Card. Scola: “Primavera araba impone necessità di una laicità ‘positiva'”

Intervenuto per aprire i lavori del Comitato scientifico della Fondazione internazionale Oasis sul tema Medio Oriente verso dove? Nuova laicità e imprevisto nordafricano, il patriarca di Venezia card. Angelo Scola si è soffermato sul tema della “laicità positiva” alla luce delle rivoluzioni in Nord Africa e Medio Oriente. Secondo il prelato, “i fatti nordafricani mostrano” che “l’accento posto sulla necessità di una nuova laicità o sulla laicità positiva” non sarebbe “uno stratagemma verbale escogitato da alcuni per evitare di parlare di laicità tout court”. Dopo il “dramma dell’umanesimo ateo”, afferma il card. Scola citando Benedetto XVI, è necessario “riscoprire un umanesimo cristiano” in cui “trovi spazio, come sua dimensione intrinseca e non stagionale, l’apertura alle altre religioni e agli uomini di buona volontà”.
Nelle rivolte arabe “alcune rivendicazioni sembrano ricordare il percorso europeo, ma vi sono anche notevoli differenze”. Ad esempio “la questione dei rapporti tra Stato e Chiesa, che é propria della laicità classica”, è posta “in modi del tutto nuovi”. L’accento, sostiene Scola, “sembra cadere prima di tutto sullo spazio pubblico come luogo di un confronto maggiormente libero tra diverse posizioni, anche all’interno del campo religioso musulmano”, mentre “la critica delle concezioni religiose in sé”, che siano islam o cristianesimo, “non sembra trovare grande eco”. “Insistere invece sulla laicità, trasformandola da esperienza storica europea variamente interpretata”, continua il cardinale, “a categoria assoluta dello spirito di cui si attende il manifestarsi (finalmente) anche nelle civiltà non europee non sembra essere una strada particolarmente promettente”. Rimane comunque il pericolo, ammette, che “i movimenti islamisti radicali, che in questa prima fase hanno più che altro subìto gli avvenimenti, potrebbero candidarsi a guidarli”. Inoltre in Egitto “si vede il riemergere delle contrapposizioni comunitarie” e paesi “con una varietà interna molto più marcata”, come la Siria, “sembrano essere pericolosamente sull’orlo di una guerra civile”.

Valentino Salvatore

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23 commenti

FSMosconi

Secondo il prelato, “i fatti nordafricani mostrano” che “l’accento posto sulla necessità di una nuova laicità o sulla laicità positiva” non sarebbe “uno stratagemma verbale escogitato da alcuni per evitare di parlare di laicità tout court”.

Excusatio non petita…

Dopo il “drama dell’umanesimo ateo”, afferma il card. Scola citando Benedetto XVI, è necessario “riscoprire un umanesimo cristiano” in cui “trovi spazio, come sua dimensione intrinseca e non stagionale, l’apertura alle altre religioni e agli uomini di buona volontà”.

😆 Questo vorrei proprio vederlo, dato il brutto vizietto dei suoi consimili di mettere mano sulla Cosa Pubblica escludendo aprioristicamente gli altri 😆

Nelle rivolte arabe “alcune rivendicazioni sembrano ricordare il percorso europeo, ma vi sono anche notevoli differenze”. Ad esempio “la questione dei rapporti tra Stato e Chiesa, che é propria della laicità classica”, è posta “in modi del tutto nuovi”.

Ove “del tutto nuovi” si intende “a noi potenzialmente favorevoli”, no? 🙄

L’accento, sostiene Scola, “sembra cadere prima di tutto sullo spazio pubblico come luogo di un confronto maggiormente libero tra diverse posizioni, anche all’interno del campo religioso musulmano”

Ah, quindi ora dopo secoli di diatribe si voglion deiceidere a far comunella… 😆

mentre “la critica delle concezioni religiose in sé”, che siano islam o cristianesimo, “non sembra trovare grande eco”.

Tradotto: “Battiamo il ferro finché caldo, prima che si laicizino o peggio ateizino”…

“Insistere invece sulla laicità, trasformandola da esperienza storica europea variamente interpretata”, continua il cardinale, “a categoria assoluta dello spirito di cui si attende il manifestarsi (finalmente) anche nelle civiltà non europee non sembra essere una strada particolarmente promettente”.

“Ché poi il ferro se non è caldo è brutto e cattivo (per noi)”

Rimane comunque il pericolo, ammette, che “i movimenti islamisti radicali, che in questa prima fase hanno più che altro subìto gli avvenimenti, potrebbero candidarsi a guidarli”.

Perché il fanatismo va sempre condannato. Altrui però.

Inoltre in Egitto “si vede il riemergere delle contrapposizioni comunitarie” e paesi “con una varietà interna molto più marcata”, come la Siria, “sembrano essere pericolosamente sull’orlo di una guerra civile”.

Trad.: “Accaparriamoceli noi prima che ci pensino gli altri…”

fab

Questo non ha capito un accidente (non credo che finga, non gli servirebbe a niente).

c.d.

se in medio oriente continuassero a prevalere dittature islamiste il cardinale parlerebbe di quanto e’ necessaria la “laicita positiva”.

se in medio oriente arrivasse una pace duratura e delle democrazie liberali il cardinale parlerebbe di quanto e’ necessaria la “laicita positiva”.

se in medio oriente si bombardassero con armi nucleari il cardinale parlerebbe di quanto e’ necessaria la “laicita positiva”.

se in medio oriente sbarcassero gli alieni e sterminassero tutti il cardinale parlerebbe di quanto e’ necessaria la “laicita positiva”.

ora succede che in medio oriente ci sono varie rivoluzioni che potrebbero cambiare significativamente il panorama politico, in meglio o anche in peggio, e “sorprendentemente” il cardinale parla di quanto e’ necessaria la “laicita positiva”.

la cosa sempre stupefacente e’ l’ingenuita o la complicita di chi continua a chiedergli un parere, visto che il cardinale non ne esprimera mai uno disinteressato, esattamente come chiedere all’oste se il vino e’ buono.

rik

In poche parole il cardinale vuole acchiappare soldi anche dalle nuove entità statali che si sostituiscono alle utocrazie/dittature.

firestarter

il dramma dell’umanesimo ateo? AHAHAHAHAHAHAHAHH patetici buffoni, il dramma consiste nella loro persistenza e collusione criminale con la peggiore feccia che l’Italia produce e da cui lorsignori i nuovi umanisti cristiani sono indistinguibili.

Diocleziano

Il dramma dell’umanesimo ateo è quello che vive la chiesa quando si dimostra che non c’è
necessità di credere in invisibili creature dai portentosi poteri, peraltro mai esibiti.
Sarebbe anche venuto il momento di considerare una ‘religiosità positiva’, certamente più utile,
dal momento che il problema è la religione.
Chi ha la rogna non può pretendere che tutti si grattino, per farli sembrare normali.
I paesi arabi si sono addormentati sedici secoli fa nel grembo di Maometto, oggi si svegliano alla luce di Internet… con buona pace di tutti i profeti, tutti i pontefici e il codazzo dei loro dèi.

Stefano

“Chi ha la rogna non può pretendere che tutti si grattino, per farli sembrare normali”

🙂

P.C.

Con il “dramma dell’umanesimo ateo” si riferisce a qualcosa in particolare o è la solita aria fritta? Nel secondo caso, si può denunciare per diffamazione?

Diocleziano

P.C.
il post qui sotto delle 15.08 era per te. (postato male)

giuseppe

fab scrive:

21 giugno 2011 alle 9:50
Questo non ha capito un accidente (non credo che finga, non gli servirebbe a niente).

Dato che cretino non é ed ha un livello culturale certamente superiore al tuo, spiega quello che non avrebbe capito. E’ facile dire che gli altri non hanno capito niente, specialmente quando non si sa cosa rispondere.

maxalber

Infatti, quando non si cosa rispondere ci si comporta come giuseppe e C.

fab

E’ strasicuro che il “livello (???) culturale” di un figuro del genere è di parecchio inferiore a quello della maggioranza di chi frequenta questo sito. Al massimo saprà un po’ di latino, che non è gran cosa.
E francamente fare l’esegesi del nonsenso va bene ancora ancora verso chi partecipa a queste discussioni, ma verso i troll dei media in genere è davvero troppo.

sin.night.

Ma che è questa “laicità positiva”? Un eufemismo per “cattolicesimo”? Della serie “mostriamoci un po’ più liberali dell’islam e cerchiamo di convertirne quanti più possibile visto che il momento è quello buono”?
Del resto,se si intende l’attributo “positiva” non come un giudizio sulla laicità, ma “positiva” come “che propone qualcosa” (e che cosa?!?) in opposizione alla laicità “negativa” (la laicità vera e propria), “negativa” in quanto toglie, limita, nega certe prerogative alla religione riducendone il ruolo alla sfera personale, il significato di “laicità positiva” mi sembra fin troppo evidente…

Mi chiedo che senso abbia ricorrere a tutti questi giri di parole quando gli stessi concetti possono essere espressi in modo più semplice, chiaro e conciso (ovviamente è una domanda retorica)…

Gianluca

@ sin.night

La solita fuffologia, sono maestri nell’usare centinaia di parole per non dire niente. Laicità: imparzialità dello Stato, Sua equidistanza da tutte le religioni – appunto per garantire la libertà di religione a tutti gli individui. Laicità positiva non significa niente, è come quando dicono “sana democrazia”, intendendo che laicità e democrazia sono tali solo quando stanno bene a loro.

Diocleziano

Non so se il riferimento a Fester XVI sia corretto, la frase citata è il titolo di un libro di de Lubac, prete. Lo lessi ‘en diagonale’… dimenticabile.

serlvrer

Se è secondo il loro modello di “laicità positivo”, allora significa applicare la sharia in tutti quei paesi

Alessandro Baoli

“…l’apertura alle altre religioni e agli uomini di buona volontà”.

I non credenti non vengono nemmeno citati perché non contano una mazza, ovviamente.

Kaworu

se uno usa l’aulin al posto dell’aspirina, puoi sempre sperare di fargli cambiare antidolorifico. però se non ha mal di testa è dura convincerlo a prender qualcosa.

Chiericoperduto

E’ semplice: dove i cristiani sono esigua minoranza il prelato invoca laicità, per non soccombere, dove i cristiani sono la maggioranza invoca la teocrazia.

Francesco

Per la serie il mondo e’ crudele perche’ ci sono gli ateacci, se ne protebbero approfittare i musulmani quindi rimaniamo cattolici cosi’ io posso continuare a vivere come un pascia’, non fa una piega.
Se esiste una categoria che fa piu’ schifo di queste persone sono quelle che gli leccano il sedere.

MetaLocX

L’ho detto e lo ripeto: non esiste la laicità magra o grassa, esiste la laicità, ovvero la separazione (reale e non di forma) dei poteri dello stato e della chiesa: un concetto che assicura rispetto reciproco e tolleranza tra tutte le parti.

L’uso di porre aggettivi al termine laicità è quasi sempre disonesto, denigratorio e ideologico: se affermo l’esistenza di una laicità positiva, affermo implicitamente anche l’esistenza di una laicità negativa (denigrazione). Non è un caso che nell’intenzione dei clericali è positiva quella laicità che nega se stessa, in cui lo stato ha un proprio parlamento fuori del Vaticano che deve osservare e ratificare i “consigli” del Vaticano.

Federico Tonizzo

Angelo Scola: ” “i fatti nordafricani mostrano” (…) “l’accento posto sulla necessità di una nuova laicità o sulla laicità positiva” (…) ”
Che VISCIDO!!! 👿
1) Vuole prenotare la “pelle dell’orso” prima che si sappia se l’orso vivrà o morrà, o si trasformerà in una pecora o in un rinoceronte…
2) E dagli col “comandare” come “deve” essere la “laicità”!!!… Pare fuori dal mondo, eh? 😯 E’ come se un monarchico dicesse agli anarchici “Tollereremo gli anarchici, se alla fine prevarranno, purchè facciano quel che dice il re!” 😆
3) Se Scola provasse ad andare a fare questi discorsi agli islamici in questo periodo, per esempio in Libia ma non solo, nella migliore (per lui) delle possibilità lo riterrebbero pazzo, quindi lo legherebbero e magari lo allegherebbero (dopo aver chiesto il riscatto al Vaticano) ad un barcone di poveri africani in partenza clandestina per l’Italia; nel peggiore dei casi gli sparerebbero come a qualcuno che dice cose che lo fanno sospettare di essere una spia.

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