Canada, docente sospeso per un compito sulla non credenza

Un insegnante di una scuola media di Hamilton, Ontario, ha dato ai suoi studenti un compito di letteratura poco convenzionale che lo ha portato ad una temporanea sospensione dall’insegnamento: ascoltare e commentare la canzone Dear God del gruppo inglese XTC. La notizia è riportata dall’Hamilton Spectator.
La canzone, scritta del 1986, pur avendo lo stile di una preghiera è una dichiarazione di non credenza. Il docente aveva chiesto agli studenti di spiegare cosa l’autore cercasse di comunicare col testo della canzone, e di dare la propria opinione sul messaggio: abbastanza, a detta di Amanda Griffith, madre cattolica di un’alunna, per far tornare a casa la figlia in lacrime.
La ragazzina si sarebbe trovata ulteriormente a disagio quando l’insegnante la ha chiesto di elaborare meglio la sua risposta, “odio [il messaggio] perché credo in dio e ci crederò sempre ” e dare una spiegazione per la sua posizione. Secondo la madre, la richiesta non era accettabile, dal momento che “non c’è una vera ragione per la quale si crede in Dio, è solo una questione di fede, non riesco a pensare a nessun perché, ci credo e basta”.
Per Griffith, il compito non era adeguato ai ragazzi di 11/12 anni a cui era stato proposto, e ha segnalato quanto accaduto al consiglio scolastico, che ha sospeso John Orme mentre sta approfondendo l’episodio, cercando di determinare se il compito fosse appropriato e coerente col programma. Il docente non potrà riprendere a insegnare fino alla chiusura dell’indagine. Giovedì scorso, dopo circa due settimane di assenza di Orme, diversi studenti si sono riuniti per una protesta di un’ora in cui hanno chiesto il ritorno del professore.
Mentre la portavoce del consiglio scolastico ha dichiarato che la scuola rispetta le fedi degli studenti e delle loro famiglie, e di riconoscere il diritto a trasmettere le loro credenze ai propri figli, Griffith sostiene di non cercare azioni disciplinari per l’insegnante, ma solo la garanzia che la religione resterà fuori dalle aule.

Silvia Righini

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44 commenti

Kaworu

per la serie “come sviluppare lo spirito critico e l’intelligenza dei figli”.

signora… “lo sta facendo sbagliato”.

FSMosconi

Parafrasando kaworu:

Education.
You’re doing it wrong…

😉 😉 😉

Kaworu

ma veramente -_-

cioè se la signora è contenta di avere una figlia che di fronte alla richiesta di spiegazioni e argomentazioni si mette a frignare, fatti suoi eh… è il modus operandi anche di molti adulti -.-

io preferirei figli che sanno ragionare. de gustibus…

Diocleziano

La signora Griffith una cosa giusta l’ha detta: ‘Che la religione resti fuori dalle aule’.
E, magari, un pochino anche da casa sua.

Nikolaus

La madre ha detto che “non c’è una vera ragione per la quale si crede in Dio, è solo una questione di fede, non riesco a pensare a nessun perché, ci credo e basta”. Ecco la frase chiave: “non riesco a pensare”.

Francesco

Secondo la madre, la richiesta non era accettabile, dal momento che “non c’è una vera ragione per la quale si crede in Dio, è solo una questione di fede, non riesco a pensare a nessun perché, ci credo e basta”

la madre poi e’ stata ricondotta nella stalla.

carneade

ragazzo perchè credi agli elefanti rosa?
risp: perchè ci voglio credere, ueeeeeeeee!!

Elvetico

qui la canzone http://www.youtube.com/watch?v=hk41Gbjljfo con sottotitoli e non mi sembra nulla di sconvolgente, blasfemo o irriverente. Non parla neppure di religione ma solo di dio.

Insomma, fatemi capire… un testo che pone qualche domanda non va bene per i bambini di 11/12 anni ma invece va bene il catechismo alla stessa età? Curioso…

giulio

Non mi pare però che il compito di un insegnante di scuola pubblica sia convincere gli studenti a non credere (o a credere).

giulio

Preciso meglio: la credenza / non credenza appartiene a una sfera personale nella quale non mi pare che un insegnante debba investigare e chiedere spiegazioni, specialmente a ragazzini di 11 anni.

tonii

a 11 anni si è più che maturi per sapere che babbo natale e company non esistono

giulio

@ bradipo
in effetti il crocefisso in classe non ci dovrebbe essere

bradipo

@ giulio

E allora sarei d’accordo… ora, non so com’è la situazione in Canada, ma per dire, se succedesse da noi non potrei che dare ragione all’insegnante visto che classificherei la cosa come “pensierini sulla bandiera italiana appesa in classe” o “descrivi cosa vedi dalla finestra”.

Se la laicità viene distorta al punto da demonizzarla come “uuuh, ci vogliono costringere a rimanere chiusi in casa” anziché presentarla come riconoscimento del posto della religione tra la dignità di ciò che è intimo, è normale che se ne parli poi anche pubblicamente.

Ale

Il professore in questione non ha cercato di convincere nessuno.
Ha chiesto semplicemente di commentare il testo di una canzone, tale commento poteva anche essere fatto in senso critico.

giulio

Però ha chiesto un’opinione sul messaggio, cioè ha chiesto agli alunni se credono in Dio o no e perchè, e questa cosa a me non convince.

Ale

Perchè non che problema c’è? Io anche quando ero credente sarei stata perfettamente in grado di commentare il brano.
Poi la religione è un argomento come un altro e discutere di qualcosa fornendo la propria opinione può essere solo utile.
Vorrei capire perchè non ti convince? Credi che la religione debba essere una sorta di
argomento tabù?

Federico Tonizzo

“non c’è una vera ragione per la quale si crede in Dio, è solo una questione di fede, non riesco a pensare a nessun perché, ci credo e basta”.
IL MIGLIOR MONUMENTO ALLA STUPIDITA’ UMANA!!!

ateo3

a me avevano educato meglio, come cattolico: probabilmente avrei ampliato la risposta, anzichè scoppiare in lacrime.
sicuramente avrei argomentato, anche in modo sbagliato, ma l’avrei fatto.

a quanto pare, la fede di questa bimba vacilla già.

del resto, le motivazioni della madre sono quanto di più limitante possa esistere per la mente. un’educazione religiosa fatta bene è molto più subdola e si intreccia (quasi) perfettamente con il ragionamento logico e la realtà sensibile.

WaLuigi

“Griffith sostiene di non cercare azioni disciplinari per l’insegnante, ma solo la garanzia che la religione resterà fuori dalle aule.”

Io sono d’accordo con la signora,non è quello che cerchiamo anche noi?

Kaworu

vero, la cosa che fa tristezza a me è essenzialmente l’educazione che dalla madre sta ricevendo ‘sta bambina: “credi e non farti domande”, che porta poi appunto a piangere alla richiesta di spiegazioni che nella vita oh… sono situazioni che spesso si presentano.

Hysteron Proteron

«Griffith sostiene di non cercare azioni disciplinari per l’insegnante, ma solo la garanzia che la religione resterà fuori dalle aule.»

23 commenti, nel momento in cui scrivo, e solo in 3 hanno scritto ciò che mi aspettavo di leggere ovunque! Non dovreste essere d’accordo con la signora?

Solo Diocleziano, WaLuigi e Kaworu se ne sono accorti?

Diocleziano

Hysteron,
ti faccio notare che quella frase è giusta solo perché isolata dal contesto di quanto detto dalla Griffith, che è alquanto contraddittorio. Quindi la mia osservazione era ironica. La reazione abnorme della bambina la dice lunga sul tipo di condizionamento che sta subendo.

Andrea Caso

Quello che fa sorridere, ed un po’ preoccupante, e’ il commento “il compito non era adeguato ai ragazzi di 11/12 anni a cui era stato proposto”. Cioe’ discutere della non esistenza di qualcosa non e’ adatto a dei bambini, perche’ si distruggono le convinzioni imposte nel corso della primissima infanzia? E’ un ragionamento al contrario: bisognerebbe cercare di non imporre l’esistenza di nulla, specie se se ne dibatte con vari punti di vista, per poi instaurare una discussione quando si e’ piu’ grandi e si hanno strumenti di ragionamento piu’ complessi… Capirai….

antonietto

L’insegnante sarebbe stato un grande anche se la canzone fosse una dichiarazione di credenza…
Non vedo cosa c’entri la religione/non religione nelle aule scolastiche.

Stopàr-debàle

quoto carneade… io credo agli elfi e basta.!!!!……..
solo perchè sono un folletto

alfonsotoscano

Sono ateo, anche se tutte le persone con cui ho passato la mia infanzia (compreso i miei genitori) mi hanno sempre detto che esiste un Dio. Una madre ha il diritto di educare i propri figli come le pare (nei limiti della legge), e un insegnante, per quanto possano essere buone le sue intenzioni, non deve intromettersi in queste cose, specialmente se gli alunni hanno 12 anni.

francesco

Io non sono ateo, ma non capisco perchè bambini che hanno molto meno di 12 anni siano costretti a battesimo-comunione-cresima senza poter scegliere.
Mi sembra molto più serio l’ebraismo in cui a 13 anni il ragazzo può liberamente scegliere (bar-mitzva) se accettare o meno i precetti dlla bibbia.

bradipo

Io non sono religioso, ateo e nemmeno agnostico, ma capisco chi ci guadagna.

Kaworu

uhm anche lì, la libertà credo sia relativa. è sempre un bambino che cercherà di compiacere i genitori, tendenzialmente.

(o che come molti bambini cattoitalioti verrà “corrotto” per convincerlo a far la comunione, la cresima e affini con la promessa della playstation, del pc, dell’iphone, della cospicua mancia…)

giulio

I figli degli ebrei però a 9 giorni vengono circoncisi, anche lì non è che ci sia tutta questa libertà di scelta.

Sandra

A me sembra che la madre stia rovesciando sull’insegnante la rabbia per l’incapacità della figlia ad argomentare contro la canzone e il timore che questa incapacità riveli il suo fallimento come educatrice di “fede”.

E’ un bene che queste cose succedano. Se le canzoni di Natale non sono motivo di turbamento per le orecchie dei bambini dei non credenti, visto la frequenza con cui vengono propinate ovunque, così anche le orecchie dei credenti devono imparare a tollerare opinioni diverse sul tema.

Questi versi della canzone poi:
“And all the people that you made in your image
See them fighting in the street
‘Cause they can’t make opinions meet about god”

possono essere una buona base di discussione per un argomento di attualità come il fondamentalismo religioso.

Dio è un’idea, non vedo perché non insegnare ai ragazzi a parlarne, rispettando le idee degli altri, ma imparando a sostenere le proprie posizioni con il ragionamento, non invece rifiutandosi di consegnare il compito.

Kaworu

pensa se avesse fatto sentire “imagine” 😆

(l’idea che la madre stia usando un meccanismo di difesa può essere azzeccata, diciamo che ci sta 😉 )

Francesco

Che scuola pero’ un alunno non e’ preparato ed invece di ricevere un brutto voto mandano a casa il professore. Interessante. 😉

Paul Manoni

A me pare che la mma della bambina, abbia sollevato questo polvero, solo per una manifesta incapacità della figlia, di argomentare il compito assegnatogli.
La religione quindi, in questo caso viene impungata come un’arma e strumentalizzata per altri fini. E’ talment etanto evidente che anche la madre e’ totalemnte a corto di argomentazioni (“non riesco a pensare a nessun perché, ci credo e basta”).
Per esempio, sarebbe come se mi lamentassi di un Prof. della scuola di mio figlio che non crede, perche’ questo gli ha chiesto di commentare un cantico del Paradiso di Dante (“Mio figlio non ci crede e basta!”).
Probabilmente l’inettitudine e l’incapacità dell’alunna pesantemente indottrinata su certi temi, non gli hanno fatto cogliere il fatto che un suo commento critico della canzone, sarebbe stato comunque ben accetto da parte del Prof.
Che la religione possa stare fuori dalle scuole, e’ cio’ che auspico anchio…Ma che si arrivi a sospendere un professore, per aver chisto un commento ad un testo di una canzone, mi pare davvero eccessivo.

giulio

Però scusa, quando ti chiedono di commentare un cantico del Paradiso di Dante non ti chiedono se credi o no in Dio e perchè.

Paul Manoni

Era solo un esempio a caso…
Non mi risulta che il compito assegnato alla ragazzina, andava ad indagare sulle sue convinzioni religiose o sui perche’. “ascoltare e commentare la canzone Dear God del gruppo inglese XTC”. Poteva essere un qualsiasi commento motivato ed argomentato.

fab

OK, non riescono a spiegare la loro credenza. Quindi perché chiedono rispetto?

Giorgio Pozzo

Io personalmente sono sconcertato. Un insegnante di letteratura ha non solo il diritto, ma anche il dovere di far commentare ai suoi studenti un testo, purchè questo abbia una certa validità letteraria e sia in qualche modo ascrivibile al programma di insegnamento.
Ad esempio, nessuno si scandalizza (spero) se un insegnante fa commentare l’ateo Leopardi agli studenti. Non voglio togliere alcun indiscutibile merito alla musica pop, ma le relative canzoni non dovrebbero essere considerate testi di letteratura. A prescindere dal contenuto, in quanto alcuni testi sono credenti, e altri anche fortemente politicizzati, e la politica, come la religione, non dovrebbe entrare nella scuola.

La madre della ragazzina aveva ragione ad indignarsi, ma per un motivo sbagliato. Io vorrei che ai miei figli a scuola venisse insegnato il corretto uso della lingua italiana, commentando i testi classici da questo punto di vista, e niente di più. Il mio professore di italiano al liceo usava dire che il contenuto di uno svolgimento non lo interessava affatto; uno può anche essere nazista, ed esprimere idee naziste, ma se lo svolgimento è scritto in italiano corretto, si merita un bel voto.

Forse molti avranno l’impressione che io sia andato a scuola due secoli fa, ma, secondo me, aveva ragione.

giulio

Commentare il cattolico Dante o l’ateo Leopardi va benissimo, ma in questi casi non ti viene chiesto (almeno a me non veniva chiesto) se la pensavi come loro o no e perchè.

Paul Manoni

@giulio
Mi dici dove rilevi che alla bambina sia stato chiesto il come ed il perche’ crede? IO LEGGO SOLO:”ascoltare e commentare la canzone Dear God del gruppo inglese XTC”. A risposta ridicola e pasantemente insufficente sul testo da parte della ragazzina, il prof. le ha, come suo dovere di insegnante, gentilmente chiesto di “elaborare meglio la sua risposta”.

MetaLocX

Hanno punito un uomo per il fondamentalismo di una famiglia???

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