“Festività accorpate”: Cazzola (PDL) chiede di toccare quella del patrono

L’unico parlamentare che sembra aver esplicitamente criticato la decisione del ministro Tremonti di accorpare le festività civili alla domenica, proponendo di intervenire piuttosto su quella del santo patrono, è Giuliano Cazzola del PDL. Lo scrive l’Asca. Cazzola ritiene che, poiché “di festività civili ne sono rimaste poche, sarebbe proprio il caso di celebrarle visto che si tratta del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno”.
Anche l’Unità ha aperto oggi in prima pagina criticando la proposta del superministro.

Luciano Vanciu

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30 commenti

Kaworu

toh, uno che sembra aver la schiena dritta.

vediamo tra quanto lo crocefiggono o “miracolosamente” cambia idea.

Bismarck

Mi pare che Cazzola era socialista così come Sacconi (poi folgorato sulla via vaticana), ma mi pare che le uniche posizioni esplicitamente pro laicità venivano da quell’area lì vedi Cicchitto. Anche Ghedini e Galan sono liberali. Mi ricordo le battute al vetriolo di Ghedini sulla legge 40. Solo che son quattro gatti e alla fine la ragion di “partito” prevale.

Roberto Grendene

la festa del sento patrono, una assurdità tutta italiana

pensate ai genitori che hanno figli a scuola in comuni diversi da quello in cui lavorano: giorni di ferie o di permesso inutilmente sprecati

pensate a ditte con sedi in piu’ città: la catena lavorativa bloccata ogni volta in un anello diverso

se proprio di dovevano accorpare festività a domeniche, agire sulla festività dl santo patrono era d’obbligo, e avrebbe portato vantaggi all’economia del Paese e alle famiglie

Kaworu

va che dell’economia e delle famiglie non gliene frega una cippa… né ai nostri politici, né agli officianti dei santi patroni, madonne e combriccola.

Otzi

Prima di portare alla domenica le cosiddette festività civili, una retta ragione democratica laica dovrebbe eliminare la festività del 15 agosto, dell’8 dicembre, del 26 dicembre e del 6 gennaio. Traslocare la festa della repubblica il 1° gennaio.

fab

Aboliamo anche la festa delle dita del naso, il 42 febbraio. 😆

Alessio

Anch’io penso che la festa del patrono sia un’idiozia più unica che rara. E’ talmente sentita che molte volte la gente non sa nemmeno chi sia il patrono del proprio paese (o della propria città).

Kaworu

la cosa diventa comica in paesi che si chiamano “san tizio” e magari il patrono è “san caio” 😆

Alecattolico

Aboliano il 17 Marzo,data infausta,altro che festeggiare ,il due Giugno ,poich ci sono pure i monarchici,e ,tra l’altro la Repubblica vinse tr troppi dubbi il referendum istituzionale,non tocchiamo le festivit religiose,gli atei si sp…no pure!

CosmoGioioso un Giorno

Dalla faccia si vede subito che è un po’ più intelligente. Beh si ha qualche chiletto di troppo e sta nel pdl, ma nessuno è perfetto. Tanto non se lo fila nessuno, a parte noi.

Francesco

Penso che il motivo principale per cui vogliano togliere le feste nazionali sia perche’ sono quelle meno commerciali a differenza di quelle dei bigotti, che sono gradite ai commercianti visto che di religioso non c’e’ nulla ma e’ solo speculazione.

stella

Penso che le feste religiose possano essere collocate di domenica (ma non era appunto il giorno del signore?) anche perché sono date non storiche e non riguardano tutto il popolo italiano. Aboliamo pure la comica festività del santo patrono (patrono de che?!). Non transigerei sulle ricorrenze civili perché la memoria di tutta una comunità va tenuta viva.

nightshade90

detto dal seguace di coloro che falsificarono il lascito di costantino per dare una parvenza di legittimità ai territori e alle proprietà di cui si appropriarono illegalmente…..e che poi vengono a piangere pretendendo contrubuti, un concordato e dei privilegi ad uno stato che fece lo stesso con loro, ma senza l’ipocrisia di falsi lasciti….

Ratio

Io aumenterei le festività e farei pagare le tasse alla parassita CCAR.

#Aldo#

Noto un errore di fondo nell’impostazione dei commenti: pare che il “gioco” consista nella scelta di quale festività sia meglio sopprimere. Ebbene, sembra che a tutti sfugga la risposta più ovvia: NESSUNA. Se le festività sono lì, è perché la gente che lavora ha bisogno di quegli spazi liberi. Insomma, perfino agli elefanti in Oriente è riconosciuto un tetto massimo di ore lavorative giornaliere e un tetto massimo di giornate lavorative settimanali, e si tratta di un tetto ben inferiore a quelle delle ore lavorative che qui da noi vengono inflitte ai lavoratori subordinati! Ci sarà una ragione, o per le nostre dirigenze siamo più bestie noi lavoratori italiani di quegli elefanti?

Paul Manoni

Festa della Repubblica (2 Giugno) = Festa di TUTTI
Festa dell’Immacolata (8 Dicembre) = Festa cattolica
Festa dei lavoratori (1° Maggio) = Festa di TUTTI
Festa del Santo Patrono (variabile) = Festa cattolica
Festa della Liberazione (25 Aprile) = Festa di TUTTI
Festa dell’Angelo o Pasquetta (il giorno dopo Pasqua) = Festa cattolica

E’ evidente che il provvedimento di Tremonti&C. e’ ANTICOSTITUZIONALE.
Viola l’ugualianza dei cittadini tout court. I sentimenti religiosi dei cittadini collegati alle relative feste, variano da religione a religione, e quindi chi non e’ cattolico, quelle feste non le festeggia e non nutre nessun sentimento di festa!
Le festività cosidette civili invece, sono laiche e tutti, possono festeggiarle.
Spero che qualcuno si prenderà a briga di proporre degli emendamenti in tal senso…Altrimenti e’ la resa dello Stato laico. L’abdicazione della Laicità dello Stato, nei confronti dello Stato confessionale concordatario.

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