Il santino di Giovanni Paolo II

In vista della beatificazione del 1 maggio, da oggi sul sito www.karolwojtyla.it è possibile richiedere un santino del papa polacco con annesso “ex indumentis”. Fioccano intanto già, nella capitale, gadgets di ogni tipo, dai cappellini alle t-shirts, che verranno presumibilmente presi d’assalto dai fedeli che arriveranno a Roma. Stime parlano di almeno un milione di persone.

Stefano Marullo

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30 commenti

Jesuncolo

@Kaworu: Questa era forte! XD

Seriamente, perché dovete sprecare i vostri soldi per qualcosa del genere? È proprio necessario un santino?

Fosse stato un cantante famoso potevo capire…

Rasputin

@Kaw: nono, altro che fticismo, a meno che il feticcio non sia il denaro…e altro che “Almeno un milione di persone”, io direi almeno un milione di euri

Southsun

@ Mosconi.

Infatti, i cattos l’hanno prontamente eliminato spezzando in due un altro per “andare a paro”.

Sennò non avrebbero potuto far cassa con tutto ‘sto mercimonio di idoli e icone.

POPPER

siamo già in piena raccolta simoniaca da parte della ccar, l’idoltaria farà fare cassa al vaticano e non solo, ci son sempre i falsi santini con false benedizioni.

e pensare che in Agorà erano i cristiani a far le mei stesse battute sulle statue del paganesimo di allora, come sono cambiati i tempi, dall’iconosclastia di allora fino alla vendita di indulgenze che non è ancora finita, vedi il cardinmale di Torino cosa prometteva se uno vistava la sindone.

Federico Tonizzo

Non ci sarebbe molto di che stupirsi: ricordo che quando ero piccolo mia madre aveva (e probabilmente ha ancora) una medaglietta contenente un lembo (di circa 3mm x 3mm) del saio di padre Pio da un lato, e un ritratto di p. P. dall’altro…

Però forse no: passata la “festa”, forse GPII non avrà molto più da “dire” alla gente e da “dare” alla chiesa”: penso che i cattolici torneranno ai loro santi tradizionali, san Gennaro, padre Pio… Sai perchè? Perchè GPII ha avuto molto impatto sociale più che altro negli ultimi uno-due anni della sua vita, e non in decenni come padre Pio o in una tradizione plurisecolare come san Gennaro, quindi la gente, passata la fiammata con il “santo finalmente!”, spegnerà gli ardori.
L’unica cosa che “dopo” GPII potrebbe forse ancora “dare alla chiesa” è il fatto di rubare un po’ il 1° maggio alla festa dei lavoratori, che fu già un po’ sincretizzata con la festa di “san Giuseppe lavoratore”.
La chiesa ha sincretizzato molti dei o feste precedenti o “scomodi/e” sostituendoli/e con il “culto dei (suoi) santi”…

Falloppio

Piu’ che i gadget (a proposito al link nel vostro articolo manca il .it alla fine) mi sembra interessante il sondaggio che dice: “Ha fatto bene il papà di Eluana a rispettare la sua volontà di morire?”

Al momento il 60% dice di si.

bruno gualerzi

Sarà una bella lotta (comunque dippiamente vantaggiosa per la ccar) tra i santini (amuleti, gadget ecc.) di GPII e quelli di padre Pio.

Francesco

E come sempre viene dimostrato qual’e’ il reale interesse della chiesa e dei cattolici in queste cose “$$$$$$$$$$$$”.

La canzone preferita del papa e’ “Money For Nothing”.

spapicchio

Ormai somigliano alle adunate islamiche, forse le vogliono imitare, per non essere da meno.

POPPER

LA DISPUTA ICONOCLASTA
indagine sulle ragioni

ho trovato qui alcuni spunti per una riflessione sull’importanza che i cattolici, forse non tutti ma una buona parte, danno alle immagini e sculture, crocifissi ecc…ecc…

Salta subito all’occhio e all’inteligenza di chi ragiona davvero l’adozione idolatra di immagini e feticci con Basilio rispetto ad Eusebio di Cesarea, che era iconoclasta e non era l’unico a quei tempi. A quei tempi alcuni tra gli iconosclasti cristiani, come abbiamo visto in Agorà, deturpavano e distruggevano l’arte sacra dei pagani; ora vorrei capire cosa è davvero successo nella storia del cattolicesimo fino alle vendite delle indulgenze, alla simonia della ccar, attualmente, allo sterco del diavolo nei caveau dello IOR, ai santini e ai crocifissi imposti a tutti nei luoghi pubblici e statali, scuole ed ospedali, per esempiio.

dal sito: http://www.instoria.it/home/disputa_iconoclasta.htm
In pratica, col passare del tempo, i fedeli iniziarono ad avvertire non soltanto una certa continuità tra il dipinto e il suo prototipo, ma si arrivò a pensare che la persona in esso rappresentata vi fosse realmente presente. Lo stesso materiale con cui tale raffigurazione era eseguita veniva percepito come compartecipe della santità di chi era rappresentato, quasi che l’icona e il santo fossero ontologicamente uno, tanto che a volte si raschiavano i colori dell’immagine sacra per diluirli in bevande al fine di ottenerne pozioni con cui guarire i malati. In virtù di tali convinzioni, un’icona poteva essere addirittura scelta come padrino per un neonato al momento del battesimo o, assurgendo a funzione di stendardo, essere elevata a difesa di città e di eserciti. Nella vita di tutti i giorni, le immagini si trasformarono in amuleti e oggetti apotropaici.

Nonostante tutte le dialettiche, con cui si è tentato di negare l’idolatria in queste pratiche cattoliche, il significato inequivocabile dell’ostia, della reliquia e dei santini è IDOLATRIA, i cattolici non possono farsi dei vocabolari ad personam come fa berlusconi che può anche permettersi di indulatare la Corte che lo processa, se l’avessimo fatto noi, ci avrebbero denunciati per oltraggio alla Corte.

inizia di fatto l’apologia dottrinaria dell’idolatria.
Leone IV (775-780), succeduto a Costantino V, non fu certamente più tollerante verso l’iconodulìa, soprattutto alla fine del suo regno quando iniziò vere e proprie persecuzioni contro quelli che non erano d’accordo con l’iconoclastia.

Alla sua morte, la moglie Irene assunse la reggenza in nome del figlio minorenne Costantino VI. Sotto l’impulso degli ambienti monastici integralisti e incoraggiata da quei funzionari civili ed ecclesiastici allontanatisi dall’iconoclasmo in seguito agli eccessi di Costantino V, l’imperatrice che proveniva dalla regione greca tradizionalmente favorevole al culto delle immagini, provvide a far eleggere un nuovo patriarca, il quale si impegnò a convocare un concilio per abolire i provvedimenti adottati a Hiereia. Il concilio, il settimo nell’ordine e l’ultimo riconosciuto ecumenico dall’intera cristianità, fu convocato il settembre del 787 a Nicea. Nella consapevolezza che l’onore reso all’immagine risaliva al suo modello, venne istituzionalizzata la liceità di “tributare a esse baci e devota venerazione”.

Anche i Toltechi credevano che lgi oggetti fossero posseduti dalle anime, non vedo molta differenza dall’idolatria attuale di stampo cattolico e quelle antiche credenze latino americane.

Southsun

Ben detto!

Da noi c’è una bigotta che si faceva letteralmente il giro delle 7 chiese ogni giorno e non si perdeva una processione pur di toccare segnandosi l’idolo del santo.

Nessun attento custode del cattolicismo militante le ha mai fatto notare che gli idolatri facevano la stessa cosa.

andrea pessarelli

ex-indumentis mi ricorda negli anni ’70 quando misero all’asta i calzini di beppe savoldi

Paul Manoni

Come se ce ne fosse davvero bisogno di una sua immagine…Ci avevano già tappezzato il pianeta, quando ancora doveva morire!!

FelipeFelice

Se per questo ci avevano anche frantumato i m.a.r.o.n.i. con sto papa delle b4lle…

Quando mai avremo una Italia laica??

Southsun

Da noi l’hanno stampata su un ‘bollo’ incastonato nella pavimentazione della piazza.

Così chi vuole può calpestarlo ad libitum, specialmente quando ci sono concerti o raduni equestri con emissioni improvvise di sterco (non quello del diavolo, l’altro)….

Posizione perfetta per il protettore di Don Marco Dessì! Quando si dice la nemesi!

😀

Mario 47

E comunque la religione cattolica continua a definirsi ed a venir accettata come “monoteista”, mentre la “devozione” passa attraverso una miriade di figure assolutamente umane (esistenti e non), come la miriade di madonne, santi etc. Per poi far certificare il tutto da un dio assoluto di cui gli adoratori di santini non riescono ad avere la minima concezione. Però i materialisti sono gli atei. Assolutamente desolante.

mario

Kaworu

le stesse mie obiezioni.

vorrei sapere che cosa cambia pregare la “madonna nera” piuttosto che “la madonna di lourdes” o qualche altra madonna.

perchè da come ne parlano i cattolici, sembra effettivamente che preghino il feticcio.

altrimenti perchè distinguere una madonna piuttosto che l’altra e considerare la madonna di loreto più miracolosa della madonna di gesso che vende il cinese?

tanto per fare uno dei tantissimi esempi che si possono fare…

Federico Tonizzo

Chissà, forse è anche una questione di esotismo: “la madonna del vicino è sempre più verde …ehm, no: miracolosa”.
Questo spiegherebbe i tanti pellegrinaggi soprattutto di anziani a Luourdes, Fatima, Medjugorie, ecc.

Giovanni Bosticco

Presupponiamo (ammesso e non concesso), che,
alla nostra morte Dio ci farà santi o dannati.
Ma, allora, dando per buono il Vangelo, che senso
ha questa “beatificazione” ad opera della CCAR?
Se Woitija aveva le caratteristiche per essere fatto
beato, Dio l’ha visto prima di noi, ed ha provveduto
in merito. Oppure, c’è da temerlo, Dio aspettava il
benestare di Ratzinger?
Il problema, amici atei, non è che non ci siano stati
Dio creatore e suo figlio risorto.
Il guaio è vanuto da certa gente, che strumentalizzato
la cosa per i suoi interessi, ed ha mantenuto uno stampo
medioevale, alla società in cui viviamo.

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