Australia, il governo Gillard dice no alla sharia

L’Australian Federation of Islamic Councils (AFIC), massimo organo delle organizzazioni musulmane australiane, ha presentato, riporta news.com.au, un’interrogazione parlamentare per l’introduzione della sharia in Australia in nome del pluralismo giuridico, già esemplificato dalla certificazione halal e dal regolamento in materia di finanza islamica.
Intervistato dall’Australian l’autore della proposta, il presidente dell’AFIC Ikebal Adam Patel, ha affermato che, contrariamente a quanto ritengono alcuni musulmani, la sharia non è immutabile e può essere adattata alla cultura locale e ai mutamenti sociali. In particolare, ha sostenuto Patel, sarebbe possibile integrare il sistema giuridico australiano con interpretazioni moderate della sharia nell’ambito del diritto privato e segnatamente in quello del divorzio. Un’interpretazione moderata della sharia, spiega l’articolo, ammette infatti il divorzio per mutuo consenso.
Secondo Patel il pluralismo giuridico eviterebbe inoltre il possibile spostamento di consensi a favore degli estremisti islamici.
Il governo Gillard, dal canto suo, ha opposto un netto rifiuto all’ipotesi di introduzione della sharia. Il Ministro della Giustizia Robert McClelland ha spiegato che chi sceglie di vivere in Australia lo fa per la tolleranza, l’apertura e la libertà che la caratterizzano; per l’uguaglianza di uomini e donne di fronte alla legge indipendentemente dalla razza, dalla religione o dalla cultura di appartenenza, e che pertanto in caso di contraddizione tra i valori culturali e la legge australiana è quest’ultima a prevalere.

Gianluca Giachè

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15 commenti

G.B.

“in caso di contraddizione tra i valori culturali e la legge australiana è quest’ultima a prevalere”
Questo si chiama parlar chiaro, rispettando gli usi e costumi di ciascuno, ma ponendo al di sopra di questi la legge; magari anche i politici europei si esprimessero allo stesso modo, e, in particolare, chiarissero una volta per tutte che pluralismo giuridico=negazione dell’uguaglianza fra i cittadini.

giulio

Introdurre una legge religiosa nel diritto di uno stato è sbagliato. Bene ha fatto la Gilliard.

Roberto Grendene

“Un’interpretazione moderata della sharia, spiega l’articolo, ammette infatti il divorzio per mutuo consenso.”

pero’, che sforzo di moderazione

facciamo così, o questa cosa della sharia ammette tutto quello che ammette la legge civile o non se ne fa niente (ah, l’unica ‘pena’ ammessa e’ l’uscita dalla religione)

Stefano Grassino

In vaticano avranno già telefonato ai segretari di tutti i nostri partiti dicendo loro di non tenere in alcuna considerazione le parole del primo ministro Gillard.
Risposte: certamente eminenza, si figuri eminenza, ci mancherebbe eminenza, bacio e strabacio le mani eminentissima e non si preoccupi che non accadrà mai che una comunista come la Gillard venga in italia (?) ossequiosamente a nome di tutto il partito oramai divenuto democratico, saluto eminenza……

Gippo il Parresiaste

“[…] chi sceglie di vivere in Australia lo fa per la tolleranza, l’apertura e la libertà che la caratterizzano; per l’uguaglianza di uomini e donne di fronte alla legge indipendentemente dalla razza, dalla religione o dalla cultura di appartenenza […]”
Non male per il paese che ha chiesto scusa per i crimini legati alla “generazione rubata” solo nel 2008.

crebs

“Il Ministro della Giustizia Robert McClelland ha spiegato che chi sceglie di vivere in Australia lo fa per la tolleranza, l’apertura e la libertà che la caratterizzano; per l’uguaglianza di uomini e donne di fronte alla legge indipendentemente dalla razza, dalla religione o dalla cultura di appartenenza, e che pertanto in caso di contraddizione tra i valori culturali e la legge australiana è quest’ultima a prevalere.”

C’è qualcuno, fra i nostri o fra i “passanti religiosi”, che dissenta da queste parole?
A me sembrano tanto ovvie che evito ulteriori considerazioni.

Brian di Nazareth

in caso di contraddizione tra i valori culturali e la legge australiana è quest’ultima a prevalere

Amen. Le regole sono ben chiare, take it or leave it. Se i musulmani non possono fare a meno della sharia, beh, ce ne sono altri paesi dove posso “godersela” finché vogliono.

Paul Manoni

@Brian
La sintesi del discorso e’:
Multiculturalismo addio…Benvenuto Assimilazionismo! 😉

Paul Manoni

@Brian
Se vuoi…Altrimenti, come hai detto tu, ci sono altri paesi felicissimi della Sharia. 😉

Brian di Nazareth

🙂 per fortuna i Borg non sono ancora arrivati. E parlando seriamente, non è che di deve dire addio a tutto il multiculturalismo, ma solo alla parte illegale di certe usanze e di certe culture.

Federico Tonizzo

E’ proprio vero che, rispetto all’Australia, l’Italia è agli antipodi…

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