Lunedì scorso a Washington l’associazione americana dei Vescovi ha annunciato che nel 2010 sono aumentate rispetto all’anno precedente le accuse di abusi sessuali contro i sacerdoti cattolici (da 286 a 345) e che 57 diocesi non risultano, ad un controllo, aver recepito le indicazioni della chiesa sulla protezione dell’infanzia. La notizia è riportata dal National Catholic Reporter.
Sono aumentate anche le spese dovute ai risarcimenti per i casi di abuso, da più di 19 milioni di dollari a 70.4 milioni, di cui il 57% per transazioni stragiudiziali con le vittime.
La conferenza episcopale ha anche ammesso che un controllo sulle diocesi locali le ha trovate in gran parte “restie alle verifiche”, incluse quelle che verranno considerate non in regola se non si adegueranno alle indicazioni. I problemi riscontrati riguardano i programmi per un “ambiente sicuro”, e l’inadeguatezza della formazione di pastori, ministri e bambini.
Due diocesi – Lincoln, Nebraska e Baker, Oregon – hanno addirittura rifiutato completamente di cooperare con gli addetti al controllo.
La “Carta per la protezione di Bambini e Giovani” adottata dal 2002 dall’associazione dei vescovi auspica politiche educative e controlli annuali, che non sono comunque obbligatori, anche se l’anno scorso 188 diocesi vi hanno preso parte.
I vescovi prevedono una revisione della Carta entro giugno, anche perché a febbraio un rapporto del Gran Giurì ha accusato l’Arcidiocesi di Philadelphia, già controllata e trovata “in regola”, di aver omesso di sospendere dal ministero religioso 37 preti in stato d’accusa, e gli avvocati delle vittime accusavano i vescovi di aver “violato le loro stesse promesse”.
Barbara Blaine di Chicago, presidente della “Associazione dei Sopravvissuti agli Abusi dei Preti” ha dichiarato che “dopo un decennio di promesse, i vescovi tuttora rifiutano di adeguarsi alle loro stesse deboli e vaghe linee di condotta, adottate in primo luogo per migliorare le pubbliche relazioni”.
Florasol Accursio
i cattolici USA dovrebbero esprimere il loro dissenso come hanno intelligentemente fatto i luterani finlandesi.
I cattolici statunitensi se fossero intelligenti non sarebbero cattolici.
facessero come i luterani finlandesi, appunto, uscirebbero da quell’organizzazione 😀
I cattolici se fossero intelligenti non sarebbero cattolici.
conosco atei e agnostici molto stupidi e cattolici molto intelligenti
e viceversa, naturalmente
quel che fa la differenza sono il condizionamento sociale, l’indottrinamento infantile, e privilegi e immunità su base religiosa
scalfire tali barriere culturali e sociali millenarie non e’ affatto facile
Meno male che abbiamo te come genio.
rispondevo a te ma non so come la risposta appare per altri..
La collocazione dei reply è roba per geni.
Per Roberto Grendene.
“Conosco atei e agnostici molto stupidi e cattolici molto intelligenti”
cattolici molto intelligenti?
Quando sono intelligenti non sono cattolici ma bigotti.
@bradipo
😆
gli americani purtroppo sono stupidi e bigotti ( ovviamente con le dovute eccezioni) al contrario dei finlandesi.
E uno dei pochi paesi che pur avendo un alto grado di istruzione rimane ancora molto legato alle menate religiose e bigotte.
Se qualcuno dicesse, ad esempio, che i Pakistani sono stupidi e bigotti verrebbe subito tacciato di razzismo.
Invece degli Americani si può dire.
@ alessandro
Direi che tutto è relativo riguardo agli americani…
@ Ratzio : le parentesi vanno lette; non sono un optional
Sono aumentate anche le spese dovute ai risarcimenti per i casi di abuso, da più di 19 milioni di dollari a 70.4 milioni
Dove sono gli idioti che parlano di cause perse?
In Italia, invece, si continua a intorbidire le acque.
Proprio oggi su l’Unione Sarda c’è un articolo sulla pedofilia del clero dove l’intervistato “assolve” Herr Ratzinger, mentre fa notare che il maggior numero di pedofili si riscontra nelle organizzazioni religiose che impediscono ai preti di sposarsi.
Sotto, un articolo su Don Marco Dessì che “dimentica” quello apparso sullo stesso giornale il 3 giugno 2007, dove le responsabilità di Ratzinger & Wojtyla sono chiare come il sole d’agosto, parola del principale accusatore di Dessì.
Sapevano tutto fin dal 1991 e non lo denunciarono, limitandosi a “richiamarlo all’ordine”. Lui se ne fregò e continuò a violentare imperterrito fino al 2006.
Questo articolo dimostra soltanto che hanno fatto solo un po’ di “window dressing” per rabberciare la loro facciata perbenista finita in pezzi.
Ma, sotto l’intonaco imbiancato, il sepolcro brulica ancora di vermi.
“dopo un decennio di promesse, i vescovi tuttora rifiutano di adeguarsi alle loro stesse deboli e vaghe linee di condotta, adottate in primo luogo per migliorare le pubbliche relazioni”
mi sembra una buona sintesi
Sono convinto che non si sentano nemmeno in “peccato mortale”.
E’ atroce!!!
Per i pezzi grossi che li allattano a suon di miliardi (Berluska, Pinochet, ecc.) si “contestualizza” e si “interpretano” le prescrizioni.
Per tutti gli altri poveri tapini sudditi, le prescrizioni si APPLICANO punto e basta.
Insomma, stasera qualcosa non funziona nell’ordine delle risposte.
guarda che dopo il reply di 2° grado, tutti gli altri vengono incolonnati uno sotto l’altro. non era difficile arrivarci, bastava vedere la struttura delle discussioni.
PEBKAC
Colpa del complotto plutogiudaicomassonicolaicista! Al rogo!! 😆
La conferenza episcopale ha anche ammesso che un controllo sulle diocesi locali le ha trovate in gran parte “restie alle verifiche”, incluse quelle che verranno considerate non in regola se non si adegueranno alle indicazioni.
cioè tutte le diocesi, immagino.
ammettere non basta, ormai sono in piena metastasi queste diocesi, manca solo la goccia che fa traboccare il vaso e tutte dovranno chiudere per bancarotta, oltre che essere iscritte nelle indagini su un po’ tutti in reati che riguardano la violazione dei diritti dell’infanzia e le insolvenze nei risarcimenti alle vittime della catto-pedofilia.
La ccar, ovunque ssia, deve inziare a ridimensionarsi nel mondo, non può più permettersi alcun margine di credibilità se va avanti così, esca di scena al più presto prima che debba passare i prossimi cent’anni a risarcire le sue vittime, e comunque le deve riosarcire ugualmente.
Mi ha colpito il passaggio:
[i]a febbraio un rapporto del Gran Giurì ha accusato l’Arcidiocesi di Philadelphia, già controllata e trovata “in regola”, di aver omesso di sospendere dal ministero religioso 37 preti in stato d’accusa, e gli avvocati delle vittime accusavano i vescovi di aver “violato le loro stesse promesse”.[/i]
Mi chiedo: se questo accade in una diocesi che avrebbe dovuto essere in regola, che situazione c’è da aspettarsi nelle diocesi “non in regola” e/o restie ai controlli? Non lo trovo rassicurante.
Ancor meno confortante è il fatto che la notizia provenga da una fonte d’informazione dal chiaro orientamento cattolico (almeno questa è l’impressione vedendo il sito). Mi chiedo come mai un media cattolico fornisca simili dati, che suonano come un bollettino di guerra (magari hanno la speranza di smuovere le coscienze dei fedeli affinché facciano pressione sulla chiesa per costringere tutti ad effettuare i controlli e adottare le misure necessarie a contrastare la piaga della pedofilia nel clero… glielo auguro…)
Inoltre il secondo commento su quel sito evidenzia che il totale delle diocesi è 195, dando così la proporzione di quelle fuori regola (55-57 su 195 è un una fetta notevole!).
Mi sembra uno scenario agghiacciante, a maggior ragione perché tracciato proprio dai diretti interessati.
“Promesse disattese dai vescovi”
Si sono comportati come il loro messia che aveva detto che tornava subito e sono 2000 anni che lo aspettano.
Che vuoi che siano 2000 anni di fronte all’eternità!!?! 🙂
Intanto i Gesuiti dichiarano bancarotta ed evitano di sborsare 116 milioni di dollari con cui erano stati condannati a risarcire 450 nativi americani dell’Alaska
http://bit.ly/hUrUQi
…166 milioni, sorry!
“nel 2010 sono aumentate rispetto all’anno precedente le accuse di abusi sessuali contro i sacerdoti cattolici (da 286 a 345)”
Il lupo perde il pelo…