Scrive Le Parisien: “Geneviève Dupont de Ligonnès, mamma dell’uomo ricercato per lo sterminio della propria famiglia a Nantes, aveva creato un gruppo di preghiera chiuso che comportava rischi di deriva settaria, secondo quanto si è appreso dalla Miviludes” (letteralmente Missione interministeriale di vigilanza e di lotta contro le derive settarie).
Com’è noto, quest’organismo formato da ricercatori, professori universitari, psicologi ed esperti, ha il compito di vigilare sulle derive settarie di qualsiasi tipo, salute, formazione professionale, ecc. anche se i suoi rapporti, consultabili sul suo sito internet, non hanno alcun valore giuridico in Francia.
La donna già dal 1960 aveva iniziato un gruppo di preghiera denominato +Filadefia+, che tuttavia, spiega il presidente della Miviludes, non bisogna confondere con l’omonima chiesa, laddove l’Unadfi (Unione nazionale delle famiglie e individui vittime delle sette) afferma invece che la donna è in effetti la fondatrice di quella chiesa che, secondo testimoni, con lo pseudonimo “mam.redemption”, diffonde tutt’ora propri messaggi su Gloria TV, una sedicente tribuna cattolica su internet.
Il gruppo +Filadelfia+ era noto per “il rilascio dei messaggi divini di Gesù Cristo, le preghiera indirizzate alla Vergine Maria e per i messaggi apocalittici” di cui è noto quello del 1994, in seguito al quale il gruppo si era riunito in attesa dell’apocalisse imminente. La sua dottrina “era talmente delirante che il servizio psichiatrico dell’ospedale di Rennes ne era stato avvisato” e questo si era poi rivolto al procuratore della Repubblica. La fondatrice del gruppo riceveva notoriamente cospicue donazioni mensili personali.
“Xavier Dupont de Ligonnès era figlio di Geneviève, dunque è cresciuto in questo contesto immagino – spiega il direttore di Miviludes – Si può soltanto prendere atto del fatto che Xavier era un bambino a fianco di sua madre, quando questa costituiva il gruppo di preghiera. E’ certamente cresciuto immerso in questo clima molto mistico, molto ansiogeno…”.
Xavier è il presunto assassino della moglie e dei suoi quattro figli, tutt’ora latitante.
Franco Virzo
direi che quindi è implicito che la mentalità bigotta dei genitori danneggi i bambini…
Altro che ‘propensione a credere è congenita’…
geni & ambiente, la chiave sta sempre lì.
se sei già propenso “geneticamente” e ti trovi a crescere nell’antro della santona (o nella sacrestia)…
Dici che anche i geni hanno la loro parte?
Io sono propenso ad attribuire all’ambiente per il 99,99%.
I geni malefici sono due: i genitori… 😉
beh di solito è sempre così (geni e ambiente possono avere pesi diversi) 😉
Voglio proprio vedere se i troll riusciranno a rigirare la frittata anche qui…
vediamo… potrebbero dire che siccome il tipo non pregava abbastanza, allora ha fatto quel che ha fatto. oppure che siccome la religione della signora non è quella “vera”, c’è stata la punizione. oppure l’evergreen jolly “libero arbitrio”. oppure una prova che dio ha posto alla donna.
insomma ne hanno di modi, ad avere un briciolo di fantasia… 😉
In ogni modo, il mandante di tutte le cazza†e che fanno i credenti, è dio, l’uomo invisibile.
“insomma ne hanno di modi, ad avere un briciolo di fantasia…”
È uno dei vantaggi del non dover provare ciò che si dice…
esattamente 😉
La sua dottrina “era talmente delirante che il servizio psichiatrico dell’ospedale di Rennes ne era stato avvisato”
Eccerto. Invece credere che un uomo abbia camminato sull’acqua, sia nato da una vergine, sia morto e risorto; che il primo uomo era polvere e che la prima donna una costola di un mucchio di polvere, che un dio infinitamente buono ci ha creato, ma ci manderà tutti all’inferno, tranne quelli che sprecano la vita a pregarlo, ecc…
Tutto questo è sintomo di chiara sanità mentale…
Ed era solo il cristianesimo, la prima superstizione che mi è venuta in mente, senza parelare di ebraismo, islam, induismo, ecc…
che differenza c’è tra una setta e una religione?
il numero degli aderenti.
La storia di questa “mam.redemption”, mi pare già abbastanza allucinante di suo, se si riunivano in attesa dell’Apocalisse. 😯
Crescere in certi ambienti, puo’ portare a conseguenze catastrofiche per i bambini, anche se non me la sento di attribuire al contesto in cui e’ cresciuto Xavier, la totale colpa di cio’ che poi ha commesso contro la mogli ed i suoi gilgi. Insomma, un cervello ce l’aveva…Bastava usarlo! La maggior parte degli Atei che militano nell’UAAR, sono approdati alla non-credenza, attraverso una catarsi mentale di cio’ che li circondava, durante la loro infanzia o adolescenza, trascorsa nelle chiese, negli oratori, in seminari, ecc, ecc.
Sarebbe stato sufficente che Xavier, si fosse posto delle domende al momento opportuno, e si fosse messo alla ricerca piu’ approfondita di certe spiegazioni.
A prescindere da tutto questo, spero che lo prendano e che lo sbattano in galera.
Non penso basti avere un cervello ed usarlo: dipende da come quel cervello è stato “formato”, da quali e quante occasioni ha avuto di distaccarsi dalla sua formazione. Il problema può essere proprio l’aver usato il cervello, elaborando solo ciò a cui era stato esposto. Magari se anziché questi strati della propria personalità ci fosse stata la prevalenza di elementi più “primitivi”, come l’affetto per i familiari, la repulsione nell’uccidere i propri figli, non sarebbe avvenuta una cosa del genere.
(Non ho conoscenze specifiche in discipline psicologiche, quindi forse le mie sono castronerie)
@Mauro
Sulla base di cio’ che sostengono i pochi intenditori di psicologia che frequentano Ultimissime, e’ vero ed hai pienamente ragione. L’ambiente dove si cresce ed il modo in cui si viene formati, puo’ sicuramente influire moltissimo.
Cio’ che volevo dire io, e’ che a non tutti succede di essere pesantemente indottrinati alla fede da bambini, e rimanere fedeli nel corso della vita. La rielaborazione delle esperienze fatte da piccoli, va necessariamente eseguita per riadattare le altrui esperienze al nostro caso specifico…Altrimenti significa “non usare il cervello”, buttarsi ed affidarsi in toto, a concetti e dottrine che diamo per scontato e che possono contenere errori di fondo o essere completamente sbagliate, come nel caso in oggetto.
Riprendere e rielaborare dei concetti che diamo per scontato, significa metterli in discussione e provarne l’efficacia, la validità e soprattutto l’applicabilità al nostro caso personale specifico.
Dare per scontato che tutto, ma proprio tutto cio’ che ci e’ stato insegnato (da Babbo Natale, alla resurrezione), sia vero, significa non usare il cervello, e cadere inevitabilmente nell’errore. 😉