Dopo il primo film con un protagonista positivo dichiaratamente ateo (cfr. Ultimissima dell’8 luglio), arriva ora la notizia che è in cantiere anche la prima sit-com costruita su un’identica premessa. Hollywood.com informa infatti che l’attore Rìcky Gervais (già protagonista della chiusura ‘atea’ degli ultimi Golden Globe, cfr. Ultimissima del 17 gennaio) sta producendo un programma in cui un ateo muore e si ritrova in paradiso. Lo scopo, più o meno dichiarato, è di aumentare l’accettabilità sociale di chi non crede, in un paese in cui la maggioranza della popolazione vede gli atei come il fumo negli occhi. L’iniziativa ha spinto il portale religioso del Washington Post, On Faith, a chiedere ad alcuni dei più noti militanti atei (e non solo) di fare il punto sull’immagine degli atei negli Stati Uniti.
Raffaele Carcano
Un ateo muore e si ritrova in paradiso?!?!? Come a dire: guarda che ti eri sbagliato, il paradiso esiste… Non mi piace, a prescindere dallo scopo.
Sarebbe meglio far vedere un credente che muore e non si ritrova proprio da nessuna parte, se non sotto terra in via di putrefazione, ma capisco che televisivamente non sarebbe un gran che… 😉
in effetti come partenza non è un granchè, anche se mi ha incuriosito. Secondo me sarebbe più bello che anzicchè trovare il Dio dei monoteismi vari, l’ateo morto si ritrovi davanti il Mostro Volante degli Spaghetti XD
@rothhko
Mi hai anticipato e hai detto tutto.
Esatto. Ho detto tutto: la fiction è appunto finzione ed è per questo che non mi piace.
Anche per vendere un caffé hanno messo Bonolis e De Laurentis a prendersi per i fondelli in paradiso… dovreste essere voi cattolici ad opporvi a questa strumentalizzazione delle vostre superstizioni.
Concordi anche sulla seconda parte del mio intervento? 😉
Immagino di no, anche se è l’unica realtà scientificamente dimostrabile…
“Un ateo muore e si ritrova in paradiso?!?!? Come a dire: guarda che ti eri sbagliato”
Pensandoci bene può anche essere vista come: non è necessaria la fede per essere brave persone e quindi andare in paradiso.
Beh, penso che il bello sta proprio in questo un ateo in paradiso, è su questo che c’è l’ironia, se fosse stato un credente che moriva e non succedeva niente non si faceva nessuna sit-com. Le sit-com sono finzione mista a comicità, se ne venisse rappresentata la realtà sarebbero noiose.
le migliori satire religiose si fanno facendo scendere in campo le divinità, come ad esempio South Park, ed in misura minore i Simpson.
ma gli americani non colgono che molti personaggi delle loro sit-com e telefilm sono atei?
bisogna spiattellarglielo in faccia esplicitamente che “tizio” è ateo?
In effetti anch’io ricordo molti film dove il ‘buono’, duro e disincantato, dichiara di essere ateo.
mah, a quanto ricordo, di solito il “duro” dichiara di aver perduto la fede (assieme alla fiducia nell’umanità e nella speranza), ma alla fine “riscopre” la fiducia nell’umanità e nella speranza, al che in genere si immagina che allo stesso modo abbia “recuperato” anche la fede…..
Me lo chiedo pure io, c’è bisogno di dichiarare di essere atei perchè un personaggio lo sia? Cioè tutti i personaggi della storia del cinema e della televisione erano credenti?
Si può usare l’espressione “Oddio” senza credere in dio, forse non l’hanno capito.
tanto per dire… in The Big Bang Theory sono tutti atei.
sheldon lo è esplicitamente, ma anche gli altri lo sono.
senza contare che, sempre Sheldon, prende per i fondelli le credenze della madre, bigotta e creazionista.
Di Rìcky Gervais consiglio “Il primo dei bugiardi”, una commedia atea decisamente guistosa. Purtroppo, non so perchè, non è uscito in distribuzione nelle sale cinematografiche italiane.
Inodvina perche’ mai!?!? 😉
Io ero rimasto a Mork & Mindy… esistono ancora le sit-com? Quelle con le risate di sottofondo?? Che p.alle.
Un ateo si ritrova in paradiso… si preannuncia divertente. 😆 Il che è strano dato che non mi piacciono le sit-com. 😉
Il primo commento dell’ateo: “NO! Ho fatto di tutto per stare lontano da santi e preti!”
il primo commento di dio: “NO! ho come l’impressione di star per svanire in una nuvoletta di probabilità…”
Ma negli USA Woody Allen non se lo calcola nessuno?
I credenti americani, e non solo, dovrebbero capire che anche il loro dio è ateo.
Inoltre penso che nei film americani si parlerà di ateismo in modo esplicito, e sempre più spesso quando gli “atei” diverranno una potente lobby in grado di competere con le altre.
Alla fine per alcuni è solo questione di denaro.
Quando l’ateo arriva in paradiso, apre la porta e si trova faccia a faccia con una folla immensa, timidamente gli chiedono: ”Per caso, è lei dio? Qui non abbiamo trovato nessuno…”
😆
Secondo me il miglior telefilm con protagonista ateo resta ancora Star Trek con il signor Spock, che ha avuto un peso non indifferente sul pensiero ateo di quel periodo in America.
Poi, nel caso di questa sit-com bisogna vedere come viene gestita la cosa, perché il fatto che i protagonisti sono in paradiso vuol già dire che l’ateo ha torto in partenza.
Io invece proporrei ai credenti con una grave malattia se vogliono pregare all’altare della Madonna o se invece preferiscono farsi curare da un medico ateo e farei un sondaggio in tutta l’America, dimostrando poi i risultati.
Un po’ al contrario di quanto avevo sentito tempo fa dalla bocca di un prete, parlando di un suo concittadino ateo e malato gravemente disse in dialetto: adesso che sta “crepando” voglio proprio vedere se non abbassa la testa davanti a dio.
Ma se al posto della parola dio si mette, anubis, giove, thor (o altra divinità del passato) questa frase farebbe ridere, come si fa a non capire certe cose?
Comunque sia, spero per l’America atea che questa cosa venga ben gestita, altrimenti si rischia l’effetto boomerang.
Vi segnalo: “L’ultima risposta”, un raccontino breve di I.Asimov che parla di uno scienziato ateo che muore e si trova al cospetto di una divinità che si è rotto le p..lle di esistere eternamente e vuole morire!
Beh c’è già The Big Bang Theory che tra le righe (ma nemmeno tanto) è un inno all’ateismo e una forte presa in giro del cristianesimo e delle religioni in generale.
A differenza di “The Ledge”, il film con un protagonista positivo dichiaratamente ateo, penso che questa sit-com sarà un fallimento totale, semplicemente perchè si presenta espressamente prefiggendosi l’obbiettivo di far accettare i non-credenti dall’opinione pubblica americana, in maggioranza bigotta e diffidente nei loro confronti.
Secondo un recente sondaggio ripreso e pubblicato da Ultimissime infatti, gli americani non voterebbero politici che si dichiarano atei…Figuriamoci se cambierebbero le loro opinioni con una sit-com, dai conenuti piuttosto contraddittori e dubbi, se alla fine, il protagonista morendo finisce in paradiso.
La sensazione personale che ho, e’ che gli atei americani, siano decisamente diversi da noi atei italiani o da quelli europei in generale. Nel particolare sembra che i non-credenti americani, si sbattano fino all’inverosimile, per farsi accettare dalla società e per adattarsi, piegandosi e modellandosi ad essa. Qui invece agiamo in modo decisamente diverso. Qui siamo noi che vogliamo modificare la società che ci circonda, visto che viviamo in una sorta di monopolio di una specifica religione che preme per fare i propri interessi, ingerire nelle faccende riguardanti la stessa società e lo Stato. Forse e’ solo una mia sensazione, ma vedo gli atei americani molto diversi da quelli europei.
L’ateo il pi scemo di tutti.
ecco a voi lo scemo del villaggio globale
Sai, Aluccio, dato che l’ateo è così scemo, dovresti spiegare perché: lui da solo non ci arriva mica.
Ma prima vai a leggere sul vocabolario che cosa significhi “spiegare”.
@aletroll
hai perso per l’ennesima volta una buona occasione di tacere… 🙄 -_-‘
Ale ma allora sei ateo?
Nel Mahabaratha, sia i Kaurava che i Pandava erano morti, ma cosa capitò di curioso?
Che i kaurava finirono in una specie di paradiso illusorio mentre i pandava, amici di krsna, che credevano di meritare il paradiso, si rirovarono in un luogo scuro, buio, abissale e senza felicità, sgomenti e in crisi, krsna poi spiegò loro perchè anche il paradiso fosse l’ultima delle illusioni da vincere, ma i suoi amici ne rimasero ugualmente delusi.
Chissà, probabilmente anche per i credenti in Cristo capiterà la stessa cosa, dovranno allora convincersi che il paradiso è l’ultima delle illusioni da cui disincantarsi.
“Lo scopo, più o meno dichiarato, è di aumentare l’accettabilità sociale di chi non crede, in un paese in cui la maggioranza della popolazione vede gli atei come il fumo negli occhi.”
Mi pare una buona notizia! 🙂