Su “Avvenire” attacchi contro Augias, d’Arcais e Odifreddi

Su Avvenire è apparso oggi un commento di Gianni Gennari a proposito dei libri sul cristianesimo scritti da autori laici. Il giornalista prende di mira Corrado Augias, Paolo Flores d’Arcais e Piergiorgio Odifreddi e li definisce “cucuzzari”, perché “da qualche anno paiono sfidarsi a chi mette in pagina più “cucuzze” contro cristianesimo e Chiesa cattolica”. Ma, conclude, sono “tutte zucche vuote!”

Luciano Vanciu

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168 commenti

Perchè?

solo chi è una zucca vuota come Gianni Gennari vede gli altri come è lui nei propri giudizi, vuoto e irrilevante, solo impegnato a giudicare gli atei e non a dialogare, sempre se ne è capace (???????), lui è pagato per sparare cazzate, non chiederei a lui diversamente, non è capace di fare una critica costruttiva.

Bruno Moretti Turri

Diceva Euclide (365-275 a.e.v.):
“Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova.”

Si scrive gennari e si legge Dulcamara!

Maurizio_ds

Più che “Avvenire”, il giornale dovrebbe chiamarsi “Passato Remoto”. Che è la fine che faranno col tempo le religioni, cioé diventare qualche capitolo dei libri di storia, come le antiche dinastie egizie.
Riguardo a quelli che ci scrivono sopra… peggio per loro!

ANCIA LIBERA

BELLA RISPOSTA MA MIGLIORABILE: IO DIREI TRAPASSATO REMOTO !!!!!

ateo

Ottima risposta a queste zucche vuote, anzi piene di aria fritta, che, incapaci di entrare nel merito, credono di fare della ironia e, così facendo, dimostarno solamente la loro pochezza.

Florenskij

In “Inchiesta su Gesù” – Corrado Augias intervista il prof. Mauro Pesce, storico del Cristianesimo ex credente – costui ( pag.134 ) afferma di credere alla capacità effettiva del rabbi di Nazareth di compiere miracoli scientificamente inspiegabili: “Esiste una certa tendenza di tipo razionalistico che mira a negare per principio la possibilità di fenomeni “!inspiegabili” alla luce della ragione. Oggi, peraltro, questa fiducia estrema nella razionalità s’è un po’ attenuata; io stesso mi sono convinto che è necessario ammettere l’esistenza di persone in grado di compieree guarigioni considerate autenticamente “miracolose”… Resuscitare un morto, come nel caso di Lazzaro, oppure intervenire su forze naturali, o moltiplicare il cibo: pane, pesci, vino. Sono convinto che questi episodi non sono stati inventati…”

Cucuzze o non cucuzze? Mah!

Gianluca

@ Florenskij

Stranissimo però che di questi miracoli non ci sia traccia nei documenti contemporanei a Gesù Cristo. Gesù resuscitava un morto, camminava sulle acque, trasformava acqua in vino, moltiplicava pani e pesci, ridava la vista ai ciechi (ma mai un arto a un amputato, poverini…) e nessuno che ne scrivesse…

enrico

@ Gianluca

Mi dispiace contraddirla.
Nel Talmud riguardo a un certo Jeshu, morto la vigilia di Pasqua, cfr Sanhedrin 43a
l’accusa parla esplicitamente di compiere prodigi con l’aiuto del Demonio.
Che poi è l’accusa riportata dai Vangeli.
Flavio Giuseppe parla di opere straordinarie.
Ed il Testimonium è presente in tutte le Antichità giudaiche conosciute.

fab

Stranissimo anche che miracoli analoghi ci siano anche in altre religioni; mi viene in mente Ganesh, ma immagino che non si faccia fatica a trovare di tutto.

firestarter

@ enrico

Non so se le Ho mai detto che una volta mio cuggino è morto. Ma davvero

enrico

@ Firestarter

Capisco la difficoltà nell’affrontare un argomento quando non lo si padroneggia.
Firestarter.
Ripetere sempre il medesimo commento non lo rende autorevole

@FS Mosconi

La datazione dei testi veterotestamentari è questione complessa.
Lei potrebbe leggere l’influenza di un testo su un Autore ( Filone) o viceversa.
Se l’autore fosse Filone d’Alessandria, ipotesi filologica e non certo un dato sicuro, dopo averle fatto notare che Alessandria non è Gerusalemme, se la composizione del libro fosse coeva a Gesù o poco più tardo cosa cambierebbe.
Sempre un’ipotesi ben inteso.

Detto questo aggiungo:
L’attribuzione del Libro della Sapienza a Filone non è dimostrata ne dimostrabile…
Il periodo della composizione del libro della Sapienza è incerto e il dibattito è tutt’ora aperto, c’è chi trova motivi per crederlo composto due secoli prima di Cristo e altri che lo mettono nella prima metà del I secolo dC.

firestarter

Ripetere sempre il medesimo commento non lo rende autorevole

Se non credessi alle storielle da bambino tardo ti renderesti conto della ironia devastante di tale affermazione fatta da un credente.

fab

E’ una delle divinità più popolari dell’India; fa un baffo a Padrepio.

enrico

@ Firestarter

Non è ripetere un’affermazione che la rende credibile signor Firestarter…è la coerenza delle testimonianze con il quadro storico a farlo.

enrico

@ fab

Dipende se lei si confronterà con un semplice fedele indù ( rispettabilissimo certamente) o con un brahmino ( rispettabilissimo pure).
Uno le dirà che è una divinità.
L’altro che è una possibile manifestazione dell’unico Dio.

Ma la mia domanda resta:
Vissuto dove e quando?

firestarter

certo enrico, ma come sospettavo non hai gli strumenti per cogliere l’ironia.

e by the way: una volta mio cuggino e’ morto… me lo ha detto mio cuggino quindi tragga le conseguenze, signor Enrico

Florenskij

@ Gianluca. Io volevo solo dire che l’osservazione di Gennari su AVVENIRE è troppo genericamente derisoria; personalmente trovo Augias piuttosto gradevole. Non è qui il caso di trattare dei miracoli ( su questo stavolta si rivolga al prof. Mauro Pesce ); dico solo che Augias non è uomo da sarcasmi, battutacce e rispostacce. Non dico che sia da Nobel, ma certo è una persona garbata e civile.

Francesco

Enrico sono costretto ha risponderti adesso ad un tuo commento dell’ultimissima Il “tu” il “voi” ormai chiusa.

“Inutile confrontarsi con chi pregiudizialmente ha già stabilito la verità per postulato.”

Io considero fasulli i miracoli di cui stavamo parlando perche’ mi sono informato poi detto da qualcuno che difende la chiesa che e’ maestra di verita’ per postulato il tuo commento e’ ipocrita.
Ma poi la mia opinione cosa c’entra con la tua presunzione di costringere gli altri ad non usare esempi che non sono di tuo gradimento?

Stefano

@ enrico

enrico, non mi ha risposto: oltre agli opuscoli promozionali della sua religione quale storico attesta la resurrezione del suo maestro e di Lazzaro?
Non vorrà siano assimilate a quelle che le abbiamo elencato….

In merito alla coerenza delle testimonianze immagino che la diversità dei vangeli (che so riguardo alla resurrezione) sia LA PROVA della coerenza….
O la coerenza ce la mette lei in sovrappiù?

@ florenskij

un giorno forse capirà che non importa chi dice qualcosa ma cosa dice.

PS vale anche per il suo dio.

fab

Come se il “vissuto dove e quando?” fosse un’obiezione e non un pretesto…

Il Filosofo Bottiglione

L’attribuzione del Libro della Sapienza a Filone non è dimostrata ne dimostrabile…

appare più plausibile che il libro della Sapienza sia stato scritto da Filone piuttosto che uno abbia resuscitato un altro

vecchio laico

@ Florenskij

“”” questa fiducia estrema nella razionalità s’è un po’ attenuata; io stesso mi sono convinto che è necessario ammettere l’esistenza di persone in grado di compieree guarigioni considerate autenticamente “miracolose”… Resuscitare un morto, come nel caso di Lazzaro, oppure intervenire su forze naturali, o moltiplicare il cibo: pane, pesci, vino. Sono convinto che questi episodi non sono stati inventati…” “””

Senza nessun intento fortemente polemico, con tutto il rispetto per la Sua persona, Le confesso che mi piacerebbe conoscerLa per dialogare con Lei, liberi dai “nickname” che ci coprono in questo “blog”.

Non so dove Lei risieda, ma mi piacerebbe incontrarLa, se possibile, al Mini-Convegno CICAP a Torino i giorni 11/12/13 novembre 2011 (tra gli altri c’è anche Odifreddi) ove confrontarci pacatamente sulle nostre idee.

E chissà che anch’io possa cambiare idea alla luce delle Sue convinzioni.

Con viva cordialità, vecchio laico

teologo cattolico

@florenskji

Inoltre è da ricordare che sempre in “inchiesta su Gesù” p. 235, Pesce ridicolizza la tesi della non esistenza storica di Gesù; Augias ha fatto lo stesso in altre interviste…con buona pace di tanti utenti uaarini- forse anche di @gianluca- che sembrano spesso di parere opposto.

Francesco

Teologo
Che qualche squinternato possa essere veramente vissuto 2000 anni fa circa a cui possa essersi ispirata la mitologia evangelica questo nessuno lo mette in discussione, e’ il messia dei vangeli, quello che camminnava allegramente sulle acque, che e’ stato smentito e non solo dalla mancanze di testimoniaze storiche attendilbili ma innanzitutto dall’uso della ragione, non e’ una questione legata al fatto di credere e non credere anzi e’ proprio colui che crede in dio che non puo’ accettare che dio vada in giro a mettere al mondo figli semideficenti che praticano miracoli attribuibili ad un ciarlatano e che poi li costringa al suicidio.

Otzi

Ascolta Florenskji, per te è reale che tal Gesù ha risuscitato morti. Bene. Per farli morire una seconda volta. Dove sta lo scopo? A me sembra crudeltà duplicare le pene della morte. E poi, non è il tuo ipotetico Gesù che ammonisce chiaramente che se anche il povero Lazzaro venisse risuscitato dalla morte ciò non servirebbe a far credere i di lui amici? Guarda però che anche un tal Apollo di Tiana contemporaneo di Gesù ha risuscitato morti e lo stesso imperatore Vespasiano.
Suvvia. Nessuno MAI è tornato indietro. Non offendiamo il panta rei di Eraclito!

enrico

@ In risposta a Paolo Flores d’Arcais

Visto che il Messaggero non pubblica le repliche….

La «consolazione» circa i defunti

Il testo della terza esortazione (4,13-18) è il seguente: «Non vogliamo che siate nell’ignoranza, o fratelli, circa coloro che muoiono (“si addormentano”), affinché non vi abbandoniate alla tristezza come gli altri (i pagani) che non hanno speranza. Poiché se crediamo che Gesù è morto e risuscitato, dobbiamo anche credere che Dio condurrà con Gesù quanti muoiono in Lui. Questo infatti vi diciamo per parola del Signore: Noi, vivi, superstiti, non saremo separati dai nostri defunti, alla venuta del Signore (muoveremo incontro al Signore quando Egli verrà, tutti insieme, noi e quelli che oggi piangiamo defunti). Perché il Signore in persona, al comando, al grido di arcangelo, allo squillo di tromba divina, scenderà dal cielo, e i morti nel Cristo (tutti) dapprima risorgeranno; poi noi, vivi superstiti insieme ad essi (i cari defunti che piangiamo), saremo rapiti sulle nubi incontro al Signore in cielo, e così uniti saremo sempre con il Signore. Consolatevi pertanto scambievolmente con tali detti».

Questa traduzione, specialmente per la frase «Noi, vivi superstiti, ci riuniremo ai nostri defunti quando il Signore verrà», che esclude in Paolo come nei suoi fedeli l’errore di ogni fantastica attesa dell’imminente ritorno del Cristo e fine del mondo, e quindi dell’esenzione dalla morte di presunti sopravviventi alla parusia del Signore (in netto contrasto con quanto esplicitamente e ripetutamente insegna s. Paolo sulla universalità della morte e sulla certezza e il desiderio che ha di morire per essere con il Cristo), è stata stabilita su solide basi lessicografiche e sintattiche da A. Romeo e accettata da K. Staab nel suo recente commento come l’unica rispondente al testo, al contesto e a tutto l’insegnamento paolino.

Spiegare, come ancora fanno molti, «noi lasciati per la parusia del Signore», e ritenere che «lo scopo principale (di s. Paolo in questa lettera) è manifestamente di correggere l’errore dei neofiti sugli svantaggi dei defunti al momento della parusia» ritenuta imminente e di connettere a questo errore l’ozio di alcuni, è poggiare su una base errata una ricostruzione fantastica. In realtà il verbo perileípomai («essere superstite») non si costruisce mai con eis e l’accusativo; non si riferisce mai al futuro; invece il verbo phthánō (Grimme, Zorell: «nequaquam ante illos aut sine illis ad gloriam perveniemus») negli autori greci più recenti si costruisce sempre con eis e l’accusativo; e questo è l’uso di s. Paolo nelle altre due volte che l’adopera (Rm 9,31; Fil 3,16), sempre ponendo eis e l’accusativo prima del verbo phthánō. I due participi («vivi, superstiti»), con l’articolo, equivalgono a due proposizioni relative; e vanno distaccati dal verbo al futuro, altrimenti si dovrebbe tradurre : «Non saremo i primi a vivere» (cf. Platone, Eutidemo, II, inizio; Curtius, § 391 e), il che sarebbe un nonsenso.

Né si può affermare che 6 versetti (4,13-18), relegati tra le altre raccomandazioni, costituiscano il fine principale dell’epistola, che qui parla di eccessiva manifestazione di lutto; l’Apostolo esplicitamente afferma che scrive ai fedeli «perché non si rattristino come i pagani, privi della consolante speranza cristiana», e per «consolarli» (vv. 13 e 18): è un tema secondario concernente la vita pratica, e non «errore» o dottrina nuova (Vosté, Buzy, Amiot, ecc.). Di pretesi «vantaggi» o «svantaggi» a proposito della venuta finale del Cristo non si ha traccia né in s. Paolo né nel resto del Nuovo Testamento; del supposto «errore» non si riesce a comprendere i motivi e la natura.

È, infine, un arbitrio connettere la naturalissima raccomandazione contro gli oziosi (che ritorna, ad es., in Ef 4,28; 1Tim 5,13, «Ve ne preghiamo, fratelli, riprendete gli oziosi, incoraggiate i pusillanimi ecc.» (1Ts 5,14; cf. 4,11 sg.) alla pretesa aspettazione della fine imminente. S. Paolo la ripeterà con energia in 2Ts 3,6-12: «Se qualcuno rifiuta di lavorare, non mangi». A Tessalonica dovevano abbondare i fannulloni (cf. At 17,5), e alcuni si erano introdotti tra i fedeli, sfruttando magari la generosa carità dei buoni convertiti, lodata da Paolo (2Ts 1,3). Non una sola parola, nelle due lettere, può suscitare il sospetto che qualcuno si astenesse dal lavoro per un errore teorico, e precisamente per l’attesa della parusia.

Paulus 2.0

firestarter

in risposta a ratzingher

visto che l’osservatore romano non pubblica le repliche

Caro giuseppe ratzingher,

io vorrei sapere come devo rispondere a quei cattivi che all’oratorio fanno insinuazioni su di te.

Il tuo piu’ affezionato papaboy, quello che si straccia le vesti ad ogni angelus.

P.S.: e per benedetto hip hip hurra!

Otzi

@ enrico. Volevo farti notare solo una cosa a proposito di queste tue parole (tanto per esempio): “che esclude in Paolo come nei suoi fedeli l’errore di ogni fantastica attesa dell’imminente ritorno del Cristo e fine del mondo”. Sicuramente non è questo il motivo che traspare dal testo paolino. Anzi, sottende che qualcosa scricchiolava nelle certezze dei convertiti da Paolo. Sapevano che non sarebbero morti prima dell’arrivo della parusia. Invece alcuni morirono e Paolo GRANDE IMPOSTORE dovette confortare i sopravissuti perchè l’evidente irrazionalità non li travolgesse dicendo che alla venuta del Signore, prima sarebbero risuscitati quelli morti e poi gli altri, cioè loro i viventi, sarebbero andati incontro al capo redivivo sulle nubi del cielo. Troppe nubi hanno in testa i credenti. Faccio stop perchè trovo incredibile che ci sia ancora gente che crede in queste fesserie. Ma dato che ci siamo, dimmi: con quale corpo risorgerò? Per me è un reale problema doloroso. Trovo infatti la resurrezione della carne per la vita eterna amen una crudeltà se non potessi segliermi il mio corpo da ventenne quando l’erezione era pressochè permanente e fonte di felicità per tutto il complesso somatico-mentale.

Otzi

E l’ “os me” paolino dove lo metti? visto che l’IMPOSTORE invita a vivere la vita civile in modo fittizio ( come se non si fosse sposati, ecc) vista l’imminenza dello scoppio sulle nubi del ritorno dell’altro GRANDE IMPOSTORE (ma per fortuna mai esistito, perchè basta quello che l’ha creato come mito!)

Otzi

E ancora: dove fonda l’IMPOSTORE la resurrezione del suo mitico Cristo?
Scrive chiaramente che ci sono alcuni che vanno sostenendo che non c’è resurrezione. Ma se stanno così le cose, argomenta, allora neppure Cristo è resuscitato e falsa sarebbe la nostra fede.
Vedi: se la fa e se la dice come tutti quelli che hanno un cervello ad hoc!
Interessa la resurrezione, dopo quella di Cristo. Vorrei chiederti con Meister Eckhart, mistico molto conosciuto: se il tuo dio non ti facesse risorgere a vita eterna, tu lo ameresti ugualmente? Tutti i credenti sono sinceri egoisti e falsi in tutto il resto.

fab

A me Gianni Gennari sembra “Pin pin cavalin, / sotà al pè del taulin.”, perché – concludo – è meno umano del piede di un tavolino.

Gianluca

@ Enrico

“””@ Gianluca

Mi dispiace contraddirla.
Nel Talmud riguardo a un certo Jeshu, morto la vigilia di Pasqua, cfr Sanhedrin 43a
l’accusa parla esplicitamente di compiere prodigi con l’aiuto del Demonio.”””

Scusi Enrico, a parte che riferirsi ad “un CERTO Jeshu” non mi pare sia molto attendibile, io parlavo di documenti CONTEMPORANEI a Gesù. Come se tra qualche secolo trovassero un mio documento nel quale oggi scrivo che nel 1920 ci fu un uomo che fece miracoli, che cambiò la storia. Si va a vedere nella cronaca del 1920 e…niente! Penso che il mio scritto sarebbe palesemente falso.

firestarter

e’ vero, e’ come se io lasciassi oggi un documento con su scritto “una volta mio ciggino e’ morto” – firmato: enrico

firestarter

ahahah ho sbagliato: ciggino e’ ovviamente cuggino

spero enrico non si arrabbi

enrico

@ Gianluca

Può approfondire l’argomento.

La Mishnah ha una composizione piuttosto antica (verso il II secolo dC) e raccoglie testimonianze orali precedenti.
Il riferimento è piuttosto preciso.

Accusa precedente cfr Vangelo di Giovanni quando i capi del Sinedrio stabilirono di uccidere Gesù

Giorno della morte cfr vigilia della Pasqua

accusa bestemmia

tipologia di supplizio cfr appeso/crocifissione

Infine, azioni miracolose…..”perché ha praticato la stregoneria” cfr testo Sanhedrin 43a

Gianluca

@ Enrico

“””” Può approfondire l’argomento.

La Mishnah ha una composizione piuttosto antica (verso il II secolo dC) e raccoglie testimonianze orali precedenti.
Il riferimento è piuttosto preciso. “””””

Mah, o sono io che non scrivo bene in italiano…
Mi riferivo a documenti C-O-N-T-E-M-P-O-R-A-N-E-I a Gesù Cristo, quelli che si scrivono subito quando accade qualcosa di straordinario

Stefano

@ Gianluca

“Mi riferivo a documenti C-O-N-T-E-M-P-O-R-A-N-E-I a Gesù Cristo, quelli che si scrivono subito quando accade qualcosa di straordinario”

non può rispondere, non infierire.

Più che ho trovato scritto che uno ha detto che un suo parente ha sentito che qualcuno ha riferito che ci sono voci non si va.

bardhi

@ Stefano

molto bello in particolar modo la spiegazione:
The Yeshu mentioned here lived at the time that Joshua Ben Perachyah led the Sanhedrin (circa 150 BCE) and, therefore, predated Jesus according to Christian chronology by at least 150 years. Moreover, the name of Jesus in Hebrew is Yehoshuah, which is as different in spelling from Yeshu as Cheryl is from Sharon in English.

Cartman666

Avevo letto pure io le bestialità scritte da Pesce, che quando si smette i panni dello storico, dice castronerie senza pari. Tutte le scempiaggini scritte sui vangeli, sono inventate di sana pianta, e riportate guarda caso solo sui vangeli. Anche i pagani avevano Apollonio di Tiana che faceva miracoli, e ogni religione anzi aveva il suo, recentemente in India c’era Sai Baba, i cui seguaci dicevano facesse miracoli (ovviamente tutta fuffa).

firestarter

sai baba e’ un fake, lui ha copiato l’unico vero originale

gibbon

Silenzio generale sulle tenebre della passione
Sotto il regno di Tiberio tutta la terra, o perlomeno una provincia dell’impero, fu avvolta dalle tenebre per tre ore, parola di dio.
Questo fatto singolare avrebbe dovuto suscitare la curiosita’ di Seneca e di Plinio, che nelle loro opere hanno trattato di tutti i grandi fenomeni della natura, come i terremoti, le comete e le eclissi.
Plinio dedica un capitolo ( Hist.nat., II, 30) alle eclissi la cui durata era stata poco comune, ma parla solo di quel singolare oscuramento (il sole appariva pallido e senza brillantezza) che si vide dopo la morte di Cesare, e che duro’ piu’ di un anno.
Questo fenomeno, che non puo’ certo essere paragonato alle tenebre della passione, era gia’ stato celebrato dalla maggior parte dei poeti ( Virgilio, Gerog., I, 466; Ovidio, Metam., XV, 782; Lucano, Phars. I, 540)
Liberamente da Gibbon (quello vero…), XV

FSMosconi

Cosa strana: invece si parla di un’oscurità durante la morte di Alessandro Magno (Vote Parallele, Plutarco), idem per la morte di Dionisio…

bradipo

che pignoli… con un paio di capriole le tenebre diventano quelle dell’anima e non c’è più bisogno di conferme storiche. Poi se qualcosa combacia o combacerà, voilà, prova indubitabile dell’esistenza storica di chi si vuole.

Otzi

Le tenebre??? E i morti che abbandonarono i loro sepolcri, dopo la morte del mito Gesù, appena fuori Gerusalemme per entrare, purificati dalla nuova fede, nella città santa e apparvero a molti. I quali ovviamente morirono al loro posto per lo spavento e quindi non poterono testimoniare direttamente la cosa, ma lasciarono l’incarico a Ratzinger, enorme Teeologo…

bradipo

Non è per lo spavento, la filmografia sugli zombi, tornata di moda proprio, ora ci dice che sono stati mangiati! 😈

ateo

Fanno salti mortali linguistici per giustificare l’incredibile, le tenebre sarebberro una allegoria per il buio dell’anima?, anche i miracoli allora sono allegorie. A quel sedicebte teologo che asserisce con contorsionismi verbali che nelle lettere di Paolo non si pensa ad una parusia imminente, direi, quindi, anche nei sinottici? a me sembra aver letto il contrario ed ho capito che Gesù era un predicatore apocalittico, predicava l’imminenza del regno, ad esempio Matteo 16, 28.( la bibbia interconfessionale). Ma tutto il vangelo è attraversato dal motivo conduttore dell’imminenza della fine dei tempi, addirittura, visto che la fine non avveniva si inventò “il ritardo delle parusia”!!

bradipo

@ateo

precisazione… non volevo proporre il fatto delle tenebre come riferimento documentato, era solo un esempio di come funziona il gioco esegetico, sempre sul filo del trattare e ritrattare come allegorico ciò che non viene confermato poi dai documenti. Praticamente, con gli spazi di manovra che gli concedono i creduloni, possono sempre cadere in piedi anche quando in palese smentita/contraddizione.

Otzi

Anzi, in quegli anni Plinio il Vecchio si trovava proprio da quelle parti… in Palestina.
E Filone d’Alessandria che faveva la spola tra Alessandria e Gerusalemme, ecc… ecc… NON UNA PAROLA. E “la Storia” di Giusto da Tiberiade, perchè i cristiani l’hanno fatta sparire?
E poi, mettetevelo in testa, NAZIR è stato trasformato in NAZARENO dal quarto secolo in poi, lasciando illuminanti tracce del passaggio, in troppi, troppi codici.
Si inventarono perfino una profezia che nei testi sacri ebraici non c’è: sarà chiamato nazareno appunto perchè doveva vivere a Nazareth (non documentata da nessuna parte!). Invece in quei paraggi si fece nome la setta dei Nazir nelle azioni antiromane e antierodiane.

Otzi

dimenticavo… NAZIR la cui setta si denominava dei “GALILEI” come scrive Giuseppe Flavio dicendo chiaramente che il termine non aveva niente a che fare con quello geografico della Galilea ed erano attivi anche nei terrotori confinanti…

Batrakos

Otzi, come avrebbero fatto a lasciare indizi della trasformazione nei codici ?
Voglio dire, i vangeli sono scritti in greco e la parola usata è nazarenos o nazoraios (che traduce, nei Settanta, nazireo, cioè che aveva fatto un voto come in Numeri6 o per cui l’aveva fatto la madre, come Samuele o Sansone), ma nazireo non indica assolutamente un combattente o uno zelota, ciò non toglie che alcuni zeloti potessero essere nazirei.
La profezia ‘sarà chiamato nazareno’ non esiste, come dici bene, ma anche qua nella mente di un ebreo di allora i giochi linguistici sulle consonantiche sono molto interessanti e usati, per cui il riferimento potrebbe essere ‘germoglio (nezer) di Iesse’, in cui la radice consonantica NZR è la stessa, indicante consacrazione e dare un gioco di parole che risultava chiaro ad un lettore pagano di cultura giudaizzante (i ‘Greci’ di cui si parla negli Atti quando raccontano la Pentecoste) o a degli ebrei grecizzati visto che esistevano entrambe le categorie.
Il fatto che Nazaret non sia indicata in altre fonti non ne indica in automatico l’inesistenza (il metodo di studio delle fonti diche l’argomento del silenzio non è una negazione), nè mi sembra credibile il fatto che Nazaret fosse Gamala, come vorrebbero alcuni, per il discorso del dirupo che c’è a Gamala e non a Nazaret: se ben si guarda Luca dice ‘sul ciglio del monte nel quale era costruita per gettarlo dal precipizio’, da cui si deduce che il precipizio è riferito al ciglio del monte e non a Nazaret.
Certo, i vangeli hanno molti punti irrisolti, e ne hanno tanti anche dal punto di vista storico/geografico (le peregrinazioni sono molto strane e anche ci sono errori sui fiumi o sulle disposizioni delle città), anche perchè probabilmente non sono stati scritti dai diretti testimoni nè da storici o geografi, ma le soluzioni che spesso i vari Cascioli, Tranfo, Salsi producono (e quella del nazir credo ne derivi) sono spesso semplicistiche e non si curano dei criteri di metodologia sulle fonti, visto che fanno dell’argomento del silenzio il cardine della negazione per costruirci poi teorie altrettanto poco fondate testualmente.
Resta il problema della sinagoga nazarena che non fu trovata e il discorso dei galilei, che però è anche una semplice indicazione geografica, a tenere aperto il problema: ma la soluzione dello scambio di persona e del sistematico travisamento dei codici mi pare una controrisposta molto fantasy o che comunque pone più problemi di quelli che risolve (ne deriva una teoria del complotto, molto difficile da sostenere per motivi tecnici, pratici, di comunicazione, di interesse…insomma le obiezioni sarebbero mille).

Otzi

@Batrakos. Sono argomenti molto impegnativi e comportano qualche difficoltà ad essere trattati qui in modo opportuno. Io non ho parlato di indizi della trasformazione nei codici. Ma di indizi documentati dai codici di un diverso modo di usare la terminologia (codice) lessicale della coinè greca in riferimento al substrato aramaico ed ebraico. In questa “evoluzione” vi si può leggere “anche” intenzionalità ad hoc. Un evolversi della storia narrata. Ma non abbiamo un solo frammento di testo relativo in aramaico. Non uno misero, non uno!
Sono d’accordo con te che storicamente e letterariamente nazireo e zelota non sono la stessa cosa. E come tu dici ciò non toglie che alcuni zeloti potessero essere anche nazirei. Ma la realtà storica dal periodo di Erode il Grande fino alle due grandi reazioni romane (70 e 135) cambia. E probabilmente anche da prima. Pertanto se sulla realtà fattuale si debbono fare le debite distinzioni, sulla sottesa realtà ideologica si tratta di nazionalisti fanatici per principio divino cioè del “Patto”. In fondo vi può essere quella distinzione che c’è tra mandante ed esecutore, tanto per adombrare un’idea. In Paolo stesso è convissuto il nazir e lo zelota (almeno di fatto per periodi). Tanti, troppi codici (e son tutti solo dal IV sec.) documentano del nazoreo e, cosa importante, proprio nel titolus crucis.
Il termine poi come tu dici indica “germoglio”, ma ha anche la stessa radice del termine “verità” in Isaia, come sottolineato da un illustre docente universitario di Tel Aviv. E in un apocrifo, più antico, dei codici del NT, il Vangelo di Filippo, spiega che Cristo è quello della verità. Così come nella letteratura coranica si dice che i cristiani sono i Nazara dalla città di provenienza. Ma Nazara non è anche la città del Figlio della Stella, cioè la verità, Bar Koba? E se la Nazareth di poi (possibile anche evoluzione-distorsine) del toponimo originale (oltre che non esistesse per il fatto che non è mai documetata nella geografia ebraica. E ti immagini che non lo sarebbe stato se quella fosse stata la città preferita dei nazir? ) fosse stato il campo di scorribande e nascondiglio d’attacco preferito dagli insorti zeloti galilei nazionalisti contro…. Sefforis, non distava neanche dieci Km! Atti, poi, i cui codici contengono in assoluto più errori e divergenze che il totale delle parole, non documenta forse, nel suo scimmiottare testi storici che mal usa, i “Viri Galilaei”? E che facevano due Gesù davanti a Pilato, il figlio del padre o maestro (San Girolamo) e l’unto? documentato da importanti codici di Mt?
Tu mi citi care persone da me conosciute e con le quali ho avuto dibattiti e discussioni. Ammirabili i loro sforzi e lavori. Come mi fa pensare molto Daniel B. Unterbrink. Ma non sposo le loro tesi, pur nella convinzione che sono molto vicini al reale nocciolo del problema. Poi ci sono, e tu lo sai, tanti, tanti altri. Uno che ho contattato e letto con interesse, conosciuto anche all’estero è lo studiso Angelo Filipponi, che con Robert Eisemman, mi convincono molto di più. In particolore il collocamento dello Jehoshua che fa il Filipponi e gli studi a sostegno. E la manipolazione di Giuseppe Flavio (con ogni probabilità dovuta al falsario Sant’Eusebio da Cesarea e dimostrata da due passi importanti di Origene, frequentatore della stessa biblioteca, che non vede i passi citati da Eusebio!). Non dobbiamo dimenticare le chiare prove della distruzione dei libri da parte dei cristiani documentate direttamente perfino in Atti! Il vizio… della Verità. La bianca Verità.
Ma a conclusione, cosa disse il cardinal Ruini pubblicamente, un anno dopo? Ecco: cosa importa ai cristiani sapere per documentazione (il patetico e caro vescovo di Verona: “E’ ALL’ANAGRAFE” quella sera con la Hack!) che l’uomo Gesù è esistito storicamente se non si crede che quello stesso uomo è anche dio?” E qui… sunt denique fines. Chi vuol star sulle nuvole ad incontrarlo, stia, purchè per questo non ci odiamo e discriminiamo. Non vale la pena sacrificare l’uomo a dio. E’ stato e resta un DELITTO.

Batrakos

Chiariamo una cosa: Gesù, sulla base dei vangeli, non poteva essere nazireo perchè beveva vino e aveva contatti con cadaveri (addirittura li faceva risorgere!), per cui il termine nazoraios non può rendere nei vangeli ‘nazireo’ (nel geez etiope nazrawi indica sia nazireo che nazareno, per capire come le due cose siano legate sin dall’origine della cristianità).
Il testimonium flavianum è certo interpolato, ma attenzione al testimonium di Agapio che sembra molto più vicino ad un originale di Flavio, anzi credo che sia molto compatibile con Flavio.
Su Barabba, lo dissi un altra volta: Abba è anche nome proprio attestato diverse volte nella Mishnah, dove è attestato anche Barabba come patronimico e abbiamo un Yeshua Barabba e un Abba Barabba, per cui credo che la questione sia più semplice delle varie tesi cervellotiche (a suo tempo postai anche i riferimenti sulla mishna, ora faccio fatica a reperirli, ma se vuoi posso farlo).
Che i cristiani fossero chiamati nazareni è scritto pure negli Atti (così come negli atti vengono chiamati galilei, ma anche qua essendo Gesù di Nazaret e Galileo, credo che il riferimento geografico sia il più semplice e lineare come vuole Ockham) e che gli Atti siano un testo fantasioso non significa che non abbia alcuni riferimenti storici, nulla di nuovo o di sconvolgente dunque, ma, appunto, che l’eventuale Nazaret fosse terra di zeloti solo perchè in Galilea vi erano molti zeloti è una conclusione non direttamente conseguente, che deriva da una nostra forma mentis: le varie classificazioni dell’ebraismo (farisei, sadducei, esseni) riguardavano alcune ‘avanguardie’: molti ebrei erano ebrei e basta, senza precise adesioni, cosa abbastanza analoga al mondo odierno.

Per finire: tutto questo discorso non mi fa ancora capire dove siano le tracce nei codici, visto che, come tu dici, i vangeli sono in greco e non in aramaico e i termini ‘nazarenos’ e ‘nazoraios’, con cui nei vangeli si indica Gesù per dire ‘di Nazaret’ credo ci siano sin dai primi codici trovati, per cui lo stesso termine Nazoraios (che, abbiamo visto, non può indicare il nazireato se non vogliamo arrivare a dire che allora i riferimenti al vino e ai cadaveri siano tutti aggiunti dopo, e ritorniamo a teorie abbastanza fantasiose) è un termine costante e sembra difficile pensare ad una modifica fatta apposta (allora era meglio sostituirlo sempre con nazarenos, se vogliamo stare al gioco…ma mica è poi così facile modificare i codici a mano senza farlo notare!).
Che il termine NZR contenga la rdice ‘verità’ non sembra modificare nulla ai vangeli, anzi teoricamente li conferma (‘òa verità vi farà liberi’ ‘io sono la via, la verità, la vita); per l’iscrizione della croce credo che vi sia sempre ‘nazarenos’, ma anche qua cambia comunque poco visto che i due termini sono usati in maniera equivalente e, posso sbagliare, non mi risultano mutamenti significativi nei codici per i due termini (cioè una sostituzione di ‘nazarenos’ a ‘nazoraios’, di cui comunque ho parlato sopra).

Detto ciò: a me pare molto più semplice che sia esistito un rabbi Yeshua la cui predicazione era simile a quella del Gesù evangelico: in fin dei conti il succo delle sue predicazioni sono in linea sia con alcuni profeti veterotestamentari che con le discussioni rabbiniche (sul sabato per l’uomo, sul rifiuto dell’eccesso di formalismo della legge, sull’ ama il prossimo come te stesso che c’è nel Levitico ecc…)

Otzi

Posso anche concordare. Infatti anche a me pare più semplice e reale una lectio facilior. Ma due cose non mi convincono: la paradosis (consegna) e la causa della condanna. Così com’è nel NT sarebbe stato l’uomo ebreo più gradito e necessario alla politica imperiale romana.

Otzi

Sono argomenti comunque che come scrive Max Weber nel volume IV sociologia della religione, non basta una vita per venirne a capo. Forse.
Ma come scrivo sopra, la questione si fa molto semplice e ce ne da la chiave perfino le parole del card. Ruini. Non credo nel dio delle religioni tutte, immaginarsi se credo nell’uomo dio Gesù. In fondo Gaio Germanico pur essendo uomo si faceva dio. Filone. Legatio. A questo giovane imperatore credo.

gibbon

@Nipotini di padre Bresciani
Complimenti, il vostro mentore, che vi guarda dall’Empireo, per ora in spirito nell’attesa della beata speranza della resurrezione dei corpi, e’ fiero di voi..Tra una bulimia etimologica e un’altra insinuare che l’argomentum a silentio non ha valore.
Di Cosimo Gambarotta, autore dell’attentato a Giovanni Giolitti nel 1953 non ne parla nessuno, embe’ e’ forse questa una prova della sua non esistenza?
Sto leggendo nell’ottimo Adriano Prosperi, Tribunali della coscienza, a proposito del massacro dei valdesi in Calabria, liberamente:
“Non tutti morirono, ci fu chi sopravvisse temporaneamente, il tempo di un processo e di una condanna…dei condannati si occuparonoduegesuiti, col compito di redurli, cioe’ di farli pentire prima dell’esecuzione, i quali scrissro:”Tutti questi che sono stati sentenziati si sono ridotti, poi li abbiamo confessati e accompagnati al supplizio uno ad uno; furono tutti quanti scannati e squartati”
Mi fa venire in mente 1984: prima della morte la pecora deve riconoscere che 2+2=5…atroce…del resto da un mostro che vede bianco il nero se glielo dice il superiore cosa aspettarsi?

Batrakos

Otzi:
infatti consegna e motivazione sono molto discutibili.
Si deve pensare, se vogliamo stare alla lectio facilior, che Gesù si fosse attirato l’antipatia di gran parte della classe sacerdotale del tempio e dei farisei per i suoi continui strali verso di loro ma che questa elite, proprio per togliere da se stessa la brutta reputazione che sarebbe loro venuta, l’abbiano fatto arrestare dai romani indicandolo come sobbillatore, approfittando magari di alcuni disordini successi nel tempio coi mercanti (che magari avvennero anche a causa di alcuni apostoli un po’ dalla testa calda e furono un po’ più duri delle due sferzate) per indicarlo come soggetto che poteva creare pericoli per l’ordine costituito in occasione della Pasqua che era periodo abbastanza caldo di suo; i romani nemmeno probabilmente si interessavano ad un rabbi venuto da un’oscura città di provincia, per cui accettarono, per evitare polemiche, le polemiche dei loro partners politici, visto che c’era un certo riconoscimento reciproco tra le due parti e non era il caso per i romani di romperlo per non turbare un equilibrio già fragilissimo, il quale infatti finì nella guerra giudaica.
Ci sono, certo, alcuni punti oscuri: la riunione del sinedrio alla vigilia della pasqua (cosa molto improbabile, a meno che non si trattasse, a quel che ricordo di aver letto tanto tempo fa, del piccolo sinedrio per decisioni d’urgenza); la scelta di liberare un prigionierio, scegliendo tra lui ed un sobbillatore (cosa quest’ultima assai strana, più che l’usanza di liberare un prigioniero che mi pare sia attestata non in Palestina ma per altri popoli dominati dai romani, anche qua dovrei aver sotto i libri per maggior precisione; la scomparsa del corpo, che secondo me fu trafugato da qualcuno per ordine della classe sacerdotale per evitare assembramenti potenzialmente sediziosi e che poi non comparve più, anche quando girava voce della resurrezione, perchè far ritrovare il cadavere avrebbe forse fatto capire le responsabilità della classe sacerdotale stessa con pesanti conseguenze o perchè magari il cadavere chissà dove fosse finito, ma questa è solo una mia ipotesi molto fantasiosa e da prendere con le pinze.
Ma certo, per noi che ci interessiamo per passione alla questione puramente storica, credo che sarà difficile venire a capo, a meno che non arrivino novità dall’archeologia la quale può risultare la vera determinante futura.

Batrakos

Gibbon,
oibò non avevo letto il tuo post ripieno di ‘gentilezze’.
E infatti la prova dell’inesistenza di Cosimo Gambarotta non è certo l’argomento del silenzio su di lui, ma l’ intrinseca impossibilità del fatto storico visto che nel 1953 Giolitti non poteva essere vivo, per cui il silenzio è una conseguenza dell’impossibilità del fatto e non certo una sua prova.
Vediamo di spiegare meglio: l’argomento del silenzio ha un suo peso quando, ad esempio, il fatto è troppo eclatante per essere taciuto (se si ammette l’enormità delle folle e dei miracoli evangelici allora l’argomento del silenzio avrebbe una sua portanza) ma di suo non è argomento decisivo per una negazione, visto che un fenomeno può non essere introdotto per altre ragioni (ad esempio la scarza importanza, in quel momento, di un fatto o di un luogo che diventa importante successivamente, come nel caso di cui parliamo).
Se si leggesse con meno prevenzione si vedrebbe che l’accusa di gesuitismo è ingiusta visto che si parla solo di storia e io non credo nella divinità di Gesù nè ci crede Otzi (e, a proposito di valdesi, se vuoi saperlo sono quelli a cui verso l’otto per mille, per cui…); il discorso dell’argomento del silenzio lo puoi trovare in qualsiasi manuale sull’uso delle fonti storiche, al limite wikipedia stesso ne fornisce una decente spiegazione

Clair de Lune

Gianni Gennari: sono tutte zucche vuote!

Senti chi parla! Proprio il Gennari che lo utilizzano la notte di Halloween con una candela in bocca.

Southsun

Le solite oziose pinzillacchere di pennivendoli pagati dal Vaticano per scrivere tutto e il contrario di tutto a (tele)comando.

A casa di un mio amico collezionista ho appena letto qualche articolo di un numero originale di Civiltà Cattolica del Ventennio. Vi risparmio la pena di leggere le cionfonate cattofasciste da brivido ivi scritte: non le riassumerò qui. Fanno pessima compagnia alle porcate espettorate dallo stesso fogliaccio cattoporno 35 anni prima, ai tempi dello scandalo Dreyfuss.

Si vede che il tempo non porta consiglio ai manichini del Vaticano.

Perciò, su Avvenire scrivono le zucche SVUOTATE d’intelletto e RIEMPITE di sterco religioso uguali a quelle che scrivevano su Civiltà Cattolica 70 e 105 anni anni fa.

Come si dice? Nihil novum sub sole.

Stefano Grassino

Ma, conclude, sono “tutte zucche vuote!”

Segno buono. Quando si arriva alle offese vuol dire che non ci sono argomenti validi per controribattere.

Paul Manoni

Beh, Stefano…Ce ne vorrebbero almeno 15 di Gianni Gennari, per stare dietro alle argomentazioni di Augias, d’Arcais e Odifreddi. 😉

vime

Se il cristianesimo fosse giusto, perfetto e logico tipo 2+2=4, nessuno potrebbe criticarlo, siccome invece è un’accozzaglia di contraddizioni e reimpasti di cose precedenti, viene giustamente criticato.
Odifreddi ha segnalato per filo e per segno tutte queste contraddizioni nel libro: Perché non possiamo essere cristiani e ogni critica era verificabile, in quanto veniva citato il punto del Vangelo o della Bibbia dove leggere quel che c’era scritto.
Dati di fatto e NON pareri personali, che mi hanno aperto gli occhi su molte cose.

Sergio

Corrado Augias. Finalmente un ateo che piace a Florenskij! Forse anche a Fino Risichella. Perché è educato, non fa battutacce alla UAAR.
Che ne dite? Augias sarà invitato nel cortile dei gentili? Io dico di no, perché nonostante la sua educazione, fine ironia ecc. ha idee molto precise, non è fumoso, sa dire pane al pane e vino al vino. Non è un Cacciari per dire, capace – con la sua cultura – di farti impazzire.
Altra questione è se Augias accetterebbe l’invito. La questione qui è aperta secondo me. Propendo per il no (bravo Corrado, non farti abbindolare). Ma non mi sentirei di escludere categoricamente il sì. Le sirene del potere sono così ammalianti. Ma se accettasse mi deluderebbe un po’ (tanto).

enrico

“Perchè non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici”

A pag 15 riga 8 egli vuol dimostrare che il Dio giudaico cristiano sia in realtà un demiurgo, ovvero un plasmatore di un creato preesistente.

Egli afferma:

” Se però si va a leggere cosa dice effettivamente l’originale ebraico del Genesi, si trova un testo che nell’edizione ufficiale della Bereshit Rabah dice

“In principio della creazione di Dio del cielo e della terra, quando la terra era informe e deserta,e le tenebre ricoprivano l’abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque, Dio disse ” Sia la luce!” e la luce fu””

Ora a parte gli errori linguistici poichè si scrive Bereshith Rabbah va detto che di tale traduzione consultando ” Commento alla Genesi” di Alfredo Ravenna non vi è traccia, va detto che la Bereshith Rabbah è un commentario del Genesi e non il testo originale, ovvero come mai afferma essere l’origianale una parafrasi.

enrico

A pag 22 del medesimo libro l’autore discetta sul fatto che Elohim sia il plurale di Eloha, che sono due termini con cui si indica Dio nella Torah.
Afferma che Eloha è un nome consonantico che si può scrivere Lh e dunque Eloha si possa leggere Alah.
Le consonanti di Eloha sono quattro poichè dimentica sia una waw che funge da supporto della vocale o lunga sia la alef iniziale.
Perciò non esiste nessun nome consonantico Lh che si possa leggere sia Eloha che Alah.
E poi conclude dicendo che il nome Elah, sempre a supporto della sua tesi, e partendo dall’errato approccio precedente, viene usato un centinaio di volte nella Bibbia, quando non vi è traccia.

andrea tirelli

Ah si?
Beh, questi suoi correligionari non la pensano come lei

http://forums.catholic.com/showthread.php?t=346322

…The Aramaic Bible Society affirms that every time Jesus Christ said “God” and not “The
LORD” (which is an indication he was speaking of the Hebrew proper Name of God “YHWH”) that he was actually saying “Alah”…

enrico

@ andrea tirelli

Caro Tirelli

Il plurale di Eloha è Elohim…
Mentre il plurale di El è Elim

Nella Bibbia, fatta eccezione il libro dei Numeri quando parla Balaam El plurale Elim rappresentano gli dei stranieri.
Mentre Eloha plurale Elohim, come in Bereshith, è uno dei modi in cui viene indicato il Dio di Israele.

andrea tirelli

ma cos’è, uno scioglilingua?
Comunque mi pare che l’interpretazione di Odifreddi sia condivisa anche da studiosi e teologi cattolici, quindi…

enrico

@ Tirelli.

E lei che si sbaglia.

Odifreddi non fa considerazioni di pronuncia.
Ciò che sappiamo dai Vangeli è che Gesù usava il termine abba.

Odifreddi semplicemente dimentica come si scrive eloha, semplicemente perchè non lo sa o si è informato su qualche forum,..come fa lei.
La scrittura è consonantica ma le lettere sono quattro e non due.
El si scriva con due lettere, non eloha..

Spiacente per Odifreddi.

Otzi

Sì, e El aveva la sua cara Aserah per consorte. Alla quale in tempo di monoteismo rigido una mano vi ha attaccato un organo sessuale maschile…
Ma il testo sotto è fin troppo chiaro.

enrico

a pagina 19 si legge

” Il primo a sostenere il contrario fu Andrea Vesalio nella sua Fabbrica del corpo umano,sollevando naturalmente un pandemonio e finendo sotto le grinfie dell’inquisizione”

Qui sta parlando della famosa costola del famoso Adamo.

Due sono le “storie” che legano Vesalio e l’Inquisizione:

1
Egli morì in un pellegrinaggio in terra Santa e circolò la voce che fosse dovuto a problemi con la giustizia ed in particolare con l’Inquisizione.
Edward Jorden riporta che egli usò il pellegrinaggio come scusa per lasciare la Spagna a causa di una dissezione avvenuta su un persona creduta morta ( una donna) ma che in realtà era viva.
Il diplomatico francese Hubert Languet racconta invece che la vittima della dissezione fosse un uomo.
Per questo sarebbe stato processato è condannato a morte dall’Inquisizione ma per interessamento diretto dell’imperatore Filippo II, la pena fu commutata nell’obbligo di pellegrinaggio in Terra Santa.

Ma non esiste alcun documento o atto relativo al presunto processo di Vesalio.

2
Un altro aneddoto molto diffuso che si racconta sulla condanna di Vesalio dice che egli fu condannato dall’Inquisizione per aver detto che, contrariamente alla comune credenza di biblica memoria, uomo e donna abbiano lo stesso numero di costole
Ma è un falso storico, prima di tutto perché Vesalio non ebbe mai alcuna condanna, ed inoltre perché, storicamente, non è mai esistito un dogma sulla costola mancante, bensì si è sempre e solo trattato di una credenza popolare.
In definitiva
Per la storiografia moderna la storia della condanna di Vesalio è da considerarsi priva di fondamento
“C.D. O’Malley, Andreas Vesalius of Brussels, University of California Press 1964 e W. Cushing, A Bio-Bibliography of Andreas Vesalius, Archon Books, 1962″

angelo Ventura

Ci sono tanti Gesù quanti commentatori, confessioni cristiane, studiosi di religione, teologi…ed Evangelisti. infatti Matteo, Marco, luca e Giovanni narrando di un Gesù diverso. Quanto al Gesù storico, chi lo sa?
Estrapolando a grandi linee dai Vangeli sappiamo che era un rabbino riformatore ebreo,che forse fu un profeta apovcalittico seguace di Giovanni, che predicò una religione più autentica, la sollecitudine verso i deboli, gli umili, i perseguitati, che denunciò l’ipocrisia e la corruzione del potere religioso e civile, e che fu messo a morte dai Romani, forse con la connivenza delle autorità religiose.
Altro non si sa, o è “questione di fede”.

enrico

Fonti extracristiane

Silio Italico che aveva rivestito il consolato sotto Nerone nel 68 d.C.nel suo poema epico, Punica, rinnova la tradizione letteraria introducendo in due casi il supplizio della croce con un significato del tutto diverso da quello tradizionale.
Fa morire sulla croce, diversamente da tutti gli scrittori precedenti, Attilio Regolo, l’eroe della fides romana (Pun. II, 343 e 435/C). In questo modo la croce stessa da supplizio ignominioso finisce per essere considerata un segno di vittoria sugli aguzzini e sulla Fortuna, e perde il suo carattere infamante a causa della nobiltà di colui che la subisce.
Il servo del re iberico Tago, crocifisso da Asdrubale (Pun. I, 151): il servo vendica il suo padrone e dopo aver sopportato con fortezza la tortura, chiede la pena stessa del suo signore: «Dominique crucem clamore reposcit» (Pun. II, 181), «richiede ad alta voce la croce del suo signore».

Ilaria Ramelli analizza la tragedia Hercules Oetaeus attribuita a Seneca ma risalente probabilmente ad uno stoico (certamente pagano) dell’età Flavia e mostra come il mito di Ercole sia stato rimodellato dall’autore con chiari riferimenti alla passione e alla resurrezione di Cristo.
La madre è presente sul luogo della passione, il protagonista morente esclama «peractum est», «tutto è compiuto», Ercole prima di spirare invoca il padre, e la madre afferma la sua fede nel risorto.

Stefano

@ enrico

“Ma non esiste alcun documento o atto relativo al presunto processo di Vesalio”

E per quello di Gesù che infrange ogni prassi?

Gianluca ha scritto:

“Mah, o sono io che non scrivo bene in italiano…
Mi riferivo a documenti C-O-N-T-E-M-P-O-R-A-N-E-I a Gesù Cristo, quelli che si scrivono subito quando accade qualcosa di straordinario”

Chiedo anch’io: enrico comprende l’italiano?

Riesce a capire che una volta formato un mito a quello ci si riferisce due secoli dopo? E’ troppo difficile come concetto?
Riesce a comprendere che nei primi scritti cristiani – quelli di Paolo – non c’è alcun riferimento storico concreto? Che anche lui dice che uno ha detto che ha sentito dire che un’altro ha saputo che? Che proprio per questo i libretti propagandistici posteriori (leggi vangeli) hanno cercato di metterci una pezza?
Comprende che se Paolo avesse avuto a disposizione le affermazioni di Gesù (che ORA sono disponibili) provenienti da una tradizione orale li avrebbe usati per definire le questioni che gli sono poste e che tratta nelle sue lettere?
A chi avesse posto una questione: falla finita, Gesù ha detto che…..
Che so sul celibato….

Jeshu non è Yehoshuah visto che fa il pignolo con Odifreddi.

O lei si chiama Harryco?

Gianluca

@ Stefano

Niente da fare Stefano,
non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Anzi, a dire il vero non c’è peggior cieco di chi è cieco veramente, ma anche chi non vuol vedere non sta messo bene…

enrico

@Stefano

Vedo che lei gioca sul “contemporanee”, ma mi permetto di farle notare che la cultura ebraica, nonostante la diaspora, ha mantenuto le proprie tradizioni per duemila anni.
E’ discretamente significativo il riferimento presente nel Talmud.
Yeshu è un acronimo e significa in modo nascosto “siano maledetti il suo nome e la sua memoria”, dunque è discretamente evidente il perchè non venga utilizzato il nome.

———————————————————————————————————-
Che proprio per questo i libretti propagandistici posteriori (leggi vangeli) hanno cercato di metterci una pezza?
———————————————————————————————————-
S. Paolo scrive verso il 50 d.C.
Gli Atti terminano senza la morte di S. Paolo ed è discretamente evidente che sono scritti prima del suo martirio.
San Paolo nella II ai Corinzi ( del 58 circa)
“non vi scriviamo nulla di diverso da quello che potete leggere” (II Cor 1,13 )e poi parla di lettura dell’antica diateke,(3,14 ) e quindi esiste già un nuovo Testamento già diffuso e noto.
Nella stessa lettera parla di un personaggio che definisce “il fratello (non un ) la cui lode a motivo del vangelo attraversa tutte le chiese “Questo fratello accompagna S. Paolo nel suo viaggio a Gerusalemme per portare quel che avevano raccolto in Grecia ( 8,19 )Ora è precisamente questo viaggio che Luca cita negli Atti (20, 5 fino a 21,17 )n cui accompagna Paolo essendo stato delegato dalle chiese a fare questo viaggio. Dunque nel 58 S. Paolo ci dice che a quella data il vangelo di Luca esiste già.

Dunque quando i Vangeli circolano, i testimoni oculari sono ancora in vita.

e

esistono fonto extracristiane che documentano l’evento.

Stefano

@ enrico

forse un asse dei tempi la può aiutare….

“Dunque nel 58 S. Paolo ci dice che a quella data il vangelo di Luca esiste già”

Se gli atti li ha scritti Luca (chi per lui) ha scritto intorno agli anni 80/90

Che facciamo aggiorniamo gli studiosi?

Stefano

@ enrico

Dunque nel 58 S. Paolo ci dice che a quella data il vangelo di Luca esiste già.

Forse non comprende l’italiano:

se Paolo avesse avuto a disposizione le affermazioni di Gesù (che ORA sono disponibili) provenienti da una tradizione orale (o scritta se vuole) li avrebbe usati per definire le questioni che gli sono poste e che tratta nelle sue lettere.
A chi avesse posto una questione: falla finita, Gesù ha detto che…..
Che so sul celibato….

Disegnino?

enrico

@ Stefano

Il nostro amico ebreo ortodosso dovrebbe informarsi meglio:

Also, without checking it’s hard but I don’t believe the Christian bible gives Jesus 40 days; I think his alleged crucifixion takes place within several days of him entering Jerusalem on two (!) donkeys

Vangelo di Giovanni

Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: “Che facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione”. Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: “Voi non capite nulla 50e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera”. Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

enrico

“Jesus was found guilty of crimes that had nothing to do with religion, sorcery, or any similar offense”

Matteo 12, 22-37; Marco 20-30; Luca 11, 14-28

“had nothing to do with religion”

Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?”.Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: “Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio”. “Tu l’hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:

d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo”.

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: “Ha bestemmiato!

Stefano

@ enrico

evidentemente oltre all’italiano non comprende l’inglese:

il passo che LEI ha portato a supporto dice:

“For forty days before the execution took place, a herald went forth and cried, ‘He is going forth to be stoned because he has practiced sorcery and enticed Israel to apostasy. Any one who can say anything in his favor, let him come forward and plead on his behalf.’ But since nothing was brought forward in his favour he was hanged on the eve of the Passover!” -Babylonian Talmud: Sanhedrin 43a”

Che diavolo c’entra il Vangelo di Giovanni?

Per 40 giorni prima dell’esecuzione un araldo …
Era a piede libero?

Stefano

@ enrico

se la decisione di PILATO è stata di crocifiggerlo, delle dispute religiose non gliene poteva fregare meno.

Tanto che la presunta iscrizione non dice che si era dichiarato figlio di dio ma re dei Giudei

Figuriamoci se si sarebbe preso la responsabilità di far fuori uno per motivi che ai romani non interessavano.

Stefano

@ enrico

mi sfugge il senso di supportare i suoi opuscoli propagandistici con citazioni prese dagli stessi….

Anche se capisco non possa fare molto di più.

enrico

@ Stefano

E’ il tizio che lei cita che afferma che nei Vangeli non vi sono parti che attestino i fatti di Sanhedrin

Al contrario

Viene citata sia la stregoneria come accusa
e
Si afferma che la decisione di ucciderlo venne stabilita prima del suo ingresso in Gerusalemme e non pochi giorni prima della crocifissione.

Mi spiace ma il suo amico si sbaglia e si mal documenta.

Stefano

@ enrico

Ma sta scherzando?
Quelli hanno deciso di ucciderlo e mandano un nunzio a gridarlo ai quattro venti per quaranta giorni coi romani d’intorno?
enrico se vuol fare dell’umorismo non è il posto adatto.

enrico

@ Stefano

I Vangeli sono pieni di tentativi di far fuori Gesù.

Perchè scusi…pensa che per una lapidazione scomodassero i romani?
Scomodarono i romani per Stefano?

Stefano

@ enrico

I quali si erano resi responsabili nel 34 di abusi come la lapidazione di Stefano. Abusi che probabilmente spiegano la concomitante destituzione di Caifa e Pilato.

Faccia lo sforzo di comprendere quel che riporta.

enrico

Nel 35 d.C. il Senato si riunì per stabilire se ammettere Gesù Cristo fra gli dei. La fede cristiana era già configurata

Ne parla, con un piccolo scoop, la rivista internazionale “Aevum”. Si tratta nientemeno del Senato di Roma, addirittura nell’anno 35, dunque pochi mesi dopo l’esecuzione capitale dell’uomo di Nazaret, mentre erano ancora ben vivi Pilato, Caifa e tutti i protagonisti di quel “processo”.
L’imperatore Tiberio in quell’anno ha proposto al Senato – cui spettavano le decisioni sul culto – di riconoscere quel Gesù come “dio”. Possibile? Cos’era accaduto? Quali notizie erano arrivate all’imperatore? Innanzitutto colpisce una concomitanza: proprio in quello stesso periodo, Tiberio invia in Oriente Vitellio il quale, arrivato a Gerusalemme, rispedisce Pilato a Roma e destituisce Caifa dalla carica di Sommo Sacerdote. E’ un provvedimento punitivo che ha qualcosa a che fare con l’illegale condanna di Gesù?

La testimonianza di Giustino sul rapporto fatto da Pilato a Tiberio
Marta Sordi da anni studia questa storia straordinaria. La sua indagine comincia da un autore cristiano, Giustino il quale scrive nell’Apologia, attorno al 150 d.C., che vi fu una relazione di Pilato a Tiberio sulla vicenda di Gesù. Giustino fu un intellettuale, visse e insegnò a Roma dove morì martire nel II secolo e se – per quella relazione di Pilato – egli rinvia i suoi contemporanei agli archivi imperiali è segno che non teme smentite.
Pilato dunque forniva a Tiberio notizie circa la fede nella divinità di questo Gesù che si stava diffondendo in Palestina, dove – secondo molte testimonianze – il galileo, ucciso il 7 aprile del 30, era ritenuto da molti risorto e vivente. Tale relazione andata perduta – da non confondere con i vari apocrifi messi in circolazione secoli dopo – probabilmente spiegava che non vi erano pericoli di tipo politico in questo nuovo movimento ebraico e riferiva l’ostilità di alcuni capi del Tempio. I quali si erano resi responsabili nel 34 di abusi come la lapidazione di Stefano. Abusi che probabilmente spiegano la concomitante destituzione di Caifa e Pilato.

Il Senato si oppose alla proposta di inserire Gesù tra le divinità
Nella relazione di Pilato saranno state contenute anche le testimonianze ricevute dai soldati di guardia al sepolcro di Gesù. Le informazioni dovevano essere impressionanti, perché Tiberio “sotto il cui regno il nome cristiano ha fatto il suo ingresso nel mondo” secondo Tertulliano “sottomise al Senato i fatti… Il Senato” aggiunge Tertulliano “non avendo esso stesso verificato questi fatti votò contro”.
In sostanza il Senato si oppose alla proclamazione dell’ebreo Gesù come “dio” e automaticamente il cristianesimo diventò “superstitio illicita”, però con il veto imperiale alle persecuzioni, che sarebbero cominciate solo trent’anni dopo, con Nerone.
E’ verosimile questa cronaca fatta da Tertulliano verso il 197 d C, cronaca poi confermata da Eusebio di Cesarea, Gerolamo e Orosio? Sì, è attendibile per un motivo molto serio spiegato dallo storico ebreo Edoardo Volterra: Tertulliano era un cristiano che scriveva in anni di persecuzioni, non aveva alcun interesse a inventare l’ esistenza di un senatoconsulto che aveva dichiarato il cristianesimo una “superstitio illicita”. Anzi, aveva l’interesse opposto. Proprio l’esistenza di quel senatoconsulto infatti rendeva legali le persecuzioni contro i cristiani.

L’iniziativa di Tiberio doveva avere motivazioni serie
Ma è davvero ragionevole credere che l’impertore Tiberio, l’uomo più potente del pianeta, abbia proposto al Senato nel 35 di proclamare “dio” quel Gesù, figlio di un carpentiere di Nazaret, ammazzato col supplizio più orrendo? Come riferisce Minucio Felice “i romani sono soliti invitare da ogni parte gli dèi ad essere loro ospiti”. Per Tiberio era un atto politico. Il pantheon imperiale doveva accogliere tutte le divinità dei popoli governati e Tiberio in quei mesi era impegnato a dare vari segni di distensione e di pacificazione ai giudei di quella turbolenta regione dell’impero. Evidentemente le notizie che aveva avuto su quell’uomo e sulla diffusione della fede nella sua resurrezione e nella sua divinità dovevano essere impressionanti.

Conferme del senatoconsulto
Secondo Marta Sordi c’è una conferma storica di quel “senatoconsulto” e sta negli atti del processo celebrato a Roma, attorno al 183, sotto Commodo, a carico del senatore Apollonio che fu messo a morte appunto per Cristianesimo “in base a un senatoconsulto”. Quello voluto da Tiberio nel 35. Adesso, Ilaria Ramelli e la stessa Sordi pubblicano su “Aevum” un nuovo documento: un frammento del neoplatonico Porfirio di Tiro (233-300) che si trova inserito nell’Apocriticus di Macario di Magnesia (libro II, cap 14) in cui si fa riferimento ancora al “senatoconsulto” contro i cristiani. Una nuova conferma.

I contemporanei di Gesù lo adoravano come Dio
Perché finora era stata pregiudizialmente svalutata la notizia relativa a Tiberio e Gesù? Perché dimostra che le stesse fonti di informazione imperiali, pagane, di cui disponeva Tiberio confermavano quanto i cristiani dicevano di Gesù (a cominciare dalla sua resurrezione) e perché documenta che Gesù era adorato come Dio già dai suoi contemporanei e non vi è stata – come invece ritiene una certa teologia modernista – una idealizzazione, successiva di molti decenni, da parte dei posteri. Nel 35 dunque il Senato votò “no”. Ma la vittoria del cristianesimo era inesorabile e nel 313 sulle insegne di quell’impero romano fu davvero tracciata la croce: nel nome di Gesù da Roma fu forgiata tutta la nostra civiltà europea.

Antonio Socci, Il Giornale 16 marzo 2005

Otzi

Quello che dice o suppone Giustino, l’avrebbe certamente raccontata qualche avanzo di vangelo se fosse stata minimamente realistica. Abbiamo l’apocrifo di Pilato, ma niente del genere. Fantasie alla Socci.

Gérard

Perchè non si fa allusione al famoso ” Messia Menahem ” morto negli primi anni della nostra era e che aveva profetizzato la sua morte poi resurrezione dopo tre giorni .
E noto che i suoi discepoli feceronno sparire il corpo dopo tre giorni .

Manoscritti del Mare Morto

Stefano

@ enrico

Nella relazione di Pilato…

=

Ma non esiste alcun documento o atto relativo al presunto processo di Vesalio.

va bene se rispondo così o lo può fare solo lei?

Stefano

@ enrico

Nel 35 d.C. il Senato si riunì per stabilire se ammettere Gesù Cristo fra gli dei ???

Pilato riferisce a Tiberio (lo dice Tertulliano)
Tiberio si dà da fare per includere Gesù tra le divinità (lo dice Tertulliano)
Il Senato rigetta la proposta (lo dice Tertulliano)

160 anni circa dopo il presunto evento.

“(…) relates that Tiberius received a report concerning Christ and that he called upon the Senate to place Christ among the gods. The Senate rejected the request; Tiberius then threatened the accusers of the Christians with punishment. The narrative is not worthy of belief, still it is probable that Tertullian knew a document that professed to be a report of Pilate”

http://www.newadvent.org/cathen/14717b.htm THE CATHOLIC ENCYCLOPEDIA

“Gianluca ha scritto:

“Mah, o sono io che non scrivo bene in italiano…
Mi riferivo a documenti C-O-N-T-E-M-P-O-R-A-N-E-I a Gesù Cristo, quelli che si scrivono subito quando accade qualcosa di straordinario”

E’ chiaro o ci vuole un disegno?

PS Non c’è traccia della delibera del senato, un pò se vuole come accade con Vesalio….

enrico

Giustino il quale scrive nell’Apologia, attorno al 150 d.C., che vi fu una relazione di Pilato a Tiberio sulla vicenda di Gesù. Giustino fu un intellettuale, visse e insegnò a Roma dove morì martire nel II secolo e se – per quella relazione di Pilato – egli rinvia i suoi contemporanei agli archivi imperiali è segno che non teme smentite.

Stefano

@ enrico

Giustino rimanda ad una relazione inesistente.
Non può temere smentite.
Così come lei che rimanda a Giustino.

“Ma non esiste alcun documento o atto relativo al presunto processo di Vesalio” (enrico)

Stefano

@ enrico

di più, non solo non esiste la relazione ma neanche la delibera del senato presa con la prima a presupposto.

Preciso a senso unico?

enrico non siamo qui seguire i suoi tentativi di evidenziare la magnifica coerenza delle testimonianze incoerenti.

enrico

@ Stefano

Il suo commento è irrilevante.
Non quel senato consulto ma più in generale i documenti ufficiali e anche altre delibere del senato sono andate perdute del medesimo periodo storico.

Il suo paragone con Vesalio sarebbe sensato se fossero andati persi o distrutti tutti i documenti dei processi di inquisizione di quel periodo.

Quando per dimostrare qualcosa Giustino rimanda ad un atto ufficiale le possibilità sono:

1 Sta cercando un clamoroso autogol
2 Sa per certo che l’atto esiste.

Stefano

@ enrico

Quindi si sarebbero persi SIA la relazione di Pilato SIA la delibera del senato (che sfortuna) esistenti ambedue DURANTE la vita di Giustino APOLOGETA, che rimandando senza timore di smentita (ne aveva presa visione?) ad atti ufficiali vecchi di oltre 100 anni si è dimenticato di raccoglierne con precisione gli estremi ?
Quando si dice la sfortuna….

Near

Curioso anche capire come Giustino, cristiano e perseguitato, abbia potuto accedere ad atti ufficiali del massimo organo governativo dell’Impero Romano.

Stefano

@ Near

“Riprese Rustico: “Insomma dove vi riunite , ovverosia, dove raduni i tuoi discepoli?”.

3) Giustino disse: “Abito preso un certo Martino, sopra il bagno di Timiotino, dall’inizio di questo secondo periodo della mia permanenza in Roma.

Non conosco altri luoghi di riunioni, al infuori di quello, dove, se qualcuno voleva venire a trovarmi, lo facevo partecipe delle divine parole della verità”.

Atti dei martiri, Edizioni Paoline, Milano, 1985

Martino gli ha procurato il database degli atti del senato

enrico

@ Near e Stefano

Gli atti ufficiali sono ufficiali…non è difficile da capire.
Gli atti segreti….sono segreti…

Stefano

@ enrico

Quel che sembra difficile da capire per lei è che se anche un atto è ufficiale ed è depositato in un archivio ed è di almeno 100 anni prima “occorre avere un abbonamento a Leggi d’Italia” per accedervi.
Se invece gli atti di oltre 100 anni prima erano “affissi su tutti i muri” non occorreva arrivasse Giustino per dire udite udite.
enrico, veramente non ci vuole molto.

Alfonso

Augias e D’Arcais sono sulla nota acquiisti del Vaticano. Probabilmente non si sono accordati sul prezzo. Mentre sulla incorruttibilità di Odifreddi metterei la mano sul fuoco.

Magara

Zucca vuota? Per me è diffamazione, aumenterei le cucuzze con una bella querela…

DeceptivePerception

In realtà c’è stato un altro caso di risurrezione nella “storia”, quello di Er, ma non capisco perché nessuno ci voglia credere…lo chiamano mito, eppure per Platone non sembra esserlo affatto, ma “curiosamente” sconusciuti raccoglitori di tradizioni orali (gli evangelisti) hanno più credito del grande Platone.

firestarter

a dire il veero c’e’ stata anche la resurrezione di mio cuggino ma enrico non ci vuole credere. Eppure io sono contemporaneo a mio cuggino

DeceptivePerception

perché la ragione non “illuminata” dalla fede non coglie neppure il fatto contemporaneo 😀 che miscredente questo Enrico

DeceptivePerception

perché la ragione non “illuminata” dalla fede non coglie neppure il fatto contemporaneo 😀 che miscredente questo Enrico

Near

“nel nome di Gesù da Roma fu forgiata tutta la nostra civiltà europea.”
E’ un leit motiv piuttosto ricorrente in ambito critiano-cattolico, ossia, quello di rivendicare diditti e privilegi ancora oggi sia di carattere spirituale che temporale su tutte le altre culture. Peccato che la storia è testimone implacabile di come i messaggi di mitezza, di umiltà e di richiamo alla povertà siano in primis stati traditi proprio dall’atteggiamento arrogante e prepotente della chiesa nei secoli, che nella sua politica si ispirò molto di più alla logica imperiale dell’impero romano pagano che allo stile di vita delle prime comunità cristiane.
Nello stesso tempo poi in molti sostengono che l’occidente è ormai scristianizzato, votato al male in seguito agli eventi della Rivoluzione Francese e all’avvento della democrazia e della libertà di pensiero. Quindi anche qui dovete mettervi d’accordo.

“Quando per dimostrare qualcosa Giustino rimanda ad un atto ufficiale le possibilità sono:

1 Sta cercando un clamoroso autogol
2 Sa per certo che l’atto esiste.”
Anche qui la devo contraddire. Giustino poteva benissimo giocare sulla carta che il documento in verità esisteva ma era andato perso e non avrebbe comunque avuto niente da rimetterci, in quanto parlava di un fatto che era impossibile sia confermare che smentire. Anch’io domani stesso potrei svegliarmi e affermare che 150 anni fa la chiesa si trovò a decidere se adorare oltre che Gesù anche l’imperatore Palpatine, ma che degli atti scritti non è rimasto più nulla e ti sfido io a dimostrarmi che sia falso, come qualsiasi altra cosa che ciascuno si può inventare del resto. Tertulliano poi a parer mio avrebbe avuto tutto l’interesse a sostenere che il senato si trovò a decidere se includere Gesù tra gli dei o meno, in quanto se fosse stato vero che la fama di Gesù era talmente ampia da essere arrivata a tali livelli, questo altri non poteva essere che un buon spot per la causa del Cristianesimo.

enrico

@Near

“Giustino poteva benissimo giocare sulla carta che il documento in verità esisteva ma era andato perso e non avrebbe comunque avuto niente da rimetterci, in quanto parlava di un fatto che era impossibile sia confermare che smentire”

Lei opta per un voluto clamoroso autogol di Giustino che cita un documento a suo sostegno che sa irreperibile.
Giustino non è sicuramente uno sprovveduto.
Aveva frequentato varie scuole filosofiche prima di convertirsi al cristianesimo, sapeva sia leggere che scrivere (Dialogo con Trifone) cosa non comunissima, certo che poteva conoscere un senato consulto.

@ Stefano

Tutti i documenti ufficiali del senato del periodo sono perduti non “quel documento”.
Storicamente è possibile risalire all’esistenza di quel documento dalle fonti che sono note.
Gli storici normalmente lavorano così….

Stefano

@ enrico

vuol dire che un apologeta che cita per fini apologetici un documento che – guarda caso – non esiste è una fonte STORICA attendibile?

E in che modo si distingue dal caso che si sia inventato tutto?

Se tanto mi dà tanto il suo è lavoro del tutto sprecato – si tira su per il codino come il barone di Munchausen – bastava rimanere ai vangeli.

Prendere per buona questa storia per prendere per buoni quelli non è molto di più.

Che Giustino sapesse scrivere e leggere era necessario per poter affermare che avesse citato il documento, certo non è giustificazione del fatto che non bluffasse: in che modo? Per farlo occorre essere analfabeti?

Stefano

@ enrico

“Tutti i documenti ufficiali del senato del periodo sono perduti non “quel documento”

“certo che poteva conoscere un senato consulto”

esistenti ambedue DURANTE la vita di Giustino APOLOGETA, che rimandando senza timore di smentita (ne aveva presa visione?) ad atti ufficiali vecchi di oltre 100 anni si è dimenticato di raccoglierne con precisione gli estremi ? (Stefano)

Aggiungo: considerata l’estrema importanza del documento.

Curioso anche capire come Giustino, cristiano e perseguitato, abbia potuto accedere ad atti ufficiali del massimo organo governativo dell’Impero Romano.
(Near)

Non è un problema di alfabetizzazione.

Near

“Lei opta per un voluto clamoroso autogol di Giustino che cita un documento a suo sostegno che sa irreperibile.”
Mi pare un dato di fatto.

“Storicamente è possibile risalire all’esistenza di quel documento dalle fonti che sono note.
Gli storici normalmente lavorano così….”
In questo caso però la fonte è una sola e perlopiù di parte. Senza contare che gli storici cattolicici revisionisti utilizzano il metodo opposto, ossia, basarsi solo sulle poche testimonianze scritte dirette che ci sono giunte e demolire le deduzioni transitive (ad esempio, basarsi sugli stralci degli atti dei processi che ci sono arrivati interi e molto poco sulle cronache).

enrico

@ Stefano..e Near

Uno o ci fa o ci è.
In parte ci è perchè se non si rende conto che l’articolo presentato da Garlaschelli era scientificamente privo di qualunque riferimento o ci è o non ha mai pubblicato alcunchè su una rivista scientifica.
Dunque può anche essere che ignori…effettivamente.

Ora Giustino non nasce cristiano…si converte ( questo è noto do per scontato che sia noto a chi discetta di “Senza contare che gli storici cattolici revisionisti utilizzano il metodo opposto, ossia, basarsi solo sulle poche testimonianze scritte dirette che ci sono giunte e demolire le deduzioni transitive”…parole senza riferimento ad un qualunque autore o lavoro)
Giustino è un filosofo e sicuramente conosce scuola stoica, pitagorica e platonica.

Detto questo.

Che un documento come un senato consulto fosse reperibile e noto a 100 anni di distanza non è affatto meraviglia.
Nessuno cita a proprio favore qualcosa che non esiste.

Che gli archivi romani del periodo non siano a noi pervenuti e che dobbiamo ricostruire la storia attraverso storici come Tacito o Svetonio è cosa nota.

Se questo è sconosciuto a Stefano o Near è un problema vostro.

Stefano

@ enrico

Che c’entra Garlaschelli?

RIPETO:

Quel che sembra difficile da capire per lei è che se anche un atto è ufficiale ed è depositato in un archivio ed è di almeno 100 anni prima “occorre avere un abbonamento a Leggi d’Italia” per accedervi.
Se invece gli atti di oltre 100 anni prima erano “affissi su tutti i muri” non occorreva arrivasse Giustino dopo più di 100 anni per dire udite udite.
enrico, veramente non ci vuole molto.

Il problema pare essere suo.

Stefano

@ enrico

Giustino è un filosofo e sicuramente conosce scuola stoica, pitagorica e platonica.

Che c’entra? Estrae a sorte le frasi?
Vuole adombrare la fallacia logica del ricorso all’autorità?

Batrakos

Non so bene il problema di questa lettera, ma quel che Enrico dice mi sembra sensato: seppure il documento è oggi perso, il fatto che uno lo citi a suo sostegno scrivendo ad un suo contemporaneo, tende a far pensare che quel documento fosse all’epoca conosciuto da entrambi, altrimenti sarebbe stato facile da parte dell’altro smontare il riferimento.
Questo senza saperne nulla in merito, e stando a naso a quel che ho capito.
Se ho malcompreso, chiedo venia.

Su Yeshu e le Toledoth…la cosa è dibattuta, nel senso che gli ebrei dovevano per forza modificare tempi e nomi per non incorrere nella repressione della Chiesa (le toledoth Yeshu sono medioevali e non credo facciano parte del Talmud, contrariamente a quel che sostiene Enrico) e, vista la vicinanza dello Yeshu delle Toledoth al Gesù di Celso riportato da Origene, è lecito pensare che possa essere la stessa persona, anche se la quetsione è aperta.

enrico

@ Batrakos

Non so bene il problema di questa lettera, ma quel che Enrico dice mi sembra sensato: seppure il documento è oggi perso, il fatto che uno lo citi a suo sostegno scrivendo ad un suo contemporaneo, tende a far pensare che quel documento fosse all’epoca conosciuto da entrambi, altrimenti sarebbe stato facile da parte dell’altro smontare il riferimento.
Questo senza saperne nulla in merito, e stando a naso a quel che ho capito.
Se ho malcompreso, chiedo venia.
————————————————————

Grazie Batrakos

Come giustamente disse un mio amico ateo,

” tutto sommato anche se Gesù è risorto questo poteva essere una sua capacità a me cosa interessa”

La fede resterebbe una fede anche di fronte al fatto concreto della resurrezione.

Io non discuto che alla base della fede ci stia un atto di fede.
Dico solo che può essere una scelta ragionevole.

Stefano

@ Batrakos

il fatto che uno lo citi a suo sostegno scrivendo ad un suo contemporaneo, tende a far pensare che quel documento fosse all’epoca conosciuto da entrambi

E per quale motivo?

Cita un documento di 100 prima – perlomeno di difficile reperibilità (ora non c’è, dobbiamo aggiungere l’ipotesi accessoria che è andato pure perso) – senza alcun elemento che possa far capire che:

a) non citi una diceria e invece ha avuto la possibilità di visionarlo;
b) chi lo riceve abbia la possibilità di controllare;
c) senza che il suddetto documento (di importanza notevolissima) fosse mai venuto fuori per più di 100 anni e nessuno oltre a Giustino -apologeta – ne parli?

Batrakos, con gli strumenti informatici di oggi se volessi indirizzarti ad una legge di 100 anni fa senza Leggi d’Italia passeresti un brutto quarto d’ora.
Figuriamoci l’archivio del senato romano.

Stefano

@ enrico

Dico solo che può essere una scelta ragionevole

E’ ragionevole andare contro la ragione?

Batrakos

Stefano,
se uno, tra qualche secolo, leggesse una corrispondenza tra noi due a cui ti rimando ad un documento che sembriamo conoscere entrambi si dovrebbe pensare a) che io sia pazzo citando un documento inventato b) che il documento sia conosciuto da entrambi.
Sugli archivi mi sembra sinceramente deboluccia: il fatto che un particolare provvedimento fosse conosciuto dai due non vuol dire che entrambi dovevano conoscere tutto il corpus dei documenti.
Io posso parlare della tassa sul macinato dopo l’Unità di Italia senza conoscere tutte le altre tasse che sono state imposte ai tempi; e anche cinquanta anni fa se io citavo quella tassa potevo averla conosciuta in mille modi senza internet nè documenti ufficiali o gazzette, magari perchè era abbastanza di comune conoscenza; è il primo esempio che mi viene ma mi pare abbastanza semplice come cosa.
Il fatto che si conosca un documento ufficiale non vuol dire che si debba conoscerli tutti.

Batrakos

Stefano, un’altra cosa sul tuo punto c) il quale avevo colpevolmente omesso.
Il fatto che nessuno ne abbia parlato prima è come l’argomento del silenzio, di suo non nega nulla, per due motivi:
a) per dire che nessuno ne abbia parlato dovremmo avere tutte le lettere dell’epoca, cosa impossibile per motivi evidenti.
b) perchè se ne fosse parlato ci doveva essere l’occasione adatta e, appunto, dovremmo avere tutte le lettere dell’epoca o, almeno, avere lettere in cui quel riferimento poteva essere determinante per risolvere una questione ma non è stato citato.

Stefano

@ Batrakos

magari perchè era abbastanza di comune conoscenza

Vuoi dire che era conoscenza comune che nel 35 dc sulla base di un rapporto di Ponzio Pilato il senato si è posto il problema di considerare Gesù una divinità?
E nessuno lo ha detto per 100 anni prima di Giustino?

Stefano

@ Batrakos

Tu vuoi dire che siccome Giustino riporta questa cosa ALLORA è vera?
Anche se assolutamente implausibile per tempi e modi?

Batrakos

Conoscenza comune, intendevo, essendomi spiegato male, tra i due personaggi non di tutti i cittadini romani, che spesso avevano altri problemi piuttosto che pensare a nuove divinità del pantheon.

Sul perchè nessuno lo abbia detto ho appena risposto; per dire che nessuno lo abbia detto dovremmo
a) avere tutte le corrispondenze di allora
b) o almeno avere una concomitante discussione del genere in cui quel riferimento era risolutivo ma non è comparso.

Batrakos

Stefano ore 18,31

Io non dico che ‘allora è vera’, dico non è da escludersi che possa essere vera, anzi vista così per la prima volta leggendo voi, può essere plausibile perchè, se ho ben capito, qualora il riferimento fosse totalmente inventato da Giustino non avrebbe avuto alcun valore rafforzativo (visto che il corrispondente non poteva conoscerlo essendo falso) e, appunto, Giustino sarebbe stato un pazzo potendo essere totalmente sbugiardato e perchè i Romani aggiungevano diversi dei al pantheon degli dei greci di base.
Non avendo noi la replica in cui si legge ‘Ma che dici, Giustino che quel documento non lo conosco?!’, che smentirebbe Giustino, non possiamo dire che sia implausibile.

Batrakos

C’è un punto che forse non ho capito, e che cambierebbe tutto.

Ma Giustino, che nemmeno so bene chi sia, sta scrivendo a qualcuno citando il fatto o è solo un suo discorso?

Perchè, se Giustino non sta scrivendo ad un altro citandogli un documento, ma sta scrivendo un testo che, diremmo oggi, è di saggistica, allora è tutto diverso e hai ragione tu, nel senso che potrebbe essere una totale invenzione.
Se è all’interno di uno scambio epistolare, vale quel che dico prima.

Stefano

@ Batrakos

L’Apologia è formalmente indirizzata all’imperatore e al senato, non so se la DHL l’ha recapitata. Più probabile che il pubblico fossero i correligionari che certo non avevano possibilità di controllo o desiderio di smentire.

Stefano

@ Batrakos

e tale fatto ( supposto noto) é sfuggito a Paolo?
Nel 35dc a Roma si sono posti il problema e nessuno degli scritti neotestamentari (alcuni indirizzati precipuamente ad un pubblico romano) lo sfiora?
Si parla di Pilato e a nessuno viene in mente di citare la famosa delibera del senato del 35 dc? E il suo rapporto che la presuppone?
Vabbé….

Batrakos

Paolo, o chi per lui, scriveva essenzialmente per i cristiani (anche la Lettera ai Romani è indirizzata ai cristiani di Roma e non ai romani in genere, come credo tu ben sappia), al massimo agli ebrei per convincerli.
Se dunque Paolo fosse anche stato a conoscenza dei decreti romani, nella sua opera di divinizzazione di Gesù non credo che la cosa di considerare Gesù una delle tante divinità fosse per lui importante (soprattutto nella sua opera di convincimento apologetica), perchè inserire Gesù tra le tante divinità del pantheon è altra cosa dal collegarlo al monoteismo giudaico, cioè considerarlo il Figlio del Dio Unico ebraico e non un qualsiasi semidio o dio politeista.
Quindi per lui la conferma dell’inserimento nel pantheon non era determinante (e dunque ci sta che non ne parli), anche perchè per lui la resurrezione era indiscussa (‘se il signore non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana’ non vuol dire che lui avesse dubbi, quanto che la resurrezione fosse elemento centrale della vicenda gesuana).
Ma anche qua, il fatto che alcune elites conoscessero quel fatto non vuol dire che Paolo stesso lo conoscesse (a meno che non si voglia credere che Paolo a Roma avesse conosciuto Seneca, cosa molto aleatoria), essendo sì lui cittadino romano ma di formazione e cultura ebraica, mentre a quel che leggo Giustino era di formazione molto più grecizzante.

Batrakos

Ho cercato velocemente su wiki questo Giustino, che è del secondo secolo (nasce nel 100 e muore attorno al 160), dunque abbastanza vicino ai presunti fatti.
La questione resta comunque complessa: essendo le vicende abbastanza recenti ai tempi di Giustino (e non distanti di vari secoli, nè essendo ancora il cristianesimo tollerato), si presuppone che se avesse inventato tutto di sana pianta sarebbe stato abbastanza smentibile dai vari contro-apologeti, per cui a livello logico sarebbe stato un azzardo inventarsi di sana pianta una cosa del genere in tempo non talmente lontani da impedire ogni verifica.
Non possiamo sapere se qualcuno lo abbia smentito (per lo stesso principio del silenzio, magari la smentita è andata perduta…), ma la distanza temporale relativamente breve dai presunti fatti avvenuti tenderebbe, per la metodologia storica, a non rendere totalmente incredibile l’affermazione di costui sulla discussione tra Tiberio e il senato, a meno che non lo si consideri un folle, e si potrebbe pensare che, non avendo il senato accettato, le persecuzioni (molto minori di quelle date dagli apologeti, questo credo sia ormai acclarato) verrebbero di conseguenza.
Ma credo che la cosa sia ancora troppo vaga per dare certezze: ci lavoreranno su gli storici, poi avremo migliori elementi, noi che storici dell’antichità non siamo.

Stefano

@ enrico

In parte ci è perchè se non si rende conto che l’articolo presentato da Garlaschelli era scientificamente privo di qualunque riferimento o ci è o non ha mai pubblicato alcunchè su una rivista scientifica.
Dunque può anche essere che ignori…effettivamente.

Ci è enrico, lei ci è:

Stefano risponde:

martedì 2 agosto 2011 alle 18:06

@ enrico

quel che non capisce o non vuole capire è che quello NON è un articolo scientifico né pretende essere tale. E’ semplicemente un resoconto del procedimento che Garlaschelli ha utilizzato nel tentativo di riprodurre la Sindone.
Non avendo quel carattere non possono essergli imputate le mancanze che avrebbe se lo fosse.

Se ritiene che alcuni particolari siano per lei importanti (e Garlaschelli in quel contesto non li ha riportati per il motivo che ho già riferito) può chiederlo.
Ma non lo farà perché le torna più comodo così, vero?

Senza alcun dubbio lei ci è. Magari ci facesse.

enrico

@ Stefano

“quel che non capisce o non vuole capire è che quello NON è un articolo scientifico né pretende essere tale. E’ semplicemente un resoconto del procedimento che Garlaschelli ha utilizzato nel tentativo di riprodurre la Sindone.
Non avendo quel carattere non possono essergli imputate le mancanze che avrebbe se lo fosse.”

Quando non si è nemmeno in grado di fornire parametri di un proprio esperimento…ma come si pretende di ricevere credibilità..

Ma per cortesia.

Stefano

@ enrico

per cortesia lo dico io.
Vuole che le posti per l’ennesima volta l’indirizzo di Garlaschelli in modo che lei possa esprimere tutto il suo disappunto?
O non ha il coraggio?

Near

@ Enrico.

Per storici (cosiddetti) revisionisti mi riferisco ai vari Socci, Messori, ecc. che si attengono scrupolosamente ai pochi atti che ci sono giunti sui processi dell’inquisizione per sottostimare la portata dei crimini della chiesa nei secoli bui, senza considerare le cronache di scrittori e di molti stessi esponenti della chiesa dalle quali si possono trarre ritratti invero più foschi.

E’ vero che Giustino si convertì al cristianesimo e non nacque in una famiglia di fuggiaschi cristiani nelle catacombe, ma risulta comunque difficile capire come possa essere entrato a conoscenza di un documento del senato. Dalla sua biografia si deduce che studiò diverse scuole filosofiche, si convertì e fondò una sua scuola a Roma (dopo essersi già converito) e in ogni caso non mi pare emergano contatti con membri del senato o con personaggi così altolocati tali da potergli permettere l’accesso a quegli atti.
Certo, se gli atti fossero stati pubblici allora non avrebbe fatto fatica ad accedervi, ma mi risulta che nessun storico dell’epoca o risalente ai tempi della morte di Gesù ne abbia mai parlato, quindi ci andrei piano prima di prendere per oro colato quel che dice Socci.

enrico

@ Near

“Per storici (cosiddetti) revisionisti mi riferisco ai vari Socci, Messori, ecc. che si attengono scrupolosamente ai pochi atti che ci sono giunti sui processi dell’inquisizione per sottostimare la portata dei crimini della chiesa nei secoli bui, senza considerare le cronache di scrittori e di molti stessi esponenti della chiesa dalle quali si possono trarre ritratti invero più foschi.”

Ah beh allora.
Ne Socci nè messori sono storici.
Chi si è occupato di tali problematiche sono storici del calibro di Henry Kamen e Gustav Henningsen, ne apologeti ne cattolici.

enrico

Stefano e Near

Difficile conoscere un atto ufficiale?
Tesi interessante.

Stefano

@ enrico

RIPETO:

Quel che sembra difficile da capire per lei è che se anche un atto è ufficiale ed è depositato in un archivio ed è di almeno 100 anni prima “occorre avere un abbonamento a Leggi d’Italia” per accedervi.
Se invece gli atti di oltre 100 anni prima erano “affissi su tutti i muri” non occorreva arrivasse Giustino dopo più di 100 anni per dire udite udite.
enrico, veramente non ci vuole molto.

Il problema pare essere suo.

E non è interessante.

Near

@ enrico

Humhh, quindi, vediamo, Henry Kamen chi è ?
Quel bravo e serio revisionista dei crimini dell’inquisizione non cattolico e sicuramente non di parte, che però considera il momento più stimolante della sua carriera quando fu ricevuto da papa Giovanni Paolo II in una conferenza privata ?
Quello che ha il coraggio di definire l’inquisizione spagnola civile e umana, soprattutto se confrontata con i metodi dei tribunali civili ?
Ma forse a quello storico di grande calibro che è Kamen sfugge che i processi dell’inquisione si facevano per reati di opinione e non per reati comuni e che la distinzione tra potere civile e religioso a quei tempi era del tutto arbitraria in quanto non esisteva una reale separazione e molti principi proprietari di territori erano ecclesiastici ?

Near

Gli sfugge anche che l’inquisizione non disdegnava di far eseguire le sentenze ai tribunali civili, anzi, era la normali prassi per lavarsene le mani.

giuseppe

Il giornalista di Avvenire dice la semplice verità. Questi tre anticlericali vogliono farsi passare per tutto quello che non sono : storici, teologi, archeologi etc…I loro testi sono pieni di imprecisioni, di falsità e di pregiudizi. Capisco che é dura quando vi toccano questi miti. Ma crescete e pensate con la vostra testa.

Stefano

@ giuseppe

“Ma crescete e pensate con la vostra testa”
Amen

Near

“I loro testi sono pieni di imprecisioni, di falsità e di pregiudizi.”

Diccene una di queste vergognose falsità, così magari poi ci confrontiamo su qualcosa di concreto e non sui (vostri) pregiudizi.

DeceptivePerception

secondo me il giornalista di Avvenire piuttosto che prendersela con testi di mera divulgazione, si dovrebbe confrontare, su base scientifica, con i risultati della ricerca storiografica pura. il libretto di Flores d’Arcais è fatto abbastanza bene, però secondo me ha fatto male a non inserire una bibliografia.

firestarter

Capisco che é dura quando vi toccano questi miti. Ma crescete e pensate con la vostra testa.

Il mio irony meter e’ esploso

Francesco

Per giuseppe.
“Capisco che é dura quando vi toccano questi miti. Ma crescete e pensate con la vostra testa”

Da che pulpito viene la predica.

fab

Guarda che lo so benissimo che Augias è un tipico giornalista con la presuntuosa ignoranza degli umanisti. Ogni tanto se ne viene fuori con delle bestiate pazzesche.
Un po’ più difficile prendere in castagna gli altri due; in ogni caso, molto, molto più difficile che prendere in castagna i cattolici, da te al bavarese a Buttiglione.

Alecattolico

Quelle critiche sono giuste ,cosa han fatto di intelligente Augias,Oddifredi,d’Arcais,sono inutili mangia soldizucche vuote.

Near

Detto da certa gente potrebbe essere preso anche come complimento…

FSMosconi

@aletroll

Uno che vomita ogni due parole un biasimo, un insulto e sprazzi di razzismo non lo chiamo certo soddisfatto. Anzi… 🙄

fab

Non puoi essere soddisfatto di qualcosa che non riesci nemmeno a pensare, Aluccio.

vime

“Capisco che é dura quando vi toccano questi miti. Ma crescete e pensate con la vostra testa.”

Ma allora perché nessun testo pro-cristianesimo mette tutte le carte in tavola e cita delle prove concrete? Perché non c’è nessun libro dal titolo: Perché dobbiamoessere cristiani? Insomma se una religione fosse vera, allora tutti dovrebbero ricredersi e convertirsi, no? Se i numeri arabi sono più comodi si abbandonanao quelli romani, quindi perché per le religioni c’è ancora tutto sto casino? Dov’é la via la verità e la vita?

Secondo me sono già abbastanza incredibili la verginità di Maria e la resurrezione, completamente contro la natura biologica delle cose. (altro che i matrimoni gay) E gesù? E’ metà umano e metà divino? No? E se è tutto divino, l’ovulo di Maria cosa ci stava a fare? Ogni nuova creatura ha il 50% dei cromosomi della madre, quindi come faceva Gesù a essere tutt’uno e uguale al Padre e allo spirito santo?

Queste cosa da solo ti fanno capire che tutte le religioni propongono cose irreali e quindi come tutte le religioni del passato sono false.

dariok

Vacci piano, la verginita’ di Maria e’ un dogma, quasi come la verginita’ di Nonna Papera 😉

Ferrer

Una piccola considerazione:

Quando un fatto è attestato solo da una fonte “di parte”, evidentemente interessata a distorcere i fatti, è evidente che la testimonianza non può essere attendibile.
Come non sarebbe certo attendibile una biografia di Garibaldi realizzata utilizzando solo fonti borboniche o papaline….

Ora, quasi tutti i documenti antichi citati ci sono giunti attraverso la Chiesa, ed è provato come essa, molto spesso non abbia esitato ad interpolare testi che la riguardano (testimonium flavianum) o ad inventarne di sana pianta (donazione di Costantino).
Le lettere di Pilato a Tiberio sono certamente apocrife, così come la corrispondenza S.Paolo-Seneca. I falsi si inseriscono tra i vari tentativi di “creare” delle basi storiche fittizie a sostegno di quanto affermato nei testi religiosi.
Se il senatoconsulto del 35 fosse stato reale, e la nuova religione fosse stata già all’epoca così nota e diffusa da giustificare l’interessamento del Senato (che ben difficilmente non avrebbe accolto un’indicazione del princeps…) non si comprende perché molti anni dopo Plinio il giovane sia costretto a chiedere informazioni a Traiano su come comportarsi con gli adepti della nuova setta, se si trattava di cose già ben note…
Molto più probabile che l’organizzazione che per secoli ha controllato e gestito da sola la conservazione e riproduzione dei testi abbia “aggiustato” le cose nel modo più a lei più conveniente…

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