Il diffondersi dell’ateismo, conseguenza della costante emorragia di fedeli dalle Chiese tradizionali, sta finalmente spingendo molti ricercatori a dedicare le loro energie allo studio del fenomeno dell’incredulità. La pubblicazione di libri articoli sul tema si va facendo sempre più frequente, e può essere utile effettuare una breve panoramica su quelli più interessanti.
Darrel Ray e Amanda Brown sono i primi che hanno cercato di rispondere a una domanda ‘calda’: una volta lasciata la religione, la pratica sessuale aumenta o diminuisce? La risposta giusta è la prima: nel libro Sex and Secularism. What Happens When You Leave Religion?, di cui dà notizia Hugh Kramer su Examiner.com, sostengono di aver dimostrato come non solo il sesso ‘migliori’, ma che una volta lasciata la fede diminuiscano anche i sensi di colpa. Ray si dice sorpreso di come i sensi di colpa svaniscano velocemente dopo che ci si è lasciati alle spalle l’appartenenza religiosa, anche la più settaria. Le Chiese che risultano perdere il maggior numero di fedeli, stando ai 14.000 questionari inviati online da ex fedeli, sono quella cattolica e quelle protestanti non tradizionali.
Bradley R. E. Wright, Dina Giovanelli, Emily G. Dolan e Mark Evan Edwards hanno recentemene pubblicato sul Journal of Religion and Society un lungo articolo dal titolo Explaining Deconversion from Christianity. A Study of Online Narratives. Hanno analizzato cinquanta racconti pubblicati online da ex cristiani, nessuno dei quali passato ad altre religioni, cercando di individuare le caratteristiche comuni alla maggior parte di essi. Tre sono le ragioni dominanti alla base della decisione di abbandonare il cristianesimo: problemi intellettuali e teologici (in particolare, la scarsa accettabilità della dottrina da un punto di vista razionale e scientifico, la presenza del male con il concetto di inferno, l’inconsistenza del racconto biblico), l’implausibilità della figura di Dio, e infine l’interazione con i cristiani, che finisce per amplificare anziché tacitare i dubbi preesistenti, perché si limitano a rispondere con frasi fatte e a rifugiarsi nella parola ‘fede’ quando non sanno come rispondere. Di minore impatto è invece l’interazione con i non cristiani. Le conseguenze della ‘deconversione’ sono sia negative che positive: i costi sociali sono alti, ma compensati dal benessere psicologico conseguente all’aumento della libertà personale e alla stabilità psicologica conseguita. Gli studiosi hanno avvertito che nel campione analizzato sono sovradimensionati, rispetto alla media, i maschi giovani, istruiti ed esperti di informatica: una caratteristica di molti increduli che si ritrova peraltro anche in altre ricerche. Anche in questo caso gli autori hanno lamentato la mancanza di studi più dettagliati sulla ‘deconversione’, che pure è un fenomeno che colpisce fino a un americano su tre nel corso della vita.
Negli ultimi mesi sono stati pubblicati due articoli sulla capacità dei non credenti di costruirsi un’identità e di dare un senso alla propria esistenza: Becoming an Atheist in America: Constructing Identity and Meaning from the Rejection of Theism, di Jesse M. Smith, su Sociology of Religion, e Meaning-Making in an Atheist World, di Tatjana Schnell e William J.F. Keenan, su Archive of Psychology of Religion. Entrambe le ricerche mostrano come l’autoidentificazione come atei e il conseguente ‘coming out’ siano parte del processo di costruzione di senso da parte di coloro che rifiutano il teismo: il percorso non porta ad alcuna “crisi di senso”, perché i non credenti sono per l’appunto capaci di creare e dare un significato alla propria vita, anche se (ovviamente) tendono meno dei credenti ad attribuire significati. Lo studio di Schneel e Keenan, in particolare, mostra come un maggior coinvolgimento nel proprio ateismo porta a più alti livelli di benessere, relazionalità, libertà, conoscenza, individualismo e comfort.
Infine, Amarnath Amarasingam, già curatore di Religion and the New Atheism, ha pubblicato sull’Huffington Post un contributo dal titolo With Reason on Their Side: Is Secularism a Movement? Partendo dalla recente notizia dell’apertura di un corso di studi sul secolarismo (cfr. Ultimissima del 10 maggio), Amarasingam scrive che il secolarismo è “una tradizione viva e attiva con le sue sfide, le sue articolazioni dei problemi della società, e le sue proprie soluzioni per rendere il mondo un posto migliore”. Il ricercatore ha svolto numerosi studi sulle associazioni incredule USA, in particolare all’interno dei college, e rileva come la partecipazione a tali realtà, “fornendo un luogo sicuro per la conversazione, impegnandosi in attività di socializzazione, cambiando le reti sociali degli individui, e creando la sensazione di avere opinioni combattute, promuovono la formazione di un’identità secolarista”. Le ragioni che hanno spinto ad aderire sono sostanzialmente due: trovare persone che hanno punti di vista simili, e trovare uno spazio sicuro in cui discutere con loro, che aiuti a superare la sensazione di solitudine che talvolta si prova quando si è non credenti e non se ne conoscono altri. La partecipazione a queste organizzazioni non aiuta soltanto a creare nuove relazioni sociali, che vanno anche oltre l’impegno attivo, ma coinvolge l’associato in un impegno attivo condiviso e gratificante, perché sono molte le persone (in questo caso gli studenti) che ringraziano chi svolge un’attività ritenuta meritoria. Il secolarismo, conclude l’autore, è dunque un movimento sociale “che senza dubbio continuerà a essere una forza con cui avere a che fare”.
Raffaele Carcano
La devo dire tutta: non mi piace per niente questa ‘legittimazione’ del’ateismo in base a studi relativi all’incidenza comportamentale del credere o del non credere. Sembra che credere o non credere ‘serva’ per vivere meglio salvo poi necessariamente relativizzare questo ‘meglio’ a situazioni soggettive/oggettive, infine culturali, ben difficilmente quantificabili.
Per esempio, per verificare che un’educazione religiosa basata sulle religioni ‘del libro’ crei sensi di colpa, non credo occorrano studi particolari, mentre il vivere ‘male’ il sesso dipende a sua volta dai sensi di colpa… ma una verifica quantitativa di queste tendenze non credo serva a stabilirne anche la qualità.
Ritengo pur sempre che tutto debba essere rimesso alla verifica di una razionalità le scelte fatte in base alla quale non sono passibili di ‘misurazione’.
Nessuno vuole legittimare l’ateismo in base a questi studi. Servono piuttosto a smentire luoghi comuni tramandati dalle religioni. Benedetto XVI dice che senza Dio l’uomo cade nella disperazione perché la sua vita è priva di senso? Gli studi esistenti lo smentiscono clamorosamente.
Insomma, siamo più o meno nella stessa situazione degli omosessuali: in un modno ideale non dovrebbero servire studi che attestino la loro normalità. Ma non viviamo in un mondo ideale…
D’accordo, ma queste verifiche ‘scientifiche’ (tra virgolette perchè ho molti dubbi in proposito), confermano chi già è convinto, ma non scalfiscono più di tanto chi ha riposto nella fede il senso ultimo da dare alla propria esistenza… che ha nei luoghi comuni il suo fondamento. Male che vada, si trova sempre qualche ‘scienziato’ credente che ci mette poco a smentire questi studi… e poco importa se con argomenti risibili: l’importante è sentirsi dire ciò che si vuol sentire.
Naturalmente tutte queste considerazioni rimandano al rapporto scienza-fede… a mio modo di vedere nessuna in grado di condizionare veramente l’altra,
Ben vengano lo stesso questi studi, ma non credo ci si debba contare troppo, come tali, per mettere in crisi le certezze del credente.
Ma infatti. Non devono mettere in crisi le certezze del credente, devono semmai mettere in crisi certe temerarie affermazioni dei credenti di fronte a un ipotetico osservatore terzo (che magari è un giovane che cerca una risposta ai propri dubbi).
Nulla di nuovo. Si sa che la pratica sessuale aumenta ed è più soddisfacente perchè non c’è il Dio guardone che è in ogni luogo a spiarti come lo fai, con chi lo fai, con o senza condiom, ecc. ecc.
@ Ser joe. dev’essere una meraviglia intrattenere “affettuose amicizie” all’insaputa del legittimo coniuge senza provare sensi di colpa! Un progresso autentico!
Sospetto che l’adulterio sia il figlio prediletto dell’ateismo: dal momento che si vive solo una volta e che bisogna cogliere l’attimo fuggente, ogni lasciata è persa. Magari alla faccia del decoro, della correttezza. della sincerità dell’onore, della fedeltà. E’ il caso di sacri-ficarsi se il concetto di “sacro” è obsoleto?
Auguri ai trasgressivi liberati dal super-io.
Flo,
come se i credenti non si conificassero in abbondanza e da sempre!…
acc… ‘cornificassero’!
fare sesso più liberamente non significa necessariamente mettere le corna.
Le corna comunque, da che mondo è mondo , ci sono sempre state e anche nelle cattolicissime famiglie; questo , a mio avviso, dipende dal fatto che la monogamia, nel caso dell’homo sapiens , non è un comportamento naturale ma un comportamento socialmente dettato. Purtroppo la natura per noi ha previsto la poligamia.
“ci sono sempre state e anche nelle cattolicissime famiglie.”
Lì poi con maggior senso della libido, in quanto, rompendo le regole, il piacere aumentava. Dopo con una confessione e tre ave maria, tutto tornava a posto.
P.S. volendo le signore potevano lasciare un piccolo obolo pagato in natura al confessore……
Da confidenze ricevute da anziani quando ero giovane, mi risulta frequente un comportamento del tipo “non lo fo per piacer mio ma per dare un figlio a dio” fra coniugi e sesso sfrenato fuori casa.
Tutto questo non più di cinquantanni fa in famiglie religiosissime.
Sospetta pure quello che vuoi: della coscienza morale, della correttezza, del decoro, della sincerità, dell’onore e della fedeltà di un non credente non sai nulla, quindi i tuoi giudizi superficiali e gratuiti lasciano solo il tempo che trovano.
Non ritengo sia un contro-senso l’unione del mio ateismo con la fedeltà nei confronti della mia ragazza. Pur non avendo dati statistici sul comportamento degli altri atei,posso affermare che l’essere fedeli(al proprio partner) è un atteggiamento che può trovare pieno riscontro in un ragionamento razionale.
D’altro canto è nota la tendenza dei cattolici a tradire in modo abituale.
Caro Florenskij, cosa dirti se non che quelli più pluridivorziati sono i fedelissimi di destra tutti rigorosi baciapile, mentre quelli che più a lungo stanno in condizione di monogamia sono politici di sinistra…
@Florenskij
Forse esulerà un po’ dal topic, ma non riesco a mettere a tacere lo stridio che sento ogni volta che leggo qualcosa sulla falsariga della citazione.
L’ateismo a cui assegna la paternità di certa prole, a sua volta di chi è figlio secondo lei?
Perché con la stessa facilità con cui assegna meriti ai promotori della mentalità dominante di un’epoca, tende a disconoscere quella dominanza quando si tratta di qualcosa che non le piace?
In sostanza… per quanto possa disprezzarlo, non riconoscere un figlio non equivale a non esserne il padre.
Sono curioso di sapere come lei mette a tacere la questione nel caso concordi con la visione di “le radici giudaico-cristiane dell’ odierno occidente”.
bradipo io esulerò di nuovo totalmente dal tema del thread (come al solito quello precedente è “scaduto” e i vostri, suo e di Kaworu, insistenti inviti ad iscrivermi al forum cadono regolarmente nel vuoto. Vi ho già spiegato che a tutto c’è un limite, e il mio limite è questo blog).
Lei mi scriveva:
Ora chiede di quantificare, ma la domanda iniziale era, glielo ricordo:
Dove non si aveva nessun riferimento numerico, e lei stesso usava un generico “voi” che io e Florenskij avevamo interpretato come “voi cattolici”. Questo per risponderle ai suoi dubbi circa il mio generico “noi”. Se quel “voi” aveva una differente valenza, la prego di chiarire. Ad ogni modo sì sono cattolico, e sì mi dispiace che lei abbia scelto di fare un atto così inutile e allo stesso tempo mortificante per la sua persona come lo sbattezzo.
Fa la domanda, per poi imporre già la risposta:
Altro fulgido esempio di libertà di pensiero. 🙁
Sì. Cosa le fa sembrare che non ci sia inclusività? Lo chiedo seriamente, spero vorrà rispondermi seriamente.
Mi pare tantissimo, perché non è un sistema di bugie. Cosa le viene dal falsificare la realtà? Non credo abbia tornaconti economici. Ha avuto pessime esperienze con uomini di Chiesa in passato?
Quale potrebbe essere un luogo più consono per lei, escludendo il forum dell’UAAR?
Non credo di conoscerla, e per educazione tendo a portare rispetto a chi non conosco. Non credo affatto che il tu, imposto da buona parte della Rete, abbia delle valide ragioni per essere adottato indistintamente, perché:
– chi scrive in forum e blog, tendenzialmente, frequenta anche forum e blog di lingua inglese, in cui è nata la Netiquette. Ora in tali forum il lei, per limiti linguistici, non esiste, e lo you ha la duplice valenza di “tu” e “voi”. Rinunciare a tale ricchezza espressiva in nome di una non dimostrabile superiorità della lingua inglese mi sembra eccessivo;
– chi scrive in forum e blog, tendenzialmente (dipende dal tema, ovviamente), ha un’età media piuttosto bassa, dove il tu è la regola. E a giudicare da molti commenti, qui nelle Ultimissime, la sezione news del sito dell’UAAR non fa eccezione. Non credo che lei abbia meno di 20 anni, per cui per quale valida ragione dovremmo, da sconosciuti, darci del tu?
Hysteron… Ma perché è così interessato a me da svaccare thread con questi lunghi reply off topic a domande non rivolte a lei?
Il mio invito a scrivere altrove voleva evitare appunto questo. Se mi ha veramente letto, a differenza di Kaworu l’ho anche invitata a scegliere lei il luogo dove poter sviluppare un discorso più lineare (capisco che poteva sfuggirle, dovendo anche tapparsi il naso e rispondermi a tono tra i sarcasmi reciproci, è anche colpa mia in effetti).
Sul serio, mi sopravvaluta, lo ammetto pubblicamente e le chiedo scusa se in qualche modo le ho fatto pensare di meritare qualsivoglia interesse e rispetto da parte sua.
Non commetta l’errore che secondo lei ha compromesso irrevocabilmente il mio giudizio (dimenticando, volontariamente o meno, di considerare che avrebbe potuto/dovuto essere compromesso già in partenza)… io non sono più interessante di ciò che può trovare nei cartoon che lei indicava come causa di chissà quale inquinamento.
Mi scuso anche se eventualmente avessi stimolato qualche suo (o altrui) istinto con la storia del masochismo, non è proprio il mio genere, non cercatemi per soddisfare le vostre voglie di master.
Questa mi era sfuggita, indicavo il forum perché da lì può anche semplicemente contattare in privato me, Kaworu o chiunque altro sia di suo interesse.
bradipo:
Perché la sua domanda era rivolta ai cattolici, ed essendo io cattolico mi sono sentito chiamato in causa. Inoltre non le nascondo che la preferisco a tanti altri interlocutori che usano sì del feroce sarcasmo come lei, ma privo di contenuti. Lei ne inserisce, quando ne ha voglia!
Comunque, visto che mi scrive:
le voglio solo dire che, se non è un modo cortese per dirmi che l’ho abbondantemente annoiata (e mi scuso se fosse così), sappia che la ritengo una persona intelligente e curiosa, e la seconda qualità è farina del suo sacco. Dal momento che il tema delle disquisizioni in cui intervengo è molto importante, per non dire fondamentale, vorrei poterne discutere con persone curiose e non chiuse al dialogo, come sembrerebbe essere lei.
Non interpreti queste sviolinate come una corte spietata; sono e resto etero 😀
Vedo anch’io con piacere i Simpson, ma trovo noiosi e sgradevoli i personaggi di South Park. L’inquinamento, se c’è stato, può dipendere solo dall’aver passivamente accettato come vere tesi frutto della fantasia degli autori. Ma credo che solo gli adolescenti americani siano capaci di simili prodezze.
Come dicevano i nostri avi: in cauda venenum! 🙂
E io che speravo fosse anche lei un appassionato di BDSM… 😀
Ad ogni modo, non la disturberò più, non tema.
Auguri ai trasgressivi liberati dal super-io.
Ebbene si,ti dà tanto fastidio ?
Non farlo.
Ops! ho scritto con-dio-m invece di condom.
Non vorrai farci credere che si tratta di un lapsus freudiano, vero? (^_^)
@ Diocleziano. Lei ha in mano le statistiche esatte delle cornificazioni cattoliche? Ovviamente, di fronte al serissimo problema dello sfascio dell’istituzione familiare, da cui si generano anomia, nevrosi e quant’altro, lei e le persone come lei non sanno rispondere altro che “Perchè, invece voi…”. Le dirò che nel “giro” della mia famiglia e in quella di mia moglie su sette coppie non c’è nessuna separazione e, per quanto mi consta, nessuna cornificazione. Pensi un po’ come siamo arretrati! Ci dovremmo evolvere? Lei che ne dice?
Dato il mio interesse per il cinema, continuo a vedere film, anche per tastare il polso alla realtà sociale. Oggi hanno dato “Va’ dove ti porta il cuore”, storia di una figlia nata dall’adulterio, a sua volta psicologicamente spostata e ragazza madre con mille sofferenze. Un esempio fra gli altri della problematica dell’anomia sentimentale. Storie così sono frequentissime.
Volete prendere coscienza del problema, ammettendo la sua effettiva esistenza, oppure preferite rispondere al solito modo: un sarcasmo e una battutaccia velenosa, oltre che idiota? Intanto qui ci si compiace dell’attività sessuale delle ragazzine di tredici anni; tanto ci sono la pillola e il preservativo. E il preservativo sul cuore pazzo e sulla mente sconclusionata chi lo metterà?
Certo non sono così sciocco e disinformato da pensare che un tempo le cose andassero magnificamente: basta leggere le novelle di Pirandello ( terribile fra tutte “Scialle nero” ).
Molta ipocrisia, molti matrimoni di convenienza, se non proprio di interesse. Però anche molte famiglie sane, con madri virtuose ( sì, “virtuose” è il termine giusto ), molti successi educativi, molti figli turati su bene o addirittura in modo splendido. C’erano i delitti d’onore; ma oggi non sono ancor più numerose le stragi dei mariti che, piantati dalle mogli e allontanati dai figli sparano o danno di piglio al coltello?
Sull’ipocrisia d’un tempo potrei citare Giolitti a proposito della corruzione: “Anche una volta si mangiava, ma almeno si sapeva stare a tavola!”
Mi viene in mente un adagio antico, credo francese: “L’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù”. Oggi non c’è più nemmeno quell’omaggio: e la differenza non è solo verbale.
Flo,
sono contento per te e la tua famiglia,
ma non vedi la televisione? Berlusconi… Casini… ecc.
Io non ho le statistiche delle cornificazioni cattoliche: ma, stando a quello che dite voi, i credenti sono l’85%, quindi l’85% delle cornificazioni è da attribuire ai cattolici. O no?
(Forse l’84% visto che tu contribuisci non poco ad abbassare la media… 😉 )
Il controllo e l’orientamento della pulsione sessuale è molto presente nelle organizzazioni totalitarie, o fortemente gerarchizzate, ed infatti anche le teocrazie e gli assolutismi sviluppano un rigido governo della sessualità, vedasi la pretesa di imporre la pratica sessuale che risulta più confacente ai gerarchi religiosi presente in ogni potere teocratico o totalitario; la metto qui poiché mi sembra abbastanza simile la problematica, e ribadisco che in uno stato che possa dirsi libero e democratico non esiste alcuna religione senza la laicità statale quale sua base giuridica condivisa da religioni e ateismo o razionalismi o culture di cittadinanza politicamente libere e ovviamente diverse e tra loro eterogenee.
Risulta anche evidente e comunemente noto come una volontà intenzionale deliberata del voler imporre la verità di una religione unica e non solo, la stessa adesione convinta incondizionata, anche se moderata, ad una religione come per esempio la romana cattolica o l’islamica (molto meno la cristiana evangelica, per ovvie ed evidenti ragioni) eccetera, sono equivalenti ad una pretesa di incommensurabili ed intolleranti presunzione e totalitarismo personali “fondamentalisti”, una volontà interiorizzata di elevarsi al di sopra di ogni presupposto razionale e civico comunitario, che portano ad un superomismo anticristiano, ad una annicilazione di tutto quanto c’è di diverso rispetto alle proprie convinzioni personali, le quali danno luogo alla discriminazione del diverso, ed alla potenziali, xenofobie, omofobie, al nutrimento dell’odio, al sostentamento del sentimento razzista, alla costituzione del nemico ideologico anche immaginario, al configurarsi di nuovi feudi e servitù di vassallaggio, baronati, eccetera;
con la pratica del trascendentalismo religioso monoconfessionale e monoteistico portato all’estremo si possono spazzare via tutte le più normali regole di convivenza civile e democratica, il rispetto per sé stessi e per gli altri, così come per l’alterità da sé, che viene gradualmente annichilita dal fervore e dal trasporto della fede religiosa, che arriva a dare un senso di imperiosa superiorità, per raggiungere un sentimento di onnipotenza, come ogni tanto si sente dire da vari esponenti che fanno comizi politici, o dichiarazioni pubbliche perentorie ad effetto per ostentare sicurezza agli elettori.
Questo vale e si può osservare comunque per ogni religione e teocrazia quando viene elevata a regola di governo e ideale di vita personale, sempre come mezzo per raggiungere una condizione od un autoconvincimento della propria superiorità sugli altri e sul mondo.
La tecnica psicologica della trascendenza religiosa può consentire al singolo di eliminare tutte le difese, gli impedimenti, le autolimitazioni, legittimandone gli istinti, anche i più estremi e portandolo ad accettare qualunque forma di asservimento o prova personale, allentando tutte le remore, le forme di autodifesa, le facoltà intellettuali e critiche, per cedere a quelle specie di allucinazioni e di alterazioni psichiche tipiche dei fanatismi e dell’uso dei narcotici e delle sostanze stupefacenti.
Una forma di dipendenza che inibisce gli antidoti ed i meccanismi di autodifesa precauzionali, portando ad una condizione di ipnosi pressoché totale quando le principali facoltà mentali sono addormentate, e si indeboliscono anche le normali capacità relazionali interpersonali, che risultano anche queste fortemente alterate dalla superbia causata dall’appartenenza religiosa che comporta la adesione acritica e senza condizioni ai capi della gerarchia confessionale.
Questo comportamento è stato riscontrato per i funzionari gerarchici dei maggiori stati totalitari, i quali sistemi totalitari per funzionare necessitavano di adesione ed abnegazione assolute da parte dei propri funzionari ad ogni livello dell’organizzazione gerarchica e verticistica assolutistica religiosa totalitaria.
Se ho ben capito, l’ateismo ” tira “…….
Di questi tempi direi di sì, diventa sinonimo di libertà (anche nella sessualità) e democrazia.
essendo anche evidente e comunemente noto come una volontà intenzionale deliberata del voler imporre anche se solo implicitamente la verità di una religione unica, la stessa adesione convinta incondizionata, anche se moderata, ad una religione come per esempio la romana cattolica o l’islamica (molto meno la cristiana evangelica, per ovvie ed evidenti ragioni) eccetera, sono equivalenti ad una pretesa di incommensurabili ed intolleranti presunzione e totalitarismo personali “fondamentalisti”, una volontà interiorizzata di elevarsi al di sopra di ogni presupposto razionale e civico comunitario, che portano al superomismo anticristiano, ad una annichilazione di tutto quanto differisca rispetto alle proprie convinzioni personali, anche se parzialissime, le quali danno luogo alla discriminazione dell’alterità da sé, ed alle potenziali xenofobie, omofobie, etnofobie, al nutrimento dell’odio, al sostentamento del sentimento razzista, alla costituzione del nemico ideologico anche immaginario, al configurarsi di nuovi feudi e servitù di vassallaggio, baronati, esclusivismi, eccetera;
😉 😀
Il dato di fatto, chiaro, ineludibile, è che il numero dei credenti continua a scemare mentre quello dei non credenti aumenta .
E io lo considero come conseguenza naturale dell’evoluzione della Coscienza umana .
Julian Jaynes diceva esponendo la sua tesi negli anni settanta ( “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” Edizione Adelphi. ) che ciò è la conseguenza nel cervello umano della maggiore importanza assunta dalla parte sinistra dello stesso, quella dedicata alla razionalità, a scapito della destra dedicata alle suggestioni, alle emozioni e alla conservazione dei messaggi delle autorità dei primi clan di uomini arcaici .
Una maggiore importanza assunta per merito dello sviluppo del linguaggio e poi della scrittura ,,, riteneva addirittura che ai tempi di Omero gli uomini fossero ancora in uno stato di pre-coscienza, in preda a visioni e allucinazioni che reputavano messaggi delle varie divinità ,,, una teoria interessantissima che vi invito a studiare .
Da ciò ne consegue ancora che l’importanza del linguaggio e della scrittura assume via via sempre maamggior impatto nell’acquisizione e nello sviluppo di una Coscienza personale, più evoluta e consapevole .
Dimostrazione della validità di questa teoria io la leggo nelle rivoluzioni attuali dei popoli arabi e in africa, dove gli uomini si stanno appena adesso liberando delle loro autorità religiose e politiche, che da quelle parti collimano, evolvendosi usando il mezzo della conoscenza attraverso l’uso del Web .
Teniamoci quindi caro questo mezzo, il Web, che tutti i “preti” di ogni religione tentano di manipolare o addirittura adoperarsi per censurarne l’uso ,,, Da questo mezzo l’evoluzione della Coscienza umana che porterà la specie intera a liberarsi della superstizione .
Mi scuso per questa lettera, che è un pò fuori tema, dedicata a coloro i quali vorrebbero la pena di morte per i preti pedofili. Il problema è un altro. Un bambino viene con l’autorità dei genitori mandato in un colllegio di preti. Ivi subisce violenza psichica ed intellettuale sempre e talvolta anche fisica. Il prodotto finale è uno psicopatico che soffrirà tutta la vita le pene dell’inferno, e la carriera che farà nella chiesa, sarà solo una misura della suo degrado umano.
AMEN.
Leggendo lo studio mi sono trovato a constatare come la descrizione della strada verso l’incredulità sia piuttosto azzeccata… quel raccogliere una serie di segnali per cui non si può più negare con se stessi che qualcosa non torna e che le scarpette del fedele calzano strette e gli scricchiolii creano più fastidio di quello che il placebo del credere/sperare allevia.
Nel mio caso non posso dire di provenire da un passato da fedele, ma l’esperienza è simile… e mi piace come l’articolo sottolinei proprio l’aspetto dell’incredulità rispetto a ciò che viene proposto dalle religioni (e l’asfissiante insistenza con cui lo fanno che poi porta ad essere “anti-” anzichè solo “a-“), la reputo così importante che… non si potrebbe fare iUAAR? 😆
Non ho capito però la storia del sesso… non trombavo prima e continuo a non farlo…
boh, forse la mia è rotta.
“” l diffondersi dell’ateismo, conseguenza della costante emorragia di fedeli dalle Chiese tradizionali “”
Il diffondersi dell’ateismo mica è conseguenza del fatto che in molti abbandonino la Chiesa.
Semmai l’ateismo è causa dell’abbandono della Chiesa.
“Le conseguenze della ‘deconversione’ sono sia negative che positive: i costi sociali sono alti”
Mi piacerebbe che venisse approfondito questo punto: quali costi sociali?
Pensa solo a quei 25.000 privilegiati che si dovrebbero trovare un lavoro vero! 😉
In base a quello che so, in molti paesi, Stati Uniti in particolare, le organizzazioni religiose offrono una rete di servizi sociali ai loro membri, dai servizi per i figli all’assistenza sociale e sanitaria, capisaldi importanti soprattutto per coloro che in alternativa non potrebbero permetterseli.
qui mi sembra ci sono alcuni discorsi interessanti per una relazione tra sacro e sessualità:
http://it.wikipedia.org/wiki/Tantra
L Ateismoè il seme dell ignoranza è dell incoerenza ,voi atei siete superstiziosi,credete nella sfortuna andate da Cartomanti,Chiromanti ,ecc,dite che la Scienza può o, potrà spiegare tutto ma non nefornite le prove,confondete filosofi Cattolici con filosofi atei è neanche ve ne accorgete,dire un giorno la Scienza spiegheràtutto è farla diventare una religione che vi piaccia oppure no ,questa è la dimostrazione di quanto parliate,e scriviate senza sapere cosa dite o , scrivete voi siete come ibuoi chedanno del cornuto all asinoè un modo di dire,un detto,con voi è meglio precisarlo.)).
sisi certo come no.
buono il cannonau?
Lui sa tutto Kaworu… 😉
Io questo tizio non lo capisco proprio ,,, di cosa scrive, di che parla, in che modo ,,, ma non sarà per caso un evaso da una casa di cura clericale ?
No perchè se è così come penso sarà il caso di chiamare qualcuno che se lo venga a riprendere .
Civis,
pesa che fine farebbe se capitasse tra le mani di Nanni Moretti: MA COME PARLI? LE PAROLE SONO IMPORTANTI!!! slap slap slap… 😉
da che mondo è mondo le religioni trovano terreno decisamente più fertile in posti dove il tasso di scolarizzazione è basso se non nullo.
Io non sono affatto superstizioso, do lo stesso valore alle religioni e alle cartomanti ciò non esclude il fatto che possano esistere atei superstiziosi anche se mi rimane difficile credere che chi non creda all’esistenza di dio possa facilemente credere ad altre panzanate simili come gli oroscopi e le cartomanti.
Credo sia abbastanza difficile che la Scienza possa spiegare tutto entro il breve termine ma non escludo che questo possa accadere a lungo termine.
Di sicuro la scienza spiega la religione no!
p.s. hai qualche strana malattia che non ti permette di coordinare i movimenti dei polpastrelli quando batti sulla tastiera?
p.p.s. la punteggiatura ha un ruolo funzionale non estetico.
“voi atei siete superstiziosi,credete nella sfortuna andate da Cartomanti,Chiromanti” da che mondo e mondo e’ proprio il contrario… una persona veramente atea non crede ne’ alla sfortuna, ne’ ai chiromanti… Come non crede a nessuna sciocca superstizione (dei e miracoli inclusi)
“dite che la Scienza può o, potrà spiegare tutto ma non nefornite le prove” forse ti confondi con i positivisti… in ogni caso e’ evidente che la scienza fornisce attualmente le risposte piu’ verosimili, anche solo per il fatto che e’ obbligata per sua natura ad argomentare, non basta un atto di fede per dare una risposta scientifica.
“dire un giorno la Scienza spiegheràtutto è farla diventare una religione che vi piaccia oppure no ,questa è la dimostrazione di quanto parliate,e scriviate senza sapere cosa dite o , scrivete voi siete come ibuoi chedanno del cornuto all asinoè un modo di dire,un detto,con voi è meglio precisarlo” la sintassi, l’ortografia e la grammatica sono tue amiche, dai loro una possibilita’…
@ale troll
“Che vi piaccia oppure no” non è una dimostrazione al paese mio…
Ma si` va la`, votate Berlusconi che vi paga, vedrete in quale inferno finirete voi cattolici berlusconiani.
Anche internet contribuisce alla diffusione della democrazia. E’ meno difficile abbindolare gli ingenui quando le notizie circolano liberamente.
Concordo…
“Gli studiosi hanno avvertito che nel campione analizzato sono sovradimensionati, rispetto alla media, i maschi giovani, istruiti ed esperti di informatica: una caratteristica di molti increduli che si ritrova peraltro anche in altre ricerche.” 😉
voi ANDATE DACARTOMANTI, CHIROMANTI ED AFFINI,QUINDI TACETE.
perchè scrivi cose che non sei in grado né di dimostrare né di comprendere?
sei un cialtrone e un bugiardo, e per te dire falsa testimonianza è peccato.
@Kaworu
Dove sarebbe la novità?
Affidano la loro stessa vita ed i loro comportamenti, “a cosa che non sono in grado ne di dimostrare, ne di comprendere”… 😉
sU INTERNET cè ANCHE LAB IBBIA, IL MAGISTERO DEL pAPA ,POI CI SONO ANCHE I SITI ATEI CHE ANDREBBERO OSCURATI AL MINIMO SOSPETTO.
te andresti bannato.
dal mondo civile intendo
dio mio che pena… il solito oscurantista… oscurare un sito perchè ateo?!?!?!
un pensiero ignobile quanto vergognoso, che non accetta le differenze e si crede che l’uomo vive solo e sempre in stereotipi.
Tra l’altro chi va dai cartomanti, chiromanti e affini sono proprio i religiosi che mischiano il paganesimo con la religione… l’ateo non crede a nulla… nè religione nè magia e affini!
Ritorna a studiare che è meglio va, che puzzi ancora di prima comunione XD
@ ale cattolico
Continuate a votare Berlusconi che vi paga, vedrete in quale inferno finirete voi
cattolici berlusconiani: non lo sentite gia` un po’ di caldo?
AleCatt Torquemada,forse sono parenti.
Questi studi sono falsi: è empiricamente dimostrato che le persone che scopano di più sono i preti.
Son notizie di questi mesi: orge sadomaso in sacrestia, prostituzione minorile, chierichetti, ecc…
Più sono repressi, e più hanno bisogno di sfoghi
L’articolo mi è piaciuto e gli studi andrebbero approfonditi. Anche se tutto sommato l’ateismo è prima di tutta un’esigenza personale, per cui tutti questi costi sociali io francamente non li vedo.
Sono daccordo io ho ricevuto un’educazione clericale (collegio di suore scuole elementari ).Per me è stata veramente un’esigenza dare risposte fin da bambina a concetti irrazionali e fuori da ogni logica ,che solo se sei bambino avverti cosi’ forte. Tutto il resto una volta che acquisii sicurezza su questo mio modo di essere razionale e capace di accettare la mia appartenenza all’essere umano in quanto essere pensante autonomo,interiorizzai la mia libertà umana, psichica e civile. i miei atti conseguenti sono stati tutti nel rispetto mio e dell’altro assumendomene la resposabilità.
E insomma… atheists do it better!!!
Sì appunto anche qui vengono fatti passare i cattolici per cristiani, operazione implicita che mi pare inopportuna, questo perché in Italia la stampa di regime non fa non vuole o non può o non desidera fare questa distinzione, che invece per molti risulta piuttosto determinante.