Perù, l’ora di religione diventa facoltativa

Il sito Perù21.pe scrive che la commissione permanente del congresso ha approvato un progetto di modifica alla legge sulla libertà religiosa che renderà facoltativa la frequenza dell’ora di religione. L’astensione dovrà essere giustificata da ragioni di coscienza o legate alle convinzioni religiose. I non avvalentesi saranno comunque tenuti a frequentare un corso non basato su valori e principi religiosi.

Luciano Vanciu

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39 commenti

Diocleziano

Tutto bene, però vorrei capire perché chi non vuole frequentare l’ora di religione debba giustificarlo. Non sarebbe sufficiente preferire l’altra materia?

Congo

Perché i cambiamenti avvengono per piccoli passi… 😉

chi vuole tutto e subito rischia spesso di sbattere contro un bel muro e rimbalzare pure indietro.

paolo

Ti capisco. Però è già tanto che un Paese come il Perù sia arrivato a rendere facoltativa l’ora di religione. E’ una svolta.

Brian di Nazareth

Ho letto l’articolo in spagnolo, e mi sembra di capire che non devono giustificare proprio niente. Basta che i genitori informino la scuola che il proprio figlio no parteciperà alla classe di religione. Da un’altro link, quoto:

Se indica también que las instituciones educativas, en todos sus niveles y modalidades, deberán respetar el derecho de los alumnos a exonerarse de los cursos de religión, por motivos de conciencia o en razón de sus convicciones religiosas, sin que ello afecte su promedio académico.

Ovvero, la scuola DEVE rispettare la scelta dello studente, e tale scelta NON ha alcun impatto sulla media dei voti. Lo diciamo a Maria Stella?

Il malpensante

Più che un vero diritto, messa in questi termini sembra una schedatura.

Roberto Grendene

prima non potevi non frequentarla

ora puoi, e hai diritto ad un insegnamento senza basi religiose

a me sembra un bel passo avanti

poi so benissimo che, come accade anche nel nostro paese:, la scelta laica di fare scuola e non ore di religione a scuola puo’ risultare discriminante
l’UAAR ha collezionato le testimonianze di queste discriminazioni
http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/testimonianze.html
poi sono cominciate ad arrivare anche delle buone notizie (vedere sempre nella stessa pagina)!

ECCE ALIEN

In un mondo libero e razionale l’insegnamento della religione ai minori dovrebbe trovare una barriera invalicabile nel codice penale, venendo assimilato alla più subdola violenza contro i più deboli. Che l’insegnino pure a casa loro i genitori, talis pater qualis filius, ma che l’istruzione pubblica paghi anche i preti ed i loro accoliti è solo una porcata: l’Italia è un paese di porcate, sporche ope legis, una tira l’altra.

faber

Non lo vedo così negativo come provvedimento. Attualmente è in vigore l’obbligo di frequenza per l’ora di religione, adesso si istituisce che se una persona non ritiene necessario seguirla, perchè non è religiosa o di religione differente, può fare altro. Anzi messa in questi termini penso possa essere ancora più efficace per monitorare il livello di non credenti la cui sottostima è molto spesso uno dei problemi maggiori quando ci si confronta in sedi ufficiali ed ufficiose. Se consideriamo che in Itaglia stiamo andando esattamente nella direzione opposta…

FSMosconi

Giustamente, che equivale a dire il 99,999% delle volte alla facciaccia di Aletroll. 😀 😉

paniscus

Aggiungo: personalmente, trovo di gran lunga più civile il fatto che ci sia una lezione di attività alternativa obbligatoria… piuttosto che una situazione come quella italiana, in cui si può fare l’attività alternativa ma si può anche non farla, a caso.

Perché la normativa italiana, INVECE di favorire una maggiore libertà di scelta per l’utente, costituisce un’ottima scusa per le scuole per non organizzare affatto l’attività alternativa, “tanto i ragazzi possono anche scegliere di uscire e di non fare nulla”. E questo, alla fine, è funzionalissimo alla furbizia politica di chi cerca di denigrare la scelta di non seguire religione, facendola passare come “una scusa” per uscire prima, o per stare un’ora a perdere tempo in cortile, o comunque per studiare meno.

Per quanto mi riguarda, i casi sono due: o si toglie l’ora di religione del tutto (che sarebbe la soluzione più ragionevole)… oppure si organizza un’attività alternativa seria, si mette obbligatoria la scelta tra religione e materia alternativa, e si valutano entrambe.

Lisa

Sergio

paniscus:

«Per quanto mi riguarda, i casi sono due: o si toglie l’ora di religione del tutto (che sarebbe la soluzione più ragionevole)… oppure si organizza un’attività alternativa seria, si mette obbligatoria la scelta tra religione e materia alternativa, e si valutano entrambe.»

Di fatto l’IRC è facoltativo a tutti gli effetti. In caso di obbligo di frequentazione e valutazione di una materia alternativa all’IRC avremmo materie opzionali obbligatorie. Sarebbe necessaria una revisione del Concordato, mica uno scherzo.
Nel Concordato non si parla né di facoltatività né di opzionalità dell’IRC: pour cause! Dichiarare l’IRC facoltativo o opzionale sarebbe equivalso a un declassamento ufficiale dell’IRC (Gesù Cristo facoltativo o opzionale!).
Si sono perciò usati i termini «avvalentisi» e «non avvalentisi» per non dire chiaro e tondo che Gesù è facoltativo. Che bel casino che ne è venuto fuori, altro che il vostro dire sia sì sì, no no.

ECCE ALIEN

Ma se si organizza un’attività alternativa, non ti rendi conto che rimane lo stipendio degli insegnanti di religione? ti domandi cosa voglia dire? domandatelo per favore!

Sergio

Ho descritto credo oggettivamente la situazione. Non capisco proprio cosa dovrei domandarmi: cosa c’entra lo stipendio degli insegnanti di religione?
Sull’ora alternativa non condivido la posizione dell’UAAR e di altri, ma ne ho già discusso abbondantemente senza risultato, inutile insistere.
Mi sono permesso soltanto di ricordare alcuni dati oggettivi inoppugnabili (assoluta facoltatività dell’IRC e conseguente non obbligo di frequentare ore alternative). Unica scocciatura (per la scuola e molti genitori): cosa fare dei non avvalentisi durante l’ora di IRC? Un problema puramente organizzativo e in parte economico.

paniscus

“In qualche caso, lo fanno in collaborazione con gli uomini, ma purtroppo, ancora, quasi sempre lo fanno con le sole proprie forze. ”

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Il punto è che nell’interpretazione popolare (e purtroppo anche in quella burocratica di chi vuole approfittarne), il fatto che l’ora alternativa non sia obbligatoria e che si possa anche scegliere di non fare nulla… è stato furbescamente tradotto con “allora la scuola non ha l’obbligo di offrire la materia alternativa”, quindi o fai religione o vai fuori. Il che non è un problema per i ragazzi delle superiori, che possono benissimo starsene un’ora fuori, oppure a studiare da soli in biblioteca, ma diventa un problema serio per le famiglie dei bambini elementari e materne, che comunque non possono essere lasciati soli.

Non sempre l’ora di religione viene piazzata alle prime o ultime ore (non c’è nessun obbligo di legge di farlo), e comunque anche se fosse così, non certo tutte le famiglie possono permettersi di tenersi il bambino a casa un’ora di più, prendendosi ripetutamente permessi dal lavoro per accompagnarlo più tardi o ritirarlo prima.

Quindi, cosa succede? Che se la scuola non fa nulla per organizzare un’attività alternativa seria, e la prospettiva è che il bambino rimanga parcheggiato nel corridoio a chiacchierare con la custode, allora la gente invece di impuntarsi e rivendicare diritti di legge, si rassegna a fargli fare religione, “perché in fondo tutto ‘sto male non gli potrà fare”, e perché “dopotutto l’abbiamo fatta anche noi e questo non ci ha impedito di diventare laici lo stesso” (ma corcavolo che questa è laicità!)

Quindi, negli ordini di scuole inferiori, lo sminuire l’importanza dell’attività alternativa ha come precisa conseguenza diretta quella di imporre alle famiglie sacrifici organizzativi tali, che alla fine si rassegneranno a iscrivere il figlio a religione. Se a voi va bene…

Lisa

天路 tianlu

Di fatto in Italia le scuole non possono pagare l’ora alternativa perchè son state messe in ginocchio dai soliti amici degli amici. Di fatto quindi non esistono alternative e gli studenti che non si avvalgono vengono discriminati anche al momento di assegnare il credito scolastico agli scrutini. E’ una cosa studiata ben benino.

paniscus

“Di fatto in Italia le scuole non possono pagare l’ora alternativa perchè son state messe in ginocchio dai soliti amici degli amici. ”

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Questo è falso, perché la scuola non è obbligata a pagare l’ora alternativa con fondi interni propri, ma può benissimo richiederli all’ufficio regionale secondo una normativa che esiste da anni e che stanzia fondi APPOSTA.

Il motivo per cui non lo fanno è sostanzialmente dettato da due fattori:

– pigrizia… perché costiturebbe un piccolo aggravio burocratico e un po’ di lavoro in più, quindi alle segreterie conviene sempre “provarci” e dire alle famiglie che “la programmazione alternativa non si può attivare perché non ci sono soldi”, contando sul fatto che quasi tutti ci credano e finisca lì;

– oppure ignoranza… perchè nella maggior parte delle scuole non è mai capitato di avere genitori che si impuntassero caparbiamente fino all’ultimo, e quindi il problema di approfondire la normativa e “scoprire questa possibilità non si è mai posto.

Lisa

天路 tianlu

Speriamo che sia come dici tu. Così si potrebbe fare qualcosa in merito. Chiederò a persone che lavorano nel campo come mai non si muovono in tal senso e se conoscono quella norma …

paniscus

per tianlu:

C’è una mailing list attivata proprio da soci dell’uaar (ma è aperta a chiunque) che è dedicata proprio a quello, ossia a un lavoro di documentazione legale e consulenza tecnica sul diritto alla programmazione didattica alternativa. Se ti interessa, iscriviti!

Lisa

天路 tianlu

Mi spediresti gentilmente il link che si riferisce alle risorse in questione di una qualsiasi regione? Thanks in advance.

天路 tianlu

Intendo un link che faccia capo a un ufficio scolastico regionale dove si parla di queste risorse. Se esistono mi chiedo perchè vengano tenute nascoste. Sarebbe un caso nazionale.

天路 tianlu

Grazie, molto gentile ma non è esattamente quello che mi aspettavo. Cercavo un riferimento legislativo in virtù del quale gli uffici scolastici sono autorizzati a erogare fondi per finanziare l’ora alternativa alla religione. Se esiste lo cercherò da solo. Non voglio spulciare centinaia di commenti e e-mails per arrivare a una cosa che potrebbe trovare più agilmente un motore di ricerca. Comunque grazie della sollecitudine.

ECCE ALIEN

Non ci deve essere l’umiliazione di cercare qualcosa di alternativo alla menzogna: tutto è alternativo al parassitismo cattolico.

paniscus

C’è una mailing list attivata proprio da soci dell’uaar (ma è aperta a chiunque) che è dedicata proprio a quello, ossia a un lavoro di documentazione legale e consulenza tecnica sul diritto alla programmazione didattica alternativa. Se ti interessa, iscriviti!

Lisa

Paul Manoni

Ritengo che questo possa essere uno dei primi (piccolissimi) passi del Peru’, verso quello che e’ uno dei Diritti Umani piu’ importanti.

ARTICOLO 18 della Dichirazione Universale dei Diritti Umani:

Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, in pubblico o in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.

Maurizio_ds

Se in Perù c’era l’ora di religione obbligatoria, il fatto di averla resa facoltativa è un passo avanti. Poi bisogna vedere come sarà l’applicazione pratica, soprattutto riguardo alle materie alternative.

fab

Uno dei tuoi migliori interventi: niente strafalcioni, errori logici contenuti al minimo, perfino la maiuscola all’inizio e il punto alla fine. Continua così, Aluccio.

nightshade90

@ale alcolico

che peccato, vero? il non poter più imporre con la forza quello che, se fosse imposto a voi in un qualsiasi stato, gridereste a squarciagola alla persecuzione cristianocattopapistoclerofobica dei malvagi ateiomoislamicosionistosatanisti……

Julia

Ma loro posseggono la verità, l’hai dimenticato? 😉 E quindi tutti devono conoscerla per forza questa verità e vanno indottrinati fin dall’asilo o potrebbero diventare degli atei amorali come noi :p

StefanoM

dalla scrittura cartacea alla messa in pratica ce ne vuole…. ne sappiamo qualcosa noi, basta leggere la legge e la costituzione e vedere come in pratica avvenga quasi sempre il contrario di ciò che c’è scritto

cmq è un buona notizia ^^

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