Durante la seduta odierna, la Commissione Bilancio del Senato ha bocciato due emendamenti, proposti dai radicali per abolire l’esenzione ICI sulle attività commerciali che fanno capo alla Chiesa. Il primo emendamento (2.0.5) è stato sottoscritto dai radicali Emma Bonino, Mario Perduca e Donatella Poretti. L’altro, il 2.0.17, è stato sostenuto anche dalle senatrici Pd Anna Maria Carloni e Franca Chiaromonte. Il senatore Perduca li ha illustrati, stimando possibili entrate dai 400 ai 700 milioni di euro in caso di approvazione. Ha votato a favore parte del Pd; contrari Terzo Polo e Pdl, si è astenuto il senatore IdV.
Valentino Salvatore
Ha votato a favore parte del Pd; contrari Terzo Polo e Pdl, si è astenuto il senatore IdV.
I radicali dovrebbero riproporli di nuovo, non una ma due e più volte fino a bucare la la sacra pietra vaticaliana dove la CCAR ha ipotecato la manovra.
“contrari Terzo Polo e Pdl, si è astenuto il senatore IdV.”
non mi sarei aspettato diversamente, e si dicono rappresentanti degli Italiani, ma invece sono ormai deligittimati dalla maggioranza reale degli italiani che farebbero pagare volentieri le tasse alla CCAR.
Ma ora l’IDV ha una posizione chiara in merito o no? Possibile solo i radicali come partito si espongano? Il pd lo scartavo in partenza, ma nell’IDV ancora un po’ speravo… Che mestizia <_<…
Beh bisogna guardare sempre il lato positivo della cosa, questo è stato un’altro scandalo che ha allontanato un’altra fetta di “fedeli” dalla caar, forse non molti ma che si aggiungono a quelli usciti per gli altri scandali e credo che si stia allargando sempre più il numero di persone che vede la chiesa per quello che realmente è.
Certo la strada è ancora lunga ma il percorso è segnato.
Il fatto che poi una casta salvi l’altra rende pubblico il “culocamicismo”.
Purtroppo ci vuole tempo ma tutti questi avvenimenti (vedi san raffaele) mi confortano nel fatto che di scandali che coinvolgeranno la ccar in futuro saranno ancora molti.
So che è brutto da dire ma nel caso della ccar vale il motto “Tanto peggio tanto meglio”.
Si, hai ragione, ma conoscendo le italiche genti quanti millenni dovremo attendere?
E conoscendo gli italici politici, quanti più millenni dovremo attendere?
La migliore soluzione che posso immaginare è la diffusione capillare dell’informazione antireligiosa e antiecclesiastica fatta da noi, visto che i media praticamente non la fanno.
Dal canto mio, ogni volta che c’è qualche notizia particolarmente distruttiva sulla chiesa la inoltro alle mie conoscenze, atee o cattoliche che siano…
Voi avete strategie migliori?
Voi avete strategie migliori?
Federico, l’unica strategia che conosco è quella di lavorare ai fianchi questi signori e tutta la classe politica menzognera che li appoggia.
Sono stato molto pessimista parlando di millenni perchè non voglio cadere in inutili sogni, dal momento che non abbiamo grandi risorse umane a disposizione.
Spero solo che lentamente questa associazione apra gli occhi a tanti altri atei, agnostici e laici e riesca a farsi conoscere sempre più. Potremo allora scendere in campo non per una battaglia ma per una vera “guerra” ai privilegi del vaticano.
“Spero solo che lentamente questa associazione apra gli occhi a tanti altri atei, agnostici e laici e riesca a farsi conoscere sempre più”
Io spero che apra gli occhi anche a tanti “cattolici”, e comunque a tanti disinformati che, anche se non si professano “cattolici”, dicono che “la chiesa non fa male a nessuno e anzi fa del bene a tanti”.
Inoltre, spero che faccia rinsavire tanti anziani in punto di morte che intendono lasciare i loro beni alla “chiesa”: questi sono più difficili da raggiungere direttamente per mezzo di Internet, la via per provare a far rinsavire costoro sono i loro eventuali conoscenti atei o agnostici.
Per questo motivo, personalmente sono per la maggior diffusione possibile delle informazioni e anche per il proselitismo, da parte degli atei, verso i non atei.
Federico, il proselitismo è alla base della religione e questo propio non dobbiamo farlo. L’informazione si perchè è un diritto sancito dalla Costituzione laica e democratica.
Non dimenticare l’ostacolo che come associazione ci troviamo ad affrontare: l’antico male del popolo italiano che tanto bene fu descritto dal Guicciardini ben quattro secoli fa:
“Mancava la forza morale; supplì l’intrigo, l’astuzia, la simulazione, la doppiezza. Ciascuno pensava al proprio particulare sì che nella tempesta comune naufragarono tutti. La consuetudine nostra non comportava che s’implicassi nella lotta tra i principi, ma attendesse a schierarsi, ricompagnandosi con chi vinceva secondo le occasioni e le necessità. Noi abbiamo bisogno di intrattenerci con ognuno dè potenti e mai fare offesa ad alcun principe grande”.
Come vedi, siamo quelli di un tempo sempre pronti al grido “armiamoci e partite” e ancor più preparati “Ad essere i primi a correre in soccorso del vincitore”.
Purtroppo questo tipo di cose durano come minimo tanti decenni/secoli (rivoluzione industriale e francese/americana si sono avute nel settecento non dimentichiamocelo), credo che il fattore temporale debba essere escluso dai discorsi perchè chiariamoci bene, pur indebolita, la ccar sarà qui tra 50, 100 e più anni, sarà una vertenza generazionale. L’importante è non abbandonare il campo e lasciare spazio libero all’avversaio.
A mio avviso noi una situazione come quella francese, per fare un paragone, forse la raggiungeremo nel 2050, forse…
forse la raggiungeremo nel 2150, forse… 🙁
Io non farei previsioni, si sbaglia quasi sempre.
Direi che non si tratta di fare “proselitismo” bensì informazione: ovvero mostrare a più gente possibile cos’é realmente la chiesa cattolica, sotto tutti i punti di vista. Specialmente ai più giovani.
@ Stefano Grassino
Secondo me l’avere proseliti discende direttamente dall’informare…
Quello non è proselitismo. Quello di informare è un nostro diritto come ti ho spiegato sopra e su quello hai pienamente ragione. Dico solo che da un punto di vista formale (e la forma è importante) la parola proseliti mi fa venire i brividi.
Noi siamo figli del libero pensiero e nulla più. Chi ci vuol bene ci segua; non faremo mai nulla per convincerlo come hanno fatto le religioni.
Da: http://www.treccani.it/vocabolario/proselito/
“proṡèlito (non com. ed erroneo proṡèlite, pro-ṡèlita) s. m. (f. -a) [dal lat. tardo (eccles.) prosely̆tus, e questo dal gr. προσήλυτος, propr. «sopravvenuto»]. – Nell’antica religione ebraica, chi si convertiva dal paganesimo al giudaismo (il termine indicava, in origine, lo straniero dimorante nel territorio d’Israele). In seguito, per estens., il nuovo seguace di una religione, di un’idea, di un partito, di una corrente letteraria, artistica, e sim.: cercare, fare, trovare, acquistare proseliti.”
Da http://www.treccani.it/vocabolario/proselitismo/ :
“proṡelitismo s. m. [der. di proselito, sull’esempio del fr. prosélytisme]. – La tendenza a fare proseliti, e l’attività svolta per cercarli e formarli: p. di una religione, di un partito, o dei seguaci di una religione, di un partito, di un’idea.”
Scusa, cosa ci vedi di male (a patto di informare senza ingannare come fanno le religioni, s’intende)?
Hai ragione su una cosa, sugli scaddali della ccar e sull’eventualità che per questo i fedeli se ne escano dla gregge, meno ottimista sono sull’attuale e futura classe politica.
D’accordo. Aggiungo che L’UAAR nel suo “piccolo” stà faccendo un lavoro importantissimo, non soltanto gli scandali freschi risvegliano il gregge (il miracolo della “depecorizzazione”). La diffusione delle notizie oltre che il costante rinfresco della memoria aiutano ad aprire gli occhi degli italiani che purtroppo tanto spesso si lasciano trascinare dai media oscurantisti e, abituati a un paese di scandali quotidiani, dimenticano troppo in fretta.
Mi conforta verificare personalmente che ogni volta che faccio conoscere l’UAAR a la gente noto sempre meno scetticismo e stupore per l’associazione oltre che una buona parte simpatia.
giovanardi?
ilfilosofobottiglione.wordpress.com/2010/07/19/216/
🙂
Geniale!
secondo me è una cosa ridicola il SOLO presentarli questi emendamenti.
la cosa triste poi è pensare che ancora c’è chi non si rende conto che il parlamento in toto E’ solo un blocco di garzoni di bottega dell imprenditore che regna sovrano su buona parte del globo:il vaticano
…………………………………………………………………………………………………………………….
n.d.r.
se mai quelli che gli danno contro a questo governo avessero voluto EVIDENZIARE lo scandalo di milioni e milioni di entrate mancanti (che si potrebbero avere con effetto immediato e realmente,mentre invece si varano manovre economiche virtuali),secondo VOI NON AVREBBERO DOVUTO utilizzare ogni secondo utile di spazio televisivo a disposizione e specialmente quelli delle fascie di altissimo ascolto (tg ore 13-14- 20)per DENUNCIARE il FURTO????senza parlare d’altro? IO HO SEGUITO QUASI TUTTI I TG MA NON HO SENTITO PAROLA DI QUESTO!!!
la verità è che anche idv,pd,e le opposizioni tutte (con l’eccezzione dei radicali) quando si tratta di toccare sua santità ci pensano bene due volte prima di farlo perchè a -durango- si mangia e beve tutti sotto lo stesso tetto……
Sono PIENAMENTE DACCORDO !!!!!!!!!
Gli emendamenti volevano cancellare una norma introdotta dal governo Prodi, che modificava solo formalmente quanto stabilito dal precedente governo Berlusconi. La dottrina sociale della chiesa cattolica (la dottrina praticata) pretende che la chiesa abbia i privilegi fiscali che aveva prima della Rivoluzione francese. Il ceto politico, con lodevoli eccezioni, asseconda.
Almeno ora gli italiani sapranno che gli evasori, autorizzati ad evadere per legge, hanno anche un nome e cognome, come hanno un nome e cognome coloro che sono i loro complici.
No, non lo sapranno.
Menzognini & C., infatti, hanno l’ordine di parlare dei “successi” del governo che li ha nominati per metà TG, delle critiche dell’opposizone per 5 secondi, del caldo, del freddo e delle tette della Arcuri per il resto del telegiornale.
Gli italiani non sanno niente, caro mio.
come volevasi dimostrare !!!!!!!!!!
Sabaro 27 agosto è apparsa sull’Arena una lettera sui “privilegi inesistenti” della chiesa cattolica. Immediatamente è stata inviata la seguente email al direttore che non ha ritenuto (finora) di pubblicarla:
Egregio Direttore,
il signor Francesco Giacopuzzi, sostiene che la chiesa cattolica non ha privilegi economici e fiscali. Allora non avrebbe nulla da reclamare se l’aliquota dell’8 per mille fosse ridotta al 3 per mille, per tutti i beneficiari, s’intende. Con il 3 per mille la chiesa cattolica riuscirebbe a coprire il costo del sostentamento del clero, al qual fine fu inizialmente istituita l’aliquota e soltanto a beneficio della chiesa cattolica. Il sig. Giacopuzzi non avrebbe nulla da obiettare se l’ospedale Sacro Cuore di Negrar, di proprietà della Congregazione poveri servi della Divina Provvidenza, fosse sottoposto al pagamento delle medesime imposte e con le stesse aliquote della Casa di Cura Pederzoli di Peschiera, che fa capo a una s.p.a. Entrambe sono strutture ospedaliere private-convenzionate dell’ULSS 22 del Veneto. Nessuna obiezione neppure se l’Istituto “Alle Stimate”, scuola privata paritaria di proprietà della Scuola Apostolica Bertoni che fa capo alla Congregazione degli Simmatini, fosse sottoposto al pagamento delle medesime imposte e con le stesse aliquote della scuola privata paritaria Aleardo Aleardi oppure se il Centro Monsignor Carraro, che fa capo alla Diocesi di Verona, fosse sottoposto al pagamento delle medesime imposte e con le stesse aliquote di qualsiasi altra struttura ricettiva privata della città.
Cordiali saluti
Silvio Manzati
Le aziende private, danneggiate dalla presenza di attività legate alla chiesa, dovrebbero adire a vie legali contro il governo italiano nei tribunali dell’Unione Europea. Finché si parla questi se ne fregano: tacciono e aspettano… e tutto torna come prima.
Ma che spudoratezza hanno i radicali di fare proposte del genere quando solamente con la loro radio succhiano 10.000.000 (dico diecimilioni) di Euro al contribuente. Una radio di parte che serve in gran parte alla loro propagana. Senza parlare di rimborsi elettorali per gli inutili e costosi referendum che di tanto in tanto propongono
Rilassati: radio Maria ce ne costa altrettanti, non fa servizio pubblico e ha per anni spudoratamente ammorbato migliaia di cittadini di Roma con le sue emissioni fuorilegge.
Il tutto per una radio di un ente STRANIERO (il Vaticano) che sparge falsa propaganda cattolica in ogni dove e i proclami deliranti del Fanzaga, un pazzo facinoroso che starebbe bene in una cella imbottita.
Ciao.
Concordo con chi sostiene che occorre continuare a presentare gli emendamenti sino alla nausea.
Siamo alle solite: la casta che protegge l’altra casta, quella più potente! 🙁 E i giornali parlano di questa notiziaccia?
se abbiamoun po’ di paziensa, magari fra un centinaio d’anni, forse la chiesa sarà costretta a pagare l’ici…peccato che nessuno di noi potrà essere qui per rallegrarsene.
Non penso che occorra un centinaio d’anni: ho la sensazione che la Cina, la cui economia sta crescendo vertiginosamente, fra non molto “comprerà” tutti i governi del mondo e… non so le conseguenze per noi, ma suppongo che taglierà i fondi al Vaticano… 😉
probabile.
non dimenticare però che la diplomazia vaticana sa mimetizzarsi molto bene 😀 saprà vendersi a caro prezzo, come ha sempre fatto, mentre per noi vaticaliani le cose cambieranno solo in peggio se dovessimo cadere sotto il giogo capital-comunista dei cinesi.
Può darsi…
Però per il momento so che:
1) Cina e Vaticano sono in conflitto per la nomina “politica” dei vescovi della “Chiesa patriottica cinese”.
2) La Cina non si fa scrupoli a mangiarsi nessuno: capace che tra 10 anni offre un sacco di soldi a papa, cardilnali e vescovi per comprare il Vaticano e farci un “Museo del Cattolicesimo” da far visitare con pagamento di biglietto: un investimento a lungo termine, ma sicuro!!! 😉
Riguardo a “noi”: posto che non finiamo tutti schiavizzati a produrre orsacchiotti per i bambini cinesi o scarpe di lusso per i ricchi cinesi (intendo: a causa della “delocalizzazione” delle industrie cinesi verso paesi a minor pretese salariali 😉 come forse sarà l’Italia, potremo forse sperare in un trattamento “tipo” quello del Tibet: “Se state buoni non vi trattiamo troppo male!”… 😯 Oppure potremo diventare “italo-cinesi” con ampie disparità tra ricchi e poveri (come adesso o peggio o meno peggio?) o chissà… 😯
Che la Cina diventi “padrone del mondo” è una prospettiva peggiore del Grande Fratello di Orwell.
Meglio il Vaticano, a ‘sto punto…
@ Southsun:
Allora forse dovremmo “ripensare” un sacco di cose… Forse stiamo facendo tanti sforzi inutili? 😯
@ Southsun
@ Federico Tonizzo
Spero che nessuno diventi padrone del mondo perchè dell’umanità stessa sarebbe la fine così come la concepiamo noi oggi. Potrebbe essere meglio? Forse. Potrebbe essere terribilmente peggio? Per me si.
@ Federico Tonizzo.
Sto solo dicendo che, tra due mali, bisogna scegliere sempre quello minore.
E la Cina col suo regime oppressivo e liberticida e spione è senz’altro il male peggiore.
La tirannide vaticana ha finito di mandarti i sicari a casa: la tirannide cinese no.
@ Stefano Grassino:
Spero anche io che nessuno diventi il padrone del mondo.
Ma non sono sicuro che non accadrà, ne’ che eventualmente non faremo in tempo a vederlo.
E, se accadrà, “potrebbe essere terribilmente peggio”, chiunque sarà questo fantomatico padrone del mondo; anzi, “sarebbe senz’altro” terribilmente peggio.
@ Southsun:
“La tirannide vaticana ha finito di mandarti i sicari a casa: la tirannide cinese no.”
Vero.
Ora, probabilmente, scriverò una frescaccia, ma non si potrebbe aprire una sottoscrizione?
Una sottoscrizione con la quale chiedere che intervenga sulla questione e in maniera incisiva il Parlamento Europeo?
Già altre volte, mi sembra di ricordare, che l’Europa si è espressa in tal senso e allora forse è in quella direzione che bisognerebbe esercitare tutta la forza possibile.
O altrimenti un referendum.
Bismarck scrive che secondo lui si stia allargando sempre più il numero di persone che vede la chiesa per quello che realmente è.
Lo penso anch’io, anche se ogni volta che faccio di questi discorsi con la gente, incontro sempre un atteggiamento rinunciatario o per lo meno scettico dovuto, secondo me, ad una lunga serie di motivi che non sto qui ad elencare, ma che sono duri a morire.
Il numero, si, si sta allargaando, ma troppo lentamente ed è in questi “momenti” che si dovrebbe spingere ancora più forte.
Concordo: male che vada, sarà sempre un colpo di ariete in più alla porta del Vaticano! E si sa: l’ariete, prima o poi, apre tutte le porte… 😀
@ Alterego
Purtroppo hai ragione quando dici che il numero si allarga troppo lentamente, ma si allarga troppo lentamente per noi che vediamo di anno in anno piccoli progressi. Ma storicamente parlando, se guardiamo all’Italia del 1900 e la paragoniamo a oggi 2011 le cose sono cambiate così radicalmente che per un paragone di tipo religioso dobbiamo andare alla riforma di Lutero che, comunque, per stabilizzarsi ha avuto anche lei un periodo di più di cent’anni. Basti pensare che la riforma iniziata nel 1517 si è stabilizzata politicamente dopo la guerra dei trent’anni nel 1648 cioè 131 anni dopo.
Poi cambiare una mentalità radicata in 1700 anni di propaganda non si può fare di certo in qualche lustro.
Un emendamento bocciato ai radicali è una vittoria dell’umanità.
joseph scrive:
4 settembre 2011 alle 13:46
Un emendamento bocciato ai radicali è una vittoria dell’umanità.
Forse volevi dire che un emendamento bocciato ai radicali è una vittoria di una piccolissima parte dell’umanità nei confronti della restante totalità dell’umanità.
Ciao a tutti
in realtà intendevo umanità non come consorzio umano ma come qualità intrinseca dell’essere umano…….
Certo, una vittoria dell’umanità PARASSITA.
@ joseph
E’ ormai evidente che ti credi superiore. Fatti ricoverare e staccati dalle mie tasche !
Peccato. Ancora una volta l’Italia, o meglio, quelli che sono in parlamento, hanno deciso di essere una provincia dell’impero vaticano.
Probabilmente sei una delle antiche zecche rosse , magari ora ritinteggiate di giallo, che sognavano un’ l’Italia provincia dell’Impero sovietico.
In ogni caso Tu e i soloni che ti precedono dovrebbero constatare come ha ridotto la Spagna il vostro amico Zapatero, che fra breve per fortuna tornerà a zappare la terra….
MENO MALE che noi abbiamo il bestemmiatore eh…
ma l’importante è contestualizzare!
Ipocriti.
Parla proprio quello che vive nell’Italia di Berlosco, Bagnasco e Bertuccia, sull’orlo della bancarotta!
Zapatero vi ha fatto vedere i sorci verdi gialli e rossi a voi zecche nere fallite. Vi fa ancora male il bucio.
Lui se ne va democraticamente, invece il vostro Pappone vaticano eletto a vita da una casta di vermi in nero sukkia il sangue a tutti e non si schioda manco davanti allo scandalo pedofilia.
Piu’ che una sconfitta, questo voto masochista (entrate dai 400 ai 700 milioni..) mi sembra sia il segno della situazione italiana.
Adriano Prosperi nel 2009 scriveva:” La domanda che sta all’origine di questo libro e’ tra le piu’ antiche e ricorrenti nella storia d’Italia: quali siano le ragioni storiche dell’egemonia della Chiesa di Roma sulla societa’ italiana. Se la pose tra gli altri Benedetto Croce…”
Dai commenti traspare, del resto, una certa disperazione: quando arriveranno i cinesi, tra cent’anni saremo morti, la riforma si e’ stabilizzata nel 1638 (gia’, con una notevole riscossa della Ditta, come in Polonia ad esempio…).
L’unica speranza e’ che il PD si apra alle istanze della laicita’, rendendosi conto che per tenersi quei quattro voti age’ che gli portano la Bindi & C., si gioca, forse, un consenso maggiore proveniente da tanti giovani che non vanno a votare perche’ “tanto sono tutti uguali”
W I RADICALI!
Credo che non ci sia bisogno di essere radicali per vedere le ruberie che la Chiesa mette in atto con i loro difensori politici. Ormai lo sanno quasi tutti, l’eccezione sta nelle vecchiette che credono di perdere il Paradiso; beh se lo perdono loro chissà quanti Cardinali ci saranno all’Inferno. Oggi hanno consolidato un 2% sulle rimesse degli extracomunitari a favore delle Coop bianche. Ovvero, hanno tolto ai poveri per dare ai ricchi. E poi predicano di fare del bene ai meno abbienti, più ipocriti di così si muore.
proporre di abolire qualcosa che non esiste non è particolarmente brillante
http://www.dossier.net/guida/immobili05.htm
http://www.facebook.com/notes/papa-benedetto-xvi/ma-quali-privilegi-e-ici-la-chiesa-le-tasse-le-paga-sei-non-sei-anche-tu-una-pec/247474578607943
Visto che non mi pubblicano il commento con i link, riprovo:
Proporre di abolire qualcosa che non esiste non è particolarmente brillante
1) Questione ICI
Partiamo con il primo problema, peraltro recentemente tornato a galla dopo la decisione della Commissione europea di riaprire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia su questo punto.
Una premessa, a scanso di equivoci: la CEI e il Vaticano non sono la stessa cosa.
Con un po’ della vostra pazienza (vi assicuro che ne vale la pena) proviamo a capire come stanno le cose.
LA LEGGE – Nel 1992 lo Stato italiano ha istituito l’ICI, l’imposta comunale sugli immobili. Nello stesso intervento normativo (decreto legislativo n. 504/1992), dicono in giro, sono state previste delle esenzioni “alla Chiesa cattolica”. E’ un errore (che si continua a dir in buona o in mala fede), perché l’esenzione in questione ha riguardato tutti gli immobili utilizzati da un “ente non commerciale” e destinati “esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”. Qualsiasi ente non commerciale che rientra in questa categoria gode dell’esenzione, non importa se sia gestito da laici o religiosi, dallo Stato o dalla Chiesa! Evidente ed apprezzabile la finalità delle esenzioni: lo Stato ha voluto agevolare tutti quei soggetti che svolgono attività sociale secondo criteri di “no profit”.
Si dirà: la Chiesa possiede anche ospedali, scuole, università. Ebbene, carissimi signori: su tutti questi immobili, che sono enti commerciali, la CHIESA PAGA E VERSA CONTRIBUTI ALLO STATO COME TUTTI GLI ALTRI! Ficchiamocelo bene in testa, e impariamo a sbugiardare quanti vengono maliziosamente a rivolgerci queste menzogne. (cfr. c. 2-bis dell’art. 7 del D.L.. n. 203/2005, come riformulato dall’art. 39 del D.L. 223/2006).
– “Gli alberghi sono esenti”
E’ l’ennesima falsità: gli alberghi, anche se di enti ecclesiastici, non sono esenti e devono pagare l’imposta. Ad essere esenti sono, piuttosto, gli immobili destinati alle attività “ricettive”, che è ben altra cosa. Si tratta di immobili nei quali si svolgono attività di “ricettività complementare o secondaria”. In pratica, le norme nazionali e regionali distinguono fra ricettività sociale e turistico-sociale:
* La prima comprende soluzioni abitative che rispondono a bisogni di carattere sociale, come per esempio pensionati per studenti fuori sede oppure luoghi di accoglienza per i parenti di malati ricoverati in strutture sanitarie distanti dalla propria residenza.
* La seconda risponde a bisogni diversi da quelli a cui sono destinate le strutture alberghiere: si tratta di case per
– “Basta una cappellina per ottenere l’esenzione”
Questa è più simpatica che ridicola. È del tutto falso che una piccola cappella posta all’interno di un hotel di proprietà di religiosi renda l’intero immobile esente dall’ICI, in base al fatto che così si salvaguarderebbe la clausola dell’attività di natura “non esclusivamente commerciale”. È vero esattamente l’opposto: dal momento che la norma subordina l’esenzione alla condizione che l’intero immobile sia destinato a una delle attività elencate e considerato che – come abbiamo visto sopra – l’attività alberghiera non è tra queste, in tal caso l’intero immobile dovrebbe essere assoggettato all’imposta, persino la cappellina che, autonomamente considerata, avrebbe invece diritto all’esenzione.
– “Ma io conosco personalmente casi in cui quello che dici non viene applicato”.
Chi sbaglia, fosse anche membro della Chiesa cattolica, è tenuto a pagare, come qualsiasi altro cittadino che infrange la legge. Ciò non significa, tuttavia, che la legge sia per ciò solo sbagliata, non vi pare?
– “Persino l’Europa ci sta sanzionando”
L’Europa ha aperto due procedure d’infrazione e in entrambi i casi ha deciso per l’archiviazione.
Riassumendo: il problema dell’esenzione dell’ICI alla Chiesa cattolica non è altro che un pretesto per attaccare quest’ultima ed è portato avanti con un accecamento pari solo all’odio per chi da due millenni proclama incessantemente Gesù Cristo al mondo intero. Basti pensare che, se venisse davvero meno l’esenzione per questi immobili perché ritenuta “aiuto di Stato”, si aprirebbe la strada all’abolizione di tutte le agevolazioni previste per gli enti non lucrativi, a partire dal trattamento riservato alle Onlus. Va chiarito che la Chiesa, se usufruisce di determinate agevolazioni (esenzioni o esclusioni), lo fa in maniera identica alle altre confessioni religiose e agli altri enti non commerciali: non ha uno status “preferenziale” che la differenzi dalle une o dagli altri.
Le esenzioni Ici (tutte) nascono con la legge istitutiva dell’imposta (non sono un privilegio successivo accordato in seguito a presunte pressioni). Il decreto legislativo 504/1992, infatti, prevede una serie di esenzioni: volendo semplificare, si tratta degli immobili appartenenti allo Stato e agli altri enti pubblici, dei fabbricati appartenenti a Stati esteri, dei fabbricati destinati all’esercizio del culto, dei fabbricati appartenenti a enti non commerciali e destinati a particolari finalità ritenute meritevoli di tutela da parte del legislatore.
2) 8xMILLE – IRPEF
Con il conseguimento dell’Unità e la successiva Porta Pia, lo Stato Italiano strappò via con la forza e con le armitutti i territori dello Stato Pontificio che essa aveva governato per oltre 1500 anni. Oltre alla totale scomparsa dei territori, la Chiesa perse anche la possibilità di sviluppare una politica autonoma, dunque di costruire una “societas christiana” formata in base alla dottrina sociale della Chiesa. Come se non bastasse, alla Chiesa venne strappato la quasi totalità del patrimonio immobiliare che possedeva. Da un giorno all’altro decine di migliaia di scuole, università, palazzi governativi, monasteri, conventi, abbazie, edifici collegati al culto, residenze, ville, vennero automaticamente incamerati dalla nuova Italia anticlericale su tutto il territorio, dagli Appennini alle Sicilie. Per renderci conto delle dimensioni del fenomeno basta guardare alla situazione di Roma: i principali organi del Governo e della Repubblica (Quirinale, Parlamento di Montecitorio, Palazzo Madama del Senato, Palazzo della Corte Costituzionale, ecc ecc) hanno sede in antichi palazzi papali che ancora oggi recano croci, campanili, statue papali, madonne, cristi ecc. Insomma, lo Stato italiano fece la parte del leone e, con la prepotenza delle armi, sottrasse tutto quanto non gli apparteneva. Per le vicende politiche appena accennate ci furono lunghi decenni di astio fra Stato e Chiesa durante il periodo chiamato Questione romana: si trattava di indennizzare la Chiesa dei danni arrecati e di stabilire i rapporti tra lo stato nascente e quello sconfitto.
Con i Patti Lateranensi del 1929, che codificavano i rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, lo Stato si impegnava a pagare direttamente lo stipendio al clero cattolico tramite il meccanismo della Congrua. Tale meccanismo si fondava sul riconoscimento del pregiudizio economico subito dai cattolici a causa delle molteplici confische di beni ecclesiastici nel corso del secolo XIX, fra cui in particolare le leggi Siccardi del 1850, le leggi Rattazzi del 1854 e 1855, quelle che istituirono l’eversione dell’asse ecclesiastico del periodo 1866-1867 e l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia nel 1870 a seguito della breccia di Porta Pia. Come ebbe a dire il Ministro mussoliniano De Vecchi (sebbene noto anticlericale): “quello che l’Italia si apprestava a concedere alla Chiesa era meno che una briciola di quanto gli era stato sottratto”.
Nel 1948 la Costituzione repubblicana introdusse, con l’articolo 3, l’uguaglianza degli individui, a prescindere anche dalla religione, con la conseguente abolizione de facto della religione di Stato in Italia, cui si giunse ufficialmente solo con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984 (protocollo addizionale, punto 1) e con la sentenza 203/1989 della Corte costituzionale, che sancisce che la laicità è il principio supremo dello Stato. Con la firma del nuovo concordato (18 febbraio 1984) tra l’allora Presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli si stabilì che il sostegno dello Stato alla Chiesa avvenisse nel quadro della devoluzione di una frazione del gettito totale IRPEF (l’otto per mille, appunto) da parte dello Stato alla Chiesa cattolica e alle altre confessioni (per scopi religiosi o caritativi) o allo Stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi. Insomma: l’8×1000 è una cosa sacrosanta, che non può essere toccata: dopo che lo Stato ha privato alla Chiesa dei beni che le avrebbero permesso di vivere autonomamente, ha istituito (democraticamente, e lo ha fatto anche per tutte le altre confessioni religiose) un modo per cu ai cittadini è lasciata la possibilità di versare l’8×1000 del gettito IRPEF per sostentarla. L’8xmille cura il sostentamento dei sacerdoti, esigenze di culto della popolazione, conservazione dei beni culturali ecclesiastici, interventi caritativi in Italia e nei Paesi del terzo mondo .
Negli anni successivi lo Stato italiano ha firmato intese analoghe anche con altre confessioni: nel 1986 con le Assemblee di Dio, con gli Avventisti nel 1993 con l’Unione delle Chiese metodiste e valdesi e con i Luterani, nel 1996 con le Comunità ebraiche e ratificò una modifica all’intesa con gli Avventisti. Ad oggi sono sei le confessioni religiose che possono ricevere l’otto per mille. I Battisti hanno firmato un’intesa con lo stato nel 1993, ma rifiutano di ricevere l’otto per mille. Il 4 aprile 2007 la Presidenza del Consiglio ha firmato il concordato con l’Unione Buddista Italiana (UBI), l’Unione Induista Italiana, la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, la Chiesa dei Santi degli ultimi giorni (mormoni), la Chiesa Apostolica in Italia, la Arcidiocesi ortodossa d’Italia; nella stessa data ha anche firmato la modifica delle intese con la Tavola Valdese e con l’Unione delle Chiese cristiane avventiste del Settimo Giorno.
Dunque, tutte le confessioni religiose si avvantaggiano di questa formula, persino le associazioni laiche per gli scopi più vari, e ciascuno è libero di avvantaggiare l’ente che ritiene più opportuno. Non si riesce a capire cos’è che la Chiesa “rubi” allo Stato, dato che si tratta di assegnazioni volontarie. Si proccupi piuttosto lo Stato di capire perchè i cittadini non devolvono ad esso l’8xmille.
CRITICHE AL MECCANISMO DELL’8X1000
L’aspetto più controverso dell’8 per mille è la ripartizione delle scelte inespresse. Tale ripartizione è attualmente effettuata secondo un criterio proporzionale rispetto alle scelte espresse. Ora è accaduto che solo il 39,62% dei contribuenti esprimesse una scelta, di cui a versare per la Chiesa Cattolica è stato circa il 34% della popolazione, mentre la parte restante (4% circa) ha firmato per lo più lo Stato e alla Tavola Valdese. Il restante 60,38% dei contribuenti non ha espresso alcuna scelta e, secondo la legge, il loro gettito IRPEF va ripartito secondo un criterio proporzionale rispetto alle scelte espresse. In virtù di questo meccanismo, nonostante solo il 35,24% degli aventi diritto avesse destinato nel 2000 il proprio contributo alla Chiesa cattolica, essa ha usufruito dell’87.25% dell’intero gettito dell’8 per mille. Scandalo? In parte (forse), ma la Chiesa non ha alcuna colpa, e il perché è semplice. Possiamo lamentarci di quanto vogliamo, eppure questo sistema è quello di ogni elezione democratica. Alle votazioni della Camera e del Senato in genere va solo il 70-75% degli elettori, eppure vengono assegnati il 100 per 100 dei seggi, in proporzione delle scelte fatte nel voto. E’ una “truffa”? Negli Stati Uniti i presidenti dei singoli Stati e anche il Presidente federale vengono eletti quasi sempre con i voti di poco più della metà di circa il 60% degli elettori, quindi da poco più del 30% dei cittadini. E’ una truffa? Lo Stato italiano con decisione democratica del Parlamento ha deciso che anche – anche! – nel caso dell’8 per mille valga il principio della destinazione in proporzione alle scelte effettuate. O è truffaldino tutto il sistema democratico in quanto democratico? Ammettiamo che un 30% dei cittadini firmi per la Chiesa e un 30% per lo Stato. Delle scelte inespresse entrambi prenderebbero in misura eguale quanto dalla legge è stabilito. Se alla Chiesa si destinasse meno del 34%, è ovvio che prenderebbe ancor di meno. Se al posto della Chiesa, la maggior parte dei soldi venissero destinati ad un ente di ricerca scientifica, allora sarebbe quest’ultimo a far la parte del leone. Non c’è alcun meccanismo di preferenza. Semmai, va detto, è colpa di quei cittadini che non esprimono alcuna preferenza. Se tutti i cittadini esprimessero una loro preferenza, il problema non si porrebbe. Lo Stato non ha fatto altro che elaborare un democratico meccanismo senza il quale sarebbe stato difficile stabilire a chi avrebbero dovuto beneficiare le scelte inespresse.
3) SCONTO IRES
Un analogo discorso può essere fatto a proposito della riduzione dell’Ires (l’imposta sui redditi delle persone giuridiche): si tratta di un’agevolazione che riguarda molti enti non profit; l’articolo 6 del D.P.R. 601 del 1973 la prevede infatti, oltre che per gli enti ecclesiastici, per:
1) gli enti di assistenza sociale, le società di mutuo soccorso, gli enti ospedalieri, gli enti di assistenza e beneficenza;
2) gli istituti di istruzione e gli istituti di studio e sperimentazione di interesse generale che non hanno fine di lucro, i corpi scientifici, le accademie, le fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali.
3) gli istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, e loro consorzi. Hanno inoltre diritto all’aliquota agevolata anche le ex Ipab, come prevede l’art. 4, comma 2 del D.Lgs. 207 del 2001.
Si può notare che si tratta di soggetti caratterizzati dalla rilevanza sociale delle loro attività in favore della collettività, circostanza che giustifica, anche sotto il profilo costituzionale, la previsione di agevolazioni fiscali. Vale il discorso per l’ICI: non riguarda la Chiesa in sé, ma tutti gli enti di natura non commerciale.
4) TASSE DOGANALI, ACQUA, GAS E FOGNE
E’ sottoposto, ad esenzione dall’aliquota di accisa il gas naturale destinato a particolare impieghi, come da elenco di cui alla Tabella A del D. Lgs. 26/10/1995 n. 504 – “Testo unico delle Accise”. Hanno diritto all’esenzione:
– Sedi e rappresentanti diplomatici e consolari;
– Organizzazioni internazionali;
– Forze Armate aderenti alla NATO;
– Forniture dello Stato della Città del Vaticano.
Va detta immediatamente una cosa: a dispetto di quanto facciano vigliaccamente credere gli anticlericali in rete, tutte le chiese in suolo italiano pagano, e senza EVADERE come molti italiani, acqua, gas, e fogne ma, prima di affrontare il resto del discorso, sarebbe opportuno ritornare a fare un passo indietro, riflettere senza paraocchi, con del buon senso e alla luce di quella storia maestra di vita che noi italiani siamo così disposti a dimenticare (o ad ignorare del tutto). Ebbene, carissimi signori, il Vaticano è uno Stato enclave. Enclave è un territorio interamente compreso all’interno di uno Stato, circondato del tutto. Ed è questa la chiave di lettura di tutta questa faccenda confusa ed imbrigliata. Ma andiamo per passi: si è forse questo Stato della Chiesa costituito ieri mattina per poi, non si sa per quali ragioni, esser mantenuto da un altro, in questo caso l’Italia? No. Lo Stato Pontificio esiste da qualche secolo successivo alla caduta dell’Impero d’Occidente e, con i suoi oltre 1500 anni di storia, è certo antichissimo e prestigioso, infinitamente più di quanto lo sia la neonata Italia di appena 150 anni (iniziati male e portati anche peggio, data la scarsa Unità e le forti pressioni scissioniste). Ebbene, questo Stato Pontificio, nel corso della sua storia, ha letteralmente costruito l’Italia centrale. Non è il caso di stare qui a parlare della straordinaria quantità di opere pubbliche (ospedali, ospizi, orfanotrofi, scuole, ponti, acquedotti ecc) che questo Stato del Papa ha regalato all’Italia. Non è il caso di Parlare che l’Università più grande d’Europa, la Sapienza, sia stata fondata da papa Bonifacio VIII (dopo Porta Pia espropriata con la forza), non è il caso di parlare che all’Alma Mater di Bologna, l’università più antica del Mondo (anche essa espropriata), ad aprire l’Istituto di Scienze fu proprio papa Benedetto XIV, che vi fece aprire le cattedre di matematica superiore, meccanica, fisica, algebra, ottica, chimica e idrometria, e lo arricchì con doni di materiali scientifico della propria biblioteca personale; non è il caso di parlare del fatto che l’Italia guadagni all’anno circa 8 mila miliardi di euro per il turismo. Si potrebbe dire: e questo che c’entra? C’entra cari, signori, c’entra: il patrimonio artistico italiano è costituito per il 95% dal patrimonio d’arte sacra che la Chiesa ha commissionato! Senza questa Chiesa, l’Italia non sarebbe la nazione al mondo più bella, quella che più può vantarsi di essere la regina delle arti, perché l’Italia ha avuto la fortuna di avere ben presente sul proprio suolo questa tanto odiatissima e disprezzata istituzione chiama Chiesa Cattolica.
Dati UNESCO alla mano, tutti i governi secolari della storia intera non eguagliano insieme ciò che da sola ha commissionato la Chiesa nel campo dell’arte. Ovunque è arrivato il Cattolicesimo, ivi c’è stata un’esplosione di mosaici e affreschi, di quadri e di fregi, di statue e colonne, di marmi, volte e vetrate dai mille colori; le terre si son riempite di quelle splendide cappelle, chiese, monasteri, abbazie, cattedrali e basiliche che ancora oggi nessun altro luogo delle nostre città può eguagliare in bellezza e prestigio. E non stupisca che sia Roma la città artisticamente più gloriosa del mondo, dopo che i Papi l’hanno trasformata in quel che Michelangelo definiva “il centro dell’Universo per un artista”. Anzi, a dirla tutta, se non ci fosse stato Papa Leone Magno lungo la strada a fermare di persona Attila che aveva intenzione di saccheggiare e distruggere Roma, quest’ultima neppure esisterebbe! Quando la smetteremo di essere ipocriti, per poi guardare in faccia la realtà e scoprire quanta eterna e impareggiabile ricchezza quella Chiesa oggi tanto odiata e offesa ha regalato all’Italia? Eppure non è per taluni ragioni che il Vaticano, non la Chiesa, non paga acqua, gas e fogne. Aggirando il fatto che Roma (escludendo qualche mezzo funzionante acquedotto di epoca romano-antica come la Cloaca Maxima) viva grazie ad importantissimi acquedotti pontifici come l’Acqua Paola, l’Acqua Felice, l’Acqua Pia Antica Marcia, il Peschiera-Capore, si ricordi che queste agevolazioni sono dovute alla semplice motivazione che la Chiesa di tutto fu spogliata con l’Unità d’Italia. Il fatto di pagare al Vaticano acqua, gas e fogne, non solo era ed è un dovere sacrosanto (condizione di cui fra l’altro godono anche ambasciate e particolari organismi per un semplice principi di “cortesia internazionale), ma è anche una necessità logica e politica in quanto il Vaticano è stato messo nelle condizioni di non riuscire ad essere del tutto autosufficiente dato che è stata l’Italia a ridurlo in un territorio tanto misero.
Smontate dunque le finte che accuse che voleva la Chiesa campare grazie ad una montagna di privilegi, e accertato che solo il Vaticano gode di qualche esenzione (come ogni altra ambasciata), siamo sicuri che il modo di risolvere la crisi e risollevare questo Paese sia staccare acqua e gas ad uno Stato di 10 metri quadrati? E’ l’ennesima trovata disperata di un popolo che, invece di fare un minimo di autocritica e individuare realmente i problemi interni dell’Italia (diffusa immoralità, corruzione, delinquenza, evasione fiscale, sprechi e costi della politica ecc), inventa bufale infamanti e cerca di addebitare la crisi alla Chiesa.
Temo che un blog non sia il posto adatto per scrivere commenti chilometrici ed aspettarsi una risposta. Che nondimeno potrebbe arrivare, ma rischia di essere fatica inutile, visto che in pochi giorni i commenti vengono chiusi.
Perchè non ti iscrivi al forum e non lo posti lì?
Avrai tutte le risposte che vuoi, e finchè non violi il regolamento (cioè non insulti, non reciti preghiere per iscritto, non impartisci benedizioni ecc) avrai tutte le risposte che vuoi e la possibilità di replicare ad libitum.
E non devi nemmeno temere di essere insultato: il regolamento (giusto o meno che sia) vale per tutti gli utenti.
Non posso però garantirti che nessuno ridicolizzi ciò che scrivi… 😉
@ teologo.
La Chiesa si è comportata più o meno come i faraoni d’Egitto.
Oggi le piramidi e le cattedrali superlusso NON si costruiscono più. Forse perchè ORA le dovete pagare a costo di mercato?
@odis
hai ragione. infatti il mio post iniziale era quello di due semplici link…censurati come accade talvota dal blog. ecco perchè ho dovuto pubblicare il contenuto nell’altro intervento. poi, forse a malincuore, mi è stato pubblicato anche il post con i link relativi
la pazienza è la virtù dei forti…
ma evidentemente non è la virtù dei teologi (dato che basta aspettare e poi passano anche i link)
@teo
i link sono comparsi, hai visto? dovresti essere più paziente: cosa sono 5 minuti di moderazione rispetto all’eternità?
Tutta la pappardella te la smonto in 30 secondi:
caro mio bello, la Chiesa ha potuto costruire mosaici e affreschi e cattedrali in giro per l’italia SFRUTTANDO la manovalanza a basso o nullo costo del tempo, e la creduloneria (la “fede”) degli artisti che lavoravano per essa. Molti non vollero essere pagati per il loro lavoro in cambio di remissione di peccati o altre indulgenze (pure il Bernini, mi pare).
Molte meraviglie architettoniche furono pagate tassando la povera gente. La Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini fu pagata con la tassa sul PANE, sul VINO e altri generi di consumo, e Innocenzo X si beccò una valanga di maledizioni. Fecero effetto di li a poco.
Ora, invece, in epoca moderna, la Chiesa non costruisce più nulla di simile tranne che mostruose chiese di cemento orrendo. Perchè?
Perchè ora BISOGNA PAGARE A PREZZO PIENO sia architetti che operai, e creare oggi meraviglie del genere seppur in stile moderno costerebbe 500 milioni di euro.
I Le Corbusier non lavorano più quasi gratis in cambio di una benedizione e quattro ave Maria.
Finita la pacchia.
Per quanto riguarda le TASSE CHE LA CHIESA NON PAGA ti hanno già risposto efficacemente altri forumisti con link a notizie precise che smontano con i fatti la “velina” vaticana da te postata.
L’ultima notiziola arriva dalle mie parti: il Comune di Quartu ha 148.000 euro di mancato introito ICI a causa dei PRIVILEGI fiscali della tua Chiesa.
Le tue fole sono smentite dai fatti, lillo.
Caro Teologo, lo stesso destino è toccato ai Borboni, ma quanto a rimborso dei danni,niente.
Dimenticavo che la germania ci citerà per danni fatti dalle legioni di Cesare.
La pacchia prima o poi finirà.
E’ sempre il solito link.
La prima volta hai postato semplicemente il link, ora per ben due volte, dopo che ti abbiamo già risposto, non hai fatto altro che fare il copia e incolla.
Ma non basta dire che è impossibile che le attività commerciali della chiesa siano sottoposte all’ICI per risolvere il problema, in quanto sia il bilancio del comune di Quartu Sant’Elena sia quello di Perduca parlano di mancati introiti dovuti ad attività commerciali e nessuno è ancora riuscito a dimostrare la falsità di questi bilanci.
Pertanto ti riporto i miei commenti fatti la prima volta che hai postato quel link, che non sei riuscito a confutare.
@ teologo
la clausola delle attività non esclusivamente commerciali non è una questione ininfluente come si vuole far credere dal tuo link.
Leggi qua:
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/esteri/ue-ici-chiesa/ue-ici-chiesa/ue-ici-chiesa.html
Come se non bastasse caro teologo:
La “legge sugli oratori” (L. 203/2003) è presentata alla Camera dei deputati nel 2001 da Luca Volonté, Rocco Buttiglione ed altri parlamentari dell’Udc; passa il 19 giugno 2003, e grazie all’intervento del Presidente del Senato Marcello Pera, che ne consente l’esame in Commissione Affari Costituzionali del Senato in sede deliberante, ovvero senza passaggio in aula, è approvata nell’agosto dello stesso anno.
La legge, definita da uno dei promotori, il senatore Maurizio Eufemi, come “punto qualificante del programma dell’Udc” riceve un consenso da parte di tutte le forze politiche parlamentari, ad esclusione di Comunisti italiani e Rifondazione Comunista.
Costruita sul modello di alcune leggi regionali di giunte di centro-destra (Lazio, Lombardia, Abruzzo, Piemonte e Calabria), sancisce il riconoscimento e l’incentivazione da parte dello Stato della funzione educativa e sociale svolta nelle comunità locali grazie alle attività di oratorio o similari, dalle parrocchie e dagli enti ecclesiastici delle Chiese (non solo quella Cattolica) con le quali lo Stato ha stipulato intese. Tale riconoscimento rende possibile la concessione in comodato d’uso alle Chiese dei beni mobili ed immobili di proprietà dello Stato, delle regioni e degli enti locali.
Il mancato introito da parte dei comuni derivante dall’esenzione dall’ICI sui locali degli oratori, sancito dalla stessa legge 203 e calcolato in 2,5 milioni di euro annui, viene coperto interamente dallo Stato.
Do ut des.
PARASSITI, immuni a qualunque antiparassitario, purtroppo.