Modena, nasce la “casa dei funerali”

Alle porte di Modena, scrive Il Resto del Carlino, in un elegante capannone è nata la “Terracielo Funeral Home”. L’iniziativa è di Gianni Gibellini, un impresario di pompe funebri già dirigente calcistico di Sassuolo e Modena. Costata sei milioni di euro, la struttura, in quattromila metri quadrati, “offrirà tutti i servizi possibili per chi ha bisogno di un funerale e commemorare un proprio caro”. All’interno, anche un bar, un ristorante e una sala di intrattenimento per bambini: e, soprattutto, una sala del commiato contenente fino a 700 posti, con “possibilità di collegamento internet via telecamera con tutto il mondo”: “è multireligiosa”, in quanto “qualunque sacerdote di qualunque credo può venire a celebrare il rito funebre con i propri paramenti”, ma “va bene anche per un laico”, perché “non ci sono simboli religiosi fissi”. L’inaugurazione è prevista tra un mese.

Raffaele Carcano

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26 commenti

Paul Manoni

In un comune vicino al mio, stanno ristrutturando la vecchia casa del custode del cimitero, per farci una sala del comiato. Il comune in questione ha appaltato tutto quanto ad un’azienda privata, che oltre al restauro, dovrà allestire la sala nel modo migliore. Mi sto interessando della cosa, quantomeno per evitare che sotto il suggerimento del comune, l’azienda in questione ci attacchi i soliti simboli religiosi in modo permanente. Staremo a vedere…! 😉

Semola

@Paul Manoni Perchè ti terrorizza tanto un pezzo di legno che per te non rappresenta niente . Lo dite voi : Dio non esiste. Come posso avere paura di una “cosa”che non esiste? Onorate tranquillamente i vostri cari nelle sale del commiato, spoglie di ogni simbolo Cristiano, ma la misericordia di Cristo per il vostro caro sarà presente in quel momento anche se voi la rifiutate. Per fortuna. State sereni, Cristo è risorto per tutti noi anche se non volete credere. Buona Pasqua all’uaar anche se in ritardo.

bradipo

guarda che quella per il crocifisso non è paura, è allergia alle idiozie.

Paul Manoni

@Semola
Che mi spaventa lo dici tu. Io in questo caso, mi interesso affinche’ chi non vuole celebrare il proprio funerale in chiesa (e ce ne sono non sai quanti!!), abbia la possibilità di farlo in un luogo idoneo, non caratterizzato da simboli religiosi. E bada bene…Non ho detto che non ci debbano essere. A me sarebbe sufficente che fossero rimovibili e non imbullonati alle pareti.
La differenza tra me e te, e’ che io mi preoccupo per il rispetto dei diritti di tutti…siano essi credenti di religioni diverse, che non credenti. Tu invece ti preoccupi di salvaguardare soltanto gli interessi della TUA religione.
Evidentemente l’ugualianza degli uomini espressa nei vangeli dal tuo Cristo che vi ostinate a far crepare e risorgere da 2000 anni, interessa piu’ a me che a voi altri stessi.

Emanuele

Mi domando perché si fa sempre confusione fra laico e non religioso…

Southsun

Sempre meglio di quell’orrendissima sala, piastrellata come un cesso, che hanno fatto nel nostro cimitero.

Ci sono anche tutti gli ammennicoli religiosi, ovviamente, compresi due terrificanti lumini elettronici a LED.

Ho già dato disposizioni affinchè la mia salma non entri mai in quel postaccio cafonal-kitsch.

Alfonso

@southsun
Qualce luce psichedelica e una madonna cubista ti andrebbbero bene?
:mrgreen:

Florasol

cubista nel senso di Picasso o nel senso di quelle che ballano in discoteca? 😀

Massimo

Poco per volta arriveremo ad uno stato laico sul serio? Questi sono bei segnali.

teologo cattolico

l’importante è che l’abbia pagata l’impresario.

Voglio vedere se gli atei che vi praticheranno dei “riti di commiato” non dovranno sborsare dei soldi per affito delle sale e spese varie….così capiranno perchè i preti chiedono i soldi per officiare le celebrazioni.

Roberto Grendene

con tutto quello che gli danno i comuni con gli oneri di urbanizzazione secondaria, i preti chiedono ulteriore sterco del demonio? Che coraggio…

Semola

Modena,nasce la casa dei funerali.
Costata sei milioni di euro, (uno scherzo) la struttura in quattromila metri quadrati “offrirà tutti i servizi possibili per chi ha bisogno di un funerale e commemorare un proprio caro.” All’interno anche un bar, un ristorante e una sala di intrattenimento per bambini e soprattutto una sala del commiato contenente fino a 700 posti ecc..ecc..
Io avrei inserito nel contesto anche una sala giochi (milione più milione meno non cambia molto)così che tra un pranzo al ristorante e uno sguardo ai figlioli che giocano si possa fare qualche puntatina alle slot machines e una partitina a carte giocando a tresette col “morto”.
Il business, non ha limiti , solitamente attribuito solo alla chiesa cattolica.

Paul Manoni

Il problema e’ che il business in questo caso, e’ fatto per assolvere alle esigenze di tutti, mentre di solito, il business che fa’ la CCAR, e’ fatto per le pancie obese dei gonnelloni e neanche per i loro stessi fedeli.
Ma una mente contorta e faziosa come la tua, come potrebbe arrivarci…!?

Giuliano

La multi sala funeralizia è certamente un passo ulteriore verso la secolarizzazione. La morte ed i relativi riti erano una delle ultime nicchie dove la religione aveva il monopolio e con la funeral home modenese tale privilegio viene fortemente intaccato.
Strano che nessun credulon-crociato abbia ancora detto nulla.

Semola

@Giuliano . Multisala ,come al cinema ,ognuno sceglie che film vedere. Vita o morte eterna.

Valerio

semola, ora spieghi con argomentazioni logiche perchè ti dà fastidio che persone di religioni diversa dalla tua o con proprio nessuna religione abbiano una sala per commemorare i propri morti.

bruno gualerzi

A me francamente questa ‘casa dei funerali’ – per quanto isituita in un’ottica laica- non mi pare un gran passo avanti verso la secolarizzazione. Mi sembra solo una speculazione su un momento dell’esistenza di ognuno, la morte, che non dovrebbe aver bisogno di rituali – religiosi o laici che siano – più o meno spettacolari e solo al servizio dei vivi. Va bene togliere il monopolio di questi riti alla chiesa, ma non mi sembra gran cosa moltiplicarli includendo altre confessioni.
Comunque, questioni di gusti, naturalmente, e un ateo può sempre rifuggire da tali rituali… Da vivo, ovviamente, perchè – per esempio per quanto mi riguarda – quando non ci sarò più si faccia pure della mia carcassa ciò che si vuole.

Kaworu

mah a me non dispiacciono le celebrazioni stile americano:

– bara in una saletta neutra e “adatta”

– persone care che leggono qualcosa caro al defunto e affini

– buffet finale

Valerio

un’altra scusa per mangiare! 😀
dai basta, nonc e la faccio più con queste feste dove ci si riempe lo stomaco come se non esistesse un domani!!!

Roberto Grendene

– moltiplicare le possibilità significa andare verso le esigenze e le scelte delle persone

– l’elaborazione del lutto, il momento del commiato e’ una esigenza che unisce tutti, credenti o non credenti

– i recenti funerali con rito cattolico a cui ho assistito mi sono sembrati una autocelebrazione dell’organizzazione celebrante, con scarso riguardo per la memoria del deceduto e per i suoi cari

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