Bari, comune affida per 60 anni centro polifunzionale a onlus religiosa

Il comune di Bari ha affidato per i prossimi sessanta anni la gestione del nuovo Centro sociale polifunzionale nel quartiere San Paolo ad un ente religioso, la onlus Fondazione Giovanni Paolo II, presieduta da mons. Nicola Bonerba. Il centro, come si legge sul sito del comune, dovrà gestire l’offerta di servizi assistenziali e socio-educativi per circa 1.500 cittadini della zona. La struttura, di oltre 3.000 metri quadri, è fornita di aule musicali, didattiche, informatiche, nonché di infermeria, uffici, attrezzature sportive, un piccolo cinema e un centro multimediale.
L’assessore al Welfare del comune, Ludovico Abbaticchio, fa riferimento al “momento di crisi economico-finanziaria” e si dice favorevole alla valorizzazione di “questi percorsi sperimentali che passano anche attraverso un rapporto sano tra pubblico e privato”. Per finanziare la struttura, sono stati utilizzati circa 500mila euro di fondi comunali e 3,8 milioni di euro dei fondi POR Puglia 2000-2006, nonché finanziamenti da altri sponsor privati.

Valentino Salvatore

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36 commenti

CosmoGioioso un Giorno

e infatti si che diamine come sono tirchi. Hanno proprio le braccine corte

Dario Colombera

A Bari sanno che ai sacerdoti cattolici viene insegnato di dare in carità il due per cento del proprio superfluo (Sic).
A Bari è arrivata notizie dei preti pedofili e delle cause che li rendono tali?

FSMosconi

Ragionamento a breve termine: se la CCAR non ha più restituito i quartieri all’Aquila per farci degli Oratori, come cavolo pensa che potrebbe agire? 🙄
A pensar male si fa peccato, ma…

Beatrice

Un commento così, velocemente, senza leggere la versione del comune ma solo questa notizia sul sito UAAR:
a) 500.000 Euro è un importo che andrebbe speso mediante appello pubblico a manifestazione di interesse; la notizia sul sito UAAR non dice niente sulla procedura di aggiudicazione, se cioè sia stata usata una procedura aperta, oppure un procedura negoziata
b) per una buona gestione la durata del contratto non dovrebbe essere superiore ai 4 anni, e quindi 60 anni (se è vero) è una durata eccessiva
c) l’organizzazione dovrebbe essere eleggibile, cioè il funzionario del comune che firma il contratto divrebbe averne controllato lo statuto per vedere se contiene clausole discriminanti che non siano compatibili con una esecuzione indiretta di fondi pubblici, esattamente come dovrebbe essere se fosse il comune che fa tutto lui con i suoi impiegati (esecuzione diretta di bilancio pubblico)

Ma in Italia non c’è una corte dei conti che controlli quello che fanno i comuni ?

Federico Tonizzo

Non so se in Italia c’è “una corte dei conti che controlli quello che fanno i comuni”.
In (s)compenso, c’è in Italia il CIPE (http://it.wikipedia.org/wiki/CIPE ) che credo faccia regali di nascosto a chi fa comodo a chi comanda…

Agita&Gusta

Affidare un centro sociale comunale ad un ente religioso non mi sembra “espressione di un rapporto sano tra pubblico e privato”. Che orientamento avranno le attività che verranno realizzate in quel centro e quali saranno quelle escluse? Chi sceglierà il personale? Saranno solo cattolici?Suppongo di sì, a questo punto. Non è un rapporto tra pubblico e privato è il rapporto tra Comune e Chiesa. Altrimenti avrebbero potuto affidarlo ad una associazione laica.

Signor G.

Sarebbe interessante se gli amici della sede UAAR di Bari chiedessero di poter usufruire di alcuni spazi del Centro Sociale.
Saluti

deki

Voi non sapete nulla della meritoria opera che da anni conduce la fondazione Giovanni Paolo II nei quartieri più disagiati di Bari. Però parlate, parlate, parlate…contenti voi.

Siete ridicoli e vergognosi. Se l’ateismo militante in Italia è questo stiamo freschi

Che schifo…

deki

a voi basta leggere onlus religiosa per farvi venire il sangue agli occhi. Sapete cosa fanno? come agiscono? lo sapete? quanti di voi sono baresi e conoscono l’associazione? quanti di voi conoscono don Antonio Bonerba?

Ignoranti e presuntuosi, vergognatevi

nightshade90

a differenza di te, ci basta sapere la legge e la disparità di trattamento che è stato riservato a questa onlus (e tutte quelle cattoliche in generale) rispetto a tutte le altre, che avviene sempre a prescindere dalle loro loro azioni.

elena

a me da cittadina italiana dà fastidio che i servizi di utilità sociale siano sistematicamente appaltati a terzi, e che questi terzi siano sempre gli stessi.

Federico Tonizzo

Anche a me dà un fastidio estremo: di fatto, lo stato abdica alle proprie responsabilità e ai propri doveri, e le/li delega (con annessa dote in denaro) a “questi terzi”, che infatto sono “sempre gli stessi”.

Edoardo

Ciao Deki,
io sono barese, conosco la Fondazione e le sue attività per averci lavorato dal 1995 al 1998. Conosco personalmente e stimo Don Nicola (non Antonio come scrivi tu) Bonerba.
Molti degli operatori della Fondazione hanno lavorato gratuitamente per anni e Don Nicola si è giocato la salute per stare dietro al quartiere San Paolo. La loro è stata sempre un’opera assolutamente meritoria, rappresentativa del vero spirito cristiano, che è quello di empatia e supporto tra esseri umani.
Il problema per me nasce dal fatto che comunque si tratta di una iniziativa che agisce, anche se indirettamente, secondo i dettami della chiesa e non le leggi dello Stato. Cui è stata conferita una gran quantità di denaro pubblico ma che deciderà al proprio interno chi far lavorare, quali attività svolgere, cosa incentivare nel quartiere, ecc.
Che posizione prenderà sulla famiglia, sulla contraccezione, sull’omosessualità, sulla libera scelta a fine vita?
Ecco il problema è qui, senza rinnegare quanto di spendido fatto finora dalla Fondazione, per noi sostenitori della laicità c’è un lato oscuro. Il condizionamento culturale in senso cattolico che la struttura potrà operare sul territorio per i prossimi sessant’anni, a spese di tutti noi.

Federico Tonizzo

S, il male sta nel fatto che troppo spesso lo “stato” abdica ai propri doveri nei confronti dei cittadini, affidando il compimenti dei doveri alla chiesa(quindi il “compimento” tenderà senz’altro ad essere di ispirazione clericale) , in cambio di soldi, dei quali non si sa quanti effettivamente la chiesa spenderà in “opere di bene”.

C’è poi da aggiungere che in uno stato degno di essere chiamato CIVILE ed EFFICIENTE non sarebbe nemmeno necessario intervenire a sanare situazioni di disagio, perchè uno stato CIVILE ed EFFICIENTE agisce in anticipo, PREVENENDO la comparsa dei disagi. Ma da questo si è piuttosto lontani…

giuseppe

Ottima scelta; cosi sarà un vero centro di solidarietà. Come gli altri innumerevoli centri di aiuto ai bisognosi che la chiesa sostiene.

deki

no giusepe, cosa dici, è una ONLUS RELIGIOSA, piena di preti maniaci e pedofili, di ladri, di mafiosi, di corruttori!

come dici? fanno del bene???? Impossibile, sono CATTOLICI

giuseppe

Ma cosa dici ? Sei uno che pensa ? No, sei ateo. Ma vaffà…

Fri

che idiota che sei giuseppe, nemmeno capisci l’ironia fatta a favore tuo! ahah

Kaworu

meno male che poi accusa gli altri di non capire il suo sarcasmo XD

veramente acuto 😆

Kaworu

cons olo il 20% dell’8xmille, ricordiamocelo.

per il resto paga pantalone

giuseppe

Questa é una bufala e tu lo sai benissimo. Oltre all’8%, la chiesa ha una rete capillare di strutture di sostegno ai bisognosi che si finanziano con la carità dei cattolici e con i proventi delle parrocchie. Ma evidentemente chi non ha nessun rapporto con la chiesa ed é animato da pregiudizi e odio, alimentati con lettura di giornali di propaganda, non puo’ che affermare queste menzogne.

Francesco

Pe rgiuseppe
“Ottima scelta; cosi sarà un vero centro di solidarietà. Come gli altri innumerevoli centri di aiuto ai bisognosi che la chiesa sostiene.”

I fatti ti danno torto, la realta’ e’ tutta un’altra cosa rassegnati.

giuseppe

Minchiate che non dimostrano nulla di quanto vorresti affermare. Siete intellettualmente scorretti. La menzogna é il vostro pane, proprio come tutti i figli e gli adoratori del diavolo.

Kaworu

wow diventiamo anche sboccati eh giuseppe?

vai a confessarti se no domani niente comunione.

Federico Tonizzo

@ giuseppe:
Ti è mai venuto in mente che gli atei non credono nemmeno nel diavolo?

Diocleziano

giuseppe: sei un caso da manuale di ‘confirmation bias’.

Federico Tonizzo

Non mi chiamo “Fedrico”. Almeno fai “copia e incolla”.

Raffaele

Ancora un volta il problema è l’assenza di laicità in queste operazioni. Nessuno mette in dubbio la qualità dell’operato svolto dalla Fondazione Giovanni Paolo II a Bari, e la sua potenziale capacità nel gestire il nuovo Centro. Ma, ipotizziamo per un attimo una situazione: facciamo finta (in un altro tempo, un altro stato, un altro pianeta, se volete) che la gestione fosse stata affidata ad un altro ente religioso non cattolico, per esempio agli Avventisti del Settimo Giorno, molto attivi nel sociale. Bene, quanti benpensanti cattolici baresi (e non) sarebbero stati contenti di questa scelta? Il problema è tutto qua: chi gestisce, lo fa naturalmente seguendo i principi che ritiene correttti per scelta personale. Ma i principi cattolici non sono equivalenti ai principi dello Stato: io sono disposto a seguire quelli dello Stato, ma non i primi. E l’ente che gestirà il Centro fornirà servizi basati su ciò che Chiesa cattolica ritiene giusto. Per esempio, non organizzerà mai un incontro per istruire le persone sulla contraccezione… o sull’uso sanitario del condom. Tutto questo non è LAICITA’.

Invito Deki a riprendersi indietro gli insulti.

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