Festività civili: la CGIL lancia una petizione

La CGIL, ricordando che “nel Decreto legge in materia economica, approvato di recente dal Consiglio dei Ministri, è prevista una norma con la quale si vorrebbe modificare la collocazione temporale di tre festività civili e laiche (fra l’altro, le uniche) per spostarla in un altro giorno (venerdì o lunedì) o per accorparla con la domenica”, invita cittadini e cittadine a sottoscrivere una petizione popolare che chiede la cancellazione della norma. Il documento ritiene la scelta “sbagliata perché si colpiscono giornate che celebrano i tratti costitutivi, l’identità, la memoria del nostro Paese; discriminatoria perché il numero maggiore di festività infrasettimanali sono di carattere religioso ed il nostro Paese è fra quelli che ha meno ricorrenze civili e laiche; strumentale perché produce un beneficio economico irrilevante a fronte di un costo civile e democratico particolarmente consistente; irragionevole perché non corrisponde ad alcun criterio di equità politica e sociale”.

Raffaele Carcano

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38 commenti

Perchè?

SI, è ancora molto timida, avrei prefererito che si tirasse fuori le palle e si portasse in piazza il popolo indignato, ma prima o poi si farà se va avanti così.

Batrakos

A me non sembra sbagliata come motivazione: compito di un sindacato è occuparsi dei diritti dei lavoratori, non della laicità, dunque a me sembra ben argomentata (io avrei aggiunto che qualche ponte giova ad un settore dell’economia, come quello della ristorazione/turismo/alberghiero, visto che nei ponti la gente può spostarsi, almeno finchè ha ancora soldi da spendere…).
Sul portare in piazza il popolo: qui ha ragione Perchè? nel senso che l’opposizione della Cgil nella linea Camusso è molto blanda.
Tuttavia la Cgil non è un monolite, e, a parte la Fiom che ben conosciamo, dentro ci sono correnti ben critiche verso questa linea morbida della Camusso.
Vedremo se il malcontento esploderà.
Ovviamente ho firmato e condiviso via mail alle mie conoscenze.

Federico Tonizzo

Avrei preferito che le motivazioni fossero essenzialmente quelle di natura pratico/economica, cioè (1) l’impossibilità per i lavoratori di fare “ponti”, (2) il fatto che il beneficio per le aziende sarebbe comunque minimo; quanto alla menzione dei “tratti costitutivi, l’identità, la memoria del nostro Paese”, ci avrei fatto un accenno solo alla fine, perchè “compito di un sindacato è occuparsi dei diritti dei lavoratori”, non delle tradizioni e identità storiche.
Comunque, ho firmato pur turandomi il naso.

Batrakos

Ho capito, Federico.
Beh…però c’è un filo rosso che lega primo maggio (soprattutto), ma anche venticinque aprile e due giugno al sindacalismo e ai diritti operai; per cui a me pare comunque un richiamo efficace.
Un conto sono le ‘radici cristiane’, un altro i caratteri costitutivi della Repubblica nata dalla Resistenza ed espressa dalla Costituzione.
In questo senso credo che la menzione sia assolutamente pertinente.

Federico Tonizzo

@ Batrakos
Sì, sono d’accordo sul 1° maggio, sul 25 aprile e sul 2 giugno. Tanto più che il 1° maggio se lo sta, con una specie di sincretismo, mangiando la chiesa con la “festa di san Giuseppe lavoratore” prima e la beatificazione di Wojtyla dopo, mentre il 25 aprile se lo stanno assorbendo le destre con la scusa “è una festa di tutti”. In effetti, la menzione di questi era pertinente. E allora, sia pure per un altro verso, è pertinente anche il “discriminatoria perché il numero maggiore di festività infrasettimanali sono di carattere religioso ed il nostro Paese è fra quelli che ha meno ricorrenze civili e laiche”, ma da qui in poi si entra in un pantano…
Di fatto, comunque, temo che ci sia più gente sensibile alla possibilità di fare “ponti” che desiderosa di commemorare le tre giornate di cui sopra (e questo per colpa, ad esempio, di scarsa o nulla educazione civica nelle scuole); quindi, pragmaticamente parlando, temo siano sono queste (i ponti), purtroppo, le cose che maggiormente potrebbero motivare la gente a smuoversi e firmare…

Batrakos

Sì, è vero: molti italiani saranno interessati esclusivamente a fare i ponti (anche se almeno nelle Marche dalle mie parti primo maggio e venticinque aprile sono feste piuttosto sentite, al di là della vacanza).
Eppure io non vedo nulla di male nel fatto che un lavoratore non si voglia vedere diminuire i ponti: il problema della crisi non è che la gente, soprattutto gli operai, lavori poco.
Riguardo la burocrazia e gli statali tanto odiati da Brunetta…non è che un ponte in meno cambi di molto le cose.
Il problema della burocrazia è molto più profondo di un ponte.

otzi

DISCRIMINATORIA – STRUMENTALE – IRRAGIONEVOLE. Firmo. Ma aggiungo: fatta ad hoc da autentici BIGOTTI-chierichetti-politici illiberali ed oscurantisti. Che DISPREZZANO l’Italia e gli Italiani.

stefano marullo

Ho firmato. Fate firmare! Anche in Italia gli “indignitos” facciano sentire la loro voce!

enrico matacena

Ritengo che la mossa della CGIL sia stata giusta ed appropritata (sono iscritto alal CGIL ) . Essa parte dall’attacco alla festa del lavoro e a quella dei valori della repubblica e dell’ antifascismo, ponendo giustamente l’accento sulla discriminazione rispetto alle festività religiose . Questo è un comportamento equilibrato e corretto . Riguardo le battaglie per la laicità della CGIL ricordo che esso è stato l’ unico sindacato ad opporsio all’immissione in ruolo degli insegnanti di religione ed a opporsi ai finanziamenti pubblici alle scuole private. Inoltre in varie realtà locali si è battuto per l’approvazione dei registri comunali dei testamenti bioologici .
Che poi la linea della Camusso sia troppo morbida rispetto ai rapoporti con i sindacati filogovernativi CISL e UIL soino d’accordo, ma rimane il fatto che sul tema della laicità nessuno può pretendere di dare lezioni alla CGIL.

Ratio

Firmato! E molto volentieri!
La crisi economica mondiale diventa una scusa per opprimere ulteriormente i meno abbienti.
Il Primo Maggio e il 25 Aprile non si toccano!

Michele Gaismayr, lo scresimato

Io aggiungerei una ricorrenza civile il 17 febbraio per celebrare Giordano Bruno, vero innovatore del pensiero e liberatore delle coscienze.

Federico Tonizzo

Allora aggiungiamo anche il 21 febbraio, data di pubblicazione, nel 1632, del “Dialogo di Galileo Galilei Linceo, dove ne i congressi di quattro giornate, si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano”.

Near

Oltre all’attacco (probabilmente voluto) alla laicità dello stato e ai nulli benefici economici in tempi di contrazione dei consumi e del lavoro, questo provvedimento del governo è anche dannoso dal punto di vista economico, in quanto corre il rischio di far diminurie gli introiti derivanti dal settore del turismo.

ignazio

Fatto, firmato!
Solo un governo di fascisti poteva pensare una cosa del genere.
25 Aprile e Primo Maggio non si toccano!
Poi ripristineremo il 20 Settembre, un altra festa per celebrale la vera libertà!

ANCIA LIBERA

pienamente d’accordo: altro che togliere le festività civili bisogna aggiungere a quelle esistenti anche il XX settembre !

p.s. ho già firmato ed inviato tutti gli altri a farlo !

emmebi

firmato
giù le mani dalla festa dei lavoratori e dalla vittoria sui nazifasci
che spostino natali,protomartiri,ognissanti,e cialtronate varie ed anche ferragosto che è una bella festa pagana riciclata alla madonna

Fiorenzo Nacciariti

Firmato.

Anche quella sostenuta dall’Associazione Articolo 21 e appoggiata dall’ANPI.

Maurizio_ds

La cgil farebbe meglio a farsi perdonare di essere diventata la succursale della confindustria con l’accordo che ha firmato. L’iniziativa va bene, ma l’impressione è che molti nella cgil si considerino anche sudditi dell’impero vaticano: perché non fanno una petizione per far eliminare l’otto per mille?

Perchè?

Ma il Coordinatore Laico nazionale cosa dice? Abbiamo un piano comune per rispondere a queste minacce da parte della politica ormai genuflessa? Se sì come si intende operare in tal senso? Va bene anche a fianco della CGIL, e la FIOM deve trascinare la battaglia e smuovere i lavoratori a lei iscritti. Cosa si sta muovendo adesso? Non bisogna lasciare soli i manifestanti legati alla resistenza, anziani che han combattuto nella seconda guerra mondiale, ci sono poi altre associazioni che devono trovare un progetto comune ad altre associazioi laiche ed insiene ci si fa sentire meglio e con più incisività e soprattutto uniti si ha più forza.

ANCIA LIBERA

propongo che l’UAAR si faccia promotrice di aggiungere alla feste civili anche il XX settembre ! vediamo come si comportano le associazioni ed i partiti cosidetti laici !!!

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