Bagnasco: “tutti paghino le tasse”

Anche oggi diversi quotidiani hanno dato spazio all’incidenza sui bilanci pubblici dei privilegi economici e fiscali accordati alla Chiesa cattolica. La richiesta che si intervenga anche contro di essi è sempre più diffusa: su Facebook è stata aperta una pagina, Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria, che ha già superato la ragguardevole cifra di 38.000 “mi piace”.
La controffensiva della Chiesa italiana non si è fatta attendere. Come già giorni fa il direttore di Avvenire (cfr. Ultimissima del 16 agosto), ieri è stato il presidente della CEI Angelo Bagnasco a puntare il dito contro l’evasione fiscale: “Tutti paghino le tasse”, ha dichiarato, “perché è un dovere di tutti”. Avvenire ha nel frattempo riproposto il documento di Umberto Folena La vera questua, sorta di replica cattolica al successo editoriale de La questua di Curzio Maltese: nella home page del sito del quotidiano è linkato grazie a un bottone con la scritta “Chiesa e soldi: ecco la realtà”, sormontato dall’affermazione “contro la montatura”, e accompagnato dalla dedica “a chi non crede alla favole nere ma ai numeri veri e alla carità cristiana. O anche per chi crede solo ai suoi occhi”.

Raffaele Carcano

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108 commenti

Falloppio

Mi sembra un ottima notizia.
Finalmente allora pagheranno l’ICI sul 30% del patrimonio italiano di cui sono proprietari.

serlvrer

Bagnasco: “tutti paghino le tasse”: appunto, pagatele anche voi!

Federico Tonizzo

Beh, loro forse pagano effetttivamente quelle che vengono loro richieste… cioè poco o niente! 🙁

Massimo

Pagano solo… l’IVA dell’Eva: il 20% destinato alle “opere di carità” – il cui “ritorno d’immagine”, tra pubblicità e immaginario, vale tutti i soldi dell’investimento in buoni… “sentimenti fruttiferi SpA”.

Federico Tonizzo

E detto da uno che lavora per uno stato la cui banca, lo IOR, è un paradiso per l’evasione fiscale…

serlvrer

Prima Tremonti, con la manovra bis, è stato costretto a operare i tagli alla politica che nella prima aveva solo annunciato, o l’indignazione popolare li costringeranno pure a ridimensionare i privilegi dell’altra casta italiota.
In tempi di vacche magre la vita, prima o poi, diventa più dura per tutti.

Paul Manoni

Bisogna avere la faccia come il posteriore di un babbuino sottomesso da tutto il branco, per fare uscite simili a quella di Bagnasco…! 😯

Federico Tonizzo

La “moralità” di un prete consiste nel riuscire a far credere profondamente vere le proprie menzogne…

Volo alto

E’ l’edizione estiva di Zelig?
Bagnasco…..Bagnasco….. sei tutti noi, ma a dire le bugie non si va all’inferno?

Arnaldo

Ma loro sono consapevoli che l’inferno non esiste, ci credono solo i gonzi da loro manovrati.

alessandro

ancora con la carità cristiana….siamo tutti capaci a fare la carità col 20% dei soldi altrui!
Datemelo a me 1 miliardo di euro all’anno e sarò disposto a fare “carità alessandrina” col 30% di ciò che riceverò

Biuly

Fai come fanno molti preti, rinuncia alla tua vita, vai in misione a curare i lebbrosi o i malati di aids gratis per qualche decina d’anni, poi torna e io ti darò il mio 8 x 1000.
Certo che siete la fiera del luogo comune da bar…. bla bla bla

alessandro

peccato che i preti di cui parli siano una sparuta minoranza…oltretutto quelli dell’ong lo fanno anche per molto meno quindi non parliamo di beneficenza per favore.
Se le ONG si comportassero come la chiesa verrebero chiuse per truffa.

Gargiulo

Sentite questa, non sano più come arrampicarsi sugli specchi:

Bagnasco e l’evasione fiscale. Non manca chi interviene per difendere la posizione della Chiesa: “Sono davvero dispiaciuto per quanto ho letto in questa pagina: si confonde Chiesa, fede, Papa, Dio”.

Bisogna demistificare assolutamente lo scopo del Vaticano e far capire alla gente chi è che intenzionatamente fa confondere questi concetti.

Sandra

A proposito della “risposta” di Folena alla Questua di Maltese, sono evidenti le omissioni su Marcinkus, su cui Maltese aveva scritto largamente ma a cui stranamente la controinchiesta si astiene anche solo dal nominare, e sullo Ior, che il buon Folena liquida con “…capitoli del tutto nuovi su Ior e sulla Città del Vaticano, a cui lasciamo la replica a chi è più competente – anche in senso territoriale – di noi.”
Credere nelle favole a chi?

Falloppio

Possiamo nazionalizzare e vendere il vaticano ai Cinesi o agli emiri dai petrodollari per ripianare il bilancio nazionale?

Sandra

In effetti potrebbero chiedercelo come garanzia contro il finanziamento del nostro debito, la Finlandia ha già chiesto garanzie in cambio di prestito alla Grecia, e l’Olanda si sta accodando. In fondo se nessuno si fida della capacità degli italiani di essere di parola e non pensare sempre a un’assoluzione che permetta di farsi i propri comodi, lo dobbiamo pure a certe radici….

Southsun

Già, i Paesi virtuosi chiedono garanzie. Possiamo dar loro torto?

Sintomatico che NON si fidino dei Paesi in deficit, che sono in maggioranza adoratori di idoli e santoni coperti d’oro esentasse, sedicenti tuttologi “infallibili”, e corrotti fino al midollo.

VERO, cari cattolici?

StefanoM

“Basta incendi dolosi, basta foreste in cenere!!”.

Disse il piromane.

Federico Tonizzo

Articolo molto interessante, per essere “finiano”: l’idea si diffonde, bene! Staremo a vedere gli sviluppi 😀

Paul Manoni

Tra le altre cose, sono felice di comunicarti che la pagina “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria” di Facebook, e’ passata da 38.000 adesioni, a 47.826, nel solo arco di tempo che e’ passato dalla pubblicazione della notizia su Ultimissime ad ora… 😯
10.000 adesioni nell’arco di una manciata di ore…! 😉

Paul Manoni

@Alfonso
Se solo ti potessi riportare anche i commenti di coloro che hanno aderito alla pagina, rimarresti sconvolto…Altro che Ultimissime! 😆
I post arrivano così massicciamente, che l’amministratore della pagina si e’ pure dovuto scusare per l’incapacità di poter rispondere a tutti…!! 😯
Una vera piccola rivoluzione contro i privilegi del Vaticano!! 😉

Paul Manoni

50.778 adesioni…Confronta tu gli orari del parziale precedente, ed avrai la misura di come la pagina stia crescendo!! 😯

Fri

56833 (finalmente sono riuscita anche io: oggi pomeriggio non c’era verso di connettersi!)

Paul Manoni

@Fri
Oltre 6 mila adesioni in poco piu’ di un’ora…! 😯

Magara

Resisteranno fino alla morte, anche perché per loro pagare le tasse sarebbe appunto davvero la morte…
Mi aspetto revival di pubbliche processioni e manifestazioni di massa “in difesa della fede” qualora della cosa si cominciasse a parlare davvero. Se sarà, questa battaglia sarà storica, e quindi molto dura. Estote parati, prima di loro.

ser joe

E’ solo la versione moderna e clericale dell ” Armiamoci e partite “

Paolo

Come direbbe l’on. Andreotti, uno che di affari di chiesa se ne intende, sicuramente si fa peccato a pensare che l’invito, rivolto ieri al governo italiano dal cardinale Bagnasco, di far pagare le tasse agli evasori, abbia come profano retropensiero l’ammontare dell’8 per mille. Ma è quel che succede nel Belpaese: più tasse paghiamo, più soldi finiscono nelle casse vaticane. E si tratta di «cifre impressionanti» per dirla con le parole usate ieri dal sacro pulpito. In ogni caso a pensar male spesso s’indovina.
Una Chiesa che vive di privilegi fiscali non sembra la cattedra più imparziale, né la più accreditata, nel dispensare consigli in proposito. Se solo il Vaticano pagasse la tassa sugli immobili (l’Ici), molte e grandi opere di bene potrebbero essere intestate ai ministri di Dio. Il severo monito spedito all’indirizzo della manovra economica di Palazzo Chigi, ha il sapore di chi prega ma non paga. E nell’epoca della grande crisi, quando lavoro e salari non riescono nemmeno a svolgere la funzione ottocentesca di riprodurre la forza lavoro, l’accorato pensiero del cardinale alle sorti amare della famiglia italiana sarebbe più credibile se, intanto, facesse la grazia di rinunciare, per esempio, ai finanziamenti della scuola privata (cattolica). Specialmente quando alla scuola pubblica vengono sottratti miliardi (otto negli ultimi tre anni).
In fondo quella clericale, benché ispirata dalla divina provvidenza, è una casta che siamo costretti a sovvenzionare senza neppure averla eletta come legittima rappresentante dei nostri interessi. Per l’esigua e dannata razza del contribuente italiano non fa nessuna differenza sapere che i quattromila euro di pensione sono percepiti dal cappellano militare, seppur con molte stellette, anziché dall’ultimo parlamentare. Pregare bene e razzolare malissimo è una abitudine diffusa del malcostume nazionale, ma almeno chi ci malgoverna, pur se unto dal signore, non è eterno. (copiato dalla rete)

Paolo

La manovra economica in corso di approvazione da parte del governo richiede sacrifici ai cittadini e aumenterà la pressione fiscale. Il momento di difficoltà dei conti pubblici ha fatto tornare di attualità un dibattito che ciclicamente si ripresenta nell’opinione pubblica italiana: quello riguardo i benefici economici che lo Stato assicura alla Chiesa cattolica attraverso riduzioni delle imposte e diverse altre forme di contributi. Negli ultimi giorni ne hanno parlato Beppe Severgnini, Massimo Gramellini sulla Stampa e Filippo Facci su Libero. Se n’è parlato meno nel mondo politico con l’eccezione dei Radicali, che intendono presentare un emendamento alla manovra per eliminare l’esenzione dal pagamento dell’ICI dei beni ecclesiastici. Cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando.

Le agevolazioni fiscali
La Chiesa cattolica usufruisce di forti agevolazioni fiscali, motivate soprattutto dalle finalità assistenziali, sanitarie o educative di alcune sue attività. Ad esempio l’IRES, l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003 al posto di un’imposta precedente, è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque).

La Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, come previsto già dal decreto legislativo che introdusse la tassa nel 1992 e con un risparmio per la Chiesa che venne stimato dall’associazione dei comuni italiani in diverse centinaia di milioni di euro l’anno. Quanto agli immobili utilizzati per attività commerciali, la questione è stata oggetto di diversi pronunciamenti giuridici e di modifiche legislative nel corso degli anni: a partire dal 2005, la legge ha previsto l’esenzione tout court per tutti gli immobili. Questa decisione, presa dal governo Berlusconi a pochi mesi dallo scioglimento delle camere e all’inizio della campagna elettorale, fece molto discutere. Nel 2007 il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione dell’ICI si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”. Quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura. Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta, per il fisco italiano – si avvicina ai due miliardi di euro. La legge in questione è da tempo oggetto di indagini da parte dell’Unione Europea.

Ci sono inoltre diverse altre agevolazioni fiscali di minor rilievo. Le merci dirette dall’estero alla Città del Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del territorio italiano sono esenti da imposte doganali e daziarie. I lavoratori italiani che lavorano in società con sede in Vaticano, anche se la loro sede di lavoro è in territorio italiano, non pagano l’IRPEF (la tassa sul reddito delle persone fisiche).

L’otto per mille e gli altri finanziamenti alla Chiesa cattolica
Oltre alle esenzioni fiscali che abbiamo elencato, lo Stato italiano dà direttamente o indirettamente molti fondi alla Chiesa cattolica per le sue attività religiose, caritative e educative.

Il principale strumento è quello dell’otto per mille: lo Stato italiano decise, con la legge 222 del 1985, di destinare l’otto per mille del gettito raccolto tramite l’IRPEF “in parte, a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica” a partire dall’anno fiscale 1990. Negli anni successivi, altre confessioni religiose hanno firmato intese con lo Stato italiano, e oggi tutti i singoli cittadini (non quindi enti o aziende) che presentano la dichiarazione dei redditi possono scegliere di esprimersi sulla destinazione dell’otto per mille dell’IRPEF scegliendo tra sette opzioni: lo Stato italiano, la Chiesa cattolica, l’Unione delle Chiese cristiane avventiste del Settimo giorno, le Assemblee di Dio in Italia, l’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia oppure l’Unione Comunità Ebraiche Italiane.

Circa il 40 per cento dei cittadini decide a chi destinare l’otto per mille, e tra questi più dell’80 per cento sceglie la Chiesa cattolica. Chi dice esplicitamente che intende destinare l’otto per mille alla Chiesa cattolica è insomma circa un terzo dei contribuenti. C’è un però: stando alla legge, non è il singolo contribuente a decidere a chi destinare la sua quota di IRPEF ma è lo Stato che consulta i cittadini – facendo quindi una sorta di “sondaggio” – per decidere a chi dare l’otto per mille del gettito dell’IRPEF. In questo modo alla Chiesa cattolica va l’80 per cento di tutto l’otto per mille, non solo di quelli che l’hanno dichiarato esplicitamente: una cifra che si aggira intorno al miliardo di euro l’anno. Come dichiara la stessa Chiesa cattolica, più di un terzo della cifra viene utilizzato per pagare gli “stipendi” dei sacerdoti, mentre agli “interventi caritativi” va circa un quarto del totale. Le modalità di destinazione dell’otto per mille e il suo impiego da parte della Chiesa sono stati spesso oggetto di discussione e polemiche.

Altri fondi che lo Stato versa a vario titolo alla Chiesa cattolica o per finanziare attività confessionali cattoliche sono: i sovvenzionamenti statali alle scuole private confessionali; gli stipendi degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche; altre agevolazioni, una delle più curiose delle quali è forse la fornitura idrica gratuita alla Città del Vaticano, prevista dall’articolo 6 del Trattato tra il Vaticano e il Regno d’Italia del 1929 (accordo non toccato dalla revisione del Concordato del 1985).
(www.ilpost.it)

Paolo

Chi più e chi meno (ripeto e scandisco: chi-più-e-chi-meno) c’è un intero popolo che è invitato a forti sacrifici economici da spalmare su ogni possibile categoria sociale: e se a pagare il contributo di solidarietà saranno davvero anche i calciatori – come dovrebbe essere ovvio – allora è segno che il muro del sacro è stato sfondato davvero. Ergo, a proposito di intoccabili, non si capisce perché la Chiesa non dovrebbe fare la propria parte: fruisce di agevolazioni fiscali per miliardi (tutti soldi nostri, credenti o meno) e lo fa con furberie che a tratti profumano di raggiro: basta infilare una cappellina, un altarino, una statuetta o un mezzo padrepio in un angoletto di grandi alberghi, ristoranti, cinema, cliniche, scuole, impianti sportivi e interi palazzi con appartamenti in affitto (tutto di proprietà della Chiesa, che è leader nazionale con 100mila fabbricati) ed ecco che un immobile viene definito «adibito a culto» e viene perciò completamente esentato dal pagamento dell’Ici, senza contare altre agevolazioni. Le tasse non pagate, secondo una stima europea, ammontano ad almeno 4 miliardi di euro: corrispondono proprio, toh guarda, all’intero contributo di solidarietà che gli italiani saranno chiamati a pagare nei prossimi tre anni. Berlusconi ha detto: «Siamo aperti alle nuove idee che siano migliorative dei provvedimenti adottati». Ecco fatto.
(Filippo Facci)

Federico Tonizzo

Accidenti! E io che reputavo la Bindi la meno disonesta del gruppo dei politici cattolici! Invece, a leggere quello che ha detto mi cascano le braccia 🙁

Batrakos

E’ proprio il caso di dire: da che pulpito viene la predica!

Alessio

Al tg di La7 ho sentito che la Bonino ha preso posizione pubblica a favore di una tassazione dei beni della Chiesa. Speriamo che qualcuno la segua e, soprattutto, che si sviluppi una forte corrente di opinione pubblica contraria ai favoritismi nei riguardi del Vaticano.

Paul Manoni

Anche FLI pare che sia concorde…Ed oggi “Il Manifesto” ha dedicato ampio spazio alla faccenda. Che sia la volta buona!? 😉

Federico Tonizzo

IL RIBALTONE? 😀
Ribaltone del clero in mare, intendo!!! 😀

Luciano

Io credo che la questione del mantenimento della chiesa sia ormai da superare. La chiesa è una istituzione come un’altra pertanto si deve mantenere o farsi mantenere dai fruenti.
Non vedo perchè io agnostico devo pagare la messa ad un cristiano, questa è democrazia.
Poi avrei un’altra idea e cioe visto che se la sono menata tanto che nella costituzione Europea
non era menzionata la tradizione cattolica dell’ Europa, perchè allora non facciamo come si fa tra fratelli con un genitore, a turno ogni membro dell’ UE si tenga il papa per un anno o 2 a rotazione, vorrebbe dire che nell’arco della nostra vita lo vedremmo max 2 o 3 volte, sarebbe un bel colpo.

Southsun

Basterebbe istituire la “Tassa per la Chiesa”, conosciuta in Germania come “Kirchensteurer”.

Cioè, madama la sgualdrina se la mantengono i fedeli-clienti, e buonanotte al secchio.

Al primo scandalo sessuale-finanziario, emorragia di fedeli-contribuenti e mazzata sulla cassa dorata.

Vedresti come la bagassa la smetterebbe di fare la sciantosa coi soldi altrui.

Federico Tonizzo

Potrei concordare con il metodo tedesco, ma voglio andare oltre: niente “tasse”, solo oboli volontari in chiesa.

Francesco

E bravo Bagnasco piu’ pagano le tasse piu’ otto per mille per loro.

MASSIMO

Ma voi preti non avete fatto voto di povertà? Come che vi piacciono tanto i quattrini?
Vedete noi atei vogliamo levarvi un pò di soldi così sarete più poveri e potrete pensare di più alla vostar religione.

fra pallino

solo i religiosi (frati, suore, monaci e monache) fanno voto di povertà.

Batrakos

Fra Pallino,
hai ragione: la crisi ha origini internazionali e la Chiesa non c’entra più di tanto (anche se a livello di IOR e finanza, qualcosina forse ci sarebbe…).
Ma se si vuol pareggiare il bilancio per evitare il default (e anche qua è da vedere cosa sarebbe bene fare, vedi l’Islanda anche se le condizioni tra noi e loro sono diverse, sin dal numero…ma qua la Chiesa non c’entra) bisogna prendere i soldi dove ci sono in più.
Certo: per uscire dalla crisi bisognerebbe tassare seriamente la rendita (e pure qua la Chiesa un po’ c’entra), perchè non ci vuole un economista per capire che la rendita paralizza i flussi e non è certo quel che ha in mente questo governo, ma, visto che la Chiesa con la rendita per gran parte ci campa non è strano che anche chi non è mangiapreti ci faccia su un pensiero.

Southsun

@ fra pallino.

Ah, quindi i vescovi, i cardinali e il Papa NON fanno voto di povertà?

Al basso clero gli oneri e all’alto clero gli onori, vero?

Sì sì, anche Luigi XVI e Maria Antonietta la pensavano così…………

Sandra

Tra le osservazioni “equilibrate”:
“Quando leggo proposte come aumentare il costo delle fettuccine al Senato, o far pagare l’ICI alle monachelle, mi viene da piangere. Non perché non sia giusto, ma perché stiamo perdendoci dietro la pagliuzza mentre c’è una trave a cui nessuno presta attenzione. ”

NO, la trave in Italia è esattamente l’ingiustizia dei privilegi e delle caste. Automaticamente i ridurrebbero gli incompetenti che affollano le amministrazioni, comunali colpevoli di essersi indebitati con l’acquisto di derivati.
I privilegi costano molto di più nel tempo di quanto costano al momento.

Francesco

Fra Pallino togliere i privilegi alla chiesa non lo devi considerare solo per un anno ma per sempre e poi vedi quanti soldi si risparmiano.

fra pallino

@federico tonizzo

1) noi ci siamo già in africa, se vuoi venire a darci una mano ti dò tutte le coordinate necessarie. E qui si scopre una cosa sorprendente, che i più poveri tra i poveri sanno e molti anticlericali ingenuamente ignorano: che l’uomo non è solo bocca da sfamare, ma che è anche un essere simbolico, che si nutre di bellezza e di senso, e dà valore alle cose in cui crede, sapendo così dare dignità a se stesso. QUando un missionario, povero tra i poveri va in qualche villaggio sperduto del nord del madagascar, dove non hanno quasi niente, i cristiani fanno di tutto per dargli il meglio del meglio, per dare al culto tutto lo splendore possibile. E poi suvvia, sinceramente, è vendendo la cappella sistina o qualche paramento che pensi si possa risolvere il problema della povertà? questi beni sono lì per tutti, anche per i poveri più poveri (ricordo, per chi fosse interessato, che una domenica la mese i musei vaticani sono gratis per tutti). Questo era il pensiero del poverissimo san francesco.

2) improvvisarsi esegeti è piuttosto pericoloso (quanto a figure intendiamoci). Se poi uno vuole estrapolare frasi da un testo e leggerle a modo suo ok faccia pure. Quel passo però dimostra proprio il contrario di quello che vuoi dire: ossia il fatto che Gesù ha fatto questa richiesta radicale ad uno solo. Ovviamente dietro questo uno c’è un gruppo di persone chiamate alla stessa scelta. tra cui i frati. Capisco che la vostra visione del cattolicesimo è piuttosto larvale, ma per qualche critica più costruttiva dovreste conoscerlo meglio. Tra l’altro la questione non è rinunciare ai beni, ma usarli rettamente (1Cor 7,31, ecc.). Per la fede d’israele addirittura era proprio la ricchezza posseduta che manifestava concretamente la benedizione di Dio…

3) evidentemente sì. Nulla di quello che ha è suo. Ma è patrimonio di tutta la comunità dei credenti. Un modo per esprimere la bellezza e lo splendore del culto che si celebra. Piuttosto ci si può chiedere se questo messaggio in occidente è ancora trasparente (in oriente non c’è dubbio che lo è). Direi che anche da noi chiunque rimane ammirato della bellezza di duomi e cattedrali, veicolo simbolico che attira l’attenzione sulla bellezza delle fede.

@sauthsun

davvero buffa poi l’idea di un “alto clero” che “costringe” il basso a fare voto di povertà… nessuno si fa frate perchè obbligato da chichessia.

addirittura qui poi si parla di “espropri” e roba del genere… insomma di furti e violenza. Mah… avete illustri predecessori. Alla Chiesa in fondo ogni persecuzione non può fare che bene. La purificano. E non c’è da temere nemmeno dai soprusi.Le porte degli inferi non prevarranno, diceva proprio Gesù nel vangelo di oggi. Per la precisione: “:..E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”. Parole dette 2000 anni fa a un gruppettino insignificante di persone davanti all’immane travaglio della storia e delle potenze umane, parole però sempre attuali, mai smentite.

Sandra

fra pallino,
tra i principi della Chiesa dovrebbe esserci il comandamento di Non rubare. Infatti la Chiesa valdese (forse era quella che intendeva quando diceva “la mia”, immagino intendesse una coerente) non ha mai incassato la quota 8/1000 che non le era stata destinata.
Pagliuzze? Mah, in pochi anni sono tre miliardi finiti alla Chiesa cattolica romana, in barba ai comandamenti. Ma potevano essere anche trenta euro, il punto essenziale è il principio, un principio fondante, l’approfittare. La Chiesa è esempio per tutti di come, dove si può, si approfitta. Le è stato concesso di rubare, e lei ruba. Non è giusto? Non le importa. Un privilegio è un furto per la comunità. E che non si limita a quel particolare furto, è una peste che si diffonde, e che costa molto di più di quei tre o trenta euro, è la cultura dei furbi. Anche di questo dobbiamo rendere grazie alla Chiesa cattolica romana.

Sandra

Ognuno di noi resta anche ammirato di fronte a residenze di nobili e reali, che so, i castelli sulla Loira o Versailles. Soprattutto si ammira la mano degli artigiani e degli artisti. E si pensa che dietro e a ragione tanto splendore e lusso, milioni di esseri umani vivevano nella miseria. Non si ammira quindi la bellezza della fede, ma la potenza del denaro concentrato nelle mani di pochissimi, tra cui la Chiesa cattolica. Che in quasi duemila anni di predominio in Europa non fu nemmeno capace di iniziare un’opera di alfabetizzazione: e ci si chiede con che coerenza si vada a fare i missionari in Africa, dopo aver convissuto e campato sulla miseria degli europei per secoli e secoli.

Federico Tonizzo

@ fra pallino di domenica 21 agosto 2011 alle 15:24

Commento le tue risposte:

1) Quello che puoi fare tu e altri in Madagascar o altrove, sia pure in ottima fede, è purtroppo usato dal Vaticano per mero scopo pubblicitario. Il Vaticano dedica solo una piccola parte dell’ 8 per 1000 agli interventi di “carità”, dovresti saperlo. Peraltro, il lusso della curia è un palese insulto ai poveri del mondo (non solo a quelli africani, ma anche a quelli italiani).

2) E’ bello interpretare le scritture, e i vangeli in particolare, come si vuole, vero? E’ stato fatto da tutti i “cristiani”, compresi quelli che i cattolici (e non solo i cattolici) chiamarono “eretici”, torturarono e bruciarono vivi ecc.

3) Ti stai arrampicando sugli ispecchi insaponati!!! Ha completamente ragione Sandra.

Francesco

fra pallino e’ vizio di famiglia (quella cattolica) non saper utilizzare il tasto rispondi?

Southsun

@ fra pallino.

“davvero buffa poi l’idea di un “alto clero” che “costringe” il basso a fare voto di povertà… nessuno si fa frate perchè obbligato da chichessia”.

Ah, certo, “nessuno si fa frate perchè obbligato da chicchessia” OGGI. In passato NON era esattevolmente così, specie per le femmine “tentatrici”.

Il tuo assunto, comunque, non dice nulla e, anzi, mena il can per l’aia.

Infatti, VOI basso clero da sempre vivete in povertà (relativa) e sgobbate, mentre vescovoni e cardinaloni vivono nel lusso sibaritico alla faccia vostra, nostra e del Cristo in stracci che dicono di adorare.

In merito, dovresti chiedere lumi al parroco di Blois, una poverissima diocesi francese del tempo di Luigi XVI. Andò dal Re per implorarlo di fare qualcosa, visto che i suoi parrocchiani morivano di fame e malattie. Questo mentre a Versailles (e a Roma) l’alto clero pappava e trincava a 4 ganasce.

Due anni dopo il popolo rovesciò Trono ed Altare. Il “diritto divino dei re” entrò in agonia e finalmente crepò nel 1870.

Questo per rinfrescarti la memoria su CHI SEI TU rispetto a tutti i piccoli faraoni a cui ubbidisci e baci l’anello.

Riguardo al resto della pappardella “le porte degli inferi non prevarranno”, ecc.: anche i Faraoni dell’antico Egitto regnarono per 5.000 anni e credevano di essere immortali perchè “dei”.

Come son finiti loro, finirete anche voi. Se non altro per pura consunzione teologica, visto che le risultanze scientifiche svergognano le vostre “verità assolute” almeno una volta al mese.

La gente se ne sta accorgendo, caro. Quelli che non si accorgono di nulla sono i poveri africani che state intortando con la vostra superstizione.

MASSIMO

Cominciamo a colpire questa di casta. poi in un secondo tempo toccherà anche alla casta dei politici.

giuseppe

Pero’ l’uaar scrive al presidente della repubblica chiedendo privilegi di cui accusa la chiesa cattolica ( vedi 8%1000 ).

Speriamo che cominci un’altra raccolta di firme contro i 10.000.000 a radio radicale, che il 99% degli italiani non sopporta e non capisce perché deve gravare sui cittadini.

Bee

Ti risulta che lo stato eroghi all’ UAAR miliardi di euro all’ anno?

Roberto Grendene

1) l’uaar ha scritto per l’intesa, non per l’8×1000

2) hai pieno diritto di organizzare racolte firme per altre cose, ma perche’ lo vieni a dire qui che e’ OT?

Southsun

@ giuseppe.

Dici più bugie tu di Avvenire in prima pagina.

Controllati COSA davvero ha chiesto l’UAAR alla Presidenza della Repubblica, e taci.

Alecattolico

La Chiesa un ente no profit,quindi ha tutto il diritto ad avere benefici fiscali,a voi atei brucia il c.lo che non riusciate a far vincere una vostra idea ,dal Crocifisso alla legge 40,la quale tuttora in vigore,all 8×1000:(che il 90×100 destina alla Chiesa,,invece a voi non vi c.ga nessuno,la volont di imporre le vostre idee malate ai Cattolici ve la faremo passare noi Cattoiici,se voi vi aggrappate ai Radicali ,drogaticon pannella e StaderiniCocainafate miseria,voi siete miseria,ovviamente non pntete rendervene conto ,perch siete stronzI.

beciu

Laddove si comporta da ente no profit, cioè quando si parla di culto o opere di bene, le esenzioni fiscali sono giuste.
Non sono d’accordo sulle agevolazioni per attività commerciali, così come non sono d’accordo sull’erogazione dell’8×1000 agli enti religiosi / stato.
Questo per rispondere alla tua prima riga.
Per il resto ti consiglio di considerare ancora validi principi quali la tolleranza, il rispetto, l’evitare il turpiloquio, etc… dovrebbero essere principi basilari, se non ricordo male, del cristianesimo, quindi comportati da bravo cristiano e non cadere nel peccato di superbia ritenendoti superiore a qualcuno senza conoscere il giudizio divino.

MASSIMO

“,perch� siete stronzI.”

Tu invece sei un prete, cioè un brutto scarafaggio nero che a me fa schifo.

Southsun

@ Ale.

Detto da una blatta di fogna attaccata ai peli pubici di una Chiesa sgualdrina – cioè TU – le ciofecate che dici puzzano meno di una messa a Pinochet.

La Legge 40 sta venendo sventrata – come il fregnone della tua Chiesa – pezzo a pezzo dalla Corte Costituzionale. Te ne sei accorto o la Roccella ti ha defecato in bocca?

Riguardo al resto, è dal 1870 che vi stiamo facendo passare l’idea porca di far (ri)diventare l’Italia una teocrazia stile Iran.

Sarebbe ora che il tuo cervello fradicio di clericalismo lo capisse.

Murdega

Alecattolico scrive:
20 agosto 2011 alle 22:39

La Chiesa � un ente no profit,quindi ha tutto il diritto ad avere benefici fiscali,a voi atei brucia il c.lo che non riusciate a far vincere una vostra idea ,…….
—–
Ecco uno dei motivi perchè ho scelto di non essere cattolico.

giuseppe

E ci mancherebbe altro, che un gruppetto cosi piccolo possa costare miliardi di euro. Ma la richiesta al presidente della repubblica l’avete fatta. Che poi non vi si prenda sul serio é un altro paio di maniche.

Roberto Grendene

l’uaar ha chiesto l’intesa, non l’8×1000
la ragione e’ che le istituzioni non devono privilegiare alcune concezioni del mondo (religiose, quella cattolica in primis) rispetto ad altre (quelle atee e agnostiche sono le più discriminate)

dalle nostre tesi:
Dal momento che si colloca sul piano delle scelte esistenziali, delle concezioni del mondo, degli atteggiamenti nei confronti della vita e del suo significato, l’UAAR, in quanto organizzazione filosofica non confessionale, si propone di rappresentare le concezioni del mondo razionaliste, atee o agnostiche, come le organizzazioni filosofiche confessionali rappresentano le concezioni del mondo di carattere religioso.
L’UAAR sostiene il diritto al pari trattamento, in ogni ambito interpersonale e di vita sociale, di tutte le concezioni del mondo e delle relative organizzazioni e lotta contro ogni discriminazione e contro ogni posizione di privilegio di una concezione del mondo (e della relativa organizzazione) rispetto a un’altra.
L’UAAR richiede che le istituzioni pubbliche, a qualsiasi livello, rispettino i suddetti principî.

Southsun

@ giuseppe.

Invece uno Stato parassitario come il Vaticano – una teocrazia assoluta, per giunta – ci mancherebbe altro che NON paghi le tasse!

Forse questa crisi ci porterà qualcosa di buono: l’annullamento di tutti i privilegi alla casta cattolica nullafacente e pedofila – la gerarchia – con le buone o con le cattive.

Probabilmente anche l’Europa ci darà una mano nel far crollare privilegi e prebende della Vatican International SpA.

Infatti, se gli altri Paesi dovranno ripianare il deficit italiano, indirettamente pagheranno la quota di tasse teoricamente dovute dal Vaticano ma a cui l’Italia volutamente rinuncia.

Ce li vedi tedeschi, francesi, danesi, finlandesi e norvegesi – che già volontariamente mantengono le Chiese – a pagare PER FORZA i lussi e le esenzioni fiscali del Papucolo coperto d’oro e broccato che da Roma crede di dominare il mondo?

robby

ma come pure i cappellani negli ospedali,vi fate pagare,i cosidetti assistenti spirituali,vengono pagati,dallo stato italiano,è parli pure,pure la morte non è non profit per voi,dovrebbero dare gratis conforto,in modo volontario.
è invece si fanno pagare..non ti insulto per non paragonarmi a tuoi correligionari come ale il catto fuso.
è vieni a fare i conti al UAAR.MA TACI,TACI,TACI,TACI,TACI.

kundalini444

Beh l’esortazione a pagare le tasse SAREBBE una cosa nobile e degna, fatta da chi le tasse le paga lui in prima persona…
ma fatta da chi le tasse non le paga perchè privilegiato… andrebbe riformulata con:

tutti VOI pagate le tasse! 😀 (noi no)

LaBusta

Ragazzi la richiesta d’intesa dell’UAAR non mi piace affatto:
Dovremmo lottare per eliminare questo abominio dell’8×1000, non dovremmo cercare di diventare ladri come loro!
A me non basterebbe che il Vaticano paghi le tasse, gradirei un esproprio pressoché totale dei beni che hanno e li facessimo tornare ad essere una religione anziché un’associazione a delinquere.
Certo che se domani esce la notizia che pagano anche loro le tasse stappo lo spumante, ma l’obiettivo è un altro.
Scusate il totalitarismo, ma al ritorno dalla vacanza in Croazia ho beccato un traghetto pieno di pellegrini di Medjugorjie (o come diamine si scrive): a vedere quell’indegno spettacolo di idiozia diffusa sono diventato più intollerante che mai.

Perchè?

si calmi, per l’esproprio c’è tempo, prima devono iniziare a pagare le tasse e non mettere il becco negli affario intrni all’Italia, sia sulla politica che sul modo di vivere degli italiani.

Si purtroppo le pecore della chiesa cattolica li vedrà ancora per molto tempo ma al businnes della chiesa queste pecore sono un introioto importamte, a loro fa comodo che siano così circuibili e piene di supertizione.

Nnon sia intollerante ne va del suo fegato, ma ci arriveremo all’esproprio prima o poi.

Sicut umbra

Con tali commenti pieni di presunzione, dimostri solo di essere una busta vuota…

Southsun

Per i commenti pieni di presunzione, vedi alla voce ‘Papa cattolico’, sedicente tuttologo.

fresc ateo

La casta E LA SETTA stanno rovinando L’ITALIA (PARASSITI)

Southsun

No, sono il cardinal Bagnasco, Bertone e le Bertucce come te che danno retta a questi ominidi vestiti da donna e ricconi esentasse.

Gianluca

Finchè non la UAAR non abbandonerà l’associazionismo per configurarsi come un più preciso organismo politico, in grado di far valere le sue convinzioni si otterà poco o nulle di tutto ciò che i suoi iscritti chiedono, so che la maggior parte di voi non è d’accordo ma secondo me questo è l’unico modo possibile

Southsun

Basterebbe – come primo passo e segnale di buona volontà – che lo Stato tenesse per se la SUA quota di 8 x 1000 e la destinasse al ripianamento del deficit.

Invece, la gira ancora una volta alle Chiese tramite il solito meccanismo truffaldino per il quale, ancora una volta, è la sgualdrina più grassa ad incassare la fetta più grossa.

Oppure potrebbe rigirarla SOLO alle Chiese – con ripartizione equa – che destinano tutto il gettito (o almeno l’80%) alle attività caritatevoli. Sarebbe il meno peggio e alla Chiesa cattolica arriverebbe un segnale inequivocabile.

Invece, così, i cittadini sono costretti a rivolgersi alla Chiesa per avere assistenza, che li “assiste” col 20% di quello che si tracanna. Carità pelosa.

Beneficienza con il 20% dei soldi degli altri, e pretendono pure applausi! Solo in Italia può accadere!

Sandra

Basterebbe che – in attesa di lunghe trattative in merito alle tasse che sappiamo già come andranno a finire, vero? – la Chiesa cattolica restituisse la porzione dell’8/1000 che ha incassato e che NON le era stata esplicitamente attribuita, e con effetto retroattivo. Dal 1998 al 2003 sono già tre miliardi che i furbi prelati si sono intascati soldi che non erano loro destinati. Certo avrebbero potuto essere onesti come i valdesi che seguono il principio di quel comandamento, com’era? Non rubare oppure quell’altro, Non desiderare la roba D’ALTRI, e non metterci sopra le zampe.
Ma invece la Chiesa cattolica può approfittare, e approfitta. E se la casta sacerdotale approfitta, perché non quella politica? E poi perché non quella di tutti quelli che preferiscono arrivare con il loro piattino, invece di smantellare questo domino di caste?
In fondo si chiede solo alla Chiesa di essere ONESTA: è pretendere forse troppo?

Riccardo

Mi domando sempre come si possa tentare di giustificare l’esenzione totale dalle tasse della chiesa cattolica dicendo che “è un’organizzazione no profit che fa del bene”.

Bisogna tapparsi gli occhi e le orecchie, e smettere di pensare, per non sapere che la chiesa cattolica è proprietaria di Alberghi (no profit???), Banche (no profit???), interi condomini in tutta Italia (da un’inchiesta è emerso che il 25% degli immobili abitabili nel centro storico di Roma son della chiesa cattolica) la maggior parte dati in affitto (no profit???).

Alberghi, Banche, Immobili, tutti esenti da ICI. Perchè, se non sono adibiti a luogo di culto?
Negli alberghi il pernottamento ve lo fanno pagare (altro che no profit), e non di meno di altre catene di alberghi, anzi. E le banche vaticane pensate che vi diano prestiti a tasso zero??? Scordatevelo, loro vogliono i vostri soldi, come tute le altre banche. E l’affitto pensate sia inferiore alla media italiana? Come siete ingenui, le case nel centro storico costano, e voi le dovete pagare los tesso, alla Chiesa, si, che millanta miseria ed elemosina il vostro 8×1000. E se non pagate vi sfrattano (come raccontato in una non più recente ultimissima).

Che paghino le tasse. O rendano gratuiti i loro alberghi, banche e affitti.

LaBusta

Poverini… Costretti a comportarsi come i comuni mortali, sono davvero dispiaciuto per voi

mario

visto che non posso aspettarmi nulla da un governo di destra

che dice bersani su questo ?
e quell’altro capolavoro di vendola, che dice ?

la mettiamo l’ici sugli immobili ragassi?

tutti baciapile. quando si tratta di vendere cemento per fare le chiese e non le case anche le coop sollazzano.

kundalini444

Che poi lo stato potrebbe prendere gli stessi soldi e fare di sua iniziativa la stessa beneficienza che fa la chiesa, con la differenza che potrebbe farla A TUTTI invece che solo a chi sceglie la chiesa.

I soldi che diamo alla CCAR non sono ben spesi, la beneficienza ne è una minima parte e non il modo migliore di farla.

alessandro

dammi 100 euro , ne spendo 20 per “beneficenza” … non mi sembra che le ONG facciano beneficenza in questo modo particolare

Southsun

Di sicuro. I Medici Senza Frontiere fanno l’esatto contrario: 80% in assistenza e medicine, 20% costi di organizzazione.

E pubblicano bilanci certificati a differenza dello IOR, trasparente come un muro di mattoni.

Maurizio_ds

Bagnasco: “tutti paghino le tasse”

Tranne la chiesa cattolica, vero? Che bagnasco e bertone mettano mano al ricco e gonfio portafogli della chiesa e paghino.

UDM

“Fottere più che si può,
ovunque si può,
tutto quel che si può,
comunque si può,
tutti quelli che si può,
fino a quando si può,

E’ questo il sottinteso di tutte le ciance e le ipocrite parole di Bagnasco e compagni di merende .

E=M*C^2

intanto cominci bagnasaco a pagare le tasse – a tutti icristiani vi ricordo il settimo !

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