Il tribunale di Aurangabad (Uttar Pradesh, India), riporta il Times of India, ha recentemente condannato all’ergastolo una coppia, Krishna Jadhav e sua moglie Rohini, per la barbara uccisione del loro figlio e della loro nipote, avvenuta nell’aprile 2009.
Nella convinzione che la propria fattoria nascondesse un tesoro, Jadhav aveva deciso di rivolgersi a Bal Yogi Maharaj, a suo dire dotato di poteri magici. Gli fu suggerito di cercare e sacrificare una tartaruga con 21 unghie, per evitare il sacrificio di due persone. Come è poi andata a finire è evidente.
Bal Yogi Maharaj è tutt’oggi latitante.
Gianluca Giachè
beh i bambini erano lì…
la tartaruga andava cercata…
insomma, hanno voluto provare a vincere facile.
che schifo
anche perchè non è facile trovare una tartaruga con 21 unghie (è come una persona con 21 dita: con 20 sono praticamente tutti, con 22 alcune rarissime persone affette da polidattilia, ma con 21 ne puoi solo prendere uno con 22 e tagliargli un dito (cioè barare))
in sostanza il santone gli ha detto di scegliere tra fare una cosa impossibile ed una perversa e malata per poter ottenere il tesoro…..e quegli imbecilli pu di ottenere un (immaginario) tesoro hanno deciso di provare con la cosa perversa….
c’è da dire che già il contadino non stava troppo bene se aveva ‘sta ossessione del tesoro in giardino…
ma le persone con qualche disturbo mentale mixate con la religione danno un cocktail esplosivo.
e la religione oh ne attira tante…
se poi l’instabile non è solo il marito ma anche la moglie, dopo averli mixati con la religione decisamente l’aspettativa di vita dei figli precipita di botto…..
Viva la superstizione… pardon sopraffina spiritualità che eleva l’uomo! Se poi ci scappa il morto pazienza.
@ Kaworu. La religione non è l’unico additivo che combinandosi con la malattia psichica forma cocktails esplosivi. Anche con la politica c’è poco da stare allegri. Qualcuno si ricorderà di Pol Pot e i suoi milioni di vittime; prima ancora l’uomo coi baffetti; a precedere Gavrilo Princip e i suoi amici squinternati; a Trieste Guglielmo Oberdan ( così detto per carità di patria: si chiamava Oberdank, cognome assolutamente germanico ). Per rivendicare la libertà delle “terre irredente” combinò un attentato contro Francesco Giuseppe ( non riuscito ) e fu condannato all’impiccagione. Il democraticissomo Victor Hugo definì F.G. “imperatore degli impiccati”.
leggere pansa e affini fa proprio male, anzi produce proprio ciò che siffatti ‘storici’ d’accatto si propongono: l’alterazione del fatto storico, enucleato dal contesto e dai precedenti, cioè a dire una falsa storia, non solo sbandierata a proprio uso e consumo ma soprattutto volta a fini settari; che è quanto di meno dignitoso si possa operare in campo storico e quanto di più vicino a uno stupro del vero. Paragonare a hitler gli irridentisti è operazione estremamente scorretta, capziosa e originata dalla più totale malafede. Il povero Oberdan agiva nel pieno dei fermenti risorgimentali e non è un caso se, per la revoca della sua condanna a morte, si sia mosso, purtroppo invano, tutto il mondo civile dell’epoca. E non vale nemmeno il discorso che in taluni casi, come in quello di Princip, l’azione sia stata seguita da una deflagrazione epocale; non sono certo stati i soli colpi di pistola di Serajevo a originare la 15-18.
Visto che se ne può fare tranquillamente a meno, il fatto che un religioso lo ammetta così candidamente giustificandosi dietro a un flebile “sì ma anche altre cose lo fanno”, è solo un’aggravante.
“a Trieste Guglielmo Oberdan ( così detto per carità di patria: si chiamava Oberdank, cognome assolutamente germanico )”
Oberdank è un nome sloveno…
“nel democraticissimo Inno di Mameli sia scritto: “I bimbi d’Italia son tutti Balilla… ”
La citazione corretta del Canto degli Italiani è: “I bimbi d’Italia si chiaman Balilla”…
non vedo cosa ci sia di non democratico nel paragonare i fanciulli italiani al giovane eroe (probabilmente da identificarsi con Giovan Battista Perasso) che dette il via alla rivolta popolare di Genova contro gli occupanti austro-piemontesi del 1746…
Ma forse il nostro coltissimo amico ritiene che il Canto degli Italiani del 1847 faccia riferimento ad un organizzazione giovanile fascista fondata nel 1926…(beh, ma son questioni da inquisitori dello scientismo ateo oppure da qui fucilatori di Madonne degli anarchici del POUM…)
Mi sa che la Storia non fa proprio per il “super-colto” Florenskij (e mi sa neanche le Scienze)…
Flo l’unico paragone calzante che hai fatto è quello con la fede comunista. Si FEDE: divinizzazione del capo, pensiero unico, pensiero magico imperante (il partito sà cosìè bene! il partito sà tutto!), ecc.
Non vedo alcuna differenza fra le illusioni di una fede religiosa e quelle di una fede politica. Si tratta sempre di una ricerca di semplificazione del reale e di rassicurazione tramite il ricorso al pensiero magico ed a regole del tutto arbitrarie decise da altri e scollegate da qualsiasi reale senso di equità.
Io devo ancora vedere atei che ammazzano di botte i propri figli neonati perchè son posseduti da satana, che accoppano a roncolate i figli perchè glielo ha detto il guru, oppure che abbattono a colpi di mitra l’infedele\antipatriottico.
mi rendo conto di fare il tuo gioco flo, ma probabilmente non ti rendi conto che (ad esempio) se vivi in un substrato culturale che ritiene perfettamente legittimo che dio ti parli, e cominci a sentire le voci, le reazioni tue e quelle dei tuoi familiari saranno molto diverse da quelle che avresti e avrebbero se ti trovassi in un contesto culturale dove sentire le voci è patologia punto e basta.
comunque per le discussioni ot c’è il forum.
ma ti fa più comodo trolleggiare qui mandando “educatamente” le discussioni ot (non mi riferisco a questa in particolare)
Devo essere sincera: quando ho letto l’articolo mi sono messa a ridere. Poi mi sono resa conto che nel 2011, dopo secoli di storia, scoperte, evoluzione del pensiero umano, accadono ancora cose simili. E che per questo ci hanno rimesso la vita due persone innocenti, ed ho provato un immenso senso di disgusto misto a disprezzo.
beh questi contadini probabilmente conoscono il ciclo delle stagioni (indiane) e la riproduzione delle vacche ma non certo chi era darwin…
nel senso, si tratta di gente fondamentalmente ignorante (in senso neutro) e forse anche semplice, che ha avuto o ha dei problemi psichici ed è stata “raccolta” dalla religione.
un po’ come i nostri indemoniati o quelli che si fan venire le stimmate e dicono di parlare con la madonna e i santi.
La cosa che più spaventa, e preoccupa in questo ritorno di Dio, è che l’impetuoso sviluppo economico presente in questi paesi dovrebbe attuare quella “missione civilizzatrice del capitale” che magari seppure a prezzo di sussulti dolorosi e sanguinosi si è avuto in occidente. Non solo non si sta verificando ma al contrario si ha il peggio della nostra civiltà (l’onnipotenza del danaro) col peggio delle tradizioni barbariche di questi paesi, si disperde il patrimonio culturale e spirituale specifico di queste civiltà e rimane il fondo pesante e torbido dell’irrazionalità distruttiva ben amalgamata ad una avidità e venalità senza remore
“Missione civilizzatrice del capitale”… mi viene il vomito.
Non è per dire, ma noi che pure abbiamo avuto l’illuminismo, la rivoluzione industriale, internet in ogni casa, abbiamo appena assistito ad un raduno oceanico di folle adoranti davanti ad una cassa di piombo contenente un cadavere morto da sei anni.
Hai ragione su creduloneria, venerazione di cadaveri e superstizione varia, ma almeno da noi Domenica scorsa, a parte un’ambulaza presa a calci dai pellegrini anime pie di GP2, non hanno ammazzato nessuno. Qui si scannano tra parenti, per un tesoro sepolto in giardino!!
@ Elvetico. Lei non ci crederà, ma padre Livio Fanzaga, factotum di Radio Maria, per i non amici Fanzacchia, si è espresso CONTRO l’esposizione delle spoglie di padre Pio.
Il termine “adorazione” non corrisponde affatto. Per i Cattolici l’adorazione si deve SOLO a Dio, ai santi si deve la “dulìa” : venerazione con affetto e rispetto, ma non di più.
Tanto per fare i debiti riferimenti al feticismo mortuario laico, basterebbe citare il trasporto della salma di Napoleone da Sant’Elena, avvenuto verso il 1840: folle oceaniche e tumulazione in un superlativo monumento funebre di marmo massiccio ( costato chissà quanto alle casse pubbliche! ) agli Invalides; accenniamo solo al “Milite Ignoto” dell’Altare della Patria e, perchè no, alle mummie di Lenin e Stalin sulla Piazza Rossa.
Quando a Ravenna fu scoperto lo scheletro di Dante ( ho visto la foto ) la gente accorse. Non avverrebbe lo stesso se si ritrovasse lo scheletro, che so io, di Alessandro Magno o di Leonardo? Cantavano i Garibaldini:
“SI SCOPRON LE TOMBE, SI LEVANO I MORTI,
I MARTIRI NOSTRI SON TUTTI RISORTI… ”
( a proposito, il card. mattacchione Giacomo Biffi, quello dell’interpretazione teologica della Bambina dai capelli turchini, faceva notare come nel democraticissimo Inno di Mameli sia scritto: “I bimbi d’Italia son tutti Balilla… ”
E che dire del feticismo artistico? Qualcuno ricorderà la beffa dei finti Modigliani ( nella zona del paese che trova adeguata espressione sulla colonne del “Vernacoliere livornese”. Illustri critici, come Carlo Giulio Argan, si pronunciarono per l’autenticità, nel qual caso avrebbero avuto una valutazione astronomica. Invece erano fetecchie, e come tali non valevano nulla, anche se in stile perfettamente modiglianesco ).
Chissà quale sarà l’abisso metafisico e monetario che oppone la
“Merde d’artiste” autentica e una “Merde d’artiste” copiata. Nel barattolo? Nel contenuto del medesimo? La prima al museo o in collezione privata, l’altra… potete immaginarlo!
E, per passare alla storia, quale differenza tra una preziosa camicia di Garibaldi autentica, col suo sudore originale ( da museo, e con tutti gli onori ) e una camicia imitata e invecchiata dieci anni fa? C’è anche la faccenda del bellissimo rilievo classico detto “Trono Ludovisi”, portata alle stelle per il purissimo stile attico ma per Federico Zeri una bufala ottocentesca. Che dire della “Corazzata Potemkin” autentica e quella “tragicamente” fantozziana.
La questione andrebbe ultriormente inquadrata nella concezione del “mana” studiato dalla storia delle religioni. Il “mana” sarebbe un fluido energetico ( simbolicamente rappresentato dall’oro ) diffuso in tutto l’universo, ma in concentrazione maggiore nei luoghi, nelle persone e negli oggetti legati al sacro ( una specie di carbonio radioattivo ). Vedansi aureole e corone regali. Secondo certi cultori di mistica essi emanerebbero delle energie. Tipica, per chi ci crede, l’azione del crocifisso e dell’acqua santa contro le forze demoniache.
E’ noto il caso dell'”emorroissa” ( donna con perdite di sangue ) che arrivò a toccare la veste di Gesù, il quale si voltò e chiese chi avesse fatto uscire da lui una “virtù”( se non ricordo male ).
è ot.
usa il forum
sono contrario a qualsivoglia forma di dulia, come ad ogni sorta di venerazione e d’esaltazione irrazionale e i morti li lascerei, sempre e soltanto, nel ricordo di chi li ha amati. Ma c’è una notevole differenza tra i versi di Mercantini, auspicanti allegoricamente il trionfo degli ideali e il riscatto dei martiri o tra la curiosità, indubbiamente macabra, di chi accorre a vedere le spoglie di Dante e, invece, il businnes operato attorno ad altre spoglie. Obiettivamente arrivo anche a capire come, in taluni, la concretezza di una reliquia, per quanto la cosa sempre macabra e irrazionale sia, possa suscitare sentimenti di devozione, incentivare la fede e rappresentare una testimonianza. In questo senso anche il corpo di Lenin è taumaturgico; eccezion fatta per chi non sia visceralmente anticomunista, la tantissima gente silenziosa che sfilava fin dalla Piazza Rossa per raggiungere la teca nel Kremlino, le quattro guardie imponenti ai lati del corpo del padre della patria, le luci teatralmente disposte, creavano un’aura di forte -non sarà razionale ma è la verità- sacralità e intensa commozione. Io, che ovviamente non sono anticomunista, mi sono commosso. Questo per dire che capisco il fenomeno devozionale. Quel che invece non accetto è il mercato prodotto attorno alle reliquie: sempre lo stesso da secoli e tale da rendere oltremodo legittimo il sospetto che alla base delle esposizioni e relative beatificazioni e santificazioni vi sia primariamente il lucro; era così nel medioevo, quando comuni, curie e papato si disputavano, a suon di diffide, lettere, scomuniche e, spesso, ripetuti furti delle contese reliquie, l’oggetto apportatore di prestigio cittadino, di sinecura scaramantica e soprattutto d’introiti pecuniari; lo è oggi, per di più dilatato dalle possibilità mediatiche e, quel che è ancor di più inaccettabile, è che a fronte dei sicuri proventi della chiesa, tutti i restanti oneri, anche pecuniari, gravano sui cittadini e su coloro che, come me, ritengono, nell’ultimo caso specifico, che pochi uomini siano stati indegni di una beatificazione quanto il papa polacco.
PS. Oltre a Zeri, anzi se non ricordo male prima di lui, il trono Ludovisi era stato smascherato da Margherita Guarducci, che pure aveva dimostrato come la fibula praenestina fosse un falso del XIX secolo…Quanto all’emoroissa l’episodio andrebbe anche letto alla luce del tabu del sangue mestruale e rende eclatante l’azione dell’ebreo Gesù che permette alla donna “impura” di toccarlo…Quanto ai balilla di Mameli: questa è un’osservazione alla pansa; nel risorgimento il piccolo genovese era un eroe; non si può commettere l’alterazione storica, parlando dell’inno italiano, di sottintendervi elementi di un fascismo all’epoca inesistente
“a Trieste Guglielmo Oberdan ( così detto per carità di patria: si chiamava Oberdank, cognome assolutamente germanico )”
Oberdank è un nome sloveno…
“nel democraticissimo Inno di Mameli sia scritto: “I bimbi d’Italia son tutti Balilla… ”
La citazione corretta del Canto degli Italiani è: “I bimbi d’Italia si chiaman Balilla”…
non vedo cosa ci sia di non democratico nel paragonare i fanciulli italiani al giovane eroe (probabilmente da identificarsi con Giovan Battista Perasso) che dette il via alla rivolta popolare di Genova contro gli occupanti austro-piemontesi del 1746…
Ma forse il nostro coltissimo amico ritiene che il Canto degli Italiani del 1847 faccia riferimento ad un organizzazione giovanile fascista fondata nel 1926…(beh, ma son questioni da inquisitori dello scientismo ateo oppure da quei fucilatori di Madonne degli anarchici del POUM…)
Mi sa che la Storia non fa proprio per il “super-colto” Florenskij (e mi sa neanche le Scienze)…
Visti gli ultimi interventi sugli animali al Limbo, mana e altre amenità, ho l’impressione che il nostro Flore si fumi ogni tanto qualcosa con Sai Rami…
P.S. Quando, dopo la fine della Guerra Civile, i franchisti vollero riesumare i resti di Durruti dalla sua tomba sul Montjuic per trasferirli in un ossario comune, la tomba risultò essere vuota! Prova lampante che il nostro compagno è risorto e tornerà alla fine dei tempi per guidarci alla Rivoluzione.