Questa sarebbe una non notizia, se Komos fosse un coro qualsiasi. Fondato da Paolo V. Montanari, con base a Bologna, Komos è il primo coro composto interamente da omosessuali maschi e che dichiaratamente intende rappresentare la comunità LGBTQ. Riferendo dell’evento che si è svolto domenica 17 aprile scorso nella chiesa parrocchiale di Torrenieri, frazione di Montalcino, presso Siena, Montanari non lesina ironia sulla sua pagina Facebook: “La chiesa non è stata colpita da un fulmine e nessun fedele ci ha dato fuoco”. Il riferimento, non troppo velato, è al cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna che nel 2009 (vedi Ultimissima del 15 settembre 2009) ordinò al parroco della chiesa di San Bartolomeo della Beverara a Bologna di non far provare più nella sua parrocchia il coro Komos, per lo ‘scandalo’ provocato dalla loro dichiarata omosessualità.
Stefano Marullo
Hanno solo confuso gli omossessuali con le “voci bianche” della cappella Sistina.
🙂 🙂 🙂
Disapprovo che questo coro canti per la Chiesa. Gli omosessuali dovrebbero fare di tutto per non collaborare con la CCAR, prima di tutto sbattezzarsi se battezzati.
Concordo. Continuo a sostenere che dichiararsi omosessuali e cattolici è come essere neri e far parte del ku klux klan.
Tutti dovrebbero fare come dici, non solo gli omosessuali, dovrebbero rimanare nella chiesa solo i pervertiti.
é vero, sono gli omosex che sono critici con la Chiesa, non è la Chiesa che non accoglie gli omosex.
non hai letto?
il card. Caffarra li ha cacciati, emarginati, esclusi
e il card. Caffarra e’ la voce della Chiesa Cattolica Romana, qui a Bologna
Sono battezzati?
Come no , pensa che alcuni sono anche stati ordinati sacerdoti.
😆 😆 😆 Pensavo che Enrico si riferisse ai pervertiti 😆 😆 😆
non avevo capito che si riferiva alla banda di omosessuali !
Ad Auschwitz i nazisti avevano costituito una banda musicale formata da concertisti ebrei. Questi lo fanno spontaneamente. Evidentemente non sanno cosa sia la dignità.
Ma il parroco della chiesa di Montalcino dove i ragazzi di Komos si sono esibiti, lo sapeva almeno?…Perche’ altrimenti che gusto ci sarebbe! 😉
Embè?
Conosco almeno DUE direttori di cori – che cantano regolarmente in chiesa – che sono gay, e neanche tanto nascosti.
Ergo, è sempre la solita vecchia storia: la verità la vedono tutti, ma lo “scandalo” c’è solo quando uno si alza e la parla chiaro ad alta voce.
Ma bisogna capirli: sono cattolici. Finquando il loro Papa non ammette una solare evidenza – foss’anche una lapalissiana verità – continueranno a negare e gridare allo scandalo e al complotto.
Essere omosessuali non è peccato è praticare l’omosessualità il problema lo stesso per gli eterosessuali non sposati.
Allora spiegaci perché impedisce agli omosessuali di diventare sacerdoti? come al solito siete maestri d’ipocrisia: condanniamo il peccato e non il peccatore, però fare di tutto per lapidarlo.
Essere omosessuali e vivere tale condizione come una tentazione a cui resistere non è peccato.
Dichiararsi orgogliosi di essere omosessuali considerandola una condizione fisiologica e non patologica è un peccato di pensiero.
Ricordate “pensieri, parole, opere, omissioni” ???
Se io ritengo che l’omosessualità non sia un peccato, non sono in linea col magistero della chiesa cattolica. Infatti io NON mi ritengo cattolico.
Quel che mi sfugge è perché esistano dei non cattolici che ci tengono tanto a esser considerati tali.
Un omosessuale cattolico è come un ebreo nazista.
Dopo la cacciata da parte di Caffarra, il coro Komos ha trovato sede e ospitalità presso la Chiesa Metodista Valdese di Bologna (che e’ stata finora anche la sede delle riunioni della Rete Laica, di cui fa parte il circolo UAAR di Bologna)
Le situazioni in cui si palesa la contraddizione sono sempre utili. Magari qualcuno viene raggiunto da un lampo di ragione… e riesce ad aprire gli occhi e a guardarsi intorno.
Non si sa mai