Caserta: protocollo d’intesa concede cimitero per feti abortiti, plaude la Chiesa

L’Azienda ospedaliera ‘Sant’Anna e San Sebastiano’ di Caserta ha siglato un protocollo d’intesa con l’associazione ‘Difendere la vita con Maria‘ presieduta da don Maurizio Gagliardini. L’intesa è stata approvata con delibera lo scorso 22 luglio e permette il seppellimento dei feti abortiti, con la concessione da parte del comune di uno spazio apposito nel cimitero della città.
Il vescovo locale, mons. Pietro Farina, ha approvato decisamente il protocollo d’intesa. Ma protestano i medici del sindacato Fp-Cgil, che parlano di “violenza psicologica sulle donne da fermare” e temono altre iniziative simili, come invece caldeggia lo stesso don Gagliardini. Nel comunicato stampa, si cita l’approvazione da parte della Regione Lombardia di un regolamento del 2007 che prevede la sepoltura dei feti. Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici, fa notare che “l’ospedale dovrebbe tutelare la salute delle donne” e che “la sepoltura nel cimitero può accrescere i sensi di colpa della donna, con il rischio di disturbi psichici post-aborto che possono insorgere anche dopo parecchi mesi, con sintomi di natura depressiva e ansiosa anche con un andamento cronico”. “Il servizio pubblico”, ha aggiunto, “non dovrebbe compiere scelte ideologiche di natura religiosa a danno della salute della donna ed in conflitto con la deontologia professionalità dei medici e degli operatori”. Si invita il presidente della Regione Stefano Caldoro a intervenire per “la piena e corretta applicazione della 194 in Campania”, dove già nel 2007 vi era “uno dei massimi numeri di obiettori tra i tra i ginecologi (oltre l’83%) e tra gli anestesisti (oltre il 77%)”.
Interviene anche il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, che parla invece di “iniziativa di civiltà, dal momento che, altrimenti, questi feti andrebbero a finire nei cosiddetti ‘rifiuti speciali'”. “La donna può avere sentimenti ambivalenti e spesso l’idea di una sepoltura del feto può consolare”, ha aggiunto, “ma è chiaro che non può essere un’imposizione”.

Valentino Salvatore

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114 commenti

Kaworu

e che gliene frega a loro delle donne?

son mica feti. la gente gli interessa solo o quando ancora non è nata, o quando vorrebbe morire.

il resto, va fatto soffrire

Kaworu

I bambini morti e quelli mai nati vengono universalmente amati e compianti, solo la sofferenza dei bambini vivi è di continuo, stranamente, minimizzata

Eco

Kawo’ bella, un morto non parla! 😉

Se la suonano, cantano e ballano pure! Antipodi! 🙂

Diocleziano

Non dimentichiamo l’indotto: cerimonie a pagamento, offerte per le messe in abbonamento (come i caffè con brioches)… 🙁

Francesco

Che sono i motivi principali per cui la chiesa plaude. 😉

Francesco S.

Non ho capito bene, ma è previsto il consenso della famiglia per la sepoltura? Perchè è tutta qui la questione. Nella notizia non viene detto. Perchè se uno vuole seppellirsi i feto morto sono fatti suoi, se poi seppellisce i feti degli altri qui sorgono i problemi.

Scusate la schiettezza.

Kaworu

ma infatti sono d’accordo, se la famiglia vuole, per quel che mi riguarda può seppellirlo (ma perchè a questo punto non ricorrere al normale cimitero?).

però ho come la sensazione che non sarà esattamente così

FSMosconi

“ma è chiaro che non può essere un’imposizione”.

Ma no… e secondo lui cosa sarebbe un’imposizione? 🙄 🙄 🙄

Diocleziano

Certo che non sarà una imposizione, potranno scegliere:

”Signora, preferisce la sepoltura o il sacco dell’umido? Decida lei…”

Florenskij

@ Kaworu. Lasciamo perdere la questione dei feti, molto ardua e aperta alle controversie; però negare che ci sia stata un’azione caritativa della CCAR nei confronti degli orfani mi sembra innegabile; certo, con tutti i limiti pedagogici relativi al tempo. e nperfino con situazioni drammmatiche. Ricordo l’episodio del “pretino”( per statura, ma grande moralmente ) don Orione ( figlio di un poverissi8mo spaccapietre, ma lontano da qualsiasi contestazione antigerarchica ) che fece accomodare alcuni bambini orfani del terremoto della Marsica ( 1915 ) sulle auto del corteo reale in visita sui “luoghi del disastro”. Essere ateo- progressista non vuol dire negare in blocco quello che è stato fatto prima, bene o meno bene, sulla base di ideali diversi e magari suoperati. O sbaglio?
Perchè tanta acidità?

Kaworu

perchè tanti OT, florenskij?

sarebbe opportuno cercare di capirlo. non sai rispondere in merito, o non vuoi rispondere in merito?

Diocleziano

Flo,
domando a te: perché tanta ipocrisia e tanta dabbenaggine?

Sledge

Quoto in pieno FLORENSKIJ.

Il suo è un intervento sobrio e obiettivo.

Qui c’è troppo astio ideologico e demagogico !!!

FSMosconi

@Sledge

Non lo linkerò mai abbastanza. 🙄

it.wikipedia.org/wiki/Proiezione_(psicologia)

Francesco

Per Florenskij
“che fece accomodare alcuni bambini orfani del terremoto della Marsica ( 1915 ) sulle auto del corteo reale in visita sui “luoghi del disastro””

Ti ripoto un dialogo tra orfanelli del terremoto della Marsica

Guarda ci hanno messo sulle auto insieme alle persone importanti.

Gia come se anche noi fossimo degli esseri umani.

Incredibile ci trattano come se ancora fossimo dei feti e non dei semplici orfanelli poveri.

Laverdure

Rimane ancora una lacuna che speriamo sia presto colmata.
Vale a dire che il comune dovra provvedere i netturbini di apposite urne benedette nelle
quali riporre tutti i profilattici usati che ogni mattina,in gran numero,vengono immancabilmente raccolti in numerose zone cittadine,affinche gli spermatozoi in essi contenuti possano avere
una sepoltura cristiana adeguata.
Dopotutto anche Oriana Fallaci in un suo famoso best seller si espresse in tal senso,no ?

(Per i duri di comprendonio ,detti anche poveri di spirito :lo scritto di cui sopra e’ ironico,esattamente come lo era l’uscita della Fallaci !)

Kaworu

più che i profilattici, gli assorbenti.

gran parte delle gravidanze finiscono lì ancora prima che una possa pensare “toh un ritardo”.

Florenskij

@ Kaworu. Giustissimo dal punto di vista della biologia e della fisiologia.- Ma l’uomo e la donna sono anche “animali simbolici” e in questa prospettiva l’atto sessuale, per natura sua, è finalizzato alla riproduzione, cioè all’inserimento nel mondo di un essere nuovo e originale, che potrebbe diventare anche un Mozart, un Beethoven, un Einstein. Non mi sento un talebano del seppellimento dei feti, ma non trovo nemmeno tanto appropriato considerarli pura e semplice spazzatura. Diciamo che sono ancora in forse. Comunque trovo abbastanza sinistre le battutacce alla Diocleziano.
Accenno a una possibile pista di ricerca: anche la bandiera apparentemente è solo un pezzo di stoffa cucita; ma per quella stoffa si può anche dare la vita, perchè ha qualcosa di simbolico-sacramentale.
Ogni contestazione è attesa e gradita.

Federico Tonizzo

“l’atto sessuale, per natura sua, è finalizzato alla riproduzione”: FALSO!!! Non c’è “finalismo” nella “natura”, non essendo la “natura” un essere con cervello che si pone degli obiettivi e degli scopi.
La “natura” non persegue “finalità”, ma i “fatti naturali” sono soltanto conseguenza di “cause”, e gli “effetti” sono dovuti al contributo di molte “concause”.
La “natura” in sè è completamente indifferente agli eventi.

Julia

@ Florenskij scusi ma chi ha detto che si deve dare la vita per la bandiera? Un senso “superiore” rispetto al pezzo di stoffa semplice glielo diamo noi, mica ce l’ha già in quanto bandiera….vale lo stesso per l’atto sessuale. Per natura sua è finalizzato alla riproduzione, non c’è tutta questa romanticheria della nascita di futuri geni nell’accoppiamento. Quindi penso che non siamo tanto degli “animali simbolici” (siamo noi a inventarci i simboli) e che la proposta di seppellire i feti sia a dir poco esagerata.

SilviaBO

@ Florenskij
per quanto riguarda Mozart, Beethoven e Einstein, la replica è fin troppo facile: il feto abortito poteva diventare anche Hitler o, più in piccolo, Breivik.
A priori non si può sapere se il contributo di un nascituro alla società sarà positivo o negativo e, questione secondo me ancor più importante per un’aspirante madre, non si può sapere se il nascituro sarà poi contento di stare al mondo o se la vita gli riserverà sfortune e dolori e gli farà schifo.
La coscienza di sé come animali e come uomini si sviluppa nel tempo. Stabilire un confine netto tra umano e non umano non ha senso, perché il confine è sfumato. Un feto è più umano (o animale) di un embrione, che a sua volta è più umano di uno zigote, che è umano esattamente come ogni altra cellula dei nostri corpi. E’ meno umano di un neonato, che a sua volta è meno umano di un bambino di un anno.
La legge per forza di cose deve mettere un limite tra lecito e illecito, creare un confine netto dove non esiste.
Non seppelliamo ogni cellula che perdiamo. Non seppelliamo gli zigoti abortiti naturalmente. Non seppelliamo neanche le gambe e le braccia amputate e gli organi espiantati. Seppelliamo un neonato che muore. Qualche volta seppelliamo i cani e i gatti che muoiono, non sempre. Le vacche e i maiali… quelli li seppelliamo nei nostri stomaci. Seppellire un feto? Un feto ha una coscienza di sé meno sviluppata di un cane, di un gatto o di un animale da macello. Se i genitori hanno piacere di farlo, si può fare. Ma se non lo vogliono i genitori, non vedo perché farlo.

firestarter

madre di dio che squallore, il fascistello che ha tirato fuori l’argomento di Mozart e Einstein. Questo dimostra la pochezza ben confezionata da una moltitudine di citazioni a sproposito.

Kaworu

potrebbe diventare anche un assassino psicopatico, se è per quello.

le tue argomentazioni non sono degne della cultura che ti vanti di avere, quindi prova a intuire cosa uno può pensare in proposito?

(comunque se non altro non hai copincollato la storiella della madre sifilitica con sei figli che spopola nei blog antiabortisti, almeno hai rielaborato. bravo, ti darei 6+ per l’impegno ma siccome hai comunque copiato… facciamo 5)

Stefano

@ Florenskij

Bere serve a placare la sete. E anche a godersi un Brunello di Montalcino.

Florenskij

@ Francesco. La rispostaccia non manca mai. Ho semplicemente riportato un aneddoto pittoresco ( ma molto importante con gli sviluppi successivi della vita di Ignazio Silone, l’autore di “Fontamara” ) che mostra la disinvoltura caritativa di don Orione. Potete citare a volontà gli esempi negativi che ci sono e ci sono stati,anche perchè un tempo mancavano o scarseggiaveno le risorse per mantenere a un certo livello gli orfani e
per formare culturalmente gli educatori. Si sa che quando il maestro non riesce a intrattenere gli alunni finisce per ricorrere alle maniere forti ( e brutte ). questo si vede anche nella narrativa di Dickens ( non cattolico ): maestri elementari poveracci, ignoranti ed esarcerbati.
Tutto ciò non impedisce di considerare tristemente faziosa ( e anche piuttosto rivoltante )
qualsiasi benemerenza dei Cattolici nella cura dell’infanzia abbandonata.
Guardatevi il film ” Qualcosa di don Orione”, ultima meravigliosa e tenerissima interpretazione di Enrico Maria Salerno.

Francesco

Per Florenskij

Non e’ colpa mia se dai tuoi commenti si evince che hai la puzza sotto il naso, ti ripeto non puoi considerare il mio commento una rispostaccia solo perche’ parlo dei tuoi difetti in modo ironico.

Paul Manoni

Al di là del discorso in senso generale che stai facendo, penso che pedagogicamente parlando, il ricorso alle “maniere forti” sia così culturalmente superato, che bisognerebbe appunto tornare ai tempi di Dickens, per fargli assumere una parvenza di efficacia.
Florenskij, penso che tu e la stuola di cattocratici come te, ancora non abbia capito che non e’ con l’autorità che si ottengono risultati (tantopiu’ nell’educazione dei bambini!), ma con l’autorevolezza, che e’ una cosa di cui la CCAR per esempio, non ne e’ minimamente dotata, essendo in perenne contraddizione con se stessa e cio’ che predica.
Quando riuscirà il pretume (o eventualmente i maestri “esacerbati”) a fornire un esempio, anziche’ fornire bacchettate sulle mani e divieti a dismisura, forse, e ripeto, forse, qualche risultato potrebbero pure ricominciare a riottenerlo. 😉

DURRUTI 51

Oltre l’assurdità fanatica che è sottesa a tale iniziativa ,considererei la questione : queste sepolture chi le paga’ e chi le intasca?

Diocleziano

Considerando le esperienze ambientali trascorse, direi che sanno già a chi affidare il servizio. Anzi, direi che gli addetti al servizio erano già pronti prima che gliene venisse l’idea di farlo…

Florenskij

@ Firestarter. Finalmente ho capito che cosa vuol dire “fascistello”: uno che non ha il coraggio di presentarsi come “fascista” o “fascistone” in senso pieno, duro e violento, ma anche con il coraggio di esporsi al cento per cento ( come per molti qui sarebbe Borghezio ); invece “fascistello” sarebbe uno che assume posizioni conservatrici sfumate, nè sì nè no, piuttosto “ni”, con un tono alquanto insinuante e “viscido”; per cui anche un DC è da considerarsi senz’altro tale.
Ebbene, rivendico il diritto di vedere la complessità dei problemi che, almeno in fase di ricerca, richiede prudenza e toni sfumati. Quel che noto è che l’epiteto “fascistello”, sgradevolmente paternalistico e pseudocondiscendente, sostanzialmente derisorio e offensivo, è usato quasi sempre dai soliti arrabbiati, che potrei anche chiamare “maleducatelli”, ma che in realtà sono fior di maleducati, per i quali esistono solo il bianco e il nero ed è gradito solo l’avversario rozzo, tanto da potergli scaricare addosso carrettate di… sarcasmo a buon mercato.
Se si dice che l’uomo è un “animale simbolico” anche per quanto riguarda la sessualità e le icone-totem del gruppo sociale, è perchè pensatori importantissimi lo dicono. Ovviamente non è che per questo la questione sia chiusa; però è il caso di rifletterci. E’ appena uscito un libro in cui si prospetta la situazione di gestualità-attività sessuale e di mercimonio di immagini erotiche già a tredici anni e con sciagurata divulgazione su Internet. Voi gradireste che succedesse questo anche alle vostre figlie e nipoti? Nonostante ciò rimane nel fondo della psiche, anche se non nin modo esclusivo, l’ideale o “mito” se così vogliamo chiamarlo, dell’amore unico ed eterno. alla Romeo e Giulietta. Anche in questo si riconosce la dimensione simbolica dell’uomo e della donna.
Per il resto pensatela come vi pare; però non ditemi che certi atteggiamenti grevi
( almeno per me “fascistello” ) vi procurino buona stampa.

A proposito: come il feto, anche il cadavere non è più una persona; non cisarebbe forse qualche motivo per farne saponette? Ovviamente non sono un fandel
dottor Mengele, ma ogni tanto buttare l’esempio all’estremo può servire a qualche precisazione.

Francesco

Florenskij
Prima dici che hai finalmente capito cosa significa fascistello (ma in realta’ non lo hai capito), poi sostieni che il termine fascistello e’ “noto” e significhi tutte una serie di cose che servono piu’ a te per coprirti di vanagloria (cosa che’ per chi abbia un minimo di educazione sa che e’ tipica delle persone ignoranti ed anche cafone e maleducate) che per spiegare il termine per arrivare poi alla fine alla illogica conclusione che chi lo usa sia un maleducato. Se ancora non l’hai capito firestarter ti chiama fascistello proprio perche’ e’ una persona educata, perche’ se fosse veramente maleducato, a causa dei commenti che scrivi, te ne potrebbe scaraventare adosso di termini offensivi piu’ di tutta la pioggia che il tuo presunto dio nella favoletta di Noe’ ha scareventato sulla terra durante il diluvio.

Ferrer

“sarebbe uno che assume posizioni conservatrici sfumate, nè sì nè no, piuttosto “ni”, con un tono alquanto insinuante e “viscido”; per cui anche un DC è da considerarsi senz’altro tale.”

No, no, riproviamo ancora: il “fascistello” assume posizioni reazionarie ma, non avendo il coraggio di presentarle come tali, preferisce spacciarle per posizioni conservatrici, il “fascista” invece si vanta di essere un reazionario.

Per capirsi: il “conservatore” accetta la modernità (cioè gli ideali dell’Illuminismo e della Rivoluzione e le loro conseguenze) ma vuole “rallentare” un progresso sociale che ritiene troppo rapido. Il “reazionario” si pone contro la modernità tout court e vuole un regresso su posizioni precedenti.

Ad esempio, ritenere che i tempi non siano maturi per concedere il matrimonio agli omosessuali è da conservatori, attaccare divorzio e aborto da reazionari.

Non necessariamente il reazionario è rozzo o ignorante, Julius Evola – fascistone a tutto tondo – era sicuramente colto ed anche acuto in alcune tesi (che ovviamente non condivido, venendo da tutt’altra posizione ideale).

All’interno della DC c’erano anche dei progressisti, e persone molto più laiche dei nostri attuali governanti e anche gente che ha fatto la Resistenza, quindi nettamente anti-reazionaria e antifascista.

“tanto da potergli scaricare addosso carrettate di… sarcasmo a buon mercato.”

Mi sembra che lei riesca benissimo a rendersi ridicolo da solo con i suoi interventi vanagloriosi (perfettamente d’accordo con Francesco) e soprattutto con le figure barbine che non manca di rimediare con citazioni inutili e sbagliate che dimostrano solo la superficialità della “superiore cultura” che ritiene di possedere.

Che l’uomo abbia usato e usi dei simboli è pacifico. Il punto è che la Ragione ci dice che ciò che conta è la cosa cui il simbolo rimanda: uno straccio rosso e nero è di solito associato all’Anarchia, in questo senso può essere utile per identificarsi, ma lo straccio in sé non conta nulla; è l’idea quella per cui eventualmente si può anche dare la vita.

Le consiglio comunque di rileggere il Bardo: non è un amore “unico” visto che Romeo ha avuto un sacco di esperienze prima di Giulietta (Giulietta non ha potuto visti i tempi, ma immagino avrebbe fatto altrettanto), inoltre il loro amore è “eterno” solo perché muoiono entrambi (e dovrebbero piombare all’inferno come suicidi e lussuriosi secondo la sua religione dell’amore…) subito dopo essersi innamorati, è ovvio che neppure il più grande drammaturgo moderno avrebbe potuto rendere credibile un amore di quel genere che sopravvive a qualche anno di santo matrimonio…

Un cadavere è appartenuto ad una persona reale, la tomba serve ai suoi cari per ricordarlo; il feto non è mai stato una persona, poiché non ha mai avuto alcuna coscienza, chi dovrebbe ricordare qualcuno che non è mai esistito?
Vale la pena ricordare che anche per i suoi teologi l'”anima” non è presente nel feto prima di un certo grado di sviluppo, difatti la CCAR non ha mai concesso esequie religiose ai feti, né li ha battezzati nell’utero materno (come avrebbe dovuto per sottrarli a Limbo in caso di aborto spontaneo…)
La sepoltura dei feti è solo è l’ennesima operazione propagandistica reazionaria contro il diritto delle donne ad abortire.

nightshade90

avrebbe senso se la sepoltura avvenisse a seguito della libera ed ininfluenzata richiesta della donna e non a prescindere o tramite pressioni. altrimenti è solo un’imposizione. ma se è la madre a richiederlo, non vedo perchè negarle questa possibilità.

Florenskij

@ Ferrer. Mi dica in quale dibattito televisivo, in cui è richiesto un atteggiamento corretto, qualcuno ha rifilato a un avversario politico il termine di “fascistello”.

Ferrer

A dire la verità non guardo i dibattiti televisivi, ne vedo qualche spezzone su “blob” e mi sembra che se ne dicano ben di peggio che “fascistello”…

Florenskij

@ Francesco. C’è differenza fra “noto che” ( = mi sto accorgendo, mi sono appena accorto: quello che ho scritto io ) ed “è noto” ( = è universalmente conosciuto: quello che lei si è immaginato si ritrovi nel mio intervento )? In ogni caso, mi faccia il piacere di spiegarmi una volta per tutte che cosa significa “fascistello”, visto che io non ci arrivo. Npon sarà mica un complimento?

Se non ricordo male l’educatissimo-cavalleresco Firestarter è quello che mi ha concesso la sua “umana pietà” per aver sostenuto che gli stati mistici estremi possono portare a fenomeni di competenza della parapsicologia. Ebbene, cogliendo fior da fiore, ho trovato un brano comparso sul”Giornale d’Italia” il 21 giugno 1919, al primo diffondersi della fama di padre Pio, a firma del prof. Errico Morrica, laicista convinto, che per escludere la spiegazione miracolosa non nega il fenomeno come truffaldino, ma fa appello a un’energia radiante ancora poco conosciuta, che dà luogo a “svariatissimi fenomeni, come allucinazione, suggestione, autosuggestione, sonno, sogno, catalessi, TELEPATIA, LETTURA DEL PENSIERO, IPNOTISMO, SPIRITISMO” e in più effettive capacità di guarigione. Conclusione: invito a padre Pio di mettersi a disposizione della scienza per cosentirle di studiare il fenomeno a beneficio dell’umanità. Questo per l'”umana pietà”.

@ Stefano. A Stefano, che a indefettibile conferma della sua lapidaria sentenza “Padre Pio era un imbroglione” ha citato due brani, presumibilmente da Wikipedia, la più ampia delle quali di padre Agostino Gemelli, posso offrire la smentita, da lui inviata con lettera del 1952 a “La settimana Incom”, di aver mai esaminato le piaghe del frate. “L’episodio è falso, io non ho mai chiesto a Padre Pio di esaminare le stigmate, anche perchè nessuno mi ha mai incaricato di farlo. Un esame del genere, avrebbe richiesto una mia lunga permanenza a San Giovanni Rotondo, e tutta una serie di accertamenti scientifici. QUESTO, PER RISTABILIRE LA VERITA’ DEI FATTI”. A prescindere dal fatto che padre Gemelli pare fosse un bel tipetto, rimane assodato che ogni sentenza che si voglia corretta e definitiva richiede un lungo e faticoso lavoro di esame dei documenti disponibili. Altrimenti siamo come nel caso Dreyfus: mi fa comodo dire che è un traditore in quanto ebreo, dunque è un traditore e tanto basta.

Ora, che succede? Chi a tale lavoro si sobbarca non solo, per dirla con un volgarismo pesantuccio, si fa un mazzo così, ma si deve pure prendere la qualifica di vanaglorioso, ampolloso e via sproloquiando.

A conclusione accludo i seguenti dati significativi: Alexander Murray “Ragione e società nel Medioevo” ( per studiare se e fino a quanto il Medioevo fosse un’età di oscurità e arrettratezza, come su questo blog è moneta corrente ): bibliografia di duecento titoli per 415 pagine di testo; Richard Evans “La nascita del Terzo Reich”: ottocento citazioni per 497 pagine.

Questo per ogni lavoro critico minimamente accettabile.

Buone vacanze.

firestarter

Che cosa significhi fascistello le è stato spiegato sopra da ferrer.

Sulla energia radiante di padre pio stendo un velo pietoso e la rimando al mirabile lavoro dei san culamo che tratta di padreclio (sulla Renault) e padrecryo (congelato in fondo al mare).

Francesco

Florenskij
Mi dispiace ma da quello che hai scritto si deduce quello che ho capito io.
Cosa significa esattamente fascistello? Penso che sia solo un nomignilo che possa avere piu’ interpretazioni.

teologo cattolico

“l’ospedale dovrebbe tutelare la salute delle donne”…qualcuno mi ricorda quale malattia viene curata con l’aborto? Magari con riferimento ad un testo di medicina che specifichi il nome della malattia. Risposta breve e precisa, se è possibile.

teologo cattolico

@Aessandro.

dovresti leggere quello che citi:

“La salute, definita nella Costituzione dell’OMS, come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Questo principio assegna agli Stati e alle loro articolazioni compiti che vanno ben al di là della semplice gestione di un sistema sanitario.”

ergo il sistema sanitario si limita invece ad occuparsi della cura della malattia.
Ridomando: L’ospedale, quale istituzione esclusivamente sanitaria, quale malattia cura praticando l’aborto?

Tino

Il parto non è una malattia eppure adesso se ne occupa anche il sistema sanitario contrariamente al passato quando si partoriva in casa.

Tino

Paul non so a chi ti riferisci, sto semplicemente dicendo che né l’aborto né il parto sono malattie eppure sono assicurate dal sistema sanitario. Come del resto il transessualismo che non è più considerata come una patologia dall’OMS. Conclusione l’aborto non è l’unico atto non relativo a una patologia di cui si fa carico il sistema sanitario.

Kaworu

@tino

il parto può richiedere interventi chirurgici come “cura” di condizioni patologiche che si verificano.

l’aborto è un’operazione.

la transizione è un’operazione (più di una e massiccio intervento ormonale e psicologico), ed è la “cura” fondamentale per il disturbo dell’identità di genere. che è ancora considerato un disturbo in quanto la persona soffre proprio per il sesso sbagliato in cui si trova, e la cura è in pratica la transizione stessa.

Tino

Sì ma di per se il parto come l’aborto non sono patologie. Sul transessualismo mi risulta sia uscito recentemente anche dalla classificazioni dei disturbi, ma faccio forse confusione con la Francia.

Laverdure

@Teologo
Caro teologo,mi risulta che ci sono diversi casi in cui una gravidanza puo’ mettere in pericolo la vita della donna,ad esempio perche l’apertura del bacino e’ troppo stretta per lasciar passare un neonato.
Un caso verificatosi di recente e’ quello di bambine di 12-14 anni rese incinte da stupri,per
le quali i medici diagnosticavano un grave pericolo di vita in caso di gravidanza portata a termine,a causa del loro fisico immaturo,la qual cosa evidentemente non era motivo valido per quel vescovo della Curia addetto “alla difesa della famiglia” che ha minacciato scomuniche a tutto spiano a tutte le persone implicate, fuorche lo stupratore ovviamente.
Ma si sa,verso quest’ultimo evidentemente ha prevalso lo spirito di corpo in quanto menbro di diritto dell’onorevole confraternita dei pedofili .

teologo cattolico

@laverdure

“ci sono diversi casi in cui una gravidanza puo’ mettere in pericolo la vita della
donna…”

hai ragione. in quei casi, in cui la vita della madre è in pericolo, si pratica lecitamente l’aborto detto terapeutico. Se quelli sono i casi in cui consideri necessario l’intervento abortivo sanitario, sono d’accordo con te.

Kaworu

ci sono anche casi in cui la salute psichica è in pericolo, ma sono conscia del fatto che tu non sia in grado (un po’ per disonestà intellettuale profonda, un po’ per oggettive mancanze) di capirlo.

teologo cattolico

certo @kaw: e come già altrove precisato il problema psichico si risolve con interventi omologhi, sulla psiche. Non è la gravidanza – che si interrompe con l’aborto – la malattia; la malattia da curare sarebbe nel caso indicato appunto la patologia psichica. Chi vuole abortire per problemi psicologici sarebbe da ricoverare nel reparto psichiatrico.
La logica non è il tuo forte…ho capito che il sudoku anche questa estate non lo fai.

Francesco

Teologo perche’ ripeti sempre le stesse cose, l’aborto e’ (nei limiti fissati dalla legge) un diritto, come tutti i diritti deve essere garantito dallo stato (altrimenti sarebbe solo un privilegio per chi puo’ permetterselo), quale posto migliore per permettere ad una donna di abortire che in un ospedale visto che si tratta di una pratica medica?

Kaworu

soffrirà di qualche problema alla memoria (o malafede galoppante).. per questo ho proposto delle faq a suo uso e consumo, dimodochè si possa rispondergli con un link e finita la storia.

teologo cattolico

@francesco

ripeto le stesse domande perchè nessuno mi risponde. Ovvio che l’aborto è permesso dalla legge.
La questione che pongo è un’altra: quale è la malattia che viene curata con la pratica medico-sanitaria (..e pagata da tutti).
Se ammettete che – quale caso unico- non vi è una malattia corrispondente che l’interruzione della gravidanza (=aborto) guarisca (è evidente che dovrebbe essere la gravidanza che l’interruzione vuole terminare…ma la gravidanza non è considerabile malattia), il mio intervento ha raggiunto il suo obbiettivo..
altrove ho sviluppato più analiticamente il semplicissimo ragionamento, che so che anche tu cogli al volo

Stefano

@ teologo

Ti abbiamo già risposto.
E più sopra qualcuno ti chiede qual è la mallattia che viene curata con il parto (pagato da tutti).
Vuoi continuare a fare questa domanda stupida?

Francesco

Per teologo.
La gravidanza (normalmente) non e’ una malattia ma la gravidanza stessa e le conseguenze della gravidanza (la nascita di un bambino) sono notevoli. Gli stati (almeno quelli piu’ civili) hanno riconosciuto queste conseguenze e hanno riconosciuto alla donna incinta di poter decidere, entro certi limiti di tempo, di poter abortire.
L’aborto essendo un diritto riconosciuto dallo stato deve essere garantito a tutti e di conseguenza pagato da tutti (come l’istruzione pubblica), essendo una pratica medica deve essere praticato nei luoghi adatti (quale luogo migliore se non un ospedale).
Cosa comporta ammettere che (normalmente) la gravidanza non sia una malattia e di conseguenza l’aborto non sia una cura ma un modo per impedire le conseguenze della gravidanza su una donna e del risultato della gravidanza (la nascita di un bambino)?

Hysteron Proteron

@Stefano:

risponda anche a questa domanda: se è vera l’affermazione del dott. Cozza “l’ospedale dovrebbe tutelare la salute delle donne” – e spero la ritenga vera anche lei-, una IVG di, poniamo, una donna in carriera socia UAAR che non vuole un figlio in quel dato momento, in che modo si configurerebbe come “tutela della salute”?

È stupida anche questa, vero? 🙂 Dice che se la faccio riproporre da un altro ateo ma senza salumi sugli occhi diventa intelligente?

nightshade90

facile: sarebbe tutela della salute PSICOLOGICA della paziente, visti i danni e il dolore dell’essere costretti a portare avanti una gravidanza non voluta.

fab

Sì, teologo, penso anch’io che l’essenziale per l’accesso ad un ospedale sia la corretta attribuzione dell’etichetta “problema di salute”. E’ giocando con le parole che si risolvono i problemi.

DeceptivePerception

a teologo cattolico
la gravidanza in se e per se, al di là di qualsiasi valutazione politica e morale, è una malattia, può essere paragonata ad unaneoplasia transitoria ad esito prevalentemnte,ma non sempre, benigno , il tumore-embrione aggredisce l’organismo della donna, lo depaupera di sostanze vitali (tante che non poche donne per superare la gravidanza senza perdere tutt i i denti e i capelli devono sottoporsi a terapie), causa un indebolimento del sistema immunitario (tanto che ad esempio spesso la gravidanza è l’occasione in cui un hiv latente diventa conclamato), produce deformità fisiche, indebolimento, astenia, riduzione delle capacità cognitive… lo so che queste verità sono inaccettabili per la cultura dominante, perché dalla gravidanza dipende ancora la riproduzione e la sopravvivenza della specie… comunque se già la gravidanza in sé è uno stato che altera il benessere dell’organismo della donna, figurarsi una gravidanza indesiderata e vissuta com assolutamente egodistonica, dove ai problemi fisici si aggiunge la sofferenza provocata dalla violenza psicologica subita a causa di un’esperienza invasiva indesiderata… l’ospedale con l’intervento abortivo ripristina il pieno stato di salute e di benessere psicofisico della donna che non ha interesse a continuare la gravidanza, perché non vuole quel figlio o in generale non vuole figli, e non h a neppure interesse a produrre figli a beneficio della collettività o dello stato o delle coppie che non potendo riprodursi vogliono adottare.

DeceptivePerception

a teologo cattolico
la gravidanza in se e per se, al di là di qualsiasi valutazione politica e morale, è una malattia, può essere paragonata ad unaneoplasia transitoria ad esito prevalentemnte,ma non sempre, benigno , il tumore-embrione aggredisce l’organismo della donna, lo depaupera di sostanze vitali (tante che non poche donne per superare la gravidanza senza perdere tutt i i denti e i capelli devono sottoporsi a terapie), causa un indebolimento del sistema immunitario (tanto che ad esempio spesso la gravidanza è l’occasione in cui un hiv latente diventa conclamato), produce deformità fisiche, indebolimento, astenia, riduzione delle capacità cognitive… lo so che queste verità sono inaccettabili per la cultura dominante, perché dalla gravidanza dipende ancora la riproduzione e la sopravvivenza della specie… comunque se già la gravidanza in sé è uno stato che altera il benessere dell’organismo della donna, figurarsi una gravidanza indesiderata e vissuta com assolutamente egodistonica, dove ai problemi fisici si aggiunge la sofferenza provocata dalla violenza psicologica subita a causa di un’esperienza invasiva indesiderata… l’ospedale con l’intervento abortivo ripristina il pieno stato di salute e di benessere psicofisico della donna che non ha interesse a continuare la gravidanza, perché non vuole quel figlio o in generale non vuole figli, e non h a neppure interesse a produrre figli a beneficio della collettività o dello stato o delle coppie che non potendo riprodursi vogliono adottare.

Florenskij

@ Ferrer. Considero “Blob” una trasmissione molto ben congegnata e a resa brillante ma a senso unico, che dice molte verità con taglio quanto mai fazioso, come a senso unico è l’umorismo della Litizzetto: una “privativa” della sinistra, di cui non mi scandalizzo granchè, visto che ci sono le privative ecclesial-domenical-serafiche. Invece sentivo Santoro piuttosto greve, schierato ma sostanzialmente non scorretto. Ops, verBbosità e vanagloria. Invece del lapidario “I Comunisti mangiano i bambini”.

FSMosconi

La satira se non è di parte, o meglio non esprime un’opinione, non è satira. Perché la satira è innanzitutto critica.

fab

Chissà come mai a destra la satira non riesce? Forse perché i servi volontari non riescono tanto bene a sfottere il potere?

Federico Tonizzo

Che schifo di classe dirigente c’è in questo Paese… Concordo assolutamente con la protesta contro questo “protocollo d’intesa”.

I feti abortiti, che io sappia, vengono semplicemente bruciati (se si vuole: cremati) insieme con i rifiuti speciali (pezzi d’organo espiantati, ecc.). Che problema c’è?

Peraltro, molti aborti sono spontanei: nell’ utero di una donna, quando ancora non sa di avere dentro una gastrula o una morula o un embrione o un “feto” di dimensioni non visibili, spesso tale gastrula o morula o embrione o “feto” di dimensioni non visibili può morire per cause sue, quindi staccarsi dall’utero, o frequentemente non esservisi ancora attaccato, e venire espulso nel water senza che la donna se ne accorga: che si fa in questi casi, si setacciano giornalmente con microfiltri i liquami di tutte le fogne d’Italia alla ricerca (col microscopio) di eventuali “feti” da seppellire in cimitero??? 👿

Sasan

…sono solo feti, materia organica qualunque….che vergogna perdere tempo dietro ste cavolate quando ci sono bambini vivi e vegeti che muoiono di fame e per i quali la Chiesa non fa nulla… che paese di idioti superstiziosi, scaramantici, creduloni, oroscopo dipendenti…….come mi vergogno! Pensiamo tanto ai “morti” ma fra vivi ci scanniamo. Siamo una vergogna unica.

Kaworu

ma sai, se una famiglia ha un aborto spontaneo oppure decidono di abortire un figlio cercato dopo aver scoperto malformazioni, malattie o rischio per la salute della donna, è anche giusto che ne facciano quello che vogliono, compreso funerale e sepoltura se gli aggrada.

il problema è se questa prassi viene effettuata dietro coercizione (son dei maestri ad approfittarsi di persone in momenti di debolezza) o comunque “pigiando” su questo tasto.

poi in generale sono assolutamente d’accordo col fatto che questi credentucoli si preoccupano molto più di chi non c’è che di chi c’è.

Tino

Quello che non capisco è perché la chiesa si limita ad applaudire. Non gliene è mai fregato nulla dei feti morti per aborto spontaneo e adesso perché un’associazione di invasati (forse proprio anche perché spesso noi abbiamo fatto notare questa incoerenza) la propone applaude. Ma che lo metta nel suo statuto e che organizzi funerali in chiesa visto che si tratta di persone come dicono loro.

firestarter

a me non sorprende sinceramente, perche’ le gerarchie vaticane sono fasciste ed autoritarie per cui non possono che plaudire quando qualcuno fa il lavoro sporco per loro. Per questo rido di gusto quando sento i soliti tromboni plaudire la chiesa per i livelli raggiunti in termini di difesa dei diritti umani dalle societa’ secolarizzate, ahah come se fosse “grazie alla chiesa” invece che “nonostante la chiesa”.

Tino

Ci sono quelli che fanno il lavoro sporco e quelli che fanno il lavoro pulito. Cioè tutti quelli che fanno assistenza sociale, i vari don gallo, ciotti ecc. che servono poi a far dimenticare il sistema perverso che rappresenta la chiesa cattolica dal punto di vista istituzionale. Con tutto il rispetto che si possa avere per i don gallo o ciotti alla fine sono gli id*oti utili dell’integralismo cattolico.

firestarter

Tino,

concordo in pieno. Infatti rispetto la tipologia di preti da te menzionata, ma ritengo che essi potrebbero continuare a fare quello che fanno al di fuori della associazione criminale che finiscono per legittimare. Se loro se ne andassero rimarrebbero solo i bagnasco-ruini-bertone

Cerberus

tutti i preti sono peggio ma il peggior prete è quello “buono”…

Daniele

Ahh, preciso che sono totalmente d’accordo con Gianna Jessen.

Giorgio Pozzo

Teologo,

l’ultima volta che io stesso sono andato in ospedale non avevo nessuna malattia (prova a indovinare per quale motivo: non era IVG, sono un maschio). Ci sono dozzine di casi nei quali non esiste una “malattia”, ma una persona ha bisogno di cure.

firestarter

il teologo stesso dovrebbe andare in ospedale psichiatrico ma come molti scemi rifiuta l’evidenza.

claudia

Ciao a tutti, sono claudia, vi seguo spesso, e vorrei provare a portare la mia esperienza in materia di leggi e regolamenti sul bambino nato morto. Da cinque anni con la mia associazione onlus CiaoLapo, apolitica e aconfessionale, cerchiamo di portare la giusta informazione su questo tema a TUTTI, perchè ci siamo resi conto che l’ignoranza delle leggi è spesso occasione di dolore nei genitori che perdono i loro figli durante la gravidanza. Abbiamo persino fatto una petizione che ha raccolto più di cinquemila firme, e distribuiamo un volantino negli ospedali che riassume la legge vigente e cosa fare se si desidera dare sepoltura ai bambini (per i genitori sono e restano bambini, anche se spesso impiegano anni per rendersene conto).
Dal 1980 esiste un’apposita legge italiana che regolamenta “le opzioni possibili relative al corpo dell’embrione morto per aborto (spontaneo o provocato che sia) e del feto nato-morto fino alle 28 settimane di vita intrauterina”. (Al di sopra di questo spartiacque in Italia i genitori devono seppellire il bambino nato morto, a loro carico, e viene loro consegnato un certificato di nascita morte.)
Questa legge spiega che il genitore, o il parente qualunque può entro 24 ore dall’uscita del bambino dal corpo della madre, firmare un foglio e consegnarlo in triplice copia alla direzione sanitaria e ad altre sedi. Nel foglio il parente dichiara di voler provvedere autonomamente alla sepoltura, e informa la polizia mortuaria, la quale a sua volta rilascerà il permesso per il trasporto del bambino (molto spesso piccolissimo!) in un campo comune di appositi cimiteri (ogni comune ne dovrebbe avere uno da anni, perchè è lo stesso campo dove vanno sepolti gli arti amputati). I bambini così piccoli non hanno valenza giuridica, non sono persone giuridiche e dunque non hanno una LAPIDE. In molti cimiteri, di numerose città, ci sono aree di questo tipo, in cui i genitori, se lo desiderano, possono liberamente portare un fiore, un pensiero, o semplicemente sentire un legame con un bambino troppo spesso soltanto pre-visto, e mai del tutto vissuto.
In realtà la procedura sarebbe piuttosto semplice, e anche molto civile (altri stati europei, tra cui i paesi scandinavi per primi, da anni dispongono di aree apposite, di supporto specifico, di riconoscimento del dolore dei genitori, di certo non misurabile “a settimane di gestazione”.
Di più, direi che dovrebbe essere applicata correttamente con la giusta informazione, visto che riguarda ogni anno in Italia migliaia di genitori (300000 tra ivg, itg e bambini nati morti sotto le 28 settimane). Come madre in lutto (mio figlio è morto a 38 settimane, durante le contrazioni della nascita, e nessuno mi ha impedito di seppellirlo, la legge sui bimbi grandi è chiara) trovo grottesco che ogni volta si fissi l’attenzione sulle 100000 donne che fanno IVG ogni anno, a fronte delle 200000 che perdono un bambino senza scegliere, che vorrebbero aver potuto portare avanti la gravidanza, che si disperano per la brusca interruzione e per non aver visto nascere il loro bambino. TUTTI i genitori dovrebbero essere informati sulle opzioni possibili, per poter scegliere cosa fare del corpo del loro bambino. Lo shock dopo la morte in utero è tale che i genitori iniziano a pensare a cosa è successo al corpo del bimbo anche anni dopo la morte, e spesso sembrano non avere pace interiore finchè non hanno un luogo in cui portare un fiore al loro bambino. Lo stesso vale, se non per tutte, per molte madri che scelgono l’aborto, per i più svariati motivi (spesso legati alla salute del bambino). Essendo un tabù, demonizzato dalla politica e dalla chiesa, l’aborto e le sue conseguenze sono stigmatizzate o enfatizzate anche in modo erroneo (non è vero per nulla che sapere che il proprio figlio è sepolto aumenta lo stress nelle donne: non c’è nessuno studio scientifico valido per numero e potere statistico che dica questo). Il risultato è aberrante: ci perdiamo il vissuto di moltissime famiglie ogni anno, con le nostre parole campate in aria contribuiamo al loro isolamento psicosociale, e anzichè fare una corretta informazione sulle opzioni come da legge, ci accaniamo a vedere solo il marcio. Quando invece, c’è un mondo di persone, e di dolori da accogliere e rispettare. UN abbraccio, Claudia

Senjin

Claudia qui il problema è un’altro. Non è il diritto di scelta della donna, ma l’esatto contratrio.
Prevede che l’associazione talebana prelevi e seppelisca i feti a prescindere dalla volontà della donna.
Se la donna sente il bisogno di avere una tomba sui cui piangere il figlio è lapalissiano e sacrosanto che tale diritto le venga riconosciuto. Ma nel caso contrario trovo aberrante un gruppo di invasati religiosi si arroghi il diritto di scegliere al suo posto per usarle violenza psicologica.
Io credo, scusami, che tu non abbia letto bene ne il post qui sopra e nemmeno il protocollo d’intesa, c’è un abissale differenza fra tutelare un diritto come fai tu (la LIBERA scelta in merito alla sepoltura) e imporre nazistamente un sistema che ha il solo fine di fare terrorismo sociale e psicologico (come i talebani qui sopra.

DeceptivePerception

il problema non è la sepoltura del feto o dell’embrione in sé, se è per questo esistono anche cimiteri per animali domestici, il punto è l’uso strumentale, politico, in chiave antiabortista, che si vuole fare di questa pratica, un modo per tentare di insinuare in maniera surrettizia nel nostro ordinamento giuridico il principio che l’embrione è una persona: gli antiabortsti poi contano di poter sostenre :una norma ne prevede la sepoltura, quindi anche se è un agglomerato di tessuti con appena accennata la forma umana, è già una persona.

Francesco

Non mi meraviglerei di scoprire che esistano associazione onlus per dare sostegno psicologico alle persone che si commuovono guardando le telenovele brasiliane.

Roberto Grendene

che un comune permetta a chi ha avuto una interruzione di gravidanza di seppellire il feto, su sua richiesta e senza alcuna sollecitazione, puo’ starmi bene, puo’ essere un atto di compassione

ma non che venga stipultato un protocollo di intesa con ‘Difendere la vita con Maria‘ presieduta da don Maurizio Gagliardini

questa e’ violenza psicologica mascherata da pietà, ben lontana da una umana compassione

Francesco

Non e’ solo violenza psicologica ma anche speculazione con l’aggravante del favoreggiamento.

Sandra

Non si sa se infuriarsi di fronte a tanta prepotenza o provare pena per questi squallidi personaggi smaniosi di farsi notare al punto di organizzare funerali insensati, dato che sono celebrati contro e a dispetto della volontà degli interessati. Ma davvero all’ospedale sant’anna e san sebastiano non hanno di meglio di cui occuparsi? Spero non sia un diversivo, le priorità dovrebbero essere altre, in sala parto:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/cronaca/2011/22-aprile-2011/neonata-stato-vegetativo-condannate-due-ostetriche-190489259372.shtml

Southsun

Scusate, ma proprio dal LORO punto di vista non è assurdo tutto questo?

Che io sappia, il feto e men che meno l’embrione NON possono essere battezzati – perchè non sono ancora persone – ergo la sepoltura cristiana e il funerale che c’azzeccano?

Che dite, cambieranno un’ennesima volta la “dottrina” per battezzare l’imbattezzabile?

E con le morule come faranno? Il battesimo in vitro?

Biotech

si puo discutere se sia o no una idea buona o malsana (e naturalmente per me é la seconda). Ma si sa noi atei siamo di gran lunga piú tolleranti e non ci sarebbero problemi,se tutto si svoglesse nelle regole,cioé nella libera scelta di una donna.

MA….io sono ancora scosso dalla lettura del “regolamento” dell´associazione, dal loro sito:

“L’Associazione non ritiene di avvalersi del diritto prioritario della famiglia o dei parenti, ma che, superato il tempo stabilito degli aventi diritto, interviene chiedendo di poter offrire la propria opera, attraverso una convenzione per la raccolta, il trasporto e il seppellimento dei prodotti del concepimento, facendosi così carico di adempiere puntualmente il protocollo di intesa che verrà concordato e i relativi costi”

http://www.advm.org/seppellimento/105-liter-del-seppellimento.html

questi sono dei briganti!!!!!!!!

Giovanni Bosticco

Ora, dopo la legge 194, possono fare i cimiteri
dei feti abortiti.
Prima potevano fare due cimiteri:
quello dei feti,
quello delle madri morte di aborto clandestino.

enrico

Degna sepoltura per i bimbi non nati

di Francesco Agnoli29-07-2011

La notizia non è nuova, ma ha ora un certo rilievo sui grandi media: a Caserta, l’associazione Difendere la vita con Maria, fondata e presieduta da don Maurizio Gagliardini, ha siglato un protocollo di intesa, approvato con delibera del 22 luglio 2011, con l’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano, per promuove il seppellimento dei «bambini non nati».

Il sindaco della città ha dato la propria disponibilità a concedere un apposito spazio nel cimitero cittadino, ma, come sempe in questi casi, si è levata, violenta e intollerante, la voce di alcuni protestatari – rappresentati dal sindacato medico Fp-Cgil Medici – che sono divenuti, per il Corriere della Sera, “i medici” tout court. Il che non dovrebbe essere, dal momento che nel nostro Paese la maggioranza dei ginecologi sono obiettori e quindi ritengono l’aborto quantomeno qualcosa di negativo. Secondo il sindacato di sinistra, si tratterebbe di «violenza psicologica sulle donne da fermare».

A queste lamentazioni, si è unito, puntuale e immancabile, l’anatema dei Radicali, con un comunicato di Maria Antonietta Farina Coscioni, che comincia così: «Apripista è stata la regione Lombardia di Formigoni, che ha varato provvedimenti che vanno ben oltre le sue competenze disponendo la sepoltura dei feti come fossero esseri umani e mettendo in essere una vergognosa speculazione». Perché tanta rabbia, tanto ingiustificato livore?

A Caserta, infatti, non è successo nulla di nuovo, sia perché la sepoltura dei feti, morti per aborto spontaneo, o uccisi tramite ivg, è già realtà in varie zone del nostro paese, come, appunto, la Lombardia, sia perché nulla cambia, dal punto di vista della legge 194, in quanto l’aborto procurato rimane libero e gratuito, esattamente come prima. Cerchiamo di capire come stanno i fatti.

Nel nostro Paese è previsto il seppellimento dei feti superiori alle 20 settimane, le cui fattezze umane così evidenti e visibili impediscono anche ai più cinici di gettare questi resti umani nell’inceneritore. Un dpr del 21 ottobre 1975, n. 803, stabilisce, all’articolo 7, «su richiesta dei genitori il seppellimento anche dei prodotti di concepimento abortivi di presunta età inferiore alle 20 settimane». Proprio sulla base di questo dpr, l’allora ministro alla Sanità Donat Cattin emanò la circolare telegrafica n.500/2/4 del 13 marzo 1988, tutt’ora in vigore, in cui si stabiliva la sepoltura di feti anche in assenza di richiesta dei genitori, e si ricordava che «lo smaltimento attraverso rete fognante o i rifiuti urbani ordinari costituisce violazione del Regolamento di polizia mortuaria e del Regolamento di igiene», mentre lo «smaltimento attraverso la linea dei rifiuti speciali, seppur legittimo, urta contro i principi dell’etica comune».

Il dpr n. 285 del 1990 prevede ugualmente che i bambini, definiti «prodotti abortivi», di età gestazionale dalle 20 alle 28 settimane vengano sepolti a cura della struttura ospedaliera. A richiesta dei genitori possono essere raccolti nel cimitero, con la stessa procedura, i resti di «prodotti del concepimento» di età inferiore alle 20 settimane. In questo caso i genitori, a titolo proprio, o associazioni come quella fondata da don Gagliardini, attraverso convenzioni mirate, possono raccogliere i resti dei bambini non nati e chiedere all’unità sanitaria locale i relativi permessi del trasporto e del seppellimento. Infine dovranno accordarsi con i servizi cimiteriali, per l’atto di pietà dell’inumazione.

Riassumendo: i feti oltre le 20 settimane hanno automatico diritto alla sepoltura, anche se sovente questo avviene con ben poca cura (in modo anonimo, cumulativo, senza possibilità di conoscere il luogo), mentre per quelli più piccoli sarebbe richiesta un’analoga pietas, trattandosi pur sempre di resti umani, ma nella realtà dei fatti essi finiscono spesso bruciati nell’inceneritore insieme ai “rifiuti speciali”, quando non buttati, come un tempo avveniva sicuramente più spesso, nelle fogne.

«La nostra associazione – spiegano Maria Luisa e Francesca, dell’associazione Life di Ospedaletto Euganeo, che si occupa proprio della sepoltura dei feti – è cominciata agli inizi del 2000 in seguito alla richiesta di una madre, che aveva perso il proprio bambino nelle prime settimane di gestazione. Questa madre desiderava sapere se poteva salutare il suo bambino attraverso un rito religioso. Da allora abbiamo capito l’importanza di venire in aiuto al dolore di alcune madri, e nello stesso tempo di compiere un atto dovuto a creature umane. Proprio in questi giorni una famiglia che si trova nel dolore per la perdita del proprio figlio, ha richiesto di poter seppellire il proprio bambino, morto a 18 settimane di gestazione, e ha richiesto il nostro aiuto. Il rito ha avuto luogo giovedì 12 maggio alle ore 8.30 presso l’ospedale di Monselice», che è uno dei tanti, oltre a quello di Caserta, ad aver riconosciuto questa possibilità.

La sepoltura dei feti non è però, come si potrebbe pensare, un sollievo solo per le madri che hanno visto morire un bambino desiderato, e che per questo sentono il dovere di tributargli un ultimo gesto di affetto. Può esserlo anche per quelle che, essendosi sottoposte all’aborto procurato (spesso spinte da qualcuno, dalla solitudine, dalle circostanze, da una cultura disumana…), sono poi cadute, come spesso accade, in un profondo stato di desolazione, e cercano quantomeno un luogo in cui piangere, per non essere del tutto impotenti di fronte al fantasma del loro bambino, rimpianto e perduto, ma non scomparso dal loro cuore.
Rimangono a questo punto da proporre alcune considerazioni.

La prima: gli abortisti aborrono la sepoltura dei feti, tirando in ballo contro di essa ora “i costi”, ora la “violenza psicologica sulle donne”, perché seppellire un feto significa riconoscergli una dignità. Significa riconoscere che è un essere umano.
Invece la mentalità abortista, ben esemplificata nella frase menzognera della Coscioni («…feti come fossero esseri umani…»), vuole che questo non avvenga: lotta perché nell’immaginario collettivo, nonostante le evidenze scientifiche, accessibili con qualsiasi ecografia, un feto rimanga un “grumo di cellule”, un qualcosa di indistinto, di inumano; lotta perché abortire o partorire siano due decisioni esattamente equivalenti, in ogni circostanza. Per questo gli abortisti devono negare completamente la realtà del bambino nell’utero materno, ad ogni stadio, e anche dopo la morte.

La seconda considerazione porta un po’ più lontano, al senso stesso della vita e della morte, e quindi anche della sepoltura. Un poeta ateo come Ugo Foscolo notava che «dal dì che nozze tribunali ed are dier alle umane belve esser pietose di se stesse e d’altrui», gli uomini provvidero a seppellire i loro morti, sottraendoli alle ingiurie degli animali e degli agenti atmosferici. Foscolo riteneva che gli uomini fossero solo materia: eppure, dimostrando una lodevole e significativa incoerenza, negava potesse essere “civile” una società che sottrae ai suoi morti un ultimo tributo. La sepoltura è infatti un segno chiaro della dignità umana.

Solo gli uomini, infatti, seppelliscono i loro simili, dalla notte dei tempi. Le bestie mortali non lo fanno. Uno scienziato contemporaneo, anch’egli ateo, come Edoardo Boncinelli sostiene che tutto ciò che esiste, in un universo, anche umano, solo materiale, è sempre in vista di qualche utilità concreta. Eppure, nota in un suo libro, il fatto che gli uomini abbiano sempre seppellito i loro defunti, è, da un punto di vista puramente naturalistico e materialistico, ingiustificabile, incomprensibile. A meno che, diciamo noi, non si riconosca che l’uomo, da sempre, ha visto nei suoi cari qualcosa di più della loro carne, della loro materia: cioè una vita spirituale, un destino eterno, immortale.

Ecco, coloro che seppelliscono oggi i feti abortiti, spontaneamente o in modo procurato, saranno un giorno ricordati per la loro coraggiosa testimonianza: si dirà che in un’epoca di disumanità – che ha partorito lager e gulag, guerre mondiali e sperimentazioni sugli uomini, tentativi di clonazione e pompe Karman per fare a pezzi i bambini -, qualcuno ha lottato, con gesti simbolici e umanizzanti, per affermare la dignità di ogni singolo uomo, piccolo o grande, di 20 settimane o di 25, sano o malato che fosse. Si dirà che in tempi di feroce ateismo, quando la legge di Dio è stata sostituita dal capriccio e dall’arbitrio di ogni singolo uomo, cioè dalla legge del più forte, qualcuno ha voluto tener viva la sacra pietas e, con essa, la differenza che corre tra le cose e le persone, tra un tumore strappato dalla carne, e gettato nel water o tra i “rifiuti speciali”, e un bimbo, strappato, suo malgrado, dal grembo di sua madre e dal cuore di suo padre.

DeceptivePerception

…veramente commovente… soprattutto la chiusa…

Stefano

@ enrico

“quando la legge di Dio è stata sostituita (…) dalla legge del più forte”

La legge del più forte è stata sostituita dalla legge del più forte?

Diocleziano

enrico,
hai dimenticato di sottolineare il lato più nobile di questa iniziativa: servizio a pagamento.

Sandra

Oh, che melodrammone ha imbastito questo Agnoli. Un bimbo strappato suo malgrado: come se i bimbi non fossero “qualunque cosa” loro malgrado, persino battezzati!
Addirittura le donne, che hanno abortito perché “spinte”, ovvero anche loro “loro malgrado”, sono perseguitate, nella mente di Agnoli, dal fantasma del loro bambino, che non essendo nato e perciò neppure morto, difficilmente potrebbe passare allo stato ectoplasmatico.

Leggo che Francesco Agnoli scrive per un bel giornalino, dal titolo interessante “Radici cristiane”. Beh, ognuno si occupi dei propri fantasmi, che è meglio.
Le donne sono libere di richiedere la sepoltura, se non lo fanno non si capisce proprio di cosa si preoccupino tanto questi signori: certo, fa molta più scena, e fa scrivere più articoli, e guadagnare di più, organizzare funerali bislacchi, molto di più che per esempio dare accesso ai bambini disabili nelle scuole private, per esempio il Sacro Cuore di Trento dove insegna Agnoli. Verrebbe da suggerire, meno chiacchiere e più fatti: ah già, mai poi calano i guadagni….

Paganini

Preoccuparsi ogni tanto delle sofferenze dei vivi no eh!

Se seppellire i feti deve diventare una bandiera come esporre uomini torturati e crocifissi, beh non ci sto.

Giorgio Pozzo

Qui di commenti ce ne sarebbero parecchi, in quanto molti punti della lettera sono piuttosto discutibili. Al momento, io mi limiterei a far notare come, ancora una ennesima volta, parlare di feti come esseri umani sia troppo approssimativo e inaccettabilmente fuorviante.

Un embrione diventa feto all’inizio della 9a settimana. Però, tale sviluppo, iniziato anche prima della 9a settimana e che porterà il feto a diventare essere umano, è un processo continuo. Questo per dire che non è assolutamente corretto parificare un feto di 9 settimane con uno di 20 o anche più. Ma questa lettera fa anche di peggio: chiama bambino un feto di qualunque stadio, che abbia oppure no un sistema nervoso sviluppato abbastanza da essere capace di provare dolore o provocare attività elettrica registrabile.

Certamente, se un feto di 20 settimane o più ha diritto a sepoltura, questo io personalmente non lo disapprovo affatto. Quello che disapprovo è la confusione voluta tra feti abortiti per IVG (in genere hanno 90 giorni al massimo, quindi possono anche essere solamente embrioni), i quali non devono e non possono essere confusi con feti ben più sviluppati, i quali sono prodotto di aborti terapeutici che sono volti a sanare situazioni gravi.

Quindi, prima di poter instaurare una discussione proficua e di un certo livello, smettiamo per favore di chiamare bambini tutti i “prodotti abortivi” in generale. Lo stesso DPR infatti parla di “prodotti abortivi”, e quindi atteniamoci ad una terminologia più neutrale possibile. Il fatto che la religione pensi che un feto (di qualunque stadio) abbia un’anima non può e non deve rendere automatica la definizione di bambino. Io non credo di possedere un’anima, e rifiuto ogni classificazione di dignità basata su queste questioni metafisiche. Secondo questo atteggiamento discutibile, allora un embrione sarebbe ben più umano di me.

Non conosco i dettagli, ma credo proprio che il limite di 20 settimane per il diritto alla sepoltura derivi dal fatto che dalle 20-23 settimane in avanti il feto inizi ad avere qualche potenziale probabilità di sopravvivenza al parto (credo si chiami stadio fetale prenatale). Che esista poi un DPR che voglia riconoscere un qualche diritto alla sepoltura anche ai feti o addirittura embrioni non arrivati allo stadio prenatale, potrei anche accettarlo, anche se personalmente lo ritengo singolare. E, comunque, non deve esserci coercizione di alcun genere verso chi non ha questa fede in un concetto metafisico e non condivide la necessità.

Maurizio_ds

I feti non sono persone, quindi ‘sta cosa dei cimiteri per feti è l’ennesima buffonata. Io poi sarei per abolire i cimiteri in generale: una bella cremazione e via, e se ti vuoi ricordare una persona cara lo fai guardando le sue fotografie, i video, parlandone con gli altri. C’è il piccolo problema che tutto il business legato ai funerali e ai cimiteri sparirebbe…

Senjin

Non c’è solo il business delle onoranze funebri. I riti funebri sono nati per fornire un supporto psicologico ai sopravvissuti: servono ad aiutare a dire addio ed anche a tacitare la paura della morte e degli spiriti vendicativi. Molta gente NON è in grado di affrontare il lutto senza tali riti.

Personalmente spero che alla mia morte nessuno sprechi tempo e soldi coi riti funebri.

Francesco

Invece di pensare a seppellire i feti perche’ non la finiamo di seppelire i morti, una bella cremazione (obbligatoria) e la smetteremmo con queste buffonate dei cimiteri e delle sepolture risparmiando soldi ed un sacco di spazio.

Federico Tonizzo

E perchè, allora, non proporre di seppellire anche capelli e unghie dopo che sono stati tagliati? 🙂
E perchè non seppellire anche gli escrementi? I gatti già lo fanno… 🙂

dario colombera

Irrilevante. I problemi dei cittadini con la chiesa sono ben altri.
OK Francesco, OK Federico

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