Il “Fatto Quotidiano” rifiuta la pubblicità di “Non credo”

Sull’ultimo numero della rivista NonCredo il direttore Paolo Bancale denuncia una discriminazione di cui sarebbe stato vittima il bimestrale. Una campagna promozionale a favore di NonCredo è stata infatti avviata su due quotidiani ritenuti “sufficientemente laici”, il Manifesto e il Fatto Quotidiano: ma, mentre con il primo non ci sono stati problemi di sorta, la direzione del secondo, scrive Bancale, avrebbe proibito di dare spazio alla pubblicità. Nonostante la minaccia di iniziative legali, a oggi NonCredo non ha ancora ricevuto alcuna risposta dal Fatto in merito ai motivi che hanno portato alla decisione.

Raffaele Carcano

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79 commenti

Kaworu

nel nome della loro leggendaria tolleranza e rispetto immagino diranno “ok”.

Adler

Sarebbe divertente riuscire a fare apparire il banner nei google ads di pontifex.roma 😀

Kaworu

te fai dell’ironia, ma noto con piacere che anche topolino sta “cambiando” in meglio, ultimamente 😉

anche come messaggi trasmessi

histor91

Grave. La prossima volta che sarò tentato a comprare una copia del Fatto eviterò di farlo. E così tutta l’informazione me la procurerò online: l’editoria è veramente una disperazione!

faidate

Le radici montanelliane del Fatto sono un po’ fascistelle retrò, ma per un’Italia che ha al governo un La Russa e un Gasparri e un Alemanno a Roma, e Rosy Bindi è la più a sinistra nel PD, dobbiamo accontentarci. Per vederla in positivo, il rifiuto fa più pubblicità che la semplice pubblicazione.

michele55

non credo che il fatto abbia radici un pò fascistelle,perchè nel suo interno ci sono diverse anime ,dai comunisti ai semplici laici che non hanno una connotazione precisa. ma hanno tutti in comune il rispetto di una informazione il più possibile realistica.loro si pongono l’obiettivo di raccontare semplicemente i fatti e non nasconderli come succede frequentemente nel nostro paese,vedi i TG e ,i giornali di regime .comunque la scelta di non accettare questa pubblicità lascia un pò perplesso anche me.

bruno gualerzi

Un giornalista che sicuramente si trova in prima linea, oltre che per muovere circostanziate accuse al regime berlusconian, anche per le battaglie laiche e per non risparmiare la gerarchia della chiesa in varie occasioni… cioè Marco Travaglio… è un cattolico praticante, che ricorda con spprezzamento l’educazione ricevuta nelle scuole salesiane, e che, a proposito del crocifisso, si è schierato tra quanti “non vedono perchè debba essre tolto dai luoghi pubblici.”
Non so se questa sua posizione abbia influito nel rifiutare la pubblicità di un bimestrale esporessamente ateo, ma non è da escludere.
Resta il fatto che… ‘iì fatto’ è un giornale per tante ragioni come pochi nel panorama italiano

P.C.

Secondo me, ci potrebbe essere anche un altro motivo: il Fatto si regge sui lettori.
Forse temevano che accettare questa pubblicità avrebbe alienato loro i lettori credenti, anche a causa di un più che probabile susseguente bombardamento di fango ai loro danni. Per quanto ciò sia una cosa stupida ed infondata, mi sa che è vero: “ateismo” ha ancora un “suono” molto negativo, per troppe persone.

Butch.er

Comunque non è che Travaglio sia il padre-padrone de Il Fatto, lì ci scrivono un sacco di giornalisti laici (tipo Paolo Flores d’Arcais), gradirei qualche spiegazione, possibilmente.

bradipo

Non mi è chiaro il punto circa le vie legali di cui si parla. C’erano accordi presi che non sono stati mantenuti o è solo stata rifiutata la proposta?

Adler

Ora per favore non cominciamo a sostenere l’embargo al Fatto Quotidiano!
Se non gli piace quella pubblicita’ hanno tutto il diritto di non pubblicarla a meno che la legge non gli imponga espressamente di accettarla (e non penso).
Possibile che tutte le volte che qualcuno non e’ d’accordo con noi ci incazziamo come se ci prendesse a calci?
E poi il Fatto e’ forse l’unico giornale veramente decente in italia!

Poi ci dipingono come delle macchiette… Mica che il mondo ce l’ha sempre e solo con noi!

P.s. Scommetto che sul fatto non vedremo mai nemmeno la pubblicita’ delle medagliette di padrepio 😉

Bismarck

Premesso che ognuno fa ciò che vuole, un giornale come Il Fatto Quotidiano che ha pubblicamente scritto che ha subito delle pressioni rispedite al mittende da parte di una società per la sua pubblicità, moralmente una risposta la potrebbe dare a una rivista che non è di certo un oscuro antro di chissà quali nefandezze.

Lorenzo Galoppini

@ Adler

Che c’entra? Non é questione di non essere d’accordo o avercela sempre e solo con noi. E’ che una simile scelta appare francamente sconcertante da parte di un giornale come ‘Il Fatto Quotidiano’ dichiaratamente di sinistra, di una sinistra certamente ben diversa da quella dell’attuale opposizione, di sicuro assolutamente non clericale.
E quindi si pretenderebbero come minimo delle spiegazioni.

NoMoral

E’ vero che Travaglio e’ cattolico, e nonostante si sia schierato (blandamente) a favore del crocifisso nei luoghi pubblici Il Fatto Quotidiano non ha mai risparmiato bordate alla chiesa, nello scandalo pedofilia per esempio ha sempre avuto una posizione di netta condanna. Probabilmente la considerazione che hanno fatto e’ più di natura strategica, gli zuavi berlusconiani non avrebbero aspettato altro per scatenare una campagna infernale contro di loro. Avrei preferito più coraggio ma in questo caso posso comprendere, anche se non del tutto giustificare.

Sandra

Blandamente non direi:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2009/11/05/ma-io-difendo-quella-croce/12332/

La condanna alla pedofilia mi sembrerebbe scontata! Ricordo però che qualche mese fa fu resa pubblica una lettera del cardinale Storero ai vescovi irlandesi nella quale li invitava sostanzialmente a non denunciare violenze su minori: la notizia uscì sul NYT e venne definita la pistola fumante, immagine ripresa anche da La Stampa. Eppure sul Fatto quotidiano non c’è traccia di questa notizia. Almeno in questo caso la bordata è stata risparmiata!

luca t.

Se non sbaglio Marco Travaglio è attualmente vice-direttore del Fatto Quotidiano: sulle questioni di politica interna e di legalità io lo apprezzo molto, ma sui principi di laicità è ai livelli di un chierichetto (ricordo il suo commento sulla questione del crocifisso nelle sedi pubbliche: per lui non c’è alcun motivo per criticare l’esposizione e sempre per lui l’immagine è indubitabilmente quella di un personaggio storico realmente vissuto…).

Bisogna peraltro considerare che il Fatto ospita spesso interventi critici nei riguardi di papisti e clericalisti, e commenti (più maturi di quelli di Travaglio) in difesa dei principi di lacità, come per esempio quelli di Paolo Flores d’Arcais…

POPPER

Si nemmeno io capisco questo rifiuto da parte del FattoQ., comunque sono contento che oggi mi sia arrivato l’ATEO.

Paul Manoni

Boicotto “Il Fatto Quotidiano” sin da subito…Così non mi rimane da leggere che Topolino, visto l’andazzo.

Third Eye

Magari prima io aspetterei di verificare con la posizione de “il fatto”: non facciamo i cattopitechi che ascoltano una sola campana ;)!

watchdogs

Travaglio recentemente a “Niente di personale” su La7 ha dichiarato di essere cattolico anticlericale, del resto è anche juventino antimoggiano per cui la cosa non mi stupisce. E comunque lui è il vicedirettore e non il giornale tutto… più che boicottarlo io chiederei chiarimenti e spiegazioni.

mario

ma l’avete capito o no che gli interessa solo abbattere zilvio? Sono cattocomunisti, ma quale laicità!

belisario80

Guarda che mica è un demerito essere cattocomunisti, anzi…

Losna

Da abbonato ho scritto al FATTO sperando di avere chiarimenti. Se li avrò ve li comunicherò.

emme

Provate a mandare una e-mail di spiegazioni al FATTO,dovranno rispondere…

Southsun

Scrivo subito, e sarà bene che abbiano una spiegazione convincente. Niente camminamenti sulle acque e vergini incinte di altri!

Bismarck

Il comportamento de Il Fatto Quotidiano è veramente inaccettabile.

Bismarck

A proposito, Padellaro non aveva detto che la linea editoriale sarebbe stata la costituzione? Hanno per caso abbrogato nottetempo l’art. 21 e noi non l’abbiamo saputo? Capirei se Noncredo fosse una pubblicazione chessò oscena.
A quanto pare sarebbe meglio che qualcuno invece di parlare di costituzione farebbe meglio ad applicarne i pricipi se ci crede altrimenti stia zitto.
Questa vicenda è veramente inaccettabile.

Articolo 21 della COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’Autorità giudiziaria.

Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

CARO PADELLARO MILLE GRAZIE.

Bismarck

Avevo anche comprato ed apprezzato “IO GIOCO PULITO”, a quanto pare però i 17,5 € che costava sono stati spesi male. Mea culpa.

cristel

Padellaro è il direttore de Il Fatto Quotidiano, ma Travaglio ne è l’anima; e Travaglio è cattolico. Liberissimo di esserlo anche se non concordo con lui. Evidentemente la linea travagliesca è predominante all’interno del giornale e di questo me ne dolgo considerando anche la sua posizione prettamente sionista sul conflitto israelo-palestinese. Io, Il Fatto,comunque, lo compro tutti i giorni anche perché è forse l’unica pubblicazione giornaliera in Italia degna di nota: non dimentichiamo che sulle sue pagine appaiono grandi firme quali D’Arcais, Gomez, Tinti, Padellaro e tanti altri; c’è anche il controverso Travaglio: pazienza, facciamocene una ragione e magari compriamo la rivista NonCredo anche senza la pubblicità su Il Fatto Quotidiano.

Andromeda

Meglio “il manifesto”. Mai avuto dubbi in proposito. Il fatto è che nell’ultimo ventennio (qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti forse non è puramente casuale), si è fatto sempre più largo il concetto (ridicolo a mio avviso), che tutto ciò che ha un riferimento politico ideale è per forza negativo in quanto ideologico. Positivo è solo ciò che, in nome di una generica antipolitica (in realtà puro qualonquismo) è preventivamente deideologizzato. Il successo del fatto quotidiano è da inserire in questa logica. Nessuno deve poter dire che si tratta di comunisti (si farebbe il gioco del nemico), quindi niente pubblicità atea. Il Manifesto invece se ne è sempre fregato di tutto ciò ed esisterà anche dopo Berlusconi. IL Fatto invece non saprei. E a parte tutto questo lo stile di scrittura del manifesto, nonchè i contenuti, li trovo migliori.

davis13

Ma perchè non si rivolgono a repubblica:molto più laico degli altri giornali, parola di lettore

marilena maffioletti

il commento di andromeda mi è piaciuto molto. Hai ragione, oggi non puoi più dichiarare il tuo credo politico se ti senti comunista. In tutte le amministrazioni comunali i candidati nelle liste di opposizione a lega e pdl vengono sempre scelti fra persone che non appartengono a un partito di sinistra: essere indipendenti è diventato garanzia di successo! Pensa a che livelli siamo arrivati, l’ignavia è un onore e l’dea politica un disonore.

Losna

Mi sono abbonato al FATTO perché non è finanziato dallo stato come gli altri quotidiani, Manifesto compreso, quindi rischiano in proprio. Se dovessi notare che ci sono delle derive antilaicità non dovrò fare altro che non rinnovare l’abbonamento. Per ora aspetto che mi diano delle risposte (FATTI).

Massimiliano Ortolani

Spero che possa aiutare a smascherare il conformismo concreto di quella faccia da rana di Travaglio che al berlusconismo contrappone il mito della “giustizia” amerikana….

Massimiliano Ortolani

Comunque, sul background orientativo politico del Travaglio (e della sua fede vaticanista) lasciamo pure che siano le sue parole a raccontare:
ce lo dice lui stesso nel suo “La mia destra da Cavour a Montanelli”, Destre e/o libertà, supplemento a Micromega n.3/2010.
Cresciuto in una famiglia borghese e cattolica, contesta la Dc perché troppo filoaraba. (Travaglio è un sionista convinto e dice che i morti palestinesi a Gaza sotto i colpi dell’operazione “piombo fuso” non sono vittime di Israele…). Fin da piccolo – egli racconta – si appassiona alla storia, il suo idolo – testuali parole – è Cavour, che sta nel suo pantheon personale vicino a Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini.
Nel 1977 comincia a leggere avidamente Il Giornale di Montanelli: “era” – dice – “anticomunista viscerale”. Rivela di aver ammirato Ronald Reagan (grande sponsor politico della pari plausibilità tra biologia evoluzionistica e “scienza della creazione”, ndr). Oltre a Cavour, Travaglio dice di essere un ammiratore di Sella, Lanza, Ricasoli, Sonnino, Giolitti e della storia del fascismo, ovviamente nella versione di Renzo De Felice. Poi ci mette dentro un po’ di liberali: Locke, Montesquieu, Tocqueville, e poi Adam Smith, Popper…
Sin da ragazzo frequenta assiduamente la Chiesa e va a votare prima i repubblicani di Spadolini e La Malfa, poi il PLI, infine la Dc.
Che una tal figura possa sostenere una campagna promozionale di NonCredo lo trovo alquanto distopico.

Massimiliano

credo che la decisione sia dettata dal non voler perdere lettori.la laicità e stata più volte
dimostrata da Flores d arcaismi e molti altri. ilfattoquotidiano resta il migliore tra i giornali

Andromeda

Niente finanziamenti statali, certo. Ma perchè non dare un’occhiata anche agli inserzionisti pubblicitari? Forse la risposta sta proprio lì. Rischiare in proprio rinunciando ai finanziamenti statali vuol dire (anche) affidarsi totalmente alla rendita pubblicitaria. Pubblicità commerciale e libertà di opinione non sono esattamente compatibili. Io la penso così.

Chiaro di Luna

Approvo totalmente ciò che hai scritto.
Comunque, secondo me ora bisognerebbe innanzitutto focalizzarsi su queste vie legali, che nonostante tutto, mi sembrano solamente uno spreco di tempo e di energie.
La miglior pubblicità è questo rifiuto. Spargiamo a più non posso la voce e ad evidenziare che alla fine, anche questi “promotori” della costituzione sono dei cioccolatai (con tutto il rispetto per questi ultimi).
Se credete nel PD, se credete nell’IDV, se credete nel fatto, se credete in questa accozzaglia di finti difensori dell’umanità solo perchè sono contro il berlusca, avete capito male. Cambierà solo l’apparenza, come è sempre stato in politica. Sarà sempre e solo una facciata, tanto noi cittadini in un modo o nell’altro verremo sempre presi per i fondelli (l’avete visto con Obama e il suo famoso “change”).
L’unica speranza è riunirsi in un movimento extraparlamentare e cercare al massimo il consenso delle masse, per poi poter fare qualcosa di serio.

pincopallino

Noooooo mi cade un mito.. mi piaceva tanto il fatto…. ma perchè??? :((((((

TEO

Che il Manifesto sia “laico” è la cosa più risibile mai sentita! Come può essere laico un quotidiano comunista ,che abbraccia in pieno la dottrina marxista? Al massimo può essere definito laicista, ma questa è un’altra cosa.

giulio

Laico e laicista sono la stessa identica cosa, i due termini hanno un significato diverso solo nella neolingua di voi clericali.

bradipo

più che neolingua la definirei bi-lingua… dopotutto per chi è abituato al bispensiero avercela biforcuta è utile.

P.C.

@TEO “Come può essere laico un quotidiano comunista” Ma quante volte bisogna spiegarlo? Il comunismo è una teoria ECONOMICA, non c’entra niente con la laicità, non si escludono a vicenda nè si implicano a vicenda! Numi, non è così difficile da capire…

Marcus Prometheus

il Comunismo era una religione, atea ma religione a pieno titolo sia come origine delle sue idee messianico millenariste di riscatto sia come funzione psicologica per gli adepti sia come effetti tragici sulla liberta’, ritualita’ culto ecc..
Adesso e’ una religione per pochissimi reduci ed una vaga aspirazione nostalgica per altri. (In Corea del Nord e’ ancora una religione obbligatoria nei suoi riti).

Poi ci possono essere anche religioni costrette dalla storia a diventare laiche, vedi i Valdesi o la maggior parte degli ebrei e parte dei cattolici, soprattutto fuori d’Italia.
Perfino i Sufi mussulmani hanno alcune tendenze a laicizzare quella versione religiosa del nazismo che e’ l’islam.

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.

Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell

P.C.

Mi stai prendendo in giro? Gli esempi che hai fatto sono esempi di culto del PARTITO o DEL LEADER, il che è molto diverso dal culto di una teoria economica… quello che hai scritto sarebbe come dire che in America e in Europa la religione dominante è il capitalismo, con tanto di riti (come per esempio i saldi), sacerdoti (le banche), persino dei simboli della divinità ($, €).
Una sciocchezza di dimensioni bibliche, usata a volte per prendere in giro il sistema…

fab

Sconcertante, anche perché gli articoli anticlericali su “Il fatto” sono di casa.

Rudy

Travaglio comanda nel Fatto, e libero di farlo: comunque, l’ex studente dei salesiani è, non poco vigorosamente, cattolico (e pure qui contento lui), decisamente astioso con la laicità “attiva” e procrocifisso. Anche io simpatizzo per la “battagliarità” politica del Fatto (anche se ne avrei molte da dire, ma va bhe…) che, in un certo senso, è la versione populista de il Manifesto (fatte le debitissime distinzioni). Ad ogni modo, ovunque ci giriamo il panorama non è confortante: il massimo che, purtroppo, in Italia si riesce a pretendere è una sorta di animismospiritualdemocratico, politica da matrimonio mistico e un “progressismo” da mulino bianco ogm-free. Questo ci passa il convento.

giuseppe

Mi pare giusto; se voglio pubblicizzare un prodotto, il prodotto deve essere qualcosa a cui aderire. Non si puo’ fare la pubblicità del nulla; se é cosi non ha bisogno di essere pubblicizzato.
In effetti é una pubblicita tesa a combattere chi ha fede. Diciamo che in termini commerciali é una pubblicità sleale. Ah !Ah !Ah !

giuseppe

……se pubblicizzo un dentifricio é illegale farlo dicendo che l’altro non é buono. E la vostra pubblicità vuole fare questa operazione scorretta.

bradipo

Però posso dire tranquillamente che l’altro è il male assoluto del nostro tempo?

strano concetto di pubblicità scorretta devi avere.

Kaworu

(tra l’altro all’estero la pubblicità comparativa è perfettamente legale)

hakamarossa

mi risulta che sia legale anche in italia da un po’ di anni. ma nessuno vi ricorre, tranne rarissimi casi.

Sandra

cioè se pubblicizzi per esempio la chiesa cattolica non potresti accusare le altre chiese cristiane di essere eretiche…

TEO

Come accettare la pubblicità di “Non credo” dopo le sconsiderate reazioni del’Uaar alle affermazioni di Mattei?
Il professor Roberto de Mattei, affrontando in termini teologici, il recente terremoto in Giappone, ha sollevato un forte dibattito. Cosa ha detto di così particolare ? Ha proposto una domanda che da sempre angustia l’uomo: unde malum. Questa domanda è il più grande scandalo con cui ognuno di noi abbia a che fare. “Perché?” ci chiediamo tutti, quando il telegiornale ci presenta morti violente, omicidi efferati e mostruosità di cui l’uomo si rende protagonista.
A questa domanda vi sono due risposte: il credente tira in ballo il peccato originale, la legge di Dio, la libertà umana.
L’ateo, invece, prova a giustificare con il determinismo (Lombroso), la società che corrompe gli individui (Rousseau), il domani in cui, passando per i gulag e i tribunali rivoluzionari, non vi saranno più né ladri, né delinquenti, e quindi, come promettevano Marx e i suoi epigoni, neppure polizia, eserciti e tribunali.
Altri ancora negano del tutto l’esistenza del male morale, in nome di un totale relativismo, oppure si limitano a non proporre alcun tentativo di risposta, ma il problema del Bene e del male, del Vero e del falso rimane.
Oltre al male morale, di cui l’uomo è personalmente colpevole, ha aggiunto de Mattei, ci sono i mali “naturali”, che avvengono senza colpa specifica: un figlio che nasce malato, un terremoto, una catastrofe naturale.
Anche di fronte a questi fatti vi sono due atteggiamenti possibili.
Vediamo prima quello dei Voltaire e degli atei di ogni epoca: per costoro le catastrofi naturali sono la dimostrazione che Dio non esiste, o che, se c’è, non si prende cura dell’uomo. La conseguenza filosofica è chiara: siamo solo “bambocci di carne”, agglomerati di atomi, figli del caso e della necessità, macchine complesse destinate ai vermi… In quest’ottica, si badi bene, che l’uomo muoia prima o dopo, per terremoto o per un embolo, a gruppi di 5 o di 10, non cambia molto.
Perché ti stupisci che io non mi curi di te – dice all’Islandese la Natura dell’ateizzante Leopardi – che io ti perseguiti con il freddo e il caldo, i terremoti e gli tsunami? Tu non sei niente, non vali niente, sei solo parte di un immenso meccanismo cieco che tutto stritola, e che non distingue tra uomini e formiche.
Diciamoci la verità: se l’uomo non è altro che materia, e solo materia, perché addolorarci così tanto per un terremoto che uccide migliaia di uomini e non per una pioggia che allaga un formicaio?
Questa, se fossero coerenti, dovrebbe essere la posizione di voi membri dello Uaar che urlate contro de Mattei: “terremoto del Giappone e tsunami sono l’equivalente di una tempesta che distrugge una tonnellata di mele, o che stermina un formicaio”. Come un “colpo di fortuna”, per dirla con R. Dawkins, ha generato l’universo e l’uomo, così liberi “colpi di sfiga” si incaricano di tanto in tanto di devastare Terra e individui.
De Mattei, al contrario, propone una visione diversa, una visione cattolica. Non piace? Liberissimi. Ma non occorre urlare contro il retrogrado che dovrebbe dimettersi perché il suo pensiero non sarebbe “scientifico”.
Scrive de Mattei: “La grandezza della Divina Provvidenza si manifesta soprattutto nella capacità di Dio di trarre il bene dal male fisico e morale dell’universo, quel male che egli non causa, ma che permette per un fine superiore…
La spiegazione “scientifica” non soddisfa, perché l’uomo non è una formica né una mela, e anela al perché metafisico di ciò che accade. Per questo di fronte al Down è capace di vedere in profondità, la dignità immortale di un uomo come gli altri, e di fronte al dramma di un terremoto, non può che implorare Dio, o anche maledirlo.
Infine, si dovrebbe sapere che i più grandi scienziati della storia (Copernico, Galilei, Keplero, il fondatore della geologia Stenone, Galvani, Volta, Mendel, Pasteur, Maxwell, Planck…) erano religiosi, credevano cioè al peccato, all’anima, a Dio, alla Transustanziazione, e persino all’Apocalisse (vedi Newton), senza che per questo qualcuno si sognasse accusarli di “un punto di vista non particolarmente basato sulla scien

giulio

@ Teo
Che i grandi scienziati di un tempo erano religiosi non lo puoi dire perchè fino al ‘700 dirsi atei comportava il rogo, e nell’800 l’ostracismo.
Il primo secolo in cui ci si è potuti dire atei senza conseguenze è stato il ‘900 e guarda caso in questo periodo la grande maggioranza degli scienziati sono stati atei.
Inoltre al di là dell’opinione degli scienziati è proprio la scienza ad essere aconfessionale perchè non si fonda sulla religione, segue un procedimento del tutto diverso (ragione e non fede) e ha anche dimostrato la falsità di certe credenze religiose (ad esempio il racconto della Genesi sulla creazione).

claudio285

quante cavolate!
Unde malum? Ma perchè dovremmo chiedercelo? Ma che razza di domanda è?
Più interessante è capire “come facciamo ad accorgerci che x è male?”
questa è una domanda molto più sensata. Perchè i bambini anche molto piccoli, provenienti da diverse culture danno risposte simili riguardo a cos’è male e cos’è bene?

Perchè culture totalmente diverse hanno punti in comune su certe questioni morali di base? Perchè la stragrande maggioranza delle culture proibisce l’arbitrario e deliberato omicidio dell’innocente a patto che l’individuo appartenga al gruppo (e a meno che non sia per sacrificio religioso)?

Perchè lsa stessa cosa si fa col furto?
Queste domande sono molto più sensate?
Da dove viene il male? No, come facciamo a sapere che “proprio quella cosa lì” è male?

giulio

Dal fatto quotidiano non mi aspettavo un comportamento del genere. Lo credevo un quotidiano laico.

TEO

Affermazione falsa: leggiti alcune pagine di Galileo (ad esempio l’epistolario con la figlia monaca) e vi troverai dei passi degni di un grande teologo. Chi è religioso solo formalmente e non per convinzione non può scrivere cose del genere.

giulio

OT
faresti bene a rispondere agli altri attivando il tasto rispondi sul post a cui rispondi
così invece non si capisce cosa c’entri quello che scrivi tu con quello che ho scritto io

P.C.

@TEO chi è religioso formalmente (perchè vive in un periodo dove altrimenti si va al rogo) lo è anche, e a maggior ragione, quando scrive (verba volant, scripta manent), soprattutto se scrive ad una suora di clausura, non credi?
Solo uno sciocco scriverebbe in una lettera qualcosa che sia mortalmente pericoloso dire…

Kaworu

eh questa lingua italiana che non si piega ai capricci del clero…

fab

Sì, TEO, vanno tutti contromano, sei tu l’unico sulla corsia giusta.

giulio

Teo wrote:
Diciamoci la verità: se l’uomo non è altro che materia, e solo materia, perché addolorarci così tanto per un terremoto che uccide migliaia di uomini e non per una pioggia che allaga un formicaio?
Questa, se fossero coerenti, dovrebbe essere la posizione di voi membri dello Uaar che urlate contro de Mattei: “terremoto del Giappone e tsunami sono l’equivalente di una tempesta che distrugge una tonnellata di mele, o che stermina un formicaio”. Come un “colpo di fortuna”, per dirla con R. Dawkins, ha generato l’universo e l’uomo, così liberi “colpi di sfiga” si incaricano di tanto in tanto di devastare Terra e individui.

Re:
che fesserie! L’uomo è stato predisposto all’empatia dall’evoluzione naturale. Gli uomini preistorici vivevano in piccoli gruppi dove chi aiutava aveva più probabilità di essere aiutato, per cui l’empatia era vantaggiosa. Di conseguenza certo che ai non credenti importa moltissimo di un terremoto che ammazza migliaia di persone.
Piuttosto è ai credenti che non dovrebbe importare nulla, visto che per voi la vita terrena è solo un breve passaggio prima della vita eterna

ateo3

fottesega se i grandi scienziati erano atei o cattolici.

io sono ateo e voglio che i miei diritti siano rispettati. e questo non accade, in molti frangenti.

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