San Raffaele, conti in rosso e passivo patrimoniale

Il CdA della fondazione San Raffaele, presieduto da Don Luigi Maria Verzé, in riunione ieri ha preso atto della ricognizione sulle finanze del complesso sanitario milanese: emergono passività per 1.476 miliardi e patrimonio in negativo per 210 milioni. Il margine operativo lordo riferito al 2010 rimane in positivo.
Il CdA ha nominato Maurizia Squinzi direttore di amministrazione e finanza; hanno tempo fino al 15 settembre per risanare le finanze, limite concordato con la magistratura per evitare il fallimento.

Flavio Pietrobelli

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33 commenti

Gargiulo

Dicono di averlo già fatto per metà, ora aspettano l’intervento dello Stato

Gargiulo

Noccioline proprio. Non bastavano 8 miliardi di Euro per violentare i bambini e rinchiudere 8000 suore?

Paul Manoni

Alle suore, nel buon nome del vecchio maschilismo della CCAR, non viene dato il becco di un quattrino. Lo stipendio lo prendono solo i sacerdoti maschi! 😉

Southsun

Contente loro, di dare la loro vita e la loro fatica gratis a un treppo di eunuchi in teoria e protettori di bambini in pratica……

Perchè è per costoro che le povere illuse pregano e sgobbano, non certo per dio.

Dio è la ciliegia candita sopra ogni loro torta, buona o avariata che sia.

Southsun

manca un *violentatori* tra “protettori di” e “bambini”.

Chiedo perdono ai meninos de rua di Chinandega.

Francesco

Ecco cosa succede quando si fanno seriamente i conti sulle attivita’ della chiesa.

Southsun

Starebbe bene al Gay Pride.

A proposito di carnevalate, giustappunto……..

ErnestoBabbo

non andiamo tanto lontano, pensiamo ai passivi delle parrocchie locali. Tanto ad appianare i debiti ci penserà qualcun’altro… i vari parroci spendono e spandono e poi questuano i soldi alla comunità ma soprattutto battono cassa alle amministrazioni comunali per gli asili e le attività “in convenzione” (per lo più obbligata).

Alfonso

Dalle mie parti ogni 15/20 giorni c’è una processione ora per uno dei diecimila santi ora per una delle diecimila madonne, ed ognuna di queste è finanziata dal comune con decine di migliaiaia di euro. Uno schifo indicibile!!!

Gargiulo

http://www.lettera43.it/attualita/21394/san-raffaele-e-la-cupola-dei-misteri.htm

VINI PREGIATI A TAVOLA. Nulla insomma, fino a pochi mesi fa, sembrava dovesse scalfire l’irresistibile ascesa di questo prete sui generis, che al regno dei Cieli preferiva di gran lunga quello degli uomini, tanto da battersi per differire quanto più possibile l’inevitabile approdo al primo.
Un prete mondano, che amava non solo il lusso sopra ogni altra cosa, ma soprattutto la sua ostentazione.
Uno dei tanti sponsor che faceva affluire cospicue donazioni, racconta dei pranzi e delle cene che don Verzè amava innaffiare con vini di gran pregio. «Una volta fece portare in tavola una bottiglia di Chateau Lafite di sublime annata, e di fronte al mio stupore disse di averne comprata per 20 mila dollari una cassa a un’asta di Christie’s».

CREDITORI ALLA PORTA. Eppure, mentre il fondatore pasteggiava a Bordeaux di gran pregio, i debiti si accumulavano e i fornitori non vedevano un soldo.
La cosa è nota, si racconta da oltre un anno e mezzo. Anche se un medico, in camera caritatis, ha ammesso che molti non vedevano un soldo da almeno tre anni.

LE CARTE CHE SCOTTANO. Adesso i magistrati cominceranno il lungo scavo tra le carte, e si preannunciano capitoli di clamoroso malaffare. Mentre sul San Raffaele si è scatenata la guerra di successione tra le componenti cattoliche, ammesso che successione ci sia visto che sembra ardua impresa scongiurarne il fallimento.
L’Opus dei, via cardinal Bertone, ha piazzato i suoi uomini, Comunione e liberazione promette strenua resistenza. Don Verzé, prete-manager di un Dio molto terreno tace, provato dal dolore e forse dal senso di colpa.

Bismarck

Non voglio essere pungoloso ma è mai possibile che quando riportate le cifre non mettete mai giusti le denominazioni miliardi e milioni?
A naso ehh come può essere una passività di 1.476 miliardi? Quando il debito pubblico italiano è pari a 1.900 miliardi circa?

bradipo

in effetti l’articolo originale, nel link, parla di 1,4 miliardi nel titolo per poi precisare 1.476 milioni… suppongo un refuso di chi l’ha riportato qui.

Gargiulo

@ Bismarck
se leggi il PRIMO paragrafo della notizia vedrai che c’è scritto:

“Passività per 1.476 milioni di euro e un patrimonio netto negativo di 210 milioni di euro”

Non è per fare il pungoloso ma bisogna proprio scrivere ca…te quano non si ha niente da eccepire?. Ora che sei così meticoloso, potresti spiegare come si arriva ad avere dei debiti di questa grandezza? (dico, tanto per rimanere nella notizia)

@ bradipo

Idem

Bismarck

@ Gargiulo
Mi riferisco a quello che c’è scritto qui non al link di rimando della notizia, alle 13.07 qui risulta scritto: “… emergono passività per 1.476 miliardi e patrimonio in negativo per 210 milioni…”

Bismarck

Voglio sottolineare poi che le cifre sono importanti per capire la portata delle cose, mica mi metto a questionare per aiutare il san raffaele. Lo dico anche perchè troppe volte non solo qui ma un po’ dappertutto si danno delle cifre che poi risultano fuori contesto e non veritiere. Comunque nulla toglie che il buco del san raffaele sia comunque importante visto che il patrimonio è negativo per 210 milioni di euro.

Gargiulo

@ Bismarck

Ancora?. Ma devo pregare per farti capire?. Su Bismark, io credo nell’intendimento umano, quello divino lo lascio a chi preferisce non usare la testa. OVVIO che il punto sta a significare una virgola, cosa che non toglie merito alla notizia. Ora puoi spiegarci come mai lo sbando contabile?

Bismarck

@ Gargiulo

Forse sarà ovvio per te, l’Accademia della Crusca avrebbe qualcosina da ridire sul tuo ovvio e su come si riportano le cifre corrette.
Quale sarebbe lo sbando contabile? Intendi le politiche aziendali (e non) portate avanti dall’istituto? Mi piacerebbe saperlo visto il fiume di denaro pubblico che questi hanno ricevuto nel tempo, non ultimo il nuovo San Raffaele in Puglia.
Ma mi dai del clericale per caso?

Gargiulo

@ Bismarck

No, del clericale no ma del puntiglioso si. Per il resto stiamo parlando della stessa cosa.

Bismarck

OK chiudiamola qua non mi sembra il caso di far storie per un punto o una virgola, ma sai i miliardi son miliardi.

bradipo

Non vedo motivo di animosità. C’era un’imprecisione ed è stata fatta notare, anche a scanso di possibili “voi riportate notizie distorte ad arte” etc.
Quanto a spirito di puntigliosità, lo è anche quello di rettificare i post altrui… a me non da fastidio essere corretto.

ANCIA LIBERA

VEDIAMO ORA SE CHI DI DOVERE LO FA FALLIRE – UN’ALTRA AZIENDA SAREBBE GIA’ STATA FATTA FALLIRE DA QUEL DI’!!!!!!!!!1

Gargiulo

speriamo… non dimenticare che in mezzo c’è comunione ed evasione, la pus dei e il fattidanno

Southsun

Su questo sconcio i manichini sconci di Avvenire non hanno nulla da dire?

Chi paga per quell’ospedale-truffa? La Chiesa – e solo essa – o lo Stato italiano in cenci e stracci?

Abbiamo fatto malissimo a non processare Pio IX, mandarlo davanti a Mastro Titta per i fatti di Perugia e chiudergli il bordello cattolico. Questa puttanazza di Chiesa è risorta dalle sue ceneri e ora chiede tariffe da strozzina.

Gargiulo

Si, hanno già fatto un po’ della solita disinformazione:

http://www.avvenire.it/Cronaca/ucciso+mario+cal_201107180903120000000.htm

A questo punto il vigilante ha “dato un calcio alla pistola” per allontanarla dal Mario Cal, che era ancora vivo, e quindi consentire ai medici di soccorrerlo e di praticargli il massaggio cardiaco. Inoltre l’uomo ha spostato la pistola anche perchè temeva ci fosse un altro colpo in canna e l’ha infilata
in un sacchetto di plastica, per metterla al riparo ed evitare che venisse toccata da altri. Intanto, da quanto si è saputo, non è ancora stata trovata l’ogiva che ha ucciso Cal.

Insomma, non escludono l’omicidio…

Gargiulo

Anche questa è bellissima, mi raccomando leggi tutto, ti porterà soltanto due minuti e un senso di nausea ti accompagnerà per sempre:

La fame, il San Raffaele e la Chiesa

Gentile direttore,
ho sentito che il Sommo Pontefice ha consegnato al vescovo di Gibuti la somma di 50.000 euro per l’emergenza siccità nel Corno d’Africa. È senz’altro un ottimo gesto e soprattutto tempestivo, anche se isolato, che mette comunque in evidenza la priorità che il Papa dà agli aiuti umanitari. Nel medesimo tempo penso però che 50.000 euro sono solo un “granellino” di sabbia in un deserto. Notizie di questi giorni dicono che il Vaticano starebbe subentrando nella gestione del San Raffaele nel tentativo di salvarlo: è una primaria e grande istituzione di cura (anche se a quanto sembra molte cose all’interno non sarebbero state gestite come si deve) che va senz’altro a tutti i costi preservata. Stride però la differenza fra la somma destinata a chi muore letteralmente di fame (i 50.000 euro appunto) e quanto ho letto potrebbe essere destinato per il San Raffaele (250 milioni di euro). Se il Vaticano dispone di tanta ricchezza (ed evidentemente è così) non poteva destinare ai moribondi almeno uno/due/tre milioni? Mi si dirà che è demagogia la mia (parola molto di moda) ma sarebbe ora di gesti più coraggiosi e importanti per salvare vite umane e magari un po’ più contenuti (di molto poco) per andare in soccorso di “interessi” spesso contrastanti con il Vangelo.

Claudio Giordani

Forse le è sfuggito, gentile signor Giordani, che per realizzare a nome di Benedetto XVI il gesto che lei cita (la donazione di 50mila euro) ha agito “Cor Unum” – cioè l’agile struttura che Paolo VI volle come strumento d’urgente e diretto intervento umanitario del Papa – mentre la Chiesa universale è scesa in campo con Caritas internationalis. Non uno ma due “granellini”, come lei dice, epperò positivamente esemplari in un mondo cinicamente distratto e lento nel farsi carico dei deboli e dei poveri. Da quel che scrive, mi pare che le sia, poi, sfuggito che la Conferenza episcopale italiana – come altre Chiese nazionali – ha accolto l’appello del Papa stanziando immediatamente fondi (un milione di euro) che si sono sommati a quelli destinati alla nuova emergenza somala dalla Caritas italiana (300mila euro), mobilitata con la prontezza e la generosità di sempre in tutte le proprie strutture di supporto e nei consueti canali di donazione. Ho ancora la sensazione che le sia sfuggito un altro particolare di non poco conto: questi interventi si sono aggiunti a quelli già in corso da anni nella stesso martoriato Paese africano nonché a tutti gli altri che, contemporaneamente, continuano a svilupparsi in zone che i mass media e le opinioni pubbliche hanno dimenticato o ricordano solo a a intermittenza: da Haiti al Kirghizistan, dal Pakistan al Darfur, dallo Sri Lanka al Guatemala, dalla Georgia alla Sierra Leone… Ma a questo punto mi viene anche il dubbio che lei non abbia neppure notato che questo giornale sta portando tutti i giorni il “caso Somalia” in prima pagina, rompendo la cortina di silenzio di troppi altri mass media (la “notizia fame” non buca giornali e schermi pur affamati di notizie…).
Quanto alla “operazione San Raffaele”, non capisco davvero che cosa c’entri con la Somalia. Ma mi sembra giusto dirle quel che so e che penso. Siamo al cospetto di un’iniziativa tesa a esplorare la possibilità di evitare il fallimento di una delle strutture sanitarie e di ricerca medica più efficienti e avanzate del nostro Paese, una struttura d’eccellenza aperta a tutti (cioè integrata nella sanità pubblica) che purtroppo non è stata amministrata con altrettanta eccellente dedizione. Anche al San Raffaele – lo annoto per inciso – si curano e si salvano vite umane: italiane e non solo. Ovviamente non so quali esiti avrà una ricognizione decisamente difficile, che ha tempi stretti per svilupparsi e che vede in campo personalità eminenti designate dalla Santa Sede e un “gran risanatore” come Enrico Bondi. Né so quanti soldi saranno eventualmente necessari, né da chi verranno. Di una cosa sono però certo: non saranno “soldi del Papa”, cioè non saranno i fondi della sua assidua carità. E non saranno neanche fondi della Cei, cioè della Chiesa italiana. Poiché, inoltre, gli euro non crescono sugli alberi, immagino che se il piano di salvataggio decollerà, ci sarà un’opera di finanziamento. E immagino anche che sarà trasparente – su questo gli impegni dei nuovi amministratori del “San Raffaele” sono decisamente chiari – come trasparente si vuole giustamente che sia ogni altro nuovo capitolo di una storia scintillante eppure gravata da troppe ombre.
Le dico, ancora, che per quanto meritorio possa essere l’intendimento che sta alla base del soccorso al “San Raffaele”, il soccorso a chi muore di fame e soffre a causa delle strutturali ingiustizie del nostro mondo è tutta un’altra cosa. Richiede, e giustamente assorbe, anno dopo anno risorse ingentissime e inestimabili energie umane e spirituali. E questo avviene in Somalia come in tante altre parti del mondo. Su ognuno di tali fronti la Chiesa cattolica – con i suoi preti, le sue suore e i suoi volontari – è sempre in prima linea. Io le ho fatto un brevissimo riassunto dei dossier aperti, lei verifichi pure. Vedrà che sono tanti di più, e che in ogni dove e ogni volta – ogni volta – arriva anche un segno tangibile dell’affetto e della vicinanza del Papa. Un gesto che è possibile grazie alla fiducia generosa di tanti di noi per il Vicario di Cristo. Un “granellino”, dice lei. Una serie di benedetti granellini, dico io. Che, a differenza di quelli del proverbio, non inceppano di certo il meccanismo della solidarietà, ma lo smuovono. Si sa che «il bene ama il nascondimento» (e che troppi mass media danno una mano affinché sia così…), ma i fatti sono fatti. E parlano chiaro.

Marco Tarquinio

Diocleziano

Gargiulo,
ma se dessero soldi a sufficienza per i mor†i di fame dell’Africa, come farebbero a procurarsi le foto dei bambini denutriti da pubblicare sui bollettini che inviano in quantità industriale per rastrellare capitali? Il bambino africano, se è florido e paciarotto, non rende…

Diocleziano

Gargiulo,
ma se dessero soldi a sufficienza per i mor†i di fame dell’Africa, come farebbero a procurarsi le foto dei bambini denutriti da pubblicare sui bollettini che inviano in quantità industriale per rastrellare capitali? Il bambino africano, se è florido e paciarotto, non rende…

Gargiulo

più che per questo è perche i bambini africani se ne’ strafottono del Dio bianco e delle chiappe bianche del sasicciotto ratzinga, ehehe!

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