irrazionalmente tali concetti basati sull’impossibilità di dimostrarne la divinità, cosidetta infallibile nella sua rappresentanza umana, cioè, il papa per esempio.

ribadisco, non chiamate ragionamento la dialettica del credente che presume la sua fede concilii con la ragione, è una forzatura pasticciata fatta di “catechismo la qualunque” vaticaliano di certo, in bocca alla maggior parte dei politici e demagoghi cattolici che piacciono alla ccar, tanto son convinti che rappresentano i fedeli elettori ancora propensi ad invocare i santi e le sante per scongiurare Marchionne dal portare la FIAT all’estero o propensi a credere alle illusioni miracolistiche che trasudano o lacrimano o fanno apparire immagini dlela madonna e di p. pio.

la fede non è capace di ragionare, perchè per propria natura crede e basta, non discute quel che crede, non accetta dubbi indubitabili, non negozia sui dogmi e sull’infallibilità di chi li impone come condizione senza la quale non si può avere da dio la grazia.

La fede al massimo dialoga ma con quellli che ne condividono i presupposti dottrinari, con quelli che invece non credono tenta di ragionare ma non è abituata, allora ripete esattamente frasi teologiche già preconfezionate che sono la base del costrutto della loro diallettica, in poche parole, la fede non san fare altro che prediche e il pappagallo di prediche autorevoli, niente che somigli lontanamente ad un corretto ragionamento deduttivo o induttivo, nemmeno lontanamente allo studio epistemologico.

la dialettica della fede dei catto-troll per esempio è “la qualunque”.

“E’ abbastanza chiaro, da questo testo, come l’infallibilità papale concerna questioni dottrinarie, di fede: e non politiche.”

Per cui, essendo al di fuori delle questioni di fede, il papa può sporcarsi le mani con i peggiori dittatori e pedofili in tutta tranquillità di coscienza? Qual è il limite di comportamento immorale che un papa può permettersi di raggiungere nella zona franca dell’infallibilità?