Spagna, la Chiesa non può licenziare insegnanti per “peccati” commessi fuori dalla classe

La Corte Costituzionale spagnola, scrive El Pais, ha accolto la richiesta dell’insegnante di religione Galera Navarro che fu licenziata nel 2001 per essersi sposata con un uomo divorziato. Galera Navarro aveva ottenuto la DEI (dichiarazione eclesiastica d’idoneità), però i prelati hanno tuttora la facoltà di contrattare e licenziare gli insegnanti, anche se stipendiati dallo stato. Scrive la Corte che, nonostante gli accordi fra lo Stato Spagnolo e la Santa Sede del 1979, i tribunali devono difendere i diritti fondamentali dei cittadini. Secondo la sentenza, “il criterio religioso non può prevalere sui diritti fondamentali della ricorrente nella sua veste d’insegnante di religione e morale cattolica (…) gli insegnanti hanno i diritti fondamentali e legali come lavoratori riconosciuti dal nostro ordinamento”. La sentenza è stata criticata dalla Concapa (confederazione cattolica di genitori) che ha dichiarato che “un insegnante di religione deve provare coerenza fra la sua vita privata e quel che insegna”. Le numerosissime dispute fra docenti di religione e gerarchia ecclesiastica hanno già fatto spendere allo Stato milioni di euro in indennizzi.

Alejandra Silbersztein

Archiviato in: Generale, Notizie

29 commenti

Alfonso

Sono assolutamente d’accordo con la Concapa, quando afferma che ““un insegnante di religione deve provare coerenza fra la sua vita privata e quel che insegna”. Lo dico senza nessuna ironia.

Roberto Grendene

solo se l’insegnamento fosse svolto in parrocchia!

per insegnare religione cattolica sarebbe sufficiente conosce la materia

così come per insegnare marxismo e’ sufficiente conoscere il marxismo, mica essere marxisti

Alfonso

@Grendene
qui stiamo parlando di una donna battezzata con rito cattolico, pertanto il suo comportamento nella vita deve essere coerente con la dottrina della chiesa.

Alfonso

Aggiungo che sarebbe ugualmente CORRETTO che la chiesa “licensiasse” (“sbattezzare”, “cacciare”,”ripudiare”, “scomunicare”) dalla sua organizzazione tutti quei cattolici che non sono in linea con la sua dottrina. Ma non lo fa, perchè sa benissimo che sarebbe un’ecatombe e nelle sue fila rimarrebero in ben pochi!
Pensavo per esempio al “ns” presidente del consiglio, oppure ai CATTOLICISSIMI “on” Pierfi Casini e Gianco Fini, solo per citare i più noti divorziati (e non solo)

mistergrey

Non confondiamo la storia delle religioni o del cristianesimo, materie presenti in molte università, con l’Irc, null’altro che catechismo pagato dallo stato.

serlvrer

Se la chiesa vuole il diritto di discriminare i professori di religione, che allora la religione la insegno soltanto all’interno delle sue parrocchie e non pretendendo di “appaltare” questo servizio al pubblico e tra l’altro pagato coi soldi dei contribuenti; altrimenti taccia e accetti che ci sono diritti che nonostante la sua immensa strafottenza vanno rispettati.

Aldo

Concordo totalmente con quanto sostenuto da Alfonso; la chiesa dovrebbe contare tra i “suoi” solo quelli che seguono le regole della sua dottrina e mettere al bando tutti gli altri.

Ma ne rimarrebbe qualcuno ?

Florenskij

Che dire dell’insegnante di una scuola ghandiana-espressamente vegetariana sorpreso in un ristorante a mangiare bistecche alla fiorentina?

c.d.

giusto, ma allora che dire di uno stato che accetta supinamente i desideri del capo dell’associazione ghandiana, noto per avere delle serie difficolta nel rapportarsi col mondo reale, e si fa carico dell’assunzione di migliaia di persone dedite alla propaganda acritica dei valori ghandiani su diretto suggerimento dei rappresentanti dell’associazione ghandiana, pagandoli con fondi pubblici altrimenti destinati al pagamento di stipendi di insegnanti assunti tramite regolare concorso e su cui non vigono veti di pazzoidi allucinati?

test

Hai ragione Florenskij, è ora di finirla col cattolicesimo fai-da-te.
O rispetti le regole, o sei fuori.

Così sì che salterebbero agli occhi di tutti, le incongruenze e i problemi dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, e non solo.

alessandro

@Florenskij: possibile che voi cattolci non siate in grado di argomentare senza dover per forza ricorrere a fatti che non c’entrano nulla?
Comunque ti invito a rispondermi sull’altro post

Southsun

@ Florenskij.

Dipende se la succitata scuola ghandiana è assistita dai contributi di Stato.

La sentenza della Corte spagnola è ineccepibile, e sfascia un altro tassello della pretesa della Chiesa di operare nello Stato laico infischiandosene però delle sue leggi.

Questo privilegio della Chiesa ora abolito era un retaggio del franchismo.

firestarter

che dire del vice presidente del CNR che afferma che i terremoti sono il giusto castigo divino e che l’impero romano è caduto a causa dell’omosessualità?

teologo cattolico

@florenskij

anche di prof di matematica o fisica che si fanno fare i tarocchi.

Giorgio Villella

Secondo me è giusto che la chiesa prete nda insegnanti coerenti con i suoi principi.

Ma è anche giusto che un insegnante statale non possa essere licenziato per discriminazione religiosa.

O si abolisce l’ora di religione, oppure la chiesa cattolica continua a scegliere lei gli insegnanti di religione, li paga direttamente (con trattenuta per la pensione) e li licenzia quando vuole con la buona uscita.

Roberto Grendene

premesso che le ore di religione cattolica dovrebbero essere abolite, non sta in piedi il fatto che per insegnare nella scuola della repubblica occorre un’adesione idologica alla materia che si insegna

marxismo/fascismo dovrebbero essere insegnati solo dai marxisti/fascisti?
no, ovviamente, l’eccezione sembra essere fatta solo per la religione cattolica

di più! spesso nelle ore di religione cattolica gli insegnanti trattano anche delle altre religioni! calpestano cio’ quell’inesistente diritto di avere l’insegnante ideologicamente coerente con ciò che insegna

test

Invece sì, è perfettamente coerente.
L’istituto dell’ora di religione è la vera anomalia, tutte le regole che ne derivano invece sono perfettamente lecite.
Se fossero veramente inflessibili con queste regole, allora sì che si tornerebbe a discutere dell’anomalia originaria.

alessandro

“un insegnante di religione deve provare coerenza fra la sua vita privata e quel che insegna”, preti, papi e cardinali no? Quelli del Concapa sanno che il loro papa, come quello precedente, è un protettore di pedofili? Forse la protezione dei pedofili è contemplata nella loro religione?

enrico.46

Sarebbe giusto se gli insegnanti di religione se li pagasse lei e non lo stato. Bello: io assumo, io licenzio e tu paghi….

LUIGI DE LAURETIS NISII

Eliminare ASSOLUTAMENTE l’insegnamento della religione cattolica dalle scuole pubbliche e FARLO SOLO NELLE PARROCCHIE,come dice giustamtente Roberto Grendene. Così chi vuole indottrinarsi va in parrocchia.

Roberto Grendene

per come è ora, l’insegnamento della religione cattolica nella scuola della Repubblica è una assurdità una discriminazione (di studenti, insegnanti, famiglie), uno spreco di risorse dello stato a beneficio di uno stato estero, e tante altre nefandezze

il cattolicesimo dovrebbe essere insegnato in alcune ore dei programmi di storia, geografia, filosofia, come tutti gli altri fatti che riguardano tali materie, da insegnanti preparati su cosa sono la storia, la geografia, la filosofia, non da insegnanti-indottrinatori come e’ lampante che sia adessl

Macchianera

Secondo me ha ragione la chiesa spagnola: non si può essere religiosi ad intermittenza. La gentile signorina dopo essersi prostrata e/o data per ricevere, a propira convenienza, quel posto di lavoro deve rispetarne i patti.

Ovviamente è fuori discussione che il concordato è assolutamente da cancellare.

😉

POPPER

sentenza più che giusta, i costi della santa inquisizione sono alti per lo stato, Torquemada deve arrendersi alla sentenza e smettere di considerare le persone dei sudditi da battezzare, usare, torturare e licenziare, oggi però non è più previsto il rogo.

Paul Manoni

Per fortuna i tribunali spagnoli, sono diversi da quelli italiani altrimenti erano dolori. La CCAR in Spagna, ha ancora la facoltà di contrattare e licenziare gli insegnanti (come in Italia), ma il tribunale ha fatto prevalere i diritti fondamentali della cittadina. Se guardiamo a questa sentenza, sulla base dell’Art. 1269 del Catechismo CCAR, e sulla base delle sentenze come quella di Prato (1956 – Coniugi Bellandi diffamati pubblicamente dal vescovo), non so’ fino a che punto, un tribunale italiano avrebbe dato ragione alla professoressa licenziata. 😯

Ale

Secondo me stavolta aveva ragione la chiesa.
La tizia era stata assunta come insegnante di religione cattolica(con i privilegi ben noti) adesso se non è più idonea va licenziata. Troppo comodo avere i privilegi e scansare gli oneri.

G.B.

Da quello che ho capito lo stato giuridico dei docenti di religione cattolica spagnoli è simile a quello dei colleghi italiani. Non voglio entrare nel merito della sentenza, non essendo competente a farlo, tuttavia sul piano umano non provo nessuna solidarietà per quelle persone che prima trovano con le raccomandazioni dei preti un posto che colleghi delle altre materie si guadagnano facendosi un c… così con concorsi e anni di precariato, poi però pretendono di avere la stessa libertà. Se uno trova lavoro grazie alla mafia, poi qualche favore al padrino e agli amici del padrino lo deve pur fare.

Francesco

Il problema si risolverebbe semplicemente non insegnando superstizione a scuola cio’ comporterebbe:
meno soldi sprecati,
piu’ soldi a disposizione per cose serie,
meno fanatici, bigotti e ipocriti in giro.

iging

Come ormai molti di voi sanno vivo in Spagna da molto tempo. Premesso che l’accordo del 79 è di fatto un concordato che dà alla CCAR un sacco di privilegi, credo che bisogna evidenziare due fatti:
1) vige il principio di pacta sunt servanda, quindi se lo stato stipula un accordo che lascia alla CCAR la facoltà di licenziare gli insegnati di religione, questa clausulas deve potere applicarsi.
2) se un tizio o una tizia decidono di essere professori di religione, se ne assumono gli oneri. Nessuno obbliga chicchessia a svolgere una professione.
Quindi la CCAR a mio modo di vedere ha agito nella legalità.

Credo che i laici in Spagna (e m’includo) dovrebbero far conoscere ai cittadini quanto costa loro la CCAR e creare pressione affinché l’opinione pubblica spinga perché i patti cambino.
Purtroppo qui da noi in Spagna l’opinione pubblica spesso mugugna, ma ahimè qui non siamo francesi e nessuno va per strada e sciopera, gli spagnoli sono davvero passivi. Quindi credo che deve essere l’opinione pubblica a ribellarsi di fronte a dei privilegi così sfacciati. tra cui l’esistenza stessa di insegnanti pagati dai contribuenti per indottrinare i bambini ed i ragazzi.

giulio

Secondo me il problema si risolve, in Spagna come in Italia, abolendo l’IRC dalla scuola pubblica.
Finchè l’IRC c’è, ed è previsto che la CCAR può nominare e revocare, l’insegnante non può pretendere di insegnare religione e fare quello che gli pare, quindi non sono d’accordo con la sentenza.

Commenti chiusi.