La Provincia di Padova ha approvato ieri una mozione, proposta dalla Lega Nord, per chiedere al governo un decreto legge che imponga i referendum sulle moschee e ai sindaci di promuovere le consultazioni sulla costruzione di edifici di culto islamici. Il dibattito a Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia, è stato molto acceso, riporta Il Mattino di Padova. Il consigliere Pietro Giovannoni durante ha definito l’islam “religione di morte”, paventando il pericolo di un “califfato islamico” in Italia. A suo dire, se l’islam “riesce a convincere dei giovani a imbottirsi di esplosivo e poi farsi saltare in aria non è certo un culto compatibile con la nostra civiltà”. La “galassia islamica in Italia”, ha aggiunto, non è “ancora matura per essere considerata una religione con cui lo stato può stringere un accordo, come quello del concordato”.
Dal canto suo, l’opposizione ha criticato il sì alla mozione. Il consigliere provinciale Pd Paolo Giacon ha accusato la Lega di “alimentare la paura, la xenofobia e l’intolleranza”. “Insultare l’islam definendola una religione di morte”, ha affermato, “è quanto di più sbagliato e deleterio si possa fare per garantire la coesione sociale e l’integrazione”. Oltre che essere “sintomo di scarsa conoscenza delle religioni, di un forte pregiudizio e della paura verso le diverse culture”.
Giacon prospetta una possibile denuncia per vilipendio della religione contro lo stesso Giovannoni. Si sta inoltre valutando una mozione per le “scuse ufficiali del consiglio provinciale nei confronti delle comunità islamiche”. Infine, denuncia Giacon, la mozione leghista è “razzista” perché “discrimina la sola religione islamica e ha come scopo ultimo la limitazione della libertà religiosa garantita non solo dalla Carta costituzione ma anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani”.
Valentino Salvatore
non ci arrivano a capire che lo stato non dovrebbe stingere accordi con nessuna religione eh?
laicità dello stato, questa sconosciuta
E’ proprio quello il difetto originale della Lega Nord: fare il baciaculo ai preti
“La “galassia islamica in Italia”, ha aggiunto, non è “ancora matura per essere considerata una religione con cui lo stato può stringere un accordo, come quello del concordato”.”
Cose da pazzi, al posto di aprire un po’ gli orizzonti e capire che, vista la pluralità di scenari religiosi, la cosa migliore sarebbe l’abolizione di concordati e privilegi vari, qui si cade dalla padella nella brace…
“la mozione leghista è “razzista” perché “discrimina la sola religione islamica e ha come scopo ultimo la limitazione della libertà religiosa garantita non solo dalla Carta costituzione ma anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani”.”
Ah, se anche chi non si identifica con nessuna religione venisse considerato allo stesso modo…
Ma non vorrei che le parole dell’opposizione fossero tali …in quanto opposizione, forse se i ruoli fossero invertiti sarebbe la stessa cosa.
Attenzione la liberta’ di religione secondo la Costituzione italiana
e’ AMPLISSIMA, ma NON ILLIMITATA.
Nessun diritto costituzionale e’ illimitato. Ogni articolo ed ogni principio costituzionale trova limite nell’esistenza stessa di altri principi ed articoli, anche se questo non sia richiamato espressamente nell’articolo costituzionale stesso.
Ma per la liberta’ organizzativa di religione abbiamo anche un richiamo espresso nel testo stesso dell’articolo 8:
Costituzione Italiana; Art. 8. [COMPLETO]
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
/////////////////////////// fine Articolo 8 //////////////////////////////
Dunque l’Articolo 8 stabilisce espressamente un principio di liberta’
ma sempre ESPRESSAMENTE richiama la subordinazione dell’esercizio di queste liberta’ organizzative religiose*** al NON CONTRASTO CON l’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO.
*** Si tratta di liberta’ organizzativa della religione, perche’ per la liberta’ intima di credere a quello che ognuno vuole e di pregare quello che uno sceglie, bastano ed avanzano altri articoli dedicati alla liberta’ di pensiero e sua manifestazione e di associazione:
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 17.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Art. 18.
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Art. 19.
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
GIANLUCA ha scritto:
“la mozione leghista è “razzista” perché “discrimina la sola religione islamica e ha come scopo ultimo la limitazione della libertà religiosa garantita non solo dalla Carta costituzione ma anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani”.”
Marcus Prometheus risponde:
Discriminare una religione non e’ questione di razza ed e’ solo propaganda pretenziosa definirlo “razzismo”
Discriminare organizzativamente una religione essenzialmente jihadista puo’ essere costituzionale o incostituzionale a seconda che si portino argomenti piu’ o meno validi ai sensi del secondo comma dell’articolo 8 della Costituzione italiana che nessuno mai ha tacciato di incompatibilita’ coi principi dei diritti universali dell’uomo, in quanto anche quei diritti per il fatto stesso di essere plurimi trovano ognuno limite negli altri diritti universali dell’uomo stessi.
Denuncia per vilipendio alle religioni? Vomito.
E’ denuncia per vilipendio al falso! La falsità va rispettata, perbacco.
“Giacon prospetta una possibile denuncia per vilipendio della religione”
wow!
Il consigliere Pietro Giovannoni durante ha definito l’islam “religione di morte”, paventado il pericolo di un “califfato islamico” in Italia. A suo dire, se l’islam “riesce a convincere dei giovani a imbottirsi di esplosivo e poi farsi saltare in aria non è certo un culto compatibile con la nostra civiltà”.
Aspetta aspetta, ora mi viene:
se il cristianesimo “riesce a convincere dei politici a imbottirse di soldi i suoi rappresentanti immeritatamente fino a farli sscoppiare non è certo un culto compatibile con la nostra civiltà”
😆
Pardòn: non 😆 ma 🙄 …. -_-‘
@FSMosconi
Il consigliere Giovannoni ha detto meta della verita e tu hai detto l’altra meta.
Non facciamo tanto i perfezionisti,frenare il dilagare dell’islamismo,o perlomeno tentare di farlo (perche il risultato e’ tuttaltro che certo) e’ sempre meglio di niente.
Se la religione cosiddetta cristiana e’un handicap che da millenni condiziona la nostra storia,non sara certo aggiungendone un altro che lo risolveremo.
Facciamo così: rabbini, imam e preti, imbarcati su di una nave, vecchia carretta dei mari, di molto arrugginita…………….. 🙂
@Laverdure
Il fatto è che senza una loro rappresentanza questi qui danno di matto come gli Esseni… -_-‘ Inoltre mettendoli pari pari finiranno per beccarsi le briciole l’uno dell’altro in una società che non sopporterà più entrambi…
Ovviamente quel che sto dicendo è totalmente diverso dalla situazione attuale della CCAR, no?
@Grassino
Vd. la canzone Cacca nello Spazio. 😉
Ma non si può frenare il dilagare dell’Islam impedendo la costruzione delle moschee, non si possono colpire i diritti. L’islam lo si combatte con l’istruzione (specie scientifica) e propagandando l’ateismo.
@Giulio
Giustissimo,cosi come “il nazismo non si combatteva con le armi ma educando l’invasore con l’esempio della propria civilta….”
Cosi scriveva nel 1940 Simone Weil,la famosa intellettuale che wikipedia definisce
“filosofa e mistica” (alla faccia degli ossimori con risotto ).
E notare che era pure ebrea.
E anche altri intellettuali la imitarono.
Peccato che qualche tempo dopo,quando le performances dei nazisti nell’europa occupata divennero evidenti,ammise di essersi sbagliata.
Che dici,ci voleva piu’ coraggio per ammetterlo o per NON ammetterlo ?
@Laverdure
Il fatto è che qui è difficile che ciò avvenga: tutti i paesi in cui c’è la Sharia sono parecchio sotto il nostro standard di vita e di istruzione (per quanto infimo possa essere). Inoltre la nostra è una società già molto secolarizzata rispetto ai paesi di provenienza: sempre qualcuno non dia fuori di testa, una, due generazioni e quelli si comporteranno tali e quali ai cattolici (tipo in Turchia)…
@ Laverdure
Non confondere la politica internazionale (quella a cui fai riferimento sul dilagare del nazismo del 1940) in cui i soggetti sono degli stati e non hanno nessun sovra-stato a far rispettare i patti, con la società di persone in cui i soggetti sono gli individui e ci sono delle leggi da rispettare.
Le leggi sono uguali per tutti, atei musulmani e cristiani, e se sono laiche (quindi veramente uguali per tutti) non c’è nazismo o islamismo che tenga.
Poi chi lo decide qual è il nuovo nazismo?
Concordo perfettamente !
La tua posizione e’ secondo me sia corretta costituzionalmente sia di buon senso per la sopravvivenza stessa del nostro pur imperfetto stato di diritto.
Sono d’accordo con la Lega,no alle Moschee.
Giusto: no alle moschee, e no alle chiese cattoliche.
Trasformiamole tutte in comodi autosilos, in maniera che le nostre città abbiano parcheggi comodi al centro, così come accade in tutta europa.
Bestemmiatore! non hai letto l’esortazione scritta di sua mano dal geniale Gesù detto il povero cristo? “Edificate chiese e non case, perchè la vostra casa sarà nel regno dei cieli!”
Ha ragione la Lega.
Sì, è vero: troppe chiese romane cattoliche e patronati e padronati romani cattolici, insomma troppa CCAR: bravo Ale 🙂
Ha ragione laLega,no alle Moschee.
scusa puoi ripetere? Non ho capito bene…
@aletroll
Eh, già: brutta la concorrenza… 😆
Suvvia, posso anche capire che l’idea di un dilagare della religione islamica in Italia, non sia proprio il massimo delle aspirazioni, ma la costruzione di una moschea, non significa certo trasformare l’Italia in un “califfato islamico” (!!!).
«Islam religione di morte»
Respiro di sollievo da parte di Giordano Bruno
OTTIMA BATTUTA, mi felicito.
Dobbiamo ricordarci sempre tutto il male che il cattolicesimo ha fatto all’umanita’ ed all’Italia in Particolare (come ritardare di un millennio l’Unita’ d’Italia).
Nello stesso tempo personalmente riterrei ragionevole non dimenticare che delle due maxi belve monoteiste una e’ invecchiata, e un capellino addomesticata negli ultimi tre secoli, sebbene solo a forza di usciate in faccia, altrimenti ci avrebbe mangiato, ed e’ in ritirata ovunque, mentre la seconda bestiaccia e’ ancora molto decisamente all’attacco, e se non la fermiamo come la prima ci fara’ fare una brutta fine da dhimmi, sottomessi vessati fiscalmente ed umiliati.
Ciò che serve all’Italia è abolire il concordato con i romani cattolici – CCAR, aprendo al cristianesimo evangelico, non facendo un’altro concordato con gli islamici, sveglia politici!
Sinceramente ci andrei piano anch’io con le moschee.
Abbiamo abbastanza rogne col Vaticano, ci manca solo di favorire altre religioni neolitiche retrogade come l’Islam. In paesi molto piu’ secolarizzati del nostro, come UK, Olanda, Scandinavia, le comunita’ islamiche stanno dando un bel po’ di filo da torcere in termini di valori moderni e diritti umani.
Giustissimo, salvo che per il neolitico, periodo in cui le religioni erano molto meno aberranti intolleranti ed oppressive che negli ultimi 17 secoli.
In quanto ai filoislamisti, li invito ad indicare agli islamofobi almeno un paese al mondo ed un secolo intero nel quale i non islamici siano potuti convivere in pace e su piede di eguaglianza
(non discriminati pesantemente secondo le leggi islamiche shariatiche della dhimma, o leggi civili ad esse ispirate) con gli islamici al potere o maggioritari.
Fino ad allora io mi dichiaro razionalmente ragionevolmente e legittimamente islamofobo
Fino ad allora io accuso i filoislamisti o di follia o di tradimento volontario ed intenzionale della civilta’ occidentale e di tutti gli stati di diritto d’Europa.