Milano: patrocinio comunale al Gay Pride

La nuova giunta comunale di Milano ha deliberato all’unanimità la concessione del patrocinio al Gay Pride ambrosiano, che avrà luogo sabato 25 giugno. Il consigliere ciellino Carlo Masseroli (PDL), scrive Il Fatto Quotidiano, dopo aver notato che “ci sono stati tanti cattolici che hanno applaudito al vento che è cambiato e che hanno apprezzato la piazza Duomo arancione festante per il nuovo sindaco”, si è chiesto quanto “siano ancora convinti di aver ben ponderato la loro scelta”. L’assessore Marco Granelli (PD) ha replicato, scrive Il Giornale, che si tratta di “un segno di attenzione ad alcune associazioni del territorio”, “ma ovviamente con questo atto non ci assumiamo la responsabilità e condivisione delle espressioni e dei contenuti usati durante la manifestazione”, precisando inoltre che tale dichiarazione non costituisce “una presa di distanza”.

Luciano Vanciu

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35 commenti

myself

Speriamo che diventi una consuetudine e che anche altri comuni diano il loro patrocinio al Gay Pride.

Sol

…era da parecchio che non avevo occasioni per essere fiera della mia città, che comunque amo moltissimo….

Godspeed you

Effettivamente da Milanese emigrato all’estero (Veneto per la precisione) sento spesso male parole nei confronti di Milano (spesso immotivate o basate su luoghi comuni, alimentati dalle solite 4 persone)… chissa` che non stia cambiando veramente qualcosa…

#Aldo#

Vivessi a Milano (e per fortuna non vivo in una città dalle dimensioni così spropositate) sarei lieto e dispiaciuto al tempo stesso. Lieto per il segno di apertura alla libera espressione, dispiaciuto e preoccupato al pensiero che il patrocinio del Comune possa avvenire a spese della collettività in un momento in cui tanto volentieri ci si sbraccia per tagliare servizi essenziali con la scusa della “crisi”. In un momento simile, ogni spesa pubblica finalizzata a feste, festini, commemorazioni… è un insulto agli sforzi di chi vive appeso ad un filo.

#Aldo#

OK, cambia nome. Non cambia la sostanza: quanto costa e chi paga?

#Aldo#

Tonii, se così fosse. Ma ce lo vedi il Comune che ruba i soldi in Chiesa? Intanto proprio in questi giorni stiamo assistendo all’ennesima, costosissima festicciola (il raduno dei Bersaglieri, che non credo sia a costo zero). Via una, sotto l’altra, e intanto tagliamo i servizi essenziali. Solo io trovo la cosa stridente?

Reiuky

Compresi, quindi, i soldi che vanno alle varie feste religiose e varie visite del papa, giusto?

#Aldo#

Non lo so, in genere però quando un Comune esprime un patrocinio le spese, più o meno dirette, ci sono. Bisognerebbe vedere le formule esatte usate nell’accordo e i rimandi a successivi provvedimenti/delibere.

Airon90

Il patrocinio non costa. Lo richiedi e basta 🙂
Quindi Aldo, non essere dispiaciuto e ti invito al Pride 🙂

Sandra

“Il patrocinio esprime un’adesione simbolica e un giudizio di apprezzamento del Comune di Milano a iniziative ritenute meritevoli per le loro finalità culturali, sociali, artistiche e scientifiche. La concessione del patrocinio NON comporta l’assunzione di alcun onere o il riconoscimento di alcun contributo economico o di servizi da parte dell’Amministrazione comunale. Per i beneficiari entra invece in vigore l’agevolazione di legge che consente una riduzione del 50 per cento dei diritti sulle pubbliche affissioni e sull’imposta pubblicitaria.”

dal sito del comune di Milano, “Contributi, Patrocini ad Enti Pubblici e Privati dalla Direzione Centrale Salute”

#Aldo#

Se le cose stanno come dice Sandra (comprese le spese “indirette”, tipo la preparazione e il ripristino dei luoghi, il servizio d’ordine e così via) allora le mie obiezioni non hanno significato. E ne sono lieto.

Southsun

@ Aldo.

Sui giornali hanno scritto che il patrocinio al Gay Pride è a costo zero per il Comune.

Andrea65

E’ un passo avanti, piccolo di per sè, ma che fa intravedere aria di cambiamento. Vedremo.

Ciao a tutti

serlvrer

“precisando inoltre che tale dichiarazione non costituisce ‘una presa di distanza’.” a me infatti sembra proprio una superba dimostrazione di paraculismo

Francesco

“ma ovviamente con questo atto non ci assumiamo la responsabilità e condivisione delle espressioni e dei contenuti usati durante la manifestazione”

Perche’ si preoccupa tanto di cosa puo’ accadere mica e’ una preocessione religiosa fatta da dei fanatici?

Airon90

Sai: carnevalate, insulti al papa, scenette contonatura, … e chi più ne ha più ne metta (questa gente non ha mai assistito *veramente* un pride)!

fab

Masseroli finge di non sapere che i cattolici che hanno votato Pisapia sono quelli che fanno volontariato e a cui del gay pride non frega niente, mica i fin troppo numerosi vecchi bigotti che non hanno altro da fare che guardare Telelombardia.

Batrakos

Concordo.

C’è, nella base cattolica, una spaccatura di orientamento politico (interna tra associazioni e, per quelle più laicizzanti, coi vertici) e di apertura al riconoscimento dei, un’insofferenza profonda su certe posizioni ‘magisteriali’ anche se spesso latente o silenziata come nel classico stile Chiesa Cattolica (alcuni esempi: noi siamo Chiesa, Comunità di Base, le parti più progressiste dell’associazionismo cattolico), e credo che sarà proprio lo scontro politico nel post Berlusconi (della qual situazione Pisapia è un po’ una sorta di anticipo) a poter farla esprimere apertamente e, magari, dirimere, situazione che certo non gioverebbe al cattolicesimo più reazionario (dico ‘poter’, ovvero non è detto che andrà così, anzi forse no, ma un po’ di cauto ottimismo non guasta mai).

MicheleB.

Credo di poter tranquillizzare i cittadini milanesi legittimamente in ansia per i costi, assicurando che il patrocinio di un semplice corteo con palco finale -perchè la pride parade è tutta qui- comporta solo le spese per la gestione del traffico e dell’ordine pubblico. Il resto è a carico degli organizzatori.
Porgo la mia stima ed i migliori auguri di buon lavoro al Sindaco Pisapia.

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