L’EHF incontra la presidenza ungherese della UE

Ieri, 24 maggio, la Federazione Umanista Europea (EHF, di cui fa parte anche l’UAAR) ha incontrato la Presidenza ungherese dell’Unione europea a Budapest per esporre le sue opinioni sulle questioni umaniste e di laicità in Europa. La delegazione dell’EHF era composta da David Pollock (Presidente) e Pierre Galand (Vicepresidente). Le Chiese avevano già incontrato la Presidenza ungherese nel mese di Gennaio.
Questo incontro è un passo avanti nella storia delle relazioni tra l’UE e la comunità umanista e laica: per diversi anni, le presidenze di turno aveva preso l’abitudine di incontrarsi con le chiese. Per la prima volta sotto la presidenza belga (Luglio-Dicembre 2010), la EHF è stata invitata a portare le preoccupazioni degli umanisti. Dopo una breve discussione sul ruolo delle religioni e di laicità ed umanesimo in Europa, l’EHF ha sollevato più in particolare le seguenti questioni:
L’iniziativa della presidenza ungherese in materia di politica della famiglia e demografia
Mentre l’EHF non ha obiezioni a un incoraggiamento ragionevole di famiglie più numerose, è preoccupata che esso produca povertà della famiglia e per qualsiasi eventuali mossa che possa limitare ulteriormente la libertà delle donne sulla propria vita – ed in particolare le eventuali restrizioni alla disponibilità di contraccezione ed aborto.
Sulla nuova Costituzione ungherese
L’EHF riconosce le alte aspirazioni della nuova costituzione. Vi sono, tuttavia, alcuni punti in cui sembra che la Costituzione non raggiunga gli standard dei diritti umani che vediamo emergere in Europa.
Questi punti hanno attirato numerose critiche:
• La costituzione ha una visione molto conservatrice del matrimonio e della famiglia.
• La disposizione che “la vita embrionale e fetale sono soggette alla tutela dal momento della concezione” è altamente problematica.
• L’omissione dell’orientamento sessuale della lista dei fattori di discriminazione proibiti. Tale omissione è tanto più preoccupante in quanto la polizia ha preso misure per vietare alla marcia del Gay Pride del mese prossimo di avvicinarsi alla sede del Parlamento.
L’EHF chiede pertanto al governo di rispettare i più alti standard di protezione dei diritti fondamentali – in particolare i diritti delle donne e delle minoranze, comprese le minoranze sessuali.
La libertà di parola, con riferimento alla nuova legge sui media in Ungheria
Come molti, l’EHF è preoccupata che la nuova legge dia ai governi futuri enorme potere di controllo o intimidisca i media, con eccessivi requisiti per la registrazione, la minaccia di sanzioni troppo pesanti, e requisiti mal definiti per i giornalisti di rispettare “la morale pubblica” e “dignità umana” e di riportare le notizie in maniera “equilibrata” – requisiti che saranno verificati da un’autorità per i media che è di per sé decisamente sbilanciata politicamente.
Gli sforzi europei per combattere le discriminazioni
L’EHF ha chiesto quali progressi la presidenza ungherese stesse ponendo in atto per ottenere l’approvazione della bozza della Direttiva sulla non discriminazione in settori diversi dall’occupazione.
L’EHF ha anche suggerito che vi sia una grave discrepanza tra gli standard di diritti umani e libertà che l’UE cerca di imporre ai soci candidati e sui destinatari degli aiuti e la sua incapacità di far rispettare tali norme all’interno dei propri confini. Su quest’ultimo problema, l’Unione Europea rischia di essere vista come gravemente ipocrita, poiché non fa nulla di efficace per richiamare all’ordine gli Stati membri che abusino dei diritti umani di profughi, rom e altre minoranze impopolari.
L’EHF desidera ringraziare le autorità ungheresi per questo incontro franco e cordiale, durante il quale hanno fornito risposte dettagliate alle nostre preoccupazioni. Sono stati avviati contatti con la prossima Presidenza polacca per organizzare un incontro analogo a tempo debito.

Comunicato stampa della Federazione Umanista Europea

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24 commenti

Batrakos

Non mi intendo molto di diplomazia associativa e chiedo lumi, forse ho anche capito poco.

Ok, ci hanno permesso di esprimere le nostre obiezioni, ma, a questo punto, che succede, tutto finirà così o dovranno prendere posizione come UE?
Lo chiedo perchè se avvenisse il primo caso non mi pare un gran passo avanti: quelli dell’UE ci hanno lasciato parlare, ma dovrebbero anche risponderci sulle questioni generali europee e sostenerci, almeno come appoggio morale, contro la costituzione ungherese (in cui ‘alte aspirazioni’ non mi pare ci siano, ma capisco che è frase diplomatica) -anche se mi pare di aver capito che gli ungheresi stavolta giocano un po’ in casa- altrimenti è niente più di un contentino, o così a me parrebbe sperando di aver capito bene; ma siccome in questo campo sono totalmente ignorante mi piacerebbe capirci meglio.

Stefano Grassino

Anche io come te, in questo campo sono ignorante ma un fatto mi piace: vedere che ci hanno chiamati che è comunque un primo passo. Qualcuno si sta accorgendo che esistiamo. Caro Batrakos io sono iscritto da 6 anni e pensare allora che dal 2005 ad oggi avremo percorso tutto questo cammino, in molti si sarebbero messi a ridere.

Batrakos

Sì, è vero, è comunque un’ attestazione di riconoscimento.

albialbi

La stessa cosa come UAAR dovremmo farla chiedendo un incontro con il proprio vescovo della città, per fare un discorso Ufficiale UAAR di presentazione alle istituzioni religiose presenti e analisi della situazione.

deki

Sono d’accordo, ma se usate i toni che usate qui credo che l’iniziativa risulti addirittura controproducente. La Chiesa ha da avviato da tempo dei percorsi di dialogo con le altre realtà culturali (vedi la recente iniziativa IL Cortile dei Gentili), sarebbe utile entrare in contatto in maniera civile. Certo, se continuate a dire (come qualcuno ha affermato qui dentro) che è impossibile qualsiasi tipo di dialogo con un credente allora ognuno a casa propria…

Gianluca

@ deki:

“La Chiesa ha da avviato da tempo dei percorsi di dialogo con le altre realtà culturali (vedi la recente iniziativa IL Cortile dei Gentili), sarebbe utile entrare in contatto in maniera civile”

Sono d’accordo all’utilità di “entrare in contatto in maniera civile”, non penso sia impossibile qualsiasi tipo di dialogo con un credente, ma la Chiesa ha rifiutato di incontrare l’UAAR al Cortile dei Gentili ritenendola “folcloristica”. Se la dialogare vuol dire parlare a senso unico solo con chi cala la testa e accondiscende, siamo messi male. Anche volendo dialogare sul serio (concediamoci il beneficio del dubbio di considerarla in buona fede), come fa a dialogare chi da 2000 anni ha sempre parlato a senso unico pretendendo di avere verità assolute? Secondo me non ne ha la capacità.

Gianluca

@ deki:

“La Chiesa ha da avviato da tempo dei percorsi di dialogo con le altre realtà culturali (vedi la recente iniziativa IL Cortile dei Gentili), sarebbe utile entrare in contatto in maniera civile”

Sono d’accordo all’utilità di “entrare in contatto in maniera civile”, non penso sia impossibile qualsiasi tipo di dialogo con un credente, ma la Chiesa ha rifiutato di incontrare l’UAAR al Cortile dei Gentili ritenendola “folcloristica”. Se la dialogare vuol dire parlare a senso unico solo con chi cala la testa e accondiscende, siamo messi male. Anche volendo dialogare sul serio (concediamoci il beneficio del dubbio di considerarla in buona fede), come fa a dialogare chi da 2000 anni ha sempre parlato a senso unico pretendendo di avere verità assolute? Secondo me non ne ha la capacità

deki

Ti sei chiesto il perchè la Chiesa consideri l’UAAR folkloristica? Secondo me proprio per il continuo atteggiamento di muro contro muro, che tocca quote inarrivabili di intolleranza e di odio, adottato dalla vostra associazione. Ti ripeto, basta farsi un giro fra i commenti alle Ultimissime per capire ciò di cui sto parlando. Un atteggiamento di intolleranza che traspare anche dall’ultima tua frase e che vi impedisce di proporvi come interlocutori credibili. In poche parole, fino a quando continuerete a fare i banchetti per lo sbattezzo, la PASSEGGIATEA (non sto scherzando, l’ha organizzata il circolo UAAR di Bari), a protestare per le campane di Pisa e a citare un giudizio un prete perchè ha solo consacrato un’ostia (il vigile urbano dell’UAAR nelle Marche), come potete pretendere che la Chiesa voglia dialogare con voi? Il dialogo presuppone rispetto per le idee dell’altro…cose che io non noto nel vostro atteggiamento.

é un suggerimento eh, una critica costruttiva

firestarter

deki,

se l’unico arogmento che hai sono i commenti delle ultimissime come presunta definizione dell’operato dell’UAAR, allora presumo che non sia un problema considerare i commenti su pontifex o su cattoliciromani come rappresentativi della santa, apostolica, romana, megagalattica chiesa cattolica.

Magari dai uno sguardo ai quei commenti e poi torna.

Se al contrario non sono rappresentativi della chiesa che fa tanto del bene, allora per favore taci.

Paul Manoni

@deki
Tu ti sei chiesto perche’ l’UAAR considera la CCAR folkloristica? 😉

Paul Manoni

@deki
…Peraltro l’iniziativa PERSONALE di un “vigile urbano” delle Marche, NON CENTRA un fico secco con l’UAAR.

Senjin

@Deki

Se la chiesa smettesse di insultare quotidianamente a mezzo stampa Atei e Agnostici magari i toni sarebbero un filino meno inviperiti. Certo solo voi potete considerare il definire qualcuno come “persona non pienamente umana” o “priva di fondamento” come qualcosa di diverso da un insulto.

Stefano Grassino

@ deki

La chiesa ci considera folklorostici? E allora? Io so di non esserlo come non lo sono tutti i miei amici che fanno parte dell’associazione e tanto mi basta.
Per quanto riguarda l’odio di cui parli, faresti bene a leggerti la storia del cristianesimo e della chiesa per vedere quello che in 1700 anni hanno compiuto questi signori.
Noi abbiamo tutto il diritto di proporci fino a che non compiremo atti di violenza tipo inquisizione, torture, roghi, scatenamento di guerre, crociate con massacri come optional (ti ricorda qualcuno, vero?).
Siamo in democrazia mentre la chiesa essendo una teocrazia non ha alcun interesse a dialogare; essa vuole solo imporre il suo pensiero, la sua unica volontà.
Mio caro, in questa associazione ci sono solo uomini liberi che non amano i gioghi ed è per questo che non potremo mai essere simpatici al clero, tranne che a qualche raro prete.
Scendano quei signori dal loro piedistallo, smettano di considerarsi “unti dal signore” si spoglino delle loro immense ricchezze, chiedano perdono di tutti gli innumerevoli ed inenarrabili peccati ed allora, ripuliti dal male, potranno dialogare con il mondo. Non lo faranno? No; credo che non lo faranno. Il loro dastino è già segnato; è solo questione di tempo.

deki

l’atteggiamento di chi dice “La chiesa ci considera folklorostici? E allora? Io so di non esserlo come non lo sono tutti i miei amici che fanno parte dell’associazione e tanto mi basta.” è un atteggiamento di forte chiusura. Perchè la Chiesa dovrebbe ascoltare le vostre critiche se voi non volete ascoltare le sue?

Paul Manoni

Chiusura???? 😯
Quale atteggiamento bisognerebbe tenere di fronte a chi PER PRIMO ti sbertuccia?
Personalmente ho invitato piu’ volte esponenti religiosi (di TUTTE le religioni!)delle mie parti a dibattiti e presentazione di libri. Si sono presentati solo i buddisti.
C.v.d. 😉

tonii

io sono disponibilissimo al dialogo coi cristiani. ma con quei pagliacci di cattolici non se ne parla nemmeno. che dialoghino con i babbuini pari loro.

schiaudano

…a casa mia anche azioni riparatrici, il classico: “cosa posso fare per rimediare?”.

Paul Manoni

C’e’ pure chi del perdono della CCAR, arrivato col ritardo di secoli, per atrocità di varia natura, roghi, torture, impiccagioni e persecuzioni, ci si fa’ il BIDE’, non so’ se ci siamo capiti?!?!…Poi venite a pralere di tolleranza. Come no!
E’ come se Hitler avesse chiesto perdono agli ebrei…Pensi che questi lo avrebbero accettato? 😯

Paul Manoni

Ottima l’iniziativa dell’EHF…Ma se non seguono dei cambiamenti, la vedo del tutto inutile, purtroppo.

albialbi

Sarebbe interessante che ogni referente/circolo uaar dei vari capoluoghi italiani inviasse una raccomandata a/r per avere un incontro di presentazione -educatissimo- solo di presentazione, che include anche ciò che l’uaar auspica per la società civile.
Naturalmente non si può in quell’occasione andare molto più in là di un testo di presentazione scritto uguale per tutta italia, perchè:
1) i vescovi son bravi a tirarti delle supercazzole che rimani basito
2) non tutti i referenti capi-circolo sono così sgamati, tipo me, da poter tenere testa al dialogo ‘strambo’ anche pieno di silenzi dove ti domanderai ‘sta dormendo?’ che farà il vescovo.
3) bisogna vedere quanti e quali vescovi risponderanno… e sarà interessante… magari c’è qualcuno che dice ‘si’ qualcuno che dice ‘no’ e si azzuffano fra di loro.
Amen

Paul Manoni

Sono certo che nell’eventulità, non risponderanno. La risposta, nobilita la richiesta, e l’ultima cosa che vogliono, e’ arrivare a dar credito ai non-credenti.
Se volevano davvero discutere di cose profonde con gli Atei, al “cortile dei gentili”, avrebbero invitato degli Atei seri, e rappresentativi…Non certo Cacciari. 😉

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