Roberto Amabile*
Memoria popolare non ricorda se c’era scritto “Ici l’on danse” o “Ici on dance”. Palo, berretto frigio e cartello: “QUI si balla”, o forse “balliamo”. Sta di fatto che la Bastiglia è stata presa il 14 luglio 1789 e il 14 luglio 1890 è già demolita. Tutta Parigi brinda e balla, e poi la Festa della Federazione sul campo di Marte: il vecchio ordine è andato, spazzato via.
E proprio in quell’occasione La Fayette, eroe dei due mondi, fece giuramento… durante la messa celebrata da Talleyrand. (vedi dipinto: Talleyrand è all’estrema destra) Talleyrand… un nome che sicuramente non vi risulta nuovo, vi rievoca i libri di storia. Esatto, Congresso di Vienna (anche lì si ballò tantissimo): lui, Metternich e pochi altri orchestrarono la Restaurazione dopo il periodo napoleonico. Si tratta di uno dei più
grandi trasformisti della storia: monarchia, periodo rivoluzionario, impero e ancora monarchia. Da un vescovo della Chiesa cattolica, però, mi sarei aspettato anche di peggio.
Torniamo alla danzereccia attualità. La crisi lacrime, sterco e sangue – nostri, ma soprattutto di chi verrà – si fa seria, veramente seria. O almeno è percepita seria quella crisi che prima “non esiste”, poi dopo un po’ diventa gioconda (vi ricordate i mostri di Tremonti? reduce da un dungeon di un gioco di ruolo oppure Duke Nukem?). Pensioni sì, pensioni no! Le province e gli enti locali! La patrimoniale e i capitali scudati! Il pallone e i politici! La sanità!…
La Santità? A memoria non ricordo così tanti indici puntare alla luna clericale e non puntarsi a vicenda. Gli irriducibili radicali non sono nuovi a questo tipo di battaglie, seguono quelli di Rifondazione e i socialisti di Nencini, preceduti tutti dai soliti ateisti folk-prog (che saluto con affetto). Sorprende invece che una pagina italiana su un social network superi i 100.000 contatti in pochissimo tempo. Chi l’ha creata non è un mangiapreti, ma un semplice contribuente che si è evidentemente stufato di contribuire solo lui e gli italiani onesti. Tante storie oscure la Grande Piovra consuma ogni giorno oltretevere, ma queste pare non abbiano spostato l’opinione dei più: non sono stati i preti pedofili, né il riciclaggio di denaro sporco o i finanziamenti occulti (leggi IOR), né le posizioni oscurantiste su procreazione assistita e aborto, su divorzio e matrimoni civili omosessuali, testamento biologico, eutanasia, etc., a disaffezionare i cittadini. (figurarsi i crocifissi nelle aule, quella pisciatina di cane clericale che ogni laico albero detesta) Una volta ancora i soldi smuovono le coscienze.
Bagnasco rasenta il grottesco nel momento in cui richiama gli italiani a pagare le tasse: tralasciando un attimo quanto dice (giustissimo: l’evasione è veramente una piaga), ma è naturale che vengano in mente tanti modi di dire, quali “Predica bene, razzola male”, oppure “Da che pulpito viene la predica” e così via. Senza dimenticare che più l’evasione fiscale è combattuta, più l’8 per mille si ingrossa…
È giusto che si apra un dibattito pubblico sui privilegi che si accordano alla CCAR nelle sue multiforme (Vaticano, Santa Sede, CEI: uni e trini) coi soldi di tutti i cittadini. Bisogna tagliare alla CCAR e far pagare tutto ciò che è dovuto, dall’ICI all’acqua gratis, dagli insegnanti di religione ai cappellani militari, dagli oneri di urbanizzazione secondaria alle varie prebende non conteggiate e difficilmente conteggiabili fatte da amministrazioni locali e nazionali.
E la storia sulle Caritas e gli enti di effettiva utilità sociale è una colossale (permettetemi il francesismo, oggi mi sento francese!) stronzata: se gli enti sono effettivamente di pubblica utilità essi sono già esenti da tante imposte e hanno già tante agevolazioni. Prendiamo ad esempio l’ICI: gli immobili utilizzati dalle Caritas sono destinati a “iniziative caritative assistenziali” e quindi sono esenti dal pagarla: questo vale per tutti gli immobili destinati “ad attività assistenziali, previdenziali,
sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”, che siano essi utilizzati dalla CEI o da Greenpeace. Il problema sono le attività commerciali intorno, e se volete approfondire potete andare qui o anche qui.
Perché accade questo? Ognuno avrà le sue teorie, ma la nostra parte? Perché accade senza il nostro consenso? Perché noi popolo bue glielo permettiamo. Da popolo bue bisogna diventare popolo toro. Le potenzialità ci sono, i cittadini pure. Basta organizzarci. Vogliamo incontrarci un giorno di questi per decidere il da farsi? Vogliamo darci una data in cui manifestare e farci sentire? Il XX settembre vi piace? (a me tantissimo) O anche prima?
[Nell’attesa i consueti volantinaggi fai-da-te sarebbero utilissimi se fatti di città in città. Per esempio, basta scrivere su un motore di ricerca qualsiasi “otto per mille volantino” e distribuire.]
Come mi disse una volta un dottore noto: SI PUÒ FARE. Come invece mi disse un antropologo francese (anche lui) di Cicciano, un po’ meno conosciuto: CE LA POSSIAMO FARCELA.
Va bene, vi lascio agli Area e a “Ici on dance”, album “1978 Gli dei se vanno, gli arrabbiati restano!”. 1978 ha le stesse cifre di 1789, e il titolo lascia spazio veramente ad interpretazioni? Fatemi sapere.
http://www.youtube.com/watch?v=EFjf91BoeJ0
Prendi la terza via a destra
poi la prima a sinistra
Arriva in piazza giri al caffè che sai, che sai
Prendi la prima a sinistra
poi la terza strada a destra
Butta la statua giù
e resta giù, resta giù
P.S. un appunto sui Talleyrand dell’ultima ora. Non fidatevi: potrebbero sembrarvi anche dei San Francesco o dei Don Gallo, ma la CCAR si fa strumento di questi personaggi simpatici e carismatici per sembrare più progressista, intenerirci e quindi indebolire le nostre giuste pretese.
* Studente di Chimica a Firenze
complimenti davvero, e’ ora che noi popolo bue ci muoviamo per davvero.
“varie prebende non conteggiate e difficilmente conteggiabili fatte da amministrazioni locali e nazionali.”
Commento sul “difficilmente conteggiabili” …
Per favore andate a vedere un po’ il sito “Financial Transparency System” della Commisione europea
http://ec.europa.eu/beneficiaries/fts/index_en.htm
Quando non si vuole essere trasparenti le cose diventano difficili …
Che le sovvenzioni siano difficilmente conteggiabili nel 2011 non è più vero: 1) ogni amministrazione pubblica un PC magari vecchio ce l’ha; 2) a fare un foglio Excel magari semplice con la lista delle sovvenzioni non ci vuole molto; 3) salvarlo se non si dispone di altro nel formato Excel non dovrebbe impedire che lo si legga con le versioni successive di Excel, che dovrebbero potere leggere i formati delle versioni precedenti; 4) se si vuole fare una cosa elegante ma che costa poco, si salva la lista delle sovvenzioni con un formato non proprietario Microsoft ma elaborabile da altri fogli di calcolo (ad es. il formato CSV); 5) se l’amministrazione pubblica non fosse un piccolo comune potrebbe anche farsi fare una piccola applicazione per la gestione di una base di dati delle sovvenzioni in modo da fare questo in modo più verificabile e pubblicabile; 6) se l’Italia fosse un paese migliore (sia dal punto i vista tecnico che amministrativo) si potrebbe anche pensare ad una applicazione via internet che tutti i comuni d’Italia possano utilizzare per registrare le loro sovvenzioni e che poi possa essere interrogata da tutti i cittadini.
@ Beatrica
Cioè lei vuol farmi credere, o lei crede, che le sovvenzioni decise da una amministrazione pubblica non sono atti pubblici consultabili?
Comune di Cremona.
Alla richiesta di quanto ammontasse la cifra che il comune versa alla Curia per il “pizzo 2×100” (duepercento) accantonati annualmente sugli oneri di urbanizzazione, la risposta è stata che il richedente non essendo il diretto interessato non aveva diritto alla risposta.
Ma per cortesia.
Il bilancio di un comune non è pubblico secondo lei.
Per enrico.
In teoria si ma in pratica spesso accade il contrario e la chiesa se ne approfitta.
Ma leggi quello che gli altri scrivono o segui solo il tuo ragionamento a “vite senza fine”.
Sono piu’ di 10 mesi che il Circolo UAAR di Ancona, aspetta la documentazione relativa agli oneri di urbanizzazione secondaria dal Comune di Osimo…! PIU’ DI 10 MESI ENRICO!!!
@ Beatrice
Grazie del commento ma intendevo difficilmente conteggiabili “allo stato delle cose”.
Prendo nota.
@ Roberto Amabile
Mi auguro che i suoi studi procedano bene….
Allo stesso tempo potrebbe farsi un giretto andando a considerare quante persone vengono aiutate dalla Chiesa Cattolica, e potrebbe rendersi conto di quanto costi incidere nel reale.
Di questo ICI si parla parecchio e…non è difficile di queste tempi muovere e agitare la piazza…. se 25000000 milioni di italiani hanno votato
1 Contro la privatizzazione dell’acqua che già c’è
2 Contro il nucleare che hanno tutto intorno e che tutto il mondo civilizzato sfrutta.
Così adesso proviamola con l’ICI……………….
Per il momento mi par giusto ricordare che anche l’UAAR, da quanto leggo, aiuta il prossimo e investe denaro per incidere sul reale
1 Imbrattando teli con risultati scadenti
2 Comprando magliette per una squadra di calcio femminile ugandese
3 Creando vignette satiriche verso la Chiesa ed il Papa
@enrico
l’hai pulito il cesso del parroco stamattina?
“Allo stesso tempo potrebbe farsi un giretto andando a considerare quante persone vengono aiutate dalla Chiesa Cattolica, e potrebbe rendersi conto di quanto costi incidere nel reale.”
Eh sì, ce lo dica lei: quante persone vengono aiutate dalla chiesa cattolica?
E sarebbe interessante sapere: a fronte di quali e quanti contributi elargiti?
Ad esempio sui giornali on line di oggi c’è la notizia che l’attuale amministrazione Pisapia ha scoperto che dalla Moratti sono stati destinati per la prossima visita a Milano del Papa un milione di euro senza nessuna delibera o “pezza giustificativa”.
E adesso cosa ne dici, furbone.
Che non può essere che una balla caro ser joe.
Sa quante ne girano
Enrico, ma perchétutto ciò che gira contro le tue idee deve essere una balla?
@ enrico
dopo questa risposta uno non può che dirti: mavacaghèr
@ Bee ser joe
Perchè i bilanci di un comune sono pubblici.
Una delibera può essere pubblicata e poi ritirata, ma sicuramente è archiviata.
Dunque trattasi di sciocchezza evidente.
@ Enrico
mi permetto un parere tecnico.
I bilanci sono pubblici, ma quello che viene pubblicato è appunto il bilancio, non tutta la documentazione che lo forma e nell’aggregare i dati certe informazioni inevitabilmente si perdono o diventano meno evidenti. Per quello esiste la corte dei conti. Ora se ogni singolo cittadino possa avere accesso a tutti gli atti che hanno formato un bilancio pubblico sia un diritto oppure no mi sfugge, ma non la vedrei così semplicisticamente del tipo se è pubblico si sa tutto. Anche lo Stato è pubblico ed ha segreti pubblici cui pubblicamente non si può accedere, ma senza sparare altro, provi a fare il discorso “tanto è pubblico” presso il posto di polizia più vicino, vediamo se la fanno liberamente circolare in tutti gli uffici… eppure sono la forza pubblica.
@ Markus
Le spese di un’amministrazione pubblica necessitano di delibera.
Le delibere non solo sono pubbliche ma vengono pubblicate.
Poi possono essere ritirate.
Ma restano archiviate.
@ Enrico
Bene, ma passiamo ai fatti
mi mandi il link di una di queste delibere così vediamo cosa dice. Se sono accessibili come lei dice impiegherà un minuto a trovarla. Le pubblicazioni di matrimonio sono pubbliche per l’appunto e molto accessibili. A Roma basta andare sul sito del comune e le trova per esempio. Vediamo le sue delibere.
Oppure potrebbe darsi che le delibere approvino stanziamenti generali, mentre poi l’impiego specifico è in mano al dirigente che ne esprime l’impulso politico e quindi è meno facile accedere agli atti della contabilità che formano il bilancio come io credo ? Mi creda non tutti i documenti pubblici sono facilmente accessibili. I segreti di stato sono chiaramente documenti pubblici, ma non sono accessibili.
Del resto esistono procedure di accesso agli atti proprio per questo.
Attendo fiducioso la sua evidenza di quanto sono accessibili (non solo pubbliche) tali delibere e quanto il loro contenuto sia vincolante (es pagare euro 1 pe acquisto di una matita, delibera del consiglio comunale…oppure deliberato euro 1 milione spese culturali… che poi qualcun altro decide se darle alla visita del prelato o al gaypride)
Tralascio ovviamente il caso in parola, cioè che l’amministratore abbia impegnato dei contratti senza avere una delibera autorizzativa, in quel caso se c’è stata una violazione di spesa sta alla corte dei conti stabilire l’esistenza di un danno o di una violazione. Anche perchè per un impegno preso senza autorizzazione con soldi non spesi non ci sono chiaramente giustificativi, visto che i soldi sono ancora in cassa.
x Enrico
L’ UAAR non costa un centesimo ai cittadini
Non è proprietaria del 20 % del patrimonio immobiliare italiano e del 25 % di quello romano
non va in giro dicendo di essere stata fondata da Dio ed ispirata dallo Spirito Santo
non va predicando: “Lasciate tutto e seguitemi !!”
Riesce a cogliere le differenze ??
O legge e vede quello che gli pare ?
l’Uaar non ha nemmeno portato la civiltà in tutto il mondo nè vanta centinaia di milioni di martiri da oltre 2000 anni a questa parte.
La civiltà nel mondo occidentale l’ hanno portata la filosofia greca ed il diritto romano, “malgrado” la chiesa che ha sempre frenato e non facilitato il progresso!
Nel resto del mondo la civiltà è stata portate da altre culture che con la chiesa non hanno nulla a che fare!
I “martiri” cristiani, quelli ammazzati perchè si sono rifiutati di cambiare religione, sono molti ma molti di meno.
Ancora oggi un cristiano che va sotto una macchina lo si cerca di far passare per: “martire della fede” !
Sono di più quelli ammazzati dai cristiani in quanto considerati non in linea con i diktat della chiesa e pertanto “eretici”!
Studia e medita, ragazzo !!
tommaso
e chi ha portato per il mondo la filosofia greca e il diritto romano (conservando il meglio di quelle culture e levando il peggio) e aggiungendo quanto in esso non esisteva? libertà per tutti, scuole per tutti, ospedali per tutti, università.
risposta la Chiesa cattolica.
chi ha portato la coscrizione obbligatoria, il terrore, i gulag, i campi di concentramento, l’aborto, la selezione eugenetica, la soppressione di malati, storpi (per l’appunto il peggio della civiltà greco-romana che era stato eliminato dalla Chiesa)?
risposta l’illuminismo e l’ateismo.
detto da te studia e medita, è una barzelletta.
“Mi auguro che i suoi studi procedano bene….”
In perfetto stile mafioso!
Cos’e’, avete qualche genuflesso, a’ la Mattei nel senato accademico di Firenze?
Ma non si vergogna? Almeno qui si metta una maschera ciottiana
@ gibbon
Io sono un chimico, il nostro amico qui è uno studente di chimica..gli auguravo buoni studi…
Non capisco il suo intervento.
adesso la curiosità mi sorge spontanea.
sei la personalità istruita di Enrico (tuo omonimo e pure lui chimico, da quel che s’è capito)?
per spiegarti l’intervento di gibbon (sempre che ce ne sia davvero bisogno): è tipico della mafia far sentire la sua presenza senza minacce esplicite, tipo “ha proprio due bei bambini” detto a un commerciante a cui si è appena chiesto il pizzo.
@ Kaworu
Non capisco questa problematica che sorge con questo tal nick “enrico”.
Sempre io che scrivo con nick “enrico”.
A parte quando “qualcuno” si è divertito a farneticare creando un nick “enrico” e scrivendo sciocchezze. ( luglio/agosto 2010)
Poi gira un altro “Enrico” con E maiuscola, delle parti di Bergamo da quanto ha scritto.
Il senso è ” mi auguro che i suoi studi procedano bene” perchè penso che un’ oretta di chimica fisica o un ripassino di chimica organica sarebbe stato più utile che scrivere l’articolo…
Poi interpreta come vuoi ciccia ( abbastanza diretto così)…ma non andiamo OT……
si proprio per quell’omonimia lo chiedevo, oltre che appunto affinità con l’occupazione. era semiserio, non ti preoccupare.
l’interpretazione in ogni caso non era la mia, la mia era solo una spiegazione, ciccio 😉
non mi sembrava così incomprensibile.
E se invece fosse lo stato (cioè tutti noi) al far del bene ai suoi cittadini anzichè organizzazioni private?
Perchè demandare ad altri (la chiesa) ciò che è compito delle istituzioni.
Me ne frego dell’anziano tanto ci sono i servizi parrocchiali… comoda carità pelosa.
Si chiama “sussidiarietà” ovvero la reciprocità di tenere il cadreghino per il potere.
@ Paganini
Tutto centralizzato nello Stato, che notoriamente non spreca mai.
Aspetta sta cosa l’ho già sentita….aspetta aspetta..si chiama..c…….o
Riempiamo i puntini.
Enrico la chiesa ha dimostrato di meritare meno fiducia dello Stato.
@ Francesco
Per te chiarmente Francesco..
@ enrico
Si… lo so che sei un tuttologo logorroico, ma attento che a sforzarti potresti fartela nei pantaloni.
Enrico non solo per me ma per tutte le persone serie.
1)Lo so che la CCAR aiuta tante persone, ma bisogna vedere anche quanti danni fa a tante altre.
Inoltre è un gioco da ragazzi fare carità e beneficenza coi soldi degli altri: da un ente divino mi aspetterei i miracoli. O almeno mi aspetterei un’efficienza (rapporto assistenza erogata/soldi investiti) non dico miracolosa, ma almeno soddisfacente!
I giretti per le chiesette sottrarrebbero tempo ai miei studi. [Guardo molto male i quattro puntini che Lei ha fatto seguire] Se però questo giretto fosse in Vaticano – concedendomi anche l’accesso a zone e documenti off-limits – accetterei l’invito senza batter ciglio: magari mi porterei le dispense di chimica industriale da sfogliare nelle pause.
2)Da statuto l’UAAR non deve aiutare il prossimo: può. IMHO preferirei che l’associazione si dedicasse più agli scopi statuari, e c’è ancora tanto da fare. Ci sono tante associazioni che saprebbero fare di più e meglio (con tutto il rispetto).
La mia opinione vale zero perché non sono socio, ma per come vanno i tempi vi onoro di una riflessione (comincia similitudine dantesca): come spesso si dice che l’UAAR è un’associazione che preferirebbe non esistere/avere la necessità di esistere, allora anch’io preferirei non avere la necessità di farmi socio.
[e col non esistere? come la mettiamo?]
Non capisco ancora questa smania di fare paragoni fuori luogo solo perché si prova godimento a mostrarsi avere il fallo più lungo.
Piccolo OT: abbiamo votato contro l’obbligatoria privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare in casa nostra, non intorno a noi, e in caso di incidenti (frequenti anche se piccoli) i danni sono inversamente proporzionali a qualche potenza positiva della distanza (fonte: vari studi tedeschi di cui non ricordo ora il nome): più è lontano e meglio è. Personalmente non sono mai stato d’accordo col nucleare non tanto per fatti di salute (quelli IMHO vengono dopo), ma per motivi squisitamente economici, logistici e infrastrutturali.
Preferirei non continuare questa discussione: mi accontenterò se Lei mi riterrà un luddista.
@ Roberto amabile
“I soldi degli altri” sono in gran parte donazioni dei fedeli se non quella quota di otto per mille che il sistema distribuisce a tutti gli enti che vi fanno parte .
La chiesa è la comunità dei battezzati non solo gli ordinati.
Coloro che sono impegnati nelle azioni verso i bisognosi sono anche molti laici (nel corretto significato del termine) cattolici.
Miracoli ci sono ma certo non la aspetteranno nella sua stanzetta quando lei avrà la grazia di accorgersene.
Vede io sto vicino a trieste e Krsko è decisamente vicina. Dunque il suo ragionamento fila poco
Tuttavia ammiro la capacità degli sloveni di sfruttare questa risorsa.
Per quanto riguarda i fatti squisitamente economici beh..le energie alternative rinnovabili stanno a zero come convenienza.
Dunque non la prendo come un luddista ma come un mal informato.
1)È un gioco da ragazzi fare carità e beneficenza con le donazioni dei fedeli. È ancora più semplice se hai tante esenzioni e privilegi. È ancora più semplice se ci sono gli scagnozzi nelle scuole, negli ospedali e nelle città, e non li paghi te. È semplicissimo soprattutto quando lo stato si strafrega della previdenza e dell’assistenza sociale e lascia il monopolio.
2)”La chiesa è la comunità dei battezzati non solo gli ordinati”. La chiesa è tante cose, e automaticamente mi ci infilate dentro. Anche per questo urge lo sbattezzo.
3)Non è la dottrina che stabilisce il corretto significato di “laico”.
4)Spero che la madonna – che di suo fa tanti viaggi, si abbronza pure! – non venga mai a trovarmi in camera, altrimenti sa che noia tutti quei giovani sbronzi e baldanzosi?!
Lei ha sprecato quasi il 50% del suo post per andare OT. Non devo e non voglio filare nessun ragionamento da luddista disinformato in questa sede.
Un bell’articolo, Roberto, soprattutto nell’ultima parte che si innalza, dopo una puntuale analisi descrittiva, ad un accorato appello all’azione collettiva, alla prassi sociale interclassista, dimentica del solipsismo individualistico:
“CE LA POSSIAMO FARCELA.”
L’etimologia di stronzo, stronzata e’ pero’ dubbia .
Secondo il Devoto-Oli “stronzo” viene da un termine longobardo; esiste anche la parola “stronzare”, che proviene, questa si’, dal francese, ma vuole dire “diminuire”. In francese esiste infatti il termine “tronçon”, che vuol dire “parte tagliata, rotta (di un oggetto piu’ lungo che largo)” e anche “parte, frammento di una frase” Petit Robert. Come vedi mal si adatta al significato che in italiano si attribuisce al termine stronzo, stronzata.
Scusa per la pedante disquisizione etimologica, ma dopo aver letto il commento di quel tipo mi e’ venuta naturale..
Leggo sempre con attenzione le pedanterie.
In realtà intendevo “francesismo” nel significato che si dà volgarmente, e non perché ritenessi “stronzo” di origine francese. Eppure “tronçon” si adatta bene più o meno nel campo semantico di “deficiente”: nel senso che la parte tagliata è mancante.
Ho imparato una cosa nuova, grazie.
di Marco Ciamei
Da tempo l’avv. Marco Ciamei diffonde attraverso Facebook questa proficua riflessione su un tema di grande importanza che, visto il suo continuo ritorno di attualità, desideriamo, con il consenso dell’autore, proporre anche ai lettori de La Bussola Quotidiana.
Cari amici cattolici, vi sarà certamente capitato in questi giorni di ricevere critiche dal vostro amico non credente di turno (o credente ma non praticante, o credente praticante ma non osservante…) sul rapporto tra Chiesa e denaro, magari utilizzando i grandi cavalli di battaglia dei cari laicisti: esenzione ICI e 8xmille alla Chiesa cattolica, tra tutti.
Ebbene, se rientrate nella categoria di chi, in tale circostanza, non ha saputo rispondere alcunché (se non, con malcelato imbarazzo, che la Chiesa è fatta di peccatori), provo ad offrirvi alcuni spunti di riflessione. Intendiamoci, che la Chiesa sia fatta di peccatori è una verità e nessuno può metterla in discussione: che questo, però, significhi la irrimediabile verità di ogni critica, beh, forse qualche dubbio può sorgere anche ai non cristiani (detti anche, per un noto pseudo-matematico, non “cretini”).
Visto allora che la figura dei cretini a noi (a differenza di altri) non piace farla, vediamo di approfondire i termini della questione.
Questione ICI
Partiamo con il primo problema, peraltro recentemente tornato a galla dopo la decisione della Commissione europea di riaprire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia su questo punto.
Una premessa, a scanso di equivoci: la CEI e il Vaticano non sono la stessa cosa (sic!).
Con un po’ della vostra pazienza (vi assicuro che ne vale la pena) proviamo a capire come stanno le cose.
“vostro amico non credente di turno (o credente ma non praticante, o credente praticante ma non osservante…)”
Questa mi è piaciuta! Ci sono altre categorie più vicine a dio oltre il credente praticante osservante, che qualcuno ne sappia?
La legge
Nel 1992 lo Stato italiano ha istituito l’ICI, l’imposta comunale sugli immobili. Nello stesso intervento normativo (decreto legislativo n. 504/1992) sono state previste delle esenzioni: “alla Chiesa cattolica”, penserete subito. Sbagliato: l’esenzione ha riguardato tutti gli immobili utilizzati da un “ente non commerciale” e destinati “esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”.
Dunque, secondo la legge, perché venga applicata l’esenzione è necessario che si realizzino due condizioni:
1. Il proprietario dell’immobile deve essere un “ente non commerciale”, ossia non deve distribuire gli utili e gli avanzi di gestione ed è obbligato, in caso di scioglimento, a devolvere il patrimonio residuo a fini di pubblica utilità. In pratica tutto quello che un ente non commerciale “guadagna” (con attività commerciali, con richieste di rette o importi, con la raccolta di offerte, con l’autofinanziamento dei soci, con i contributi pubblici, ecc.) deve essere utilizzato per le attività che svolge e non può essere intascato da nessuno.
2. L’immobile deve essere destinato “esclusivamente” allo svolgimento di una o più tra le otto attività di rilevante valore sociale individuate dalla legge.
Evidente ed apprezzabile la finalità delle esenzioni: lo Stato ha voluto agevolare tutti quei soggetti che svolgono attività sociale secondo criteri di “no profit”.
La novità della Corte di cassazione
Ora, mentre per più di dieci anni queste norme sono state applicate dai Comuni senza alcun problema, i soliti noti hanno iniziato dei contenziosi e nel 2004 la Corte di Cassazione, pronunciandosi su un immobile di un istituto religioso destinato a casa di cura e pensionato per studentesse, ha fornito una interpretazione non prevista dalla legge (… tutto ciò non vi ricorda qualcosa?): i giudici infatti hanno aggiunto un nuovo requisito per avere diritto all’esenzione sia necessario anche che l’attività “non venga svolta in forma di attività commerciale”.
Caro enri ci sono mille modi per non distribuire utili e appropriarsi comunque dei guadagni i nostri imprenditori lo sanno bene, e lo sanno pure i tuoi amici clericali a capi di enti fintamente non commerciali.
Lo stimato avvocato fa un omissione grossa quanto una basilica.
Scusate la lunghezza.
1. Sono esenti dall’imposta:
[…]
i) gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all’articolo 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni*, destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all’articolo 16, lettera a), della legge 20 maggio 1985, n. 222**.
*1. Sono soggetti all’imposta sul reddito delle persone giuridiche (NdR: IRES): […] c) gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali[…]
**16. Agli effetti delle leggi civili si considerano comunque:
a) attività di religione o di culto quelle dirette all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana;
b) attività diverse da quelle di religione o di culto quelle di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura, e, in ogni caso, le attività commerciali o a scopo di lucro.
Quindi…
Sono esenti dall’ICI gli immobili utilizzati da “enti pubblici/privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto escluivo o principale l’esercizio di attività commerciali” destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività dirette “all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana”.
È quello il problema.
Quale il problema.
Che sono esenti gli edifici di culto di qualsivoglia religione?
Oppure pensi solo quella cattolica.
No. Sono già esenti dall’ICI.
d) i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto, purché compatibile con le disposizioni degli articoli 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinenze;
Intendo gli immobili utilizzati dagli enti no-profit dedicati allo svolgimento di attività di religione o di culto.
Per esempio: mi faccio pastafariano, faccio un’associazione di pastafariani e professo in casa mia => sono esente dall’ICI.
Però su questo punto sono incerto, ad ora sospendo il giudizio. Devo documentarmi su un paio di cose e Le farò sapere.
Quale è la novità? È chiaro che cambia tutto se si sposta l’attenzione dalla natura “commerciale” dell’ente proprietario (come richiesto dalla norma) alla natura della “attività commerciale” effettuata (come innovato dalla Corte). Per capire la singolarità della decisione si devono tenere presenti due aspetti:
1. dal punto di vista tecnico, le attività sono considerate commerciali non quando producono utili, ma quando sono organizzate e rese a fronte di un corrispettivo, cioè con il pagamento di una retta o in regime di convenzione con l’ente pubblico: è evidente che alcune delle attività elencate dalla legge (si pensi a quelle sanitarie o didattiche) di fatto non possono essere che “commerciali” in questo senso;
2. “commerciale” non vuol dire “con fine di lucro”: per la legge, infatti, è “commerciale” anche l’attività nella quale vengono chieste rette tanto contenute da non coprire neanche i costi: in pratica, l’esenzione perde ogni senso se interpretata così.
In parole povere, se chiedi anche un cent sei fuori dall’esenzione! E zac, rimane fuori praticamente tutto il no-profit! Via il bambino con l’acqua sporca (a scanso di equivoci, la Chiesa rientrerebbe ovviamente nella seconda voce).
Prima interpretazione autentica
Davanti agli effetti disastrosi che una tale interpretazione avrebbe creato nel mondo del “no profit”, lo Stato italiano è intervenuto con una interpretazione autentica (art. 7 del decreto legge n. 203/2005, governo Berlusconi), ribadendo la sufficienza dei due requisiti iniziali e stabilendo che, ai fini dell’esenzione dall’ICI, non rilevava l’eventuale commercialità della modalità di svolgimento dell’attività.
Denuncia della Commissione Europea
L’interpretazione autentica non deve essere piaciuta, poiché nello stesso anno questa disposizione è stata impugnata di fronte alla Commissione europea denunciandola come “aiuto di Stato”. In pratica, sul presupposto che gli enti non commerciali che svolgono quelle attività socialmente rilevanti sono comunque da considerare “imprese” a tutti gli effetti, si è sostenuto che l’esenzione costituirebbe una distorsione della concorrenza nei confronti dei soggetti (società e imprenditori) che svolgono le stesse attività con fine di lucro soggettivo.
Come a dire: perché mai deve essere agevolato chi offre servizi assistenziali senza guadagnarci (eh già, perché mai …?!).
Seconda intepretazione autentica e istituzione della Commissione ministeriale
Per escludere ogni dubbio lo Stato è intervenuto con una seconda interpretazione autentica (art. 39 del D.L. n. 223/2006, governo Prodi), con la quale è stato precisato che l’esenzione deve intendersi applicabile se l’attività è esercitata in maniera “non esclusivamente commerciale”. Il nuovo intervento appare molto equilibrato, perché precisa il senso dell’esenzione permettendo di evitare abusi.
Peraltro, presso il Ministero dell’economia e delle finanze è stata poi istituita una commissione con il compito di individuare le modalità di esercizio delle attività che, escludendo una loro connotazione commerciale e lucrativa, consenta di identificare gli elementi della “non esclusiva commercialità”.
Chiusura del fascicolo per due volte e recente riapertura
Alla luce della seconda interpretazione autentica e della maggiore definizione dei limiti grazie alla Commissione appositamente istituita, la Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione con esclusione di ogni “aiuto di Stato”. Successivamente ne è stata aperta un’altra, sempre sulla stessa linea, e anche questa è stata chiusa per chiara infondatezza.
Ad ottobre di quest’anno [2010], però, il Commissario europeo per la concorrenza (Joaquín Almunia, spagnolo, predecessore del simpatico Zapatero al partito socialista), nonostante le due archiviazioni ha riaperto una ennesima procedura di infrazione. Staremo a vedere.
… l’esenzione ha riguardato tutti gli immobili utilizzati da un “ente non commerciale” e destinati “esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”.
Tanto per cominciare, non vedo attività di culto in queste otto voci.
Personalmente, io contesto il fatto che, se l’esenzione dall’ICI riguarda (forse giustamente, non so ancora) delle attività ad elevato valore sociale, allora tale esenzione viene giustificata dal fatto che tutti i cittadini, tutti indistintamente, usufruiscono di tale valore sociale. Invece, la chiesa cattolica, ammesso che produca un certo valore sociale (opinabile, ma lasciamo pure perdere), questo valore stesso risulta circoscritto ad un sottoinsieme dei cittadini. In altre parole, se io non sono cristiano, perchè devo accettare una esenzione che non mi riguarda affatto? Ben vengano (eventualmente, ripeto, si tratta di valutare la gravità della situazione) le esenzioni per i valori sociali che riguardano tutti, ma al diavolo le esenzioni per meriti che non riguardano tutti.
Formigoni, infatti, con affermazione discutibilissima, metteva sullo stesso piano chiesa cattolica e comuni/province, ma io vorrei solamente sottolineare che gli enti locali sono preposti al servizio di tutti, mentre la chiesa no!
La chiesa?
Tutti gli edifici di culto, di qualunque religione, sono esenti signor Pozzo.
La vuol mettere così..che lo Stato allora non usufruisca direttamente o indirettamente dei beni artistici e cultuarli contenuti nelle Chiese.
Appunto.
Che lo Stato allora non usufruisca direttamente o indirettamente dei beni artistici e cultuarli contenuti nelle Chiese.
@ enrico
Al popolo quanta fame, miseria e roghi sono costati quei beni artistici e culturali nelle Chiese per la vanità del papato.
Ah certo come no….se lo dice ser joe..
Alora sei proprio tarato mentalmente.
ma cosa dici, ser joe??? Non far finta di non sapere, c’erano sì i grandi artisti, ma le maestranze erano i prelati, vescovi e cardinali compresi, tutti con la cazzuola in mano a dar su malta e la schiscetta con la zuppa. Non ci sono documenti certo, ma sai loro sono discreti, non sono tipi a cui piace vantarsi.
E poi, finito di fare i magutt, andavano nei vicoli tra i poveri a insegnare a leggere e a scrivere ai bambini…..
No avrebbero dovuto tagliar teste a grappolo come i rivoluzionari francesi.
Buonasera enrico.
“Il nuovo intervento appare molto equilibrato, perché precisa il senso dell’esenzione permettendo di evitare abusi.”
Falso. Gli abusi li permetti eccome.
Sono, come sempre, accettabilissime critiche visto che sono un profano (hah!) della materia tributaria. [“tributarista della domenica”, così mi hanno chiamato]
@ Roberto Amabile
Faccia lei..chi scrive il pezzo è un avvocato e forse di leggi ne capisce più di lei.
Mi spiace, il principio di autorità o qualsiasi cosa simile non funziona.
Ha presente la storia di Millikan? Eppure era un fisico stimatissimo al tempo.
L’avvocato già fa un omissione grossa quanto una basilica, come potrei… fidarmi? (hah!)
@ Roberto Amabile
No mi spiace.
L’avvocato omette quelle parti che non sono nemmeno in contenzioso e che nessuno discute.
Commerciale e diverso da società commerciale.
Uno dà un servizio che è inferiore al costo.
L’altro genera un utile che divide.
Non fuorvii l’argomento, non parlo di società commerciali.
Parlo di attività commerciali fatti da enti non-profit in immobili dedicati allo svolgimento di attività per cui avrebbero esenzione.
Quindi non necessariamente cattolici. E Le dirò di più: non necessariamente religiosi.
Le attività commerciali possono essere a fini di lucro o meno.
Dunque svolti da società commerciali (fini di lucro) o no profit (senza fini di lucro).
Le attività non a fini di lucro, ma commerciali, cioè che danno un servizio che non copre le spese,..non pagano ICI.
Torniamo un attimo indietro, mi sono confuso e ho sbagliato. Potrebbe anche correggermi Lei.
Non sto parlando di enti no-profit, ma di enti “quasi” no-profit (gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali)
Enti quasi no-profit non pagano l’ICI di un immobile dedicato ad una delle attività scritte sopra. Oltre ad essa possono anche svolgerci attività commerciali.
Un attività commerciale significa far pagare una prestazione.
Ma il pagamento della prestazione può essere fatto non a fini di lucro, cioè con un costo che non copra le spese o creando un utile poi diviso dalla società, o a fini di lucro.
Se l’attività non è a fini di lucro, cioè non è volta a creare un utile, l’ente è no profit e l’ICI non lo paga.
Oppure: l’ente NON è no-profit, ma non fa solo attività commerciali, ha un immobile in cui svolge attività di culto E attività commerciali.
E non paga l’ICI.
@ Roberto Amabile
Guarda Roberto, come te non sono esperto, che poi vi siano situazioni non limpide non occorre l’UAAR perchè le ho sperimentate.
Quando mi sono occupato di una vecchina, storia tristissima, orfana del cardinal Costantini, ed ho chiesto aiuto in curia..mi è stato mostrato il busto del Cardinale..e punto.
Le spese sono state molte, e tu sai che un chimico..non è che proprio navighi nell’abbondanza come contratti di lavoro.
Dico che ho visto tanto bene ma anche tanta durezza di cuore, umana senza scomodare la religione.
Chiederò ad un mio amico gentilissimo e vedo cosa mi dice…
Credo che una no profit sia esente perchè l’ambito commerciale non è a fini di lucro..in buona sostanza
enrico, Le chiedo un attimo di attenzione.
Tralasciamo il termine no-profit perché è fuorviante.
Stiamo parlando di enti non societari italiani che non esistano principalmente per far soldi. Una via di mezzo tra le non-profit e gli enti dediti al “commercio”.
L’esenzione ICI è garantita a questi soggetti perché l’immobile è dedicato a quelle attività particolari (più eventualmente un po’ di commerciali che non fa mai male).
Il punto è che chi fa opere di bene non deve essere non-profit.
@ Roberto
“Il punto è che chi fa opere di bene non deve essere non-profit.”
Non l’ho capita.
Non è sarcasmo (ma rileggendomi ci sembra).
Gli enti di beneficenza possono fare “profit” (salvo quelli espressamente non-profit).
Quindi un ente di beneficenza può dedicare una sala del mio immobile per la preghiera e il resto è tutto forestieria.
L’I.C.I. non la paga.
@enrico
Mi scuso per l’illazione, del resto, data la parrocchia che rappresenta, perfettamente legittima come le ha fatto notare Kaworu.
Nel 2010 e’ uscito un libro del Prof. Isaia Sales dal titolo:”I preti e i mafiosi. Storia dei rapporti tra mafie e chiesa cattolica” Saggi B.C.Dalai editore.
“Il volume affronta il tema delle responsabilità della chiesa cattolica nell’affermazione delle organizzazioni mafiose, esaminando l’apporto culturale che direttamente o indirettamente la dottrina della Chiesa ha fornito al loro apparato ideologico…Come spiegare che la maggioranza degli affiliati a queste organizzazioni criminali, con la patente di spietati assassini, si dichiarino cattolici osservanti? Che rapporto c’è tra cultura mafiosa e quella cattolica? Perchè questo rapporto non è mai stato indagato in sede storica e,invece, è stato sempre smentito o sottovalutato?..”
Ha mai letto “La bolla di componenda” di Camilleri (Andrea, non il vostro risibile Rino)? E’ anche recensita nella Biblioteca dell’Uaar, di cui in altro Topic le ho indicato la via.
@ gibbon
Mi pare che il rito di affiliazione preveda di bruciare un santino.
Veda lei i connotati cattolici del gesto.
Il santo protettore del caso è San Michele Arcangelo.
Il santino di S. Michele è un elemento peculiare della liturgia del rituale di affiliazione, detto anche Patto di Sangue, per due motivi ben precisi: 1) perché nel rituale viene chiamato in causa come santo patrono; 2) perché l’immaginetta, dopo che il capo clan e l’aspirante picciotto si siano scambiati il sangue, viene bruciata su una candela mentre il “cerimoniere” dice: “come brucia questa immagine, così brucerai se ti macchierai di infamità; se prima vi conoscevo come un contrasto onorato, da ora vi riconosco come picciotto d’onore”. Peraltro, durante il rito viene effettuata una vera e propria comunione: il capo spezza un tozzo di pane e lo porge al picciotto dicendo: “se tradirai, questo pezzo di pane per te diventerà piombo e questo vino veleno”.
Soprattutto nella “Ndrangheta” calabrese è indicata anche una santa come conpatrona della società: Santa Liberata Martire, che ha patronato sui “soldati”, ossia gli esecutori delle stragi o degli omicidi.
@ Sandra
Bene grazie dei suggerimenti.
Sin tratta di bruciare un’ icona, ossia un’immagine, che guarda caso è l’angelo che contende le anime con il diavolo (lettera di Giuda).
Gesto assolutamente blasfemo, dunque non cristiano, semmai proprio agli antipodi.
( è chiaro che i cristiani bruciano i santini dei Santi di cui hanno venerazione, chi non lo fa..)
Poi abbiamo una parodia dell’eucarestia celebrata non da un ministro di culto quindi blasfema nella simbologia e nei protagonisti.
In buona sostanza non sono connotati cristiani ma satanici.
Parodia dell’eucaristia. Perché, Gesù si faceva pagare per celebrare battesimi, matrimoni, comunioni? Farsi pagare per quello che ritieni sacro non lo trasforma in una parodia?
Non trovi che l’incoerenza della Chiesa cattolica (rispetto alla chiesa protestante) la faccia scivolare costantemente nella parodia di quello che vorrebbe rappresentare?
@ Sandra
Farsi pagare… se gli utili fossero divisi fra i membri signora Sandra, ma non mi risulta sia così.
Dunque dicesi “offerta”.
Si, c’è il problema di coerenza rappresentato dal fatto che le Chiese protestanti sono Chiese di Stato.
Aaaah, dicesi….. è sempre una questione di lessico allora, basta cambiare nome, et voilà, il gioco é fatto. Una vera e propria presa per il CULtO!
Le Chiese protestanti sono chiese di stato? A parte il Regno Unito e la Norvegia quali altre?
No è una differenza di tipo economico Sandra..che distingue un’ associazione no profit da una società commerciale.
Le parole sono importanti…
Le Chiese protestanti sono chiese di stato? A parte il Regno Unito e la Norvegia quali altre?
Svezia..Danimarca…Finlandia
In Svezia non lo è più dal 2000.
Capirai..e pur sempre la Chiesa di Svezia. o Chiesa luterana di Svezia, una Chiesa nazionale e non sovranazionale.
Quindi, chiarito che la chiesa protestante è chiesa di stato per Danimarca, Norvegia e (forse, ma mettiamola pure nel conto) Finlandia, perciò per un 15 milioni di abitanti, rimando all’osservazione sull’incoerenza della chiesa cattolica rispetto a quella protestante (ma poi, di stato o meno, cambia poco), e che tra l’altro, con i suoi apparati contradizioni cerimoniali ecc, contribuisce a quel tocco un po’ grottesco-folkloristico che poi è il canovaccio per molti comici del nord europa.
Come capirai? Hai appena detto che le parole sono importanti…. allora lo sono sì o no, deciditi un po’.
@ Sandra
Intendo che è una Chiesa a struttura nazionale, non ho scritto che è la religione ufficiale di Stato.
Fino al 2000 era pure quello.
….e?…… forza, il tema è “la coerenza”, non andare fuori tema che poi è insufficiente.
@ Sandra
Direi proprio di no Sandra.
Se vuole cominciare una disputa dottrinale..ben contento.
Per il resto può ricercare come si sostenesse, vangeli alla mano, il gruppo di apostoli e discepoli.
@ Sandra
Se vuol che parliamo di coerenza..con le Scritture..ma prima mi deve precisare di quale Chiesa protestante..volentieri (non nell’accezione triestina del termine)
Se si scandalizza per l’offerta..è libera, volontaria, e non esiste un listino prezzi..
“non esiste un listino prezzi.”
Quindi niente trasparenza, ovvio. La Chiesa dell’ambiguità. Che fa finta di fare le cose gratis e poi allunga la mano per l’offerta, dicendo magari “ma no, non dovevate disturbarvi”?
Guarda qui per esempio:
http://www.ekma.de/feudenheim/index.php?seite=32
La celebrazione del matrimonio non costa niente (fa fede il pagamento della tassa), alla fine c’è un rinfresco per il quale si pagano 40euro.
Qual è il problema della Chiesa cattolica con i soldi? Si vergogna a parlarne? Ci si vergogna solo quando li si ruba, i soldi. Servizio=pagamento, niente imbarazzo, non sono lo sterco del demonio. Essere pagati per un servizio è una cosa normale, non è che vai a prendere il pane e poi fai un’offerta, no?
@ Sandra
Offerta..significa che è libera signora Sandra.
Le dico signora Sandra, se è questa gran cuccagna, o se scrive solo tanto per..prenda i voti e partecipi a tanto ben di Dio…
Ah….
Offerta libera significa anche che è in nero, signor Enrico. Invece i tedeschi sono precisi, e poi infatti a loro i conti tornano. Chissà quanto farà piacere al contribuente tedesco finanziare la cuccagna cattolica romana.
“Poi abbiamo una parodia ”
Assolutamente no! La parodia l’avrebbero potuta fare i Monty Python, qui si tratta di un’imitazione, evidentemente lontana dalle prescrizioni liturgiche per la distanza culturale degli “officianti”
@ gibbon
Distanza culturale degli officianti non direi proprio, visto che si muovono all’interno di un continente in cui è presente la cultura giudaico cristiana.
Utlizzare gesti propri della religione, anche se lo facessi a casa mia fra amici volendo imitare l’eucarestia è blasfemo.
Bruciare un santino poi non ha bisogno di commento.
Non ne ha bisogno nemmeno bruciare il nuovo testamento di Deodati come fece l’infallibile Pio IX (per non parlare degli eretici che però valgono meno degli embrioni…).
@ Sandra
….Sandra la pena al rogo non esiste nel diritto canonico…Sandra..l’ho scritto più volte ma tante volte lo tirerete fuori altrettante ve lo ricorderò.
Fu istituita da Federico II di Svevia, non proprio un amico del Papa, come pena di lesa maestà.
Quelle bibbie che furono portate attraverso la breccia di porta Pia su di un carretto con un cane con su scritto PIO IX?
Dunque corrisponde non a leggenda che i protestanti non stavano proprio in disparte… rispetto ai fatti che determinarono la caduta dello Stato Pontificio.
“Fu istituita da Federico II di Svevia, non proprio un amico del Papa, come pena di lesa maestà.”
Hai qualche fonte? Grazie.
E anche fosse stato istituito dal capo del Sacro romano impero, non è che conti solo il primo che fa qualcosa di male, anche quelli che fanno poi la stessa cosa (o più vigliaccamente la facciano fare agli altri). L’istituzione del distintivo giallo addosso agli ebrei spetta a Paolo IV.
Amico del papa? Perché adesso si interpreta la storia per simpatie tra regnanti assoluti?
“Ah, proprio un simpaticone quell’Hitler, una vera sagoma, devo proprio farci il Concordato”
Che un ateo bruci una bibbia può starci: che un papa faccia requisire e bruciare il nuovo testamento perché non è la versione che vuole lui, ma che in larga parte rispecchia esattamente la sua copia…. beh, si commenta da solo. Il punto è che la Parola è uno specchietto per le allodole.
Hai qualche fonte? Grazie.
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Cerca, ci si convince meglio con le ragioni trovate da se che con quelle trovate da altri
Anno 1231.
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Riguardo il concordato..fu proposto anche alla USSR che rifiutò, i trattati sono fatti per avere contatti diplomatici e per appigliarvisi di fronte alle prepotenze.
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Beh se le par normale entrare con un carretto trainato da un cane con su scritto PIO IX direi che certamente tali protestanti non erano faziosi…
Ma se vuole cominciare una disputa fra dottrina cattolica e protestante..Scritture alla mano..ben accetto..
Certo mi deve precisare se:
Quaccheri, mormoni, lollardi, unitariani, luterani, pentecostali, two by two, valdesi, calvinisti, puritani, anglicani Chiesa bassa…e tirando per i capelli tdg.
Cioè non hai una fonte, bene.
Appunto, l’amicizia con il papa con c’entra nulla, come dicevo, sei tu che l’hai tirata in ballo a sproposito per la faccenda del rogo (di cui non hai fonti, peccato).
Che male c’è a chiamare un cane Pio IX? Magari il popolo lo diceva, quel papa è un vero cane, si dice anche dei cantanti o degli attori. Sì è dispregiativo, si capisce che lui era un tipo permaloso e dopo ha imposto il dogma dell’infallibilità. Certa gente non sa proprio stare agli scherzi. Guardi, signor Enrico, io penso che se uno non sa accettare le critiche non deve entrare in politica.
I protestanti erano faziosi!!! Ma no, non mi dica… magari c’erano i valdesi, faziosissimi quelli lì, tutti quanti, beh, quelli che erano sopravvissuti all’inquisizione.
Ma non mi interessano le dispute tra le dottrine, è una perdita di tempo discutere sul nulla (non per i preti, ma loro finora hanno giustificato il loro mantenimento). La religione si è adattata a quello che c’era già. Prendi i mormoni: solo gli americani potevano credere alla faccenda delle tavole d’oro.
Io parlavo in generale della chiesa protestante dell’area Germania-Olanda-Svizzera. Del fatto che il capo della chiesa luterana aveva dato le dimissioni per una multa, un’altra vescovo che se ne era andata perché sospettata di aver saputo di un abuso. Del fatto che per esempio in Italia la chiesa valdese non intasca i soldi dell’8/1000 non suoi, dimostrando coerenza con il comandamento “Non rubare”, e differenziandosi così dalla chiesa cattolica, che si muove con molta disinvoltura, diciamo così, nelle zone d’ombra (casuali?) della legge.
@ sandra
Ma non dica sciocchezza, la davo un pò di tempo per documentarsi prima di continuare a ripetere le dottrine che le hanno inculcato:
Chi vuole che avesse il potere per mandare al rogo nel Sacro romano impero qualcuno se non l’imperatore.
Cerchi su un qualunque motore di ricerca federico II di svevia pena del rogo.
Sa che in tutte queste chiacchiere sul medioevo lei si è dimenticato di rispondermi sulla coerenza dei valdesi vs disonestà della Chiesa cattolica sull’8/1000 ?
@enrico
Per quanto riguarda le attivita’ commerciali, vede, c’e’ chi le fa per mangiare e chi con altri intenti.
Don Giovanni Bosco (il Marcia Marciel ante litteram) diceva: ” datemi le anime e prendetevi tutto il resto” (si accontentava di poco il ciccio)
Le missioni nei paesi del Terzo Mondo non sono state impiantate con puri intenti caritatevoli, ma soprattutto con l’occhio alle conversioni e alle vocazioni.
Ottima politica del resto, se no adesso i conventi chi li pulirebbe?
Chi gestisce gli oratori spera sempre che tra una partita e l’altra esca fuori qualche vocazione, e si adopera in proposito utilizzando “gli amici dei giovani” (il seminarista dell’ultimo anno, il libro di Giussani ecc.)
Capisce perche’ un’istituzione come la Ccar non e’ paragonabile a quelle numerose, benemerite associazioni di volontariato che aiutano senza pretendere “l’anima”?
Gli oratori, ad esempio, in troppi casi sono stati edificati o ristrutturati con soldi pubblici: che paghino o che siano avocati dallo Stato
Mi accorgo ora dell’incoerenza interna del testo…La prima frase va riscritta:
“Per quanto riguarda le attivita’ di utilita’ sociale in senso lato, vede, c’e’ chi le fa per puri intenti umanistici e chi anche con altri intenti.
gibbon non sei affatto spiritoso…
se hai le prove che don Bosco sia il Marcia Maciel ante litteram tirale fuori… altrimenti sotterrati per la vergogna della grande stupidaggine che hai scritto (la pala te la regalo io).
Padre Girolamo Moretti, il frate iniziatore della grafologia in Italia, che analizzò la scrittura del santo, presentatagli in modo anonimo. Questo fu il suo soprendente responso:
“Il carattere del soggetto tende ad essere dominato da una insincerità così bene architettata da rovinare un’intera generazione ed essere così uno di quegli individui che sarebbe meglio non avessero mai aperto gli occhi alla luce.
Si deve aggiungere che il soggetto ha molta facilità all’intenerimento sessuale, una spinta all’affettività di languore per cui, col complesso delle qualità descritte, metterebbe in azione ogni sforzo per colpire la vulnerabilità delle anime a piegarle ai suoi intendimenti morbosi”
Guido Cronetti: ” C’è un documento iconografico notevole di questa ‘affettività di languore’: la confessione davanti al Fotografo, in bella posa, del chierichetto Paolo Albera, tra altri preti e ragazzi. Don Bosco aveva voluto che gli poggiasse la fronte sull’orecchio.
Questo intenerimento non andava che ai “giovanetti”; aveva un vero orrore del contatto femminile. Vedendosi una volta insaponare la faccia dalla moglie del barbiere, scappò via insaponato dalla bottega (Noli me tangere in versione torinese).
Nessun santo ha lasciato, come ultime parole scritte di suo pugno, un pensiero così strano come don Bosco: “I giovanetti sono la delizia di Gesù e Maria”. Soltanto loro”
da: Giovanni Dall’Orto, in CulturaGay.it
già cultura-gay è un ossimoro…
dico…prendere sul serio una simile fonte significa avere serissimi problemi.
ps il rogo era presente anche sotto reccaredo è clodoveo,nel v secolo e nei vari regni visigoti,e per reati ascrivibili al apostatsia,ecc ecc…enrico.
enrico ..dice ,federico 2 di svevia non era propio un amico del papa..ìììì,come gli fece una crociata per lui,oh dico una CROCIATAl aiuto nella caccia gli eretici(vedesi fraticelli e beghini,e rimasugli degli albigesi e catari),fu pure scomunicato perche,fece una pace di 10 rinnovabili,col sultano,suo amico,per gerusalemme con niuna perdita di sangue,è il papa che non accettava,patti tra cristiani e islam.lo maledi…ps enrico chi accosto l eresia alla lesa maesta fu innocenzo iii,nella decretale vergentis in senium,è poi guarda le costituzioni federiciane,come furano da 4 papi inseriti a forza di bolle nei vari statuti..aspetta guarda la cum adversus haereticam,di innocenzo iv ,che obbliga l inserimento delle leggi federiciane,che guarda un po ,partirono dall giorno della sua incoronazione,con tanto di mentore papale ONORIO iii. ECC ECC.
@ Robby
pure scomunicato perche,fece una pace di 10 rinnovabili,col sultano,suo amico,per gerusalemme
———————————————————————————————-
ma cosa scrive robby ma cosa scrive, era già scomunicato quando parti per la crociata.
Ma per cortesia.
L’articolo 107, paragrafo 1, del Trattato di Funzionamento dell’UE stabilisce che: “Salvo deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli
scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.”
La Chiesa ha il monopolio dell’iniziativa privata in tema di sanità e scuola grazie ai benefici e contributi dello Stato, e il monopolio è fonte di ingiustizia.
“favorendo talune imprese o talune produzioni”
Non sapevo che fosse un’impresa che divide gli utili…..
Non sapevi che nel 2007 la Santa Sede (santa!) hanno convertito titoli in una tonnellata di lingotti d’oro? Non è un’impresa perché non si chiama così, ma non sono le parole che contano. Al tempo era valutata sui 19 milioni di euro, adesso che l’oro è volato, chissà, un bell’investimento, non c’è che dire, se li avessi avuti io avrei fatto lo stesso, ma IO non ho un’impresa che divide gli utili…
E questo cosa c’entra?
Non c’entrano i soldi? Ma i soldi sono esattamente il punto per la Chiesa cattolica! O credi che farebbero le stesse cose per la metà dei soldi?
@ Sandra
Mai sentito di listino prezzi
Ma se credi/credete che sia un tal privilegio far parte dell’associazione che si spartisce questa gran torta….prendi/prendete i voti
Danno così tanti privilegi.
Ecco, bravo!!! Hai detto le parole magiche, qui ti volevo. “Se credi che sia un privilegio fate altrettanto”. E’ esattamente per questo che in Italia ci sono così tante caste, privilegi, contributi statali, baby pensioni, finti invalidi…. ma non lo capisci? E’ la mentalità perversa che lo Stato non è un bene comune, ma qualcosa da cui attingere per il proprio interesse, personale o di categoria. Ed è proprio questa mentalità, che la Chiesa arraffa-arraffa ha contribuito a formare.
Sì sì come no.
Se far parte della Chiesa prendendo i voti porta così tanti privilegi mondani……..prendili e godili i privilegi.
enrico sei per caso quel tipo che disse che l ateismo nacque col cristianesimo???.
è se lo sei come spieghi la condanna di diagora di melo che fu cacciato da atene per ateismo,come possibile comminare una pena senza configurazione di reato
No, non mi piacciono i mediocri, soprattutto quando si raggruppano e fanno i prepotenti. Capisco che per persone fragili la Chiesa sia un rifugio, e un punto di forza, ma non fa proprio per me, per fortuna ho potuto scegliere di meglio.
@ Sandra
La legge non specifica quale associazione no profit tragga beneficio dalla legge.
Dunque secondo la sua visione.
O ben si passa ad un controllo unicamente da parte dello Stato..è questo ha un nome preciso..com…..o completi lei.
O ben tutto in mano a privati e non anche a no profit aiutate con sgravi dallo Stato che permettono un costo diverso all’utente.
No, non è comunismo, è quello che avviene in Olanda, per esempio. Si informi prima di affibiare etichette. Chi prende soldi dallo Stato, è controllato dallo Stato, ma non c’è chi è privilegiato nel ricevere aiuti sulla base di abracadabra.
Sandra le ho già spiegato che non si tratta dell’istituzione Chiesa, ma di qualunque istituzione no profit.
Dovrebbe spiegare cosa intende con “è controllato dallo Stato”.
Oh, sono sicura che è capacissimo di informarsi da solo, visto che mi ha già spiegato tante cose non vorrei sembrarle presuntuosa….. Se sa un po’ di inglese troverà tutte le informazioni che le servono. Diversamente cerchi nelle vecchie news, ho postato altre volte sull’argomento.
@ Sandra
cercherò nelle vecchie news.
Se controllare significa controllare i bilanci, i bilanci sono pubblici.
Se controllare significa presiedere..dubito accada in olanda..ma non si sa mai.
Articolo carino e divertente. In effetti mi sono sempre chiesto i vari don gallo, farinella, ciotti eccetera che ci stanno a fare dentro la chiesa se la criticano in tutti i modi. Se la critica fosse sincera, che buttino via l’abito e si sbattezzino, tanto le cose che fanno le potrebbero fare tranquillamente anche dopo, e la gente li seguirebbe comunque.
La verità è che questi personaggi alla chiesa fanno comodo, come si dice giustamente nell’articolo.
Insomma, uno Stato Sovrano eroga soldi ad un altro stato sovrano in modo che quest’ultimo possa fare beneficenza. Non si capisce perchè il primo non possa fare tutto da solo e si fidi ciecamente del secondo, senza chiedere come vengano usati i soldi erogati, senza nessuna garanzia sul risultato della beneficenza. Fa sorridere, no? Specie se poi vediamo tutti questi vecchi con le gonne pieni di gioielli, belli pingui. Ricordo a tutti che il 20 settembre 1870 con la breccia di Porta Pia lo Stato Pontificio fu sconfitto e perse il suo potere temporale. Ora ci troviamo in questa situazione di squallida sudditanza nei confronti di questi squallidi vecchi con le gonne a causa di politici venduti che spesso, troppo spesso, hanno mischiato l’argometo religione come demagogia per le campagna elettorali (complice il vaticano che vuole i SUOI politici nel NOSTRO parlamento).
@ Stefano
Han chiuso il thread
ma una risposta super OT te la do qui.
Il cicap non indaga affatto certi fenomeni.
Di ciccapini che vadano ad assistere esorcismi non mi consta nè di cappini che vadano a constatare fatti come quelli che avvengono a Lourdes.
Scrivono articoli, seduti su comode scrivanie.
Poi formulano ipotesi, come quella di Garlaschelli molto famosa sul sangue di S. Gennaro che a suo dire sarebbe una sostanza tissotropica, ma poi accade che tale sostanza, scientificamente, presenti tali caratteristiche non oltre i due anni e dunque……..buco nell’acqua.
Riguardo il libero arbitrio, le anime di coloro che sono in paradiso la scelta l’hanno compiuta.
Una scelta consapevole.
Se lei testerà in giro, provi a farlo, coloro che non praticano e dicono di credere, troveranno infiniti sofismi a giustificare i loro peccati, ed il perchè non li confessino.
Dunque
La scelta di non accettare la divina misericordia è legata ad una scelta di ragione contemporanea e legata alla giustificazione della loro condotta da se stessi.
Dunque
Contemporaneamente peccato e scelta portano a non scegliere Dio.
La vita lunga o breve che sia, stato personale o religione in cui si compia, prepara a questa scelta.
Terminata questa la condizione in cui arriva la persona è quella che la persona sceglie e vuole.
sè l europa condanna l italia a farsi ripagare alcuni introiti dal vaticano,dico ,non saranno,mica 4 gatti,che vanno a vedere b16 a a castelgandolfo,(per sta battuta fu pure cacciato il giornalista)cmq nei post precedenti ho trascritto che la benificenza è solo una buracrazia essenziale a molti enti ,lo stato si scarica le maniche è lachiesa per qualche dollaro in piu si prende le redini.
Enrico, lei e’ un inquinatore culturale; Enrico, lei e’ un nipotino di Padre Bresciani!
Santo Gennaro: nato boh?, ucciso forse nel 305 d.C.,prima reliquia: 1389 d.C.
“Si potrebbe obiettare: sì, daccordo, ma questa tissotropia casalinga non sfida i secoli come quella di san Gennaro, giacché dura pochi anni e poi perde le sue proprietà. Anche il mio sangue di san Gennaro ha perduto la sua proprietà tissotropica dopo due anni.
In realtà esiste un altro composto tissotropico che invece continua a resistere per molti anni: è una sospensione di bentonite in acqua.
Il comportamento tissotropico di detta sospensione è ancora più preciso ed
evidente del “sangue” di san Gennaro: ridiventa gel dopo un paio di minuti e quindi si può ripetere le dimostrazione quante volte si vuole.
Purtroppo non è rossa bensì beige e sporca le pareti dell’ampolla; quindi il
fenomeno risulta meno spettacolare e assomiglia troppo poco alla famosa
reliquia. Forse si potrebbe aggiungere un po’ di pigmento..A parte ciò, il fenomeno di liquefazione può riprodursi anche dopo migliaia di anni;
la bentonite, come la molisite, esiste da qualche miliardo di anni”
Da: Calogero Martorana
Buco nell’acqua una sega enrico…Quanto gli ci vuole al Card. Sepe (ex Propaganda Fide) di turno, per sostituire la sostanza tissotropica “scaduta” con un’altra sostanza tossitropica nuova di zecca?…Anche perche’ ti ricordo che ovviamente il sangue del santo, mica lo mettono a disposizione per le analisi…Anzi! Guaia a chi lo tocca! Al grido:”Anatema, anatema!”, trovano sempre una buona scusa per sottrarsi agli esperimenti sulla reliquia farlocca che tanto piace ai napoletani.
Certo la frode, l’impostura, con personaggi del genere non manca mai. Gia’ Boccaccio parlava delle vere piume dell’agnolo Gabriello.
“Nel Medioevo c’erano quattordici santi prepuzi conservati in diverse citta’ europee, generalmente inseriti in collezioni di reliquie dello stesso genere: denti da latte del bambin Gesu’, santo ombelico” da fr.wiki
Per quanto riguarda l’aspetto chimico del vero sangue di S. Gennaro sicuramente ΔΙΩRAMA potra’ parlare con piu’ competenza e autorita’.
Va detto che:
“Un esperimento condotto dal dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università Federico II di Napoli su un’ampolla di sangue, una reliquia simile a quella conservata nel duomo, ha mostrato che essa contiene effettivamente sangue ed effettivamente può cambiare stato, ma che questa proprietà è posseduta, nelle stesse condizioni di conservazione, dal sangue di qualsiasi persona”
Il professor Giuseppe Geraci, direttore del dipartimento di Biologia dell’Universita’ Federico II sostiene: “Ho ripetuto il test con il mio sangue, ottenendo gli stessi risultati».
Manoni il sangue di San Gennaro è un complotto catto-cattolico-vatican-borbonico…
il bello è che a volte San Gennaro non fa il miracolo…
@ gibbon manoni
Nel marzo 2005 Antonio Ruggeri, pur dichiarando di apprezzare l’ipotesi del CICAP, ammette che «comunque, per dovere di correttezza, bisogna anche segnalare che la sostanza ottenuta dal Garlaschelli non riesce attualmente a mantenere le proprie caratteristiche tissotropiche per un periodo superiore ai due anni»
A. Ruggeri, “Il sangue di San Gennaro”, marzo 2005
Nel febbraio 2010, il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università Federico II di Napoli, guidato dal professor Giuseppe Geraci, ha dimostrato definitivamente la presenza di sangue umano all’interno dell’ampolla di San Gennaro. Il biologo, dopo quattro anni di intense ricerche, sostiene: «Senza contare le notti passate nel buio della Cappella reale del Tesoro di San Gennaro sono partito proprio da lì, dal luogo dove la teca con l’ampolla è custodita. Ho applicato il massimo del rigore scientifico a un evento ritenuto assolutamente metafisico, inspiegabile». Dopo centinaia di osservazioni e rilevazioni non si è rilevata alcuna misteriosa variazione di peso, anche quando ci sono i mutamenti di stato. L’analisi però ha portato a una sostanziale conferma dei dati emersi nel 1989 con l’analisi spettroscopica, i quali rivelarono lo spettro dell’emoglobina. A confermare ulteriormente questo dato per il professor Geraci ha contribuito un evento assolutamente imprevisto: «Nelle disponibilità della Delegazione della Curia napoletana c’era una teca con ampolla, in tutto simile a quella di San Gennaro. Una reliquia – afferma Geraci- proveniente dall’Eremo dei Camaldoli», ritrovata dieci anni fa. L’ampolla, che è identica a quella di San Gennaro è stata sottoposta a numerosi test. Geraci racconta: «abbiamo riprodotto una serie di condizioni per verificare le reazioni del liquido, rossastro e schiumoso, in tutto simile a quello di San Gennaro. Poi abbiamo potuto aprire l’ampolla e, durante l’operazione, abbiamo verificato un elemento che ci ha convinto che all’interno ci fosse sangue ancor prima di poterlo verificare direttamente. Il sangue umano, in particolare condizioni, sprigiona una sostanza che, di fatto, è un vero e proprio mastice naturale. Il tappo, così come quello dell’ampolla di San Gennaro, era praticamente incollato al vetro. Impossibile da aprire senza romperlo». In conclusione, Geraci cambia idea rispetto a quanto sostenuto nel 1999 e afferma: «così come per San Gennaro, non c’è dato scientifico univoco che spieghi perché avvengano questi mutamenti. Non basta attribuire al movimento la capacità di sciogliere il sangue, il liquido cambia stato per motivi ancora tutti da individuare»Convegno scientifico. I lavori del dipartimento di Biologia molecolare dell’università di Napoli sono sono stati esposti il 5/2/10 durante il convegno “Il miracolo di san Gennaro: esperimenti e considerazioni di un biologo molecolare” presso l’Accademia nazionale di Scienze fisiche e matematiche presieduta a Napoli dal rettore Guido Trombetti e rappresentata dal segretario nazionale Carlo Sbordone, titolare della cattedra di Analisi matematica alla federiciana. Sono stati riportati gli eventi che hanno portato ad eseguire misure sulla reliquia di sangue di San Gennaro, i loro risultati e le conseguenti considerazioni sulla autenticità della reliquia. Il biologo Geraci ha aperto il convegno mostrando ai presenti un campione del proprio sangue solidificato e agitandolo ne ha provocato la liquefazione. Lo scienziato ha però poi sottolineato l’incredibilità e unicità dell’ampolla dell’Eremo dei Camaldoli e di quella di San Gennaro: «non basta l’evento meccanico, uno scossone, a far cambiare stato. Quando ho aperto l’ampolla dei Camaldoli [quindi a contatto con l’aria] il sangue contenuto da liquido è divenuto gelatinoso, ho sottratto del calcio per riportarlo allo stadio fluido. Per l’ampolla con il mio sangue è invece bastato uno scossone. Quello che non sappiamo è in base a quali circostanze il sangue dell’ampolla di San Gennaro passa da solido a liquido e viceversa»[13]. Ricordiamo che la liquefazione del sangue di San Gennaro non avviene per contatto con l’aria e rimane aperto il mistero per cui in alcuni casi nonostante numerosi giorni di “agitazioni” dell’ampolla, il sangue sia rimasto solido e altri in cui si è sciolto senza intervento esterno.
Il matematico Guido Trombetti, accademico di prestigio internazionale, Presidente dell’Accademia di Scienze Matematiche e Fisiche, docente di Analisi Matematica I e II per il corso di laurea in Fisica e già Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, ha confermato il lavoro del biologo Geraci affermando: «nella teca custodita in cattedrale vi è certamente sangue umano. Facendo così giustizia di ipotesi fantasiose. Perché il 19 settembre di ogni anno, agitando la teca, il sangue ivi racchiuso possa sciogliersi nessuno sa dirlo. Neanche gli esperimenti di Geraci»
In buona sostanza, premesso che non me ne può fregar di meno del fatto in se, le ipotesi di Garlaschelli sono scientificamente infondate.
A riprova che gli articoli del cicap, spesso e volentieri, sono pamphlet che più che cercare un dato scientifico vogliono condurre chi li legge ad uniformarsi all’opinione dell’autore.
Che poi non vi sia nulla di prodigioso può essere, certo l’ipotesi tissotropica…è…..sbagliata.
Autocritica
Ci sono cascato!
In effetti era strano che su wikipedia.vat l’articolo su San Gennaro non fosse stato risciacquato in vaticano.
La pista Geraci sembra una falsa pista.
Dopo l’esperimento di Garlaschelli ci mancava che la Cupola non organizzasse un convegno” scientifico” teso a intorbidire le acque invano i generosi del Cicap avevano cercato di depurare.
Non bastano i titoli accademici per certificare la buona fede di un ricercatore.
Sulla “Difesa della razza” scrivevano fior di “scienziati” titolatissimi che dimostravano “scientificamente” l’esistenza della razza ariano-italica e di quella ebraica (e dimostravano pure “scientificamente” l’inferiorita’ di quest’ultima).
La storia di Geraci e’ riportata in un articolo che si potrebbe titolare: “Del sangue di san Gennaro o della falsa coscienza”, in cui tra le altre perle troviamo: “Nonostante gli interventi assolutamente di parte del CICAP, che non ha spirito scientifico poiché è un’associazione che difficilmente andrà contro il suo spirito di sopravvivenza”.
Basta cosi’.
Ma noi sappiamo che ” il tesoro di san Gennaro sarebbe addirittura più ricco di quello della corona d’Inghilterra della regina Elisabetta II e degli zar di Russia.”; a questa informazione di wiki possiamo sicuramente credere…
Ecco la ragione degli interventi “scientifici” di personaggi come Geraci.
Gli alchimisti cercavano la pietra filosofale, cioe’ una sostanza che trasformasse metalli comuni in oro. Ebbene l’hanno trovata: e’ quella contenuta nell’ampolla, che ha permesso la creazione di un tesoro faraonico nello stesso periodo (dal 600 in poi) in cui Napoli, da citta’ fiorente, una delle capitali d’Europa, iniziava un lento declino economico
@ gibbon
Lo spettro dell’emoglobina è lo spettro dell’emoglobina…gibbon
Personalmete può essere, per me, semplicemente sangue che manifesta proprietà normalissime ma poco note e studiate.
Ma la sostanza tissotropica di Garlaschelli no.
@enrico
Certo, alcune recenti analisi spettroscopiche sostengono che nelle ampolle conservate nel Duomo di Napoli sia presente emoglobina umana… Il CICAP ha pero’ espresso perplessità sul metodo con cui tali analisi sono state condotte:
“I risultati di quella spettroscopia non sono stati sottoposti al giudizio di referee di una rivista scientifica; la loro qualità, nella più favorevole delle ipotesi, richiede troppo il contributo dell’interpretazione di chi li osserva, per costituire un argomento convincente…l’interpretazione vi gioca un ruolo preponderante”
Franco Ramaccini in Cicap.org
@ gibbon
Fantasticne
Il cicap che imbratta un telo poi non pubblica un boro e scrive un articoletto senza manco una misura o un riferimento, chiede il giudizio di un referee
Ma qui siamo all’ assurdo.
La sostanza tissotropica del cicap mantiene le caratteristiche per 2 anni fine della trasmissione.
Metodo scientifico sperimentale…riproduce…risposta NO
Complimentoni vivissimi per l’articolo Roberto Amabile…! 😉
Oltre ad essere correlato di particolari interessantissimi espressi anche nei post di risposta al cattotalebano enrico, e’ anche un’ottima esortazione a fare qualcosa di concreto sia come soci UAAR che come semplici cittadini disgustati dalla situazione.
Sappi sin da ora che spargero il link di questo articolo in ogni dove! 😉
Bravo!, Roberto Amabile, bel lavoro.
Se i ricercatori precari delle universita’ e dei centri di ricerca facessero girare le scomode verita’ sui «privilegi» della chiesa si farebbe un bel passo avanti verso un Paese piu’ giusto…
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Il monsignore contro i privilegi della casta
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=450742&IDCategoria=1
[…]Per questo, come Pastore della diocesi pone un interrogativo «scomodo». E’ onesto», si domanda, «a fronte delle emergenze e povertà in vertiginoso aumento, investire e detrarre milioni di euro dai sofferti bilanci delle pubbliche amministrazioni per i tanti spettacoli, sagre, che affollano piazze e viuzze della nostra città?»)[…]
La citta’ di Lecce quanto devolve alle org. religiose come oneri di urbanizzazione secondaria?
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/TestSondaggi/popup.php?IDSondaggio=225
(con cookies attivati, mi raccomando)
La chiesa cattolica nella persona dell’arcivescovo di Lecce D’Ambrosio prende posizione contro «i privilegi della casta», tu pensi:
-che in un momento di crisi tutti debbano fare la loro parte, indipendentemente dalla ricchezza
-che anche la Chiesa debba derogare ad alcuni suoi «privilegi» e contribuire alla ripresa economica del paese
-che il costo di questa crisi debba essere pagato solo dai più ricchi
-che sarebbe sufficiente abolire i privilegi di politici & co. per risanare i bilanci statali