Verona: lui si converte all’islam, la sorella insulta e picchia moglie maghrebina

Da Verona arriva una storia di beghe familiari in cui si intrecciano motivazioni religiose e questioni patrimoniali, riportata da L’Arena. Una quarantatrenne è stata condannata a sei mesi, con patteggiamento, per ingiurie e percosse nei confronti della moglie del fratello, di religione islamica. L’uomo, sposatosi in aprile con una donna maghrebina conosciuta nel 2009, si era anch’egli convertito all’islam e ciò aveva contribuito a creare dissapori in famiglia. Oltre ad apostrofarla con epiteti a sfondo razzista e averle inviato messaggi dello stesso tenore, la veronese l’avrebbe anche ferita, graffiandola.
La donna accusata si difende dalle accuse di razzismo e fa riferimento anche a questioni patrimoniali. Il fratello, una volta convertitosi alla religione professata della moglie, avrebbe preteso una parte maggiore dell’eredità. Non la metà, in parti uguali con la sorella e come previsto dal Codice Civile, ma due terzi sulla base della dottrina islamica.

Valentino Salvatore

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45 commenti

Elvetico

prenderei con prudenza però queste notizie dove ci sono troppi condizionali “sembrerebbe” “avrebbe” etc.
Se fosse così, magari la sorella si è adirata perché la cognata ha rincoglionito il fratello che adesso farnetica di dottrina islamica in faccende civili

andrea il toscano

mah non so… per come stanno andando le cose magari davano ragione al fratello in futuro…

Stefano Grassino

Andrea, andiamoci piano eh….qui fra poco non daranno le pensioni a chi ha già maturato l’età e questi chideranno ed otterranno la pensione per tutte e quattro le mogli?
Davvero vogliamo vedere Borghezio presidente del consiglio con pieni poteri ed il parlamento esautorato?

ErnestoBabbo

per me, in questa faccenda la religione tange gran poco… si tratterà probabilmente di questioni economiche

Bee

Probabile. D’altronde si sa qual è il dio più potente, quello che più di tutti genera discordie: inizia con “d” e finisce con “enaro”.

Daniele

Siamo sicuri che nulla avrebbe potuto il fratello?

Io so che i figli hanno diritto alla “legittima”, ma la parte disponibile può essere lasciata per testamento dal genitore a chi vuole.

Se non mi sbaglio, nel caso di due figli, la legittima è giusto di 1/3 a figlio, e il rimanente 1/3 può essere lasciato a uno qualunque, incluso uno dei due figli.

Per cui, se il genitore si lascia convincere, nulla può il codice civile, mi sa…

(sempre che il de cuius non sia già morto senza lasciar testamento – questo non si capisce dal testo dell’ultimissima)

Daniele

(peraltro, il genitore poteva lasciarsi convincere indipendentemente dalla religione del figlio “favorito”, però se la figlia discriminata sente il fratello che accampa la scusa della legge islamica… è umano che provi astio nei confronti della persona che ha causato la conversione. Questo senza voler giustificare nessun isulto, minaccia, né tanto meno aggressione. Dico solo che se succedesse a me mi inca..erei. Fortuna che oltre a esser maschio son pure figlio unico 😀 )

Matt

E’ metà se non c’è testamento. Se i genitori fanno testamento, due fratelli hanno diritto per legge a un terzo ciascuno, e il terzo rimanente i genitori lo danno a chi gli pare (non sono avvocato nè notaio ma è quanto mi risulta).

Sergio, Webmaster UAAR

Ti risulta male. Se c’è un genitore superstite e c’è comunione dei beni l’eredità riguarda la metà dei beni in comunione in capo al genitore morto. Fatto quindi 100 il patrimonio dei genitori, se sono in comunione dei beni va in eredità il 50 di tale patrimonio. Ora, questo 50 va diviso metà e metà tra il genitore superstite e il figlio, se è uno solo. Se i figli sono due o più, questo 50 va diviso in tre parti: una parte è del genitore superstite, le altre due parti sono divise in parti uguali tra i figli viventi al momento della successione.

Se invece c’è testamento il testante può destinare a chi gli pare l’eredità (istituzione di erede) o fare legati (il legatario subentra in un solo rapporto, l’erede subentra in tutti i rapporti attivi e passivi del testante) : l’unico limite del testante è che non può ledere la legittima, che va calcolata in base al patrimonio al momento della morte eventualmente addizionata di eventuali doni (che possono essere richiesti indietro in ordine inverso per ricostruire il patrimonio) e la cui determinazione è a carico del giudice. Quindi quando si dice che un testante nomina la persona X (già di per sé erede necessario o legittimo) “erede universale” si intende senza ulteriori aggiunte “al netto della legittima spettante agli altri eredi necessari”.

Laverdure

Ennesimo esempio di come la fede trascenda dalle vicende materiali come il denaro.

spapicchio

Siamo sempre lì, per sposarsi o anche convivere conta più/principalmente la religione di appartenenza, soprattutto nei ceti più bassi ma non certo e non solo, anche tra i principi.
Ma come si può vivere in questa maniera?
La donna può decidere la religione per il marito, che tanto poi a lui poco gliene frega però, un matrimonio varrebbe bene una messa, … ma siamo proprio sicuri?

Giovanni Duovi

ahi ahi ahi caso molto delicato.

Sbagliata la reazione della donna. Cosi facendo passa dalla parte del torto.

Credo che il fratello abbia avanzato quella richiesta perchè nell’islam l’uomo ha qualche diritto in più rispetto a una donna (non importa il grado di parentela) ,anche quando si parla di eredità.
Poi ci sarebbe da appurare quanto la sua conversione sia spontanea,infatti nell’islam non è consentito a una donna di fede islamica di sposare un uomo non appartenente alla sua stessa religione,per far si che ciò accada occorre che lo sposo si converta all’islam preventivamente, e in effetti in questo caso il protagonista maschile della vicenda si è convertito. Da qui il mio sospetto sulla spontaneità della sua conversione.

Stupide religione che riescono a complicare i già complicati rapporti umani.
Per fortuna vale ancora il codice civile.

Sabrina

Beh lei è manesca, ha picchiato la moglie, è una violenta, deve andare in galera.

Islam o laicità a prescindere.

Diocleziano

Se vivono in Italia, il fratello e sua moglie, possono solo pretendere la legittima, tutt’al più può chiedere al padre parte della ‘disponibile’. Ma visto che è stato buttato fuori di casa, parrebbe che il figlio abbia poche possibilità, e fin che è in vita il padre non è tenuto a dare l’eredità. Pare che qui la religione sia solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso… dei schei.

Sergio, Webmaster UAAR

A parte che il figlio non ha alcun diritto a chiedere alcun anticipo sulla eredità, perché non è un diritto. Si materializza solo alla morte del De Cuius. Poi se il padre vuole regalare i soldi in giro saranno affari del figlio andare dal giudice perché ricostruisca la quota legittima.

Federico Tonizzo

Temo che vedremo sempre più litigi di questo tipo…
Ufff!…

FSMosconi

La carne è dura e il coltello non taglia come si suol dire… 🙄
Lei non avrebbe dovuto insultare, lui non avrebbe dovuto chiedere 2/3…

Paganini

Si converte poi vuole più soldi con la scusa della “fede”?

Disinteressato!

Andrea65

….Il fratello, una volta convertitosi alla religione professata della moglie, avrebbe preteso una parte maggiore dell’eredità. Non la metà, in parti uguali con la sorella e come previsto dal Codice Civile, ma due terzi sulla base della dottrina islamica…..

Furbo il baldo giovane.

Questa è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di spiegare con estrema chiarezza ai vari religiosi e fedeli di tutte le religioni presenti sul terriorio che l’unica legge a cui si è sottoposti è quella dello stato.

Ciao a tutti

Batrakos

Sì, questo è il modo in cui si deve mostrare davvero la laicità e l’uniformità del diritto, cioè non lasciar correre nulla, ma con massima serenità ed obiettività, visto che i mezzi giuridici ci sono.
Accertamenti sulle botte per capire a norma di legge le responsabilità e processo a chi ha aggredito; ferreo divieto al fratello di pretendere più soldi in nome della sharia (nel caso venga appurato che ciò sia vero) con possibilità di querele o diffide o altri strumenti di legge se si mostra insistente.

davide p.

“(nel caso venga appurato che ciò sia vero)”
non credo si dovrebbero spendere soldi e tempo ad appurare una legge che comunque non ha valore…
anzi credo che una rivendicazione basata su una legge religiosa dovrebbe portare una condanna per causa pretestuosa e inutile

Batrakos

Con ‘nel caso sia appurato che ciò sia vero’, intendo dire che bisogna vedere se è vero che il fratello chiede i due terzi dell’eredità…potrebbe essere benissimo una calunnia della sorella per giustificarsi dell’aggressione.
Come, a sua volta, l’aggressione potrebbe essere un’esagerazione della coppia (infatti anche lì avevo scritto di ‘appurare’).
E dico questo non perchè uno è malfidato, ma perchè lo stato di diritto deve prima appurare e stabilire responsabilità e poi, eventualmente, comminare pene o intervenire sul discorso economico.
Tutto qua.

MicheleB.

Dietro le storie di “fede”, c’è quasi sempre uno sfondo pecuniario. Normalmente pecunia non olet, ma spesso odora d’incenso.

MicheleB.

Comunque la cosa che mi da più fastidio restano gli insulti a sfondo etnico.

Southsun

E’ la solita, secolare, imperitura questione di SCHEI.

Che poi sopra ci sia la glassa della religione non cambia di una virgola.

COELESTIS

Un babbeo che abiura alla Fede dei suoi padri per convertirsi all’islam meriterebbe ben altro. Purtroppo non il taglio delle palle, che nella fattispecie ha dimostrato di non possedere…..!

Fabio

Probabilmente perchè le dispute ereditarie non attengono alla Fede.

PS: conosco quelle descritte nella Bibbia quindi evitate pure la fatica di citarle.

Francesco

Non ci sono solo dispute ereditarie nel mezzo e non e’ vero che la fede soprattutto quella cattolica non si interessa di quest’ultime.
Poi che i cattolici se ne fregano dei loro testi sacri e li citano a convenienza si sapeva.

giulio

Ma chi se ne frega di cosa prevede la legge islamica!
Non dovrebbe valere il codice civile punto e basta?

andrea tirelli

chissà poi perché ha picchiato la moglie di suo fratello e non suo fratello?

MicheleB.

Poi, si sa, son le donnacce a traviare i bravi ragazzi, in più è una straniera (oibò!).

davide p.

direi che qui la religione è solo una scusa.
dopo la conversione ha scoperto questa bella cosa dei 2/3 e ci ha provato con la sorella che probabilente già odiava prima…

Zoso

E c’era bisogno di picchiargli la moglie? Se vuole i 2/3 gli si risponde “col c***o” (e niente botte), visto che vale ancora il codice civile e non la legge islamica…

Near

La vera nota dolente in questa faccenda è come sempre l’intolleranza e il fanatismo religioso, che in questo caso impone all’uomo di convertirsi all’islam per sposare la donna magrebina.
Ancora una volta quindi la sconfitta dell’umanità nel nome del fanatismo e dell’arroganza.

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