A pochi giorni dal voto per le comunali di Milano, l’imam di Segrate ha criticato il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, sconsigliando il voto per il partito Sinistra e Libertà di cui questi è leader. Nonostante per Milano il Sel abbia candidato proprio alcuni musulmani, tra cui Davide Piccardo, figlio dell’ex presidente dell’Ucoii Hamza Roberto Piccardo. L’imam Ali Abu Shwaima si è espresso in tal senso durante una conferenza organizzata dal coordinamento delle donne musulmane in Italia. Rievocando i fatti, egli stesso ha ribadito: “ritengo sia giusto votare a sinistra, perché è lì che troviamo posizioni più vicine ai nostri ideali”, ma “a sinistra ci sono diverse componenti” e Sel nonostante abbia presentato candidati islamici “non è la più consona perché la condotta del suo leader contrasta con l’etica islamica e noi non possiamo condividere il loro comportamento”.
Piccardo ha risposto che trova “scorretto da parte dell’imam di Segrate emettere una sorta di fatwa nei nostri confronti”. “E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico sostenendo che è un peccato votare per noi”, perché “i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni singoli”, ha risposto. Intanto, altri esponenti dell’islam italiano contestano Shwaima, ritenendo la sua posizione minoritaria e dichiarando invalida la “fatwa”.
Valentino Salvatore
Mi chiedo se queste dichiarazioni saranno funzionali o meno all’avanzare della laicità in Italia.
La laicità in italia ha molti ostacoli. L’Islam è solo il terzo; prima c’è il vaticano ma soprattutto mi preoccupa la nostra classe politica. Partiti dotati di una dirigenza attaccata delle proprie poltrone le quali sono garantite (almeno sembra) dal voto cattolico.
Mi permetto di inserire uno scritto del grande Guiccierdini, scritto che, benchè siano passati cinque secoli, sembra essere stato scritto oggi.
“Mancava la forza morale; supplì l’intrigo, l’astuzia, la simulazione, la doppiezza.
Ciascuno pensava al proprio particulare sì che nella tempesta comune naufragarono tutti.
La consuetudine nostra non comportava che s’implicassi nella lotta tra i principi, ma attendesse a schierarsi, ricompagnandosi con chi vinceva secondo le occasioni e le necessità.
Noi abbiamo bisogno di intrattenerci con ognuno dè potenti e mai fare offesa ad alcun principe grande”
Francesco Guicciardini
Dunque non vedo motivo di preoccuparsi di quello che un oscuro imama possa dire. Ci pensiamo noi “nativi” a tenere nella melma questo paese che altrimenti sarebbe meraviglioso.
Purtroppo devo darti ragione.
Quando gli uomini politici itaGliani godranno profitto economico o di altro genere nel promulgare leggi a favore della religione istamica, così come gia fanno per quella cattolica, non ci penseranno due volte a genuflettersi e a svendere quel briciolo di laicità rimasta (ne è rimasta?) nel nostro paese.
O forse in itaGlia la laicità non è mai esistita, un concetto lontano dalle genti della penisola, troppo complessa da capire, da sentire…
quando i mussulmani in itaglia raggiungeranno numeri importanti, i nostri sudici, viscidi governanti saranno pronti a prostrarsi all’occorrenza anche dinnanzi a loro
Milano, imam contro Vendola: “Non votatelo, è gay” e a me piacciono solo gli umoni veri.
Scusate uomini.
beh gli omosessuali sono il capro espiatorio comune a tutte le religioni mediorientali (per altre le cose si fanno un po’ più complesse).
Eppure si è iniziato sacrificando vergini donne… che siano mutate le divine preferenze? 😀
non confondere, quelle erano sacrifici, non capri espiatori 😉
al capro espiatorio si addossa la responsabilità di tutte le sfi ghe della comunità, alla “vergine sacrificale” invece si dà la responsabilità di compiacere il dio.
è un po’ diverso.
E’ la solita minestra cattolica in salsa islamista.
Ci hanno messo il prezzemolo invece del pomodoro, ma il gusto rancido della fobia antigay è lo stesso.
Piccardo trova “scorretto da parte dell’imam di Segrate emettere una sorta di fatwa nei nostri confronti” … “E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico sostenendo che è un peccato votare per noi”, perché “i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni singoli”.
Piccardo si lagna non perche’ l’imam ha fatto dichiarazioni omofobiche/fasciste/illiberali, ma perche’ potrebbe perdere voti!
ma ci rendiamo conto??? l’imam e’ come se dicesse che non bisogna votare per i neri perche’ la sua organizzazione pretende di discriminare i neri
è la concezione democratica che c’è in Italia ad incoraggiare questi deliri, come se avere una maggioranza volesse dire essere al di sopra dei principi costituzionali e purtroppo Berlusocni e il centro destra non danno una immagine della democrazia che si rifà al suo vero significato costituzionale, l’opposizione ovvimanente latita in questo senso, ha ragione Paolo Flores d’Arcais nel suo rispondere a Dalema.
Lo slogan di Sel a Milano è “Respiro rispetto”…… eh, ne hanno incamerato proprio tanto. Che prla.
La sinistra ha posizioni più vicine agli ideali islamici? Tipo sui diritti di omosessuali e donne, per esempio? A furia di voler conciliare per pescare voti tra i cattolici e adesso pure i musulmani, va a finire che Milano sarà condannata di nuovo alla Moratti: Pisapia, in corsa insieme a Sel, potrebbe risultare “contaminato” per queste menti eccelse.
Piccardo poi che si lava le mani del “peccato” di Vendola, davvero una contraddizione nella contraddizione. Condannare i retrogradi islamici? Si sarà strozzato a furia di respirare rispetto?
Oltre a Piccardo, Sel a Milano schiera altri islamici, Paolo Abdullah Gonzaga e Omar el-Sayedsi, presenti con iniziative tipo Musulmani X e Islamic Relief di cui sono promotori. Pensavano di raccogliere i frutti del loro lavoro presso i 100mila musulmani aventi diritto al voto, l’imam di Segrate invece ha raccomandato non votare nessuno di loro.
Diversa la posizione di Fouad Selim, componente del direttivo dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia) e direttore del centro islamico di Monza: “Noi appoggiamop chi dimostra sensibilità per la nostra causa. Per questo alle amministrative di Milano sosteniamo Piccardo e diciamo che quella di Ali Abu Shwaima è una posizione isolata.”
“Sensibilità per la nostra causa”. Certo che con questa sinistra è impossibile sognare di disfarsi di berlu, il timore di una sinistra impegnata a sostenere l’islam rischia di portare al pdl parecchi voti.
Piccardo dice una cosa che non sta in piedi.
Il suo discorso sarebbe, dal suo punto di vista, comprensibile se la gayness di Vendola fosse una questione privata.
Ma mi sembra che SEL sia anche per le unioni civili (così mi pare di aver letto) e quindi, se non ricordo male, il discorso di Piccardo sulle ‘scelte di alcuni singoli’ (e vagli a spiegare, tra l’altro, che l’omosessualità non è una scelta…) è sbagliato.
Per me va pur bene che vengano candidati dei musulmani, ma credo che la condizione previa (così come per gli adepti di altre religioni) dovrebbe essere quella di accettare tutti i ‘punti fermi’ di un partito (e se si cambia idea, espulsione dal partito), comprese le unioni civili per chi le vuole.
A quel punto sarebbero costretti a scegliere ed evitare ogni ambiguità; ma si sa che Vendola ‘ascolta tutte le narrazioni’…solo che narra che ti narra qua non ci sono più punti fermi.
Ti sembra giusto. Il programma è chiaro, e le candidature pure.
Soqquadro.
Quel ‘mi sembra’ non è un’allusione alla mancanza di chiarezza o trasparenza di SEL; semplicemente non ero sicuro al 100% e non avendo ottima memoria non ho voluto dire una cosa come oro colato; per cui ti ringrazio della conferma.
Devo però precisare una cosa io a questo punto.
Quel che ho proposto prima, di far sottoscrivere a tutti i candidati la fedeltà ad una serie di punti fermi, non è rivolto solo a SEL ma a tutte le forze politiche (pensiamo il PD che delirio è stato coi ciellini al suo interno).
Chiaramente avrai poi percepito tra le mie righe un certo astio politico verso Vendola, astio che non nego di avere per una serie di valutazioni mie politiche su di lui, valutazioni che per me nascono già prima di SEL, e con la gestione di questa forza continuano.
Sarebbe decisamente lungo ed OT parlarne qua ora: quel che mi preme è che non si equivocasse: le mie riserve su Vendola non mi portano alla disonestà intellettuale che potrebbe evincersi da come ho scritto.
Batrakos, non temere, anche io rimanevo sulla questione specifica in sè. Non ho alcun amore personale nei confronti di Vendola.
Ovviamente, votando a Milano, queste elezioni mi riguardano da vicino, e trovo importante che ci sia chiarezza e trasparenza da parte di tutti i partiti e di tutti i candidati.
A Milano nella lista SEL c’è Luisa Bordiga, dichiaratamente lesbica, e il programma della lista, nonchè il suo personale è dichiaratamente a sostegno della parità dei diritti per le persone LGBT e alla laicità (su cui ha basato la campagna elettorale).
A questo punto, per sicurezza, mi auguro che la candidata abbia ben più voti di questo giovanotto confuso e vigliacco.
>>Piccardo trova “scorretto da parte dell’imam di Segrate emettere una sorta di fatwa nei nostri confronti” … “E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico sostenendo che è un peccato votare per noi”, perché “i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni singoli”<<
curiosa "contestazione": ma nel programma di sel non ci dovrebbe essere il contrasrto all'omofobia? "le scelte di alcuni singoli" sarebbero in contarsto col programma? o non sono invece coerenti col programma? che senso ha allora dire che sel non va giudicata per le scelte di singoli (il segretario!)? tale Picardo ho sospetto che non abbia le idee chiare su cosa significhi laicita 🙁 inserire isalmici di tal fatta (poco laici) nelle liste, per catturare votio islamici, ha tutta l'aria di somigliare all'inserimento di cattolici "duri e puri" per catturare voti cattolici
Questi assimilano subito le cattive abitudini della teocrazia italiana. Di questa gente bisogna sempre diffidare, sempre…
Spero che questi candidati musulmani siano musulmani come Vendola è cattolico.
dunque un imam invita suoi correligionari a non votare un candicato per una sua caratteristica naturale (come se avesse detto non votate quello perchè ha la pelle scura)
se il programma della lista SEL sostiene la parità dei diritti per le persone LGBT e la laicità, la risposta deve essere una sola: che i candidati in tale lista correligionari dell’imam sostengano a gran voce la parità di diritti per le persone LGBT e dichiarino quanto le parole dell’imam siano omofobe
e chi non lo fa sia espulso dal partito e sia invitato a dare le dimissioni se eletto
Piu’ semplice di così…!
Se ti esprimi in modo contrario al programma del tuo partito, non si capisce quale sia il motivo della tua permanenza nello stesso.
Dovrebbero essere gli stessi iscritti di SEL a chiedere a gran voce un siluramento del tizio, senza se e senza ma.
La confusione che regna in quel partito, proprio per avere dei candidati raccolti su alla rinfusa, mi suggerisce che resteranno fuori dai giochi anche stavolta.
Non so a questo punto se sia buona cosa o meno…! 😯
Insomma, cattolicesimo e islam, pari sono.
“ritengo sia giusto votare a sinistra, perché è lì che troviamo posizioni più vicine ai nostri ideali”
Questa è in realtà l’affermazione più preoccupante: se la sinistra è in larga misura filoislamica in nome del “multiculturalismo”(cioè di fatto multiconfessionalismo), da quale forza politica possiamo attenderci una battaglia per la laicità?
Come siamo caduti in basso!
A Milano ci sono candidati laici di tutto rispetto…Uno su tutti: Marco Cappato. 😉
Nella sua lista anche: Bonino, Pannella, M.A. Farina Coscioni, Mina Welby, Cortese, ecc, ecc….Tutta gente che ha fatto della laicità, il proprio principio di vita. Ti diro’ di piu’…Se devi scegliere un partito da votare, solo sulla base della manifesta sua laicità, ti sconsiglierei vivamente di votare il partito citato nella notizia. Questi, ma soprattutto altri, sono fatti che denotano un’assoluta mancanza di laicità nel partito e dei suoi esponenti.
Propongo di mandare l’Imam di nuovo a casa sua, forse nel suo caso i leghisti non hanno tutti i torti. Vada a fare l’Ayatollah a casa sua.
Sottoscrivo. Non credo capisca che questo paese si chiama Repubbica Italiana e non Repubblica Islamica Italiana.
A questo proposito, la piattaforma per la laicità della Consulta, deve diventare lo strumento fondamentale per le nostre riflessioni sul voto, sia amministrativo che politico. Ed è importante puntare anche sul singolo candidato (almeno alle amministrative, in cui è possibile) in modo da non trovarsi a dare una generica preferenza che rischia di marginalizzare le c.d “questioni cuneo” che ci stanno a cuore. Mancano pochi giorni al voto in varie grandi e piccole città d’Italia. La rilanciamo?
Semi-O.T.
Ma gli Imam in Italia chi li paga? Fanno una colletta i fedeli? Lavorano di giorno e predicano di notte?
Non essendoci accordi tra le confessioni islamiche e lo Stato, almeno quelli non li paghiamo noi. (Alcuni hanno un lavoro, altri sono finanziati da privati, nazionali ed esteri…)