Padova, mediatore culturale commenta caso di omicidio: “Lapidazione c’è ma musulmani in Europa devono adattarsi”

Fatima Chabani, trentatreenne di origine marocchina trasferitasi a Padova col marito, è stata recentemente uccisa da questi, Zrhaida Hammadi. Il marocchino l’ha accoltellata, tranciandole la giugulare con un coltello, dopo una violenta lite. I due erano sposati dal 2002, avevano un figlio di 6 anni e si erano trasferiti da poco a Padova. Ma la donna avrebbe seguito uno stile di vita ritenuto troppo ‘occidentale’, frequentando anche un altro uomo.
Maher Selmi, mediatore culturale e portavoce dell’associazione Rahma che gestisce la moschea di Via Anelli a Padova, è stato interpellato sul caso. Selmi, in Italia da sei anni, sostiene che i musulmani che vivono in Europa “devono cominciare a leggere e rileggere il loro testo sacro e reinterpretarlo in modo che vada bene per la società in cui vivono”, è “opportuno adottare il senso critico”. “Comprendere il Corano così come veniva fatto mille anni fa non ha senso”, prosegue, “non posso vivere in Italia nel modo in cui vivo in Marocco o in Egitto, le mentalità sono diverse, devo adattarmi, devo essere un musulmano che vive in Italia”.
D’altra parte, ammette che “la lapidazione in quanto pena o punizione c’è nel Corano, un musulmano non la può negare”, conferma, “però bisogna stare attenti all’interpretazione: ci sono dei criteri per infliggerla”. “Questa regola viene abusata” in “tanti Paesi che si dicono musulmani, come l’Arabia e il Pakistan”, sostiene il mediatore. Per la lapidazione “ci sono delle condizioni che devono coesistere per l’esecuzione, ossia quattro testimonianze coincidenti dell’adulterio”. Quindi a detta di Selmi, “è chiaro che questa non è una legge fatta per punire, ma per allontanare”, “nessuna adultera andrà mai in un luogo pubblico a fare certe cose”.
Souad Sbai, parlamentare del Pdl e presidente di Acmid Donna (associazione delle donne marocchine in Italia), ha intenzione inviare una denuncia alla Procura della Repubblica e di presentare alla Camera un’interrogazione al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, proprio per le “gravissime” dichiarazioni di Selmi. Secondo Sbai, sostenere la liceità della lapidazione nel Corano è “apologia di reato” e “a breve questo signore ne risponderà davanti ad un giudice”.

Valentino Salvatore

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70 commenti

tianlu

Una simile affermazione dovrebbe portarla al reimpatrio automatico.

Tinoalted

Beh ovvio tu sei un maschilista patentato, volevi già il fallimento dell’asilo nido per donne anche di notte. Diciamo che quando i musulmani non sono utilizzabili contro l’occidente li sopprimeresti direttamente.

Marco - Firenze

Spero che l’intervista sia stata inventata sennò questo è da ricovero. Il problema è che quando ci sono le religioni di mezzo qualsiasi aberrazione viene tutelata.

Florenskij

@ Marco. La fucilazione che nella laica Repubblica Messicana veniva inflitta ai rei di matrimonio religioso ( anni ’20: sposi e celebrante ) non era un’aberrazione? Chi ha detto che le religioni ed esse sole hanno il monopolio delle aberrazioni?

Ha visto “La vita degli altri”.? A una signora, casuale testimone della installazione di microfoni spia in casa di un regista sotto sorveglianza: “Dica qualcosa e suo figlio ha finito di studiare medicina !”.

Non potremmo pensare senza faziosità che in tutti i regimi si pone tanto o poco il problema del “controllo sociale”? Chi garantisce che un futuro laicissimo regime laicista ateista ne sia esente?

Bee

@kaworu

Parlando di film, mi sovviene uno scambio di battute in “Crossing over” fra Harrison Ford e una coppia di fratelli stranieri (non ricordo se indiani o musulmani) colpevoli dell’ omicidio della sorella troppo occidentalizzata ed emancipata:

“Dobbiamo parlarne adesso?”

“Certo che dobbiamo parlarne adesso! In questo paese non tolleriamo queste s*******e!
Da noi le chiamiamo omicidio! Omicidio a sangue freddo!”

davide p.

a me invece viene in mente una battuta di “Paul”:
“con questa gente non si può ragionare!”

hexengut

chi controlla i controllori? nessuno, Florenskij e ovviamente nessuno può ipotecare il futuro o garantire per esso. Ma se alla base di un ordinamento statale ci sono concetti di rispetto per la libertà e i diritti individuali è forse più probabile ch’essi vengano rispettati di quanto non possa avvenire in un regime dittatoriale o assolutista o, peggio, teocratico.
PS: bellissimo film “Le vite degli altri”, in qualsiasi chiave lo si voglia leggere.

zat

Sono d’accordo.
Le aberrazioni sono tipiche di tutte le istituzioni totali, sia della Chiesa (qualsiasi Chiesa) che dello Stato (qualsiasi forma di Stato).

Ferrer

“La fucilazione che nella laica Repubblica Messicana veniva inflitta ai rei di matrimonio religioso ( anni ‘20: sposi e celebrante )”

Il matrimonio religioso non era un reato in Messico, semplicemente non era (e non è tuttora, credo) riconosciuto legalmente.
Le condanne erano applicate ai religiosi ritenuti colpevoli di sostenere i “Cristeros”, gruppi controrivoluzionari insorti in armi contro il legittimo governo messicano, “colpevole” di applicare la Costituzione moderna e laica uscita dalla Rivoluzione e di aver nazionalizzato molti dei vastissimi beni appartenenti al clero e agli ordini religiosi.
Vale la pena ricordare il sostegno del clero messicano al sanguinario dittatore Victoriano Huerta, e che i devoti Cristeros fecero esplodere, causando centinaia di vittime, il treno Mexico-Guadalajara (aprile 1928) e due scuole pubbliche a Città del Messico (contro la Costituzione che aveva stabilito la laicità dell’insegnamento…)

maxalber

Florenskij risponde:
martedì 28 giugno 2011 alle 11:10
… Ha visto “La vita degli altri”.?

Tu hai visto “Il Codice Da Vinci?” 🙂

fab

Florenskij, certo che i regimi vogliono imporre il loro controllo sociale. E’ appunto il motivo per cui vanno combattuti TUTTI.

Perchè?

Chi ne fa apologia in Occidente con eccezioni di natura adattativa non è meno responsabile di chi l’ha pratica nei paesi arabi, in fondo per Selmi è solo una questione di contestualizzazione.

Certo che ci sa fare con le frittate girate e rigirate questo Selmi, …azzarola, nememno Ravasi saprebbe interpretare meglio la Bibbia.

Francesco

Quando il papa, i cardinali e i vescovi se ne escono con paraculate simili per giustificare i loro testi sacri ed imporre discriminazioni la Sbai dov’e’?

Batrakos

Sulla lapidazione dice la verità: in uno stato islamico è prevista dai giuristi a determinate condizioni -ovviamente purtroppo- e quello che ‘serva per dissuadere’ è un’interpretazione classica dell’islam, che non significa nulla: tutte le leggi, anche le più atroci, anzi ancor di più le più atroci, hanno anche valenza dissuasiva.
Fatto sta che se una si fa vedere a ‘commettere adulterio’ davanti a quattro testimoni (rigorosamente maschi, mi pare…) può essere sottoposta ad un simile abominio e questo è quel che conta.

Tuttavia può essere una concessione all’islam più integralista per non avere ritorsioni (visto che parla di Paesi musulmani, criticando l’uso disinvolto rispetto alla legge islamica che si fa della lapidazione) dal momento in cui, quando parla dei musulmani immigrati in Europa, dice che il Corano va interpretato con ‘senso critico’ e non come se fossimo a ‘mille anni fa’ e dice anche che non si può pensare una società europea come una musulmana, che mi pare che per chi professa l’islam siano frasi importanti.

Tendo a pensare che quella della lapidazione sia una scappatoia di sicurezza (dunque anche di poco coraggio) perchè, dal momento in cui parla di spirito critico e di adattamento alla modernità,beh…proprio la lapidazione è uno di quei retaggi di un’epoca antica che oramai dovrebbe finire; più, vista la frase sulla lapidazione che è decisamente indigeribile, tendo a pensare che non sia opera di taqqya (che sarebbe usata peraltro impropriamente) dal momento che a questo punto poteva farla anche sulla lapidazione, non credo, visto quel che sostiene, che sia così stupida da non accorgersi che agli occhi di noi occidentali la lapidazione è cosa gravissima.

Batrakos

scusate, ho usato il femminile anzichè il maschile, parliamo di un mediatore culturale uomo.

Perchè?

non fa niente Batrakos, da loro il sesso femminile non conta nulla quando parla il corano, qusto mediatore è maschio e non potrebbe essere diversamente per ora, la donan non può intrepretare il corano, lo deve subire e basta.

Batrakos

Ma infatti, non so come mi sia venuto questo lapsus: forse perchè -essendo ancora un po’ insonnolito nell’inconscio mi sarebbe piaciuta una svolta simile, sarebbe stata ottimo segno…sarebbe stata, appunto…

davide p.

se non erro mi pare di ricordare che qualche tempo (mesi?) fa in egitto (forse) c’è stata una giornata in cui è stato concesso alle donne di leggere il corano! durante la preghiera!!!

Perchè?

Davide p, ultimanente l’islam sta attraversando una crisi come il cattolicesimo, ma l’islam è ancora in parte nel suo mediovo, però è possibile che in alcuni paesi meno talebeni ci siano delle timide apeture verso le donne, ma laddove la donna ha potuto istruirsi e lavorare.

Batrakos

Infatti: come in tutti i processi storici le aperture ci sono se vengono strappate (che non significa, si badi bene, necessariamente in modo violento), ovvero se ci sono timide aperture verso le donne probabilmente è merito delle lotte delle donne stesse, anzichè di una spontanea apertura del sistema.
Poi non so se nella fattispecie sia così: così di solito funzionano le cose…

Marista

Soprassedendo alle solite scontate rimostranze per un retaggio del mondo che fu, la lapidazione, per noi inaccettabile, quello che mi meraviglia e davvero mi scandalizza è che tutti accettino che un “mediatore culturale” sia personaggio che non sembra affatto in grado di svolgere quella che a tutti gli effetti è una PROFESSIONE, che qualcuno paga, magari lo stesso Comune, non lo so. Mediare, significa cercare di comunicare, spiegare, armonizzare due culture, il mediatore dovrebbe quindi conoscere ben la cultura del Paese che lo ospita e dovrebbe esser persona equilibrata , non solo, ma obbligata a non fare operazioni fumose per favorire la cultura ospitata.. dovrebbero essere sul piano di parità. Purtroppo il problema è grosso: Politica e religione nell’Islam coincidono, non è uno scherzo, è una situazione seria che cme al solito le nostre indegne istituzioni non sono in grado di gestire, come l’episodio a mio avviso ben dimostra.

marco

paroòle sante e simili episodi dovrebbero portare al reimpatrio immediato. non solo ma è stato pure ‘moderato’. ha indicato eccezioni e un caso quasi impraticabile mentendo. infatti nella hadith si trova un episodio in cui il loro grande, morale, impeccabile maometto autorizza la lapidazione e senza tutti quei testimoni e cavilli.
questa si chiama taqiyya. pur nell’orrore ha fatto ANCHE taqiyya..il che la dice tutta su cos’è l’islam.

Florenskij

Il presupposto, più o meno incofessato, delle politiche di integrazione finanziate dai governi occidentali è che le culture finiranno per sciogliersi in un “crogiolo” di atteggiamenti e comportamenti comuni, con la riduzione delle religioni a mera sopravvivenza ornamentale; come l’insalata rispetto alla bistecca, o come le scelte di passatempo sportivo o non sportivo rispetto al mondo “serio” dell’economia, dell’amministrazione e del diritto.
Purtroppo parecchie culture non sono disposte a perdere il loro nucleo identitario religioso. Poche volte si pensa che il “ghetto”, oltre a essere un mezzo di oppressione era anche una specie di “riserva” che consentiva il mantenimento di una identità incompatibile o scarsamente compatibile con quella dominante: ciascuno a casa sua… In Inghilterra c’è già chi invoca l’applicazione dierenziale del diritto islamico.

La cultura laicistico-ateistica può realmente porsi come “super partes”, oppure avrà l’esito inevitabile di porsi come “cultura dominante”?

Ci sarebbe da considerare se quello dello stato perfettamente e asetticamente laico al cento per cento non sia un mito come un altro.

Tinoalted

In tutte le società esiste una cultura dominante, se la maggior parte della gente è contraria alla pena di morte ebbé chi è favorevole si attacca. Sul diritto penale non si possono fare eccezioni culturali. Infatti i tribunali inglesi shariatici sono unicamente per il civile.

Gianluca

@ Florenskij

“La cultura laicistico-ateistica può realmente porsi come “super partes”, oppure avrà l’esito inevitabile di porsi come “cultura dominante”?”

Non capisco perché usi il termine laicistico-ateistica. La laicità – o laicismo che dir si voglia (sono considerati sinonimi nei migliori vocabolari, a discapito di quello che vorrebbe far credere la CCAR) presuppone equidistanza e imparzialità verso tutti e inoltre libertà di religione. Quindi non vedo perché una cultura laica dovrebbe essere anche atea. Se poi si vuol mettere in relazione l’aumento del secolarismo con l’aumento dell’istruzione e il miglioramento delle condizioni di vita, questo è un altro discorso. Io preferirei che i cattolici diventassero il 99,99% della popolazione, ma in uno stato laico sul serio (non sulla carta come da noi!), senza nessun privilegio per loro, piuttosto che vivere così, con una cultura di fondo pseudo-cattolica fatta di battesimi, comunioni in giacca e cravatta, processioni di santi e sotto sotto quasi tutti i cattolici (è il caso di dire sulla carta) che se ne fregano dei principi secondo i quali dovrebbero seguire.

Felix

Caro Pavel, io credo che il laicismo escluda non solo qualsiasi religione, ma anche ogni ideologia, di destra o di sinistra, che pretenda di condizionare la vita dei “sudditi”.
Stessa critica che feci parecchi anni fa ad un collega di lavoro estremista di sinistra.

Sandra

“Ci sarebbe da considerare se quello dello stato perfettamente e asetticamente laico al cento per cento non sia un mito come un altro.”

Eh sì, un bel dilemma, la scelta tra uno stato scandinavo e uno stato islamico….

Nathan

L’alternativa è uno stato multiconfessionale, tipo Libano, con le varie comunità religiose che vivono in territori e quartieri separati, applicano diritti diversi, vanno in scuole confessionali diverse, ognuno vota il suo partito, confessionale pure quello, e naturalmente si arruola nelle varie milizie, che si combattono tra di loro o nel migliore dei casi stipulano trgue armate.

Tinoalted

Ma chi sono queste mediatrici culturali? Come vengono scelte? Da chi? E da chi vengono retribuite? Sinora le mediatrici che sono intervenute su questi casi, hanno sempre comunque dato una parte della colpa alla vittima che doveva rispettare la sua cultura, come nel caso di Hina, ma anche in altri casi come nel colloquio con gli omosessuali a Torino dove reiteravano la loro condanna per l’omosessualità o come in questo. Sulla lapidazione non entro nel merito alcuni dicono che non è lecita per il corano, che è invece lecita la flagellazione (alla fine non so se è preferibile prenderti una rocca nella testa piuttosto che un centinaia di frustata che ti possono condurre lo stesso alla morte). Se qualcuno sa qualcosa…

Giona sbattezzato

I non credenti fanno bene a rendersi conto presto che questi omicidi di stampo religioso e le parole del “mediatore” non sono casi isolati, con l’arrivo dell’Islam, la situazione della laicità in Italia è messa ancor più in pericolo.
L’Islam sta portando nuovi estremismi e nuove minacce da cui dobbiamo già oggi guardarci, come e più siamo soliti fare, quasi esclusivamente, con le ingerenze cattoliche.

Giorgio Pozzo

Ehi, qui non si tratta affatto di cultura, si tratta di legge: in Italia la legge non prevede la lapidazione. Punto. Che accidente ci sarebbe da mediare? Non si può pretendere di esportare delle leggi da un Paese all’altro, come fossero soprammobili.

alessandro pendesini

L’uomo è più che probabilmente il solo animale che possa deliberatamente ignorare la legge vigente o le informazioni razionali che gli fornisce il suo cervello quando è invaso dalle sue passioni mistiche (o mitiche) dedotte dai libri santi considerati come la sola verità assoluta !
P.S.: Con o senza religione, i buoni faranno del bene e i cattivi del male ; ma perché i buoni facciano del male, è imperativo avere l’appoggio della religione !

giulio

Mi consola assai che per la lapidazione ci vogliano 4 testimoni oculari dell’adulterio….

ndr

è una frase da mediatore:
– non condanna la lapidazione, perché vorrebbe dire mettere in dubbio il corano
– non mette in dubbio le usanze e i precetti religiosi, se no il suo interlocutore non lo ascolterebbe (sempre che non lo meni)
– tenta di girarci attorno dando un’altra interpretazione alla legge coranica

nel senso: scarpe di gomma e tanta vaselina 🙂

sin.night.

mmm… Capisco benissimo che con una persona molto ortodossa (in tutti i campi, non solo quello religioso, penso ad esempio alla politica) bisogni prendere il giro mooooooolto largo solo per poter accennare qualcosa di diverso, però mi chiedo se in un caso come questo sia la strada giusta: passi la reticenza sulla condanna della lapidazione per non mettere in dubbio il corano, passi non mettere in dubbio le usanze ed i precetti religiosi per non interrompere prematuramente il dialogo, però cercando di dare un’altra interpretazione della legge coranica non c’è il forte rischio che poi queste persone continuino a considerare il corano come unica legge? Mi rendo conto che non è possibile cambiare la mentalità di una persona dall’oggi al domani, però deve essere ben chiaro che in Italia il corano non è la legge, che certe cose non sono permesse e che si devono adeguare, volente o nolente… Mi sembra un presupposto inderogabile per potersi integrare nella nostra società. 😐

ndr

“La dottrina del primato della legge di Dio sulla legge degli uomini è condivisa, anzi glorificata, da tutta la Chiesa.” Don Milani
Anche il papa aveva detto qualcosa del genere.

sin.night.

Ci mancherebbe, non è solo l’islam a voler imporre il primato delle proprie leggi su quelle dello stato… in ogni caso è una cosa che non va affatto bene, in particolare quando la “legge divina” giustifica certe aberrazioni.

Monica

be’, l’Italia è quel paese dove fino a pochi decenni fa veniva ammesso e tollerato (e magari privatamente approvato) il delitto d’onore, che era anche motivo attenuante ai processi… E non sono tanto certa che non serpeggi ancora un certo consenso sotterraneo a tale idea.

Tinoalted

Dipenderà da regione e regione, in ogni caso qui si parla di un mediatore culturale pagato dallo stato, in questo sito che si occupa di laicità mi pare normale occuparsi anche di dove vanno questi soldi non solo quelli dell’8 per mille.

Sandra

E pensare che questo trentenne è lettore di arabo all’università di Padova:

«Io sono musulmano e in quanto tale seguo le regole prescritte da Dio. Se Dio dice che chi commette adulterio deve essere punito con la lapidazione, io sono d’accordo con Lui. La cosa vale sia per le donne che per gli uomini. Dio dice che essa è la pena da infliggere agli adulteri, ma dice anche che per infliggerla devono concorrere alcuni criteri, quali, per esempio, la testimonianza perfettamente coincidente di quattro persone che abbiano assistite all’adulterio. Qualora ciò non avvenga, la pena non può essere inflitta».
Raggiunto telefonicamente, Selmi ricorda che, in realtà, «in 1500 anni di Islam le persone che sono state veramente lapidate non sono più di 5».

E come no, le altre saranno state lapidate per finta.

Dalila

La storia dei 4 testimoni è agghiacciante.
Fa pensare a due scenari: la violenza di gruppo con lo scopo di sbarazzarsi della scomoda vittima dopo averne abusato o semplicemente calunnia organizzata.

stefano

vi rendete conto? bastano 4 testimoni che si mettano d’accordo con il marito e sua moglie viene lapidata 🙁 vedo profilarsi tempi duri per la laica Europa …

fab

Io vedo soltanto un delirio alla moda, che verrà riassorbito.
E’ sempre lo stesso discorso: se porti un oggetto rovente in una stanza a temperatura ambiente (se porti in Occidente un po’ di musulmani freschi di deserto), all’inizio la stanza si scalda, poi si raffredda non soltanto la stanza, ma anche l’oggetto.
Termodinamica delle credenze…

#Aldo#

Se per “un po'” intendi un migliaio di persone su 60 milioni hai ragione. Se parli di percentuali superiori allo 0,0 e qualcosa, no.

Monica

Non ho letto tutti i commenti e mi scuso se qualcuno ne ha già parlato, ma mi sembra assurdo indignarsi per le posizioni “femminicide” delle varie confessioni o anche delle varie ideologie di turno, preferibilmente “altre”, quando quotidianamente nel civilissimo occidente, senza particolari etichette fideistiche o di pensiero, vengono uccise ogni anno centinaia di donne. E a nessuno viene in mente di indagare le radici culturali, storiche e misogine di questi fatti. Nessuno si ribella. Nessuno si indigna. E’ cronaca. E’ normale.

Tinoalted

Però questi commenti non si sa come mai appaiono unicamente quando c’è di mezzo l’islam. Tutto sommato non sono unicamente i preti a rendersi colpevoli di abusi nel civilissimo occidente ma anche in oriente, ma a nessuno viene da definire “assurda” l’indignazione. Che nessuno si ribelli e nessuno si indigni non è vero scusami, per ora chi qui all’indignazione selettiva sei tu dunque. Ricordati che sei su un sito di atei, non su un sito di femministe multiculturaliste.

Monica

Sono consapevole di dove mi trovo. Tant’è che mi sono sbattezzata a suo tempo. Ma non ritengo che ogni evento accada in una scatola a tenuta stagna rispetto al resto del mondo. Questo intendo quando dico che mi sembra assurda l’indignazione per un singolo fatto che è soltanto la punta di un iceberg molto più profondo, molto più esteso e molto più comune, o “panculturale” rispetto a qualsiasi “ismo”. Mi fa rabbia quando queste schifezze sono perpetrate da una religione (qualsiasi essa sia) ma mi fa ugualmente rabbia quando a perpetrarle è la ragione privata, o la ragione di stato (qualsiasi esse siano) e tuttavia spesso suscitano meno indignazione. Anche se alla base, spesso, da parte di chi le commette, sta la stessa richiesta di atto di fede.

Tinoalted

Monica,
A me non sembra il caso di questo blog. Non mi risulta che le notizie si accaniscano unicamente sulle religioni altre, anzi la maggioranza sono sul cattolicesimo. Ti fa rabbia ok, però ricordati che in India, Pakistan e Cina (per citarne alcuni) quello che tu chiami femminicidio è incoraggiato dalla cultura e dallo stato. Infatti mancano milioni di donne all’appello, vittime di infanticidi o aborti selettivi e questo si vede dalla ratio uomo e donna nettamente in favore dell’uomo. Siamo d’accordo che qui in occidente alemeno a quei livelli non ci siamo? Mi sembra logico preoccuparsi se oltre ai problemi che già abbiamo se ne aggiungano altri. Comunque se ti fa così rabbia però dillo anche per le altre notizie, perché il blog è incentrato su questo, a mettere in evidenza le nefandezze delle religioni. Mica ti indignerai unicamente per la pedofilia quando a commetterla è un prete no?

Monica

Infatti ho scritto “religione (qualsiasi essa sia)” e “ragione privata o ragione di stato (qualsiasi esse siano)”. Per chiarezza aggiungo “a qualsiasi latitudine si trovino”. Le dinamiche repressive sugli individui sono identiche ovunque, semmai colpiscono a livelli diversi. Quanto al blog non l’ho accusato di nulla, anzi è uno dei più interessanti che mi sia capitato di leggere.

Stefano Grassino

Se è amico non lo so, ma se mettiamo su di una bilancia il contenuto delle masse cerebrali contenute nelle due casse craniche, credo che i due piatti restino alla stessa altezza.

Francesco

I due piatti restano sulla stessa altezza anche se i due cervelli li metti in un unico piatto. 😆

#Aldo#

Una cultura, un territorio. A quel punto i “mediatori culturali” dovrebbero occuparsi di rapporti internazionali anziché di regole di convivenza che ricordano le classiche arrampicate sugli specchi (tra l’altro assolutamente improduttive in quanto destinate a fallire sempre). Per noi “gente comune” sarebbe un mondo decisamente migliore.

Coloro che hanno ideato e che stanno implementando lo sciagurato progetto di mescolanza interculturale che stiamo subendo sono personaggi da guardare con molto sospetto e, possibilmente, da allontanare dai luoghi decisionali.

Tinoalted

“Ma non è così: anche perché non c’è bisogno di costruire chiese, ce ne sono già nei paesi arabi. Solo in Arabia Saudita è vietato edificare luoghi di culto di altre religioni, perché è roccaforte dell’Islam. In Vaticano fareste mai una moschea?”

Sì ma il Vaticano è un paese di migliaia di abitanti che se desiderano possono andare nelle moschee e nelle sinagoghe di Roma, il problema del Vaticano non è il problema di quello che fa all’interno dello stato, ma quello che fa fuori all’Italia paese sovrano con i suoi vescovi a cittadinanza vaticana. l’Arabia Saudita ne conta 26 milioni di abitanbti di cui 6 milioni di stranieri non unicamente cristiani anche indù che non hanno nessun diritto religioso. Già fare un paragone così superficiale mostra a che punto questa persona non abbia capito nulla di mediazione culturale, perché la mediazione culturale non è a senso unico.

Tinoalted

Comunque con interviste del genere non c’è bisogno della lega islamofoba, leggete questo passaggio:
“Eurabia è qualcosa che esiste già. In Europa ci sono moltissimi musulmani. In Francia sono più di sei milioni, in Olanda, nel 2020, la confessione maggioritaria saà l’Islam, così come in Belgio. Lo stesso succederà anche in Italia, prima o poi… non perché c’è un piano organizzato o per colpa di un complotto, ma perché gli spostamenti delle persone portano a questo.”

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