Francia, in vigore legge anti-burqa: proteste e arresti

Da oggi è in vigore in Francia la legge che vieta di indossare il burqa e niqab, ma non mancano le polemiche. Una manifestazione di donne islamiche contrarie alla nuova normativa si è svolta davanti alla cattedrale di Notre-Dame, a Parigi. Le manifestanti, alcune delle quali indossavano il niqab, si sono dette contrarie alla legge, che limiterebbe la libertà di religione e di espressione. Ben 59 persone (tra cui 19 donne) sono state fermate, perché la manifestazione non era autorizzata.
Ad Avignone, una trentaduenne musulmana, Kenza Drider, è salita per protesta su un Tgv indossano il niqab. Invitata ad un programma televisivo a Parigi proprio oggi, ha preso il treno dalla stazione di Avignone, ha dichiarato ai giornalisti presenti al momento della partenza che la norma appena introdotta “offende i miei diritti di europea”, “cioè la mia libertà di andare e tornare, la mia libertà religiosa”. Il marito, Allal Drider, ha affermato: “Mia moglie dovrebbe restare chiusa in casa secondo questa legge, vi pare normale?”. La donna è arrivata regolarmente a Parigi, senza essere fermata o multata. Nel caso venisse multata, annuncia: “pagherò la multa, ma in questo caso mi sentirò in dovere di fare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in nome della libertà”.
La Francia è il primo paese europeo che ha introdotto una norma di questo tipo. Qui vive la comunità islamica più popolosa d’Europa (circa 5 milioni di persone) ma sono stimate a sole duemila le donne che indossano il velo integrale. La legge punisce chi indossa burqa o niqab (ma in generale anche maschere o caschi) negli spazi pubblici, con un massimo di 150 euro di multa e impone in alcuni casi la frequentazione di un corso di educazione civica. Le forze dell’ordine non sono comunque autorizzate a togliere il velo a chi si oppone. Pene pesanti anche per chi impone il velo: un anno di galera e 30mila euro, che diventano 60mila se la donna costretta è minorenne.

Valentino Salvatore

Archiviato in: Generale, Notizie

41 commenti

Alfonso

Il marito, Allal Drider, ha affermato: “Mia moglie dovrebbe restare chiusa in casa secondo questa legge, vi pare normale?”

Senti, senti chi parla di normalita! Questa è proprio bella! Da incorniciare.

Kaworu

per la serie “voglio essere libero di costringere mia moglie a portare il velo perchè in caso contrario non la farò uscire di casa”.

e parla di libertà.

ah beh

si beh

oh beh

Credo

Sì in effetti è pazzia e poi non capisco tutto questo amore per il velo……manco fosse un diritto dell’uomo e non si vieta perchè contrari all’islam ma per motivi di sicurezza pubblica.

Francesco

In Italia esistono persone che dicono che togliere i crocifissi dai luoghi pubblici e’ discriminazione nei confronti dei cattolici….

Soqquadro

Già, uscire in possesso di una faccia non è contemplato…
Io andrei a fare quattro chiacchiere con i mariti/padri/fratelli di queste signore manifestanti… non voler avere una faccia in pubblico è mancata attività sociale, epperò stanno facendo attivismo politico… è assolutamente illogico.
E comunque, io farei notare che tutte queste donne che manifestano per il burqa/niqab, dopo devono tornare a casa… se quello che trovano a casa è un marito la cui reazione pare sia “ecco, non andrà più al supermercato” la cosa mi sembra ancora più sospetta.

bruno gualerzi

Giusta legge, certamente… ma (notizia tg) si tratta di 2000 donne su non so quanti milioni di islamici. E pare che comunque nel corano il burqa non sia è nominato.

Alfonso

@bruno gualerzi
ho avuto modo di parlare con molti musulmani e ti posso assicurare che non hanno mai aperto il corano, esattamente come i nostri cristicoli non hanno mai aperto la bibbia. Recitano semplicemnete delle preghiere a pappagallo come fanno i devoti di santa romana chiesa.

Per esempio nessuno sa che Jihad significa guerra contro i sensi, contro le passioni e non guerra santa. Per non parlare del Ramadan eseguito molto, molto à la carte, rispetto a quello prescritto dal corano.

Marcus Prometheus

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
Adesso l’avvocato difensore degli islamisti si mette anche a fare il teologo islamico pacifinto, in perfetta applicazione della Taquiya (dissimulazione islamica prevista come arma necessaria e legittima contro gli infedeli).

Magari avessero saputo gli arabi islamizzati da Maometto ( a suon di Jihad predazioni e stragi, piuttosto che di prediche) non avrebbero messo a ferro e fuoco tutta la sponda sud del Mediterraneo da Siria a Spagna con tutto il nordafrica romano e tutte le terre fra Caucaso Mesopotamia Iran ed India nel giro di 3 sole generazioni!

Ma che disinformati! Peccato che non c’eri tu
Ed invece male informati da Maometto pare proprio che dal 630 anno dell’egira
i suoi seguaci non abbiano mai smesso di proclamare e combattere jihad in quell’altro senso, non nel tuo.
A questo punto qualche dubbio sulla validita’ della tua supponente interpretazione forse qualcuno se la fara’.
Insomma 1400 anni di guerre sante di conquista e predazione giustificate e codificate da tutte le scuole giuridiche shariatiche sono un malinteso!
Ma vallo a raccontare alle famiglie delle due centinaia di migliaia di morti fatti dalla jihad islamista nella sola Algeria! Od alle migliaia di morti vittime della dozzina di jihad proclamate in giro per il mondo perfino ATTUALMENTE.
Basta andare sul sito thereligionofpeace . com e si trovano le statistiche aggiornate per settimana, per mese, e per anno, con descrizione dei fatti degli ultimi 10 anni di jihad islamiste contro mussulmani moderati e contro fedeli di minoranze mussulmane o di altre religioni solo per supposta miscredenza o apostasia!

bruno gualerzi

“Adesso l’avvocato difensore degli islamisti si mette anche a fare il teologo islamico pacifinto, in perfetta applicazione della Taquiya (dissimulazione islamica prevista come arma necessaria e legittima contro gli infedeli).”

Ho sempliocemente – ed esplicitamente – detto ciò che ho sentito in un tg.
Non è vero? Non lo potevi dire senza tanta insolenza?
O chiunque non è islamofobo automaticamente è ‘islamista’?

PS: Adesso capisco perchè ce l’hai con me: vedo solo ora che è stata sdoganata – a post ormai chiuso – una mia replica alle tue invettive, per me decisamente razziste, contro gli sbarchi a Lampedusa. Se qualcuno vuole può andare a verificare quanto affermo nel recente post ‘La chiesa e i profughi’)

bruno gualerzi

Dimenticavo. In quel post ti chiedevo anche – per trarne alcune mie considerazioni – se eri socio di UAAR.

Soqquadro

Gualerzi, mi sa che la risposta di Marcus non era riferita al tuo commento, ma a quello di Alfonso.

bruno gualerzi

Può darsi, ma il mio commento non era in contrasto con quello di Alfonso…
In ogni caso per vedere come la pensa veramente Marcus ti rimando al post su ‘chiesa e profughi’ verso la fine. Non so per gli altri, ma per me si tratta di un razzismo insopportabile, in effetti qui solo intuibile.
E mi sono anche alterato… intanto perchè la mia replica, posta in quarantena, è comparsa solo a post ormai chiuso… e poi perchè ho pensato di essere nel blog sbagliato in quanto nessun altro ha preso posizione. O, naturalmente mi sono sbagliato io ad avere la reazione che ho avuto. Per questo ho chiesto se Marcus era socio UAAR… nel qual caso (ma non ho avuto risposta) nutrirei molti dubbi sulla mia iscrizione.

Marcus Prometheus

Tutto il mio messaggio precedente riguardava le aberrazioni di Alfonso teologo islamico
che ripeteva a pappagallo la stravecchia teorizzazione islamo-pacifinta che Jihad deve essere guerra contro il peccato e le proprie tendenze a peccare (islamicamente)
piuttosto che combattere contro gli infedeli.
E” vero, nei periodi nei quali l’islam non riusciva ad aggredire il resto del mondo per scarsa forza, (certo non per scarsa volonta’), Imam e teologi islamici si sono accontentati di aizzare i fedeli contro se’ stessi o i loro vicini poco fervorosi con la teorizzazione della Jihad spirituale al posto di quella materiale. Ma queste sono chiacchiere e sono venute buone giusto per la Taqiyya, cioe’ la dissimulazione che Maometto raccomanda di usare contro i nemici.

“Adesso l’avvocato difensore degli islamisti si mette anche a fare il teologo islamico pacifinto, in perfetta applicazione della Taquiya (dissimulazione islamica prevista come arma necessaria e legittima contro gli infedeli).”

Ma Bruno Gualerzi e’ talmente fuso da non averlo neppure notato ed ha preso la mia tirata come diretta a lui. Evidentemente si sente nei panni dell’avvocato dell’islamismo e mi domanda:

O chiunque non è islamofobo automaticamente è ‘islamista’?

Rispondo: No le possibilita’ sono piu’ di una, ma nessuna e’ onesta o esaltante:
o e’ filoislamista magari per revanscismo antioccidentale, o e’ illuso e/o disinformato.

Chiunque sia INFORMATO sull’islam e non voglia sottomettersi all’islam (che peraltro solo questo vuol fare dato che islam significa sottomissione in arabo, altro che pace come ci rifila la solita Taqiyya) o e’ folle e se ne frega o non puo’ che essere antiislamico.
Preferisco questo termine ad islamofobo, che e’ il termine che i filoislamici e loro avvocati tendono ad usare come arma sia per dare dei matti a chi si oppone loro (fobia significa disturbo psichico in psichiatria) sia per intimidire psicologicamente (fobia e’ anche sinonimo di paura, anzi questo e’ il suo primo significato nel greco antico lingua dal quale proviene). Ed io mi oppongo alla islamizzazione, non mi limito ad averne paura.
Certo c’e’ da averne paura a non essere sottomessi ed a non volerlo diventare.
Sarebbe come accusare un ebreo di nazifobia! In questo caso in cui NOI siamo gli obbiettivi della JIHAD siamo noi gli INFEDELI da perseguitare ed a cui fare guerra, alla faccia delle vergognose menzogne sullo sforzo interiore della dissimulazione alfonsina
Sarebbe come accusare un ebreo di nazifobia!

@ Gualerzi che in mancanza di meglio (non avendo neanche capito a chi era diretto il mio messaggio sulla Jihad) mi da del razzista posso solo dire che razzista e’ chi ce l’ha con una razza. Ebbene io sono razzista con la razza dei traditori dell’occidente dei comunisti revanscisti alla ricerca di ascari, degli utili idioti che vogliono aprire le porte ai talibani islamici come se non ne avessimo abbastanza di talibani vaticani.
Dunque io distinguo razionalmente chi (di qualsiasi razza) sia e’ antagonista alla civilta’ democratica che apprezzo e dei cui diritti voglio continuare a beneficiare, da chi invece (di qualsiasi razza) sia mio fratello laico e possa se aiutato ed accolto aiutarmi in futuro a resistere ai suoi persecutori che stanno cominciando a diventare anche i miei persecutori a casa mia, seguendo quel libraccio che IMPONE LORO di ricordarsi di farmi la jihad (alla faccia delle prediche fasulle della Alfonso Taqyyia)

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.

Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.

P.C.

Giusto per curiosità: questa legge vale solo per le donne musulmane o anche per le suore cristiane?

Kaworu

niqab e burqa coprono interamente il viso lasciando scoperti solo gli occhi o anche no.

quindi credo valga solo per le musulmane, ma allo stesso modo credo che il velo normale (tipo appunto suora cattolica) sia consentito.

Kaworu

Hijab e chador che lasciano scoperto il viso (ma non collo/capelli) dovrebbero essere ok.

quindi pure veli di varie fogge cattoliche

Alfonso

@pc
non esistono suore cristiane. Esistono suore cattoliche.
comunque io ho capito che la legge è rivolta solo alle donne musulmane

Rasputin

Ti sbagli è rivolta a chiunque in un luogo pubblico non sia riconoscibile.

Alfonso

@rasputin
come in Italia allora, con la differenza che qui le donne islamicche non hanno il divieto come ora in Francia. E’ corretto o continuo a sbagliarmi? senza polemica eh. giusto per capire

Leonardo

@Alfonso
Non so in Francia, ma la legge in Italia dice esplicitamente che sono previste eccezioni.
Ad esempio l’indossare un vestito tradizionale, o il bendaggio di un volto ustionato, in Italia non infrangono alcuna legge attualmente in vigore.

Rasputin

Alfonso, secondo me è corretto in Francia e sbagliato in Italia, che differenza c’è tra un casco integrale ed un burqa a parte la sicurezza…

Alfonso

@rasputin
su questo siamo d’accordo. chiunque deve essere riconoscibile. E’ una questione di sicurezza sociale e non una discriminazione religiosa.

stefano

“sia la religione cristiana, che quella maomettana o altre religioni legate in modo indissolubile alla superstizione hanno incendiato il mondo in secoli di ininterrotte guerre per la supremazia assoluta delle rispettive insulse verità; la filosofia,, e il conseguente progresso delle scienze, saranno la grande mano in grado di spengere quest’incendio che divora il mondo” – Voltaire

Elvetico

Posso sbagliarmi, ma la norma francese proibisce semplicemente di dissimulare il volto in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Mi sembra curioso che una legge dello stato (francese) possa essere violata per motivi religiosi.

libero

Riuscirà la Francia a far rispettare la legge ?

Non sarà facile, però spero di si.

Federico Tonizzo

E’ proprio questo il “fronte caldo” della battaglia per la civiltà che la Francia ha intrapreso. Ovviamente anche io spero che ce la faccia.
la Francia ha spazzato via gran parte dei privilegi clericali durante la Rivoluzione Francese… ora spero che spazzi via con polizia e tribunali OGNI pretesa “religiosa” e/o “pseudoreligiosa”.

Federico Tonizzo

..devo completare la frase:
spero che spazzi via con polizia e tribunali OGNI pretesa “religiosa” e/o “pseudoreligiosa” che sia in contrasto con la legge CIVILE.

andrea il toscano

secondo me arriveranno a fare un niqab con la mascherina trasparente davanti il viso così sono comunque coperte!!! (visto che ad esempio i ginecologi possono fare il loro lavoro soltando guardando nello specchio il riflesso della paziente…..

Southsun

La prescrizione dello specchio per i ginecologi è la prova del nove della loro completa pazzia religiosa.

Gente che s’inventa simili espedienti ha davvero le rotelle scunnate, e ancora di più chi ci crede.

Antonio

Anche la nostra costituzione ha un articolo che vieta a qualsiasi persona di girare in luoghi pubblico indossando maschere o qualsiasi cosa che renda il volto irriconoscibile,ma siamo in Italia e le leggi non vengono nè applicate nè fatte rispettare!
È più importante sapere quante pastiglie di VIAGRA ha preso Berlusconi invece di preoccuparsi dei bisogni del popolo Italiano.
ITALIA AGLI ITALIANI!!!

Leonardo

Scusa, a quale articolo della Costituzione ti stai riferendo ?

Marcus Prometheus

Articolo 8 della costituzione.
La liberta’ di religione trova limiti nel rispetto dell’ordine pubblico.

Pertanto secondo me un islam non riformato che mantiene come sacri gli obblighi coranici di Jihad, di odio e separazione per l’infedele, e la pretesa di ineguaglianza fra islamici ed infedeli e fra uomini e donne dovrebbe essere visto come l’ adesione ad una associazione antidemocratica

antoniadess

le equazioni burqa=libertà religiosa/no burqa=reclusione domestica già danno la discriminante necessaria a limitare certe “libertà”; un dato, il burqa è il simbolo dell’islam più estremista, per intenderci, quello dei regimi teocratici che limitano i diritti umani: vogliamo favorirne la diffusione? in questa prospettiva due mila o tremila donne non sono affatto poche: è solo l’inizio, che bisogna contrastare in ogni modo, se si tiene all’affermazione della laicità e alla diffusione dlla secolarizzazione, fuori da questa direzione di marcia parlare di libertà religiosa è semplice ipocrisia che giustifica qualsiasi barbarie e qualsiasi sistema illiberale; anche il papa dice che contrastare i suoi privilegi e la sua arroganza significa limitare la libertà religiosa, infatti la sola laicità (sana) che ammette è la sua 🙁

Soqquadro

Finalmente! Chissà perchè quando fanno questi (s)ragionamenti i cristiani si attiva subito il radar della presa in giro, quando li fanno i musulmani, qualcuno va in crisi.

Leonardo

Il paragone non regge: mentre i privilegi del papa sono a nostro scapito, il fatto che una donna adulta ed in possesso delle proprie facoltà mentali, scelga di nascondere il volto, non viola alcun diritto di terzi.
Il paragone più corretto sarebbe accostare la pretesa delle donne islamiche di nascondere il volto a quelle del papa d’indossare la gonna: in una società laica, è l’individuo che decide cosa per lui sia o non sia degradante o limitante.
E’ invece tipico dei fondamentalisti religiosi stabilire meticolosamente cosa la gente possa indossare o cosa no, quali parti del corpo coprire e quali scoprire.

Soqquadro

L’obiezione è che, se una donna decide senza essere costretta di velarsi, deve poter avere la libertà di farlo.

«La Repubblica ha il dovere di proteggere i diritti di tutti i suoi cittadini, musulmani compresi. Ma il diritto di ciascuno finisce dove comincia quello dell’altro. E’ inaccettabile la costrizione, ma è inaccettabile anche violare la legge che obbliga tutti a essere riconoscibili. E poi queste donne che immagine danno dell’Islam? Piuttosto, i limiti della legge sono altri».

Peraltro, pare che in Francia a portare il burqa siano solo duemila donne…

«Poche, su sei milioni di musulmani. Però il fenomeno è in crescita. Ed è inquietante perché queste donne che non possono studiare e non possono lavorare ritardano l’eguaglianza fra i sessi».

Insomma, le dice che si può essere nello stesso tempo buon musulmano e buon cittadino…

«Io dico che si deve esserlo. Il Corano mette al centro della fede l’uomo, non il burqa. Lo stesso uomo che può credere nell’Islam e nei valori repubblicani. Del resto, guardate quel che succede oggi nei Paesi musulmani. Si combatte e si muore per il più repubblicano dei valori: la libertà».

Dichiarazione dell’imam di Dracy, nelle banlieu, inviso ai fondamentalisti perchè considerato un moderato.
Da La Stampa di oggi 12/04/11. Una volta che i moderati si esprimono, e si esprimono da moderati, pare che vengano ignorati dalla maggioranza dei media, che in nome di una tolleranza verso l’intolleranza preferiscono fare da megafono ai fondamentalisti.

Southsun

La legge francese è comunque formulata in modo da essere generale, non ad personam (in senso di maschera :-D).

Ergo, se ad essere proibito è qualunque oggetto che nasconda il volto in pubblico, quali caschi e maschere, è difficilmente attaccabile.

Ancora una volta sono le religioni che chiedono deroghe e privilegi, mentre urlano e strepitano falsità quando sono altre minoranze che chiedono protezione e trattamenti uguali.

Commenti chiusi.