Francia: funziona poco la legge sul burqa

Ad un mese dall’entrata in vigore in Francia della legge sul divieto d’indossare in luoghi pubblici indumenti che nascondono il viso, come burqa e niqab, si tenta un bilancio della sua attuazione pratica e dei primi risultati.
Per il ministro dell’interno Claude Guénant “tutto si è svolto senza problemi” e secondo le norme attuative emanate, ma, secondo quanto riporta Le Monde, le contravvenzioni verbalizzate in un mese dalla polizia sono appena una trentina, mentre sono stimate a circa duemila le donne velate che circolano attualmente in Francia e che, a quanto pare, continuano normalmente a presentarsi anche in ospedale vestite in quel modo.
La legge sembra infatti di difficile applicazione pratica sul territorio, per esempio nei quartieri ad alta concentrazione mussulmana, anche perchè la polizia non ha alcun diritto di costringere le persone che circolano in pubblico col viso coperto dal velo a toglierselo, ma può soltanto applicare una multa di 150 euro, accompagnata o no dal cosiddetto “stage di cittadinanza”, o può anche applicare soltanto quest’ultimo.
Diverso è stato invece il comportamento della polizia nel caso di una donna che si è presentata accompagnata da giornalisti al Comune di Saint Denis, per richiedere una documentazione che le è stata però rifiutata perché la richiedente indossava il niqab. All’uscita dall’edificio è stata invitata dalla polizia a togliersi il velo per il riconoscimento, cosa che la persona ha fatto, ma poi si è rifiutata di restare a viso scoperto ed è stata pertanto accompagnata alla stazione di polizia, dove è stata informata sulle nuove disposizioni di legge, non è stata multata, ma ha ricevuto un semplice avvertimento. Il resoconto della vicenda è stato pubblicato su Le Parisien.
Il sindacato di polizia da parte sua aveva già avuto modo di dichiarare che si tratta di “una procedura enorme per un risultato assurdo: non è con una contravvenzione che potremo lottare contro l’estremismo religioso”: d’altra parte, bisogna anche dire che le multe non vengono neppure tutte pagate poiché le persone multate devono poi passare attraverso un giudice per la convalida.

Franco Virzo

Archiviato in: Generale, Notizie

24 commenti

#Aldo#

Che l’amministrazione francese si stia italianizzando? Poveri loro.

Gérard

No, ma come accade in molti paesi incluso Francia e Italia, i governi ultra-liberisti stanno disfacendo il tessuto statale ( come per esempio le forze di polizie ) onde promuovere il sistema di vigilanza privato : cosi abbiamo sempre meno poliziotti ( idem in Italia ) che possono occuparsi di fatti come per esempio la legge sulla burqa !!

Atheizen

Aldo, ho pensato esattamente la stessa cosa.

@Gérard
la cosa terrificante che stanno facendo qua in italia (non so in francia) è addirittura la privatizzazione dell’esiguo esercito italiano, sul modello USA/Blackwater.

Francesco

Il problema deve essere affrontato alla radice dovrebbero mandare delle persone scortate dalle forze dell’ordine direttamente a casa di queste donne che portano il velo per vedere i loro famigliari e cercare dei sistemi (non violenti) per cercare di civilizzarle e a limite allontanare queste donne dai loro familiari (sempre se si vuole aiutare veramente queste donne o si vuole solo fare un piacere alla chiesa e cercare di ostacolare un’ altra religione).

Atheizen

Con l’unico problema che sono le donne stesse a volere il velo nella stragrande maggioranza dei casi.

Esattamente come fanno le donne italiane rispetto ai loro limiti sessuali qua in italia, li accettano e li coltivano…

marco.g

Se la confrontiamo con la percentuale degli italiani che guidano parlando al cellulare rispetto a quelli multati, direi che la legge francese sul burqa funziona molto bene.

diegopig

Risultati ovvi di una legge idiota (perchè inutile ed inapplicabile).
D’altronde questa non è mai stata una legge “per il funzionamento dello stato”, ma semplicemente una legge “foraggio per il popolo bue”.

L’unica nota triste è che, nel 21esimo secolo, esistano ancora popoli bue da foraggiare a questo modo.

ethan

sarebbe utile capire quante donne musulmane , dopo il divieto, vengono tenute recluse in casa da padri o mariti fanatici; ma questo argomento probabilmente interessa poco ai nostri cugini francesi come anche i cripto-leghisti presenti nell’uaar.

Kaworu

sarebbe utile scoprirlo per punire i padri/mariti/figli/fratelli fanatici

Roberto Grendene

sarebbe utile, come sarebbe utile diffondere le posizioni delle associazioni di donne, che a quanto so, sono in prevalenza favorevoli al divieto del velo integrale

sarebbe utile misurare anche quante giovani, costrette da parenti fanatici “fino ad un certo punto” ora possono liberarsi da una prigione ambulante e usare magari solo un semplice velo, e invertire la tendenza che vede espandersi l’imposizione sociale “identitaria” ad indossare un simbolo di sottomissione e di tortura delle donne

non e’ un problema semplice

Francesco

“sarebbe utile capire quante donne musulmane , dopo il divieto, vengono tenute recluse in casa”

Precedentemente avevo detto che considero questa legge inutile, sarebbe meglio proccuparsi delle condizioni in cui vivono queste donne per aiutarle ad emanciparsi con la conseguenza come giustamente hai fatto notare che certi sottosviluppati non potendo fare i porci comodi con loro le segregherebbero in casa, a maggior ragione un controllo piu’ accurato delle condizioni sociali di una popolazione da parte di uno stato serio (certe schifezze non avvengono solo per motivi religiosi) con una maggiore consapevolezza della popolazione a denunciare, quando si viene a conoscenza di episodi simili (ad esempio la segregazione per motivi religiosi) porterebbe un migliore trattamento di queste persone, ma come ho detto prima se e’ solo una scusa per impedire l’avanzamento di un’altra religione per proteggere la loro, infischiandosene poi di cosa succede a queste donne, non avremo mai un vero miglioramneto delle condizioni sociali di queste persone.

Sandra

Anche utile sarebbe capire quante ragazze/donne sono libere di mettersi una gonna in quartieri a forte presenza di islamici. E cosa succede a quelle che la indossano.

francesco

Io sono per la libertà di religione. Che ognuno pratichi la religione che vuole purchè non danneggi gli altri. Il burqa di certo è una scelta per chi lo vuole portare e non fa male a nessuno. Bombardare gli altri (coma sta facendo l’italia in questi giorni, con i nostri soldi) di certo fa male e provoca stragi. Su questo punterei la mia indignazione, non sui vestiti di un altra cultura.

Fri

Il burqa di certo è una scelta per chi lo vuole portare e non fa male a nessuno.

sei proprio sicuro che il burqa sia una scelta di chi lo porta e non di chi le sta intorno? e allo stesso modo sei sicuro che portare il burqa non faccia male alla persona che lo porta?

francesco

Io sono per la libertà di religione. Che ognuno pratichi la religione che vuole purchè non danneggi gli altri. Il burqa di certo è una scelta per chi lo vuole portare e non fa male a nessuno. Bombardare gli altri (come sta facendo l’italia in questi giorni, con i nostri soldi) di certo fa male e provoca stragi. Su questo punterei la mia indignazione, non sui vestiti di un altra cultura.

Sandra

Il burqa fa male. Perché discrimina, perché raramente è una scelta (spesso non lo è nemmeno il velo), perché è una gabbia, perché è un modo di marchiare il territorio da parte di una setta.
La legge c’è ed è un buon segnale, a cui corrisponde il silenzio di tutte le associazioni e i responsabili islamisti che si sono ben guardati dal sottolineare che il burqa non è parte dell’islam, ma di sottoculture islamiche tra le più retrograde che esprimono il loro rifiuto, – nonché superiorità! – alla cultura occidentale. Il male del burqa consiste in una certa subdola omertà con la quale non si è affrontato con fermezza un simbolo di sottomissione, dato che porta acqua al loro mulino. Non certo al mulino dei diritti.

francesco

Mi sembra molto strana la tua osservazione sulla pretesa superiorità degli islamici, visti i fatti che ci vengono propinati ogni giorno in tv.
Il modo diverso di vestirsi degli islamici non ha mai voluto essere una espressione di superiorità, ma semmai di alterità e di non subalternità.
Vorrei ricordarti che la quasi totalità degli stati a cultura islamica sono dominati da corrotti regimi fantoccio ferocemente anti islamici e filooccidentali. E’ l’occidente (usa in testa) che ha sistematicamente invaso militarmente le terre dei musulmani e che in tutti i modi tenta di distruggere la sua cultura, mentre i musulmani non hanno mai invaso l’occidente, ad eccezione della primissima fase dell’islam (nel 7°-8° sec) in cui erano peraltro accolti come liberatori dall’oppressivo dominio dei cristiani, nè hanno mai fatto una politica di conversioni forzate e di sterminio come ha fatto l’occidente (per es sterminio degli indigeni in america, stimato in 300 milioni di morti ammazzati).
Vi vuole una grande mancanza di pudore e di conoscenza della storia per pensare di poter dare lezioni dal pulpito della inesistente superiorità dei valori dell’occidente.

Sandra

Hai mai sentito parlare un uomo o una donna islamica della loro cultura in rapporto a quella occidentale? Di quanto un islamico trovi offensivo l’abbigliamento femminile occidentale? Considerazioni di politica internazionale sono ot. Si sta parlando di abbigliamento, di condizionamento e di scelta. Per quello che vedo, per quello che mi raccontano i miei figli delle loro compagne musulmane e di come cambiano atteggiamento verso le cose fino a ieri normali (come la piscina o un abitino leggero) io di libertà nel mondo musulmano verso le donne ne vedo poca. L’abbigliamento islamico viene forzato poco a poco, e venduto come segno distintivo di superiorità.

Paul Manoni

Beh, ma se gli agenti di polizia in primis, e poi anche i giudici che non confermano la sanzione, non applicano in modo adeguato la legge, come possono pretendere che la legge funzioni???…Ed io che pensavo che 150€ fosse pure poco come multa!!

Marcus Prometheus

LEGGE CONTRO BURQA IN FRANCIA FUNZIONA ALLA FACCIA DI CHI SOSTIENE IL CONTRARIO

Il 12/05/2011 18.36, Souad Sbai ha scritto:
Presto in Aula legge antiburqa come in Francia

Roma, 12 MAG (Il Velino) – “I dati che l’ Associazione
‘ Touche pas a’ la Constitution’ pubblica relativamente alla
legge anti burqa in Francia ne testimoniano il successo e la
necessita’ anche in Italia. Oltre meta’ delle donne musulmane
che lo indossavano oggi torna a vedere la luce della
primavera”. Lo dichiara in una nota Souad Sbai, deputata Pdl.
“Sapere che siamo vicini alla meta dell’ eliminazione completa
di questo odioso strumento di discriminazione ci fa
accelerare ancor di piu’ sulla via dell’ approvazione di un
provvedimento analogo in Italia – prosegue Sbai – colmando
una lacuna inaccettabile del nostro sistema giuridico. Sfido
chi obietta che alcune donne rimangono chiuse in casa per non
uscire senza velo a scommettere che non vi siano state
obbligate. Centinaia di donne oggi in Francia vedono
riaffermata la propria liberta’ – conclude Sbai – e chi in
Europa propaganda ancora il burqa come una liberta’ personale
se ne faccia una ragione. La proposta di legge in Italia c’ e’
e presto sara’ in Aula, a testimoniare che il movimento di
liberazione delle donne musulmane dalla segregazione
oscurantista ormai avanza inarrestabile e presto sradichera’
questo aberrante fenomeno anche nel nostro paese”. –
http://www.ilvelino.it – (com/dam)

Marcus Prometheus

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:
Ai filoislamisti volontari e di complemento.
Leggo (ed inorridisco) che la “spinta” militare islamica verso l’occidente si sarebbe limitata al settimo ed ottavo secolo della nostra era volgare.

E’ falso. Falsissimo. E’ stata continua e lo e’ tuttora con l’occupazione turca di Cipro del nord.

Durante settimo, ottavo, nono, decimo, ed undicesimo secolo come da ordini di Maometto nel Corano continua fu la spinta della jihad islamica verso l’impero Romano d’Oriente in Anatolia, terra a quei tempi completamente Greca ed Armena, con ben due assedi della capitale Costantinopoli. Poi vi fu la tragica, enorme sconfitta dell’impero romano d’oriente condotto dall’imperatore Romano IV Diogene il 26 agosto 1071 a Manzicerta ad opera dell’ esercito jihadista del sultano selgiuchide Alp Arslan.
Questo indebolimento gravissimo del fronte orientale e gli attacchi dei turchi selgiuchidi contro i pellegrini verso Gerusalemme furono fra i motivi che spinsero l’Europa ad un tardivo contrattacco dell’Occidente (giustificatissimo e legalissimo in se’ per quanto condotto con metodi fanatici feroci e criminali che coinvolsero in modo assurdo numerosi civili assolutamente innocenti e neppure genericamente “nemici”: gli innocenti ebrei europei ed ebrei orientali ed anche cristiani orientali oltre ai mussulmani): Questo furonoi le Crociate. Ma nonostante questo alleggerimento della pressione, l’Islam combatteva e dominava terre europee sia in Spagna sia in Sicilia (e questo dopo essere stato respinto da Francia, Provenza, Sardegna e Corsica, Campania Calabria e Puglia).
Il dominio islamico sulla Sicilia iniziò a partire dallo sbarco a Mazara del Vallo nell’827 (NONO secolo) e terminò con la caduta di Noto nel 1091 (FINE UNDICESIMO secolo) dopo oltre 160 anni di disperata resistenza antiislamica da parte dei siciliani, nonostante violenze confische stupri, torture terrorismo stragista contro i civili e contro chiunque resistesse all’islam (=sottomissione) ed alla dhimmitudine (vessazione fiscale speciale per non islamici ed umiliazione programmatica prevista da Corano e Sharia).
Forse i finti anticolonialisti ma in realta’ solo antioccidentali non considerano questo colonialismo islamico con le sue discriminazioni programmatiche peggiore del colonialismo europeo? E perche’ mai? Il colonialismo europeo e’ finito largamente per una riflessione interna, mentre il colonialismo islamico non ha mai avuto una simile riflessione.
Il colonialismo europeo NON ha neppure tentato di convertire i mussulmani, ma ha rispettato passabilmente la liberta’ di religione dei popoli dominati solo politicamente.
Il colonialismo europeo ha abolito la schiavitu’ che l’islam ha difeso fino all’ultimo e, che l’islam, finito il colonialismo europeo, ha in parte reinstituito dalla Mauretania al Niger dal Sudan All’Arabia saudita fino ai paesi del Golfo. Il colonialismo Europeo ottocentesco e novecentesco NON ha creato discriminazioni programmatiche in base alla religione dei sudditi, anzi le ha abolite (cosi’ come le discriminazioni di genere fra uomini e donne), tutte discriminazioni reinstaurate con la sharia nela maggior parte dei paesi islamici.
In realta’ neanche di colonialismo in senso letterale si puo’ parlare nella maggior parte dei paesi arabi salvo Algeria Tunisia e Libia dato che negli altri si tratto solo di superficialissima dominazione politica, e non di colonizzazione.
Ma continuiamo con le guerre d’aggressione islamica all’Occidente (mentre l’Islam conduceva jihad di aggressione veramente coloniale anche ad Oriente ed a Sud contro l’India ed i paesi dell’Africa nera, e mentre faceva sparire totalmente il cristianesimo e l’ebraismo dal nordafrica).
Dopo il contrattacco europeo delle prime Crociate (e nonostante le reconquiste in Spagna e Sicilia) secolo dopo secolo l’islam si e’ espanso verso Occidente o comunque ha attaccato l’occidente piu’ o meno di continuo ovvero SEMPRE quando ne ha avuto LA POSSIBILITA’ proprio come prevedono sharia e Corano:
Guerra eterna ed obbligatoria ogni volta che sia possibile. TREGUE (non paci definitive) quando si e’ costretti.
Dunque alla fine del 13esimo secolo l’islam riconquista l’ultima citta’ cristiana crociata, S.Giovanni D’Acri, e riprende e continua la pressione contro l’impero Romano d’Oriente.
Tra il 1326 ed il 1337 il sultano turco Orkhan estende il proprio potere su tutta la Bitinia e l’Anatolia meridionale (battaglie di Brussa 1326 e Nicomedia 1337). Dal 1359 al 1389, Murad I si impadronisce di parte della Grecia, e occupa Adrianopoli (1361). Un appello dell’Imperatore romano d’Oriente all’Occidente cristiano si risolse con l’arrivo di pochi volontari spagnoli ed emiliani.
Tra il 1389 ed il 1402 intanto Bayazid II “la Folgore” si impadronisce della Bulgaria e della Bosnia (1393), dopo aver sconfitto i serbi nella battaglia del Kossovo (1389). Altre battaglie nel 1396 a Nicopoli e Varna (1444).
Maometto II regna dal 1451 al 1481, occupa Costantinopoli (1453) capitale dell’Impero Romano d’Oriente. Le truppe d’élite turche, i giannizzeri, che altro non erano che non-turchi, razziati e convertiti obbligatoriamente all’Islam, avevano stretto in una morsa la gloriosa città, che aveva opposto una resistenza dall’alto delle mura di Giustiniano, completamente inadatte a resistere ad un assedio con armi da fuoco.
Il sultano pose la sua capitale nella ex-capitale romana d’Oriente, Costantinopoli, e scaccio’ il patriarca ortodosso da Santa Sofia per instaurarvi una moschea. Nel frattempo, migliaia di eruditi e pensatori greci si riversarono in Occidente, per sfuggire alla dominazione musulmana. Anche gli albanesi di Calabria traggono origine dall’invasione turca del loro paese. Nel 1461 anche Trebisonda restante enclave greca in Anatolia cadde in mano musulmana.
L’impero ottomano continuava a lievitare incessantemente: Solimano II nel 1520, prese possesso della Grecia, dei Balcani fino all’Ungheria, batte’ i serbi a Belgrado nel 1521, e i Cavalieri di San Giovanni a Rodi nel 1522-1523.
Solimano avanza nei Balcani e nel 1526 sconfigge gli Ungheresi cattolici a Mohachs. Tre anni dopo Mohacs le armate ottomane avanzano in Austria fino ad arrivare alle porte della capitale austriaca Vienna. Vienna assume il ruolo che era stato di Costantinopoli, caposaldo occidentale contro gli invasori islamici. Il primo assedio di Vienna del 1529 è sventato in extremis. si espandono le dominazioni turche nel Canato di Crimea (annesso nella parte costiera già nel 1475). Con la Pace di Adrianopoli (1568), l’Austria si impegna a pagare un tributo annuo al Califfo.
Nel 1570, dopo l’attacco jihadistico ottomano a Cipro le stragi di Nicosia, lo scorticamento vivo del comandante veneziano Marcantonio Bragadin contro i patti di resa della cittadella di Famagosta finalmente vi fu una reazione della lega degli stati italiani e dell’impero spagnolo contro i barbari jihadisti a Lepanto isole Curzolari la flotta ottomana la cui nave ammiraglia si fregiava di una bandiera con scritto 99 volte il nome di Allah fu sconfitta ed i due terzi della flotta turca furono distrutti il 7 ottobre 1571, ma Cipro non fu recuperata.

Fra il 1593 ed il 1606 il Sultano combatte’ contro l’Austria. Nel 1606 il grande impero ottomano dovette accondiscendere ad una pace con l’infedele, firmata a Zsitvarosk.
Segui’ la ventennale guerra veneto-islamica per Creta (1645-1669)
Altra guerra turca contro l’Austria, tra il 1663 ed il 1664, le forze turche furono sconfitte nella Battaglia di San Gottardo ad opera degli imperiali guidati da Raimondo Montecuccoli ma comunque i turchi conservarono lo status quo ante. Restò comunque il fatto che, finché fu vivo Montecuccoli, i Turchi non osarono più attaccare l’Impero dell’Austria.
Altra grande guerra turca contro l’Austria (1683-1692). Il gran vizir Kara Mustafa avanza fino alle porte della capitale Vienna, che ripiomba nell’incubo di 190 anni prima, con il secondo assedio turco di Vienna. Un corpo di spedizione soprattutto polacco (il re Giovanni Sobieski) interviene liberando la città dai turchi, e assieme a Carlo V di Lorena sbaragliando gli occupanti al Kalhemberg.
Finalmente nel 1688 cade Belgrado e nel 1697 l’Ungheria, la Morea è veneziana nel 1685. Nel 1691 gli asburgici sbaragliano le forze ottomane a Nis, in Serbia, mentre i popoli cristiani della Penisola si ribellano all’egemonia turca. Nel 1696 lo zar di Russia Pietro I entra trionfante ad Azov in Crimea, e nel 1697 dopo la vittoria di Zenta, Eugenio di Savoia può portare trionfalmente i vessilli asburgici in Sarajevo. Alla fine l’Impero ottomano, firma la Pace di Carlowitz (1699): fine degli assalti ottomani al cuore dell’Europa ma non della dominazione turca in Europa, Nel 1715 gli Ottomani rientrano in possesso della Morea o Peloponneso, fallendo però un tentativo contro l’Austria: Eugenio di Savoia vince a Petervaradino e Temesvar (oggi Timişoara), entrando in Belgrado. Nel 1718 la Pace di Passarowitz.
Ma i Turchi non demordono, nel 1737-1739 la Quarta guerra turca apporta una leggera vittoria contro l’Austria, segnata dalla Pace di Belgrado (1739). I Balcani sono stabilmente e tristemente divisi tra Austria, e Turchi, tra cattolici, ortodossi e musulmani, in una esplosiva miscela.
Intanto, il riflettore dai Balcani si sposta bruscamente in Africa. La Rivoluzione francese ha fatto emergere Napoleone Bonaparte che eletto Primo Console, si cimenta nella guerra d’Egitto tra il 1798 ed il 1801 fornendo una speranza di eguaglianza ai resti dei cristiani d’Egitto e di Siria, ma nel 1802 i francesi si ritirano definitivamente dall’Egitto. Nel 1882 l’Egitto diviene Protettorato Britannico.
Il Sudan orientale nel frattempo è scampato all’occupazione egiziana e al protettorato britannico, e fra 1881 e 1883 i seguaci del Mahdi si ribellano alla abolizione dello schiavismo voluta dagli europei occupando Khartum, dove il governatore anglo-egiziano resiste fino al 1888, quando arrivano i rinforzi britannici. Nel 1898 ad Omdurman i britannici sbaragliano i Mahdisti, e nel 1899 viene proclamato il condominio anglo-egiziano sul Sudan. Il Sudan diviene Sudan anglo-egiziano.
Frattanto i Balcani esplodono. Nel 1804-1812, la Serbia cristiana si ribella per la prima volta, soffocata dalle milizie turche islamiche. Tra il 1815-1817 la seconda insurrezione riesce, e la Serbia, destreggiandosi abilmente tra Austria, Russia e Turchia, ottiene il riconoscimento di autonomia dai turchi. Anche la Grecia vuole staccarsi dalla dominazione musulmana, e nel 1820 si dà vita alla Lotta di Liberazione Greca (1821-1829). La Moldavia e la Valacchia, stati balcanici latini che volevano ribellarsi alla dominazione ottomana, vengono riportate all’ordine (battaglia di Dragastani, 1821). Nel 1822 il Congresso di Epidauro sancisce l’Indipendenza greca, anche se i turchi assaltano ferocemente Chio anche grazie alla flotta egiziana, che assieme alle forze ottomane prende Missolungi (1826) e Sfacteria. Numerosi sono i “filelleni”, gli intellettuali europei che lottano per l’Indipendenza greca. Intanto, Atene cade di nuovo in mano islamica. Solo nel 1830 la Grecia meridionale è ufficialmente stato pienamente sovrano.
Tra il 1875 ed il 1876 le tensioni in Serbia aumentano, e tra il 1877 ed il 1878 la Russia da avviò ad una guerra russo-turca. Solo al Congresso di Berlino del 1878 i turchi riconoscono la piena sovranità della Serbia, della Romania. Ma la Rumelia Bulgara è ancora un vassallo ottomano, e Macedonia ed Albania sono turche.
Nel 1876, l’influenza europea ha portato anche alla promulgazione della “Legge fondamentale dello Stato Ottomano”, carta costituzionale che sancisce l’equiparazione delle religioni e delle nazioni. Ma la carta sarà presto abolita dal dispotico sultano Abdul-Hamid (1876-1909). Tra il 1890 ed il 1897 intanto, le forze turche si macchiano degli eccidi di armeni in Anatolia ed Armenia, anticipo del genocidio armeno, il primo del novecento, quello che dara’ l’idea della impunita’ ad Hitler. Nel genocidio armeno i mussulmani turchi aiutati dai curdi sterminano un paio di milioni di cristiani nel 1915.
Tra il 1896 ed il 1897, la guerra greco turca per Creta si conclude con una vittoria turca.

(Intanto in Africa Occidentale alcuni stati minori si alleano e sottomettono o alla Gran Bretagna o alla Germania, per sfuggire ai negrieri arabi islamici).
La Prima guerra balcanica (ottobre 1912) vede schierate Grecia, Bulgaria, Montenegro e Serbia contro la Turchia, che in base alla Conferenza di Londra del maggio 1913 si vede costretta a cedere Adrianopoli e un bel pezzo di Tracia al di là della linea Enez-Midna (due paesi uno sul Mar Nero e l’altro sull’Egeo). Ma l’ impero ottomano, sconfitta la Bulgaria nella Seconda guerra balcanica (giugno 1913) riacquista la parte di Tracia che aveva perso (E LA CONSERVA TUTTORA NONOSTANTE LA SCONFITTA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Il 25 aprile 1915 le forze alleate sbarcano a Gallipoli, sui Dardanelli, parte Europea. Saranno costrette a ritirarsi il 9 gennaio 1916.
Nel 1916 i turchi imbaldanziti assaltano il Canale di Suez.
Alla fine della prima guerra mondiale NONOSTANTE LA SCONFITTA i turchi rifiutano la pace di Sevres (che sanciva: l’internazionalizzazione degli Stretti; la cessione della Tracia orientale con Gallipoli, delle Isole egee e di Smirne col retroterra alla Grecia
Nel 1929 viene siglata la Pace di Gumru: l’Armenia (parte ex russa, non sterminata nel genocidio armeno del 1915 dai turchi e che si era dichiarata indipendente dall’impero russo) è divisa tra URSS e Turchia. Erevan, la vecchia capitale armena, è turca. I turchi sconfissero anche i greci riprendendosi Smirne che aveva popolazione maggioritaria greca. Nell’ottobre 1922 viene firmato l’Armistizio di Mudanya. I greci lasciano Adrianopoli. Nel 1923 la Pace di Losanna sancisce che la Turchia riprenda la Tracia orientale fino al fiume Maritza, le isole di Ambro e Tenedo, Smirne e l’Armenia occidentale Si attua uno scambio di minoranze: ben 1.350.000 greci si spostano dal Bosforo, da Smirne e da Trebisonda verso la Grecia, mentre 430.000 turchi da Salonnicco arrivano in Turchia. Ma da Smirne e dintorni centinaia di migliaia di greci furono anche sterminati
Insomma MAI dalla predicazione di Maometto in poi c’e’ stata pace stabile fra l’islam ed il resto
del mondo. E mai pace stabile con l’occidente fosse anche solo con la pirateria e le razzie per prendere schiavi cristiani europei, L’ultima incursine jihadista e schiavista in Italia fu all’isola del Giglio in Toscana nel 1802 (o giu’ di li’ cito a memoria).
Da notare che la pirateria e le razzie islamiche schiavistiche finirono solo grazie all’intervento USA su Tripoli Tunisi ed Algeri proprio in quegli anni, due secoli fa.
La prima azione dei Marines USA appena istituiti fu a TRIPOLI di Libia per abolire pirateria e schiavismo islamico e taglieggiamenti in Mediterraneo cui le grandi potenze europee sie erano ormai ABITUATE assuefatte ed assoggettate non diversamente dalla acquiescenza attuale alla invasione strisciante!

CONCLUSIONE
Salvo che in Indonesia quasi tutto il mondo islamizzato e’ diventato tale per conquista militare invasione jihadistica e pessione discriminatoria sui dhimmi (o minaccia di morte diretta sui pagani) esattamente come da imposizioni di Corano e sharia.
Altro che spinta militare per solo un paio di secoli.
E la spinta militare o terroristica di conquista continua tuttora, su India, Thailandia, Darfur, stati nigeriani meridionali, Etiopia, Filippine, minoranze cristiane o zoroastriane superstiti in Oriente eccetera. Ed in Europa come invasione demograficae separatismo dagli infedeli!

Commenti chiusi.