Dalle pagine di Avvenire la diocesi di Bologna attacca Vasco Rossi per le sue recenti dichiarazioni anti-proibizionismo e pro-eutanasia: “complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili illudendoli che le sostanze non fanno male.” Vasco aveva detto di non volersi far curare se si ammalasse di cancro e che “di marijuana non è mai morto nessuno”.
Flavio Pietrobelli
Senti da che pulpito viene la predica! gente che da 2000 anni inganna i piu’ giovani e i piu’ fragili!
salta all’occhio, anzi… al collo!
“complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili illudendoli”
Si, sembra proprio autocritica 😆
Se si limitassero a ingannarli ai più giovani e ai più fragili, ma fanno anche di peggio mi pare.
Ehi preti: “Chi ha orecchie per intendere, intenda”
Si accusano spesso gli altri dei propri difetti, è un caso particolare della “proiezione” come definita da Freud.
Però qui non è proprio così: quanto detto dalla diocesi di Bologna è cosciente voltafrittatismo, cioè malafede e disonestà 👿
vuoi la definizione di proiezione secondo la DMRS di Perry? 😀 calza bene 😉
ok, dimmi la definizione di proiezione secondo la DMRS di Perry 😀
l’individuo affronta conflitti emotivi e fonti di stress interne o esterne attribuendo erroneamente ad altri i propri sentimenti, impulsi o pensieri non riconosciuti. il soggetto rinnega i propri sentimenti, le proprie intenzioni, la propria esperienza attribuendoli agli altri, di solito a coloro dai quali si sente minacciato o che sente in qualche misura affini 😉
non che sia l’unico meccanismo imho utilizzato dai nostri aficionados o dalla ccar, se la si assimila a un individuo.
Infatti, piu’ che “proiezione freudiana” io la chiamerei “faccia di bronzo”…
una cosa non esclude l’altra 😉
@ Kaworu
Ok, grazie! 😉
Sbaglio, o c’è una leggera sfumatura paranoica (manie di persecuzione) nella proiezione secondo la DMRS di Perry? Me lo farebbe pensare il pezzo “di solito a coloro dai quali si sente minacciato o che sente in qualche misura affini”… Perchè mi sembra che la “proiezione” in generale secondo Freud potrebbe essere diretta verso più “bersagli” di quelli ammessi da Perry… O mi sbaglio?
Grazie per tutte le delucidazioni 😉
Ovviamente sono d’accordo sulla “faccia di bronzo” del clero, di cui parla Giorgio Pozzo (più su ho parlato di “voltafrittatismo”), che – curiosamente – sembra seguire schemi molto affini alle proiezioni.
Beh che la cannabis non produca dipendenza e che provochi danni sociali e alla salute nettamente inferiori all’alcol è un dato di fatto, mica un’illusione…
Io conosco almeno 3 persone dipendenti da cannabis: mi piacerebbe sapere se dietro ci siano evidenze scientifiche o se sian leggende metropolitane ancorate, che so, all’esperienza di chi magari si fa 1-2 cannette alla settimana…
Dal quel che ne so le canne possono dare dipendenza psicologiaca. Come il calcio, il gioco d’azzardo, il sesso, ecc.
Direi che se sfrugugli su pubmed trovi dati sicuramente più estesi.
L’alcol dà dipendenza fisica eppure è legale, curioso no?
@ Thyrd Eye
molto velocemente ho trovato questo:
http://www.nessuno-perfetto.it/dipendenza_da_cannabis_marijuana.html
sembra che la dipendenza sia di tipo psicologico.
Tuttavia un uso continuato ed eccessivo pare provochi guai piuttosto seri.
@Third Eye
E’ assodato che la cannabis non provochi dipendenza fisica, per quella psicologica è un’altro discorso. Almeno così sostengono tutti i miei amici medici e chimici farmaceutici. Penso che queste affermazioni si basino sui loro studi e su pubblicazioni scientifiche.
Per i danni derivanti da un uso continuato sembra che in ogni caso siano inferiori a quelli dell’alcol, siamo lontani dalla cirrosi epatica per intenderci.
Oltretutto non si può andare in overdose con la cannabis, cosa che è possibile con l’alcol ad esempio (coma etilico).
L’alcool è di gran lunga più nocivo della cannabis, ovviamento essendo tra i più grandi produttori di vino nel mondo non possiamo fare leggi che en vietino l’utilisso!! Io sono per la diversificazione dei prodotti: iniziamo a coltivare marijuna, con tasse per gli eventuali introiti ecc.
L’uso continuativo di alcool è una mazzata rispetto alla cannabis per quanto riguarda dipendenza e ripercussioni fisiche e neurologiche. Se poi a questo aggiugiamo il fatto che la pesante penalizzazione di questa droga leggera porta il mercato nelle mani dei malavitosi, che peraltro non esitano ad additivare i loro prodotti con le peggio sostanze tossiche anche solo per dare materia al lotto, beh, non mi stupisco dei danni cerebrali subiti da tanti tanti giovani e anche da meno giovani. Giovani che rischiano così pure di finire in ambienti abbastanza loschi.
Il fatto che si affermi la presenza di una sproporzione per quanto riguarda le leggi che trattano le due sostanza, non è passione per la sostanza, ma è constatazione della realtà, completamente disinteressata, almeno da parte mia.
Non generalizziamo.
Una cosa è depenalizzare il consumo di cannabis (in itaglia a fumare una canna si rischia più che con la cocaina . .) e giustamente differenziarla dalle droghe pesanti; questo non deve sfociare, come spesso avviene, nell’esagerazione di dire che non può fare male, che rilassa e basta etc etc; in soggetti predisposti causa psicosi gravissime ad es.
Non ho detto che non fa male, ho detto che non fa più male dell’alcol. Quindi mi pare ipocrita metterla sullo stesso piano dell’eroina ad esempio…
“in soggetti predisposti causa psicosi gravissime ad es”
in soggetti predisposti anche il cioccolato e il pane possono causare disfunzioni gravissime, anche se non psicotiche!
“in soggetti predisposti anche il cioccolato e il pane possono causare disfunzioni gravissime, anche se non psicotiche!”
Aggiungo il crocifisso per quanto riguarda quelle psicotiche 😆 e non è una sostanza che viene assunta
@cosmo
purtroppo è vero
complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili illudendoli che le (tran)sostanze non fanno male…
Le sostanze fanno male si.
Vasco ha solo detto che la canna non è letale.
Come non lo è l’alcol, il fumo di sigaretta, la televisione, il caffè e la cioccolata.
Cose che però prese in dosi poco più che minime fanno male pure loro, e provocano una certa dipendenza.
Ben diverso il discorso sulla eroina, crack o droghe sintetiche. Quelle hanno un potenziale di letalità di tutt’altro ordine di grandezza.
…”non volersi far curare se si ammalasse di cancro”…
Mi sembra un suo legittimo diritto.
Chi crede alla fandonia della vita indisponibile in quanto dono di dio, ecc., ecc., cerchi in tutti i modi di curarsi, ritardando l’incontro bramato con la luce eterna. Ma anche le cellule tumorali sono vive. Vuoi vedere che anche il cancro è dono di dio?
Può sembrare semplice sarcasmo ma non lo è: cosa della vita sarebbe dono di dio e cosa no?
Scrive Milan Kundera sul suo capolavoro «L’insostenibile leggerezza dell’essere»: “La merda è un problema teologico più arduo del problema del male. Dio ha dato all’uomo la libertà e quindi, in fin dei conti, possiamo ammettere che egli non sia responsabile dei crimini perpetrati dall’umanità. Ma la responsabilità della merda pesa interamente su colui che ha creato l’uomo”.
se anche facesse male (come per esempio fanno certamente male altre sostanze diverse dalla marijuana) la proibizione, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità del prodotto, contribuirebbe a rendere più grave il danno anzichè a eliminarlo.
Pensa che cattivone, complice il piedistallo della celebrità, Vasco ha detto una verità che sanno anche i sassi e ha dichiarato una scelta del tutto naturale, eppure ogni volta questi sembrano nati ieri. Ma la smettessero di scrivere a vanvera e arrossissero di vergogna per tutte le loro miserie passate e presenti, in modo da evitare almeno quelle future.
E pensare che nell’ottocento un papa fece quasi santo un comico corso che aveva prodotto un vino alla cocaina che piaceva tantissimo al pontefice!
“complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili illudendoli che le sostanze non fanno male.”
Si potrebbe applicare a ratzinger quando parla delle ostie e della comunione.
Vasco mi è simpatico:
“Io infatti non ho nessun tumore, sia chiaro. Ma se l’avessi avuto non avrei fatto cure e sarei partito per i mari del Sud senza dire niente a nessuno!”.“(cito da articolo di bolognatoday)
Intanto per una infezione di un batterio è sempre in ospedale e lo fa sapere a tutti.
e…?
un tumore è leggerissimamente diverso da un’infezione.
ok che sei un teologo, ma credo che anche tu reagiresti diversamente al “signore, lei ha un tumore” rispetto al “signore, lei ha una sinusite”.
(opinabile poi la scelta di vasco, questo sicuramente)
io reagirei diversamente..ma agirei in proporizione alla gravità della malattia.
Mi farei la gita e certo andrei comunqnue a lavorare anche con la sinusite e invece mi curerei con attenzione il tumore.
Se Vasco annulla concerti e conclude la carriera e passo la sua vita tra casa e clinica per una infezione batterica – o per la depressione (se patisce anche di questa malattia…non è che sulla vicenda sia particolarmente informato nè mi interessi approfondire) – se gli dicessero di avere un tumore si trasferirebbe direttamente in ospedale.
così ho letto, poi non so se sia vero verissimo o meno.
parlare a freddo è facile, parlare a caldo… mah che ne sai.
magari effettivamente lui se ne andrebbe sull’isola, forse “pacificato” dal “ok è ora”.
o forse sull’isola andresti tu e lui all’ospedale.
non vedo comunque perchè giudicare lui per quella che dice sarà la sua scelta. semmai parliamo della sceltà in sé.
“Se Vasco annulla concerti e conclude la carriera e passo la sua vita tra casa e clinica per una infezione batterica”
Ci sono un sacco di mestieri che puoi svogere senza grossi problemi con una infezione in corso, quello del cantante non è tra questi. Basta un banalissimo raffreddore per essere costretti ad annullare un concerto. Puoi invece cantare tranquillamente con un braccio rotto che impedirebbe invece lo svolgimento di altre mansioni. Dannato relativismo.
@teo
“Intanto per una infezione di un batterio…”
la tua modalità simpatia non sembra molto empatica… a me non è particolarmente simpatico vasco, eppure penso che questi siano fatti suoi.
Detto da gente che fa il lavaggio del cervello ai bambini di 6 anni…
6 anni???
Il mio non ne ha neanche 3, ha appena iniziato la scuola materna (pubblica) e già ho dovuto scegliere se farlo partecipare all’ora di religione cattolica!
insegnare l’inglese è troppo rischioso, meglio insegnare a esser pecore.
Sei male informato. Alla scuola materna non c’è “l’ora di religione” bensì “LE ore di religione”, da qualche anno sono infatte previste (e mi pare lo stesso valga anche per le elementari) la bellezza di due ore settimanali di cattolicesimo.
Magara. Venerdì scorso durante la messa mio genero ha fatto il lavaggio del cervello a suo figlio ( tre anni ) mostrandogli le figure e leggendogli un libretto con la parabola del buon samaritano. Il bimbo è rimasto tranquillissimo e attentissimo. Lavaggio riuscito? In futuro da un “imprinting” del genere ricaverà valori di violenza & sfruttamento?
avrebbe cambiato qualcosa se al posto della parabola ci fosse stata un’iperbole?
(o, al di là delle facili battute, una storia di qualsiasi altro genere)
Florenskij risponde:
lunedì 12 settembre 2011 alle 18:21
>In futuro da un “imprinting” del genere ricaverà valori di violenza & sfruttamento?
Vuoi una risposta argomentata?
SI’!
Per Kaworu.
Il figlio del genero di Florenskj gli ha risposto in questo modo:
“Papa’, e poi tu mi dici che non devo guardare i cartoni animati perche’ sono pieni di fesserie”
@ Florenskij
Se le cose stanno come dici, certamente tuo genero racconterà a suo figlio un sacco di altre “storielle”, che però sono la versione depurata e poi zuccherata di storie orribili che ci sono nella bibbia. Tutto l’insieme costituirà il lavaggio del cervello.
Domostrazione: una mia amica (51 anni) mi ha detto che ha imparato “qualcosa della bibbia” solo dagli appunti di catechismo di suo figlio, in cui per esempio la storia di Abramo è epurata da tutti i fatti scabrosi e disumani. Mesi fa le ho inviato la trascrizione del racconto biblico della storia di Abramo. La mia amica non mi ha ancora risposto. Giudica tu…
Durante la messa di venerdì??? Ah, è messo bene…. piccoli ciellini crescono.
Alla prossima messa potrebbe raccontargli la storia di Isacco, prova poi a chiedere a tuo nipote come secondo lui si deve essere sentito questo ragazzino sballottato tra la volontà delle due autorità che avevano potere di vita e di morte su di lui. E se l’imprinting su Isacco non abbia portato il giovane a pensare che sarebbe finalmente arrivato il suo turno, un giorno, di rivalersi su chi dipendeva da lui, operai o schiavi, e in mancanza di meglio, moglie e figlio.
Piccoli ba…rdi crescono…. e anche loro, stai tranquillo, saranno attentissimi.
lol! sacrosanta osservazione, sandra 😉
fondata, tra le altre cose (vedasi alice miller, per esempio)
@ Sandra
La storia di Isacco non si può raccontare perché deve essere contestualizzata.
A quello invece del genero ci pensa Florenskij.
Si sta preparando anche per il diluvio, ma lì può facilmente stornare l’attenzione sulle coppie di deliziosi animaletti.
@Stefano
Volendo restare in tema di coppie e di miti, una favola carina è quella del mito delle metà di Platone, la visione greca della creazione greca dei generi sessuali, che sono tre e non due, come nella cultura ebraico-cristo-musulmana del medioriente.
Sul diluvio poi ci sarebbe da dire che c’era già il mito babilonese di Gilgamesh.
Ma dubito che al pargoletto verrà data l’occasione di sentire altre campane.
@Flo: Mi spiace che voi vogliate tanto male ai vostri figli da preferire imbottirgli la testa di favole piuttosto che insegnargli l’inglese, cosa che, nel futuro, gli darà una marcia in più.
Sinceramente non capirò mai cosa porta un genitore a odiare così i propri figli. Se avessi un figlio, sarei capace di iscriverlo a un corso di lingua appena sarà in grado di parlare e portarlo a fare corsi di nuoto praticamente da appena nato, solo per dargli, in futuro, qualche changes in più.
grande Sandra!!!
Loro non salgono su di un piedistallo, loro parlano dall’alto di una croce, facendosi scudo di un cadavere che, se potesse, sbiancherebbe o arrossirebbe dalla vergogna per quello che fanno in suo nome.
Mio genero NON E’ CIELLINO. A suo tempo ( terza-quarta elementare ) hanno iniziato a insegnarmi la storia romana, che mi piacque moltissimo, anche per i suoi aspetti eroici: Orazio Coclite solo sul ponte, Muzio Scevola e la mano bruciata, la battaglia di Canne ( senza allusione all’argomento qui trattato ) e quella di Zama con gli elefanti. Non mi insegnarono certo gli orrori enormi di cui è costellata la storia romana, le cui dimensioni venni a conoscere molto più tardi, nè di quella dei “sereni”e intellettuali Greci ( quindicimila prigionieri ateniesi lasciati morire di fame nelle cave di pietra di Siracusa ). Nulla si sapeva e si diceva della durissima repressione della rivolta-banditismo del Sud, che fece più vittime di tutte le guerre del Risorgimento, con molte migliaia di morti e vere e proprie stragi stile nazista.
Idem il liberalismo: fraternità, libertà, uguaglianza… affermate in Francia anche facendo lavorare la ghigliottina a ritmo industriale.
E la pace sociale ottenuta in gran parte grazie allo sfruttamento delle colonie? E la guerra partigiana, non solo con il suo idealismo ed eroismo, ma anche con i suoi strascichi di sangue e violenza ingiustificata? Il genitore “democratico” racconta queste cose a suo figlio?
La Bibbia, a differenza di altri paciosi libri orientali all’inizio racconta come è’ l’umanità nella sua “REALTA’ EFFETTUALE” (espressione di Machiavelli ). Perchè volete prenderva solo con l’episodio di Isacco, tra l’altro finita bene, e non, che so io, con lo schiavismo degli Egiziani, le raffinate torture degli Assiri e dei civilissimi Cinesi e con i tophet ( forni in cui gettavano i bambini ) degli evolutissimi Fenici? Tra l’altro, se la storia ebraica prima della deportazione a Babilonia è tutta un’invenzione “eziologica” ed identitaria, come sostiene il prof. Mario Liverani, sono tali anche i comandi di uccisione e strage dati da Jahwè( argomento tutto da studiare ).
Volevo dire che a mio parere non è possibile che i genitori non diano un qualche imprinting ai figli, anche semplicemente illudendosi di non influenzarli: lo fanno con l’esempio, con lo stile “psicologico” delle loro azioni e reazioni e con il commento dei fatti di famiglia e di cronaca. Con quale discorso il genitore democratico può insegnare al figlio che deve sfuggire alla tentazione di comportarsi in modo naturale e spontaneo evitando la ritorsione e la vendetta, che deve sacrificarsi per gli altri, magari anche donando la vita ( e si vive solo una volta ), che non deve disprezzare e odiare chi appartiene a un’altra comunità?. Certo l’imprinting deve lasciare spazio progressivamente alla considerazione delle opinioni contrarie e delle obiezioni all’ideologia di famiglia. Per questo sono tra il perplesso e l’ostile alle scuore superiori “di parte”, a meno che ad insegnare ci siano insegnanti notevoli o eccezionali, capaci di presentare decorosamete anche le opinioni contrarie. L’espressione “lavaggio del cervello” mi sembra impropria e sarcastica in mdo cattivo: già alla fine delle medie inferiori un ragazzo che non sia uno sciocco comincia a interrogarsi sulla verità sdella propria religione o ideologia di famiglia.
tutto molto bello, ma c’entra con questa ultimissima perchè….?
tra l’altro, quale bibbia?
quale versione dell’immutabile parola di dio?
@ Florenskij
Visto che un’imprinting lo devono dare che ne dici di “senso critico”?
Evita i “lavaggi”. Con qualsiasi “detergente”.
La battaglia di Canne non c’entra con l’argomento in questione 🙂 🙂 🙂
Tornando seri: io non vedo nulla di male se si insegna qualche parabola evangelica ai ragazzini, specie quelle più attuali e legate a concetti condivisibili oggi (il buon samaritano ci sta; avesse raccontato quella dei talenti e ‘a chi non ha sarà tolto anche quello che ha’ sarebbe stato diverso).
L’importante è che non scatti il lavaggio del cervello su Gesù/Dio o che si parli solo o quasi di quello.
Per il resto, ai ragazzini la storia va insegnata nei suoi episodi esemplari, come fossero racconti: solo da adulto potrà essere spiegata nelle sue dinamiche sociale, cioè iniziare col metodo storico.
Il variegare episodi, argomenti, culture di riferimento è la miglior formazione di un iniziale senso critico in un ragazzino (anche se tre anni di età mi sembrano leggermente pochini; la terza elementare del nostro Flo è già un’età più adatta).
Insomma: per me nulla di male a raccontare ANCHE QUALCHE passo del vangelo; l’importante è il senso della misura.
Florenskij
Sulla messa: io invece, fossi anche un frequentatore di messe, preferirei non insistere troppo con le messe o anche proprio non portarli, perchè quello non è il racconto di episodi edificanti del vangelo, ma altra cosa.
Io non ho mai avuto un’educazione particolarmente religiosa (in tutta la vita sarò stato a venti messe; anche alla dottrina per la comunione non sono andato quasi mai); i miei hanno sempre cercato di rispondere ai miei dubbi col ragionamento.
Alle superiori ho scelto l’ora di religione per cercare di capire qualcosa, data l’età, di cosa fosse il cristianesimo cattolico, ma la situazione non lo consentiva, visto che si parlava quasi esclusivamente di pulsioni adolescenziali o si facevano canti.
Allora ci ho studiato su in età della ragione e almeno ho capito con serenità, e ovviamente nei limiti delle mie facoltà intellettive, i vari impianti metafisici, religiosi e filosofici.
Non sono diventato un credente, ma so bene che l’uomo non ha risolto i dubbi metafisici ultimi se mai sia possibile giacchè forse questi sono solo dubbi malposti di un sistema nervoso squilibrato da una certa parte…o forse non è così, non so; tuttavia mi pongo davanti alle questioni ultime con una certa serenità di fondo, unita ad una certa passione dilettante (sono laureato in filosofia e nulla più): per cui credo che l’educazione dei miei, i quali anche sulla politica ad esempio erano piuttosto diversi ma mai nessuno ha fatto appositamente proselitismo (e infatti io la penso diversa da entrambi), fondata su un certo equilibrio sia stata buona e li ringrazio.
Insomma, Florenskij, faccia come vuole: spero che l’educazione cattolica che avrà il fanciullo sia comunque equilibrata da una presentazione onesta e precisa delle teorie contrarie, magari con meno messe e più discussioni.
Cosa che, a parti inverse, direi anche ad uno che imbottisse la testa al figlio che ‘dio non esiste’ prima del tempo di cui li necessiti per comprendere adeguatamente.
Non lo dico per atteggiarmi a maestro -ho fatto tantissime stupidaggini da non potermelo permettere- semplicemente ho per istinto a cuore le generazioni a venire.
caro Flo, molto di quel che hai scritto lo condivido.
Facciamo qualche passo avanti?
Nulla in contrario se i genitori portano in chiesa i loro figli (qualunque sia la loro chiesa, vero Flo?) o gli chiedono di recitare la preghierina a dio prima di andare a letto (qualunque sia il dio in questione, vero Flo?).
Così come non c’è nulla di male se non gli fan fare nulla di tutto ciò e anzichè andare a messa li portano in un bel parco a giocare o invece dell’orazione serale gli leggono una favola.
Bene, ma…quando a scuola l’UNICA religione insegnata è quella cattolica (tra l’altro da insegnanti scelti dalla curia e pagati dallo stato), l’UNICO simbolo religioso esposto alle pareti di uffici pubblici è il crocefisso, l’UNICA benedizione ammessa per inaugurare opere pubbliche è quella cattolica, etc. etc. etc. allora converrà, caro Flo, senza nulla togliere al cattolicesimo come Credo, che è prevaricazione bella e buona, un vero e proprio abuso.
Converrà che, in questi casi, l’espressione “lavaggio del cervello” non è del tutto impropria…
Certi discorsi sono lavaggi del cervello. Il racconto di un uomo morente, ignorato dai suoi correligionari, e soccorso dall’odiato “nemico”, risveglia l’attenzione, e vorrei vedere, del bambino di tre anni. Ma su cosa lo si vuol far riflettere, quali le conclusioni che si possono trarre da una storia di umana indifferenza? Che su tre persone due sono str.nze? Siamo già ottimisti, direi.
Invece la parabola secondo me pecca come insegnamento, perché rinforza il pregiudizio contro il diversamente credente, mostrando che c’è persino un buono tra i samaritani. Meglio la parabola a parti invertite: il samaritano ferito e morente e il buon ebreo che lo soccorre. L’avrei trovata più provocatoria ai tempi, chi è il bravo cittadino o credente ebreo? Quello che soccorre il nemico. Gesù, o chi per lui, preferisce l’ebreo che si fa soccorrere, e concede il patentino di buono, persino di migliore, al nemico.
Come dire, tra gli atei ce n’è anche di bravi, a cercare bene ….
Ci sono tanti bellissimi libri per bambini, c’è davvero bisogno di leggere queste storie?
L’episodio di Isacco è orribile, se non capisci che è il fondamento dell’autoritarismo con tutto quello che ne deriva… Prova a immaginartelo scritto dalla parte del figlio.
Perchè, di marijuana si muore?!
Se si porta il discorso sugli incidenti stradali, allora si può morire anche di colpi donno o di sole sugli occhi.
Il discorso dell’attenzione e del rispetto nella guida è sganciato dal discorso dei danni diretti delle sostanze, basta un po’ di civiltà (in molti paesi nordici a turno chi guida rimane sobrio) e ad un potenziamento dei mezzi pubblici, che, a parte il discorso degli incidenti, ridurrebbe anche il tasso di inquinamento (e di consumo smodato di petrolio), visto che spessissimo si vedono tante automobili con una sola persona dentro…
Sul discorso del tumore.
Ognuno ha diritto a scegliere se curarsi o meno, e spesso le cure sono un calvario enorme che non risolve nulla.
Però, personalmente, su una questione così intima e delicata avrei preferito che il Vasco avesse fatto silenzio: spesso le parole di qualcuno così famoso tendono ad essere scambiate da qualche ingenuo per ‘verità rivelata’ e diventare, non volendo, un proclama generico contro la medicina e contro le cure.
Preciso che questo non vuol dire invocare censure, vuol dire che a livello di sensibilità personale avrei preferito maggior senso di responsabilità, nulla di più.
Ognuno è libero di dire ciò che vuole. Se c’è gente irresponsabile che ascolta Vasco non è colpa di Vasco, intendiamoci. Se tale gente si fa male, Vasco può dolersi, ma non censurarsi. Non sta a lui responsabilizzare le persone, e che lo faccia è un surplus gradito.
Questa è un’opinione, in quanto tale opinabile.
….se anche dall’altra parte avessero maggior senso di responsabilità!
Mi pare sempre unilaterale la valutazione.
Claudio.
Non volevo assolutamente relazionarmi alle esternazioni diocesane: probabilmente non l’ho chiarito adeguatamente e da qui è naturale che nasca un equivoco.
La mia era solo una personale valutazione del discorso di Vasco in se stesso.
Secondo me sarebbe ora che la gente capisse che nessuno ha la verità in tasca, che tutte le opinioni vanno prese con beneficio di inventario e vagliate con senso critico (soprattutto, ma non solo, quando provengono da persone non esperte in materia).
Vasco ha detto la sua opinione. Non ha neanche detto “gente, se avete il cancro non curatevi”, ha detto “se avessi il cancro io non mi curerei”. Non ci vedo niente di male, si è limitato a dire ciò che farebbe lui o, meglio, ciò che pensa che farebbe.
Se dovessimo preoccuparci dell’influenza che le nostre parole potrebbero avere su chi non è capace di ragionare, non dovremmo manifestare mai nessuna opinione.
Senza contare che gran parte dei fan sfegatati di Vasco ormai non sono più ragazzini, hanno passato gli -enta se non gli -anta. Magari un po’ di sale in zucca dovrebbero avercelo, almeno quanto basta per capire che il loro idolo non è un luminare in oncologia.
SilviaBO
Stando alla mia esperienza personale -che ovviamente vale poco, ma non ho altri riferimenti più oggettivi- non giurerei sull’età adulta dei fans di Vasco: d’estate lavoro nei ristoranti e alberghi e mi sono trovato spesso a contatto con suoi giovanissimi fans, cosa che non mi sarei aspettato nemmeno io (sono un trentasettenne, per cui entro nel target medio della carriera di Vasco).
Ciò posto, in linea di massima hai ragione, e infatti la mia è una posizione di sensibilità personale…sapendo la tendenza al culto della personalità, che purtroppo esiste, io sarei stato più cauto; ma, appunto, si tratta, come detto, di sensibilità personale.
Ok, anch’io sarei stata un po’ più cauta, ma la cautela non fa parte del modo di essere delle star.
Magari, la prossima volta che hai a che fare con giovani fans di Vasco, prova a sondare un po’ la questione. Secondo me (ma magari è solo una mia speranza) sanno che non ci si deve fidare di un cantante su questioni extra-musicali.
Ottima idea, Silvia: provvederò senza meno!
chi rivendica libertà di scelta sulla propria vita fa sempre saltare i nervi a quelli di Avvenire
Quindi immagino che i suoi figli, possano rivendicare ogni tipo di libertà?
scusa, non è il tuo dio ad averci fornito libero arbitrio e libertà di scelta, a detta vostra?
😆
Grendene afferma che Avvenire è contro le libertà sottointendendo che libertà significa fare quello che si vuole anche drogarsi con la marijuana, almeno cosi la intendo io, allora io affermo ma un padre che indica come abominevoli queste affermazioni cosa è un dittatore?
Si esiste il libero arbitrio ma esiste anche il giorno del giudizio, penso che un padre ed una madre abbiano il dovere di sottrarre il figlio/a da un castigo divino,
esistono genitori che non hanno bisogno di comandare, sai? mi rendo conto che per te sia dura da credere, ma ci sono.
comunque, non vedo chi siano quelli di avvenire per contrastare il libero arbitrio voluto dal loro dio.
@ Enrico
“ma esiste anche il giorno del giudizio, penso che un padre ed una madre abbiano il dovere di sottrarre il figlio/a da un castigo divino”
Capisco tu lo tema con gli argomenti che porti….
Se la marijuana dovesse far male il padre deve informare il figlio non per evitare guai il giorno del giudizio ma per la sua salute.
* Kaworu
ho parlato io di comando^
*Stefano
Drogarsi fà male.
no, lo davo per scontato, conoscendo le tue idee.
@ Enrico
Drogarsi fà male
Certo, anche mangiare troppo.
PS io non mi drogo.
@stefano
sorvoliamo sul bere troppa acqua 😉
i miei figli (10-12 anni) stanno cominciando a rivendicare libertà, certo
al momento e io e la loro madre stiamo ponendo limiti, cercando di renderli responsabili
quando saranno adulti avranno la loro vita completamente nelle loro mani
consiglio una buona lettura:
http://www.uaar.it/ateismo/opere/37.html
*Roberto Grendene
Concordo con quello che dice ma la libertà che noi abbiamo è totale perchè viene da Dio e non dagli uomini. Concordo con quanto scritto nella breve recensione ma ricorod altresi che comunque i figli di solito si muovono entro quanto tracciato dai genitori altrimenti si sfocierebbe nell’anarchia.
perchè, sarebbe anarchia se tuo figlio anzichè ingengeria come vuole papà, si iscrivesse a lettere?
e sposasse qualcuno non gradito a te e a tua moglie?
(sorvoliamo su altre eventualità che non ho voglia di sentire deliri per stasera)
@ Enrico
>Concordo con quello che dice ma la libertà che noi abbiamo è totale perchè viene da Dio
Se il suo Dio permette che bambini non in età di ragione possano essere posseduti dal demonio, come lei crede, le consiglio di pensarci bene prima di parlare di concetti come libertà o libero arbitrio. O non crede più al diavolo, Enrico?
Studiare una materia o l’altra è poco importante, quello che conta è che i figli si comportino in materia coforme alle promesse battesimali e siano nel caso dei maschi cittadini as assumersi le loro responsabilità e nel caso delle femmine siano portatrici di vita.
che tristezza.
in pratica i tuoi figli dovranno fare quel che tu hai deciso per loro, comunque.
grazie per aver illustrato le differenze tra te e grendene.
fortunatamente le differenze non si fermano qui.
Be di solito le possessioni sono conseguenza del comportamento dei grandi e poi tramite i riti opportuni Dio scaccia il demonio.
*Kaworu
No, io ho detto che seguendo le promesse battesimali si segue il bene. Tu invece cosa desideri per i figli?
@ Enrico
Studiare una materia o l’altra è poco importante, quello che conta è che i figli si comportino in materia coforme alle promesse battesimali e siano nel caso dei maschi cittadini as assumersi le loro responsabilità e nel caso delle femmine siano portatrici di vita.
Ennesima conferma che per voi la vita non ha un senso: solo una funzione assegnata da altri.
desidero che si sentano realizzati e siano felici.
non che vivano come pupazzi appunto secondo una funzione assegnata da altri, come dice stefano.
@ Enrico
Be di solito le possessioni sono conseguenza del comportamento dei grandi e poi tramite i riti opportuni Dio scaccia il demonio.
E tu dici che fa male drogarsi?
Voi siete i veri corruttori della morale!
@stefano
tu pensa che c’è gente che sta così anche senza droghe… drammatico, a pensarci.
* Kaworu
Penso che i tuoi siano desideri comuni a tutti i genitori manca però chiedersi il come? Felici tramite l’imbroglio?Felici grazie alla droga? Felici perchè possiedono soldi?Felici perchè possiedono denaro?
tu pensi che al di là delle costrizioni della tua religione ci siano solo imbrogli, droga e affini?
è una visione estremamente limitante.
No, e ho sempre sostenuto che si può essere atei ed avere moralità, anche il presidente Napolitano è ateo e sono certo che si comporti meglio di molti credenti e magari anche di mè.
e quindi?
personalmente vedrò di far fruttare al meglio il binomio geni & ambiente con i miei figli (beh per lo meno la mia parte 😆 ).
poi, sian felici e realizzati (e pure ricchi magari, why not? e mettiamoci anche il sani, o meglio, con una sorta di cultura della salute va’).
penso ci siano ben scarse probabilità, facendo due conti, che sian felici come tu butti lì.
@Enrico: “Felici tramite l’imbroglio?Felici grazie alla droga? Felici perchè possiedono soldi?Felici perchè possiedono denaro?”
Esattamente tutto quello che ha chiesa offre: bugie, droghe, soldi.
Io spero che tu non abbia figli.
Enrico sei da scuola serale.
Quello che ho citato a parte l’imbroglio è la vita di Vasco Rossi.
embè?
potrebbe tranquillamente esser quella di un figlio di papà ciellino col suv e la coca nel cruscotto.
che però magari va in chiesa tutte le domeniche e tiene i suoi rapporti con i vari “colleghi”.
Hai dimenticato di citare i preservativi.
probabilmente ha anche quelli, nel cruscotto.
si conservan male, ma fa nulla.
del resto certi individui non sono mica stupidi, ti pare?
>>>>Be di solito le possessioni sono conseguenza del comportamento dei grandi e poi tramite i riti opportuni Dio scaccia il demonio.
Abominevole, come il suo dio. Un uomo di media moralità non accetterebbe che i grandi possano far del male deliberatamente ad un bambino. Le manca il “senso del sacro” Enrico. A questo mondo i bambini sono sacri e inviolabili. Ma lei forse non può capire, non avendo figli
@ Sandra. Glielo dico a chiare lettere. Vediamo di non esagerare e di non cercare il pelo nell’uovo a tutti i costi: Il salvatore del Samaritano è un ebreo, ma ebrei, e perfino un addetto al culto sono quelli che passano con indifferenza. Lei VUOLE interpretare la parabola al contrario. Il senso del racconto esemplare è proprio il comandamento di aiutare chiunque, a qualunque gruppo appartenga: questo CONTRO l’esclusivismo ebraico.
I principi e i metodi dell’educazione dei figli spettano ai genitori, solo marginalmente ai parenti. Sono lieto che si accetti la possibilità di mostrare o insegnare alcuni elementi purchè senza traumi e senza esclusivismi ( viviamo in una società multiculturale o no? ) Però per il timore di “lavare il cervello” sarà illecito fare il presepio a casa ( non dico nella scuola pubblica )? Si porrà o no il problema dell’incontro con bambini zelanti per la loro tradizione religiosa ( ad esempio quelli che rifiutano certi cibi oppure non mangiano la merenda per il digiuno del Ramadan )?. Dico solo che l’imprinting c’è di fatto, anche nell’educazione più laica del mondo. Dire che ciascuno segue la religione che gli pare è già dire che la religione o l’ideologia sono ELEMENTI ESORNATIVI, analogamente alla scelta di uno sport: io preferisco il calcio, tu il basket, lui il tennis. E’ già, di fatto, un insegnamentio dell’agnosticismo o dell’indifferentismo politico, che non è una posizione universale. Si lascerà pensare: Berlusconi, Bossi, Bersani, Di Pietro, tutto fa brodo se lo vuoi? Non è il caso di prospettare la possibilità che il bambino si convinca che tutte le etiche e tutte le visioni ideologico-politiche sono relative, quindi lui può fare come gli pare, magari anche dandosi a qualche comportamento non etico? Tanto più se nell’ambiente vicino a casa ci sono esempi diffusi di bullismo o fanatismo etnico. Non si convincerà il bambino-ragazzino che è meglio “male accompagnato che solo”? In psicologia si parla di personalità “eteroditetta” di chi segue la compagnia o la massa. e di personalità “autodiretta”, quella che segue i principi etici profondi che ha assimilati. Qui si parla solo di “lavaggio del cervello”; Freud e seguaci perlavano di “formazione del super-io” e della “introiezione dei valori”.
Oggi si pone il problema del comportamento sessuale in età precoce, anche a tredici anni. Non succederà che il genitore dia l’alt o il via libera in relazione alla sua ideologia, al suo stile di vita, al suo comportamento? E’ così stolto affermare che il sesso senza un amore stabile e troppo presto può “bruciare” il sentimento di attesa, anche poetico, che c’era una volta ( chi sarà il mio principe azzurro ?) E quanto a film e giornaletti erotici?
Bisogna vedere se i “valori” possano essere insegnati di per sè, ad esempio con lettura e spiegazione della costituzione senza il supporto di “storie”, episodi e personaggi esemplari. Il filosofo Gentile, fascista ucciso dai partigiani, ma considerato un grande pensatore per la sua capacità teoretica anche dagli avversari, ( non credente ) riteneva che fosse opportuno dare ai bambini piccoli un’educazione religiosa appunto per i suoi riferimenti all’elemento “colorito”, capace di colpire e coinvolgere l’emotività; a suo
tempo , divenuti ragazzi grandi, si sarebbero “laicizzati” distinguendo la realtà dal mito. G.B. Vico ha qualcosa da insegnarci. Credo che questi siano i problemi sul “buon uso della religione” nel post vicino.
A proposito di scelte dei genitori: sarebbe forse un arbitrio scegliere di far nascere un figlio in un mondo così disastrato e pericoloso? ( Leoèpardi si pone il problema ). Chiedere anticipatamente il suo parere? E la scelta del nome non è una arbitrio, un “imprinting onomastico?
flo, ma davvero… perchè non vai a scrivere sul forum? alcune delle tue osservazioni meriterebbero effettivamente un approfondimento che qui non è possibile fare per vari motivi (tempo, ot, spazio e via dicendo).
tipo la questione del nome. da cui si potrebbe far partire un ulteriore approfondimento.
(anche se, personalmente, forse è più rilevante il cognome. vedi i neurologi Head e Brain XD o anche il caro Crociata o Manganelli)
Scusa la battuta, Flo, ma per cercare peli ovunque la sessuofobica chiesa cattolica non è stata davvero seconda a nessuno.
La parabola indica che il prossimo è chiunque, quindi se a un malcapitato capita di essere picchiato e derubato e lasciato mezzo morto (bella storiella per un bimbo..), non importa chi sia, lo si deve aiutare.
A me resta il dubbio che la parabola eviti lo scenario in cui starebbe all’ebreo decidere se salvare il samaritano (come al cattolico salvare il protestante, se vogliamo tirare il paragone per adattarlo a qualcosa di post-ebraico). Non mi sembra che si possa escludere l’interpretazione che il malcapitato fosse samaritano. Ripeto, visto che Gesù era ebreo e la domanda era posta da un ebreo, avrebbe avuto più senso parlare di comportamento compassionevole di un ebreo nei riguardi di un samaritano, piuttosto che il contrario, visto che è Gesù che sceglie di dividere gli attori successivi in categorie. Se doveva essere neutro – essere umano che aiuta essere umano – non aveva senso introdurre termini discriminatori. Decidendo di introdurli, allora la “predica” avrebbe forse dovuto essere rivolta ai correligionari ebrei e ai loro comportamenti discriminatori verso i samaritani. Appunto, contro l’esclusivismo ebraico, trovo che si poteva fare meglio, tutto qui.
Le favole sono bellissime per i bambini, e il presepio ci può stare benissimo. Quando si passa a illustrare la verginità di Maria però la favola diventa un episodio da horror, se rifletti sulle conseguenze che nella società il culto di maria vergine, che non prova piacere e che non prova dolore – una non donna – ha portato. Il canovaccio poteva andare, è che poi chi ha sviluppato la storia l’ha arricchita di dettagli assai discutibili. Con autori diversi, forse, non saremmo nemmeno arrivati al punto in cui i tredicenni pensano che si debba fare sesso per forza. Senza questo assillo del sesso, tutto di matrice religiosa, la gente considererebbe il sesso come quello che è, cioè uno dei tanti aspetti della vita, dando il giusto peso. E magari parlando di sesso già all’asilo, come si fa nei paesi nordici, perché il sesso è una cosa normale, è parte di noi, e parlandone normalmente si evita l’ossessione per il proibito. Da noi invece si raccontano parabole mediorientali…. certo i genitori danno l’imprinting, e la conseguenze sono sotto i nostri occhi.
@ Sandra. Glielo dico a chiare lettere. Vediamo di non esagerare e di non cercare il pelo nell’uovo a tutti i costi: Il salvatore del Samaritano è un ebreo, ma ebrei, e perfino un addetto al culto sono quelli che passano con indifferenza. Lei VUOLE A TUTTI COSTI interpretare la parabola al contrario. Il senso del racconto esemplare è proprio il comandamento di aiutare chiunque, a qualunque gruppo appartenga: questo CONTRO l’esclusivismo ebraico.
I principi e i metodi dell’educazione dei figli spettano ai genitori, solo marginalmente ai parenti. Sono lieto che si accetti la possibilità di mostrare o insegnare alcuni elementi purchè senza traumi e senza esclusivismi ( viviamo in una società multiculturale o no? ) Però per il timore di “lavare il cervello” sarà illecito fare il presepio a casa ( non dico nella scuola pubblica )? Si porrà o no il problema dell’incontro con bambini zelanti per la loro tradizione religiosa ( ad esempio quelli che rifiutano certi cibi oppure non mangiano la merenda per il digiuno del Ramadan )?. Dico solo che l’imprinting c’è di fatto, anche nell’educazione più laica del mondo. Dire che ciascuno segue la religione che gli pare è già dire che la religione o l’ideologia sono ELEMENTI ESORNATIVI, analogamente alla scelta di uno sport: io preferisco il calcio, tu il basket, lui il tennis. E’ già, di fatto, un insegnamentio dell’agnosticismo o dell’indifferentismo politico, che non è una posizione universale. Si lascerà pensare: Berlusconi, Bossi, Bersani, Di Pietro, tutto fa brodo se lo vuoi? Non è il caso di prospettare la possibilità che il bambino si convinca che tutte le etiche e tutte le visioni ideologico-politiche sono relative, quindi lui può fare come gli pare, magari anche dandosi a qualche comportamento non etico? Tanto più se nell’ambiente vicino a casa ci sono esempi diffusi di bullismo o fanatismo etnico. Non si convincerà il bambino-ragazzino che è meglio “male accompagnato che solo”? In psicologia si parla di personalità “eteroditetta” di chi segue la compagnia o la massa. e di personalità “autodiretta”, quella che segue i principi etici profondi che ha assimilati. Qui si parla solo di “lavaggio del cervello”; Freud e seguaci perlavano di “formazione del super-io” e della “introiezione dei valori”.
Oggi si pone il problema del comportamento sessuale in età precoce, anche a tredici anni. Non succederà che il genitore dia l’alt o il via libera in relazione alla sua ideologia, al suo stile di vita, al suo comportamento? E’ così stolto affermare che il sesso senza un amore stabile e troppo presto può “bruciare” il sentimento di attesa, anche poetico, che c’era una volta ( chi sarà il mio principe azzurro ?) E quanto a film e giornaletti erotici o poernografici?
Bisogna vedere se i “valori” possano essere insegnati di per sè, ad esempio con lettura e spiegazione della costituzione senza il supporto di “storie”, episodi e personaggi esemplari. Il filosofo Gentile, fascista ucciso dai partigiani, ma considerato un grande pensatore per la sua capacità teoretica anche dagli avversari, ( non credente ) riteneva che fosse opportuno dare ai bambini piccoli un’educazione religiosa appunto per i suoi riferimenti all’elemento “colorito”, capace di colpire e coinvolgere l’emotività; a suo
tempo , divenuti ragazzi grandi, si sarebbero “laicizzati” distinguendo la realtà dal mito. Sulle esigenze di fantasia di primitivi e bambini G.B. Vico ha qualcosa da insegnarci. Credo che questi siano i problemi sul “buon uso della religione” nel post vicino.
A proposito di scelte dei genitori: sarebbe forse un arbitrio scegliere di far nascere un figlio in un mondo così disastrato e pericoloso? ( Lepardi si pone il problema ). Chiedere anticipatamente il suo parere? E la scelta del nome non è una arbitrio, un “imprinting onomastico?
(hai mai letto qualcosa dopo “freud e i seguaci”? per curiosità)
Lo stato è spacciatore di alcool e nicotina, se lo fosse anche per le altre sostanze si toglierebbe terreno alle mafie e si riuscirebbe, perlomeno, a quantificare il fenomeno.
Senza parlare del risvolto fiscale non irrilevante in questo grave momento di crisi.
@ Sandra. A parte il fatto che credo di aver indicato il per un lapsus gigantesco il Samaritano come salvato e non come salvatore, il suo commento mi sembra comunque tirato per forza. Voleva che Gesù facesse un discorso laico-neutrale rivolgendosi ad Ebrei, spesso esclusivisti e spocchiosi nei confronti dei Samaritani? Riferendo il caso, non so se unico o diffuso, di un sacrificio come quello di padre Massimiliano Kolbe ad Auschwitz dovremo glissare sul fatto che dichiarò di essere un sacerdote cattolico? O che Gandhi nel suo pacifiscmo fu largamente influenzato dal Cristianesimo anche attraverso il Vangelo? Del buon Perlasca dovremmo tacere il motivo per cui nell’intento di salvare gli Ebrei si finse console spagnolo? Perchè sapeva lo spagnolo essendo andato in Spagna come volontario FASCISTA ( e lo era fin da quando frequentava l’istituto tecnico, nel 1922 circa )..
Quanto al caso del bimbo, si trattava di una messa per persona defunta e i genitori quell’unica volta non potevano assentarsi per custodirlo. Crede che il libro insistesse direttamente sull’aggancio religioso, oppure sulla buona azione esemplare? In chiesa dovevano portarsi “Il libro della giungla”?
A proposito, relativamente alle indicazioni sulla “mistica” Therese Neumann, lei ha esaminato la letteratura su questo personaggio, che è abbastanza vasta, oppure si è accontentata di otto righe su Internet per dichiarare liquidato con la diagnosi di isterismo e nulla più il caso di una contadina bavarese che parlava aramaico? Si figuri che durante la guerra le tolsero perfino la tessera annonaria perchè tanto lei si nutriva solo di ostie consacrate. I Tedeschi sono sempre Tedeschi.
@ Kaworu. Ad esempio ho letto con interesse il pansessualista Wilhelm Reich e interventi su Lacan, testi sull’omosessualità, sull’ipnosi, sulla psicologia differenziale dei sessi… e non dico altro: comunque preferisco la psicologia sociale. Considero Freud ( autore de “L’avvenire di un’illusione ” sulla religione ) uno scrittore splendido ( del resto come Nietzsche, il sedicente Anticristo ). Lei sa da quanto poco tempo negli ambienti intellettuali si è cessato di citare Freud come un pensatore ineludibile?
@ Kaworu. PS. Comunque il problema dell'”introiezione dei valori”, che Freud l’abbia o non l’abbia formulato per primo con intenti scientifici non è un uzzolo suo, ma un problema strutturale in ordine allo sviluppo della personalità nel contesto sociale. Dovremmo rinunciare a Machiavelli e Marx perchè tanto sono “datati”? ( Il secondo, con il suo barbone, atto a battute idiote su Babbo Natale, che è un’invenzione pubblicitaria americana. ). Ha presente cosìè un CLASSICO della filosofia o della letteratura?
Flo,
sei tu che sei entrato portando l’esempio della lettura della parabola durante la messa: non era necessario, o meglio, se racconti un aneddoto lo inquadri con i particolari necessari, dopo tutto è stata una tua scelta, quella di parlare di tuo genero. Comunque, ribadisco, io ai miei figli non avrei letto una cosa del genere, a loro compravo normali libri per bambini, e di storie di amicizia e di solidarietà per bambini sono pieni gli scaffali delle librerie. Poi vabbé, magari tuo genero non è molto pratico di librerie, e fa leggere quello che hanno fatto leggere a lui, però trovo che sia un po’ peccato fossilizzarsi su storie che possono essere di difficile comprensione: sempre personalmente, trovo che parlare in termini non alla portata dei bambini non li aiuti, che ne sa un bambino di un samaritano? Ma se non lo sa probabilmente nemmeno il “cattolico à la carte” adulto? e poi l’episodio, dell’uomo assalito dai briganti, sempre secondo me, non è adatto a un bimbo così piccolo.
Se la parabola era per l’aiuto a prescindere dall’appartenenza a un gruppo, il fatto di catalogare i personaggi, secondo me sempre, non è così ben fatto. Il punto non è nemmeno cosa dovesse scrivere o meno l’evangelista, ma come al solito la mancanza di senso critico di chi per ovvi motivi non può criticare il proprio libro sacro. Comunque, per rispondere alla domanda, sì, sarebbe stato meglio un altro tipo di parabola. Anche perché oltre l’apprezzamento per quanto di buono fatto dal samaritano, non c’è condanna per gli ebrei indifferenti, niente fiamme o stridor di denti per chi è passato oltre lasciando un uomo sofferente a terra.
Non ho parlato della Neumann (a proposito?? e di che?) dato che non ricordo di aver mai letto le otto righe su internet come erroneamente mi attribuisci, invece parlavo della favola della natività con annesso dogma verginale, che tanto ma tanto male ha fatto a donne e uomini, costretti a vedere il sesso come qualcosa di peccaminoso. Ma vedo che hai cambiato discorso.
ok grazie per la risposta, quindi hai conoscenze solo su una parte della psicologia.
freud, appunto, fa parte di una fetta della grande torta. per carità, ha aperto un bel portone per quella fetta eh, ma poi è passata così tanta gente…
per capirci: freud leggilo come un classico storico. l’attualità è differente.
Vasco non è un cittadino qualsiasi, ma è una celebrità: e le celebrità dovrebbero riflettere più attentamente degli altri prima di parlare, poiché le loro dichiarazioni hanno, grazie a giornali, tv, ecc…, un’eco enorme.
1) Sulla dichiarazione sui tumori: Vasco ha detto che non si farebbe curare perché vuole morire contento, imbottito di antidolorifici. Cioè ha lasciato intendere che uno che si cura in Italia muore tra atroci sofferenze. Ciò può essere vero in alcuni casi, soprattutto in passato: ma coi progressi che la medicina sta facendo, soprattutto sul fronte della prevenzione, molti tumori, specie se presi per tempo, sono curabilissimi e senza nemmeno l’uso di terapie devastanti. Questo non lo dico io, ma precisi studi scientifici (che evidentemente Vasco ignora). E, comunque, ai pazienti oncologici terminali, per i quali non ci sono, medicalmente parlando, più risposte, gli antidolorifici vengono di norma somministrati. E ce ne passa di differenza tra farsi assistere da un’equipe medica, preparata non solo dal punto di vista scientifico ma anche dal punto di vista umano, e l’imbottirsi di canne o eroina “autoprescritte” ai Caraibi per sentire meno dolore! Quindi mi pare proprio che Vasco, rock-star assunta a modello di vita da tanti giovani e giovanissimi, sia nel torto. Un adolescente fan della persona Vasco (non solo del Vasco cantante) che avesse l’osteosarcoma (tumore maligno che insorge in età giovanile), potrebbe essere tentato di seguire gli insegnamenti devianti del suo maestro, invece di farsi assistere dai medici e, magari, guarire. Vasco non se ne rende conto, ma ha delle responsabilità morali enormi.
2) Tempo fa’ Vasco ha detto che “la legge italiana non deve essere severa con chi viene trovato ubriaco alla guida”. No comment… solo raccapriccio.
Dico solo che per una frase del genere Vasco dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa ai parenti delle vittime della strada: sia a quelli di chi è morto sotto l’effetto dell’alcol (o delle droghe) sia, soprattutto, a quelli di chi è morto sobrio ma ucciso perché tamponato da un veicolo guidato da un ubriaco (o drogato). E allo stesso modo dovrebbe vergognarsi il leghista L. Zaia, che al VinItaly di qualche anno fa’ disse – evidentemente per promuovere il consumo di vino – che non è poi così grave bere vino e mettersi alla guida. Vergogna!
3) E’ vero che di cannabis non è mai morto nessuno (almeno non direttamente: indirettamente invece sì… basti pensare agli incidenti subiti e/o provocati da chi è sotto l’effetto delle sostanze, vedi punto 2). Ma ce ne passa di differenza se un’affermazione del genere la dice un medico in un contesto scientifico (convegno, pubblicazione specialistica, ecc…) o se la dice una celebrità in un contesto da “bar sport” o da “giornaletto” come quello in cui Vasco l’ha detta. Detta come l’ha detta Vasco, più che un parere scientifico sembra un “Ehi, ragazzi, fumate pure a volontà che tanto non succede nulla!”. Insomma, un vero e proprio invito a drogarsi. Vasco non riflette su queste cose, ma dovrebbe vergognarsi di averle dette e, quindi, ritrattare.
4) Vasco ha criticato le politiche proibizioniste dei governi (non solo di quello italiano), dicendo che non rappresentano lo strumento ideale nella lotta alla droga. E allora cosa dovrebbero fare i governi? Rendere gli stupefacenti legali? Così si eliminerebbe il narcotraffico (o, per meglio dire, lo si legalizzerebbe), ma non si eliminerebbe la piaga del consumo di sostanze stupefacenti da parte, soprattutto, dei giovani (che è il vero problema, in quanto le conseguenze negative, personali e sociali, della droga sono sempre notevoli, checché ne dicano Vasco & co.). Perciò uno che è seguito da milioni di giovani dovrebbe essere più cauto nel parlare. E chiedere scusa ai parenti di chi per la droga ha perso o rovinato la propria esistenza. E i governi, da parte loro, fanno bene a tenere la droga nell’illegalità e a perseguire senza sconti il narcotraffico (anzi: più risorse si impiegano nella lotta allo spaccio e meglio è).
E molto altro ci sarebbe da dire sulle infelici “sparate” del Vasco nazionale.
Quindi “Avvenire” fa bene a mettere sotto critica chi costantemente se ne esce con dichiarazioni che, se attuate, sono quanto di più deleterio per la vita, soprattutto di quella dei più giovani.
Avvenire si concentra su Vasco perché è fondato il rischio che qualcuno possa ascoltarlo.
Avvenire sorvola sulle sparate di Sacconi, Giovanardi, Binetti, Fisichella, Buttiglione, ecc.ecc. perché sono figure marginali che difficilmente possono incidere sull’immaginario di un giovane/fragile.
“Vasco non è un cittadino qualsiasi, ma è una celebrità: e le celebrità dovrebbero riflettere più attentamente degli altri prima di parlare, poiché le loro dichiarazioni hanno, grazie a giornali, tv, ecc…, un’eco enorme.”
Anche il capo religioso più influente del mondo dovrebbe riflettere più attentamente prima di andare nel paese più devastato dall’ AIDS e dire che non devono usare i preservativi.
Il punto 2) non c’entra niente con quello di cui si sta trattando qui ed è soltanto un diversivo.
Sul punto 1) e 3) ti fai delle fantasie che distorcono la notizia.
Il punto 4) è la solita tiritera confusa di voi proibizionisti, già confutata all’infinito e che sopravvive soltanto in quanto imposta, non certo perché fondata su argomentazioni che valgano qualcosa.
Mi limito a ricordare l’obiezione principale: sono IO che decido di introdurre nel MIO organismo le sostanze che voglio IO (naturalmente, questo vale per i maggiorenni).
Nè tu né Gasparri né chiunque altro avete il minimo diritto di decidere al mio posto.
Caso mai, se proprio giudichi indispensabile che qualcuno decida per qualcun altro, posso decidere io per te o per Gasparri.
Non avrei nulla in contrario al fatto che uno decida di introdurre nel suo corpo quel che gli pare, a patto però che ne paghi le conseguenze col suo denaro. Vale per tabacco, alcolici, bostik…
Diocleziano.
Il tuo discorso sarebbe abbastanza valido in un regime antiproibizionista.
Sulle sigarette, ad esempio, il fumatore paga un botto in tasse sul monopolio, tanto da essersi già pagato le cure (lessi un tempo il peso fiscale, ora non ricordo la fonte).
Dico ‘abbastanza’ perchè il tuo argomento entra in una china pericolosa: dove è la responsabilità personale? Dove finisce?
Perchè se vale questo principio non dovrebbe essere curato gratis chi mangia troppo oppure chi si fa male in un incidente per sua negligenza (non portando il casco) o comunque chi adotta stili di vita poco salubri.
Ma siccome il principio della tassazione è proprio quello di pensare all’intera società, o si dovrebbero togliere le tasse e ognuno dovrebbe pagarsi ogni servizio, oppure si rimane al principio in cui siamo.
Sono due filosofie sociali opposte: io personalmente preferisco la tassazione, perchè alla fine moltissimi abbiamo o abbiamo fatto scelte genericamente insalubri.
@ Batrakos
Concordo in parte con la tua analisi. In fondo la collettività paga le tasse per garantire a tutti i servizi essenziali e per il sostentamento dello stato sociale, ma io la responsabilità personale ce la metterei tutta. Mi ricordo qualche tempo fa in Gran Bretagna il premier di turno (forse Blair…) propose di far pagare le spese mediche agli obesi. Apriti cielo, ma io perfettamente d’accordo. Lo applicherei a tutto. Io leverei obbligo di cinture e caschi, legalizzerei droghe, prostituzione, gioco d’azzardo (che già lo è), in sintesi: l’individuo LIBERO il più possibile, ma libertà comporterebbe responsabilità, per cui ogni ca**ata che fai la paghi, e se per farla danneggi gli altri la paghi ancor di più
Batrakos,
il punto è che generalmente le tasse su sigarette e alcolici non sono dirette a curare chi ne abusa, ma da quel che ricordo sono sempre state introdotte per bisogni di cassa contingenti. Inoltre chi abusa di sigarette e alcolici supera di molto la media delle spese per cure mediche sul singolo cittadino. Non è per cinismo, ma è la constatazione che non c’è tutto per tutti.
Non so, Gianluca, io ho una visione più sociale della questione, ma appunto sono opinioni su cui forse entreremmo a parlare dei massimi sistemi, e non so quanto sarebbe pertinente al post…e visto che il nuovo regolamento punisce l’off topic aggiungo solo brevemente perchè la vedo così.
Io credo che uno Stato di diritto debba in qualche modo conciliare al massimo possibile due princìpi molto restii a convivere: la sicurezza di molti con la libertà dei singoli: buttarla sul pecuniario togliendo l’obbligatorietà -e le sanzioni pecuniarie se ad essa si contravviene- creerebbe differenze giuridiche tra un poveraccio che si compra un motorino usato e non ha il casco perchè ancora non lo ha trovato, da un ricco che potrebbe permettersi di farlo continuamente e poi di avere cure migliori…pensiamo a questo principio portato sulla prostituzione e vedi tu la differenza nel poter permettersi cure che altri non possono, e inoltre credo che sia un uso eccessivo della responsabilità personale che dovrebbe esercitarsi solo davanti a reati penali o colpe amministrative, non ultimo si avrebbe il paradosso -in senso libertario- che poi uno per la paura di dover pagare tutto vive addirittura una assenza di libertà perchè costretto dalla paura dei soldi -anzichè dalla (spesso solo teorica, purtroppo…) certezza del diritto- tantopiù se non è ricco… e credo che non ci sia bisogno di essere comunisti per pensare che almeno sui diritti base, tra i quali l’assistenza, ci vorrebbe il massimo dell’uguaglianza anche davanti a grosse differenze di censo.
Punto 3).
Invito a leggere il mio commento sopra.
Punto 4)
Se si valuta in termini di ‘stato etico’, si dovrebbe proibire a maggior ragione l’alcool ed il tabacco (i danni dell’abuso di questi ultimi sono maggiori di quelli dell’abuso, che come ogni abuso è nocivo, di cannabis), aggiungendo che in Paesi dove la cannabis è accessibile, o perlomeno dove c’è minore severità sulla micro coltivazione (vedi Olanda, Svizzera, UK anche se lì è forte il dibattito sulla teoria del 16%, Spagna) e sulle droghe pesanti esistono serie politiche di riduzione del danno i problemi con la tossicodipendenza nei suoi effetti sociali sono minori che da noi, almeno così viene riportato.
Esistono cose che ragionevolmente sono impossibili: debellare la tendenza alle droghe, all’alcol, al tabacco, ma anche ad esempio alla sovra alimentazione è una battaglia chimerica da vincere per via legale, per cui, visto che la politica è mediazione verso il possibile, la riduzione del danno è la via migliore, visto che in nome di questa battaglia chimerica ci va in mezzo la gente (e qua parliamo di marijuana, non di coca o eroina, che sono più pericolose).
Diocleziano.
Lasciamo stare l’imposta fiscale, perchè comunque il fatto che solo una categoria di persone paghi per risanare le casse è ingiusto, e per quello mi riferivo al principio, per cui il fumatore ha maggiori malattie ma è anche quello a cui lo Stato succhia prioritariamente soldi per far cassa.
Non c’è tutto per tutti, questo è poco ma sicuro; ma con la linea ultraliberista, cioè che si basa sui soldi, c’è troppo per troppo pochi.
Credo che i diritti base, come detto a Gianluca, debbano appartenere alla sfera del ‘comune’ anche per un liberale.
Ma, appunto, sono filosofie sociali molto lontane e si finirebbe, come dicevo a Gianluca (non avevo letto il tuo commento altrimenti avrei accorpato la risposta) ad un off topic di proporzioni colossali.
Daniele, i tuoi commenti sono discutibili, ma anche se avessi totalmente ragione, la tua chiesa, nei sei secoli, in fatto di sparate che hanno ucciso e fatto soffrire milioni di persone non e’ seconda a nessuno. A proposito di pretendere con arroganza le scuse dagli altri perche’ non chiedi scusa tu per la grande ipocrisia che dimostri, insieme ai tanti ipocriti che vengono qui a gettare veleno, pronti a vedere il male negli altri ma a fare finta di non vedere quello che da sempre c’e’ nella vostra associazione a delinquere preferita.
Spesso non sono d’accordo con ciò che Vasco dice. Soprattutto ultimamente mi pare che spari opinioni a vanvera.
Ma difendo il suo diritto a dire ciò che pensa, anche quando ritengo che siano sciocchezze.
Stiamo parlando di un cantautore, non di un medico, di un sociologo o di un politico. E’ ovvio che non ha nessuna competenza (se non esperienze personali come possiamo avere tutti) su certi argomenti di cui parla. Ed è quindi ovvio che le sue parole non vanno prese come oro colato. Sinceramente, anche volendo sottovalutare le capacità mentali dei suoi fan, non credo che nessuno si faccia influenzare seriamente da lui quando fa queste sparate.
Quello che mi sorprende è l’interesse, quasi affettuoso, con cui i TG seguono le sue vicende.
Non essendo un suo estimatore rimango stupefatto dal continuo richiamo alla sua presunta ‘vita spericolata’. A me ha sempre dato l’impressione di un pacioccone più affezionato alle osterie di paese che non ai ‘Roxy Bar’… Sull’influenza che potrebbe avere sui fans, direi di non sottovalutarla.
Mi spiaccico sulle posizioni altrui perché aggiungerei poco alla discussione.
I governi perseguono senza sconti il narcotraffico. (anzi: più risorse impiegano nello spaccio e peggio è).
ha ha ha! Ma dove vivi! La droga è più diffusa dell’acqua minerale! La trovi ovunque e ti viene offerta in mille modi.
MA cavolo parlaci con i giovani, per loro la drogaa è un fatto quotidiano, c’è chi ne usa chi ne abusa e chi la rifiuta; ma non c’è genitore, istituzione o altro che la possa fermare.È un business migliardario e quindi gode di un potere economico schiacciante.
È ora di finirla con la retorica ed accettare il fatto che ci conviviamo già con la droga, senza contare altre droghe (Alcol, dipendenze sessuali, realtà virtuali, gioco d’azzardo!).
Quindi l’unica cosa sensata da fare sarebbe quella di togliere gli artigli alla tigre (i soldi) legalizzando o almeno nonrmando diversamente la questione.
Lavorando poi sui modelli di questa nostra società affinchè i giovani non si lascino prendere dalle droghe (tutte).
Ma come al solito è più facile sventolare il ba bau e l’uomo nero e dare la colpa a un povero sfigato come Vasco di tutti i mali del mondo!
@ Sandra. Ma Gesù doveva parlare di Inferno in ogni singola parabola? Non le basta la scena finale del Giudizio Universale in cui i reprobi sono dannati per non aver compiuto le opere di misericordia?
“Avevo fame e non mio avete dato da mangiare, avevo sete e non mi avete dato da bere… Mi sembra che nei Vangeli si parli di Inferno diciannove volte, quindi tutt’altro che episodicamente.
Credo di capire quello che lei vuol dire: si inizia con la paraboletta semi-inoffensiva e via via, dopo la “fidelizzazione” del bambino – cliente si passa per gradi alla mitologia per gonzi e al terrorismo ultramondano, oltrechè alla “contestualizzazione” di roghi e Inquisizione.
Mi scusi, ma non ho dovuto certo aspettare le sue avvertenze per accorgermi del problema, il più grave e senz’altro scandaloso di tutta la Teodicea ( se la si vuol prendere per un argomento da discutere e non da snobbare ). E’ un problema anche per i più grandi teologi contemporanei, come è per me Hans Urs von Balthasar, fatto cardinale, che ha cercato di “glissare” nel suo libro “Sperare per tutti”. Idem per diversi altri, tra cui forse lo stesso Ratzinger.
Una spiegazione meno grossolana delle altre è che Dio è fuoco d’amore, e che i dannati bruciano perchè LORO vogliono rimanere freddi. Il Lucifero dantesco è confitto nel ghiaccio. Certo la questione, come giustamente dice Stefano, non è e non può essere chiusa qui.
Personalmente posso dire che non mi nutro solo di “pie letture” e ho pascolato così ampiamente nella letteratura laica e anche ateistica ( ad esempio il “Dizionario filosofico” di Voltaire ) per rendermi conto di quando un libro è sicuramente una bufala
( magari una “pia” bufala ) e quando ha molte o moltissime probabilità di essere una cosa seria o serissima. Ebbene, le dico che in studi autorevolissimi di agiografia ( vite dei santi ) e di mistica ci trova di fronte a testimonianze impressionanti del demoniaco.
Certo, si possono liquidare con un’alzata di spalle o una sghignazzata; però, prima di dileggiare padre Amorth ( che tra l’altro, strano a dirsi, è laureato in legge ed è stato un capo partigiano, tanto per dire che è un uomo coi piedi per terra e non un isterico – nevrastenico ) occorrerebbe sentirlo e leggerlo; così degli altri testi; e ce ne sono! Basta volerli accostare.
Quanto alla verginità di Maria, bisogna riconoscere che negli ultimi decenni l’insegnamento sulla sessualità è stato molto carente; la gente ha creduto che si identificasse il sesso con lo “sporco”. Cominciamo a distinguere paura, “fobìa” e rispetto. Il rispetto è tenersi alla debita distanza e maneggiare con cura perchè si tratta di persona o cosa molto importante e addirittura preziosa: immaginiamo di avere tra le mani “La tempesta di Giogione” o un vaso di cristallo del tempo di Augusto.
Paradossalmente il sesso per il Cristianesimo va trattato con rispetto perchè è connesso fondamentalmente al SACRO, non allo SPORCO; e un importantissimo elemento di progresso della personalità è la capacità di trasferire il punto più alto della gratificazione dal PIACERE (negli organi genitali ) alla GIOIA ( nel cuore ). Gli scritti che riportano i discorsi della vergine Caterina da Siena sono pieni di parole come “fuoco” e “sangue”.
Mi sono già dilungato troppo, come al mio solito; faccio presnete solo che, sul versante opposto, si è arrivati anche fra gente comune al “sesso estremo”, fino agli incidenti mortali. E’ un progresso?
Per la Neumann devo aver sbagliato persona. Mi scusi.
E ti sei chiesto perché la gente ha idenficato il sesso con lo sporco?
Tralasciando le citazioni da ossessionati dal sesso e dal piacere di Agostino e Tommaso d’Aquino, padri della Chiesa, basta quella più recente di Ratzinger:
“Con la pillola viene tolto alla donna il proprio ritmo temporale e così il suo modo di essere, e come la vuole il mondo della tecnica, essa diventa “utilizzabile” in qualsiasi momento;
… il senso e la bellezza della castità di cui la nostra civiltà malata non osa più parlare”.
Un esempio di sesso molto più estremo sono i preti pedofili. Non parliamo di incidenti, e non parliamo di adulti consenzienti, parliamo di adulti cresciuti in un’istituzione che condanna il sesso, nelle parole di Tommaso relativamente all’atto coniugale: “sozzura” (immunditia), “macchia” (macula), “vergogna” (foeditas), “turpitudine” (turpitudo), “disonore” (ignominia).
Sono dei malati, questa idea che la castità porti a essere superiori è un’idea malata. La chiesa cattolica ha una terribile responsabilità in quello che ha fatto contro una normale sessualità. Non sono uomini migliori questi celibatari, invece molto poco equilibrati.
Su Caterina da Siena, nelle sue visioni nota un gruppo “che hanno peccato nello stato coniugale”. Cos’avevano fatto di così tremendo? Avevano cercato di evitare una gravidanza!!! Avevano peccato, e Caterina si secca, lei che era la 25ma figlia, che mariti e mogli provino piacere senza pagare dazio.
Sulla parabola vedo che non ci capiamo, il mio discorso era molto più semplice, ma non ha importanza.
Sono quarant’anni che sento sempre le stesse cose … a casa mia quando una scelta non mi dà alcun risultato provo in un’altra maniera !
Giorni fa ho letto che da una inchiesta fatta negli USA sui benefici o sulle contrindicazioni della chemioterapia è risultato che ogni quattro medici interrogati, tre non farebbero mai su se stessi la chemioterapia in presenza di una patolgia tumorale.
A chi, nel suo diritto di cronaca diffonde tali notizie, allora che cosa si deve contestare?
Vasco, come un qualsiasi cittadino, esercita il suo diritto di libertà di pensiero e opinione, però poichè Vasco rappresenta un qualcosa che a qualcuno può anche non andar bene, ecc…ecc
Per quanto riguarda la marijuana, l’ultimissima sentenza di Cassazione n. 25674, ne concede anche la coltivazione limitatissima sul proprio balcone.
Contestano il piedistallo di Vasco?
E perchè allora non contestano il banco della Cassazione dal quale vengano emanate addirittura sentenze?
Vuoi vedere che sono proprio i “pulpiti” a indurre chi ci sale a dire castronerie?
inchiesta condotta da chi e come?
perchè considera che comunque i medici proprio per via del mestiere che fanno, hanno in un certo senso “bisogno” di meccanismi di difesa.
alcuni si difendono così, altri invece con una sorta di ipercontrollo, altri in altri modi ancora.
che poi la chemio non sia una passeggiata di salute, questo non lo discuto.
Basta scrivere sulla barra di ricerca “chemioterapia e medici americani” ed avrà risposte in abbondanza alla sua giusta domanda.
trovo solo roba palesemente di parte, potresti dirmi almeno i nomi di chi ha effettuato quello studio, così me lo cerco su pubmed?
(comunque sia è normale che chi sa come funziona qualcosa, sia più cauto. per dire… io so come funziona una TC e cosa comporta, e non me la andrei a fare così per sport. ci sono persone “ingenue” che dal medico invece se la prendono se non gli prescrive una TC al torace per “quel doloretto lì”)
Palesemente di parte dici?
http://www.uaar.it/news/2007/11/17/studio-medico-usa-conferma-chemio-distrugge-cervello
alterego, al di là del fatto che stiamo andando ot, ma se leggi non ho certo detto che la chemioterapia sia una passeggiata di salute. anzi, ho detto che NON lo è.
per alcuni tipi di tumore è ancora la terapia d’elezione, per altri no. che poi dire “chemioterapia” è dir tutto e niente, dato che sono diversi i farmaci che vengono usati e non tutti sono uguali (tra l’altro, se ne sviluppano di nuovi).
in ogni caso tu, come vasco e come quei “tre medici su quattro” (davvero, se trovi gli autori dello studio dimmeli che me lo cerco in versione originale), sarai libero di scegliere quel che ti pare.
mi pare che si possa fare, a meno di TSO.
A parte il fatto che so neanche cosa si intenda con ot, neanche io ho di certo detto che la chemioterapia sia una passeggiata…anzi!
Dici: “….. per alcuni tipi di tumore è….”, tu entri nel merito, io mi sono limitato a riportare molto sinteticamente quanto ho letto.
Mi chiedi ancora gli autori…..mi sembrava sufficiente averti riportato la notizia del sito UAAR. Anche quei medici sono di parte?
Bene! Questa sarà la tua opinione che rispetto.
Gli altri autori, ti ho già scritto, che li trovi su internet, ma forse a te non interessano tanto gli autori quanto portare a buon fine il tentativo di screditare chi riporta tali notizie e non mi riferisco a me stesso, sia ben inteso.
Dunque, ti ripeto, che mi sono solo limitato a riferire quanto ho letto e se tu vuoi approfondire davvero sei liberissimo di farlo.
Ti ringrazio di riconoscermi il diritto alla libertà di scelta, così come quello di espressione, diritto che va riconosciuto e tutelato anche con Vasco.
Infine ti sarò grato se vorrai colmare una mia ignoranza, sai non sono molto informato sul linguaggio del web.
Cosa è TSO?
Grazie!
la notizia del sito uaar è differente da quella che hai riportato tu, difatti è una notizia sui danni che provoca la chemioterapia. che sono effetti collaterali che nessuno nega. anzi, si studiano e c’è (beh, almeno in linea di principio… poi non so se sia prassi comune di tutti gli ospedali o no) chi se ne occupa, tipo neuropsicologi.
ma non si parla di quello studio secondo cui tre medici su quattro AMERICANI (sottolineeerei questo, dato che in america la sanità funziona diversamente, e quindi i medici hanno interessi differenti sia a prescrivere che a non prescrivere) rifiuterebbero la chemio.
su internet, ti ho già detto che non ho trovato gli autori ma citazioni come quella che hai fatto tu.
se lo studio lo hai letto, ti prego di nominarmi gli autori perchè IO non li trovo. non voglio screditare nessuno, semplicemente voglio leggere l’articolo originale. in ogni caso continuo a cercare, perchè l’argomento mi interessa per vari motivi 😉 non per screditare te o altro, te lo assicuro.
non ci siamo letti molto direi, mi sembri nuovo, ma come ho ribadito più volte, sono assolutamente pro choice e sono dell’idea che in casi senza speranza e affini, una persona abbia tutto il diritto di decidere che cosa fare. in generale comunque, sono per l’informazione più accurata possibile per poter decidere di conseguenza.
il TSO è il trattamento sanitario obbligatorio, tramite cui si obbliga un individuo a essere curato. di solito (non è che sia una cosa così frequente che io sappia, comunque) si fa per persone con gravi disturbi psichici che possono essere un pericolo per sé e per gli altri, ma a volte questo si estende anche a malati che mettono a rischio la salute pubblica.
quindi appunto se tu hai un tumore (cosa che non ti auguro, sia chiaro!) puoi decidere come curarti oppure se andartene a casa.
Intervengo solo per ricordare una cosa: per terribili che possano essere gli effetti della chemio, l’alternativa è la morte.
Non ha importanza il parere di questo o quel medico: in Medicina, come in qualsiasi scienza, contano i fatti e non le opinioni.
E i fatti dicono che, per esempio, con la chemioterapia sopravvive circa l’83% dei bambini con leucemia linfatica acuta, contro l’alternativa che – ah già, non c’è un’alternativa.
O la chemio (grazie alla quale, ribadisco, sopravvive circa l’83% dei bambini) o la bara nel giro di poco tempo.
Non vorrei sembrarti scortese, ma taglio corto.
Non ho letto alcuno studio e ho solo riportato quanto ho letto su internet.
Per quanto riguarda la notizia UAAR del 2007 mi sembra che supporti abbastanza quanto sarebbe sostenuto sia dai medici americani che da altri medici sparsi per il mondo.
Convengo con te, comunque, che le notizie riportate su internet non riportano i nomi degli autori che avrebbero fatto queste inchieste che comunque sembrano essere più la risultante di vari pareri di medici sia americani che di altri Paesi.
Il fatto poi che che non ci siano i nomi degli autori delle inchieste o dell’inchiesta fatta su i medici americani, secondo il mio sommesso parere, non significa che quanto sostenuto nelle notizie su internet corrisponda a menzogna e la notizia UAAR da me riportata sembra andare in tale direzione anche se, ovviamente, non parla nello specifico della inchiesta fatta sui medici americani.
Posso dirti una cosa infine: che quando ci si trova davanti a quella scelta è maledettamente dura e questo te lo dico per esperienza diretta e posso anche dirti che è ancora più dura quando la scelta fatta da una persona che ami è totalmente all’opposto di quella che faresti tu e allora parlare così facilmente del rispetto della liberta di scelta degli altri è cosa sicuramente molto teorica.
Per essere più chiari e più brevi: nel 2003 mia moglie rifiutava qualsiasi cura medica, chemioterapia compresa. Infine ha fatto 6 cicli di chemio e 42 sedute di radio alla prima tornata, poi altri 4 cicli di chemio interrotti perchè si stava compromettendo il cuore, ma il problema l’ha risolto il bisturi dopo 6 interventi.
Vasco è però libero di dire quello che vuole, internet può riportare le notizie che vuole non ultima quella riguardante una scoperta fatta in Canada e riguardante sempre l’oncologia (l’avrai vista anche tu, penso, la notizia).
Pensare che gli interessi economici che girano intorno a queste patologie sono elevattissimi non è sbagliato ne ingenuo e allora dove sta la verità?
Conoscere questa verità sarebbe indispensabile nel momento della “scelta”, ma la verità ancora non è di dominio pubblico e allora si è soli, anzi si è in compagnia della paura che limità non solo la tua lucidità di giudizio, ma limità tutto e allora il rischio reale è quello di rimanere bloccati e rimanere bloccati è l’unica cosa che non puoi assolutamente permetterti.
Io stesso, dopo questa esperienza diretta (indiretta), non sono in grado di dare un parere con certezza globale, ma anzi la cosa meno sbagliata da dire è che le valutazioni vanno fatte caso per caso anche perchè un singolo caso facilmente riconducibile ad una consolidata e confortante statistica, può da solo costituire caso a se stante e fuori da ogni statistica, così come accaduto nell’esperienza della quale sono stato testimone diretto.
@alterego
per l’ennesima volta, ribadisco che la chemio non è una carezzina ma una scarica di pugni. si sa, è un dato di fatto. e il paziente dovrebbe essere informato.
tua moglie magari senza chemio non avrebbe potuto operarsi causa tumore troppo esteso, anche a questo serve la chemio. non lo so, non conosco il caso e posso capire la sofferenza di entrambi. la sua fisica e quella di entrambi psichica.
riguardo al canada ho letto qualcosa ma non mi fido dei media e non ho ancora avuto tempo per leggere la ricerca completa. dico non mi fido perchè ho letto per altre questioni delle notizie strombazzate come chissà che, e poi ti vai a leggere la ricerca originale e dici “ah ok il giornalista o non sa leggere oppure ha seri problemi”. per cui mi informerò.
sul fatto che le valutazioni vadano fatte caso per caso, sono assolutamente d’accordo.
aggiungo che mi spiace della brutta esperienza che avete vissuto tu e tua moglie, mi auguro davvero che lei adesso stia bene
Condivido quello che dice Vasco sull’eutanasia, ma non può esagerare a tal punto da voler far intendere che cercare di curarsi dai tumori è volere la morte atroce.
In alcuni casi magari sì, ma di sicuro solo nei più gravi.
Per la droga anche qui non sono d’accordo con Vasco.
vasco rossi soffre di depressione, da quel che ho letto.
alla luce di questo, è comprensibile la sua visione delle cose.
Come se fosse l’unico personaggio celebre che fuma e beve…. Vasco è la pubblicità ambulante di se stesso: ambulante ma non ingannevole: presenta le cose come sono, un sessantenne dopo una vita sbarellata; non come certa gente che predica bene e razzola male…. come certi ipocriti…. Mi sa che il problema della Chiesa verso Vasco non è l’erba, è la sincerità.
no ma la cosa carina è che non guardano nel nostro parlamento 😆
@l masochista Florenskij
Per il vino che bevono in ogni messa, non è che i preti rientrano nella categoria degli alcolizzati?
@ DanieleSafidy. Allora il primo spacciatore di vino è stato Gesù in persona: “Prendete e bevete… ” Però era falegname – carpentiere, non vignaiolo. Peraltro la Chiesa Cattolica ha smesso di dare la comunione col vino. Che il diritto alla sbronza sia un privilegio dei preti? Boh.
Quanto ad alcoolizzati, l’ineffabile Cascioli dal dente avvelenato sosteneva che lo era Bernadetta Soubirus, donde le visioni della bella signora. Su quali basi? Dove avrebbe trovato i soldi per le bottiglie di vino, visto che la famiglia era nella miseria più nera?
Masochista de che? ( Per dirla alla romanesca? )
le visioni uno può averle anche senza alcol, tranquillo 😉
quindi può darsi che bernadetta avesse uno dei diversi disturbi psichici o neurologici che inducono visioni.
il background ha fatto il resto per quanto riguarda i temi delle visioni.
@ Florenkij
il primo spacciatore di vino è stato Gesù in persona
E pure vino adulterato….
Flore non l’alcool, alcuni studi molto seri dimostrano che la lesione di una porzione del cervello noto come “lobo temporale” nell’emisfero sinistro, producono in alcuni pazienti intense esperienze mistiche, d’estasi spesso accompagnati da crisi epilettiche. Scrive il prof. Girotto (esperto in psicologia cognitiva) “Spesso questi pazienti mostrano grande interesse per i problemi religiosi e morali anche al di fuori dei periodi degli attacchi. E’probabile che tali tendenze religiose dipendano da modificazioni permanenti della personalità indotte dagli attacchi medesimi. L’epilessia e la psicosi temporale sono state invocate come possibili spiegazioni della celebre conversione di Paolo di Tarso, nonché delle esperienze mistiche di santa Teresa d’Avila”
la frase di Vasco è uno slogan contro coloro che, come il Giovanardi e altri, affermano che le droghe sono tutte uguali.
effettivamente fra le droghe c’è una bella differenza.
il linguaggio di Vasco può piacere o non piacere, però il danno maggiore non viene dalle sue frasi ma da quarant’anni di regime proibizionista.
alle rock star si può imputare di aver contribuito a diffondere un edonismo della droga che però essa già possiede senza bisogno dei cantanti e degli attori.
controindicazioni:
Gastrointestinali:
bruciori, gastralgie, nausea/vomito, stipsi, emorragie, sanguinamento rettale, ulcere peptiche, esofagite, azotemia, uricemia, anoressia, dolori addominali; ipoalbunemia causata da ulcere nella mucosa rettale, accompagnata nelle forme più gravi a edema periferico e scompenso cardiaco;
Ematici:
incremento del tempo di sanguinamento, riduzione dell’adesività piastrinica; (alte dosi) ipoprotrombinemia; (rari) anemia aplastica, anemia emolitica (in caso di pazienti affetti da deficienza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi), leucopenia, agranulocitosi, pantocitopenia.
Epatici: epatite, ittero.
Renali: nefrite interstiziale.
Centrali: cefalea cronica (reazione paradossa), insonnia, sonnolenza, confusione, tremori.
Apparato respiratorio: depressione respiratoria.
Cardiovascolari: tachicardia sinusale.
Dermatologici: eritema nodoso, rash maculopapulare, rash bolloso, eritema, dermatite esfoliativa.
si è l’acido acetilsaliciloco, nome commerciale Aspirina.
il THC ha un ventesimo di queste controindicazioni, ma purtroppo fa ridere, fa troppo ridere, diceva Fra Cassapalle: il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi.
il THC è problema culturale più che sanitario.
vogliamo essere liberi di ridere.
effetti collaterali, non controindicazioni 😉
mah considerato che finanziariamente siamo alla frutta, dovremo pensare se tenere la marijuana illegale, sia ancora fattibile, visto che la legalizzazione e tassazione frutterebbe all’erario minimo un miliardo di euro annui.
Comunque, basta ascoltare Vasco Rossi quando parla per capire che la canna provoca danni molto seri. I messaggi che invia ai giovani, molti dei quali facilmente suggestionabili dal personaggio, sono una vera calamità sociale. Basti pensare alle cavolate sul casco e alla mitica frase : fai quello che vuoi, ma fallo bene, con tutte le conseguenze che questo puo’ avere. A queste persone bisognerebbe impedire di rilasciare interviste televisive.
Detto questo mi fa molta pena. Ho guardato un video, nel quale parla pure di ateismo; non c’era una sola frase di senso compiuto e si vedeva che stava molto male. Fossi in voi ne prenderei le debite distanze. E ve lo dico con molto rispetto.
è un membro uaar?
No, é solo nella vostra famosa lista dei non credenti.
e quindi?
non vedo perchè prendere le distanze da una persona che parla a titolo personale.
non mi risulta del resto che la chiesa prenda le distanze da tutti quelli che parlano in nome del cattolicesimo invece (ed è un pochino diverso, lo sai). e dicono vere e proprie bestialità.
@ giuseppe
ma in quella lista ci sono anche personaggi come Mussolini, l’Uomo della Provvidenza, che era più dei vostri visto che firmò il Concordato del 1929
“No, é solo nella vostra famosa lista dei non credenti.”
In realtà è nella lista dei non credenti famosi.
Sai com’è, è non credente e famoso.
Poi leggendo…
“L’elenco comprende anche personaggi cattivi e veri e propri malvagî (come Pol Pot, Stalin, Mussolini). Come già scritto in precedenza, questo non è un catalogo di santi.”
@schiaudano
è l’errore di chi non legge mai fino in fono 😉
Fossi in te, penserei proprio a prendere le distanze da certa gente, per più di 15 anni l’istituto Tonioli (università cattolica) ebbe al vertice un consumatore di cocaina (per uso terapeutico, però eh…). Come in Johnny Stecchino, la medicina, cardinale….
E dimmi un po’, per quel Lennox che si vergogna a mettere online i dibattiti, come l’hai risolta?
@Giuseppe, quando sento parlare ratzi, mi rendo conto che l’incenso fa danni ben peggiori della marja.
Giuseppe…beata ingenuità!
Con tutto l’alcool, l’eroina in gioventù e la cocaina, con la quale fu anche arrestato, credo che la canna sia la cosa meno insalubre che Vasco abbia assunto e credo che, visto lo stile di vita, la cannabis lo attragga molto poco da diversi decenni…
Mettiti l’anima in pace giuseppe. A dire che il proibizionismo ha fallito, e’ l’ONU…!
Non Vasco Rossi!…Vuoi impedire anche che a Kofi Annan, Ferdinando Cardoso, George Schultz, George Papandreu, Paul Volcker, Mario Varga Llosa e Branson di rilasciare interviste??? 😯
Giuseppe, basta leggere i tuoi commenti per capire i mali che fa la religione.
E’ proprio vero ciò che dice G. K. Chesterton: “Coloro che iniziano a combattere la Chiesa poiché illusi dall’errato pensiero che questa sia d’ostacolo alla libertà e all’umanità finiscono per combattere proprio la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa”.
Questi siete voi, “uaarini”: siete talmente accecati dal voler combattere la Chiesa che non vi accorgete che state dando man forte ai “deliri di onnipotenza” di Vasco.
Ma quanta gente ancora dovrà distruggersi con la droga, con l’alcol, ecc… prima che voi apriate gli occhi e capiate che i consigli di Vasco portano allo sfascio?
vedo che hai nominato l’alcol, bravo.
ti sei accorto che è legale e che oltretutto voi lo usate nei vostri riti?
se si, mi spieghi come mai?
e riguardo al tabacco che dici?
dai una occhiata ai paesi in fondo alla lista ONU relavita all’indice di sviluppo umano: sono tutti caratterizzati da regimi teocratici, religione imposta forzatamente, assenza del diritti di essere atei o agnostici
poi dai una occhiata ai paesi in cima alla lista: troverai tutti paesi nei quali si stanno affermando presenza significative e organizzate di atei e agnostici
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_Paesi_per_Indice_di_sviluppo_umano
Non è vero quello che dici: i Paesi ultimi in graduatoria sono sotto-sviluppati non perché governati da una teocrazia, ma piuttosto perché altri fattori hanno inciso. Ad esempio questi Paesi per secoli – e ancora oggi – sono stati sfruttati, schiavizzati, colonizzati dall’uomo bianco e ricco.
Quindi non sono teocrazia, religione, ecc…, a penalizzare l’indice di sviluppo umano dei Paesi.
Alcuni esempi? Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Iran, Libia, Qatar, Bahrain, Polonia, Malta, Italia, Irlanda e Grecia sono soltanto alcuni dei Paesi in cui è forte nella popolazione un sentimento religioso (musulmano in alcuni, cristiano in altri): se vai a vedere, sono tutti Paesi a indice di sviluppo umano ALTO, se non MOLTO ALTO.
E comunque va detta una cosa: l’indice di sviluppo umano tiene in conto soltanto i dati economici. Cioè non dice nulla sul vero benessere, ma diciamo pure della felicità, dei cittadini.
Ad esempio: la (laica) Norvegia e la (laica) Svezia sono tra le prime per indice di sviluppo… eppure sono tra i primi stati al mondo per suicidi. Evidentemente “i soldi non fanno la felicità”.
Cioè i fenomeni legati allo sviluppo/felicità sono molto complessi: e quindi l’equazione religione = sottosviluppo non regge per niente.
Ahh, una chicca: già nel ‘500 Papa Alessandro VI Borgia (sì, proprio quello tanto discusso) emanò un documento in cui la Chiesa condannava apertamente la riduzione in stato di schiavitù (il XVI secolo non è casuale: con l’America scoperta da poco, i conquistadores avevano iniziato un gran traffico di esseri umani tra le due sponde dell’Atlantico: il Papa volle pertanto mettere in chiaro che gli esseri umani sono persone, non merci). Purtroppo però l’insegnamento papale è stato, e in molti casi è ancora, parecchio inascoltato. Quindi continuare a insistere sul fatto che la religione, in questo caso quella cristiana, è un fattore che determina il sottosviluppo mi sembra proprio una gran cavolata!
“sono stati sfruttati, schiavizzati, colonizzati dall’uomo bianco e ricco.”
e cristiano!
L’Italia un paese ad alto sviluppo??? ma tu in che mondo vivi?
“Cioè non dice nulla sul vero benessere, ma diciamo pure della felicità, dei cittadini.”
Non mi pare di vedere molti cittadini italiani super felici, a te si?
“emanò un documento in cui la Chiesa condannava apertamente la riduzione in stato di schiavitù”
parole parole parole… ha mai la Chiesa scomunicato o almeno preso seri provvedimenti contro uno schiavista? se non lo ha fatto, come credo, allora quel documento e’ solo fuffa.
@Daniele
A quale documento ti riferisci? Perché vi fu una bolla relativa alle colonie di papa Borgia, quella che le divideva tra i “suoi” spagnoli e i portoghesi, a patto di “condurre i loro abitanti e indigeni alla devozione per il nostro Redentore ed alla professione della fede Cattolica”.
“… voi avete deciso di sottomettere le dette terre ed isole, ed i loro abitanti ed indigeni, col favore della divina clemenza, e di condurli alla fede cattolica.
Noi raccomandiamo con tutto il cuore al Signore tali propositi santi e degni di lode, ed auspichiamo che siano condotti a buon fine, e che il nome del nostro Salvatore sia portato in quelle terre; perciò Noi vi esortiamo … che vogliate e dobbiate far accettare ai popoli che dimorano in quelle isole e continenti, la religione cristiana”
Era questa, la chicca???? Ah beh…
@ R. Grendene. Nell’antichità ( che ha ancora qualcosa da insegnarci ) le organizzazioni politiche più avanzate erano quelle teocratiche: Egitto, Babilonia, Cina… La religione nazionale rappresentava un elemento di coesione irrinunciabile di sistemi sociali giganteschi. Il boom degli Arabi fu possibile grazie all’unificazione religiosa. Le società moderne hanno potuto volgersi alla democrazia granzie all’abbondanza di beni assicurata dallo sviluppo della tecnologia industriale e dallo sfruttamento coloniale, dove per lo più la democrazia anche solo liberale era un sogno.
Pensi un po’ che coincidenza: in Inghilterra le organizzazioni antischiaviste cominciarono a prendere piede in contemporanea con la riviluzione industriale: essendoci ormai i cavalli vapore non erano più indispensabili i… cavalli umani. I Nordisti erano più aperti ai “diritti umani” dei Sudisti perchè erano più industrializzati. Lei crede che la liberaldemocrazia degli Stati Uniti, indicata dalla Fallaci come modello di civiltà, avrebbe potuto svilupparsi senza i grandi spazi conquistati grazie alla liquidazione degli Indiani? Non è che l’Europa stia andando in crisi per gli spazi ristretti e intasati da relitti di altre epoche?
Attualmente i paesi liberaldemocratici “avanzati” cominciano ad avere il fiatone per la concorrenza della Cina e di altre potenze orientali dove la democrazia non è molto di casa.
In una zattera con pochissimi viveri si organizza un razionamento delle risorse ferreo e guai a chi sgarra.
Il materialismo storico non l’ho invetanto io, ma un certo K.M..col barbone da Babbo Natale.
E’ la struttura economica a determinare in larghissima misura la sovrastruttura ideologico-giuridica.
@Flo’
Non confondere le acque:
Gli Egiziani furono grandi perché avevano un buon esercito, molte risorse (in epoca cesarea vennero addirittura definiti “Il Granaio d’Europa”), e la vicinanza del mare.
I Babilonesi idem. Tanto più che avevano un substrato più antico che ampliava le loro conoscenze.
I Cinesi NON avevano fattualmente una teocrazia, dacché l’Imperatore una volta cristallizzato il ruolo diventava una carica formale…
Gli arabi furono soprattutto aiutati dalla loro vena di commercianti PRECEDENTE all’Islam stesso nonché dalle conoscenze acquisite dai conquistati.
Riguardo gli USA: ricordo che molte tribù Indiane hanno spazi riconosciuti dalla Federazione.
Riguardo Marx (lasciatelo dire: c’hai la fissa) si può dire ch’è iniziato già con Epicuro.
Almeno in Occidente.
Liberia,Ciad,Guinea Bissau,Mozambico,Burundi,Niger,Rd del Congo,Zimbawe non sono teocrazie anzi sono eccetto il Niger paesi dove ciesistono più religioni.Mozambico ha conosciuto l’ateismo e Niger è pressoche tutto mussulmano ma con un governo non islamista.
Il Mali soffre invece anche a causa di un presidente laicista che vuole istituire alcuni istiuiti tipici del laicismo come il matrimonio civile e semplificando i divorzi.
eh mentre invece dove regnano le sette cristiane è festa tutto l’anno.
tra l’altro sono sicuramente i divorzi o il matrimonio civile i mali dell’africa, sisi.
vado a chiudere la finestra che se no entrano gli elefantini rosa.
(che cosa poi tutto questo c’entri con l’ultimissima, come sempre non è dato sapere)
Enrico sei in malafede, e da scuola serale.
Sai quel il principale problema delle favelas? L’assenza della figura paterna, la miseria deriva da li.
@ Enrico
“Sai quel il principale problema delle favelas”?
Le favelas?
enrico, credo che tu abbia perso molto tempo fa il contatto con la realtà.
@stefano
e ringrazia che non ha tirato in ballo i militari o maria goretti, che sono i suoi pezzi forti…
OT, questo sconosciuto.
Kaworu guarda che io conosco dei sudamericani per diverse ragioni e quello che dico e scrivo è legato alle esperienze che ho maturato a contatto con loro.
questo non toglie nulla al fatto che hai comunque perso il contatto con la realtà.
i tuoi pregiudizi e false credenze non sono realtà, mi dispiace.
continua a crederci se ti fa star bene, ma le cose non stanno come tu immagini.
Ma voi psicologi non studiate le condizioni di vita e le situazioni delle famiglie in varie parti del mondo?Dovresti sapere che nelle favelas i padri sono assenti altrimenti non scriveresti cosi, ti ricordo che probabilmente nella tua professione ti troverai a curare persone nate in varie parti del mondo e per uno psicologo sapere qual’è la mentalità del posto è fondamentale.
@ Enrico
http://it.wikipedia.org/wiki/Favela
chiedi una modifica che evidenzi questo importantissimo fattore.
E, sia chiaro, estendi la notizia agli orfanotrofi.
La mancanza del padre può (ma non necessariamente è) un fattore che può influenzare lo sviluppo di un bambino, certo non è il problema PRINCIPALE delle favelas.
@ Enrico
“io conosco dei sudamericani per diverse ragioni e quello che dico e scrivo è legato alle esperienze che ho maturato a contatto con loro”
L’opinione annedottica dei tuoi amici sudamericani riflette solo il loro pensiero.
Bastasse questo si risparmierebbero un sacco di sforzi e risorse per le ricerche.
Ma sappiamo che a te vanno bene informazioni predigerite
sopra, aneddottica
enrico, studiare non sono le storielle tue.
ti spiego la differenza, enrico:
tu ti basi su aneddoti del tutto personali (sorvolando tra l’altro sul filtro dei tuoi pregiudizi).
gli psicologi si basano su studi su popolazioni ampie e non hanno fette di prosciutto sugli occhi (o, per lo meno, non dovrebbero averne).
tu sei mai stato in una favela?
pensi che il padre padrone risolverebbe tutto?
no caro.
e questo indipendentemente dal fatto che tu lo pensi.
perchè i tuoi pensieri non sono fatti, e soprattutto sono pesantemente condizionati dai tuoi pregiudizi e false credenze.
Io non mi baso sull’anedottica basta conoscere realmente il mondo e consultare le pubblicazioni scientifiche. Nella favela i bambini sono allevati da mamme e nonne stante l’asenza dei padri dando luogo ad un ciclo infinito.
http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=416
purtroppo per te, già il fatto di avere le nonne va contro le tue teorie.
mi spiace, ma i tuoi aneddoti e pregiudizi non sono studi.
e il fatto che ovviamente tutto ti sia stato ficcato in testa dai preti, non cambia le cose.
ti suggerirei qualche lettura seria, ma tanto non leggeresti.
in ogni caso ripeto, il tuo padre padrone non risolverebbe una cippa di niente.
(tra l’altro l’eventuale fattore protettivo del co-genitore non è qualcosa di mistico e trascendente, che se arriva superdad allora il ragazzino della favela va benissimo. se superdad fa lo spacciatore e lo prende a mazzate tutte le sere, avere un padre è pure peggio che non averlo)
Il fatto che usi il termine co genitore mi fà tanto pensare che consoideri padre e madere uguali cosa che non è vera.
sai che sono gli stessi psicologi che tu tiri in ballo (quando ti fa comodo ovviamente la psicologia va bene, ma quando non ti fa comodo uuuuh lobby miseriadistruzioneeemorte. cresci) a dire che effettivamente poco o nulla cambia?
cambia molto più tra buoni e cattivi genitori.
e di quelli ti assicuro che ce ne sono a iosa, in favelas o meno.
comunque hai evitato di commentare sulla presenza del “cattivo” padre 😉 furbetto.
Sulla necessita di avere figure genitoriali di sesso diverso esistono scuole di pensiero diverse nell’ambito della comunità scientifica. Io merito al padre questo deve essere buono è inutile dire meglio niente che iun cattivo padre è un discorso che non esiste allora io dico meglio disoccupato che un cattivo lavoro e tu cosa puoi dire?oppure meglio una cattiva scuola o nessuna scuola? La soluzione è buon lavoro e buona scuola, arrovelarsi su cosa sia meglio o peggio è inutile.
non è la stessa cosa, caro.
un cattivo padre può far molti più danni di un padre assente.
riguardo alle scuole di pensiero, peccato. l’evidenza dimostra che poco cambia. e che l’importante è esser buoni genitori.
cosa tutt’altro che scontata.
in ogni caso davvero complimenti per la tua abilità di andare sistematicamente OT e finire sempre sulle tue 2 – 3 uniche discussioni.
@ Enrico.
T’assicuro che per milioni di ragazzi avere un padre assente piuttosto che un padre criminale o manesco sarebbe MANNA DAL CIELO (come dite voi).
Sulle favelas, stendo un velo pietoso. Evidentemente anche in quella favela in Kenya la strage della benzina è dovuta a “padri assenti” che non hanno impedito il furto…
La situazione keniana non la conosco, conosco quella brasiliana e sò da dive derivino molti problemi.
sembra proprio che invece tu non lo sappia.
ma evidentemente hai bisogno di pensare che sia così perchè ti fa sentire bene.
su questo non discuto.
ma restano balle.
Daniele, cosa c’entra la frase di Chesterton, che tu usi a sproposito facendola diventare solo una frase fatta, con la volonta’ di proteggere il diritto di di espressione e di fare della propria vita quello che si vuole?
Daniele, con il proibizionismo,le mafie si sono arricchite a dismisura.Steven Soderbergh con il suo capolavoro Traffic, ha dimostrato con precisione che tutte le politiche antiproibizioniste sono destinate al fallimento. Non esiste un paese proibizionista, in cui il consumo di droga non sia diffuso.
Ora, mettiti in testa, che il consumo di droga non potrà mai essere debellato, si puo’ al massimo ridurre l’impatto, e questo si puo’ fare solo legalizzando la distribuzione di droga.
@ Cartman666
Chissà quando lo capiranno qui… Forse tra 150 anni, quando in tutti gli altri Stati civili del mondo avranno legalizzato le droghe. Già il referendum che c’è stato da poco in California ha riconfermato l’illegalità della droga con percentuale bassissima, in proiezione al prossimo referendum la legalizzeranno. Da lì a cascata in tutti gli USA e poi nel resto del mondo.
@ Kaworu. Maria Goretti, non più molto in vista nella CCAR, l’ha tirata in ballo… Enrico Berlinguer.
L’ho già spiegato che Maria Goretti come Pascasia Munguhashire sono ammirate ed esempi anche per gli atei ma pare che queste testimonianze facciano paura.
@flo
evidentemente non hai capito a cosa mi riferivo.
enrico si, ed è partito infatti con la sua solita tiritera. del resto, sembra conoscer solo poche filastrocche.
Per Enrico.
Fanno paura perche’ dimostrano quanta ignoranza c’e’ in giro, poi chi sarebbero questi atei che le ammirano?
Come potete speculare sulla morte di due povere disgraziate?
Per te una donna deve farsi ammazzare piuttosto che subire una violenza carnale.
Concordo con Cartman666. Personalmente sono per la liberalizzazione delle droghe, (tanto chi proprio vuole se la fa ugualmente e diminuisce il senso del proibito), e sarei piuttosto per colpire gli effetti del drogarsi: guida sotto l’effetto di droghe, costi per malattie conseguenti, ecc..
si chiama “riduzione del danno”. ma è una cosa troppo intelligente perché venga fatta.
o forse è troppo poco intelligente per le mafie…
Non direi che sia una cosa infattibile…
http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=12396&Itemid=54
A me basterebbe che i proibizionisti-tre-chili-una-lira vadano fino in fondo nella loro lotta proibizionista.
Che, cioè, proibiscano anche le droghe per eccellenza che ammazzano più di tutte le altre messe insieme: alcool e tabacco.
Ma costoro SANNO BENE che finirebbe come nell’America degli anni ’30, dove la gente beveva schifezze pazzesche – compreso il metanolo – e la Mafia si arricchiva come Creso, mettendo a ferro e fuoco le città e corrompendo tutto e tutti.
Infatti, lorsignori se ne guardano bene dal proibirsi il cicchetto o la Marlboro quotidiana.
Scusatemi tanto ma Vasco, solo poche ore fa’, ha pubblicato una nota sulla sua frequentatissima pagima FaceBook (2.564.606 persone che lo leggono sono proprio tante!), che sento il dovere di trascrivere qui su Ultimissime, proprio perche’ rientra in pieno nel thread e sarà l’editoriale della rivista Satisfiction, nelle librerie il prossimo 16 Settembre…
Titolo: Prima di tutto definiamo il significato della parola “Libertà”.
La Libertà è una condizione nella quale un uomo può decidere in maniera autonoma i propri comportamenti e le proprie azioni liberamente: questo comporta avere dubbi, fare delle scelte, fare anche degli errori, e prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
Non è una condizione leggera o semplice da gestire. Spesso l’uomo preferisce essere diretto, comandato, obbligato da una autorità superiore, perché questo lo solleva dal peso della responsabilità e dall’angoscia dei sensi di colpa, e quindi dal dover fare i conti con la propria coscienza.
L’uso della libertà personale concorre a far diventare unico ogni individuo, ovvero a renderlo diverso da tutti gli altri: anche questa è una situazione che spesso spaventa, che può creare molte incertezze ed un forte senso di insicurezza. Al contrario, può essere molto più rassicurante far parte di un gruppo, o di un branco, o di una massa unita e compatta perché costituita tutta da membri tra loro simili ed omologati a certi valori di riferimento condivisi.
La libertà implica il coraggio di affrontare l’imprevedibile: non è facile da gestire.
La dipendenza, la costrizione è invece molto più comoda e semplice, implica soltanto la mera esecuzione di qualche direttiva altrui o di un ordine più alto.
La libertà ci rende “uomini”.
La dipendenza ci fa restare “animali”.
La libertà ci rende responsabili.
La dipendenza ci rende schiavi.
Senza la libertà noi non abbiamo niente. Noi non siamo niente.
Poi si tratta di decidere se nella scala dei valori si mette:
Prima la giustizia e dopo la libertà o prima la libertà e dopo la giustizia.
Personalmente preferisco
PRIMA LA LIBERTA’ e dopo LA GIUSTIZIA
Perché non può esserci giustizia senza la libertà.
Concludendo:
libertà non significa libertà di fare quello che ci pare! Per Libertà si intende il diritto di ogni individuo a pensare e ad agire in maniera autonoma, ma sempre nel pieno rispetto del prossimo e delle regole condivise in ogni società civile.
E’ necessario che ogni sistema di regole consista nello stabilire limiti e sanzioni precise, ma tutte devono essere ispirate ad un’unica filosofia riassumibile dalla celebre massima: “La mia libertà finisce dove comincia quella altrui”. Chiarito questo concetto, ogni altra regola che obbliga a certi comportamenti, o ne proibisce altri, in nome del nostro bene o della nostra sicurezza, per prevenire, per difenderci “da noi stessi” devono essere considerate ipocrite, pericolose, allarmanti e subdole ingerenze del governo nelle nostre vite. Provvedimenti che di fatto restringono la nostra libertà individuale, nel disprezzo della nostra dignità, trattandoci come minorenni o minorati e negandoci il diritto di prenderci ed avere la nostra responsabilità.
Questo è un discorso di principio. E vale come discorso generale. Non si tratta di discutere la validità dell’uso delle cinture di sicurezza e del casco. Solo di stabilire il concetto che renderne obbligatorio l’uso è una limitazione alla libertà individuale, cioè è un impedimento forzato all’esercizio quotidiano (e quindi anche allo sviluppo!) della nostra responsabilità: tutto questo non è accettabile né giustificabile neppure con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza. Perché di questo lo stato se ne deve occupare senza invadere coinvolgere obbligare a comportamenti precisi i propri cittadini. Ma migliorando i servizi, le strade le infrastrutture e utilizzando l’informazione l’educazione e metodi civili come fare circolare pattuglie della polizia allo scopo di dissuadere con la loro presenza comportamenti pericolosi senza bisogno di istituire posti di blocco per fermare cittadini che dopo una settimana di lavoro tornano a casa dopo una cena e non hanno commesso alcuna infrazione.
V.R.
Leggendo e rileggendo eventualmente la nota di Vasco Rossi, e’ impossibile non capire il perche’ Avvenire, o la curia di Bologna, o il pretume di Pontifex, ce l’abbiano tanto con lui…! 😉
@Blasco
Non è che le macchie d’olio le responsabilizzi così facilmente.
” ogni altra regola che obbliga a certi comportamenti, o ne proibisce altri, in nome del nostro bene o della nostra sicurezza, per prevenire, per difenderci “da noi stessi” devono essere considerate ipocrite, pericolose, allarmanti e subdole ingerenze del governo nelle nostre vite.”
Quindi il sistema pensionistico è una subdola ingerenza del governo sulle nostre vite, in quanto impone ai lavoratori l’utilizzo che deve essere fatto di una parte del loro guadagno
“Non si tratta di discutere la validità dell’uso delle cinture di sicurezza e del casco. Solo di stabilire il concetto che renderne obbligatorio l’uso è una limitazione alla libertà individuale, cioè è un impedimento forzato all’esercizio quotidiano (e quindi anche allo sviluppo!) della nostra responsabilità: tutto questo non è accettabile né giustificabile neppure con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza.”
In base a questo principio lo stato dovrebbe legalizzare anche l’eroina, dal momento che il proibizionismo rappresenta una limitazione della nostra libertà e non è giustificabile con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza. dico bene??
@Mimmo, la svizzera l’ha già fatto con ottimi risultati, distribuendola gratuitamente ai residenti. Risultati? meno morti per overdose, visto che non c’e droga tagliata male, e anche calo della criminalità.
Quello che Vasco Rossi non dice è che la libertà ha un costo. Il costo di farsi raccattare da un’ambulanza in caso di incidente, delle spese mediche, ecc.
Non trovo sia giusto difendere gli altri da stessi se vogliono danneggiarsi, però bisogna tenere conto che a un diritto corrisponde sempre un dovere. Se Vasco Rossi dice di volersi prendere le responsabilità, benissimo, anche e soprattutto economiche: diritto di essere liberi e dovere di pagarne le conseguenze.
“Nature knows best” diceva Carlin, che prendeva in giro l’ossessione moderna per la sicurezza, lasciamo fare alla selezione naturale, però quando si deve pagare, alla romana.
La dipendenza si crea come in tutti i vizi certo farla passare come l’assassina dei giovani è una gran cavolata…spesso a fare più danno è la legge che la cannabis !!!
Vasco Rossi è uno dei più grandi artisti del nostro tempo, secondo me il suo pensiero và cercato nelle sue canzoni , io mi mi sono avvicinato alle sue opere da giovane, poi lo avevo abbandonato perchè per un periodo l’ho considerato, sbagliando conformista. E’ un grande uomo proprio perchè un puro, un sincero con se stesso e con gli altri e proprio perchè porta con sè tutti i difetti che può avere un uomo. Sempre secondo me può accadere di dire una frase che presa così è dicutibile; io lo ammiro proprio per le sue debolezze. Vogliamo un mondo perfetto di umani, mai sarà … certo dobbiamo fare il possibile per fare il meglio, ognuno nel suo piccolo e con i mezzi che ha, questo è importante, mi pare comunque che si difende bene anche da solo, poi chi vuol capire…. !!!
Cantava Rino Gaetano : … e se mai qualcuno mi capirà , sarà senz’altro uno come me ….
” ogni altra regola che obbliga a certi comportamenti, o ne proibisce altri, in nome del nostro bene o della nostra sicurezza, per prevenire, per difenderci “da noi stessi” devono essere considerate ipocrite, pericolose, allarmanti e subdole ingerenze del governo nelle nostre vite.”
Quindi il sistema pensionistico è una subdola ingerenza del governo sulle nostre vite, in quanto impone ai lavoratori l’utilizzo che deve essere fatto di una parte del loro guadagno
“Non si tratta di discutere la validità dell’uso delle cinture di sicurezza e del casco. Solo di stabilire il concetto che renderne obbligatorio l’uso è una limitazione alla libertà individuale, cioè è un impedimento forzato all’esercizio quotidiano (e quindi anche allo sviluppo!) della nostra responsabilità: tutto questo non è accettabile né giustificabile neppure con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza.”
In base a questo principio lo stato dovrebbe legalizzare anche l’eroina, dal momento che il proibizionismo rappresenta una limitazione della nostra libertà e non è giustificabile con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza. dico bene?
” ogni altra regola che obbliga a certi comportamenti, o ne proibisce altri, in nome del nostro bene o della nostra sicurezza, per prevenire, per difenderci “da noi stessi” devono essere considerate ipocrite, pericolose, allarmanti e subdole ingerenze del governo nelle nostre vite.”
Quindi il sistema pensionistico è una subdola ingerenza del governo sulle nostre vite, in quanto impone ai lavoratori l’utilizzo che deve essere fatto di una parte del loro guadagno
“Non si tratta di discutere la validità dell’uso delle cinture di sicurezza e del casco. Solo di stabilire il concetto che renderne obbligatorio l’uso è una limitazione alla libertà individuale, cioè è un impedimento forzato all’esercizio quotidiano (e quindi anche allo sviluppo!) della nostra responsabilità: tutto questo non è accettabile né giustificabile neppure con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza.”
In base a questo principio lo stato dovrebbe legalizzare anche l’eroina, dal momento che il proibizionismo rappresenta una limitazione della nostra libertà e non è giustificabile con argomenti come il nostro bene, la nostra salute e la nostra sicurezza. dico bene?
In effetti, se ci pensi bene, lo Stato con le pensioni si fa’ un po’ pappone e pure un po’ maniaccia…! Chiaramente, si mette a tutelare l’individuo affinche’ non abbia difficoltà nel momento in cui questo non e’ piu’ in grado di provvedere a se stesso attraverso il lavoro…ma chi ti dice che l’individuo non sia in grado di accantonare da solo dei soldi (che a quel punto lo stato non avrebbe ragione di prendersi dal tuo stipendio!) per il suo futuro?…si tratta appunto di responsabilità individuale!
Il proibizionismo ha fallito sotto tutti i punti di vista. Nel momento in cui rendi una sostanza per esempio, illegale per legge, automaticamente presti il fianco alla sua diffusione in modo illecito.
Questo moltiplica in modo esponenziale i proventi delle mafie e delle varie criminalità organizzate…E non permette una “gestione” di chi diventa dipendente da queste sostanze. Legalizzare una sostanza, non significa l’anarchico farsi in modo indiscriminato ma, contenere il problema e regolamentare la diffusione della sostanza.
Per esempio, permetterebbe di “registrare” chi soffre di ipendenza da certe sostanze, e di fornirgli dosi di questa sostanza solo attraverso una ricetta medica.
Oppure permetterebbe di evitare che le persone dipendenti da eroina o droghe pesanti di vario genere, possano prendere patenti di guida, porto d’armi, licenze di caccia, ecc, ecc. Altro problema del proibizionismo, e’ che questo agisce attraverso la legge. Chiunque la viola finisce in carcere. Quantificando economicamente questa punizione proibizionista, significa tribunali che si intasano, lunghezza dei processi, galere piene stracolme, reinserimenti nella società difficilissimi, pericolo di recidività scontato.
Tecnicamente saresti piu’ al sicuro se certe sostanze venissero legalizzate, piuttosto che proibite per legge, se ci pensi bene.
Esiste il diritto ad esortare, a disapprovare, a provare sentimenti negativi rispetto al comportamento di una persona, ma non certo a costringerla a fare cio’ che e’ per noi il suo bene. In presenza di un preciso danno, o di un preciso rischio di danno, per il pubblico o per un individuo il caso esula dalla sfera della liberta’ e rientra in quella della legge. Per il danno che l’uomo fa a se stesso, si tratta di un fastidio che la societa’ puo’ permettersi negli interessi di un bene maggiore…la liberta’ dell’individuo.
complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili dicendo loro che il preservativo non protegge dall’AIDS.
@mimmo
si possono ipotizare società con regole diverse dalle attuali, solo provando possiamo dire migliori o peggiori …
…E VA BENE COSI’: SENZA PAROLE!
Grande Vasco, sei un mito.
Io ci andrei piano con la libertà di farsi del male. Come sempre, il principio sarebbe elegantemente semplice e quindi potrebbe essere universalmente accettato senza grossi problemi. La mia libertà deve arrivare, ma anche finire, dove inizia quella di un altro.
Io dovrei essere libero di bere alcoolici o fumare o iniettarmi quello che voglio, ma quando poi necessito di cure mediche, a causa dei miei eccessi, queste non dovrebbero essere pagate da un altro, il quale grava di meno sulla collettività perchè è stato attento e disciplinato nel preservare la propria salute.
In fondo, chi guida prudentemente paga meno di assicurazione, no?
In Olanda, dove le droghe leggere sono libere, ci sono in discussione diverse leggi dove si tende a fornire il minimo aiuto possibile a chi fa’ uso o e’ dipendente da quelle pesanti.
La logica e’ piuttosto semplice. Tu hai scelto di farti di (per sempio) eroina, ed a te spetta uscirne!
Addirittura ci sono parlamentari di estrema destra che sono favorevolissimi a fornire al dipendente cronico da eroina, la dose finale!!…Ma ovviamente sono casi per l’appunto, estremi!
Per quanto riguarda l’eutanasia:
il problema non è essere a favore o contro, come giustamente faceva notare Vasco, se lui sta male e vuole morire prende e se ne va. E chi non se ne può andare? E’ evidente che viviamo in una società che ha regole ferree, assurde, surreali per i poveracci, e zero controlli per chi ha i soldi. Quindi se sono un lavoratore dipendente a 1000 euro al mese pago le tasse alla fonte, se sono un miliardario evado; se sei un poveraccio ti attacco al sondino a vita, se sei ricco vai alle hawai a morire. Idem per fecondazione assistita, consumo di droghe, ecc ecc, sei sei ricco vai dove si può, se no resti qui e ti subisci pure il pilotti di moralisti ottusi che ti spiegano quello che è giusto e quello che è sbagliato. Servirebbero dei legislatore un po più illuminati e magari meno corrotti…
Walter, ti dò ragione, ma il problema non è solamente legislativo. E’ anche esecutivo e giudiziario. In Italia coinvolge tutti e tre i poteri dello stato di diritto.
Se sei un dipendente a 1000 euro al mese paghi alla fonte, ed è giusto che sia così (in Germania è così). Non è giusto, e qui il potere legislativo mostra gravi mancanze, che le aliquote siano così lineari invece che progressive. In Germania che ha pochi introiti paga poco, e chi ne ha molti paga un’aliquota salata. Migliori legislazioni. Chi è ricco evade, mi dici. Purtroppo, in Italia, è così, ma questo per via delle mancanze gravi del potere esecutivo, non di quello legislativo. In Germania, dove le leggi le fanno rispettare, stai tranquillo che gli evasori pagano.
Scusate l’OT. Faccio un tentativo di rientro In-Topic aggiungendo che per quanto riguarda eutanasia e tutto il resto hai perfettamente ragione: il problema è puramente legislativo. Troppe ingerenze da parte dell’esecutivo sul legislativo, e troppe ingerenze della religione sull’esecutivo/legislativo.
@ Walter.
Vero quello che tu dici, ma L’AGIRE in prima persona contro le leggi ingiuste italovaticane è demandato prima di tutto a ognuno di noi. Non si può mica aspettare che i dementi ottuagenari al governo crepino e lascino il posto ai 40enni.
Perciò: la diagnosi è infausta? Le cure sono inutili e prolungano solo l’agonia gettandoti in un letto di dolore e pena? Le leggi dello Stato ti sono contro?
Bene, devi arrangiarti TU in prima persona PRIMA che il male te lo impedisca. Se hai soldi vai in Svizzera, se non ce li hai ci sono decine di mezzi casalinghi non cruenti per dire ciao al mondo in tutta dignità e tranquillità.
Nell’èra di Internet nessuna informazione è preclusa se si cerca bene. Ecco perchè la Rete è odiata da tutte le dittature laiche e religiose.
Ma per piacere!
Avvenire fa FINTA di ignorare che la PRIMA droga è il tabacco – ammazza più di tutte le altre messe assieme – ma siccome se lo sfumazzano fior di preti e politici è cosa buona e giusta e – quindi – niente proibizione. La coerenza cattolica, questa sconosciuta.
Per non parlare dell’alcool, che da noi nelle zone interne è una piaga endemica. Ma anche su questo punto, zitti e mosca.
Riguardo al concetto di “libertà”, Avvenire non sa manco cosa sia, essendo un’emanazione del Vaticano che la libertà (altrui) l’ha sempre calpestata ad ogni occasione.
Vasco ha detto che, se si ammalerà di cancro incurabile, invece che crepare in un letto d’ospedale dopo un’atroce agonia si godrà il tempo che gli resterà nel miglior modo possibile e poi Clinica Dignitas.
Punto, fine. Alla faccia degli avvoltoi di Avvenire e della sondinista Roccella.
Vasco farà come vuole, non essendo adepto-pecora al servizio del prete-pastore.
cuore di padre
Sì, cuore di padre e non di matrigna come la tua Chiesa, che “soffre” per interposta persona e “s’offre” al potente di turno (purchè paghi bene).
<>.
Chi l’ha detta secondo voi questa frase? Il Papa? Un mullah? Il Dalai Lama?
No… siete fuori strada…
L’ha detta J. C. Maxwell, il grande scienziato famoso per aver unificato in 4 leggi l’elettromagnetismo.
J. C. Maxwell, un contemporaneo. 😆
A parte il fatto che credere in Dio non si capisce come poi possa far credere che sia cosi stupido da abusare di ragazzine per fare figli da costringere al suicidio.
“Solo coloro che “pensano a metà” diventano atei: coloro che, invece, vanno a fondo delle cose col loro pensiero e vedono le relazioni meravigliose tra le leggi universali riconoscono una Potenza creatrice”.
Chi l’ha detta secondo voi questa frase? Il Papa? Un mullah? Il Dalai Lama?
No… siete fuori strada…
L’ha detta J. C. Maxwell, il grande scienziato famoso per aver unificato in 4 leggi l’elettromagnetismo.
Evidentemente se ne intendeva più di calamite che di filosofia…
“Solo coloro che “pensano a metà” diventano atei: coloro che, invece, vanno a fondo delle cose col loro pensiero e vedono le relazioni meravigliose tra le leggi universali riconoscono una Potenza creatrice”.
Chi l’ha detta secondo voi questa frase? Il Papa? Un mullah? Il Dalai Lama?
No… siete fuori strada…
L’ha detta J. C. Maxwell, il grande scienziato famoso per aver unificato in 4 leggi l’elettromagnetismo.
Il fatto di essere un grande scienziato non salva dal dire sciocchezze in altri campi!
@ Daniele
Se ha detto una stupidaggine del genere è motivo perché diventi MENO famoso.
Si dirà di lui che ha unificato le leggi dell’elettromagnetismo e a tempo perso diceva idiozie.
Anche Newton si dilettava di alchimia….
Ora Daniele comprendo che hai delegato il tuo cervello (nemmeno metà, proprio tutto) ad altri, ma ci sarà pure un motivo per cui altri scienziati si sono trovati d’accordo sulle leggi dell’elettromagnetismo e non sulla “potenza creatrice”. E la scienza è fatta per evitare che qualcuno pensi di dire cose importanti utilizzando il pensiero a metà (o meno).
A parte quello che ti ha detto stefano, capiamo quello che scrivi anche se non posti tre messaggi identici…
Non è stata mica mia intenzione postare 3 messaggi identici… inconveniente tecnico!
Daniele.
Visto cosa scrivi magari pensi di essere Dio uno trino.
Credi forse che ci siano solo due scienziati a questo mondo? Vuoi fare un peso scientifico della credulità tra chi si occupa di scienza? Sai la scienza si basa anche su concetti statistici per asserire la bontà di un modello. In questo caso, i riscontri statistici ti sono contro, anche considerando che Maxwell è un po’ “antiquato” e la cui educazione non è certo stata delle più libere in tal senso.
Ma ciò che è buffo, è che nessuno, neanche tra gli scienziati, è in grado di apportare veri argomenti a sostegno dell’esistenza di un creatore, o della sua inesistenza (ricordiamo però che l’onere della prova spetta sempre a chi afferma l’esistenza di qualcosa).
Se il creatore ha creato il creato, chi ha creato il creatore? e se nessuno l’avesse creato, (ammettiamo che sia svincolato da concetti quali tempo e spazio), esattamente di che pasta è fatto questo creatore? spirito immanente? Ok ma segue comunque una certa logica; cioè è caratterizzato da qualcosa che esiste. Ok, ma chi ha creato il concetto e la possibilità di esistenza di qualcosa di immanente? Se al dilà dei confini dell’esistenza c’era solo il nulla(ne tempo, ne spazio, ne null’altro), allora nulla ha potuto creare ciò che esiste.
Paradossi logici ai quali, a mio modesto parere è soggetta anche l’origine del Big Bang se la si suppone come atto primo del tutto(cosa che probabilmente non è).
Concetti, che paiono sfuggirvi un attimino.
Nessuno ha le risposte ad un interrogativo così pesante, ne io, ne tu, ne la chiesa, ne Maxwell, ne tutti gli altri scienziati. Ma una cosa è certa, il dio così come ci viene imbandito da gente che non ha neanche la minima conoscenza di ciò che ci circonda, è una bufala talmente lampante che dovrebbe far onta a chi si fa fregare.
@Daniele
Ad Auctoritatem.
Fa perdere il tempo che trova…
la diocesi “attacca” …
ma va’ … !
Diocesi di Bologna contro Vasco.
Diocesi, dio ce si, dio c’è sì (lo dicono loro).
Ma c’è anche: C’è chi dice no! Tra quelle di Vasco è la mia canzone preferita.
Anche un celebre rocker non può venir meno ai limiti dettati dal bene comune?
Per i fatti c’è (ci dovrebbe) essere la legge.
Se invece volete, come a me appare, censurare le opinioni, allora preparate la mordacchia. Avete plurisecolare esperienza, no?
fino a che il blasco non parlera’ del club del crimine simoncini hamer e propaganda mazzucco, puo’ fare il cavolo che gli pare.
che NON sia morto mai nessuno causa usa impropio di erba…beh, e’ un fatto. al massimo, dopo aver saccheggiato frigo e dispensa, ti addormenti.
Cit: “complice il piedistallo della celebrità, si ingannano i più giovani e i più fragili illudendoli che le sostanze non fanno male.”
Sostituite “sostanze” con “falsità” e la frase la giro immediatamente al papa, ai vescovi e a tutta la ccar.