Catania: errore medico, non si risveglia più, la moglie protesta e chiede di lasciarlo morire

Il Corriere della Sera ha dato risalto alla storia di Giuseppe Marletta, un architetto recatosi un anno fa all’ospedale di Catania per farsi rimuovere due punti metallici dopo l’estrazione della radice di un dente, e che da allora non si è più risvegliato. La moglie, Irene Sampognaro, ha iniziato ieri una protesta davanti all’ospedale. “Solo quando ti ci trovi dentro capisci veramente il caso Englaro”, sostiene: “in Italia lo Stato è crudelmente ipocrita: dice di essere per la vita ma in realtà ti spinge a scegliere la strada della morte”. La donna sostiene che, così come stanno le cose, “è meglio lasciarlo morire”, e si dice “pronta a sospendere l’alimentazione forzata, perché lo Stato ha ucciso mio marito e poi lo ha abbandonato al suo destino”. La famiglia deve infatti farsi carico anche delle spese per il ricovero: circa mille euro al mese, in pratica lo stipendio della donna, che è insegnante. Irene Sampognaro afferma infine di essere in grado “di dimostrare che aveva esplicitamente detto che se si fosse trovato in queste condizioni avrebbe preferito farla finita”.

Raffaele Carcano

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28 commenti

Kaworu

“possono morire”?

(solo se non sono in stato vegetativo permanente, ovviamente)

#Aldo#

Irene: «Solo quando ti ci trovi dentro capisci veramente il caso Englaro»

Con tutto il rispetto per il dramma della signora, queste sono sciocchezze. Personalmente capisco benissimo cosa significa una situazione di questo genere anche se non mi ci trovo dentro direttamente e spero di non dovermici trovare mai. Probabilmente lei non capiva veramente. Purtroppo ora si ritrova costretta a farlo.

robby

scusa tu capisci che?che lei(la moglie) lo a capito adesso,con tutto il rispetto,ma che capisci???,non si possono capire ste cose,la strada ce conduce un essere umano a queste condizioni,posso prendere,alle spalle chiunquè,puoi non essere convito da idee liberali e progressiste,anche sul eutanasia.per quanto uno puo essere d accordo,o no.

#Aldo#

Abbi pazienza, ma non serve gettarsi nel fuoco per sapere che brucia. Il dramma connesso ad una condizione nella quale una persona cara si ritrova inchiodata in un letto e senza più contatto col mondo, probabilmente perché col cervello gravemente danneggiato, appare in tutta la sua gravità anche senza “esserci dentro”.

Manlio Padovan

Allora non si capisce come mai non abbiate capito molto prima di noi e del referendum, al quale ufficialmente voi cattolici eravate contrari, che il matrimonio indissolubile e la contrariertà al divorzio erano emerire cazzate ed ingiustizie; per convincervene avete dovuto aspetatre noi immorali.
Arrivate sempre tardi ed ipocritamente.

#Aldo#

Manlio, chi sarebbe il cattolico? Mi sa che hai capito male. O mi sono espresso io male, chi lo sa. Comunque sia, non ci siamo capiti.

Manlio Padovan

Caro Aldo, prendo atto che non ho capito oppure io ho frainteso: io sono sempre dell’idea che i cattolici, storicamente, entrino nei prblemi e li capiscano solo quando essi li riguardano direttamente. Da ciò è nato il mio fraintendimento. Perché un ateo è più disponibile a capire, ha più fantasia.
Ciao Manlio

Zeno

Qui ci vedo l’unico vero problema di una legge sul testamento biologico o eutanasia, ovvero il costo di mantenere in vita.
Se non si fa in modo che l’eventuale costo di mantenere in vita sia a totale carico dello stato, sempre e comunque, la scelta viene influenzata da valutazioni economiche e secondo me, per fare una scelta serena su un argomento quale la vita, il problema denaro non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione

Kaworu

che i nostri politici e i preti siano una massa di ipocriti non è una novità.

appoggio anche io l’idea che CHI VUOLE mantenere in vita un parente eccetera o chi comunque ha seri problemi di salute (tipo bambini nati con malformazioni o problemi genetici assortiti) sia completamente a carico dello stato.

in questo modo la scelta sarebbe totalmente libera da condizionamenti “economici” e resterebbe la vera scelta al singolo.

ovviamente l’ipocrisia regna, sai che vogliono privatizzare gli insegnanti di sostegno così chi ha un figlio disabile e pochi soldi si va ad impippare?

rolling stone

Il problema economico di continuare a vegetare certamente esiste, ma é l’ultimo da prendere in considerazione per una decisione.
Per l’eutanasia poi è escluso. A decidere della propria vita deve essere solo l’interessato, non gli altri.
Non possiamo però pretendere che gli altri si facciano in quattro per aiutarci a vegetare. Questo è un altro punto da tener presente quando si scrive il proprio testamento biologico.

Odino

“Solo quando ti ci trovi dentro capisci veramente il caso Englaro”.
In un certo senso è verso.
Dove abito io esiste un proverbio che dice (lo traduco in italiano): il dolore è di chi lo prova non di chi passa e osserva.

È però anche vero che basterebbe una piccola riflessione sui temi etici per capire come stanno le cose e come dovrebbero essere le leggi.
Ma in Italia, visti i risultati dei referendum sui temi etici, per il popolo ignavo questa piccola riflessione è, evidentemente, troppo faticosa.
Salvo poi, quanto le disgrazie capitano personalmente, additare le Istituzioni come uniche colpevoli.

rolling stone

Ci risiamo. Ora anche questo nuovo caso verrà spacciato brutalmente così:
“tutte le persone in coma vanno eliminate”.
Da qui la urgenza di lasciare per iscritto il proprio testamento biologico e di una legge che stabilisca che questo testamento venga rispettato, esattamente come il comune testamento.
Chi volesse, in un ipotetico futuro stato di coma, continuare a vegetare è liberissimo di farlo e nessuno glielo impedirà.
Ma anche chi non lo volesse deve essere altrettanto libero e pretendere che il proprio testamento biologico, scritto quando ancora era nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, venga rispettato.
E adesso vai con lo strombazzamento della “sacralità” della vita. Ci risiamo.

daigoro

ancora una volta il disgraziato di turno paga le colpe del sistema clientelare della sanità.

mi meraviglia che la fa famiglia della vittima debba farsi carico degli oneri conseguenti, anziche ricevere un risarcimento.

l’eutanasia la praticherei prima al medico e agli infermieri che hanno operato il paziente.

Southsun

Questa signora ha proprio ragione. Siamo in pieno Roccellismo sondinista.

Prima lo Stato obbliga a mantenere questi pazienti in vita, poi li abbandona alle famiglie o alle strutture ospedaliere che, ovviamente, NON se ne occupano adeguatamente. Lo dimostrano le piaghe da decubito.

Uno schifo. La prima cosa da fare è buttare nel cesso quella ciofeca del ddl Calabrò e approvare una legge autenticamente liberale, che restituisca ai cittadini (e NON alla Chiesa o allo Stato) il potere decisionale sulla vita dei medesimi.

La vita è di chi la vive in prima persona, non dei burattinai da sacrestia e i loro sguatteri in Parlamento.

Francesco

Come dico sempre in Italia se vuoi vivere ti lasciano morire se vuoi morire ti costringono a vivere.
Questo e’ dovuto alla incapacita’ di assumersi le proprie responsabilita’ della maggior parte degli Italiani, assumersi delle responsabilita’ costringe ad una scelta ed a pagare se succede qualcosa. Ed in Italia sono poche le persone che hanno questo coraggio.

Francesco

P.s. Per questo Englaro, Welby, Coscioni ed altri…
Loro e con i Loro famigliari meritano rispetto.

Maurizio_ds

“Solo quando ti ci trovi dentro capisci veramente il caso Englaro”

So che è poco elegante, ma a questo punto l’auspicio è che i vari giovanardi, la russa eccetera “ci si trovino dentro” anche loro, e vediamo se continueranno a sostenere la stessa tesi; salvo poi, in privatissimo, chiedere di staccare la spina (come fece un certo papa polacco…)

FSMosconi

Ok, fatti sparare 2 o tre volte in punti non letali ma abbastanza dolorosi, lasciati uscire il sangue e magari fatti tagliare quasi dinetto un braccio quando sei cosciente. Chissà se anche in quella situazione continuerai a dire che certe cose (in malafede e usando parole a sproposito tralaltro) oppure chiederai di esser “lasciato andare alla Casa del Padre”….

Walter

Grazie per il ricco contributo apportato alla discussione. La penso come te, ecco perchè è importante ricordarci di personaggi come Giordano Bruno, Vincenzo Scatolari, Gaetano Volpini, così, giusto per citarne qualcuno, ma la lista è infinita.

P.S.: io rispetto i cattolici, sono liberi di farsi intubare, inscatolare, imbambolare… vorrei essere rispettato nello stesso modo, senza questa retorica da due soldi sul valore della vita, che è sacro solo sulla carta, poi all’atto pratico non c’è un gesto di amore cristiano ne dalle gerarchie cattoliche ne dai politicanti, spece i piazzisti di CL.

Kaworu

è curioso che tu ineggi all’omidicio (oh pardon, dopo che il prete ti ha sgridato lo fai in maniera più sottile) e a discriminazioni varie verso atei, omosessuali e donne.

bestia.

LUIGI DE LAURETIS NISII

Va rispettata la volontà dell’uomo. Ma non c’è la legge. E’ disumano mantenere per mesi o anni una persona in coma. Ma è vita quella?

Paul Manoni

Ipotizzo che se la moglie riesce davvero dimostrare che suo marito ha esplicitamente detto che se si fosse trovato in queste condizioni avrebbe preferito farla finita, stavolta non passeranno 18 anni, come nel caso Englaro.
Stavolta gli sarà sufficente richiamarsi alla sentenza emessa per interrompere l’alimentazione forzata ad Eluana.
Niente 3 gradi di giudizio per 2 cause consecutive insomma… 😯

cesareTS

Il fatto è che non si è mai parlato della volontà del marito di questa signora. Quando era nel pieno possesso di tutte le facoltà aveva pensato a un eventualità del genere e almeno alla maglie dichiarato una scelta? Boh… in assenza di un testamento biologico come ci si deve comportare? Inoltre, il discorso economico non deve influenzare questi discorsi, tutto dovrebbe essere garantito dal servizio sanitario nazionale (anche se la sanità è derogata alle regioni).

Paul Manoni

Quanta sofferenza inutile eviterebbe un Testamento Biologico?
La notizia stessa e’ la risposta.

stefano

purtroppo anche questa donna coraggiosa dovrà intraprendere un lunghissimo iter processuale per veder riconosciuto legale un inalienabile diritto, contro un monolite nero formato da politici e gonnelloni difficilissimo da scalfire, ricordo che gli Englaro hanno infine vinto la loro battaglia di civiltà ma hanno dovuto aspettare 18 lunghissimi anni 🙁

sabre

perche’ non raccogliere i nostri testamenti biologici resi all’uaar in quanto atei e associati? oppure creare noi una banca dati su un sito ad hoc

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