Ebreo compra diari Mengele

Se li è aggiudicati in un’asta pubblica svoltasi nello Stato del Connecticut, in USA, per la somma non indifferente di 300.000 dollari. Lui è un ebreo ortodosso con la passione per il collezionismo mentre i diari appartengono al medico nazista Josef Mengele, tristemente noto per gli esperimenti pseudoscientifici sui prigionieri del campo di sterminio di Auschwitz. A riportare la notizia il Corriere della Sera. Gli appunti sono stati scritti da Mengele tra il 1960 e il 1975. Il criminale di guerra, fuggito in Brasile dopo la guerra, è morto nel 1979 all’età di 67 anni. L’acquirente sembra abbia intenzione di aprire un museo.

Stefano Marullo

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27 commenti

Kaworu

uhm…

sinceramente non vedo il nesso con le ultimissime, stavolta.

Francesco

E’ stata inserita da una lobby sionista di cui l’UAAR fa parte.

stefano marullo

Kaworu l’Olocausto è stato un vulnus per gli ebrei ortodossi (e non solo per loro) devastante anche dal punto di vista della fede, spesso la rimozione è stata l’unica risposta, il fatto che uno di loro compri il diario di un nazista è perlomeno il superamento di un tabù, mi sembrava degno di nota

Batrakos

Marullo,

sì però, a quel che so, per gli ebrei l’olocausto è servito a dare una nuova interpretazione messianica, soprattutto dei passi di Isaia 53, dove si mostrano le traversie del ‘servo sofferente’ prima di poter vincere e realizzare la sua potenza terrena.
Molti ebrei ortodossi ad oggi credono in ‘messia collettivo’, cioè nell’intero popolo ebraico come figura messianica, che prima passa attraverso le umiliazioni e le sofferenze, concretizzatesi massimamente nell’olocausto, per poi far sì che il ‘resto di Israele’ torni a splendere sulla sua terra.
Per cui la religiosità ebraica è riuscita a recuperare il vulnus della shoah, e forse se costui è fortemente religioso si spiega così il suo interesse per quell’epoca.
Oppure è interesse prettamente storico e documentale da museo, e allora è altro discorso che non investe la religione.

stefano marullo

Batr, l’ebraismo ha ormai mille rivoli, come molte religioni. Oltre che messia collettivo come dici giustamente, il kairos messianico è per talune correnti caratterizzato da un evento e meno alla comparsa di una persona.
Trovo improbabile che un ebreo ortodosso possa separare i propri interessi dalla religione. Hai visto il fim “Il gioco dei rubini”?

Batrakos

No, non l’ho visto Stefano, grazie del consiglio…provvederò.
Ad ogni modo non bisogna confondere gli ebrei ortodossi con gli ultraortodossi e ancor meno coi neturei karta, i quali, questi ultimi, rifiutano decisamente la legittimità dello stato di Israele perchè, secondo loro, esso deve essere, per coerenza biblica, ricostruito dal messia, inteso come individuo, il quale deve ancora venire.
Gli ortodossi, solitamente, accettano e sostengono Israele e spesso vi vedono realizzate le promesse divine sulla terra: ovvio che, con questa concezione, per rimanere fedeli alla bibbia, devono sostenere che il messia è già venuto, e di qui, anche per suggestioni emotive e per i termini molto vaghi dei profeti biblici, il messia collettivo viene facilmente giù per conseguenza.
A quel che so io, l’intepretazione del messia collettivo in ambito ortodosso (non ultraortodosso, dove si trova il caos che tu dici) è ampiamente condiviso, ma posso benissimo sbagliare in questa distinzione, essendo le mie nozioni più derivate da conoscenza personale con ebrei, anche cittadini israeliani e dunque ben immersi in questo guazzabuglio, che da studi di settore.

Batrakos

Dimenticavo: sulla difficoltà dell’ebreo ortodosso (altro discorso è per il riformato o addirittura per l’ebreo non religioso…deista, ateo o agnostico) nello scindere storia e politica dalle profezie e della religione, per quel che posso sapere, concordo con te.

Kaworu

a me sembra più un meccanismo di difesa, però degno di nota più dal punto di vista psicologico che religioso.

idea mia eh 😉

Batrakos

Può darsi benissimo pure per me, Kaworu.
L’orientamento esegetico (peraltro in un mondo come quello ebraico dove c’è comunque maggiore dialettica interna rispetto al cattolicesimo) e quello psicologico, a livello individuale (e forse anche di gruppi), possono benissimo coesistere, potendo essere entrambe le spiegazioni vere sotto aspetti diversi dell’universo mentale del singolo (e forse del gruppo), almeno a mia idea.

Jeeezuz

E’ come quando si da’ spazio alle notizie che coinvolgono gli omosessuali. Il nesso con la religione e’ un po’ “ricercato”.

Kaworu

mah guarda, le notizie sugli omosessuali “dipende” (così come quelle sugli ebrei).

qui ci vedo più interesse storico e psicologico che religioso, sinceramente.

sarebbe come dire che berlusconi ha comprato un diario di stalin… collezionismo e meccanismi di difesa 😆

però al di là di quello, nada

stefano marullo

Jeeezuz i diritti civili entrano di buon grado nel discorso sulla laicità.
Le violazioni dei diritti umani, molto sovente, nella religiosità

Jeeezuz

E’ appunto questione di quanto è stretto il nesso tra la notizia e gli obbiettivi che l’UAAR si prefigge. L’antigiudaismo ha origine soprattutto nel cristianesimo, quindi una notizia legata all’olocausto puo’ in qualche modo essere coerente cosi’ come puo’ esserlo la notizia di nozze gay a New York. Il punto e’ che l’UAAR dovrebbe secondo me bilanciare bene le sue azioni a favore di certe “categorie” in modo da non diventare un ramo parallelo dell’arcigay o dell’antifascismo o di quellochevuoi. Ciò non significa astenersi da prendere posizioni ma allo stesso modo non ci si dovrebbe far paladini di cause che esulano un po’ troppo dal raggio d’azione dell’UAAR (raggio d’azione da definirsi bene, perlappunto).

FSMosconi

😐 ?…. Ok. Strano dato il soggetto ma… ok… 😐 😐 😐

MarcoC.

“Gli appunti sono stati scritti da Mengele tra il 1960 e il 1975. Il criminale di guerra, fuggito in Brasile dopo la guerra, è morto nel 1969 all’età di 67 anni.” Non ho capito io o qui dice che Mengele ha continuato a scrivere anche dopo morto? O.o

Bee

Josef Mengele (pronuncia tedesca: [ˈjoːzɛf ˈmɛŋɡələ]) (Günzburg, 16 marzo 1911 – Bertioga, 7 febbraio 1979)

da wikipedia

E’ un errore dell’ articolo.

Beppe

Beh… mi sembra coerente finchè non farà pagare l’ingresso al museo.

Paul Manoni

Se il tizio e’ un feticista dell’Olocausto, sono affari suoi e poco m’importa. Pero’ trovo piuttosto squallido se non addirittura contraddittorio, che voglia aprire un museo per mostrare le atrocità che ha dovuto subire il suo popolo ad Auschwitz.
Magari lo fa’ per non far dimenticare quella tragedia nel tempo alle persone, ma lo trovo comunque di pessimo gusto.

ser joe

Devono essere una putt…a…na…ta come i famosi diari di mussolini acquistati dal mafioso Dellutri se non li hanno nemmeno acquistati e fatti sparire dai suoi eredi della famosa ditta tedesca di costruzione di macchine agricole Mengele.

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