Ancora numerosi gli articoli sui costi della Chiesa

Non accennano a diminuire gli articoli pubblicati sui maggiori quotidiani italiani a proposito dell’incidenza sui conti pubblici dei privilegi di cui gode la Chiesa cattolica. Si segnalano, in particolare, gli articoli di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, di Cristina Perniconi sul Fatto Quotidiano, di Filippo Facci su Libero, di Vittorio Emiliani su l’Unità e di Mauro Munafò sull’Espresso.
Da parte cattolica, Avvenire ha invece ospitato un nuovo articolo di Umberto Folena. Da segnalare anche l’articolo di Luca Negri sul sito RagionPolitica, fondato da don Baget Bozzo. L’autore definisce il proliferare di questi articoli “l’ultima frontiera dell’anticlericalismo italiota”, un “vociare qualunquista” a cui avrebbe “dato il la” l’UAAR, da lui definita “la piccola setta capeggiata da Piergiorgio Odifreddi”. In effetti, il primo intervento in proposito pubblicato su un quotidiano nazionale dovrebbe essere stato, salvo errori, quello di Alessandra Longo apparso su Repubblica il 10 agosto, che sotto il titolo La ricetta degli atei riprendeva le considerazioni contenute nel comunicato stampa UAAR.
Nel frattempo continua a raccogliere adesioni la pagina Facebook Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria, che sfiora ormai i 125.000 “mi piace”.

Raffaele Carcano

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130 commenti

nightshade90

sì, parroco, è tutto “chiacchiericcio” anche questo…..

Francesco T

il dente duole dove la lingua batte …. (i detti dei nostri vecchi hanno sempre un fondo di verità)

Maurizio Gorni

Non dimenticare, parroco, che il tuo principale ha promesso di ritornare.
Io non me la ridacchierei troppo soprattutto dopo che avete fatto, di quel pover’uomo morto in croce, una “bagascia” da angiporto.
Maurizio

histor91

Dove tornare ancora prima che la generazione degli Apostoli si estinguesse :\

Giovanni Mandis

histor
la tua conoscenza della Sacra Scrittura fa acqua.

il parroco di Funo

qualcuno mi spiega quanta e quale disinformazione e malafede sia stata messa in campo,
se non c’è verso di convincere persone normali e razionali che pago ici e tasse sugli appartamenti della parrocchia?

alessandro

paura eh?
di questi tempi è difficile trovare un lavoro vero in effeti….ma puoi sempre metterti a vendere i tronchetti della felicità d’altronde tra voi e Wanna Marchi io tutta questa differenza non la vedo

ANCIA LIBERA

IO PEER PAGARE LE TASSE HO DOVUO PRENDERE PERSINO UN PRESTITO IN BACA !!!!!

ΔΙΩRAMA

Potresti creare ad hoc un ente a scopo non esclusivamente/principalmente commerciale e destinare l’immobile parrocchia alle attività di culto e di religione.

ΔΙΩRAMA

Anzi, aggiungo.
Chiunque può creare un’associazione dedita al culto (esempio il pastafarianesimo, il dudeismo, il copismo e altre velleità simili) e destinare casa propria allo svolgimento di tali attività: anche quell’immobile sarà esente da ICI.

ΔΙΩRAMA

Ti devi fare un’associazione (costa almeno 300€) e destinare casa tua ad attività di religione/culto. Non so quanto possa costare in totale.

ΔΙΩRAMA

Ho controllato: devi pagare un tecnico e forse una somma al comune non meglio specificata… Non me ne intendo ma si può fare.
Se hai un castello come seconda casa ti conviene.

天路 tianlu

Sir Joe, arriveresti in ritardo, il puttanesimo esiste già in Italia. Il leader è il rottweiler bavarese e il suo vice è il nanerottolo.

davide p.

e l’8×1000? a l’ici che non pagate sui luoghi di culto? questa poi proprio non capisco perchè non dovreste pagarla!
allora anche le fumetterie che vendono prodotti di fantasia hanno diritto a non pagare l’ici!

Giovanni Mandis

1 la Chiesa non vende prodotti di fantasia.

2 non si paga perchè nel luogo di culto si va a pregare e pregare è un diritto inalienabile dell’uomo.

3 argomentare invece di far battute da adolescente demente?

il parroco di Funo

quando si tratta di calunniare la Chiesa
c’è chi sarebbe capace di montare una campagna
contro chi non paga le tasse sugli angeli custodi

Diocleziano

E perché no? Gli angeli custodi sono assimilabili alle badanti,
quindi ci devi pagare i contributi… 😉

il parroco di Funo

il problema è che non mi rilasciano le ricevute per “L’Angelo di Dio…”

paolo

bene, allora la chiesa zittisca tutti mostrando i dati VERI di quanto guadagna dallo stato in termini di esenzioni, prebende, contributi eccetera.
Ah, gia’ che ci siamo, ce la fanno dare un’occhiatina al bialncio delo IOR? Cosi’, per curiosita’…

Massimo

Hmmm… meglio di no: chi tocca muore – ogni riferimento a fatti o persone reali è puramemnte voluto.

davide p.

ma basta!! hai rotto il cazzo!!!!
rispondi nel merito o stai zitto!
la chiesa riceve o no l’8×1000? si o no?
fosse anche un centesimo non dovrebbe esservi dato
vuoi dio? pagatelo!

Giovanni Mandis

l’ 8×100 spetta di diritto alla Chiesa espropriata dei suoi legittimi possedimenti e dei leggitimi guadagni da essi derivanti.

Francesco

Parroco il problema e’ che e’ la chiesa che sarebbe capace di pretendere delle detrazioni o delle sonvenzioni per il contributo che gli angeli custodi danno allo stato.

Tommaso

C’ è chi per calunniare la chiesa s’ inventa anche la pedofilia ecclesiastica!

Fenomeno “notoriamente” di fantasia !!

🙂

Giovanni Mandis

per calunniare la Chiesa non si parla della pedofilia non-ecclesiastica che è maggioritaria.

Bee

Parroco, a parte il fatto che per educazione evita di scrivere tre post separati ad un minuto di distanza l’uno dall’ altro, mi dici una cosa? Ma possibile che tutti, tutti quanti hanno torto marcio, e solo la Chiesa ha ragione?

Julia

E lo dici pure? Loro sono portatori nientemeno che della Verità Assoluta e sono capeggiati da un tipo infallibile, possono solo avere ragione!

il parroco di Funo

l’arteriosclerosi non mi permette di formulare più di un post alla volta.

ripeto: come mai qui ci furono persone per nulla convinte che sugli appartamenti della parrocchia pago regolare ici e irpef (o come si chiama)?

Paul Manoni

Tu…Ok.
E tutti quegli altri attenzionati dall’Europa, perche’ l’Italia gli fornisce sostanzialmente “aiuti di Stato”, come li vogliamo spiegare?
Come li vuoi spiegare quei monasteri dove vengono officiate messe, e quindi sono esenti dal pagamento dell’ICI, ma dove allo stesso tempo e’ possibile fare vacanze?
Parroco, mi vorrai mica dire che l’Europa, ha preso un’abbaglio perche’ al suo interno ci sono i laicisti, gli atei dell’UAAR, gli anticlericali moderni, i qualunquisti, ecc, ecc…?
Dai su, siamo seri…

il parroco di Funo

all’origine dell’attenzione dell’europa ci sono i bravi radicali,
che sanno come vendere la loro merce (radio3 di oggi)

Bee

Parroco, scusa, ma pare che le cose me le invento io!

La manovra economica in corso di approvazione da parte del governo richiede sacrifici ai cittadini e aumenterà la pressione fiscale. Il momento di difficoltà dei conti pubblici ha fatto tornare di attualità un dibattito che ciclicamente si ripresenta nell’opinione pubblica italiana: quello riguardo i benefici economici che lo Stato assicura alla Chiesa cattolica attraverso riduzioni delle imposte e diverse altre forme di contributi. Negli ultimi giorni ne hanno parlato Beppe Severgnini, Massimo Gramellini sulla Stampa e Filippo Facci su Libero. Se n’è parlato meno nel mondo politico con l’eccezione dei Radicali, che intendono presentare un emendamento alla manovra per eliminare l’esenzione dal pagamento dell’ICI dei beni ecclesiastici. Cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando.

Le agevolazioni fiscali
La Chiesa cattolica usufruisce di forti agevolazioni fiscali, motivate soprattutto dalle finalità assistenziali, sanitarie o educative di alcune sue attività. Ad esempio l’IRES, l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003 al posto di un’imposta precedente, è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque).

La Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, come previsto già dal decreto legislativo che introdusse la tassa nel 1992 e con un risparmio per la Chiesa che venne stimato dall’associazione dei comuni italiani in diverse centinaia di milioni di euro l’anno. Quanto agli immobili utilizzati per attività commerciali, la questione è stata oggetto di diversi pronunciamenti giuridici e di modifiche legislative nel corso degli anni: a partire dal 2005, la legge ha previsto l’esenzione tout court per tutti gli immobili. Questa decisione, presa dal governo Berlusconi a pochi mesi dallo scioglimento delle camere e all’inizio della campagna elettorale, fece molto discutere. Nel 2007 il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione dell’ICI si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”. Quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura. Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta, per il fisco italiano – si avvicina ai due miliardi di euro. La legge in questione è da tempo oggetto di indagini da parte dell’Unione Europea.

Ci sono inoltre diverse altre agevolazioni fiscali di minor rilievo. Le merci dirette dall’estero alla Città del Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del territorio italiano sono esenti da imposte doganali e daziarie. I lavoratori italiani che lavorano in società con sede in Vaticano, anche se la loro sede di lavoro è in territorio italiano, non pagano l’IRPEF (la tassa sul reddito delle persone fisiche).

Mi pare un articolo equilibrato ed onesto, non la crociata anticlericale di cui protestate. Tutte menzogne? Tutte calunnie?

il parroco di Funo

“… è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque).”
e sottolineo: dunque

appunto.
1-se si scrivesse “privilegi di chiesa/e, partiti, sindacati, onlus, …” forse si sarebbe più credibili.

2-quanto alle “cappelline negli alberghi”
a: non è detto che basti: gli alberghi “sbattuti in prima pagina”, hanno prodotto le loro brave ricevute dell’ici (anche se Repubblica non le ha pubblicate)
b: se poi qualcuno fa il furbo è giusto che -oltre alla propria coscienza- risponda anche alla legge.
Pagare le tasse non è un peccato.

Francesco

Parroco la chiesa gode di privilegi superiori a quelli degli altri enti, rinunciasse solo a quelli in piu’ gia’ sarebbe un passo avanti.

Bee

E infatti c’è scritto “per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque).”

Tommaso

x parroco

pare che la Federlaberghi parli di “concorrenza sleale” quella esercitata
dagli alberghi, ostelli ecc. gestiti da enti religiosi rispetto agli altri gestiti da comuni mortali.

Ma evidentemente la Federalberghi è un covo di laicisti, massoni, miscredenti, mascalzoni, che hanno come unico scopo quello di screditare la chiesa.

🙂

Alfonso

lasciatelo scrivere il parroco che si deve mangiare a sbafo la sua pagnotta quotidiana…..

Giuseppe Recanati

Signor parroco, vedo che oggi pomeriggio ha molto tempo da dedicare alle ‘Ultimissime’.
Nessun funerale da officiare ? Nessun parrocchiano da consolare ? Nessun catechismo da impartire ? Nessun privilegio da sfruttare ?
O è l’argomento ‘costi della Chiesa’ che le fa raddrizzare le antenne e le fa annusare aria di tempesta, spingendola a trascurare le sue normali attività ?

Alfonso

ora ogni prete d’italia, ma anche le suore, ha il computer. Gli serve per dare da mangiare al prossimo bisognoso

nightshade90

ricorda che secondo lui gli spettacolini che fà davanti ai boccalini che credono ai romanzi fantasy che legge ad alta voce sono “lavoro”….

davide p.

ferie pagate dallo stato italiano con l’8×1000! e non con il tuo lavoro!!!!
vogliamo parlare dei costi della chiesa?

Giovanni Mandis

il parroco lavora più di tutti voi cafoni messi assieme

serlvrer

E salto il Silvio con un suo decreto a permettere agli enti ecclesiastici di svolgere un’attività commerciale ed essere esenti dall’ici e adesso negano fino alla persino una regalia fatto dal loro amichetto di arcore

Christian d'IOR

Non illudiamoci. Formigoni sarà il nuovo pres.del.cons. ed i santi sederi ingrasseranno più di prima.
Per quanto mi riguarda, d’ora in poi, voterò solo chi prometterà di abolire il concordato. Ma ci sarà mai un politico tanto ardito?

schiaudano

@Parroco
ma ci stai prendendo per il culo o sei solo meno scaltro dei tuoi colleghi?

http://adc.faci.net/informaclero/114.htm

Le case canoniche, quindi, si ritiene che possano beneficiare dell’esenzione ai fini ICI ai sensi della lettera d), art. 7 del D.Lgs. 504/92 e che, inoltre, possano beneficiare dell’agevolazione anche ai sensi della successiva lettera i) atteso che:

• la Parrocchia, quale ente ecclesiastico riconosciuto agli effetti civili, rientra ope legis tra gli enti non commerciali di cui all’art. 73, comma 1 lett. c), del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917;
• la destinazione dell’immobile ad abitazione del parroco potrebbe ben rientrare nell’ambito di quelle attività dei cui all’art. 16, lettera a) della Legge 222/1985.

http://www.diocesiteramoatri.it/public/documenti/vademecum.pdf

Un motivo particolare per rispettare la destinazione dei locali è dato dalla circostanza che il complesso
parrocchiale, in quanto pertinenza dell’edificio di culto pubblico, è esente da IRPEG e da ICI a condizione che sia utilizzato direttamente dalla Parrocchia per le proprie attività istituzionali (v. 12,4,3, e
12,5,1).

Diocleziano

E non dimentichiamo l’abitudine di tenere assemblee condominiali nei locali annessi alla canonica (di solito la biblioteca). La GdiF non ne ha mai avuto notizia?… Considerando che c’è la fila per accaparrarsi l’uso della sala, credo che il ricavo non sia trascurabile.

Maurizio_ds

Comunque, meglio stare in una piccola setta con Odifreddi, che in una grande mafia con la chiesa.

claudio

ben detto……orgogliosi di far parte di questa piccolissima realtà

nadia

quoto pienamente…il Professore ha qualcosa di meglio da insegnare

Batrakos

Tutto questo profluvio di giornalisti ed opinionisti che si stracciano le vesti per le ingiustizie clericali -quando sono cose che conoscono da tempo immemore- mi lascia sospettoso, visto che non è solo dei preti che non mi fido, anche se sono a favore che i loro privilegi finiscano.
Forse è un modo -ordinato dai loro padroni, cioè chi dà loro lo stipendio- per stornare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla reale profondità finanziaria della crisi, cioè far parlare dei preti per non parlare di Standard&Poors, del ricatto che viene fatto alle nazioni deboli dell’UE tramite il rischio default, della contrattazione sui singoli luoghi di lavoro inaugurata da Marchionne a Miirafiori.
E finirà che la crisi continueremo a pagarla noi: non la pagheranno nè preti nè paperoni..

Christian d'IOR

Sono d’accordo. Anch’io sento puzza di bruciato in questa ondata di “anticlericalismo della domenica”. Sembra l’ennesima scoperta dell’acqua calda. Mi auguro che chi davvero, come l’UAAR, si batte da sempre e con grande competenza contro i privilegi del clero non si lasci lusingare da questi risvegli tardivi e abbassi la guardia.

Bee

Speriamo non sia così. Ma si sa, non c’è mai limite al peggio…

Diocleziano

Sia come sia, ma se acchiappi un pesce piccolo (e la chiesa non è un pesce piccolo) non lo ributti in mare, nella speranza di prenderne uno grosso… Per adesso cerchiamo di non farci scappare questo. E se è buono lo capiremo quando è in padella… 😉

Batrakos

Certo, Diocleziano.
Il problema, tanto qua si fa per discutere, è che per me andrà a finire che pagheranno realmente solo le classi medio/basse, facendo magari pagare alla Chiesa qualcosa di simbolico.
Siccome entusiasmarsi per il dito anzichè per la luna, fa vincere proprio chi indica il dito anzichè la luna, ho i miei timori.
Siccome però di solito non amo le cassandre (anche se Cassandra ci aveva preso in pieno), spero vivamente di sbagliarmi.

Lorenzo Galoppini

Tutto può essere a questo mondo, si sa, ma sono sempre stato dell’avviso che con le dietrologie non si muove un passo in avanti. Del resto non abbiamo neppure prove o particolari indizi per fare processi all’intenzione. Quindi, prendiamo quello che viene, chè é già tanto se si parla dell’argomento.
Con pacatezza.

romeno182

commenti su libero:

“La storia insegna.
Anche il piu’ incallito cristiano quando si tratta di metterci del suo si rivolge al vicino, e’ piu’ comodo, la chiesa e’ un istituzione per legalizzare un furto di stato, con buona pace del Bagnasco che punta il dito verso il prossimo. Ma la storiella della trave e della pagliuzza non l’ha mai letta???? Questo solone della religione che parla di famiglia da single, di lavoratori da nullafacente e di tasse da evasore.. che religione rappresenta??”

“Mi hanno gia telefonato in 500 per l’invasione e la liberazione dal monarca assoluto dello Stato del Vaticano. Ora bisogna radunarci e concordare se manteniamo i Santi oppure se li retrogradiamo a normali pagatori di tasse. Il grande capo verrà graziato ( in fondo siamo buoni cristiani) ed esiliato in sud america dove lo accolgono con favore. I super credenti come quelli che hanno difeso qui la chiesa verranno internati in manicomio. Difendere un credo è anche giusto, ma non lo è difendere una posizione di privilegio che si fonda su un credo. Per cui va bene il manicomio. A proposito di pagliuzze (evasione degli Italiani – legittima date le tasse) – e travi (evasione SCV) inutile discuterne. SCV infatti è: Se Cristo Vedesse – Vedrebbe Cose Sporche. Quando le cose parlano occorre ascoltarle. Rigorosi baci e abbracci a tutti e vi dono il mio amore fraterno. Aspetto altri 500 per la marcia su Roma (SCV) Porta Pia. Cercatela su Google”

haha bellissimi

Alecattolico

Parlate dei costi dell’Uaar,se ognuno dei propri soldi fa ci che vuole,li pu anche dare alla Chiesa,anche se non vi piace. L’8×1000 una modalit di finadnziamentoche agevola la concretizzazione della scelta.Voi atei siete invidiosi perchquei soldi li vorreste voi ma,nessunosi fida di voi,non vi fidate neppure di voi stessi.

nightshade90

peccato che l’UAAR non riceva soldi dallo stato (eccetto il 5×1000. che però se uno decide di darlo allo stato o ad altri, lo stato non ce li rigira come a voi con l’8×1000. e per di più, se sono in tanti a darcelo, non ci arrivano nemmeno tutti i soldi perchè è posto un tetto massimo a quelli ricevibili dal 5×1000….). e che soprattutto non riceva esenzioni fiscali…..

ΔΙΩRAMA

L’Art.20 Cost. prevede – secondo qualcuno – che le associazioni e istituzioni ecclesiastiche/religiose, visto che non possono avere speciali limitazioni legislative né speciali gravami fiscali, devono avere speciali privilegi legislativi e speciali sgravami fiscali per perseguire la propria opera di fede.
Sto seriamente pensando di farmi pastafariano…

Articolo 20
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.

notimenowhere

Ramen, fratello.
Fatti toccare dalle sugose propagini dell’unico vero dio.
Sia lodato il misericordioso Bobby Henderson. Ramen.

faidate

A questo punto uno si chiede perché un politico navigato come il cardinale Bagnasco , che, secondo quanto si legge (il Manifesto,20/8, pag. 2) , percepisce una pensione di quasi 4000 euro mensili come ordinario militare, anche se, data l’età, non avrà fatto tutte queste guerre, perché, dico, abbia sollevato questo vespaio, invitando gli italiani a pagare le tasse, con un bel “no ai privilegi”. Invece che stare zitto.

enrico

La Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, come previsto già dal decreto legislativo che introdusse la tassa nel 1992 e con un risparmio per la Chiesa che venne stimato dall’associazione dei comuni italiani in diverse centinaia di milioni di euro l’anno
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Non “la Chiesa” ma tutte le associazioni non a fini di lucro.
Vogliamo far sparire questa esenzione cioè decretare la fine di queste associazioni e lasciare tutto in mano allo Stato che si sa è virtuoso di natura e sprechi non ne ha mai fatti?

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ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura.
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Dicesi balla

“Alla luce di questi rilievi emerge quanto falsa e faziosa sia l’affermazione fatta da Curzio Maltese (peraltro copiata da un trafiletto di articolo del “Sole 24 ore” dedicato, guarda caso, ai privilegi fiscali della Chiesa), per la quale basterebbe costruire una cappelletta in un albergo gestito da religiosi per evitare di pagare l’Ici sull’intero immobile. In tal caso è di tutta evidenza che l’Ici non si pagherebbe sulla sola cappella, mentre l’imposta sarebbe comunque dovuta per la rimanente parte dell’immobile, posto che, per ottenere l’esenzione, l’intero immobile dovrebbe essere esclusivamente destinato ad attività di religione o di culto e, d’altro canto, l’attività alberghiera non è tra quelle “esenti”. Piuttosto, la legge esenta gli immobili destinati ad attività recettizia, che è cosa ben diversa dall’attività alberghiera (anche se si è speculato molto pure su questo equivoco). Non pagano l’Ici dunque gli immobili utilizzati da enti non commerciali per lo svolgimento di attività di recettività sociale e turistico-sociale: la prima comprende soluzioni abitative rispondenti a bisogni di carattere sociale, come pensionati per studenti fuori sede o case di accoglienza per parenti di malati ricoverati in strutture sanitarie lontane dal luogo di residenza; la seconda risponde a bisogni diversi da quelli a cui sono destinate le strutture alberghiere, come case per ferie, colonie e strutture simili”
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Riguardo alle scuole paritarie, lo Stato italiano ha un risparmio, non un costo, per il fatto che vi sono persone che frequentano tali scuole e non quelle Statali.

Francesco

Il problema enrico e’ che le tue sono solo chiacchere si dovrebbero fare delle accurate ispezioni e vedere se quello che dici e’ vero.

ΔΙΩRAMA

Basta leggere.
Le esenzioni non sono solo per gli enti ecclesiastici, ma anche per altri se le attività siano di utilità sociale. Per enti di utilità sociale è giusto, per enti di culto.
Se però questi enti si adoperano per la società è giusto che abbiano queste esenzioni. Solo in quel caso.
Se invece fanno gli alberghi con la cappella no.

enrico

mi spiace per lei ma la cappelletta non cambia un tubo …. mantra che si ripete e si ripete…tanto qualcuno ci crederà pure.

ΔΙΩRAMA

enrico, lei non è aggiornato.

Sono esenti dall’ICI gli immobili utilizzati da “enti pubblici/privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto escluivo o principale l’esercizio di attività commerciali” destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività dirette “all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana”.
Questo già dal ’92.
Solo che col governo Prodi si è aggiunto: «2-bis. L’esenzione disposta [qui sopra], si intende applicabile alle attività indicate [qui sopra] che non abbiano esclusivamente natura commerciale.»
Veda il link: http://addiorama.blogspot.com/2011/08/lici-e-gli-enti-ecclesiastici-italiani.html

enrico

Ma l’interpretazione pro Chiesa che lei dà non è affatto condivisa e anzi sembrerebbe il contrario

“La nuova norma introdotta dal governo Prodi prevede che l’esenzione stabilita dalla legge istitutiva dell’Ici per gli enti no-profit e riconfermata –dopo i dubbi introdotti da una sentenza della Cassazione – dalla norma del dicembre 2005 (decreto 203, art. 7 comma 2bis), «si intende applicabile alle attività indicate che non abbiano esclusivamente natura commerciale». Come si vede, non si parla di immobili della Chiesa e non si dice che d’ora in avanti l’Ici andrà pagata per tutti gli immobili. Si precisa soltanto che gli enti no-profit per godere dell’esenzione prevista non devono svolgere attività di natura «esclusivamente commerciale». In linea di principio è un concetto anche condivisibile: perché esentare da questa tassa comunale chi fa non un servizio sociale, ma semplicemente degli «affari»? In realtà le cose sono più complicate e una formulazione del genere rischia di incidere pochissimo e di creare solo contenziosi tra enti no-profit e i Comuni. Perché come ha osservato Patrizia Clementi, tributarista della Curia di Milano, la definizione introdotta è una specie di «controsenso giuridico». «Nel nostro ordinamento, infatti – spiega la tributarista – le attività o sono qualificate come commerciali, o non lo sono affatto. Gli enti, invece, sono prevalentemente o totalmente commerciali, o come nel caso di quelli che hanno diritto alle esenzioni, non commerciali». Insomma un’attività o è commerciale o non lo è. Come una donna incinta, non può essere «parzialmente» o «totalmente» in gravidanza.

Ma vediamo di precisare meglio tutta la materia.

1. Le norme in questione non riguardano la Chiesa cattolica, ma l’intero mondo no-profit e le confessioni religiose che hanno firmato un’intesa con lo Stato Italiano (Valdesi, Comunità ebraiche…). Secondo dati del Ministero dell’economia gli immobili di proprietà ecclesiastica esentati dall’Ici sono appena il 4% di tutti quelli esentati.

2. Per poter godere dell’esenzione occorre che l’ente proprietario e gestore dell’immobile sia un ente no profit, cioè che non abbia finalità commerciali .

3. Questo ente no-profit può godere dell’esenzione solo se svolge in quegli immobili una delle attività previste in due elenchi (art. 7, c. 1, lett. i del D. Legis. 504 del 1992). In pratica, per i no-profit attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive. Per gli enti ecclesiastici le attività di religione o di culto. Va da sé che l’esenzione vale solo per quella parte dell’immobile dove si svolge una di queste attività.

4. La legge istitutiva dell’Ici non aggiungeva altri requisiti e i Comuni l’applicarono senza sollevare problemi. La Cassazione, invece, in una sua sentenza riguardante un istituto religioso dell’Aquila (n. 4645 dell’8 marzo 2004) ha ritenuto di prevedere anche l’esistenza di un terzo requisito: che le attività siano svolte in forma «non commerciale». E qui nascevano i dubbi. Se una scuola materna, di proprietà di un ente ecclesiastico o no profit, fa pagare una modesta retta alle famiglie, ha diritto all’esenzione Ici? Stesso discorso per una casa di cura per anziani che percepisca, in regimne di Convenzione, una retta dal Comune o dalla Regione o dal Servizio Sanitario nazionale. Ecco perché il legislatore cercò (anche commettendo qualche errore, come nella prima stesura apparasa nel decreto sulle infrastrutture, poi lasciato decadere) di chiarire la norma , ribadendo che purché si trattasse di ente non lucrativo e che svolgesse una delle attività previste per il loro valore sociale, avrebbe continuato (perché così è avvenuto ovunque dal 1992 al 2004) a godere dell’esenzione Ici.

5. Quanto stabilito ora dal governo Prodi è certamente un passo indietro rispetto al decreto 203/2005, in senso più restrittivo perché là dove si precisava che l’esenzione sarebbe scattata «a prescindere dalla natura eventualmente commerciale» delle attività svolte, adesso si dice invece che è esclusa per attività che abbiano «esclusivamente natura commerciale». Difficile però poter sostenere che – per rimanere ai due esempi sopra citati – una scuola materna o un ricovero di anziani gestiti da enti no-profit abbiano natura «esclusivamente commerciale».

6. Così come erano tutte da dimostrare le conseguenze negative per i bilanci comunali (ai quali sarebbero venuti a mancare tributi Ici) della norma chiarificatrice introdotta a dicembre 2005, dal momento che secondo gli esperti del settore avrebbe mantenuta immutata la situazione preesistente, così sono tutti da provare i benefici che introdurrebbe su questo punto la «manovrina» di Prodi . Tutt’al più darà vita a qualche contenzioso.

7. Si insiste sempre sul fatto che queste norme riguardano «beni della Chiesa». A parte il fatto che, come abbiamo già ricordato, gli immobili esenti di proprietà di enti religiosi cattolici sono solo il 4% del totale degli esenti, bisogna anche distinguere tra beni di proprietà delle Diocesi (in genere attraverso gli Istituti per il sostentamento del clero) e beni di altri soggetti ecclesiastici (congregazioni e istituti religiosi, confraternite, associazioni…). Quelli di proprietà degli Istituti sono marginalmente toccati dalla questione, perché tutti quelli affittati (appartamenti o negozi) pagano da sempre regolarmente l’Ici; i rimanenti – per lo più adibiti ad esigenze di culto (come le chiese) o di pastorale (le aule di catechismo, o gli uffici di Curia ad esempio) sono invece da sempre esenti e – almeno per ora – nessuno li vorrebbe assoggettare all’Ici. Il discorso cambia invece per le proprietà di istituti e congregazioni religiosi che quasi sempre hanno immobili destinati ad attività di alto valore sociale e previste nelle categorie di esenzione (pensiamo a case di cura, ospedali, scuole, ricoveri per anziani), ma che possono essere condotti anche in forme «commerciali», cioè con pagamento di rette o di contributi a parziale copertura delle spese. Il governo Prodi vuol colpire questa parte dell’impegno sociale della Chiesa?”

CLAUDIO TURRINI

ΔΙΩRAMA

—Va da sé che l’esenzione vale solo per quella parte dell’immobile dove si svolge una di queste attività.—
Fonte? Dove sta scritto?

5)Dedico l’immobile allo svolgimento di attività di culto ma faccio anche attività commerciale al suo interno. L’immobile non è utilizzato per attività esclusivamente commerciali, non c’è niente di complicato.

Roberto Grendene

Siamo seri: quali sono le associazioni senza fini di lucro che possiedono immobili che adibiscono ad attività anche commerciali?

Io qui a Bologna non ne conosco nessuno.
Forse qualche circolo per ricchi? Le “case del popolo” immagino se le siano vendute tutte

robby

1980-1986,io il qui presente vivevo ,dalle antoniane, in via gregorio vii,non ricordo la traversa,dove era l istitutola retta era pagata dal comune di roma, 150 mila lire,studiavo ,a porta cavaleggeri(scuola statale)2 ottobre,vicino al vaticano,pensate che le suore compravano matite,quaderni,e chiedevano i rimborsi,alla mia famiglia.
con questo dico che immaginate le antoniane sul territorio nazionale,ora non critico la caarper questa socio utilita,ma solo per 2 messe ,martedi è venerdi,in settimana e 4 preghiere prima di dormire,con tanto,di ora di religione continuata.
nè ho ricontrato di tipi,da li tutti mezzi a-sociali,e frustati,questo lo dico per smitizzare il capitolo assistenziale,ecc….enrico,sè non ci credi un giorno andiamo a trovare le suore con me,se eventualmente vivessi a roma…..ci sono andato parecchie volte,alcune suore specialmente le piu giovani,non bigotte,non erano mali.
le salutai per cortesia e educazione civile.

enrico

“Alla luce di questi rilievi emerge quanto falsa e faziosa sia l’affermazione fatta da Curzio Maltese (peraltro copiata da un trafiletto di articolo del “Sole 24 ore” dedicato, guarda caso, ai privilegi fiscali della Chiesa), per la quale basterebbe costruire una cappelletta in un albergo gestito da religiosi per evitare di pagare l’Ici sull’intero immobile. In tal caso è di tutta evidenza che l’Ici non si pagherebbe sulla sola cappella, mentre l’imposta sarebbe comunque dovuta per la rimanente parte dell’immobile, posto che, per ottenere l’esenzione, l’intero immobile dovrebbe essere esclusivamente destinato ad attività di religione o di culto e, d’altro canto, l’attività alberghiera non è tra quelle “esenti”.

“Piuttosto, la legge esenta gli immobili destinati ad attività recettizia”

che è cosa ben diversa dall’attività alberghiera (anche se si è speculato molto pure su questo equivoco). Non pagano l’Ici dunque gli immobili utilizzati da enti non commerciali per lo svolgimento di attività di recettività sociale e turistico-sociale: la prima comprende soluzioni abitative rispondenti a bisogni di carattere sociale, come pensionati per studenti fuori sede o case di accoglienza per parenti di malati ricoverati in strutture sanitarie lontane dal luogo di residenza; la seconda risponde a bisogni diversi da quelli a cui sono destinate le strutture alberghiere, come case per ferie, colonie e strutture simili”

Francesco

Enrico guarda che Maltese nel suo libro dichiara che la presenza di una cappella, o anche soltanto di una teca, in un edificio appartenete alla chiesa serve come prova fisica per dimostrare la sua natura “non esclusivamente commerciale” non intende un luogo fisico che poi renderebbe esente anche la restante parte dell’edificio adibito ad attivita’ commerciale esente dall’ICI.
Non essere tu falso o fazioso o semplicemente ignorante.

enrico

In buona sostanza, sfruttando la crisi economica, si tenta di dare una spallata alla Chiesa, sfruttando il fatto che slogan ben confezionati ripetuti come mantra accompagnati da articoli di giornale e siti più o meno anticlericali creino quel ricercato clima antidemocratico che bypassi la politica, istituto democratico perchè eletta con il voto dai cittadini, e porti in piazza i soliti scalmanati..antinuclearisti con le centrali tutte intorno, antiinceneritori… e le imondizie se le …e adesso anti “privilegi al Vaticano”.

Francesco

Non e’ vero, ma se per una volta la chiesa subisse quella che e’ abituata lei a fare da sempre che male ci sarebbe?

giuseppe

Se una volta la chiesa subisse……ma dove hai studiato ? Mi sa che devi ricominciare da zero.Almeno per la storia.

faidate

Esiste un metodo scientifico per distinguere la malafede (ben interessata, con esempi che vanno fino alle massime gerarchie) rispetto alla manipolazione o precoce lavaggio del cervello, che accompagna dal battesimo all’estrema unzione molti cosiddetti fedeli?

enrico

@ faidate

Che se pensi che i credenti siano manipolati, e sei una persona che ritiene corretto l’esercizio dello scetticismo, dovresti cominciare a pensare che il manipolato potresti essere tu.
Almeno in linea di principio.

E che la mala fede è palese quando si tira fuori la balla trita e ritrita sulle cappellette negli alberghi.

Francesco

Stai dimostrando tu giuseppe di non conoscere la storia studiatela e vedi che ho ragione.

enrico

……..a proposito manca “antiinceneritori e le immondizie se le mangino”

giuseppe

Hanno capito che la storia della pedofilia non ha più l’effeto mediatico dei primi mesi; la crisi economica é una occasione propizia per qualche altro mese di campagna denigratoria. E se la chiesa dovesse pure pagare, non basterà; loro non sono mai sazi.

davide p.

e l’8×1000 anche quella è una balla?
so che non risponderai perchè sei in mala fede
andrai all’inferno!

Paul Manoni

La realtà dei fatti invece e’ ben diversa da quella che descrivite tu ed eenrico supertroll. Le uniche proposte serie fatte da policiti, per togliere ALCUNI privilegi alla CCAR, le hanno fatte i Radicali, che hanno proposto SOLO il dimezzamento dell’8×1000, e il pagamento dell’ICI, sui soli immobili destinati ad uso commerciale.
Non ci vedo nessuna “spallata” laicista-atea-gomplottista…Anzi!
Fin troppo buoni!!…Si chiede alla CCAR di rinunciare a PARTE dei suoi MEGAPRIVILEGI, in un periodo in cui TUTTO il paese sta facendo sacrifici!
Vergognatevi per la vostra palese sudditanza ad uno stato estero illegalmente finanziato dal vostro di paese!

enrico

@ Paul Manoni

Supertroll …va beh grazie capirai che dramma….

Il problema è che gli immobili a carattere commerciale già lo pagano l’ICI.
I radicali si dimezzino le pensioni diciamo baby pensioni per la verità…

“L’elenco è parziale, perché comprende coloro che in base ai regolamenti di Camera e Senato ha raggiunto l’età pensionabile…(..)…Tra i nomi degli eletti nelle liste radicali, in vita, che percepiscono emolumenti pensionistici, perché titolari dei requisiti previsti – oltre a Toni Negri, ex leader di Potere operaio, che mentre era in carcere per terrorismo nel 1983, Marco Pannella fece eleggere a Montecitorio, dove restò il tempo necessario per preparare la fuga e rifugiarsi in Francia e che percepisce una pensione di 2.199 euro netti – vi sono: Renato Andreani, 2.238,00; Gaetano Azzolina, 2.384,00; Angiolo Bandinelli, 2.238,00; Marco Boato, 6.133,00; Luca Boneschi, 2.384,00; Roberto Cicciomessere, 5.404,00; Piero Craveri, 2.103,00; Marcello Crivellini, 2.751,00; Rosa Filippini, 3.190,00; Marisa Galli, 3.412,00; Mauro Mellini, 4.493,00; Giancinto detto Marco Pannella, 6.465,00; Angelo Pezzana, 2.384,00; Domenico Pinto, 3.412,00; Pio Rapagnà, 2.238,00; Giuseppe Rippa, 2.345,00; Mario Signorino, 2.169,00; Gianfranco Spadaccia, 2.873,00; Sergio Stanzani, 5.082,00; Lorenzo Strik Lievers, 3.190,00; Massimo Teodori, 4.131,00; Alessandro Tessari, 5.802,00; Ambrogio Viviani, 2.238,00.

Tra questi, vi sono quattro ex parlamentari – Andreani, Boneschi, Craveri e Pezzana – che con il versamento per 5 anni dei contributi, percepiscono il vitalizio pur essendo stati in Parlamento per un solo giorno.

Dimenticavamo Paolo Vigevano, attuale amministratore delegato di “Acquirente Unico”, la Società per azioni del gruppo Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A., cui è affidato per legge il ruolo di garante della fornitura di energia elettrica alle famiglie e alle piccole imprese.: i suoi 2.199,00 netti mensili gli serviranno presumibilmente per pagare le bollette delle utenze domestiche.”

Danilo Quinto..che forse i radicali li conosce.

giuseppe

A proposito dei radicali, comincino a parlare dei 10milioni di euro per la loro radio. Anche io pago le tasse e non intendo che siano usate per loro.

Paul Manoni

@Enrico
@Giuseppe
I Radicali sono l’unico Partito d’Italia che si autofinanzia e rifiuta il contribut pubblico. Radio Radicale svolge un servizio pubblico visto che manda in onda le sedute delle camere. Peraltro si trata di una radio davvero libere, se solo pensate che sta trasmettendo il Meeting di Rimini di CL (non so se Radio Maria o Radio Fanzaga trasmetterebbero i congresso del Partito Radicale, ma la vedo dure! 😉 )

Se gli immobili ad uso commerciale appartenenti alla Chiesa pagassero l’ICI, perche’ allora l’Europa li sta mettendo tutti sotto la lente di ingrandimento???…Perche’ l’Europa li sta attenzionando tutti, in quanto ricevono veri e propri “Aiuti di Stato”, o in quanto non rispettano la concorrenza con gli altri operatori del settore!?
Smettetela di dire balle!

Di pensionati Radicali, ne sto contando circa una trentina…Sai quanti politici pensionati paga lo Stato italiano???…Fatti una bella ricerchina in merito, prima di discutere di pensioni. 😉
Peraltro il copia/incolla che ha fatto enrico, chiassà da che fonte proviene…Non mi ci fare pensare!! 😆

Francesco

Per enrico
E meno male che e’ attribuita al tuo messia la frase: Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?

enrico

@ Manoni

Veramente c’è scritta la fonte….e mi pare sia un ex radicale, magari li conosce.

Servizio pubblico?

Non esisterebbe già il canale Rai GR Parlamento

Non sarà mica la scappatoia trovata per garantire a Radio Radicale di campare alle spalle dei contribuenti e così avere la visibilità..pardon..l’ascolto per continuare le proprie campagne pagati dai contribuenti?

Sandra

Che abbiano preso esempio dai preti? Fatta la legge, trovato l’inganno.

Comunque quando radio radicale cominciò, la gr parlamento non c’era ancora, iniziò più di dieci anni dopo. E visto la gestione dell’informazione rai….

faidate

Difendere la Chiesa dicendo che anche i radicali fanno le porcate è un po’ un’ultima spiaggia: credevo che il riferimento di valori per la Chiesa cattolica fosse dio, o almeno Cristo. Forse non sono aggiornato.

Kaworu

è da diverse ultimissime che continua questa tiritera…

abbastanza triste, sicuramente OT.

enrico

@ Kaworu

Capisco che tu stia lanciando questo tuo accorato allarme..vi prego..moderatelo.
Ma il motivo mi risulta incomprensibile.
Ormai per te tutto è OT.
Non mi pare poi così OT, vediamo di capire questi benedetti privilegi se ci sono, vediamo poi di capire se chi tanto si sbraccia poi è coerente o arraffa quel che può.

Poi se vuoi un coro di:

Sì! bene! bravi! bis!…te li registro e te li spedisco..

Kaworu

probabilmente tu non riesci a capire l’utilità di questo spazio.

il forum serve per quello che tu fai qui, ma a quanto pare il tuo obiettivo non è la discussione ma altro.

poi ehy se vuoi continuare con la tiritera dei radicali o altre menate che con uaar e affini c’entrano come i cavoli a merenda, fai.

tanto per inquadrarti, penso che tutti ti abbiano inquadrato.

enrico

@ Kaworu

Perchè scusa quale sarebbe lo scopo?
C’è un’ultimissima si scrivono dei commenti…
Se gli atei che scrivono qui cominciano a sparare affermazioni su peccato originale libero arbitrio…è vietato replicare?
Se altri parlano delle prodezze dei radicali..non si può replicare?

La maggior parte dei commenti che scrivo non sono OT.
E se vado OT lo faccio in risposta.

Che poi mi avresti inquadrato…interessante.. pensi che qui mi ci abbiano mandato come disturbatore…o pensi cosa..

gibbon

Enrico, saro’ O.T. pure io…
Lei mi fa venire in mente un tizio che entra in un negozio di ceramiche, va al bancone e chiede un panino al prosciutto. Di fronte allo stupore dell’esercente si mette a fare una filippica sui costi della pubblica amministrazione.
Guardi che in questo sito, oltre alle ghiotte, questo si’, “Ultimissime”, ci sono dei link che portano a pagine interessanti, in cui sono recensiti ottimi libri, ottimi film ecc.
Perche’, dalla home page, non clicca au “ateismo”, (in alto a sinistra); si aprira’ una pagina che contiene (a sinistra) diverse sezioni: biblioteca, canzoni, filmografia ecc.
Provi a darle un’occhiata e magari cambiera’ idea su qualcosina.
O forse lei fa parte di quei gruppi di “veri” cattolici ( i membri dell’Opus dei per esempio), che non possono leggere un libro o vedere un film senza l’approvazione della competente autorita’?

Kaworu

si, ma essendo un blog, i commenti dovrebbero essere inerenti all’ultimissima.

ovvio che gli ot non li fai solo te, ma (per lo meno a me) quel che tu scrivi sembra buttato lì apposta per scatenare degli ot.

tu dici di no? ok, probabilmente penso male io, anche se finisce sempre così.

mi auguro che non ci siano persone così “piccole” da esser qui perchè mandate su commissione, sinceramente.

enrico

@ gibbon

Magari qualcuno l’ho anche letto.
Ma non convincono, certe volte sono state proposte le recensioni ed ho pure indicato dove gli autori mentono e dove fraintendono.

mesone

Scusate, ma invece di perdere tempo, se ognuno dei 100.000 e oltre aderenti al gruppo fb, oltre alla propria, portasse altre 4 firme di amici o parenti, si potrebbero raccogliere in poco tempo le 500.000 firme necessarie per far discutere la proposta in senato.
Perchè non ci si organizza a tal proposito?

MASSIMO

Ottima idea. L’UAAR dovrebbe cominciare a raccogliere le firme per fare un bel referendum per tassare la Chiesa.

Paul Manoni

Massimo, essendo il concordato fascio-craxiano con la Chiesa, un trattato che lo Stato ha stipulato con uno stato estero (minuscole del caso volute), non puo’ essere abrogato con un referendum…E’ così per tutti i trattati internazionali, non solo quello con la CCAR.
Occorre una modifica della Costituzione! Praticamente il depennamento del 2° comma dell’articolo 7 della Costituzione! 😉

Federico Tonizzo

“Non accennano a diminuire gli articoli pubblicati sui maggiori quotidiani italiani a proposito dell’incidenza sui conti pubblici dei privilegi di cui gode la Chiesa cattolica.”

ERA ORA CHE SI COMINCIASSE!!!

Soqquadro

Radio Radicale ha vinto una gara d’appalto per la trasmissione delle riunioni del Parlamento e dei dibattimenti in Corte Costituzionale. A questo si deve il “finanziamento” che contestato il cattotroll: una gara d’appalto decisa dallo Stato per erogare un servizio pubblico richiesto dallo Stato.

Paul Manoni

Si, ma tanto non riescono a capirlo. Radio Radicale, trasmette ANCHE Teologi che presentano libri, il Meeting di CL addirittura in diretta, ed un sacco di eventi e congressi che interesserebbero anche loro…Se solo si sintonezzassero ogni tanto, capirebbero almeno di cosa si sta parlando!! 😉
…E invece ciarlano, ciarlano, ciarlano….!

Paul Manoni

Si lamentano del milione di euro per Radio Radicale, ma mica si lamentano per i 6 MILIONI di finanziamento pubblico che prende Avvenire!! 😉

StefanoM

Accipicchia, improvvisamente tutti scoprono i costi esorbitanti della chiesa!!

Forse settimana prossima tutti scopriranno che mettersi un fiammifero acceso in bocca fa male!!

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