Otto per mille: richiesta di rettifica a “Repubblica”

Alla redazione di Repubblica

Buongiorno,
l’edizione odierna del vostro quotidiano contiene un ampio articolo di Michele Smargiassi dal titolo Il dio personale degli italiani.
Ci fa piacere che la crescente secolarizzazione della società italiana trovi spazio su un quotidiano così importante. L’inchiesta contiene tuttavia un’asserzione completamente errata: “nove contribuenti su dieci regalano l’otto per mille alla Cei (e quindi lo fa anche la metà di quel venti per cento che non mette mai piede in chiesa)”.
Non sappiamo se la frase sia farina del sacco del giornalista, o dello studioso del cui libro si parla. Resta il fatto che è errata, perché soltanto poco più di tre contribuenti su dieci scelgono la Chiesa cattolica: la maggior parte (sei su dieci) non effettua invece alcuna scelta.
Repubblica ha meritoriamente pubblicato, tempo fa, l’inchiesta di Curzio Maltese poi sfociata ne La Questua. Non è tuttavia la prima volta che pubblica affermazioni erronee sulla materia: capitò già il 29 marzo 2009 a Giancarlo Bosetti. E per questo motivo sarebbe indispensabile la pubblicazione di una rettifica.
La circostanza conferma come il meccanismo dell’Otto per Mille sia così incomprensibile da essere frainteso anche in ambienti insospettabili: anche perché lo Stato non fa nulla né per semplificarlo (per esempio, ‘tassando’ soltanto i cittadini che effettuano una scelta), né per spiegarlo alla cittadinanza. È per questo motivo che, da qualche anno, l’UAAR ha dato vita a una campagna, Occhiopermille, che per le strade e per internet cerca, con i limitati mezzi a sua disposizione, di ridurre la disinformazione esistente.

Raffaele Carcano, segretario UAAR

130 commenti

Massimiliano

Io ho già provveduto a contattare la redazione de “La Repubblica” segnalando l’errore in questione e la comunicazione di Raffaele. Vi invito a fare altrettanto.
Grazie.

teologo cattolico

“la maggior parte (sei su dieci) non effettua invece alcuna scelta.”..

non si può però dare con ciò a priori dell’idiota al 60% della popolazione italiana (mi ricorda qualcosa un simile affrettato giudizio..): é possibile che chi non esprima il proprio esplicito consenso non lo faccia per dimenticanza, ma consapevole di come avverrà la retribuzione e accettando la logica di quel meccanismo.

matteo

“é possibile che chi non esprima il proprio esplicito consenso non lo faccia per dimenticanza, ma consapevole di come avverrà la retribuzione e accettando la logica di quel meccanismo.”

Dai questa è proprio una stronzata…

stefano marullo

prova a fare un sondaggio tra parenti ed amici. Io l’ho fatto. E 9 su 10 non conoscono affatto la logica del meccanismo delle quote non espresse. Anzi tanti mi hanno risposto: “ma se non do i soldi a nessuno, vanno allo Stato”

enrico

Si vede che pensano che se vota il 60% degli italiani si assengnano solo il 60% dei posti in parlamento.

teologo cattolico

@ stefano

Non voglio infierire… ma si vede che i tuoi parenti e amici sono meno svegli dei miei (dato che lo Stato è uno dei destinatari possibili delle i della contribuzione non si vede perchè sceglierlo o meno non dovrebbe fare differenza) o per lo meno non sanno leggere una dichiarazione dei redditi qualsiasi in cui è sempre riportata riportata per iscritto in calce il meccanismo di quella ripartizione

http://www.5-per-1000.it/pdf/2011/5-per-mille-CUD.pdf

alessandra

verissimo, ho fatto anch’io questo sondaggino tra i miei conoscenti, e devo segnalare che molti Caf si permettono di sbarrare lo “spazio Chiesa” senza che ci sia un esplicito consenso…altri mi hanno guardata smarriti, dicendomi “certamente, con tutti questi guai, i soldi verranno dirottati per provvedere all’Abruzzo, a Lampedusa, al Veneto…NO??? “”

nightshade90

@enrico

non sequitur: i posti in parlamento OVVIAMENTE vengono sempre riempiti, mentre logicamente (non sapendo il meccanismo) uno dà per scontato che se non si mettono preferenze per una chiesa allora i soldi vanno allo stato, oppure addirittura non vengono toccati affatto (come per il 5×1000).
se il meccanismo non viene spiegato a chi non lo conosce, difficilmente lo si immagina funzionare per davvero in maniera così diabolica.

nightshade90

@ teologo

e quanti si prendono il disturbo di leggersi nei dettagli il funzionamento di ogni punto della dichiarazione dei redditi? senza contare quelli che fanno fare tutta la cosa al commercialista…..
e poi sei certo che i tuoi parenti (quelli che non sono stati informati preventivamente del funzionamento del processo) avessero da soli immaginato correttamente il funzionamento? hai controllato chiedendo loro la cosa ho hai solo sparato a caso dando la risposta che tiu conveniva senza controllare se quanto dici è vero?

Roberto Grendene

“non si può però dare con ciò a priori dell’idiota al 60% della popolazione italiana”

renditi conto che lo stai dicendo solo tu

oltre all’ingiustizia del meccanismo dell’8×1000, qui di solleva il problema della mancanza di informazione da parte dello stato

Stato che, aggiungo, non fa campagna pubblicitaria per se stesso, come invece potrebbe fare per trovare ad esempio fondi per la ricostruzione in Abruzzo (di ospedali e scuole, non di chiese) o per far fronte alle tante calamità naturali che affliggono il nostro paese

carneade

mica bisogna essere idioti per non conoscere come funziona, basta essere poco informati.

nightshade90

@teologo

perchè, normalmente le persone vanno ad informarsi per conto loro su queste cose? perchè E’ QUESTO che tu pretendi che facciano: che vadano a vedersi da soli il funzionamento della tassa sui siti appositi. e sappiamo tutti che gli iatliani, se non vengono informati dal governo, da soli non si informano neanche sul contenuto dei referendum, figuarsi sul funzionamento dei metodi di tassazione…..

teologo cattolico

@night

devono leggersi le due righe di spiegazione (o farsele leggere e spiegare), prima di compilare quella parte della dichiarazione, come si fa per tutto il resto della dichiarazione in cui si calcola quanto si deve pagare allo Stato.
Come viene ripartito l’otto per mille è scritto in neretto in calce alle opzioni, ed è tra le note più facili che trovi nel CUD.
Non capisco perchè l’ateo non perda occasione per mostrarsi sempre minorato nelle sue capacità intellettive

nightshade90

@ teologo

guarda che nel punto del CUD in cui c’è scritto come compilare c’è scritto quali sono le opzioni, non quale sia sia il modo in cui lo stato suddivida i risultati (o cioè che chi non mette èpreferenze si ritrova i soldi spartiti a seconda di quelle degli altri). almeno questo a quanto mi ricordo.

e comunque, quante persone guardano tanto nello specifico il cud? si guardano le opzioni basta, quando più semplicemente non fanno fare tuttop al commercialista……

daniele

@nightshade

a dire il vero sotto le varie scelte per l’8×1000 c’è scritto espressamente che

“la mancanza della firma costituisce scelta non espressa. In tal caso, la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse.”

non credo ci voglia una laurea in giurisprudenza per capire il significato di tale frase. Il problema è che gli italiani non hanno voglia di leggere cosa c’è scritto, ma non si può imputare tale comportamento allo stato. Rimane comunque il fatto che sia un meccanismo aberrante.

Red Passion

@ teologo cattolico
“e forse analfabeti
http://www.5-per-1000.it/pdf/2011/5-per-mille-CUD.pdf
L’analfabetismo è il luogo in cui vanno a pescare le religioni. Le statistiche dicono che man mano che si sale nella scala dell’istruzione aumenta l’ateismo e l’agnosticismo a danno delle religioni, cattolica compresa. La fede è al minimo (e di contro l’ateismo è al massimo) fra gli scienziati.
Quindi, dare dell’analfabeta a chi è poco informato è una vigliaccata! Ma d’altronde, cosa aspettarsi da un “teologo cattolico”?
Inoltre, come si evince dal riquadro “avvertenze del CUD o dell’Unico, l’informazione è poco chiara e foriera di pensieri volutamente errati. Ripassiamola
“Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell’otto per mille dell’IRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle istituzioni beneficiarie. La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse”
Scritto in questo modo si fa passare l’idea che il “mio” 8×1000 vada esattamente all’istituzione che ho scelto, perchè io esprimo una scelta! Invece non è così. Anche il mio8x1000 viene distribuito a tutti nella proporzione delle scelte. Questo vuol dire che la maggior parte del mio 8×100 va alla chiesa cattolica perchè è quella che, fra quanti scelgono, una minoranza, rappresenta la maggioranza. E per questo motivo si cucca anche la maggior parte del mio 8×1000.
Cosa dire: ladri!

Osvaldo

Nessuno dà dell’idiota a nessuno: l’articolo specifica chiaramente che è lo Stato a non rendere il meccanismo semplice e chiaro, tanto da creare confusione persino tra i media.

Per il resto, tutto è possibile. Ma allo stesso modo è possibile tutto il contrario.

teologo cattolico

@osvaldo

Ti domando, più di scriverlo a chiare lettere come renderesti più chiaro il meccanismo? Se hai suggerimenti falli presenti. Non sto scherzando. Credo però che la questione della non trasparenza e intelleggibilità di una dichiarazione dei redditi sia nota da tempo. e certo non coinvolge eventualmente la sola voce dell’ottopermille.

nightshade90

@ teologo

così come prima dei referndum lo stato fà spot sul loro funzionamento e contenuto, e così come prima delle tasse la chiesa fà spot sull’8×1000 (senza però dare la minima indicazione sul reale funzionamento del meccanismo), così lo stato prima delle tasse dovrebbe fare spot informativi sul reale funzionamento dell’8×1000 (e del 5×1000). magari sulla falsariga degli stessi fatti dall’UAAR, che però non può permettersi di mandare in televisione per carenza dei fondi (mica è come la chiesa, che ha speso più in un anno per spot per l’8×1000 che in aiuti per il terremoto in abruzzo……)

Osvaldo

@teologo

Premesso che non spetta a me trovare soluzioni per semplificare la legislazione italiana, tant’è che esiste un ministero del governo istituito proprio a questo scopo, mi sembra che sia responsabilità dello Stato assicurarsi che i cittadini siano coscienti del fatto che “la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse”.
Il punto è che questa regola va contro l’idea di senso comune per la quale i fondi di cui non si indica la destinazione restano nelle casse dello Stato.
Dunque, non basta che questo aspetto venga indicato in piccolo tra le avvertenze per compilare il CUD, ma è necessario che i cittadini vegano informati in maniera “attiva” e ripetuta, magari con degli spot che spieghino chiaramente questo criterio, e soprattutto facendo degli esempi reali di ciò che accade a questi soldi se non si esprime alcuna preferenza.
Si dovrebbe dire, ad esempio, che, dal momento che la Chiesa Cattolica riceve la stragrande maggioranza delle preferenze tra quelli che esprimono esplicitamente la loro scelta, se non si dà alcuna indicazione in merito l’87 per cento del nostro 8 per mille va a finire COMUNQUE alla Chiesa Cattolica.
Inoltre, si potrebbero fare esempi concreti di come lo Stato possa utilizzare per scopi comuni questi fondi se noi esprimiamo la nostra preferenza nei suoi confronti (ricerca scientifica, educazione, prevenzione di disastri naturali ecc).
Queste sono solo le prime cose che mi vengono in mente, ma il punto è che ci vuole una volontà seria di rendere i cittadini informati e consapevoli.

eleuterio

@alessandra:

“verissimo, ho fatto anch’io questo sondaggino tra i miei conoscenti, e devo segnalare che molti Caf si permettono di sbarrare lo “spazio Chiesa” senza che ci sia un esplicito consenso…”

E’ capitato anche al sottoscritto, (che se ne è accorto in tempo) il quale dopo un paio di strilli ha ottenuto la rettifica del CUD.
E dopo la scelta del 5×1000 a favore dell’UAAR, l’impiegato mi ha chiesto il volantino con le indicazioni e l’ha attaccato sulla sua scrivania.
Poi mi ha offerto un caffè, e ne abbiamo parlato.
Forse ho seminato bene.
Chiarisco che abito in un paesello delle Puglie, (abitavo a Roma), dove la presunzione e l’ignoranza sono a livelli cosmici, quindi terreno fertile per i discendenti di torquemada.
Non me ne vogliano gli Amici Pugliesi: ne conosco tanti, bravi e illuminati, e sono fiero della loro amicizia.

elena

ho lavorato in un centro assistenza fiscale: no, teologo, il subdolo meccanismo della ripartizione non lo conosce quasi nessuno, tra quelli che non firmano; e pure tra quelli che firmano per la chiesa cattolica (quelli che firmano per gli altri in genere sono più informati).

teologo cattolico

@elena

Visto che hai lavorato in materia credo che confermerai che di subdolo e criptico in una dichiarazione vi sono differenti voci: non per niente ci sono persone come te pagate per interpretarla. Quella del meccanismo di ripartizione dell’otto per mille è forse il meno oscuro, visto che è riportato esplicitamente in calce alle opzioni di scelta.

Se poi il problema è quello più generale della vaghezza ermetica di una dichiarazione dei redditi, non posso ceh essere d’accordo, ma allora il problema non va posto solo per l’ottopermille.

nightshade90

riportano in calce le opzioni, ma il metodo di distribuzione tra esse è specificato? perchè è quello il problema che fotte tutti…..

teologo cattolico

@night

ovvio che è scritto. Apre il fac simile che ho linkato sopra.

teologo cattolico

@night2

Non si capisce perchè l’applicazione della legge non trova alibi nella sua ignoranza (“Ignorantia legis non excusat”)..tranne che nel caso dell’ottopermille…

nightshade90

citazione alla cazzo: l’APPLICAZIONE della legge non trova alibi nell’ignoranza (e non è questo il caso, perchè non mi risulta che qualcuno cerchi di farecausa allo stato o venga posto sotto accusa dallo stato), ma questo non toglie il fatto che stà allo stato informare adeguatamente il cittadino sul funzionamento di queste cose…..

lugachov

“é possibile che chi non esprima il proprio esplicito consenso non lo faccia per dimenticanza”

certo, ed è anche possibile che il vostro “dio” esista….. per rispondere con un esempio altrettanto improbabile…

prionace85

@teologo cattolico
“…consapevole di come avverrà la retribuzione e accettando la logica di quel meccanismo”, e poi c’è la marmotta che confezionava la cioccolata!!! ahahaahah simpatico umorista!!!

enrico

@ Raffaele Carcano

Sarebbe bene riportare almeno da chi provenga l’intervento che lei riferisce come pervenuto alla redazione di Repubblica.

nightshade90

l’articolo sostanzialmente lascia intendere che 9 persone su 10 scelgano la chiesa cattolica, la realtà dice che solo 1 su tre lo fà. questo è il problema con le percentuali.

Nellettodilucia

“consapevole di come avverrà la retribuzione”
ahuhahuhauhauhahau mi sto sbellicando 😀

Teotroll, quelle rare volte che non offendi nessuno sai essere sottilmente esilarante!

Massimiliano

Lasciate perdere i non-sense di teologo cattolico. Piuttosto, contattate la redazione de “La Repubblica” a questo indirizzo: repubblicawww@repubblica.it segnalando l’errore e postando il link di questa pagina UAAR.

Roberto Grendene

questo:

“nove contribuenti su dieci regalano l’otto per mille alla Cei (e quindi lo fa anche la metà di quel venti per cento che non mette mai piede in chiesa)”

leggendo queste righe sembra che 9 contribuenti su 10 scelgano la chiesa cattolica romana come destinataria dell’8×1000 del gettito IRPEF dello Stato,
Non e’ cosi’.

enrico

No
La frase è chiara è presumo corretta anche se non conosco le percentuali di chi non destina l’ otto*1000 alla Chiesa.

enrico

Ripeto la domanda allora caro Massimiliano…..

Qual è l’errore..io non ne vedo di errori.
Il termine è corretto “regala” e non “sceglie” e le percentuali dovrebbero essere corrette da un rapido calcolo basato sugli anni precedenti.

Roberto Grendene

non vedo scritto “regala inconsapevolemente”, questo sarebbe abbastanza corretto (ma qualcuno che lo fa consapevolmente potrebbe anche esserci, chissà)

quindi meglio dire che 3 su 10 scelgono la Chiesa, che poi si prende per “miracolo” quasi tutta la torta

Nessuna scelta 60,40%
Chiesa Cattolica 34,56%
Stato 4,07%
Valdesi 0,50%
Ebrei 0,16%
Luterani 0,12%
Avventisti 0,10%
Assemblee di Dio 0,08%

firestarter

enrico,

quando fai un regalo lo fai consapevolmente o qualcuno ti sfila i soldi di tasca senza chiedertelo per comprare un regalo a terzi?

giusto per sapere

poi gia’ che ci sei, magari se hai tempo scoppia che hai sempre quell’aria da sapientino che non se lo puo’ permettere per ovvi motivi. Ti consiglio di metterti in contatto con hystericon se gia’ non lo sei.

Bee

@enrico

Sempre pronto ad interpretare ad arte (a questo punto non so più se inconsapevolmente o meno) gli interventi altrui ignorando il succo delle critiche che ti sono ormai permanentemente poste. Come hai fatto anche nel nostro ultimo scambio di post.

enrico

Sarebbe?
E’ stata chiusa la discussione…io ti ho risposto.

Bee

Ho visto. Sull’ AT ho sbagliato io, andavo di fretta e avevo letto erroneamente NT, indi il fraintendimento del discorso, mea culpa.
Ma per il resto continui a compiere gli stessi errori che qui tutti ti fanno continuamente notare. Non mi pare il caso di parlarne qui comunque, vista la diversità dell’ argomento. Alla prossima.

nellettodilucia

rileggevo la frase incriminata “la metà di quel 20% che non mette mai piede in chiesa”. Ergo se ho capito bene il 90% dei cattolici italiani mette un piede in chiesa di tanto in tanto? Da dove salta fuori questo dato? O ho capito male io?

Simona

…ho letto l’articolo di Michele Smargiassi (peraltro interessante, e anche un po’ preoccupante in questa sua analisi della correlazione tracciata nel Sud Italia tra “tenuta” del cattolicesimo praticato – quantomeno di facciata – da un lato, e incivilità, degrado e alta percentuale di infiltrazione mafiosa, dall’altro.. leggetelo!) e sono convinta che si sia trattato solamente di una semplificazione, tipica del resto nella stampa.

Semplificazione sbagliata, certo, ma che voleva andare nel senso dell’articolo ovvero: “per abitudine gli italiani si dicono cattolici, ma poi per tante cose non lo sono”.

Semplificando un tantino troppo, forse, il giornalista ha parlato del risultato finale dell’otto per mille (“oltre il 90% del gettito va alla CEI”) e l’ha tradotto in “9 contribuenti su 10 regalano l’Otto per Mille alla CEI”.

Ma quell’uso del verbo “regalano” a me fa supporre che Smargiassi la pensi, per certi versi come il sedicente “teologo cattolico” del commento sopra (ma chissà poi perchè quelli che intervengono su questo forum per dissentire – spesso a gamba tesa, anche se non è questo il caso – non si firmano mai con il proprio nome, ma con “apposizioni” varie di copertura…) ma in senso decisamente più negativo (cioè inconsapevole): e cioè che la maggior parte degli italiani “glielo lascia così”, il suo OpM alla chiesa cattolica, ma senza troppo chiedersi perchè…

Detto questo sarebbe stato più opportuno comunque fare una puntualizzazione dicendo “9 contrbuenti su 10 regalano – più o meno inavvertitamente, visto che chi si astiene dal meccanismo di voto dell’OpM, ben il 60%, è come se votasse con la maggioranza, cioè quei soli 3 su 10 che di fatto decidono con la loro firma – l’OpM alla CEI”…

Roberto Grendene

pero’ leggiamo la frase:

“gli italiani sono ancora cattolici? Ma certo, è quel che mostrano di essere nei loro comportamenti maggioritari: sei coppie su dieci si sposano all’altare, otto bambini su dieci nascono dopo le nozze, nove contribuenti su dieci regalano l’otto per mille alla Cei (e quindi lo fa anche la metà di quel venti per cento che non mette mai piede in chiesa), e nove ragazzi su dieci frequentano l’ora di religione a scuola”

il “regalo” dell’8×1000 e’ inserito in mezzo a scelte sicuramente conformistiche o piu’ o meno imposte dal condizionamento sociale, ma comunque note

il contribuente che non effettua alcuna scelta per l’8×1000 spesso non sa che in questo modo lo regala in buona parte alla Chiesa Cattolica Romana

Diocleziano

Vorrei sottolineare un’altra inesattezza dell’articolo: così come scritto sembra che un 10% si salvi dal versare le proprie tasse alla cei, il dato non è da considerare in verticale, ma in orizzontale, cioè, dalle tasse di OGNUNO viene prelevato il 90% che va alla chiesa e, via via, per tutti gli altri. Quindi è diversa la cifra relativa alla tassa pagata secondo il reddito, ma le percentuali in cui viene divisa è uguale per tutti. Fermo restando il meccanismo truffaldino.

Paul Manoni

No, la tabella non e’ inequivocabilmente sbagliata…
La tabella e’ la piu’ grossa boiata che si possa aver mai pubblicato su un quotidiano di rilevanza nazionale come Rapubblica. 👿

Future loop foundation

Spero di vederla pubblicata ne “La Repubblica” dei prossimi giorni.

Fulgidus

Egregio signor “teologo cattolico” rilegga le frasi contenute nella pagina e cerchi di capirle.
Nel testo qui sopra non si dà dell’idiota a nessuno, semplicemente si ipotizza che, visto che non esprimono una opinione lo fanno per dimenticanza o ignoranza del meccanismo, coloro che vorrebbero sostenere la chiesa cattolica sicuramente opterebbero per un ragionamento diverso: “voto, così oltre al mio contributo porto anche quello di chi non ha votato la mia confessione”.
L’ipotesi che qualcuno si adagi sul fatto che comunque il suo 8×1000 verrà donato alla chiesa della sua confessione è quantomeno pretenziosa e infondata, una mera giustificazione del costante furto che la chiesa cattolica e le altre confessioni perpetrano ogni anno ai danni di coloro che non si interessano o ingenuamente pensano che non compilando il modulo il prelievo non avvenga.
Ciononostante non voglio dire che ogni singolo individuo segua le mie ipotesi o quelle dell’articolo, potrebbero esserci sicuramente sufficienti persone che si comportano nel modo da lei descritto da rendere la sua una teoria realistica, ma personalmente credo che si estremamente improbabile… persino per dei cattolici…

Diocleziano

Il meccanismo dell’8×1000 era tanto ben conosciuto che fu oggetto di un servizio della
Gabanelli, credo addirittura più di dieci anni fa, proprio perché la stragrande maggioranza
ne ignorava la logica perversa, merito del Tremor†i. È da allora che voto i Valdesi.

Per assurdo potrebbe anche essere vera l’ipotesi del teologo: oggi, ma solo oggi, che si
conosce il meccanismo truffaldino dell’8×1000, qualche cattolico potrebbe decidere di non
firmare sapendo che tanto finisce nelle saccocce dei preti. Anni fa non era risaputo. Bell’esempio di dignità!

giancarlo bonini

Teologo, vivi davvero nel mondo dei sogni ( o nel migliore dei mondi possibili), dove tutto funziona come dici, dove tutti sanno quello che fanno, sono pienamente responsabili delle proprie scelte ecc. oppure sei solo uno che è arrivato ad ingrossare le fila dei trolloni che sono quì solo per perorare sempre e comunque le ragioni della CCAR?

enrico

L’inchiesta contiene tuttavia un’asserzione completamente errata: “nove contribuenti su dieci regalano l’otto per mille alla Cei (e quindi lo fa anche la metà di quel venti per cento che non mette mai piede in chiesa)”.
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L’affermazione non è per niente errata.
A meno di non saper fare una percentuale

Al lato pratico utilizzando i dati forniti da Roberto Grandene risulta

60.40 % non esprime alcuna preferenza
34,56 % sceglie la Chiesa cattolica

Dunque 5.04 % opta per altra destinazione

ovvero 39.6 % del totale esprimono una precisa preferenza…Il 34.56% del totale rispetto al 39.6% del totale è aprossimabile ad un 87,3% .
Dunque considerando la parte del tutto rappresentata dal 60.40 % di persone che non esprimono alcuna preferenza fra questi 9 cittadini su 10 regalano ( più o meno inconsapevolmente questo non è dato saperlo) l’ 8*1000 alla Chiesa Cattolica.

Concetto espresso correttamente da chi ha scritto l’articolo.

Diocleziano

enrico, rigira la frittata come ti pare ma resta il fatto che l’8×1000 è prelevato dall’IRPEF, che è una tassa sul reddito, quindi le quote non espresse devono restare nelle casse del fisco. Chiaro?

enrico

Rigiro la frittata?

Penso che vi sia qualche problema direi …matematico…

firestarter

ancora che fai lo gnorri, come se il punto fosse la matematica.

Ovviamente da sapientino ino ino quale sei non arrivi neanche a capire che la rettifica era richiesta per eliminare l’ambiguita’ sulla volonta’ del regalante, perche’ la truffa dietro l’8×1000 sta proprio li’.

Dai adesso rispondimi come il sapientino idiota ripetendo che la matematica e’ giusta.

enrico

No
Penso che non sappiate fare una percentuale.
Infatti quando ho letto l’articolo pensavo fosse la replica di qualche movimento/istituzione cattolica redatto da qualcuno poco ferrato in matematica.
Perchè l’articolo è super chiaro 9 su 10 regalano l’ 8*1000 alla Chiesa cattolica, ovvero 9 persone su 10 fra coloro che non scelgono regalano di fatto l’otto per mille alla Chiesa Cattolica.
Poi ho scoperto dai vostri interventi che la replica era vostra è ho pensato ..acciderbolina 😉

Raffaele Carcano

@ enrico
La tabella che accompagnava l’articolo dimostra abbondantemente che è lei ad avere torto.

enrico

Francamente la tabella a cui presumo lei si riferisca dice un’altra cosa ancora.
Dice quante persone regione per regione esplicitamente scelgono altra destinazione che non sia quella della Chiesa Cattolica.

Di fatto, se fa due rapidi calcoli, effettivamente sia 9 italiani su 10 indirizzano esplicitamente o implicitamente l’ 8*1000 alla Chiesa Cattolica sia l’otto per mille di 9 italiani su 10, fra coloro che non scelgono nulla, finisce regalato alla Chiesa Cattolica.

Raffaele Carcano

Mi auguro sappia leggere, perché la didascalia della tabella dice altro. Dice: “Chi non sceglie la Chiesa cattolica”. E la corrispondente percentuale è sbagliata.

enrico

No no so proprio leggere…..chi non sceglie la Chiesa cattolica…. ovvero chi esplicitamente sceglie un’altra destinazione.

enrico

Anzi direi di più da un rapido sguardo la didascalia è sbagliata perchè non è significativa, almeno di non sottintendere che sia noto il meccanismo dell’assegnazione a chi paga le tasse.
Tuttavia
Per un intervento prodigioso che probabilmete andrebbe sottoposto ai vostri amici ciccapini l’affermazione è correta comunque la si giri (anche se le intenzioni dell’autore erano altre e non credo abbia capito molto di quanto ha riporato, il che francamente non depone granchè a favore della logica sottesa all’intero articolo che mira ad indicare più o meno esplicitamente una correlazione fra cattolicesimo praticato e indigenza sociale).
Resta valido il dato 9 su 10 qualunque sia il settore preso in esame….direi più che divertente………

enrico

Ovvero che chi ha scritto l’articolo non ha capito molto riguardo i dati che ha presentato ma per pura fortuna hanno un senso matematico.
Direi prodigioso.
L’articolista evidentemente voleva dare un quadro negativo del cattolicesimo quasi fosse superstite nelle regioni più disadattate causa la situazione sociale ( che poi è possibile).
Eppure
Sembra dall’articolo che nonostante tutto l’Italia sia ancora cattolica o comunque favorevole alla Chiesa come istituzione sociale, cosa che è evidentemente non corrispondente al vero.

Prodigioso…..si trae il bene dal male 😉

Bee

Certo, certo, enrico, vivi nel tuo mondo fatto di verità tutte tue, continua così.

Mago mandrake nel rigirare le frittate come ti è stato già fatto notare.

Hai torto marcio comunque la rigiri.

enrico

@ Bee

Io non rigiro le frittate, anche perchè io non ho la necessità di convincere gli altri a pensarla come me rispettando la libertà altrui, io lavoro nel settore chimico ed ho una certa mentalità e dunque non avendo letto l’articolo originale, ma solo il vostro “ultimissime” non ho potuto far altro che interpretare quanto scritto nell’unico modo logico che suggeriva dato il termine “regalano”.

Credo che dovresti stare più attento nel leggere gli interventi poichè ho appena ammesso che il giornalista non si è espresso bene collegando quanto scritto nell’articolo con la tabella riportata.

Bee

“Credo che dovresti stare più attento nel leggere gli interventi poichè ho appena ammesso che il giornalista non si è espresso bene collegando quanto scritto nell’articolo con la tabella riportata.”

E’ già qualcosa. Ho qualche riserva comunque sulle tue interpretazioni. Come quasi tutti, mi pare. Saremo stupidi noi…

enrico

@ Bee

Mi stupirebbe se qui non aveste qualche riserva sulle mie “interpretazioni”.

Seppur

Non dovreste avere alcuna riserva sul fatto che la problematica “origine dell’universo” non attenga alla scienza sperimentale che semmai si occupa della sua evoluzione e descrizione.

Mentre

L’abiogenesi è una problematica studiabile attraverso il metodo sperimentale, seppur le condizioni al contorno e dunque certi vincoli non possono essere altro se non supposti e non provati e che allo stato dell’arte non esiste alcuna spiegazione soddisfacente per ipotizzare il passaggio dall’inorganico alla vita, semmai dall’inorganico all’organico.

Fulgidus

Ho appena scritto a Repubblica (repubblicawww@repubblica.it)
Metto il testo qui se qualcuno volesse prendere spunto:
——————————————-
Vorrei segnalarvi un errore che ho letto oggi su repubblica, nell’articolo di Michele Smargiassi dal titolo “Il dio personale degli italiani”.
Nell’articolo si afferma, tra le altre cose, che nove contribuenti su dieci regalano l’otto per mille alla Cei (e quindi lo fa anche la metà di quel venti per cento che non mette mai piede in chiesa)”.
Leggendo queste righe sembra che 9 contribuenti su 10 scelgano la chiesa cattolica romana come destinataria dell’8×1000 del gettito IRPEF dello Stato, non e’ cosi’ visto che più del 60% degli italiani non effettua alcuna scelta.

Vorrei chiedervi di pubblicare una rettifica al più presto, allegando se possibile la lettera di Raffaele Carcano, segretario UAAR.

Grazie della disponibilità.
[Firma]
——————————————-
Io ho preso spunto da Roberto Grendene a mia volta…

enrico

@ Fulgidus

Qualche problema con le percentuali anche lei o con la differenza che corre fra il significato delle parole “regalano” e “scelgono”.

Fulgidus

Non ho nessun problema, affatto.
Ritengo che fare demagogia sulla differenza che intercorre tra regalare e scegliere non sia comunque il punto.
Non ho scritto “da ciò si evince certamente” ma “sembra”.
Non discuto sui numeri che ha usato (sebbene non abbia rifatto i calcoli per svogliatezza, lo ammetto) perché fondamentalmente sono corretti.
Mi sembra sbagliato però dare una spiegazione così riduttiva del meccanismo che porta quel 90% nelle casse dei 40 ladro… hem… della Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica.
Ritengo che meriti una rettifica o quantomeno un approfondimento, lei no?

enrico

No ritengo che la frase dica altro e penso di averlo spiegato

Paul Manoni

@enrico
Vai a leggerti l’Eurobarometro nella notizia successiva, e spigami come fanno 9 cittadini italiani su 10 a scegliere la CCAR per l’8×1000, se solo il 5% degli italiani, ritiene la religione un valore fondamentale per la sua persona.

enrico

@ Paul Mannoni

Certamente…dopo però che lei mi avrà spiegato come correla quel 5% con il 34% circa degli italiani che destina esplicitamente il proprio 8*1000 alla Chiesa Cattolica e con quel 30% che pratica regolarmente e con quel 10% che risulta addirittura “militante” stando all’articolo.

Paul Manoni

@enrico
Vedi allora se ti dice niente la parola “ICud” e l’iniziativa della CCAR tendente alla circonvenzione di incapace….Oppure spiegami come mai quest’anno, al CAF della CISL, mi sono state proposte solo due scelte (CCAR e Stato) per l’8×1000, anzichè le 7 previste dalla legge. Così si fa’ presto a passare dal 5% o 10% al 34%, sai!? 😉

N.B: il 30% che pratica regolarmente te lo devi essere sognato. A me risulta un misero 22%, che si e’ abbassato di ben 2 punti percentuali all’anno negli ultimi 10 anni.

enrico

@ Paul Mannoni

L’ho preso rapidamente dall’articolo, non mi sono mai interessato alla percentuale.
Può essere anche l’1% mi dispiacerebbe ma io rispetto la libertà di chi sceglie diversamente.

Restando tuttavia convinto che la maggior parte in realtà opta per uno spiritualismo fai da te causa un’ interpretazione letterale delle Scritture, un’ errata interpretazione di quanto gli scienziati ( inteso come scienze naturali) abbiano o possano dimostrare ( cioè nulla nel campo specifico), per rapide letture di testi critici verso il cristianesimo.

Ben inteso eccettuato gli atei militanti che hanno solide ragioni per perorare le proprie scelte 😉

Paul Manoni

Et voilà…L’arrampicata cerchiobottista con rigiramento di frittata incorporato e’ servito. 😉
Ma che pertinenza ha, il tuo post delle 19.28, con il mio delle 18.50???

Mi ripeto:
-Come te lo spieghi che secondo l’Eurobarometro (non il sondaggio della parrocchia!!), solo il 5% degli italiani, ritengono che la religione sia una cosa fondamentale per la loro vita, mentre secondo la tabella (spudoratamente sbagliata) riportata da Carcano nel link postato alle 17.05, ci sono addirittura 9 italiani su 10 (90%) optano per devolvere il loro 8×1000 alla CCAR???
-Chi le spara piu’ grosse grossissime secondo te, il giornalista Smargiassi di Repubblica, oppure l’Eurobarometro???

E su’ e’….!!! 😉

serlvrer

Enrico, “regalano”, per com’è scritto nell’articolo, lascia intendere che decidono di destinare il loro 8 per 1000 alla Chiesa cattolica, visto che quel 90% è messo in contrapposizione con “la metà di quel venti per cento che non mette mai piede in chiesa”.
Che poi lei, come tutti i cattolici, non ci trova nulla di male della subdolezza semantica, è tutto un altro paio di maniche.

enrico

“enrico scrive:

8 luglio 2011 alle 10:24”

Io mi sono basato sul testo dell’ultimissima e quanto era riportato faceva presupporre un ragionamento logico come quello che ho espresso.

enrico

@ Paul Mannoni

Il 5 % è un dato ridicolmente basso, il 30 % è un dato forse eccessivo.

In realtà la stragrande maggioranza delle persone non abbandona la religione ufficiale per l’ateismo ma per un credo genericamente personale e fai da te in “qualcosa”.

Paul Manoni

@enrico
1-Carcano ed il sottoscritto piu’ volte, ti hanno invitato a leggere la tabella che era stata postata alle 17.05. Dovevi basarti su quella semmai, ed approfondire la notizia di Ultimissime, se propri ne sentivi l’esigenza e non ti fidavi. Per esprimere un giudizio di qualsiasi genere, occorre andare oltre le apparenze e la superfice delle cose…Vale anche per la religione ovviamente.

2-Ritengo il 5% una percentuale perfettamente in linea con la realtà ed assolutamente vera, se si parte dal presupposto che quel 5% rappresenta solo ed esclusivamente “coloro che ritengono la religione un valore fondamentale per la loro vita”. Ovvio che in Italia ci sono piu’ del 5% dei credenti, ma evidentamenti questi non ritengono fondamentale per la loro vita, la religione.

3-Il 30% (o per la precisione il 36%) e’ effettivamente un dato eccessivo. Non tutti quelli che firmano l’8×1000 alla CCAR sanno precisamente cio’ che stanno facendo. Molti vengono secondo me tratti in inganno, proprio come e’ accaduto a me al CAF, che mi ha proposto due sole alternative, Stato e CCAR quando avrebbe dovuto propormene 7 (Un caso che abbiano beccato l’unico ateo informato sull’8×1000??? 😉 ).

4-Mai detto che le persone abbandonano la loro religione per l’Ateismo. Semmai che si secolarizzano e perdono completamente interesse per la loro religione “di nascita” (in ItaGlia, presumibilmente quella catto).

5 (poco importante) – Paul MAnoni con una “N” sola…Non 14!! 😉

enrico

@ Paul manoni

1 L’articolo è stato postato dopo un bel pò, mi sono basato sul testo dell’ultimissima nè avrei potuto immaginare
che un articolo evidentemente scritto contro l’ 8*1000 ( come ammesso candidamente da Smargiassi nell’ intervento
delle 13:13) contenesse un simile autogol.

2 Il 5% è una percentuale ridicola, anche se il suo intervento evidenzia quasi una sua necessità ad avere persone che
la pensano come lei o contrarie a posizioni che per lei sono sbagliate per sentirsi dalla parte della ragione, lo
stesso articolo riporta un 10% di cattolici definiti militanti, chieda ragione a Smargiassi di questa percentuale.

3 Se nel 36% sono contenute persone che nemmeno si rendono conto del significato di scegliere a chi destinare l’otto
per mille e da quanto emerge dai vostri commenti il 60% non è nemmeno interessato ad informarsi su queste
tematiche o non le capisce, verrebbe da chiedersi attraverso quali raffinati ragionamenti abbiano scelto di
abbandonare la Chiesa Cattolica.

giovannibattistateo

non ci meravigliamo, i nostri governanti attuano il prelievo anche dove non vi è il consenso è quindi inutile discutere sulla percentuale degli Italiani ,le loro volontà sono violate.
Naturalmente l’otto per mille da solo non basta-gli Italiani devono sapere che la legalizzazione del pizzo attuato dalle consorterie tipo OpusDei e Comunione e liberazione et altri ammontano a cifre che da sole potrebbero contenere la manovra che ci assassinerà.
Pensate tutti e sopratutto dubitate molto

deki

quello che voglio capire è perchè strepitate contro l’8xmille e poi lo volete anche voi. Sig. Carcano, mi risponde?

Raffaele Carcano

Dove starebbe scritto che chiediamo l’Otto per Mille? Noi chiediamo l’Intesa, e chiediamo gli stessi diritti di cui godono le confessioni religiose.

firestarter

è tornato deki, intelligenza mostruosa ed arguzia da vendere!

Francesco

L’otto per mille e’ stato creato proprio per questo per elargire a piene mani soldi (anche di persone non volenti) alla chiesa. E’ inutile chiedere di modificarlo quando questo paese sara’ governato da persone civili sara’ abbolito.

Michele Smargiassi

Cari amici, l’89,8% dei contribuenti che effettuano una scelta esplicita destinano il loro 8 per mille alla chiesa cattolica. Sul totale dei contribuenti fa il 36,3%.
cordialmente
michele smargiassi
la Repubblica

Osvaldo

Questo però non è ciò che è scritto nell’articolo:
“nove contribuenti su dieci regalano l’otto per mille alla Cei”

Parlare di “contribuenti” e basta è ben diverso che specificare “contribuenti che effettuano una scelta esplicita”. Si tratta di poche parole che cambiano tutto il senso delle cifre.

Fulgidus

Ma questo cambia tutto!
Ha ragione lei, noi non dovevamo disturbarla, ci dispiace!
Siamo noi che non abbiamo aggiunto le ovvie parole mancanti!
Ritiriamo ogni richiesta di rettifica!

.
.
.
Seriamente, si aspettava di sentirsi rispondere così?
Quel “che effettuano una scelta esplicita” aggiunto e quel “regalano” trasformato in “destinano” sono esattamente il motivo per cui dovrebbe dire “Faremo un articolo di rettifica o di approfondimento”…

cordialmente però eh…

Bee

E, caro Smargiassi, sarebbe bene che infatti nell’ articolo fosse pubblicato CHE EFFETTUANO UNA SCELTA!!! Poiché i denari di quel 60% e rotti che non effettua scelta vengono in gran parte indirizzati ugualmente verso la CCAR. Contro una loro esplicita volontà. Se si ritiene un giornalista serio, precisi. La professionalità si deduce anche dal saper accettare le critiche e ammettere di essere stati imprecisi nelle proprie affermazioni.

enrico

Contro una loro esplicita volontà. Se si ritiene un giornalista serio, precisi. La professionalità si deduce anche dal saper accettare le critiche e ammettere di essere stati imprecisi nelle proprie affermazioni.

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Mi spiace la precisa volontà viene espressa da coloro che scelgono altra destinazione.

Bee

Mi spiego meglio.E’ priva di ogni fondamento l’affermazione “un italiano su 9 regala (il regalo è inteso come atto volontario, qualunque altra interpretazione è arrampicarsi sugli specchi) la sua quota alla chiesa”senza specificare:

“l’89,8% dei contribuenti CHE EFFETTUANO UNA SCELTA ESPLICITA destinano il loro 8 per mille alla chiesa cattolica. Sul totale dei contribuenti fa il 36,3%” e “il 60% degli italiani invece non effettua nessuna scelta, tuttavia gran parte dell’ 8xmille di questa percentuale viene devoluto comunque alla chiesa”

La frase sopra letta senza quella sotto (testimoni i membri della mia famiglia a cui ho chiesto come la intendevano :-)) sembra implicare che 9 italiani su 10 destinano volontariamente ed esplicitamente il loro denaro alla chiesa preferendola a qualunque altro ente. Sussiste dunque una ambiguità di fondo che sarebbe bene correggere.

Tutto qua.

Michele Smargiassi

Ho commesso un’imprecisione, mi pareva fosse chiaro, e ne faccio volentieri ammenda coi lettori.
Ma questo non dovrebbe proprio far tirare un sospiro di sollievo a chi, come me, ritiene una vergogna il finanziamento pubblico del culto. Tra gli italiani consapevoli del funzionamento dell’8×1000 quasi nove su dieci scelgono la Chiesa Cattolica e solo sette su cento scelgono consapevolmente e laicamente lo Stato: questo è il dato da meditare…
Il 60% degli italiani che non effettua alcuna scelta non può essere attribuito al campo laico. Sono semplicemente disinformati, o menefreghisti, ma probabilmente molti di lorov anno a messa tutte le domeniche.

enrico

tuttavia gran parte dell’ 8xmille di questa percentuale viene devoluto comunque alla chiesa”

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Sì ma questo non per un meccanismo aleatorio ma perchè si suddividono i contributi considerate le percentuali espresse.

enrico

@ Michele Smargiassi

Significa che per il 36% dei contribuenti rimene un valore importante contribuire al sostentamento dell Chiesa Cattolica e della sua struttura.
Ed essendo cittadini dello stato italiano non vedo perchè lo stato italiano, che per altro beneficia direttamente e indirettamente dell’esistenza dell Chiesa Cattolica attraverso le sue associazioni e strutture (se non altro come beni culturali), non dovrebbe tenerne conto.

Bee

“Sì ma questo non per un meccanismo aleatorio ma perchè si suddividono i contributi considerate le percentuali espresse.”

Ma quanti sanno del funzionamento dell’ 8 per mille? Molto pochi. La disinformazione regna sovrana. Per questo il meccanismo dell’ 8 per mille rimane pseudo-truffaldino.

Bee

Per questo sarebbe bene che alla televisione fosse pubblicizzato il meccanismo dell’ 8 per mille così come viene presentato qui http://www.occhiopermille.it/

Come per esempio è stato fatto per gli ultimi referendum. La gente ha il diritto di sapere esattamente a chi spedisce il proprio denaro. Ma oltre a “avete fatto molto per tanti (sì, con il 20% di quello che ci arriva però, aggiunta mia)” non si sente nulla in televisione. E dato che oggigiorno le persone si informano praticamente solo con la TV…

enrico

@ Bee

Guardi lasciamo perdere gli ultimi referendum, perchè personalmente non vedo proprio quale sia la preparazione del singolo cittadino per esprimersi sul nucleare sì/no…e……..se lei ha votato contro………. la invito con gli altri 25 milioni circa di italiani a recarsi sul carso triestino a soffiare nel caso di incidente alla centrale di Krsko forse funzionerà……….

Comunque:
Non ho nulla contro al dato che venga spiegato il meccanismo.
Se poi pensa che far parte della Chiesa Cattolica come persona non laica sia un tale privilegio può scegliere questa strada………….

Lei però potrebbe chiedersi anche che cosa le abbia fornito l’idea che si possa investigare scientificamente l’origine dell’universo.

Bee

“Lei però potrebbe chiedersi anche che cosa le abbia fornito l’idea che si possa investigare scientificamente l’origine dell’universo.”

Che c’entra col discorso che stiamo facendo? Il fatto che la scienza lavora e continuerà a lavorare in eterno per scoprire i segreti dell’ universo. E non c’è niente che tu o alcun altro possa impedirlo. Ti è già stato ampiamente spiegato praticamente da chiunque come mai le tue idee non invalidano la ricerca.

“Guardi lasciamo perdere gli ultimi referendum, perchè personalmente non vedo proprio quale sia la preparazione del singolo cittadino per esprimersi sul nucleare sì/no…e……..se lei ha votato contro………. ”

Sì, ho votato contro il nucleare. E allora? Dimostra soltanto che tengo al mio paese e alle future generazioni, evitando di rifilare loro un bidone. Se fai parte di quella esigua minoranza che ha votato a favore del nucleare, mi dispiace per te ma sei in netta minoranza. E anche nel torto a pensare che nel nucleare si celi il futro del paese. Sto cominciando a pensare che ti piaccia andare continuamente contro corrente.

“Se poi pensa che far parte della Chiesa Cattolica come persona non laica sia un tale privilegio può scegliere questa strada”

No grazie. Sto benissimo così.

enrico

@ Bee

E’ possibile che tu abbia ragione (riguardo al nucleare) più che altro è possibile che il treno fosse in realtà già passato.

Mi elenca il numero di paesi sviluppati o in via di sviluppo che hanno rinunciato al nucleare?
Potrei essere in minoranza in Italia ma nel mondo credo proprio di no

Riguardo alla domanda precedente le ho chiesto di dirmi quale scienziato (da un pò) abbia affermato ufficialmente che è possibile studiare empiricamente l’origine dell’universo.

Bee

“Mi elenca il numero di paesi sviluppati o in via di sviluppo che hanno rinunciato al nucleare?
Potrei essere in minoranza in Italia ma nel mondo credo proprio di no”

Poco importa del mondo. Bisogna guardare alla realtà del proprio paese. In nucleare in Italia sarebbe stato un vero e proprio suicidio. E per fortuna il 95% degli italiani ha avuto buon senso nel votare sì agli ultimi referendum abrogativi.
Quindi direi che in Italia sei in netta minoranza.

“Riguardo alla domanda precedente le ho chiesto di dirmi quale scienziato (da un pò) abbia affermato ufficialmente che è possibile studiare empiricamente l’origine dell’universo.”

Non ho detto questo. Ho detto che la scienza non si ferma mai nel suo cammino di comprensione. Ho detto che in futuro è molto probabile che sarà risolto il problema della singolarità che per adesso non ci permette di andare oltre il tempo di planck, quei 10 alla meno 43 secondi a partire dai quali possiamo descrivere con buona approssimazione lo sviluppo dell’ universo attraverso miliardi anni, fino ad arrivare alla formazione del sistema solare, al consolidamento del pianeta terra, alla comparsa della vita, alla sua evoluzione, fino ad arrivare a noi, ultima specie comparsa dopo 13,7 miliardi di anni di evoluzione fisica e 3,5 miliardi di anni di evoluzione biologica. Ho detto che non sappiamo guardare oltre quella soglia insondabile. Per ora. La fisica teorica si sta occupando di elaborare modelli pre-big bang plausibili, ipotesi affascinanti in attesa di essere verificate; il large hadron collider potrebbe aiutare in questo senso. e se non basterà, se ne occuperà il super large hadron collider, progetto in cantiere che probabilmente partirà fra una decina di anni; e così via. La ricerca ha fatto passi da gigante negli ultimi 100 anni. Chissà quanti altri interrogativi saremo in grado di risolvere nel corso di questo secolo ancora ai suoi albori. E forse anche l’origine dell’ universo.

enrico

Poco importa del mondo. Bisogna guardare alla realtà del proprio paese. In nucleare in Italia sarebbe stato un vero e proprio suicidio. E per fortuna il 95% degli italiani ha avuto buon senso nel votare sì agli ultimi referendum abrogativi.
Quindi direi che in Italia sei in netta minoranza
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ehehehehehehe……elenco io Germania..fine dell’elenco.
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Di ipotesi ne può fare quante ne vuole…sensate per carità..scientificamente plausibili ….magari potrei darle una mail a cui chiedere (se mi fidassi e non mi fido).
Il punto è che mi pare discretamente probabile che non si potrà uscire dal sistema oggetto di studio per verificare sperimentalmente le ipotesi fatte.

enrico

A scanso di equivoci….non sto nascondendo la plausibilità di Dio dietro questi punti interrogativi ( il dogma Dio creatore dice altro) poichè sono convinto che tutto sia potenzialmente studiabile e comprensibile, ma semplicemente che non tutto può essere empiricamente indagato.

Bee

“ehehehehehehe……elenco io Germania..fine dell’elenco.”

Ti ho appena detto che la questione referendaria è ristretta all’ Italia e alle sue capacità di far fronte al nucleare e tu fai lo gnorri. Non c’è proprio verso di fare un discorso sensato con te.Altri parsi al mondo possono gestire il nucleare con relativa sicurezza? Buon per loro! Noi non ne siamo in grado. Per questo la decisione referendaria è stata saggia.

“Il punto è che mi pare discretamente probabile che non si potrà uscire dal sistema oggetto di studio per verificare sperimentalmente le ipotesi fatte.”

Cambia musica ogni tanto.

Bee

“ma semplicemente che non tutto può essere empiricamente indagato.”

L’osservazione diretta non è l’unico metodo di indagine scientifica. Vi è anche l’inferenza. Che spesso supera la testimonianza oculare.

Bee

Poi è ovvio che non tutto potrà mai essere spiegato. Ci saranno sempre più interrogativi che risposte. La scienza è la prima a riconoscerlo.

enrico

@ Bee

@ Bee

Se ritieni che l’Italia non sia in grado, beh bee io penso che non so cosa dovrebbe essere in grado allora di gestire come paese

L’eolico?
L’idroelettrico?
Il solare?
Lo smaltimento dei rifiuti?

Effettivamente se 25 milioni di italiani la pensano così fanno molto bene ad andarsene i laureati nelle materie scientifiche, molto ma molto bene.

Il tempo di Planck non è un limite strumentale comunque.

Bee

“Se ritieni che l’Italia non sia in grado, beh bee io penso che non so cosa dovrebbe essere in grado allora di gestire come paese”

Esattamente. Non riusciamo nemmeno a smaltire i normali rifiuti. Ti immagini farlo con le scorie nucleari che rimangono radioattive per secoli? Dove le mettiamo? In strada come a Napoli? Per favore…

enrico

@ Bee

Allora cambia Stato.
25 milioni di Italiani hanno semplicemente certificato di non avere fiducia in loro stessi.

Bee

Ma cambialo tu stato.

Non è questione di fiducia o meno.
25 milioni di italiani si sono resi conto che allo stato attuale la loro nazione non è in grado di far fronte al nucleare. Prima bisogna risolvere altri problemi, cosa che non può succedere con un colpo di bacchetta magica. Prima di infognarsi in una tecnologia che gioca con il fuoco bisogna riflettere se si è in grado di gestirla. Ripeto: in un paese in cui non si riesce ancora a contrastare efficacemente l’emergenza rifiuti urbani, in cui non riusciamo nemmeno a decidere dove fare una cavolo di discarica, come pensi che si possano gestire le pericolosissime scorie radioattive? In un paese in cui le norme di sicurezza edilizia sono a malepena rispettate, come puoi pretendere che vengano costruite centrali completamente a norma e sicure? Dove le costruisci queste centrali? Accanto a casa tua? Sei sicuro di volerti esporre al rischio?
Persino un paese come il giappone, in cui le norme edilizie antisismiche sono ultrarispettate, si è trovato a far fronte ad una grande emergenza. E loro chiudono le centrali se vi trovano una formica. Cosa potrebbe succedere in Italia, anch’essa a grande rischio sismico, in una simile situazione?

Basta ragionare un attimo per capire che in paese disorganizzato e volto a fare gli interessi dei pochi a scapito dei molti come l’Italia il nucleare sarebbe stato un suicidio.

Leggiti qualcosa sull’ argomento: magari ti convincerai che il 95% degli italiani non ha fatto una brutta scelta.

Roberto Rossi, Bidone nucleare.

“Nel 1987 gli italiani hanno detto no all’energia nucleare. Adesso in molti criticano quella scelta, dettata dallo choc che seguì al disastro di Chernobyl, e attribuiscono a timori infondati un presunto ritardo rispetto ai Paesi nuclearizzati. Ma siamo davvero gli unici a dubitare di ciò che gli altri accettano di buon grado? E poi, quanto costa cambiare strada? Chi pagherà quest’energia “pulita e sicura”? Roberto Rossi, che segue da anni il piano governativo di rilancio nucleare, ora giunto alla sua fase attuativa, fa un bilancio della situazione consultando esperti e presentando documenti inediti. Parla delle centrali che vogliono metterci in casa – le Epr, della francese Areva – che tra sistemi di sicurezza mal progettati e crepe nella struttura di contenimento fanno tremare i finlandesi. Calcola quanto ancora costino i vecchi impianti, anche sulla nostra salute. Smaschera l’apparato di propaganda che vuole rassicurarci con una montagna di bugie e fa i nomi della nuova “cricca” che ha reso il nucleare un business estremamente redditizio. Ma soprattutto rivela le sedi italiane selezionate per lo smaltimento delle scorie.”

La menzogna nucleare. Perché tornare all’energia atomica sarebbe gravemente rischioso e completamente inutile
Autore Chiesa Giulietto; Cosenza Guido; Sertorio Luigi

“Mentre la crisi mondiale ha inghiottito la profumata menzogna del progresso economico senza limiti, mentre il pianeta continua a rimandare le irrimandabili decisioni sul suo futuro energetico e ripropone la rassicurante menzogna dei “passi avanti”, l’Italia, o meglio, il governo Berlusconi offre come soluzione nazionale la menzogna verde dell’energia nucleare. Cosa importa se ancora non siamo stati in grado di risolvere i problemi legati al fallito esperimento atomico, di cui il territorio italiano porta ancora il peso. Cosa importa se un referendum storico ha già fatto sentire forte e chiara la voce del no dei cittadini italiani. Cosa importa se le riserve di combustibile consentiranno al nucleare vita breve. Cosa importa se il problema delle scorie e della dismissione degli impianti è tanto grande da non poter essere definito nemmeno dai tecnici e dagli scienziati. Cosa importa se l’Italia non possiede né il combustibile né il know-how necessario e si arrende nuovamente alla dipendenza dagli altri Stati. In questo libro, la voce lucida di due illustri fisici, Guido Cosenza dell’Università Federico II di Napoli e Luigi Sertorio dell’Università di Torino, ci consente di fare chiarezza una volta per tutte, e l’esperienza di Giulietto Chiesa ci aiuta a capire le intenzioni di chi pretende ancora una volta di decidere per noi.”

Nucleare: se lo conosci lo eviti. Una battaglia per il diritto al futuro

“Il Governo Berlusconi si appresta a rilanciare la produzione in grande scala dell’energia nucleare, nonostante il popolo italiano si sia già pronunciato contro a larghissima maggioranza nel referendum del 1987. Come questo libro intende dimostrare, gli argomenti portati a favore sono inconsistenti: non è vero che il nucleare sarà l’energia del futuro, che è economicamente competitivo, che serva a ridurre le emissioni di gas serra, che non ci siano alternative. Mentre sono drammaticamente veri i ripetuti incidenti e la produzione di scorie altamente radioattive che consegneremo alle prossime diecimila generazioni. Senza contare la proliferazione del nucleare militare, di cui l’uso “civile” è figlio riconosciuto.”

Il nucleare non è la risposta
Autore Caldicott Helen

“Un libro definitivo. La sua lettura smaschera la malafede della propaganda nuclearista di politici e gruppi di interesse, diffusa in Italia anche grazie a mass media complici e compiacenti. La verità è che, dopo aver letto questo libro, non ci sono più argomenti ragionevoli, se mai ce ne sono stati, per sostenere il nucleare, in Italia come altrove. “Ben venga la traduzione italiana di un libro americano che costituisce uno dei più pesanti atti d’accusa mai scritti nei confronti dell’energia nucleare” (N. Armaroli).

Bee

Tra parentesi: anche il papa si è dichiarato contro l’energia nucleare. Per una volta sono d’accordo con lui. O aveva il bottone “infallibilità” su “off”?

Fabio Milito Pagliara

non scordiamoci che

1) c’è una gran quantità di persone che non ha l’obbligo di consegnare la dichiarazione dei redditi (monoreddito ecc)

2) sarebbe giusto che ognuno donasse il proprio 8×1000 all’ente per cui firma e non vedesse assegnato il suo 8×1000 in funzione della scelta di tutti gli altri (a chi chiedeva una semplificazione)

3) la vera semplificazione sarebbe l’abolizione dell’8×1000

enrico

In buona sostanza sarebbe corretto scrivere grosso modo questo.
Un certo numero di cittadini (36,3 % del totale) esprime la precisa scelta di destinare il proprio 8*1000 alla Chiesa Cattolica.Il 5 % circa (presumo questo sia l’andamento) esplicitamente sceglie altra destinazione.
Queste percentuali generano un rapporto di circa 9 cittadini su 10, fra coloro che esprimono esplicitamente l’intenzione, che scelgono la Chiesa Cattolica.
Visto il meccanismo del sistema circa (arrotondando) su 10 cittadini 4 8*1000 vengono destinati alla Chiesa Cattolica per precisa scelta del contribuente 5 vengono destinati causa il meccanismo.

Ovvero dovrebbero essere presentate

1 una tabella che rappresenta solo coloro che hanno esplicitamente scelto, con le varie percentuali, regione per regione
Con legenda che spieghi che queste sono le percentuali dei voti esplicitamente espressi

2 una tabella che esemplifichi la situazione totale causata dal meccanismo in cui si possono indicare le parti legate alla scelta esplicita e quelle derivanti dal meccanismo ad esempio con un istogramma.

Diocleziano

Per semplificare il discorso: il cosiddetto ”meccanismo truffaldino” dell’8×1000 funziona
esattamente come le elezioni politiche, dove si tiene conto solo dei voti validi.
Che rappresentano sempre il 100%.
Non importa se il 40% degli aventi diritto non vota o lascia la scheda in bianco.

Se fosse un referendum, la chiesa non incasserebbe mai un solo cent, per mancanza di quorum.

RobertoV

Facendo il confronto con le elezioni è vero che chi non vota ha torto, ma se solo il 40 % o meno votasse ci preoccuperemmo e ci chiederemmo il perché ed in genere il risultato sarebbe: disinteresse, l’idea che sono tutti uguali, rassegnazione “tanto non cambia niente”, difficoltà a trovare un’offerta valida e l’elevata astensione indicherebbe una protesta verso il sistema. Invece nel caso dell’8 per mille i fondamentalisti cercano di far passare l’idea che chi non voti lo fa perché è d’accordo con quella ripartizione che torna in questo caso utile alla chiesa cattolica che non otterrebbe mai quel 90% per assegnazione diretta (figuriamoci se ci fosse un sistema alla tedesca). Eppure nel caso del 5 per mille dove la scelta è ampia, tra centinaia di alternative, con significato chiaro dei fini di utilizzo dei soldi donati, pur essendo più complessa per la scelta e la necessità di procurarsi il codice dell’associazione, più dell’80% delle persone esprime una scelta.
Nel caso dell’8 per mille, spacciato per fini umanitari (ed allora non si capisce il perché tenerlo separato dal 5 per mille), la scelta è limitata solamente a 6 confessioni religiose (alcune di oscuro significato) più lo stato. Ora grazie all’assenza di informazione o alla disinformazione chi sa cosa siano o cosa facciano le varie chiese in competizione con quella cattolica? Inoltre in Italia lo stato non è certo percepito positivamente, ma visto come una sorgente di sprechi e che, poi alla fine gira una parte dei suoi soldi alla chiesa cattolica stessa e non fa pubblicità per le proprie attività umanitarie. Quindi uno che non vuole dare i propri soldi alla chiesa cattolica si trova non messo bene nelle alternative. Negli ultimi anni si è rivelata come migliore scelta alternativa valutando vantaggi/svantaggi la chiesa valdese (ed è quella che faccio anch’io) che garantisce una resa dei soldi raccolti per attività umanitarie almeno tre/quatro volte maggiore di quelli dati alla chiesa cattolica, ma resta il problema che comunque è una confessione religiosa e che se venissero dati i soldi ad un’associazione veramente umanitaria la resa sarebbe superiore. Ed inoltre nell’immaginario collettivo italiano sembra che sia la sola chiesa a fare attività umanitaria e che, grazie ad una pubblicità ingannevole, i suoi soldi vengano utilizzati per questi scopi. In questo modo, sfruttando anche il fatto che in molti non conoscono bene il meccanismo finale di ripartizione (succede anche tra i ricercatori) la chiesa incamera una quota superiore a quella che otterrebbe se le procedure fossero chiare e con più alternative valide.

Diocleziano

C’è anche un altro aspetto che andrebbe studiato: quel poco che alla fine viene dato effettivamente in aiuti, finisce in maniera prevalente verso ‘bisognosi’ cattolici?

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