‘Sorella banca’ della Compagnia San Paolo su rischio default: “Non ci resta che pregare”

Sulla crisi finanziaria e il rischio default che potrebbero abbattersi sull’Italia è stata interpellata anche suor Giuliana Galli. La religiosa è infatti una delle figure più rappresentative della finanza nostrana. E’ stata eletta l’anno scorso vicepresidente della Compagnia di San Paolo, fondazione che è la prima azionista di Intesa SanPaolo (si veda l’Ultimissima del 22 giugno 2010).
“Non ci resta che pregare”, dichiara colei che è stata soprannominata anche ‘Sorella Banca’, in una intervista per AdnKronos. Aggiungendo che è “un momento preoccupante”. “Non capisco come si possa mettere un argine a tutto questo”, continua, “chi può fermi gli speculatori”. “Ma confido che ci sono persone al posto di comando pronte a tirarci fuori dalla risacca”, afferma lanciando un appello a chi può intervenire e invitando la politica a maggiore sobrietà. Per la suora non c’è “nessun rischio che si torni al periodo del dopoguerra, con macerie e senza campi di grano, ma è impossibile nascondere che oggi ci sia preoccupazione”, sostiene, “anche se a tavola il pane c’è e non siamo ancora con le pezze al sedere”.

Valentino Salvatore

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17 commenti

FSMosconi

Aveva ragione Marcinkus: la chiesa non si fa di Ave Marie. Quelle si fanno dopo.

Markus

Sarebbe interessante rispondere così ad un esame di ragioneria I e vedere che voto si prende…

Eco

A te ti bocciano. A quelli je fanno fà cariera 😉

Anzi, ti fanno fare il salto d’appello che impari a fare lo spiritoso… sai com’è…

Kadeen

Bene, allora se è così interessata a fermare gli speculatori fermi i religiosi che continuano a speculare e a sopravvivere come un parassita sulle spalle di un altro stato e della povera gente senza pagare assolutamente nulla e cominci a versare le tasse e a lavorare come gli altri invece di nascondersi dietro la casta ecclesiastica, inoltre se le piace così tanto pregare che faccia vendere tutti i possedimenti della chiesa, faccia devolvere tutto il ricavato in beneficenza e inizi a pregare insieme ai suoi compagni della casta invece di continuare a succhiare soldi alle casse dello stato italiano, vorrei vedere a seguito di ciò come supererebbero la crisi finanziaria, perchè invece di far applicare agli altri i loro metodi non sono loro per primi a testarli? Ah, giusto sanno già che non funzionano e che è tutta una montatura…

Gianluca

@ Roberto Grendene

“che e’ una sociologa (pensavo occorresse masticare di economia/finanza per occuparsi di economia e finanza) ”

Suvvia, anche R. De Mattei è uno storico alla vicepresidenza del CNR…

Per chi ha i santi in paradiso un posto prestigioso immeritato non si nega a nessuno.

Roberto Grendene

“Non capisco come si possa mettere un argine a tutto questo”

allora dimettiti

“Ma confido che ci sono persone al posto di comando pronte a tirarci fuori dalla risacca”

allora dimettiti 2, visto che occupi un posto di comando

ma gettoni e indennità varie per la poltrona di quel CdA perche’ le sono stati pagati finora?

Francesco

Dimettersi? Se era una persona seria non avrebbero dato a lei l’incarico che ricopre e lei non avrebbe dovuto accettarlo.

Perchè?

Sorella, la pacchia è finita, dovete tirare la cinghia anche voi, ma non le auguro di fallire perchè vi sono di mezzo posti di lavoro e l’indotto, il terziario, le piccole e medie imprese, insomma, famiglia che sarebbero in difficoltà.

Cara sorella, in Cielo c’è come una specie di par condicio, non interferiranno i demoni con cui, se disperati, fareste anche un patto, ma neppure potranno fare qualcosa gli angeli nella finanza cattolica, eh già, nessuno interferirà dal sopranaturale, nessuno cara sorella.

Pietro

Brava, vai a pregare invece di tenere un esercito di consulenti esterni precari che lavorano al posto dei cattolici assunti e che invece non fanno un c…zzo, vecchia ippocrita !
Intesa San Paolo ha più del 50% di CONSULENTI ESTERNI DIPENDENTI DI SOCIETà IN SUBAPPALTO. Commandano gli amici degli amici cattolici e pagano i poveri disgraziati. I consulenti fanno la coda per entrare al lavoro tutti i giorni (i dipendenti hanno badge fisso) e pagano di più alla mensa aziendale, non vengono coinvolti nelle riunioni tecniche nè quelle informative, non vengono formati e coinvolti in nessun proggetto. Ci credo che non resta che pregare in una società così, corrotta e schiavista.

Paul Manoni

“Non ci resta che pregare”

Certo, come no!…Ottimo suggerimento!
Mettiamoci tutti quanti con la mani in mano (letteralmente) a chiedere aiuto al vuoto ed al nulla totale, e vediamo se la borsa chiude in positivo.
Tappate la bocca a questa ciarlatana, per piacere!! 👿

MASSIMO

Il titolo INTESA – SAN PAOLO in poichi mesi è passato da 2,40 agli attuali 1,20 euro, con una perdita secca del 50%.

I “grandi azionisti”, per far piacere al Vaticano, sapevano di mettere al comando di questa banca una persona incompetente e adesso piangono perchè il valore dei loro titoli è dimezzato.
Dunque se la sono andata a cercare e gli sta bene!

La prossima volta ci pensino bene prima di mandare al potere gente che non capisce niente di finanza.

nicola07

no no no.quale prossima volta?lascia stare le cose come stanno.ue

MASSIMO

-8% in apertura di borsa.

A quanto pare le sue preghiere non funzionano.

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