Oggi, 11 luglio, il Comitato Internazionale contro la Lapidazione ha indetto una giornata di sensibilizzazione sul tema. Con un appello su internet, si chiede ancora la liberazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, che rischia la lapidazione perché accusata di aver ucciso il marito. E’ stata ricondotta in carcere, in attesa della sentenza definitiva. Stessa sorte per il suo avvocato Sajjad Houtan Kian, già attivo nella difesa di altre donne che rischiano la lapidazione, condannato a quattro anni di reclusione.
Il Comitato invita quindi ad attivarsi contro la pratica della lapidazione partecipando a manifestazioni o flash mob, su internet (tramite FaceBook e Twitter), con l’invio di lettere di protesta al regime iraniano e ai governi del proprio Paese.
Valentino Salvatore
Ma i governi dei cosiddetti paesi civili dove sono, loro che potrrebbero veramente fare qualcosa?
Per carità, compagni, laseciatela lapidare!
E’ l’espressione di una “nuova cultura”,
che ci può librare dal bieco “capitalismo
nord-occidentale”.
Scusate, compagni, se ostacolo i paladini
della “nuova libertà”.
Poveretta, è stata anche costretta a dire in TV che lei non aveva bisogno dell’aiuto dell’occidente perchè il regime iraniano l’ha trattata con mitezza e giustizia.
Non le consiglio di venire qui comunque. Alcuni dei nostri di destra sono molto peggio di Ahmadinejiad … Siamo noi che abbiamo bisogno dei Baschi blu dell’Onu.
Meglio il peggior ministro nostrano di quei bastardi rifiuti della storia.
Parliamo male dell’Italia, ma non mi sembra che le adultere vengano lapidate.
Solidarietà a Sakineh e a tutte le donne iraniane!!
“non mi sembra che le adultere vengano lapidate.”
Infatti la colpa che ha causato la condanna NON è l’adulterio, ma l’omicidio del marito;
(ed in risposta anche a Giovanni Biosticco) negli U.S.A. , mentre la pena a Sakineh era stata sospesa, una donna, giudicata anche incapace di intendere e volere, è stata “giustiziata” (messa a morte) per la stessa ragione, aver ucciso il marito.
[Senza voler discorrere se sia giusto o sbagliato punire con la morte chi commette un’omicidio]
In USA l’hanno uccisa, in Iran ancora no. Quindi il problema evidentemente non è che lo Stato uccida una donna che ha ucciso il marito, il problema è che lo fanno in Iran: secondo paese al mondo per riserve di gas naturali e terzo paese al mondo per riserve di petrolio;
e che in futuro diventerà una delle superpotenze dell’energia.
(O.T. :
Come il Venezuela, e non a caso vengono dette sempre stupidaggini su Chavez.)
La morte che danno qui i benpensanti cattolici è quella civile.
Non concedere i diritti civili a gay e lesbiche significa affermare che non sono persone come gli altri e che devono essere tenuti fuori dalla società. Avere i diritti li metterebbe sullo stesso piano degli altri. Cosa giusta, visto che pagano le tasse come gli altri. Hai idea di cosa voglia dire per tanti adolescenti gay fragili e a volte impauriti subire il martellamento di tutti quei reazionari in tv che dicono che le uniche persone con le “carte in regola” sono gli etero? Tutti quei discorsi qualunquisti vengono riportati da presentatori ignoranti in tv e dagli stessi amici e compagni di scuola. Spesso per non sopportare lo scherno molti ragazzini si tolgono la vita. Si evita di dire che molti suicidi di adolescenti sono legati a quel motivo.
Dire continuamente che sono persone contro natura e che non possono formare famiglie, che danneggiano il paese scatena aggressioni a non finire come probabilmente leggerai suoi giornali. Quanti accoltellamenti ci sono stati negli ultimi anni? Quanti pestaggi? Io rifletterei prima di affrettarmi a dire che noi per fortuna siamo molto diversi dall’Iran.
Certo, solidarietà a Sakineh ma giustizia e civiltà anche in Italia.
Che schifo!!!! Ecco perchè sono a favore della laicità! Ed ecco perchè apprezzo questa opera di sensibilizzazione! Comunque l’Italia a confronto con l’Iran è oro colato!!!
Ipotizzado che la donna abbia commesso il reato:
1)Chiederne la liberazione non credo che sia giusto, piuttosto chiedere una metodologia differente della stessa pena inquanto la lapidazione é una cosa disumana.
2)Chiedere l’immediata scarcerazionde dell’avvocato(mi sembra molto importante anche questo)
3)Chiedere in generale di non forzare le dichiarazioni.
Io sono contrario alla pena di morte, ma la contestazione della pena di morte non centra in questo momento.
Ovviamente se la donna non ha commesso il reato le cose stanno differentemente.
La condanna alla lapidazione è stata comminata per adulterio, per omicidio la legge iraniana prevede l’impiccagione.
Sakineh è stata condannata sulla base di una confessione ottenuta dopo mesi di tortura in prigione e dopo che avevano arrestato il figlio (che fino a quel momento aveva dichiarato l’innocenza della madre).
Quindi vediamo se un pluriomicida inchiodato da impronte digitali, dna, ecc viene condannato a morte in america si scende tutti in piazza a protestare contro “quei porci imperialisti” per salvare il povero tapino… se in una dittatura nazista, dove per essere condannati a morte basta stare sui cocones a qualcuno, una donna viene condannata a morte sulla base di una confessione estorta con la tortura al massimo si chiede di cambiare il metodo con cui si compie l’omicidio????
MI ricorda il cattotroll che per giustificare l’abominiosa esecuzione di due tredicenni maschi beccati a farsela fra di loro…. giustificò la cosa dicendo che l’Iran faceva bene a liberarsi di due pedofili!!!!!!
…non sono informatissimo dei fatti, ed é per questo che ho messo delle ipotesi iniziali. Dopo di che io sono contrario alla condanna a more in generale, in particolare con metodi che provochino sofferenza, e sono contrario all’adulterio come reato…
Io non ho giustificato nessuno….ho solo espresso delle opinioni in basate su determinate ipotesi.
Fermo restando che secondo me e’ inammissibile discriminare gli omosessuali sia nel diritto di formarsi una famiglia riconosciuta legalmente sia nel diritto ad adottare, e fermo restando che e’ vero che le sofferenze per la mancata accettazione della loro natura portano qualcuno (ma anche uno solo e’ troppo) a sofferenze inutili fino anche a togliersi la vita, mi pare che siamo ben lontani, stratosfericamente lontani dalle criminali legislazioni islamiste ove queste tendenze portano addirittura a condanne a morte (ed in piu’ barbaricamente eseguite in modo “esemplare” per terrorizzare appendendoli in alto a delle gru.
Chi fa finta di non vedere la differenza fra il mancato riconoscimento del matrimonio omosessuale e la pena di morte per l’omosessualita’ e’ semplicemente auto-accecato dalla ideologia anti occidentale.
Per il caso di Sarkineh non solo la confessione a quella povera donna e’ stata estorta con la tortura come normalmente avviene nella teocrazia iraniana, non solo l’avvocato e’ stato imprigionato torturato minacciato e terrorizzato, non solo il figlio e’ stato minacciato e terrorizzato, ma SOPRATTUTTO non c’e’ ombra di dubbio che la accusa di omicidio sia completamente falsa, artata, inventata dalla teocrazia iraniana a sostegno della traballante prima accusa e prima condanna (sempre a morte, tramite lapidazione) per supposto adulterio.
Ripeto per i sordi e per i ciechi: L’accusa di omicidio e’ stata FABBRICATA come “risposta” alle contestazioni internazionali per la condanna alla lapidazione per adulterio.
E, nuovamente, che si sia o meno contro la pena di morte in genere, ritengo un insulto alla intelligenza non ideologizzata il confrontare questa situazione con la situazione di condanne a morte per omicidio in uno dei pochissimi paesi occidentali che la ammettono, pero’ dopo vari gradi di giudizio, con la liberta’ di postare tutti i testimoni che si desiderano (e non intimiditi), con l’avvocato di fiducia (non intimidito, minacciato, torturato arrestato) di fronte a giudici imperfettissimi, certo, ma almeno INDIPENDENTI e che non ti sottopongono a tortura, e che non minacciano persino di rivalersi su tuo figlio se non stai zitta e buona.
Su questo sito delle Ultimissime purtroppo circolano degli “atei” devoti ad Allah in spregio all’occidente per i quali l’Occidente ha sempre torto per principio….
Per spiegare la loro contorta psicologia puo’ essere utile la recensione di un libro proprio sul masochismo (anti) occidentale, che invio a parte.
E’ inutile che scrivi stupidaggini, l’accusa è di omicidio.
Negli USA una donna ha fatto la stessa cosa, ha ucciso il marito, ed è stata messa a morte.
Di Giovanni Quer, recensione del libro di Pascal Bruckner,
La Tirannia della Penitenza – Saggio sul masochismo dell’occidente
Pascal Bruckner e’ un intellettuale francese d’altri tempi, che usa la filosofia per muoversi e pensare al mondo contemporaneo senza dedicarsi a sterili dissertazioni accademiche, bensi’ scrivendo e pensando per un pubblico piu’ ampio. Scrive sulla felicita’, sul matrimonio, sull’ambiente e si e’ per molto concentrato sulle questioni relative al relativismo e alla revisione dell’Illuminismo, alla teoria dei diritti umani e alla liberta’. Tra gli scritti che hanno destato maggiore polemica e piu’ grande dibattito vi e’ “La Tirannia della Penitenza”, che approfondisce le argomentazioni delineate in “Il Singhiozzo dell’uomo bianco”.
La teoria della colpa: il terzomondismo e il multiculturalismo
Dagli anni Settanta fino ai nostri giorni i rapporti economici con le ex-colonie da poco indipendenti sono stati considerati nella prospettiva di un neo-colonialismo quale re-invenzione capitalista che perpetuava lo sfruttamento dei Paesi poveri a vantaggio di uno sfrenato ed in-etico aggrandissement economico delle grandi potenze. Successivamente, la teoria di un progetto di dominio economico dell’Occidente e’ stata anche ripresa dagli studi antropologici per condannare la civilta’ occidentale per la sua presunta superiorita’ che ha portato alla distruzione delle culture locali. Gli approcci sociologici e antropologici post-moderni non solo argomentano in favore dell’eguaglianza tra le culture, bensi’ anche accusano e condannano l’Occidente con un sistematico attacco alle sue radici razionaliste e liberali illuministe. Attraverso questa lente, lo scenario mediorientale e i rapporti con l’Islam trovano una precisa focalizzazione in tre obiettivi: la solidarieta’, la compassione e l’imitazione, che secondo Bruckner costituiscono la base del Terzomondismo.
Se ai suoi inizi il movimento di solidarieta’ era mosso da grandi ideali di costituire un modello alternativo allo sfrenato e non etico sviluppo capitalista basato sull’illimitato consumo, questo si e’ poi evoluto quale reinvenzione del marxismo anti-capitalista e anti-occidentalista, che vedeva nel movimento dei non-allineati, nella rivoluzione khomeinista, e nei movimenti neo comunisti in Asia la vera forza alternativa all’americanismo e al nascente europeismo quale povera imitazione del nuovo continente. Alla solidarieta’ si aggiunge la compassione, secondo cui la posizione di svantaggio dei Paesi in via di sviluppo e’ intrinsecamente connessa al passato coloniale e alle contemporanee pratiche di sfruttamento economico dell’occidente. Sul piano antropologico e culturale, solidarieta’ e compassione si unisono in triade con il sentimento di imitazione, per cui il fascino del buon selvaggio ha fatto nascere correnti anti-illuministe che incoraggiano teorie e stili di vita primitivisti e ruralisti, liberi dalle sofisticazioni occidentali e liberali. La nostalgia per l’archadia perduta, in cui il popolo viveva di forze della tradizione e moriva di fame, in cui le donne erano animali domestici e la diversita’ era perseguitata, guarda con fascino ed entusiasmo alle manifestazioni contemporanee di rifiuto della modernita’, legittimando le pratiche antiliberali sulla base dell’eguaglianza delle culture in un insieme teorico chiamato multiculturalismo.
Giustamente, Bruckner chiede, sono forse le guerre civili in Africa e Sudamerica anche frutto del neo-colonialismo? Gli odi tribali e le violenze interetniche sono forse frutto del neo-capitalismo? La corruzione, la tirannide diffusa, la pervicace incapacita’ di comprendere e il cosciente rifiuto di abbracciare la liberta’ sono forse conseguenze dell’occidentalismo? E poi, se molto l’Europa ha da espiare per il colonialismo, perche’ proprio il prodotto domestico piu’ atroce, la Shoah, non causa sentimenti di autoflagellazione bensi’ e’ vissuto come un giogo di cui ci si deve liberare per poter liberamente dar sfogo al nuovo antisemitismo antisionsista?
Uno sguardo al medioriente e ai rapporti con l’Islam
“Senza consultarci, gli Ebrei hanno riscritto lo scenario in cui li avevamo confinati e cio’ li ha deprivati del diritto di chiedere compensazione per il passato”. Gli Ebrei hanno riscritto il destino del loro popolo con Sionismo, che ha portato alla creazione di uno stato, Israele, e questo non li rende piu’ destinatari ne’ di solidarieta’ ne’ di compassione ne’ di imitazione. Poiche’ non hanno piu’ il vestito di vittima devono per forza avere il vestito dell’oppressore. Questo improvviso cambio di ruolo storico e’ il frutto di un processo intellettuale di “giudeizzazione dell’arabo”, che eleva l’Islam a “religione degli oppressi” e arriva a delegittimare Ebrei e Israele insieme attraverso la “nazificazione del Sionismo”. In un tempo in cui il modello di stato-nazione ancora e’ rimesso in discussione, senza particolari tentativi ne’ sforzi per trovare un modello alternativo che non abbracci una qualche forma di sospetto cosmopolitismo, la riformazione nazionale della coscienza ebraica attraverso il Sionismo e’ insopportabile agli occhi europei proprio perche’ prodotto di una cultura europea. Bruckner sostiene che agli occhi dell’Europa gli ebrei hanno perso qualsiasi diritto alla compassione perche’ hanno inseguito con una certa pervicacia il sogno di divenire una nazione, lasciando alle spalle il mito dell’ebreo errante che avrebbe potuto forse in questa fase storica accendere il lume della compassione nelle cattedrali intellettuali europee. L’ultimo libro di Howard Jacobson, “L’enigma di Finkler”, racconta con un amaro umore le vicende di quegli unici ebrei che sono considerati buoni, ossia quelli con keffiya e contro il Sionismo. Ma dunque, chi ha preso il posto degli ebrei? Certamente gli arabi e l’Islam.
Non solo e’ una questione generale di considerazione intellettuale, bensi’ anche una questione di lingua e immagini: Gaza e’ Auschwitz, la Palestina e’ un territorio di bantustan, Israele adotto leggi razziali ecc. ecc. Lo scenario dipinto e’ quello dell’Europa anni ’30, con gli arabi che giocano il ruolo degli ebrei, e gli ebrei che giocano il ruolo dei nazisti. L’autoflagellazione dell’Occidente che porta alla considerazione di Israele come di uno stato nazista cura le ferite inflitte con il relativismo terzomondista che si esprime non solo nelle immagini del Mediterraneo bensi’ anche in Europa.
La compassione per la donna velata e carica di borse al check-point, la pieta’ per l’uomo anziano dai denti rotti che guida un carro trainato da un mulo, l’empatia per il bimbo con la pietra costituiscono immagini di un archivio terzomondista che privilegia la non-modernita’, la repressione della diversita’ in nome della genuinita’ delle forze culturali popolari e della purezza culturale degli oppressi. Lo si vede anche in Europa, cosi’ come forse in Canada, dove la teoria multiculturalista considera come apice della protezione delle minoranze il congelamento dell’identita’, la legittimazione di pratiche anti-moderne e anti-liberale, cosi’ come l’inevitabilita’ del nesso tra l’individuo e il gruppo.
Pascal Bruckner critica in maniera puntuale relativismo e multiculturalismo, legando l’eredita’ post-comunista al mondo solidale e riferendosi al medioriente quale primo esempio di autodafe’ che l’Eruopa costantemente compie attraverso l’esercizio retorico del post-modernismo. Questa piacevole lettura, che si muove tra filosofia e storia contemporanea con uno stile leggero che deve molto all’argomentazione pamphlettistica, definisce la via dei diritti umani senza post-modernismo, che e’ difficile da percorrere senza esser accusati di fascismo o imperialismo.
Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.
Pensate ai crimini del ‘laico’ occidente capitalista (anglo-sasson-masson-sionista), che ne avrete da pensare per questa e per quell’altra vita!
Che “bella” recensione, solite stupidaggini xenofobe, filo-capitaliste e sopratutto sioniste (cioò ebreo-naziste).
Tralaltro se metti “Giovanni Quer” su google ti escono quasi soltanto pagine filo-israeliane.
Solita, patetica, propaganda sionista.
I buffoni troll filo nazi islamisti non hanno niente di concreto da opporre ai precisi fatti discriminanti che ho correttamente richiamato.
Le garanzie di tutti i sistemi giuridici delle deomocrazie occidentali non saranno perfette neppure esse, ma sono bel lontane dalla intimidazione di una imputata non solo tramite la di lei tortura, non solo tramite la invenzione di ulteriori capi d’accusa ma anche con il tramite obbrobriose minacce di rivalersi sul figlio di lei, e la tortura e l’imprigionamento del suo avvocato.
E se il signor SAI o altro volenteroso ascaro filoislamista non riescono a capire questo o rifiutano di capirlo per la loro ideologia pregiudizialmente anti occidentale, dimostrano solo il loro abbaglio ideologico.
Accuse non provate da parte di uno stato ideologico teocratico dittatoriale non possono proprio essere neanche comparate con sentenze di magistratura indipendente di uno stato di diritto.