Giuliano Toraldo di Francia (1916-2011)

E’ morto ieri l’altro ieri Giuliano Toraldo di Francia, fisico e filosofo della scienza. E’ stato direttore dell’Istituto di ricerche sulle onde elettromagnetiche del CNR, presidente della Società italiana di fisica, della Società italiana di logica e filosofia della scienza e del Forum per i problemi della pace e della guerra. Toraldo di Francia è stato ricordato oggi da Piergiorgio Odifreddi su Repubblica. La commemorazione del defunto avrà luogo sabato 30, alle ore 10, presso il dipartimento di fisica ad Arcetri.

L’associazione

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26 commenti

Kaworu

non l’hai mai visto usato per il web? è un modo per dire, in caso di lutti e affini, “mi dispiace” e cose simili senza parole che spesso son superflue.

rik

Io non l’ho mai vista sta cosa dell’asterisco. Non è meglio srivere un pensiero?

Sergio

Scusate, ma le notizie “correlate” a quella della scomparsa di Toraldo di Francia sono proprio assurde.

Vorrei segnalare che Toraldo di Francia, fisico, umanista, dantista, non era credente e non avrà un funerale religioso, cosa piuttosto rara in Italia, e questo mi fa molto piacere (un minimo di coerenza, bravi Toraldo e la famiglia).
La sua scomparsa mi ha rattristato.

Alessio

Ha rattristato anche a me e mi sono ricordato di aver studiato su un suo libro per preparare l’esame di Onde Elettromagnetiche. Purtroppo nella mia biblioteca quel libro non c’è più. Lo avrei sicuramente ripreso in mano per far riaffiorare dei ricordi.
Ho letto recentemente (V. Stenger – Perché la scienza non crede in Dio) che in un sondaggio realizzato nel 1998 solo il 7% dei membri dell’Accademia delle Scienze USA ha dichiarato di non credere in un Dio individuale. Insomma, se le grandi teste non credono …

Alessio

Ha dichiarato di credere in un Dio individuale. Via quel non per favore

Mario 47

Ho assistito anni fa al funerale non religioso di un mio amico. Nella tristezza dell’evento, la non presenza di omelie imbarazzanti e di altre pulcinellate tipiche della cerimonia religiosa resta un ricordo positivo.

Siamo sempre più persone a voler evitare il funerale tradizionale (per chi si è sbattezzato il problema non dovrebbe porsi, ma credo che la chiesa preferisca derogare in nome di un non provato ed improbabile pentimento in extremis e “concedere” il funerale religioso per non perdere territorio.

Motivo in più: anche soltanto per motivi anagrafici, genitori e parenti a beneficio dei quali abbiamo accettato un matrimonio religioso, al nostro funerale saranno probabilmente assenti.

Invito l’uaar a inserire il funerale laico nel suo programma di attività, con informazione e supporto analogo a quelli della campagna per lo sbattezzo. Altri mattoni sgretolati nell’edificio millenario della ccar.

mario

stefano marullo

Talvolta assistere ai funerali religiosi può essere interessante anche per valutare su una cartina di tornasole come “gli altri” ci vedono. Qualche tempo fa assistetti al commiato di una persona in chiesa e il sacerdote durante l’omelia attaccò le “perniciose filosofie del Novecento”; in particolare tuonò contro l’Esistenzialismo definita “filosofia del Nulla”. A me sembrò un complimento.

Mario 47

Quello che io non riesco a sopportare nell’omelia tipo è:

– Voi credete di essere tristi ma in realtà questo è un giorno di gioia perchè il vostro congiunto ha raggiunto il regno dei cieli etc. etc.

Ma accettare che la gente possa morire e rinunciare a dire ….ate a persone giustamente tristi e sconvolte, mai?
Quasi che il personaggio da proteggere giustificandolo con fuffa varia in questa occasione sia il fantomatico dio e non chi ha perso una persona cara?

mario

Florenskij

@ S. Marullo. Forse quel prete sapeva davvero di filosofia.
Jean-Paul Sartre, capofila dell’esistenzialismo francese: opera principale: “L’essere e il nulla”; affermazione riassuntiva de “L’essere e il nulla”: “L’uomo è quello che non è e non è quello che è”.
Il che credo voglia dire in soldoni:”L’uomo è un buco nell’acqua”.

bradipo

Piuttosto sembra dire che è ciò con cui cerca di riempire quei buchi… ma io non sono né prete né filosofo…

Mario 47

Hai una capacità sbalorditiva di non cogliere il punto focale della discussione e perderti su considerazioni assolutamente fuori dal contesto.

In un funerale ci sono normalmente persone che hanno da poco subito un trauma che sconvolge la loro vita, spiritualmente e spesso materialmente.

Preoccuparsi di loro e non di un ipotetico dio che deve essere a tutti i costi giudicato buono e giusto e – se il caso – rinunciare a discorsi retorici e vuoti? Se alcune di queste persone gradiranno consolazioni teologiche, un prete con il dono della sensibilità potrà offrirgliele in privato, rinunciando a far scena in pubblico.

mario

stefano marullo

Florenskij, “l’essere e il nulla” è un’opera di 696 pagine e lei lo ha riassunto con “l’uomo è un buco nell’acqua”. Rende davvero un cattivo servizio a Sartre, alla filosofia e all’esistenzialismo. Non è da persona colta come lei. A meno che non volesse fare una boutade.
Piuttosto per Sartre l’uomo “è un dio mancato”, prospettiva un po’ diversa direi. No, il prete non conosceva l’esistenzialismo, sarebbe come dire che si conosce Marx perchè si dice che “la religione è l’oppio dei popoli”. A quel prete andrebbe detto, ma ne ho già parlato, che il Nulla è il principio di tutto, persino del suo “Dio”. Ma bisogna aver letto san Giovanni della Croce. Non mi dirà che il confessore della grande Teresa d’Avila è un eretico?
Mi scuso con il thread se siamo andati OT

Florenskij

@ S. Marullo. In più c’è l’osservazione di Ettore Petrolino:”L’uomo è un pacco postale che la levatrice spedisce al beccamorto”.
Oppure “Er caffettiere fisolofo” di Guseppe Gioacchino Belli:

“L’ommini de sto monno so’ ll’istesso
che vvaghi de caffè nner mascinino,
c’uno prima, uno doppo e l’antro appresso
tutti cuanti però vanno a un distino.

Spesso muteno sito, e caccia spesso
er vago grosso er vago piccinino;
e s’incarzeno tutti in zu lì’ingresso
der ferro che li sfragne in porverino.

E l’ommini accusì viveno ar monno
misticati per mano de la sorte
che sse li ggira in tonno in tonno;

e mmovennose ognuno, o ppiano o forte,
senza capillo mmai caleno a ffonno
pe’ ccascà ne la gola de la morte”.

Beh, io non sarei così pessimista-nichilista: la vita è come una staffetta.
Ciascuno percorre il suo tratto per passare il testimonme a chi subentra, ed è rimeritato dalla riconoscenza dei vivi. Ma dove è diretta la staffetta?

Mario 47

Concordo sulla staffetta e sul fatto che la sopravvivenza di ciascuno è in chi, vivo, lo ricorda.
Che i partecipanti della staffetta continuino a muoversi su questa terra ed entro i limiti della loro vita in questa terra, è indubitabile. Se poi sopravvivano in un’altra dimensione, qualcuno vuole crederlo, altri non ne sentono il bisogno. Certamente il muoversi e vivere in questa terra può essere comprovato senza possibilità di equivoci; la continuazione della vita nell’aldilà può essere creduta da alcuni, ma non dà segni tangibili (il credere o l’aver fede in una cosa – quale che sia – non è una prova della sua esistenza oggettiva: e.g. tutti i bambini europei ed americani credono in babbo natale, ma di fatto il personaggio non esiste e non è lui a portare i regali).

mario

Florenskij

Mario 47. Che moltissime prediche, funebri o non funebri, facciano cascare le braccia è un fatto; ma che in Chiesa non sia opportuno parlare dell’aldilà è davvero troppo! Se i familiari rimangono turbate.. beh, scelgano il funerale laico.

Painkiller

Qualche mese fà ho presenziato al funerale di un parente credente. Quello che mi ha lasciato di stucco è che si è trattato di una normalissima messa alla cui fine il prete ha detto “oggi commemoriamo il defunto xxx” più un cinque minuti scarsi di chiacchiere sul genere “questo ci ricorda la nostra mortalità”. Totale menefreghismo sia per il morto che per la famiglia. Puoi immaginare come ci sia rimasta male la fetta credente della famiglia…….

Cartman666

Ad un funerale di mia cugina, che cadde vicino pasqua, il prete ci trtiò gli zebedei per parlare di risurrezione di cristo e minkiate varie, e solo 30 secondi per parlare del defunto, cioè noi veniamo in chiesa x salutare un defunto, non per sentire minkiate sulla resurrezione, ma purtroppo e’ una consuetudine dura a morire

Paul Manoni

Troppo indaffarato a pensare a quei 42 premi nobel che hanno intenzione di far cancellare la legge creazionista… 😉

ser joe

Ho sempre invidiato i bei funerali di New Orleans con la banda Dixielend al seguito.

Alfonso Cornia

Toraldo non era un grande. Era un grandissimo. Ho avuto la fortuna di incontrarlo due volte e ho di lui un ricordo straordinario.

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