Un’inchiesta sull’Italia cattolica

Il quotidiano Repubblica ha pubblicato oggi un articolo di Michele Smargiassi (riprodotto su Fine settimana) che commenta i risultati di un’inchiesta di Roberto Cartocci di imminente pubblicazione per Il Mulino. Accompagnato da tabelle e da un altro articolo di Giancarlo Zizola, il pezzo racconta come l’etica delle cosiddette “regioni bianche”, “che per decenni fornì un modello di modernità credente, antagonista di quello scristianizzato ed edonista delle “regioni rosse”, ormai appare definitivamente omologata al resto del Nord”. La religione tradizionale resiste, in forme non “personalizzate”, soltanto nel Meridione. La “mappa della nuova Italia cattolica è sovrapponibile a quella dell’Italia del sottosviluppo economico, dell’inefficienza pubblica e del degrado civile”, si sostiene, anche se non si dà per scontato che vi sia un rapporto di causa ed effetto.

Raffaele Carcano

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20 commenti

Julia

“La “mappa della nuova Italia cattolica è sovrapponibile a quella dell’Italia del sottosviluppo economico, dell’inefficienza pubblica e del degrado civile”, si sostiene, anche se non si dà per scontato che vi sia un rapporto di causa ed effetto”.

Tutto qesto non mi sorprende….

Fulgidus

La religione da sempre prolifera nella povertà e nell’ignoranza proponendosi come soluzione ai problemi che spesso crea per prima, normale che nelle zone molto credenti ce ne sia in abbondanza.

Roby GOD

L’articolo linkato contiene diversi errori che tendono a minimizzare il fenomeno della secolarizzazione: vi si sostiene che nove italiani su dieci assegnano il loro 8×1000 alla CEI; si riferisce al santificare le feste semplicemente come un ad precetto mentre è uno dei dieci comandamenti; afferma che il numero di non-praticanti ‘per scelta per convinta scelta’ non siano aumentati negli ultimi dieci anni; non viene mai nominato l’ateismo ma sia accenna solo, e con sufficienza, ad un certo agnosticismo; si attribuisce il calo percentuale di praticanti all’immigrazione (ma il numero di immigrati, checché ne dica la Lega non è così alto da incidere così tanto sulle statistiche, inoltre una buona fetta di immigrati è proprio costituita da cattolici/cristiani molto praticanti).
Fa inoltre delle affermazioni deliranti riguardo Napoli indicando per questa città addirittura un’inversione di tendenza, da campionessa del secolarismo a città clericale, giustificando tale tesi con il fatto che negli anni cinquanta i matrimoni civili a Napoli erano molti di più che a Milano e che oggi il rapporto è invertito, peccato che i dati riportati mostrino sì un sorpasso da parte di Milano ma nessun arresto della secolarizzazione partenopea che è comunque passata dal 17 al 26 per cento di riti civili.

Future loop foundation

È vero, ma comunque questo articolo concede molto di più di quanto non faccia di solito l’informazione ufficiale, che solitamente dipinge l’Italia come quasi completamente cattolica.

Michele Smargiassi

Gentile RobyGOD
rispondo volentieri alle sue osservazioni
l’ 89,8% dei contribuenti che effettua un’opzione esplicita sceglie la chiesa cattolica. Sul totale dei contribuenti fa il 36,3%.
La consistenza dell’ateismo non è statisticamente rilevabile dai parametri dell’inchiesta.
La frequenza alla messa è considerata l’indicatore per la definizione del campo dei cattolici praticanti, infatti come avrà letto è quello il discrimine che consente di affermare che i cattolici in senso proprio in Italia sono una minoranza di circa il 30%.
Anche a Napoli ovviamente sono cresciuti i matrimoni civili, ma proporzionalmente molto meno che nelle altre metropoli, tanto che il suo singolare primato è stato scavalcato in modo netto.
per le altre sue perplessità la invito a leggere il testo di cui ho potuto fare solo una sintesi, e credo che troverà le risposte ai suoi dubbi.
Cordialmente
michele smargiassi

GianniCiardi

@Michele Smargiassi
Ho letto repubblica per molto tempo, ma ora non più, e questa notizia me ne dà ulteriore conferma.
Ridicole la lettura dei dati del “giornalista”.

Michele Smargiassi

Caro GianniCiardi, ridicola eprché? Come? Se lei è un razionalista lo dimostri, e ragioni. Altrimenti sono anatemi papisti e dogmatici… 😉

Rothko61

Credo che, sia pur con qualche eccezioni, si otterrebbero gli stessi risultati con la mappa europea e con quella mondiale…

Fulgidus

Illeggibile, non c’è un’altra fonte? vorrei vederla…

Nathan

Questa correlazione la intuivo qualitativamente, e lo ho scritto ieri in una risposta a manuel, apologeta cattolico fuori dal mondo, ma oggi i dati confermano abbastanza questa mia intuizione, nata della conoscenza diretta di quella realtà. Mi piacerebbe sapere cosa intendono per “generosità”, e mi colpisce il minimo di questa qualità neello Utah, lo stato mormone.

gioacolp

Ci si potrebbe domandare, che c’è di nuovo?
Facciamo un esempio banale:

Superenalotto: quanti sono disposti a pregare purchè si avveri la vincita?

vogliamo essere ottimisti?

diciamo il 90%?

il che sta a dimostrare che solo il 10% nel migliore dei casi è agnostico

Non è forse un dato inconfutabile di quanto possa la religione sul cattolico, o altro che sia?

Bianche o Rosse, le regioni, non si sottraggono alla creduloneria. Per il 90% dei giocatori la fortuna è cieca, ma Dio ci vede bene.

Così è se vi pare

Fedele Razio

“La “mappa della nuova Italia cattolica è sovrapponibile a quella dell’Italia del sottosviluppo economico, dell’inefficienza pubblica e del degrado civile”

Toh, eppure mi pareva che nel frattempo la ‘ndrangheta si era infiltrata a Milano e nelle regioni del nord, in corrispodenza al calo della religiosità…

Kaworu

certo, è da ieri che c’è la ‘ndrangheta.

cl in tutto questo non c’entra assolutamente nulla.

e le puffbacche sono ottime.

天路 tianlu

Più prosperano sistemi medioevali come quello clericale e satrapi come il nanerottolo, più il paese sprofonda nella melma. Con Prodi, con tutti i suoi difetti il debito pubblico era al 103%, adesso siamo al 119%. Tutti a dire che Tremonti è un genio della finanza. L’8×1000 lo ha inventato lui ed è una delle tante cause di sprechi per cui il debito pubblico esplode. Perchè i cittadini comuni lavorano, le caste si ingozzano a più non posso e comprano appartamenti con vista colosseo e case a montecarlo che paghiamo noi.

Bismarck

Ho letto l’articolo e se rispecchia l’inchiesta di Roberto Cartocci mi sembra che il pressapochismo in alcune sue parti la faccia da padrone. Quelli che dicono che vanno in chiesa tutte le domeniche sono il 32%? Ma stiamo scherzando, le uniche indagini serie cioè fatte sul camposono state 2 una a Venezia e l’altra in Sicilia. Nella diocesi di Venezia è risultato che ci va il 13% dei fedeli e in sicilia circa il 18% altro che trentadue dicasi trentadue percento! Lasciamo stare l’ignoranza congenita sull’otto per mille (che però in uno studio pubblicato su il Mulino ci si aspetterebbe più rigore), l’unica cosa che vale la pena sottolineare e la dualità della religione cattolica in italia, cosa che già sapevamo, ma dai dati reali non proprio così distanti e comunque anche lì in forte minoranza (percentuali più basse di quelle portate dallo studio). Forse vale di più il resoconto fatto da Critica Liberale di Enzo Marzo che pubblica l’indice di secolarizzazione.

ciasky

“La “mappa della nuova Italia cattolica è sovrapponibile a quella dell’Italia del sottosviluppo economico, dell’inefficienza pubblica e del degrado civile”, si sostiene, anche se non si dà per scontato che vi sia un rapporto di causa ed effetto”.

E meno male, se no oltre ad essere superficiale l’articolo avrebbe anche preso un sapore razzista.

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