A Firenze, un uomo è riuscito a plagiare una quarantanovenne con i suoi discorsi sulla religione, facendole credere di essere stato inviato da Gesù. In tal modo, scrive Il Mattino, è riuscito a farsi consegnare duemila euro e a farsi cointestare un libretto di risparmio. In un’occasione l’uomo avrebbe sottratto più di mille euro, sostenendo che Gesù gli aveva detto che lei glieli aveva rubati, e pertanto era tenuta a restituirglieli. Infine ha tentato di stuprarla, ma è stato arrestato dai carabinieri, allertati dalla sorella della donna.
Luciano Vanciu
Se facessimo una conta di tutti coloro che si presentano “in nome di Gesu'” e che poi risultano essere dei truffatori unicamente interessati ai soldi, ed a volte degli stupratori, finiremo nel 2017 dopo aver redatto almeno una decina di volumi…!
L’unica differenza e’ che anziche’ in galera, tutti questi “mandati da Gesu'”, sono liberi di circolare, ben visti e ben inseriti nella società…!
Amen Santità! 😉
Si, però pure questa donna, come dicono a Napoli, “è nu poco fessa….”.
E che faceva questo qua…voleva rubare il copyright ai preti? 😉
No, ha capito che con l’alibi religioso si hanno molte più chances di farla franca.
Ricordo la notizia di diversi anni fa riguardo un altro truffatore. Pare che vendesse appartamente in paradiso… Lui e’ finito e’ finito sotto processo per fortuna, ma avrei anche tolto la capacita’ di intendere e volere a quanti sono cascati in una beffa simile.
Era in missione per conto di Dio… 😆
Buona. Ma stai attento a non rovinare un bel film.
“Arrestato truffatore e stupratore: “Mi manda Gesù”, diceva”
Difficile dal titolo dell’articolo non pensare subito a un qualche prelato.
“In un dialogo con la sorella l’avrebbe definito «un Gesù, che mi è stato mandato da Dio».”
Sì, buonanotte…
Anche la famiglia degli ultimi zar di Russia si era fatta ammaliare da quel furbone profittatore e malandrino di Rasputin, e lo credeva “un uomo mandato da Dio”…
Nei cervelli dei credenti la “zona religiosa” è una zona in ombra, difficilmente raggiungibile dalla capacità di critica.