Bologna: referendum sui finanziamenti alle scuole paritarie, accolto ricorso

Il tribunale di Bologna ha dato ragione al Comitato Articolo 33 (di cui il circolo UAAR di Bologna fa parte) che aveva presentato ricorso contro il collegio dei garanti che non si era espresso sull’ammissibilità del referendum comunale sui finanziamenti alle scuole private paritarie. Ora il collegio ha sette giorni di tempo per esprimersi e ha già comunicato che si riunirà lunedi 27.
Non mancano le reazioni. Da una parte la Curia, che ha fatto proprie le parole del sindaco PD Virginio Merola (“evitiamo una guerra tra poveri”) e l’UDC, la quale ritiene che, “se passa la consultazione, non ci saranno posti per tutti negli istituti pubblici”. Dall’altra i partiti che sostengono il referendum: SEL, FdS, IDV. Il sindaco, scrive Repubblica, ritiene invece che “mantenere e rinnovare la tradizione che abbiamo ormai da 15 anni che le scuole paritarie comunali e private devono essere integrate”, a maggior ragione “in una fase di così grande difficoltà economica” in cui “debbono essere attentamente valutate le conseguenze” del referendum.

Raffaele Carcano

39 commenti

Roberto Grendene

il sindaco Merola, dopo essere andato alla processione religiosa della madonna di San Luca, ha anche promosso la costituzione in giudizio dell’avvocatura per contrastare le tesi del Comitato art.33

una scelta di campo contro la consultazione dei cittadini
una scelta di stampo confessionale all’indomani di elezioni comunali che avevano visto i cittadini bolognesi escludere i candidati clericali

serlvrer

Adesso diranno che “sui finanziamenti non si vota” (dateci i soldi e basta!).

enrico matacena

Meno male che nella maggioranza del comune di Bologna oltre al PD ci sono anche forze laiche e più serie .
Il comportamento di merola è classico dell’ ambiguità del PD e della sua dipendenza dalle forze cattoliche integraliste presenti al suo interno. Così si rischia di screditare la speranza di una vera alternativa a berlusconi e al centrodestra.

Roberto Grendene

Parla la Curia, con il vicario generale Silvagni: “Il sindaco parlava di evitare una guerra tra poveri, perche’ siamo tutti poveri in questo momento. La scuola paritaria che svolge un servizio pubblico pero’ e’ quasi totalmente sulle spalle delle famiglie e di molte istituzioni che hanno a cuore l’educazione”

Il ritornello della guerra tra poveri ha stancato davvero.
Il fatto e’ che ci sono 200 bambini in lista d’attesa alla scuola della Repubblica, e questa dovrebbe essere la priorità del comune, e non certo dare 1.055.000 euro l’anno alle scuole private cattolicamente orientate.

Roberto Grendene

Parla la FISM (Federazione delle scuole materne cattolicamente orientate): “ci vuole una riflessione
approfondita su cosa significherebbe per una citta’ come Bologna, se vuole rispondere ad una domanda crescente, fare a meno con un tratto di penna” [delle scuole private]-

Quelli delle private cattolicamente orientate hanno sempre detto che i fondi pubblico coprono il 30% dei costi. Allora basta che chiedano a chi vuole la scuola privata religiosa un aumento della retta, ed anche di erogare piu’ finanziamenti alle “istituzioni che hanno a cuore l’educazione” (ossia la Curia, che possiede una “città nella città” e può attengere all’8×1000).

Triceratops

Io non manderei mio figlio in una scuola che insegna una favola come fosse una materia al pari della matematica o delle lingue straniere. E mi chiedo perché le mie tasse dovrebbero finanziare una tale scuola solo per un fatto economico.
Be’ ma allora convenzioniamo le AUSL con gli esorcisti: sono sicuramente più economici dei medici (poi se risolvono il problema è un’altra questione). E così, continuiamo con le scuole dove si raccontano le favole e dritti verso l’analfabetismo scientifico.

P.C.

“se passa la consultazione, non ci saranno posti per tutti negli istituti pubblici”
E non accendete la stufa, chè fa già abbastanza freddo!

Carmine

Scusatemi tutti, ma io so che da sempre per scuole private si intendono quegli istituti o scuole finanziate solo con i soldi di chi le frequenta. Quando andavo io a scuola, elementare, media e superiore (anni 5o,60 e 70) noi tutti poveri , figli di operai ed impiegati, agricoltori e contadini, braccianti e servi,frequentevamo la scuola dello Stato, perchè avevamo solo la volonta e l’intelligenza per lo studio e non i soldi, i figli dei signori e dei proprietari terrieri frequentavano le scuole private o i seminari o i collegi, dove si pagava la “retta” perchè i loro genitori avevano solo soldi e i figli poca volontà ed intelligenza per lo studio; quindi non capisco veramente perchè il Comune di Bologna o altri enti dello Stato devono finanziare queste maledette scuole private paritarie (gestite da Padroni o dalla chiesa di Roma): Io che sono un cittadino dello Stato Italiano di 65 anni, fino a 24 anni sono andato a scuola per conseguire in scuola statale una laurea, per 40 anni ho pagato e pago le tasse allo Stato Italiano, ditemi per quale ragione anche le mie tasse di ieri e di oggi, devono contribuire ad ingrassare ed impinguare le tasche di padroni e signori della chiesa?
Non dimenticando poi che da sempre ed in special modo oggi in queste scuole private paritarie rilasciano solo a pagamento attestati, diplomi e lauree ad emeriti “asini” per acquisire titoli o punteggio. Conosco parecchi casi di persone che hanno conseguito (o meglio acquistato) titoli solo pagando, senza mai frequentare, ricevendoli a casa, da queste istituzioni private sponsorizzate dai rappresentanti di governo di Berlusconi e dalla Gelmini, persone che sicuramente hanno in gioventù frequentato questo tipo di scuole. Amici che scrivete e fate parte dell’UAAR, discernete il “grano dall’oglio” e siate sempre “grano”.

Nathan

Concordo che la scuola di stato è comunque meglio, ma nel tuo caso c’è stata una leggera carenza nell’ortografia: il grano si deve separare dal-loglio, erba infestante, non dall’oglio, che non si sa cosa sia.

nadia

d’accordissimo: chi vuole la scuola privata se la paghi, chi vuole avere una chiesa se la mantenga come negli USA, chi vuole fare informazione libera non accetti soldi dallo Stato,chi vuole fare politica idem…

giuseppe

Per te informazione libera significa pilotata ideologicamente da una parte. Ogni famiglia ha il diritto di scegliere l’indirizzo educativo da dare ai figli e di potere accedere alle scuole che preferisce, dato che paga le tasse allo stato come gli altri. Non si capisce perché, pagando appunto le tasse, lo stato deve imporre che tipo di scuola bisogna fare.

Kaworu

bene, allora che le famiglie che vogliono l’educazione cattolica se la paghino per intero.

lo stato fornisce un’istruzione.

se poi tu vuoi imbottirgli il cervello di fuffa, puoi mandarli a catechismo al pomeriggio

giuseppe

….il fatto é che volete ricattare le famiglie : o seguite l’indirizzo di insegnamento che diamo noi o ve lo pagate con i vostri soldi ( pagando pure, in più, le tasse come tutti ).E questa sarebbe democrazia, libertà di scelta ?

Stefano

L’indirizzo dell’insegnamento pubblico non lo diamo “noi”, lo da’ lo Stato che rappresenta tutti, anche te, e che dovrebbe dare un’istruzione laica, pluralista e inclusiva non di parte (come fanno le scuole private)

Non e’ un ricatto, e’ l’articolo 33 della Costituzione: hai diritto di istituire scuole private, senza oneri per lo Stato. Se non ti va bene, battiti per cambiare la Costituzione…..

Oltre alla scuola vorresti anche una magistratura e forze dell’ordine “orientate ideologicamente/confessionalmente”? Pagate con i soldi di tutti?

Kaworu

certo che no, per la magistratura e le forze dell’ordine basterebbero quelle che ci sono… però dovrebbero fare per tutti quello che prescrive al sua religione 😉

Kaworu

che frignone che sei, giuseppe.

compito dello stato è fornire istruzione, e quella deve essere uguale per tutti.

a meno che la matematica dei cattolici sia diversa.

in effetti 1 + 1 + 1 per voi fa 1 anzichè 3, ma comunque…

se poi vuoi insegnargli i tuoi valori o il resto della vostra fuffa, avete mica il catechismo? bene, mandateli lì.

FSMosconi

@giuseppe

Che strano: mi pare lo stesso discorso che fanno i sostenitori delle scuole paritarie cattoliche…

andrea tirelli

@Giuseppe
“il fatto é che volete ricattare le famiglie : o seguite l’indirizzo di insegnamento che diamo noi o ve lo pagate con i vostri soldi”

Scusa, ma “noi” chi?

Comunque hai ragione Giuseppe: è semplicemente vergognoso!

Io mi voglio curare in una clinica privata e non in un ospedale pubblico.
Voglio fare una visita specialistica privata e non convenzionata ASL!
Voglio usare mezzi privati come taxi e autisti personali e non pubblici!
Voglio assoldare un bodyguard perché non mi bastano le forze (pubbliche) dell’ordine.

E ‘sti ricattatori di famiglie che fanno?
Si rifiutano di pagarmi le spese!
Strano neh?

Roberto Grendene

guarda che sbagli: io non manderei i miei figli ad una scuola che impone l’ateismo

la Repubblica deve semplicemente dare a tutti e gratuitamente una scuola laica (e già oggi non lo fa perche’ c’e’ religione cattolica)

MicheleB.

“Dall’altra i partiti che sostengono il referendum: SEL, FdS, IDV”

Maurizio_ds

La motivazione sulla guerra tra poveri è una sciocchezza, ed è il modo per giustificare l’inazione. La verità è che da una parte c’è la scuola pubblica, sempre più povera, e dall’altra quella privata (e confessionale) sempre più ricca, perché si prende i finanziamenti pubblici e le rette, che non sono propriamente economiche.
Insomma: i soldi pubblici solo alla scuola pubblica. Capito, pdmenoelle?

Alecattolico

Se una famiglia povera vuole mandari propri figli in una scuola cattolica non lo pu fare,le scuolecattoliche non possonn pagare loro gli studi non avendo i fondi Ssuffiicenti,siete dei finti liberali ,ma non vincerete,ipocriti.

Kaworu

beh i cattolici, che fanno tanto per gli altri (chiedilo a tizio, chiedilo a caio) potrebbero accogliere questi bambini gratis.

o no?

no in effetti no.

tianlu

Basta con queste tue masturbazioni mentali. Non sai che la masturbazione è peccato, sciocchino?

Roberto Grendene

allora lo stato dovrebbe pagare le scuole islamiche, le scuole leghiste, le scuole marxiste?

la scuola della Repubblica deve essere laica e insegnare a pensare

scuole private? ve le pagate

MetaLocX

Da una parte la Curia, che ha fatto proprie le parole del sindaco PD Virginio Merola (”evitiamo una guerra tra poveri”)

È giusto evitare le guerre trai i poveri, ma bisogna evitare anche le guerre tra poveri (scuola pubblica) e ricchi (scuola privata). Condannare a morte la scuola pubblica non sarebbe un modo per evitare questa guerra, sarebbe solo una macelleria sociale.

l’UDC, la quale ritiene che, “se passa la consultazione, non ci saranno posti per tutti negli istituti pubblici”

Questo fatto se fosse vero sarebbe di una gravità inaudita. Lo stato deve garantire l’istruzione a tutti, e se la scuola privata è un ostacolo a questo fine allora la soluzione è evidente.

Il sindaco, scrive Repubblica, ritiene invece che “mantenere e rinnovare la tradizione che abbiamo ormai da 15 anni che le scuole paritarie comunali e private devono essere integrate”

Ah bè, se è tradizione quindicennale che il privato impoverisca il pubblico allora è meglio continuare. Le tradizioni lunghe 15 anni non possono morire, la scuola pubblica si.

Near

Chissà perchè non le chiamano col loro vero nome, ossia, scuole private che si sostengono con fondi pubblici che potrebbero essere spesi per la scuola dello stato, che è di tutti e non solo dei cattolici.
Parimenti quando sento i vari tg5, tg4 fare propaganda per la destra allora là non sento mai parlare di tv paritarie (anche se a tutti gli effetti fanno lo stesso sevizio di quelle pubbliche perchè visibili in tutta Italia). Allora quelle sono solo tv private comandate dal loro direttore che in quanto tali possono fare tutto quello che lui vuole.

teologo cattolico

il ragionamento è questo:
se io mando mio figlio ad una scuola privata non devo essere obbligato a pagare la scuola pubblica, dunque devo avere una detrazione delle imposte (con la quale tutti paghiamo l’istruzione pubblica…anche chi non ha figli). Se invece pago con le mie tasse anche il finanziamento alla suola pubblica cui mio figlio non partecipa, almeno chiedo che la stessa quota venga versata a mio figlio che va ad una scuola privata.

O si vuole introdurre una discriminazione in questo caso?

teologo cattolico

PS: se il referendum è giuridicamente ammissibile si deve fare come ogni altro. Non ci piove.

Walter

Il tuo è un ragionamento capzioso. Tu paghi le tasse e lo Stato ti mette a disposizione dei servizi, scuola, sanità, strade, mezzi publici. Poi sta ai cittadini usufruirne o meno a seconda delle necessità.
Poi i partiti con la loro propaganda sfruttano questi servizi per l’acquisto di voti e favori.
Così ci troviamo con delle leggi che erogano (regalano) soldi publici a dei privati che, si sa, guardano solo al profitto (giustamente).
Le discriminazioni in questo caso ci sono: si parla di soldi dati prevalentemente alle scuole cattoliche, non mi risultano in giro scuole con orientamento islamico o altro (nel qual caso scommetto che di frasi tipo “SE LE PAGHINO DA SOLI” ne ascoleteremmo in abbondanza).

Roberto Grendene

lo stesso per le scuole islamiche?
lo stesso per le scuole leghiste?

senza contare che le scuole cattoliche possono già attingere al finanziamento pubblico dell’8×1000, chiedendo alla CEI

Near

@ teologo cattolico

A mio modesto parere la discriminazione c’è adesso, in quanto se io mando i miei figli alla scuola pubblica spendo soldi che devono essere investiti anche per quelle private.
Vien da sè poi la contraddizione nel definire privato un qualcosa che viene pagato coi soldi di tutti.

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